Economia Aperta - salvatore capasso

Economia Aperta
In questa lezione:
• Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta
• Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta
158
Economia aperta: Un po’ di definizioni
Economia aperta applicata ai
– mercati dei beni
– mercati delle attività finanziarie
– mercati dei fattori
Il mercato dei beni
I consumatori possono scegliere tra beni nazionali e beni esteri.
Restrizioni alle importazioni:
- dazi: tasse sui beni importati
- quote: restrizioni sulla quantità di beni che possono essere importati
I mercati finanziari
Gli investitori possono scegliere tra attività finanziarie estere o nazionali.
I mercati finanziari sono caratterizzati da una sempre maggiore integrazione, con la
riduzione dei controlli sui capitali.
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Il mercato dei fattori
Le imprese possono scegliere dove localizzare le proprie attività produttive. I lavoratori
possono decidere in quale paese lavorare.
Esportazioni e importazioni
saldo commerciale
=
esportazioni - importazioni
avanzo commerciale
=
esportazioni > importazioni
disavanzo commerciale
=
esportazioni < importazioni
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Grado di apertura di un’economia
Misure del grado di apertura di un’economia:
– volume degli scambi (meno affidabile come misura)
– proporzione di beni commerciabili in un’economia
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Le scelte dei consumatori
Economia chiusa
I consumatori possono scegliere tra:
• risparmio
• consumo
Variabile cruciale: prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali.
Il prezzo relativo è il tasso di cambio reale
Economia aperta
I consumatori fronteggiano due decisioni:
- risparmiare, comprare
- comprare beni nazionali o esteri
Variabile cruciale: prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali.
Il prezzo relativo è il tasso di cambio reale
Prima di definire il tasso di cambio reale dobbiamo definire il tasso cambio nominale
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Tassi di cambio nominali
Due misure:
– prezzo della moneta estera in termini della moneta nazionale
– prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera
La definizione che adotteremo è di tasso di cambio nominale come prezzo della moneta
estera in termini della moneta nazionale
Apprezzamento: variazione positiva del tasso di cambio. Diminuzione del prezzo della
moneta estera in termini di moneta nazionale
Deprezzamento: variazione negativa del tasso di cambio. Diminuzione del prezzo
della moneta estera in termini di moneta nazionale.
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ES.
1
1
1
1
Euro
Euro
Euro
Euro
1,59
138.8
0,6891
1,5447
Dollaro usa
Yen
Sterline inglesi
Franchi svizzeri
Nota: Se indichiamo con E il tasso di cambio nominale dell’euro con il dollaro, allora il
tasso di cambio nominale del dollaro in euro è pari a 1/E.
Verifichiamolo con un esempio.
Dalla tabella risulta che 1 € = 1,59 $ ⇒
per definizione: E €$ = 1,59 (cambio euro-dollaro)
Analogamente 1$ = 0,628 € (1/1,59)
per definizione: E $€ = 0,628 (cambio dollaro-euro)
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In un regime di cambi fissi, due o più paesi mantengono un tasso di cambio fisso tra le
loro valute.
In un sistema di cambi fissi, le diminuzioni dei tassi di cambio sono dette
svalutazioni; le variazioni positive del tasso di cambio sono dette rivalutazioni.
Tasso di cambio nominale
e tasso di cambio reale
Tasso di cambio reale: prezzo dei beni esteri in termini di beni nazionali
• P*: livello dei prezzi esteri (deflatore del Pil)
• P: livello dei prezzi nazionali (deflatore del Pil)
• E: tasso di cambio nominale
Il tasso di cambio reale:
ε=P*E/P
Apprezzamento reale: variazioni positive del tasso di cambio reale
Deprezzamento reale: variazioni negative del tasso di cambio reale
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Il tasso di cambio reale è un numero indice: la sua costruzione avviene per mezzo dei
deflatori del Pil. Le variazioni, e non il livello del tasso di cambio reale, hanno valore
in termini assoluti.
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Mercati finanziari
Volume giornaliero delle transazioni finanziarie 3000 miliardi di dollari
Per rendersi conto della dimensione di queste cifre si pensi che la media delle
transazioni commerciali degli Stati Uniti in un anno è di 2400 miliardi di dollari (7
miliardi al giorno)
Bilancia dei pagamenti
Riassume i conti che un paese ha con il resto del mondo
Le transazioni sono divise in due parti:
1. transazioni sopra la linea
2. transazioni sopra la linea
Le transazioni SOPRA la riga registrano tutti i pagamenti da e verso il resto del
mondo.
Tali transazioni sono chiamate transazioni di conto corrente
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Le transazioni SOTTO la riga registrano i flussi di capitale da e verso il resto del
mondo.
Tali transazioni sono dette transazioni in CONTO CAPITALE
Il conto corrente si compone di:
•
importazioni ed esportazioni
reddito di investimento ricevuto (reddito ricevuto da cittadini che possiedono attività
estere)
•
reddito d’investimento pagato (reddito pagato ai cittadini residenti all’estero da
attività finanziarie nazionali)
•
•
trasferimenti netti ricevuti: il valore netto degli aiuti dati e ricevuti dall’estero
La somma dei pagamenti netti è il saldo di conto corrente
Saldo di conto corrente positivo: avanzo di conto corrente
Saldo di conto corrente negativo: disavanzo di conto corrente
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Il conto capitale si compone di:
•
variazioni delle attività finanziarie estere detenute da un paese
•
variazioni delle attività finanziare nazionali detenute dal resto del mondo
L’aumento netto dell’indebitamento con l’estero di un paese è detto flusso netto di
capitale o saldo del conto capitale.
Saldo del conto capitale positivo: avanzo del conto capitale
Saldo del conto capitale negativo: disavanzo del conto capitale
Discrepanza statistica
I flussi netti di capitale dovrebbero eguagliare il disavanzo corrente.
I due valori però sono frequentemente diversi a causa di una discrepanza statistica:
le misure delle transazioni di conto corrente e di conto capitale hanno origine da fonti
diverse
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Parità scoperta del tasso di interesse
Attività finanziarie estere o nazionali?
Immaginiamo dii confrontare un investimento in titoli italiani con un investimento in
titoli statunitensi:
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Tenuto conto dei tassi di cambio i due investimenti rendono lo stesso se:
(1 + it ) = (1 + it* )
Et
Ete+1
Et =
1 + it e
Et +1
*
1 + it
Tale equazione è chiamata parità scoperta dei tassi d’interesse
La parità scoperta dei tasso di interesse è una condizione di arbitraggio
Nota che se il tasso di cambio atteso, Ete+1 , è dato allora un incremento del tasso di
interesse provoca un apprezzamento:
i↑ => ↑ Et
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Il mercato dei beni in economia aperta
La curva IS in economia aperta
Domanda di beni nazionali:
Z=C + I + G + εIM + X
+ domanda nazionale di beni (C+I+G)
- importazioni (domanda nazionale di beni esteri)
+ esportazioni (domanda estera di beni nazionali)
= domanda di beni nazionali
Le importazioni sono espresse in termine di beni nazionali, per questo motivo la
quantità di importazioni è moltiplicata per il tasso di cambio reale.
Determinanti di C, I, G
• Il consumo dipende dal reddito disponibile
• L’Investimento dipende dal livello di reddito e dal tasso di interesse reale
• La spesa pubblica è una variabile esogena
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Importazioni
La quantità di importazioni dipende:
– positivamente dal livello di reddito Y
– negativamente dal tasso di interesse reale ε.
Un tasso di cambio reale più elevato rende i beni relativamente più costosi e quindi
riduce la quantità di importazioni.
Le importazioni possono essere scritte come: IM=IM(Y, ε)
Esportazioni
La quantità delle esportazioni dipende:
– positivamente dalla produzione estera Y*
– positivamente dal tasso di cambio reale ε.
Un aumento del prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali rende i beni
nazionali relativamente più convenienti.
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Produzione di equilibrio
e bilancia dei pagamenti
Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione interna è pari alla domanda di
beni nazionali
Y=Z
Z=C(Y-T) + I(r) + G + IM(Y,ε) + X(Y*,ε)
Il livello di produzione in corrispondenza del quale si ha equilibrio della bilancia
commerciale è dato dalla condizione:
X=εIM
Nota Bene:
Il livello di equilibrio della produzione non deve essere necessariamente uguale al livello
di produzione che pareggia la bilancia commerciale
174
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In termini analitici
Y = C (Y − T ) + I (r ) + G + EX − IM
(4.8)
dove
EX = esportazioni
IM = importazioni
Si assuma
I = I −dr
C = c + b (Y − T )
0
0
G = G0
EX = x0
IM = εmY
Sostituendo nella (4.8)
Y = c + b (Y − T ) + I − d r + G + x − ε mY
0
0
0
0
=>
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(1 − b + ε m)Y = c − bT + I − d r + G
0
0
0
=>
Y =
E
1
1
[c − bT + I + G ] −
dr
(1 − b + ε m)
(1 − b + ε m)
0
0
0
Saldo della bilancia commerciale:
x − ε mY
0
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Aumento della spesa pubblica
Quali sono gli effetti sulla produzione e sulla bilancia commerciale?
Assumiamo che inizialmente la bilancia commerciale sia in equilibrio
G↑
⇒
⇒
⇒
⇒
⇒
domanda aumenta
produzione aumenta
Le importazioni aumentano
le esportazioni nette non sono direttamente dipendenti dalla spesa pubblica
l’incremento della prodotto genera un disavanzo commerciale
Un aumento della spesa pubblica, in un’economia aperta genera:
– disavanzo commerciale
– l’effetto sulla produzione è inferiore rispetto all’effetto in un’economia chiusa.
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Aumento della domanda estera
Assumiamo che la bilancia commerciale sia in equilibrio all’inizio del periodo
Y*↑
⇒ aumento delle esportazioni, X ↑
⇒ aumento della domanda di beni nazionali ↑
(per ogni livello di produzione)
⇒ produzione ↑
⇒ la bilancia commerciale migliora
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Deprezzamento e bilancia commerciale
Ricordiamo l’espressione delle esportazioni nette:
Un deprezzamento reale (una riduzione di ε) influenza la bilancia commerciale
attraverso tre canali:
ε↑⇒
X↑: i beni nazionali diventano relativamente meno costosi
IM ↓: un aumento della domanda interna di beni nazionali e una riduzione delle
importazioni
il prezzo relativo delle importazioni ↑: il valore delle importazioni aumenta
X↑ - ε↑ * IM ↓ = ↑ ↓ Effetto incerto
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A seguito di un deprezzamento la bilancia commerciale migliora solo se l’aumento delle
esportazioni compensa l’aumento del prezzo dei beni importati.
Condizione di Marshall-Lerner:
condizione in base alla quale un deprezzamento reale aumenta le esportazioni
nette.
Gli effetti di un deprezzamento
Un deprezzamento reale genera una variazione della domanda, estera e nazionale, a
favore dei beni nazionali che risultano relativamente meno costosi
Politiche fiscali e di cambio
Supponiamo che vi sia un disavanzo commerciale e che il governo voglia ridurlo.
• Un deprezzamento riduca il disavanzo ma fa aumentare il livello di produzione
• Una politica fiscale restrittiva fa diminuire il disavanzo ma anche il livello del reddito
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Per ridurre il disavanzo commerciale senza variare il livello di produzione aggregata è
necessario usare una combinazione di politiche fiscali e di cambio.
Deprezzamento in grado di eliminare il disavanzo commerciale al livello iniziale di
produzione. Il deprezzamento genera però un aumento della produzione.
Per evitare l’effetto espansivo, generato dalla politica di cambio, il governo deve
ridurre la spesa pubblica.
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