Economia Aperta In questa lezione: • Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta • Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 158 Economia aperta: Un po’ di definizioni Economia aperta applicata ai – mercati dei beni – mercati delle attività finanziarie – mercati dei fattori Il mercato dei beni I consumatori possono scegliere tra beni nazionali e beni esteri. Restrizioni alle importazioni: - dazi: tasse sui beni importati - quote: restrizioni sulla quantità di beni che possono essere importati I mercati finanziari Gli investitori possono scegliere tra attività finanziarie estere o nazionali. I mercati finanziari sono caratterizzati da una sempre maggiore integrazione, con la riduzione dei controlli sui capitali. 159 Il mercato dei fattori Le imprese possono scegliere dove localizzare le proprie attività produttive. I lavoratori possono decidere in quale paese lavorare. Esportazioni e importazioni saldo commerciale = esportazioni - importazioni avanzo commerciale = esportazioni > importazioni disavanzo commerciale = esportazioni < importazioni 160 Grado di apertura di un’economia Misure del grado di apertura di un’economia: – volume degli scambi (meno affidabile come misura) – proporzione di beni commerciabili in un’economia 161 Le scelte dei consumatori Economia chiusa I consumatori possono scegliere tra: • risparmio • consumo Variabile cruciale: prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali. Il prezzo relativo è il tasso di cambio reale Economia aperta I consumatori fronteggiano due decisioni: - risparmiare, comprare - comprare beni nazionali o esteri Variabile cruciale: prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali. Il prezzo relativo è il tasso di cambio reale Prima di definire il tasso di cambio reale dobbiamo definire il tasso cambio nominale 162 Tassi di cambio nominali Due misure: – prezzo della moneta estera in termini della moneta nazionale – prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera La definizione che adotteremo è di tasso di cambio nominale come prezzo della moneta estera in termini della moneta nazionale Apprezzamento: variazione positiva del tasso di cambio. Diminuzione del prezzo della moneta estera in termini di moneta nazionale Deprezzamento: variazione negativa del tasso di cambio. Diminuzione del prezzo della moneta estera in termini di moneta nazionale. 163 ES. 1 1 1 1 Euro Euro Euro Euro 1,59 138.8 0,6891 1,5447 Dollaro usa Yen Sterline inglesi Franchi svizzeri Nota: Se indichiamo con E il tasso di cambio nominale dell’euro con il dollaro, allora il tasso di cambio nominale del dollaro in euro è pari a 1/E. Verifichiamolo con un esempio. Dalla tabella risulta che 1 € = 1,59 $ ⇒ per definizione: E €$ = 1,59 (cambio euro-dollaro) Analogamente 1$ = 0,628 € (1/1,59) per definizione: E $€ = 0,628 (cambio dollaro-euro) 164 In un regime di cambi fissi, due o più paesi mantengono un tasso di cambio fisso tra le loro valute. In un sistema di cambi fissi, le diminuzioni dei tassi di cambio sono dette svalutazioni; le variazioni positive del tasso di cambio sono dette rivalutazioni. Tasso di cambio nominale e tasso di cambio reale Tasso di cambio reale: prezzo dei beni esteri in termini di beni nazionali • P*: livello dei prezzi esteri (deflatore del Pil) • P: livello dei prezzi nazionali (deflatore del Pil) • E: tasso di cambio nominale Il tasso di cambio reale: ε=P*E/P Apprezzamento reale: variazioni positive del tasso di cambio reale Deprezzamento reale: variazioni negative del tasso di cambio reale 165 Il tasso di cambio reale è un numero indice: la sua costruzione avviene per mezzo dei deflatori del Pil. Le variazioni, e non il livello del tasso di cambio reale, hanno valore in termini assoluti. 166 Mercati finanziari Volume giornaliero delle transazioni finanziarie 3000 miliardi di dollari Per rendersi conto della dimensione di queste cifre si pensi che la media delle transazioni commerciali degli Stati Uniti in un anno è di 2400 miliardi di dollari (7 miliardi al giorno) Bilancia dei pagamenti Riassume i conti che un paese ha con il resto del mondo Le transazioni sono divise in due parti: 1. transazioni sopra la linea 2. transazioni sopra la linea Le transazioni SOPRA la riga registrano tutti i pagamenti da e verso il resto del mondo. Tali transazioni sono chiamate transazioni di conto corrente 167 Le transazioni SOTTO la riga registrano i flussi di capitale da e verso il resto del mondo. Tali transazioni sono dette transazioni in CONTO CAPITALE Il conto corrente si compone di: • importazioni ed esportazioni reddito di investimento ricevuto (reddito ricevuto da cittadini che possiedono attività estere) • reddito d’investimento pagato (reddito pagato ai cittadini residenti all’estero da attività finanziarie nazionali) • • trasferimenti netti ricevuti: il valore netto degli aiuti dati e ricevuti dall’estero La somma dei pagamenti netti è il saldo di conto corrente Saldo di conto corrente positivo: avanzo di conto corrente Saldo di conto corrente negativo: disavanzo di conto corrente 168 Il conto capitale si compone di: • variazioni delle attività finanziarie estere detenute da un paese • variazioni delle attività finanziare nazionali detenute dal resto del mondo L’aumento netto dell’indebitamento con l’estero di un paese è detto flusso netto di capitale o saldo del conto capitale. Saldo del conto capitale positivo: avanzo del conto capitale Saldo del conto capitale negativo: disavanzo del conto capitale Discrepanza statistica I flussi netti di capitale dovrebbero eguagliare il disavanzo corrente. I due valori però sono frequentemente diversi a causa di una discrepanza statistica: le misure delle transazioni di conto corrente e di conto capitale hanno origine da fonti diverse 169 Parità scoperta del tasso di interesse Attività finanziarie estere o nazionali? Immaginiamo dii confrontare un investimento in titoli italiani con un investimento in titoli statunitensi: 170 Tenuto conto dei tassi di cambio i due investimenti rendono lo stesso se: (1 + it ) = (1 + it* ) Et Ete+1 Et = 1 + it e Et +1 * 1 + it Tale equazione è chiamata parità scoperta dei tassi d’interesse La parità scoperta dei tasso di interesse è una condizione di arbitraggio Nota che se il tasso di cambio atteso, Ete+1 , è dato allora un incremento del tasso di interesse provoca un apprezzamento: i↑ => ↑ Et 171 Il mercato dei beni in economia aperta La curva IS in economia aperta Domanda di beni nazionali: Z=C + I + G + εIM + X + domanda nazionale di beni (C+I+G) - importazioni (domanda nazionale di beni esteri) + esportazioni (domanda estera di beni nazionali) = domanda di beni nazionali Le importazioni sono espresse in termine di beni nazionali, per questo motivo la quantità di importazioni è moltiplicata per il tasso di cambio reale. Determinanti di C, I, G • Il consumo dipende dal reddito disponibile • L’Investimento dipende dal livello di reddito e dal tasso di interesse reale • La spesa pubblica è una variabile esogena 172 Importazioni La quantità di importazioni dipende: – positivamente dal livello di reddito Y – negativamente dal tasso di interesse reale ε. Un tasso di cambio reale più elevato rende i beni relativamente più costosi e quindi riduce la quantità di importazioni. Le importazioni possono essere scritte come: IM=IM(Y, ε) Esportazioni La quantità delle esportazioni dipende: – positivamente dalla produzione estera Y* – positivamente dal tasso di cambio reale ε. Un aumento del prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali rende i beni nazionali relativamente più convenienti. 173 Produzione di equilibrio e bilancia dei pagamenti Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione interna è pari alla domanda di beni nazionali Y=Z Z=C(Y-T) + I(r) + G + IM(Y,ε) + X(Y*,ε) Il livello di produzione in corrispondenza del quale si ha equilibrio della bilancia commerciale è dato dalla condizione: X=εIM Nota Bene: Il livello di equilibrio della produzione non deve essere necessariamente uguale al livello di produzione che pareggia la bilancia commerciale 174 175 In termini analitici Y = C (Y − T ) + I (r ) + G + EX − IM (4.8) dove EX = esportazioni IM = importazioni Si assuma I = I −dr C = c + b (Y − T ) 0 0 G = G0 EX = x0 IM = εmY Sostituendo nella (4.8) Y = c + b (Y − T ) + I − d r + G + x − ε mY 0 0 0 0 => 176 (1 − b + ε m)Y = c − bT + I − d r + G 0 0 0 => Y = E 1 1 [c − bT + I + G ] − dr (1 − b + ε m) (1 − b + ε m) 0 0 0 Saldo della bilancia commerciale: x − ε mY 0 177 Aumento della spesa pubblica Quali sono gli effetti sulla produzione e sulla bilancia commerciale? Assumiamo che inizialmente la bilancia commerciale sia in equilibrio G↑ ⇒ ⇒ ⇒ ⇒ ⇒ domanda aumenta produzione aumenta Le importazioni aumentano le esportazioni nette non sono direttamente dipendenti dalla spesa pubblica l’incremento della prodotto genera un disavanzo commerciale Un aumento della spesa pubblica, in un’economia aperta genera: – disavanzo commerciale – l’effetto sulla produzione è inferiore rispetto all’effetto in un’economia chiusa. 178 179 Aumento della domanda estera Assumiamo che la bilancia commerciale sia in equilibrio all’inizio del periodo Y*↑ ⇒ aumento delle esportazioni, X ↑ ⇒ aumento della domanda di beni nazionali ↑ (per ogni livello di produzione) ⇒ produzione ↑ ⇒ la bilancia commerciale migliora 180 181 Deprezzamento e bilancia commerciale Ricordiamo l’espressione delle esportazioni nette: Un deprezzamento reale (una riduzione di ε) influenza la bilancia commerciale attraverso tre canali: ε↑⇒ X↑: i beni nazionali diventano relativamente meno costosi IM ↓: un aumento della domanda interna di beni nazionali e una riduzione delle importazioni il prezzo relativo delle importazioni ↑: il valore delle importazioni aumenta X↑ - ε↑ * IM ↓ = ↑ ↓ Effetto incerto 182 A seguito di un deprezzamento la bilancia commerciale migliora solo se l’aumento delle esportazioni compensa l’aumento del prezzo dei beni importati. Condizione di Marshall-Lerner: condizione in base alla quale un deprezzamento reale aumenta le esportazioni nette. Gli effetti di un deprezzamento Un deprezzamento reale genera una variazione della domanda, estera e nazionale, a favore dei beni nazionali che risultano relativamente meno costosi Politiche fiscali e di cambio Supponiamo che vi sia un disavanzo commerciale e che il governo voglia ridurlo. • Un deprezzamento riduca il disavanzo ma fa aumentare il livello di produzione • Una politica fiscale restrittiva fa diminuire il disavanzo ma anche il livello del reddito 183 Per ridurre il disavanzo commerciale senza variare il livello di produzione aggregata è necessario usare una combinazione di politiche fiscali e di cambio. Deprezzamento in grado di eliminare il disavanzo commerciale al livello iniziale di produzione. Il deprezzamento genera però un aumento della produzione. Per evitare l’effetto espansivo, generato dalla politica di cambio, il governo deve ridurre la spesa pubblica. 184