I SETTORI D’ECCELLENZA DELL’ECONOMIA TEDESCA: PUNTI DI FORZA E LEVE STRATEGICHE OSIO ALESSANDRO, matr. 48773 La Germania è la prima nazione in Europa e la quarta al mondo per PIL prodotto (3600,83 miliardi di dollari nel 2011). In particolare è da sottolineare come l’economia tedesca abbia sperimentato una forte ripresa dall’ampia recessione del 2009, che le ha permesso di tornare rapidamente ai livelli pre-crisi. Tra i fattori che caratterizzano tale economia e che hanno contribuito a tale recupero ve ne sono tre di particolare rilievo: un mercato del lavoro particolarmente efficiente (il tasso di disoccupazione, 5.9% nel 2011, è tra i più bassi d’Europa), grazie ad una serie di riforme legate soprattutto ad una maggiore flessibilità dei contratti lavorativi, reinserimento dei disoccupati e maggiore occupazione per la fascia di forza lavoro più anziana (55-64 anni); una situazione di liberalizzazione e concorrenza interna in netto miglioramento, grazie soprattutto a riforme volte a ridurre le barriere all’imprenditorialità; una forte attenzione all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo tecnologico, tanto da essere tra i leader in Europa in tali ambiti. Inoltre dall’analisi di tre settori economici, ovvero l’automobilistico, il chimico e la produzione di energia da fonti rinnovabili, nei quali la Germania è tra i Paesi leader a livello globale, sono emersi alcuni punti di forza grazie ai quali le imprese tedesche spiccano a livello internazionale. Tra i più importanti vi sono: una forte internazionalizzazione, sia attraverso esportazioni (la Germania nel 2012 è la terza nazione al mondo per esportazioni ed ha un bilancio netto tra esportazioni ed importazioni in surplus strutturale) sia attraverso investimenti diretti esteri (è ai primi posti nell’area OCSE per FDI in uscita); elevata innovatività e qualità dei propri prodotti, grazie ad un’attività di ricerca e sviluppo d’eccellenza a livello globale; attenzione alla qualità ed efficienza dei processi produttivi e delle altre attività aziendali; un’ottimale contesto produttivo, caratterizzato da un efficiente sistema logistico, infrastrutture eccellenti, numerose università e centri di ricerca specializzati, un sistema fiscale non particolarmente gravoso per le imprese e incentivi agli investimenti. Esistono però problematiche che il governo e le imprese tedesche devono affrontare per poter garantire un più ampio e pieno sviluppo economico. Il mercato del lavoro necessita di ulteriori riforme riguardanti l’immigrazione (soprattutto per far fronte alla richiesta di figure professionali altamente specializzate) e l’impiego femminile. Inoltre un ampio uso di contratti a ridotto numero di ore lavorative ha aperto gravi questioni sociali. Oltre a ciò, un’economia dipendente dal commercio internazionale necessita da un lato di portare avanti progetti per una maggiore liberalizzazione dello stesso (es. il Doha Round del WTO), dall’altro di diversificare il peso dei propri partner commerciali sulle esportazioni, in modo da non subire eccessivamente cicli economici negativi di determinati Paesi o aree geografiche. Inoltre per generare maggiore sviluppo economico andrebbe stimolata la domanda interna del Paese, solo recentemente in ripresa, e ulteriormente incentivati gli investimenti interni, in modo da colmare il gap (in termini di investimenti su PIL) rispetto agli altri Paesi dell’area euro e OCSE.