Omelia nel decennale della Beatificazione di Pio IX
Cattedrale di Senigallia, 3 settembre 2010
1.
Raccolti attorno all’altare, eleviamo insieme il cantico di lode e di
ringraziamento a Dio per gli innumerevoli benefici che non cessa di dispensare
al suo popolo. In modo tutto speciale oggi vogliamo rendere grazie al Signore
per avere donato alla nostra Chiesa di Senigallia e alla Chiesa universale la
testimonianza di santità del figlio più illustre della nostra terra, il Papa Pio IX.
Resta indimenticabile la data del 3 settembre dell’anno 2000, anno del
Giubileo, esattamente dieci anni fa, quando in Piazza San Pietro Giovanni Paolo
II proclamava Beato il nostro Papa senigalliese. La nostra Diocesi era presente a
quel grande evento con circa 2000 pellegrini accompagnati dal Vescovo, dai
Vescovi emeriti e dai Sacerdoti. Erano pure presenti, in rappresentanza delle
comunità locali i Sindaci della nostra città e degli altri comuni del nostro
territorio, come pure le autorità della Provincia e della Regione.
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Che cosa vuol dire a noi oggi la Beatificazione di Pio IX, quale messaggio
viene da questo evento per la Chiesa pellegrinante nel nostro tempo, quali
aspetti della santità siamo chiamati a vivere?
Nella omelia in occasione della Beatificazione Giovanni Paolo II si è
espresso in questi termini: “In mezzo agli eventi turbinosi del suo tempo, Papa
Pio IX fu esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità
rivelate. Fedele in ogni circostanza agli impegni del suo ministero, seppe sempre
dare il primato assoluto a Dio ed ai valori spirituali. Il suo lunghissimo
pontificato non fu davvero facile ed egli dovette soffrire non poco
nell’adempimento della sua missione al sevizio del Vangelo. Fu molto amato,
ma anche molto odiato e calunniato. Ma fu proprio in mezzo a questi contrasti
che brillò più vivida la luce delle sue virtù”.
Veramente al nostro Papa senigalliese si possono applicare le parole
dell’apostolo Paolo che abbiamo ascoltato nella prima lettura (1 Ts 2,1-8): pur in
mezzo alle sofferenze, agli oltraggi e a molte lotte, Paolo dice di aver avuto il
coraggio di annunziare il Vangelo di Dio. E dice ancora: “Il nostro impegno non
è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato
frode alcuna…; non abbiamo cercato di piacere agli uomini, ma a Dio, che
prova i nostri cuori. .. Non abbiamo mai avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è
testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana… Invece siamo sati
amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie
creature”.
La santità di Pio IX: è una santità che si esprime in una fede incrollabile,
in una fiducia incondizionata nella Provvidenza, in un coraggio indomito di
comunicare il Vangelo, in un amore fedele e appassionato alla Chiesa, in una
generosa carità verso i poveri.
Tutto questo lo ha vissuto attraverso una intensa vita interiore, incentrata
sullo spirito di preghiera, sull’eucaristia, sulla devozione mariana; è nella sua
vita spirituale che si trova precisamente il segreto della sua esemplare ed eroica
vita di cristiano e di pastore della Chiesa.
La sua testimonianza è un grande esempio per tutta la comunità ecclesiale.
Ci sollecita a tenere sempre viva la fede, particolarmente nei momenti di
difficoltà. Ci impegna a proclamare la verità del Vangelo con limpidezza e senza
compromessi; ci esorta ad amare la Chiesa così come la ama il suo Maestro e
Signore; ci spinge alla missionarietà, richiamandoci il dovere i comunicare
anche agli altri il dono della fede, ci aiuta ad aprire il cuore ai bisogni dei
fratelli.
3.
Mentre ringraziamo il Signore per avere donato alla Chiesa questo grande
Papa e il suo esempio di santità di vita, allo stesso tempo, in questa occasione
del decennale della sua beatificazione, vogliamo esprimere la nostra gratitudine
anche a lui, Giovanni Maria Mastai Ferretti per tutto il bene che ha compiuto
nella Chiesa e nel mondo.
In particolare vogliamo ringraziarlo per l’amore che ha avuto per la nostra
città e diocesi di Senigallia. Tanti segni presenti nel nostro territorio parlano
ancora di lui, della sua bontà, della sua munificenza, della sua sensibilità verso i
più bisognosi e meno fortunati. Tra le tante opere che lo ricordano come insigne
benefattore basti ricordare quella che da lui prende il nome, istituita per
l’assistenza dei bisognosi, in particolare degli anziani.
Vogliamo sperare che presto si compia un altro miracolo per intercessione
del nostro Beato, perché la Chiesa possa portare a termine il processo di
canonizzazione, iscrivendo il suo nome nel libro dei Santi.
Siamo certi comunque che dal cielo il nostro Papa ci guarda e ci benedice.
A lui raccomandiamo questa nostra città e l’intera nostra Diocesi. Egli vegli
sulla nostra Chiesa locale, attualmente impegnata nel cammino sinodale, e ci
aiuti tutti a vivere nella comunione e nella testimonianza del Vangelo. Così sia.