MERCATO DEI BENI IN ECONOMIA APERTA 1 LA CURVA IS IN ECONOMIA APERTA In economia chiusa la domanda di beni nazionali coincideva con la domanda nazionale di beni: Z ≡ (C + I + G ) In economia aperta, invece, Z ≡ (C + I + G - IM / ε + X ) ≡ domanda nazionale di beni (C+I+G) - importazioni (domanda nazionale di beni esteri) espo ta o (domanda (do a da este estera ad di be beni nazionali). a o a ). + esportazioni 2 LE DETERMINANTI DI C, I E G 9 Consideriamo la domanda nazionale in termini reali: C + I + G = C (Y − T ) + I (Y , r ) + G ( + ) (+,-) ( ) 9 Essa dipende p dal reddito reale Y e dal tasso di interesse reale r. 3 LE DETERMINANTI DELLE IMPORTAZIONI ¾ Le importazioni di beni esteri sono definite dalla funzione IM = IM (Y , ε ) ( + ,+ ) ¾ Le importazioni espresse in termini di beni nazionali sono invece date da IM (Y , ε ) / ε ¾ Se Y↑ le importazioni aumentano (compro più beni nazionali ma anche più beni esteri). ¾ Un apprezzamento del tasso di cambio reale (ε↑) aumenta le importazioni e ne riduce il valore in termini di beni nazionali [(1/ ε)↓) 4 LE DETERMINANTI DELLE ESPORTAZIONI Le esportazioni sono definite dalla seguente funzione: X = X (Y , ε ) * ( + ,− ) | Un aumento della produzione estera, Y*, provoca un incremento delle esportazioni. | Un aumento del tasso di cambio reale (ε↑) provoca una p ((merci nazionali meno convenienti riduzione delle esportazioni di quelle estere). 5 ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE NEL 2008 Milioni di euro e andamento rispetto al 2007. 6 IMPRESE ESPORTATRICI ITALIANE Numero di imprese per classe d’impresa. Periodo 1998 – 2007. 7 VALORE DELLE ESPORTAZIONI ITALIANE PER CLASSE DI IMPRESA Valori in milioni di euro. Periodo 1998 – 2007. 8 DERIVAZIONE DELLA DOMANDA DI BENI NAZIONALI IN ECONOMIA APERTA 1. Consideriamo la domanda nazionale DD = C + I + G. Essa dipende positivamente dalla produzione. produzione 2. Escludiamo le importazioni AA = DD – IM/ε. La AA dipende positivamente dal reddito, ma l’inclinazione è minore i perché hé (IM/ε) crescono 9 con Y. DERIVAZIONE DELLA DOMANDA DI BENI NAZIONALI IN ECONOMIA APERTA (2) 3. Aggiungiamo le esportazioni p ZZ = AA + X = C + I + G + X IM/ε = domanda di beni nazionali 9 Distanza BC = Esportazioni nette NX 9 ZZ – AA = costante = X (non dipende da Y) 9 DD = ZZ si ha il pareggio della bilancia commerciale [NX = 0; Y = YTB ((TB pe per ttrade ade bala balance)] ce)] 10 PRODUZIONE DI EQUILIBRIO Q E BILANCIA DEI PAGAMENTI Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione interna è uguale alla domanda di beni nazionali, nazionali cioè quando: Ovvero Y =Z Y = C (Y − T ) + I (Y , r ) + G − IM (Y , ε ) / ε + X (Y *, ε ) Nulla assicura che in equilibrio le esportazioni nette siano nulle (cioè che Y = YTB ): se DD > ZZ → X < IM/ε → Disavanzo commerciale se DD < ZZ → X > IM/ε → Avanzo commerciale 11 PRODUZIONE DI EQUILIBRIO E BILANCIA DEI PAGAMENTI (2) o Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione è uguale alla domanda di beni nazionali. o Al livello di equilibrio della produzione, la bilancia commerciale può esibire un avanzo o un disavanzo. 12 UN AUMENTO DELLA DOMANDA INTERNA a) In economia aperta ogni aumento della domanda si riflette in una maggiore spesa sia in beni nazionali sia in beni esteri. b) Il moltiplicatore l i li è ora più iù piccolo. i l c) All’aumentare della domanda, gli effetti sulla produzione sono inferiori a q p quelli in economia chiusa. 13 UN AUMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Effetti di una politica fiscale espansiva: ¾ ZZ verso l’alto, Y ↑, disavanzo commerciale . ¾ Variazione di Y ora inferiore: il moltiplicatore è più piccolo (parte di ∆Y va in beni esteri). 14 UN AUMENTO DELLA DOMANDA ESTERA L’aumento della produzione estera, ΔY*, comporta un aumento diretto delle esportazioni pari a ΔX: | per ogni dato livello della produzione, questo aumento delle esportazioni induce un incremento della domanda di beni nazionali pari a ΔX, per cui ZZ si sposta in ZZ’; | dato il livello di p produzione,, all’aumentare delle esportazioni, p , anche NX si sposta di pari ammontare in NX’. 15 UN AUMENTO DELLA DOMANDA ESTERA (2) Eff tti di un incremento Effetti i t ΔY* - Si riflette in un ∆X > 0 che sposta le l ZZ ed d NX verso l’ l’alto, l → Y↑ , avanzo commerciale. - Anche (IM/ε)↑ ma meno di X (Condiz. Di Marshall-Lerner). 16 ALCUNE CONSIDERAZIONI SULL’ECONOMIA APERTA a) Attraverso le NX gli “shocks” di un paese si trasmettono a catena ai partners commerciali. b)) Meglio eg o ev evitare a e disavanzi sava commerciali co e c a pe perché c é so sonoo finanziati a a con ulteriore debito pubblico e quindi maggiori interessi. c) Le fasi di recessione richiedono un coordinamento delle politiche macroeconomiche (ogni aumento salvifico ΔG causerebbe un disavanzo commerciale interno a vantaggio degli altri → i governi adottano un comportamento freeriding idi → non sii esce dalla d ll recessione). i ) 17 ALCUNE CONSIDERAZIONI SULL’ECONOMIA APERTA (2) Tuttavia è difficile raggiungere un effettivo e completo coordinamento per due principali ragioni: 1) il coordinamento potrebbe richiedere ad alcuni paesi di intervenire più di altri, e non è detto che essi siano disposti a farlo 2) i paesi hanno un forte incentivo a promettere di aderire al coordinamento, per poi rinnegare la loro promessa. 18 DEPREZZAMENTO, BILANCIA COMMERCIALE E PRODUZIONE Supponiamo che il tasso di cambio reale è dato da: EP ε≡ P * dove E = tasso di cambio nominale, P = prezzi nazionali, P* = prezzi esteri. Ricordiamo la definizione di esportazioni nette: NX ≡ X − IM / ε Sostituendo X e IM con le loro rispettive espressioni: NX = X (Y , ε ) − IM (Y , ε ) / ε ∗ 19 INDICATORE DI COMPETITIVITÀ: TASSO DI CAMBIO REALE EFFETTIVO (BASE 1999=100) 20 RAGIONI DI SCAMBIO BASATE SUGLI INDICI DEI VALORI MEDI UNITARI IN DOLLARI, PER AREA E PAESE (BASE 2005 2005=100) 100) 21 TASSO DI CAMBIO REALE E INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON GLI U.S.A. Tasso di cambio reale: Base 1999=10; Import-export in miliardi di euro; valori medi fino ad agosto 2009. Importazioni Tasso di cambio reale 14 13 12 11 Tasso di cambio reale 10 14 9 13 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Esportazioni nette 12 11 Esportazioni Tasso di cambio reale 27 25 23 21 19 17 15 13 11 9 10 9 8 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 22 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 TASSO DI CAMBIO NOMINALE E INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON GLI U.S.A. Tasso di cambio nominale con scala 1/0.1 - Import-export in miliardi di euro; valori medi fino ad agosto 2009. Saldo commerciale Tasso di cambio nominale €/$ 16 14 12 10 8 6 4 2 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 23 LA CONDIZIONE DI MARSHALL-LERNER Un deprezzamento reale aumenta di sicuro le NX? Se ε↓ ↓ la bilancia commerciale è così influenzata: | le esportazioni X aumentano; | l importazioni le i t i i IM diminuiscono; di i i | tuttavia il prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali, 1/ε, aumenta, e dunque anche il valore delle importazioni IM /ε. La condizione di Marshall-Lerner assicura che un deprezzamento reale genera un aumento delle esportazioni nette 24 GLI EFFETTI DI UN DEPREZZAMENTO 1) Il deprezzamento provoca una variazione i i della d ll domanda, d d sia estera che interna, a favore dei beni nazionali. nazionali 2) Le ZZ ed NX verso l’alto, Y ↑, NX ↑ , per cui IM ↓ , ma meno di quanto t X ↑↑, → avanzo commerciale per la condizione di M-L. M-L 25 COME RIDURRE IL DISAVANZO COMMERCIALE A PARITÀ DI Y? Il governo può attuare un mix di politiche eco o c e: economiche: deprezzamento reale + Politica fiscale restrittiva 26 LA DINAMICA DELLE ESPORTAZIONI NETTE: LA CURVA J Nell’immediato, un deprezzamento può peggiorare il saldo commerciale. Inizialmente ¾ Solo il prezzo relativo dei beni cambia, per cui (1/ε)↑ e (X – IM/ε)↓ Successivamente ¾ Le quantità X e IM reagiscono (i consumatori percepiscono in ritardo la variazione di 1/ε), quindi X↑, IM ↓ e NX = (X – IM/ε)↑ se la condizione di M-L è soddisfatta. 27 LA CURVA J, GRAFICAMENTE L’evidenza empirica mostra ritardi rilevanti nella risposta della bilancia commerciale a variazioni di ε Alla fine (X - IM/ε)↑ Solo (1/ε↑) Anche X↑ e IM ↓ 28 INTERSCAMBIO COMMERCIALE IN ITALIA E NELL’AREA DELL’EURO NEL 2008 Dinamica trimestrale e variazioni percentuali sul trimestre corrispondente. 29 ESPORTAZIONI ED IMPORTAZIONI COME QUOTE SUL PIL (1998-2008) (1998 2008) Italia. Valori concatenati. Anno di riferimento 2000. 30 RAPPORTI EXPORT-PIL NEI PRINCIPALI PAESI Prezzi costanti, medie triennali. 31 UNIONE EUROPEA: QUOTE DI MERCATO DEI PRINCIPALI CONCORRENTI 32 RISPARMIO, INVESTIMENTO E DISAVANZO COMMERCIALE 1. Partiamo dalla condizione di equilibrio: Y = C + I + G − IM / ε + X 2 Sottraendo (C + T) da entrambi i lati e ricordando che 2. S = Y - C - T, otteniamo: S = I + G − T − IM / ε + X 3. Usando la definizione di esportazioni nette e riordinando i termini, otteniamo: NX = S + (T − G ) − I 33 RISPARMIO, INVESTIMENTO E DISAVANZO COMMERCIALE ((2)) Un avanzo commerciale corrisponde a un eccesso di risparmio i i sull’investimento. ll’i i U Un di disavanzo commerciale i l corrisponde, invece, a un eccesso di investimento sul risparmio. | Un aumento dell’investimento deve riflettersi in un aumento del risparmio privato, del risparmio pubblico o in un peggioramento del saldo commerciale. commerciale | Un aumento del disavanzo di bilancio deve riflettersi in un aumento del risparmio privato, in una riduzione dell’investimento o in un peggioramento del saldo commerciale. | 34