CERVELLO E COMPONENTI OLFATTIVE SECONDARIE NEI BASSI VERTEBRATI. Biagio D’Aniello, Aniello, Luciano Luongo, Luongo, Maria di Meglio & Rakesh K. Rastogi NEUROANATOMIA L’evoluzione e la funzione dell’encefalo sono argomenti scientifici scientifici che offrono difficoltà interpretative per i profondi cambiamenti cambiamenti a cui l’organo è stato sottoposto dai bassi vertebrati ai mammiferi. mammiferi. In più, la rilevante plasmabilità encefalica e il suo rapido adattarsi a condizioni locali ha determinato determinato diversificazioni sostanziali anche in specie molto affini. affini. Lo studio della distribuzione di neuropeptidi è uno strumento molto utile per tentare d’interpretare i meccanismi meccanismi che sono alla base del motore evolutivo che ha determinato i cambiamenti del cervello; oltre a fornire valide indicazioni a carattere funzionale. A tale scopo, nel nostro laboratorio siamo da diversi anni impegnati nello studio della distribuzione di alcuni alcuni neuropeptidi nell’encefalo dei vertebrati al fine di fornire un piccolo contributo alla comprensione delle controverse problematiche neuroanatomiche. neuroanatomiche. GnRH Fattore di rilascio per le gonadotropine ipofisarie (gonadotropin (gonadotropin releasing hormone: hormone: GnRH). GnRH). Decapeptide presente, in varie forme molecolari, nel sistema nervoso centrale e periferico dei vertebrati ed è stato rilevato anche in alcuni gruppi d'invertebrati. Il suo ruolo, storicamente storicamente riconosciuto, è quello di stimolare la secrezione delle gonadotropine ipofisarie nei vertebrati, ma è anche un neurotrasmettitore. FMRFammide Tetrapeptide cardioeccitatorio dei molluschi, isolato da un ganglio di un mollusco. Presente, in forme varianti, nel sistema nervoso dei vertebrati. vertebrati. Queste forme sono riconosciute da con anticorpi diretti contro la la parte ccterminale ammidata, ammidata, conservata in tutti i peptidi appartenenti alla famiglia degli FMRFammidi. FMRFammidi. Si suppone che questi peptidi svolgano funzioni neuromodulatorie, neuromodulatorie, neurotrasmettitorie e neurormonali. neurormonali. Nello storione, un osteitto con caratteristicjhe di primitività e il pesce zebra, un osteitto molto derivato il pattern di sviluppo del sistema FMRFammide segue lo stesso schema. I dati ottenuti mediante cromatografia liquida ad alrta pressione (HPLC), radioimmunodosaggio (RIA) e immunoistochimica (IHC) dimostrano che nella pachimedusa (una rana arboricola messicana) coesistono almeno 3 diverse forme di GnRH. GnRH. Il profilo neuroanatomico di distribuzione del GnRH negli Apodi presenta un pattern molto primitivo. L’analisi comparate dei dati sul sistema FMRFammide di una testuggine e del caimano suggerisce che nel corso dell’evoluzione dell’evoluzione il sistema tende ad umentare la sua complessità (teoria della parcellazione dei nuclei encefalici). NPY Neuropeptide Y (NPY), membro della famiglia dei polipeptidi pancreatici. Presente nel sistema nervoso centrale dei molti vertebrati vertebrati in cui è implicato nei meccanismi della memoria, del comportamento, comportamento, nella regolazione dei ritmi circadiani, circadiani, nel controllo della pressione sanguigna e della temperatura corporea, nella sintesi e rilascio di alcuni ormoni ipofisari e nel controllo della pigmentazione negli negli anfibi. Lo sviluppo e l’organizzazione generale del sistema NPY presentano rimarchevoli differenze con specie molto affini sotto l’aspetto evolutivo. Retina Mesencefalo Mesencefalo Telencefalo Telencefalo Diencefalo Nuclei NPY immunoreattivi nell’encefalo e nella retina della spigola. Il sistema presenta una notevole complessità. Una specie, quattro cervelli! Nei salmoni alcuni nuclei encefalici presentano due diverse morfologie e dimensioni nelle femmine e due nei maschi. NERVO TERMINALE Il nervo terminale o nervo cranico 0 (NT) fu identificato per la la prima volta come nervo cranico soprannumerario in un piccolo squalo squalo (Fritsch (Fritsch,, 1878). In seguito, un nervo con caratteristiche simili è stato identificato nel dipnoo Protopterus (Pinkus, Pinkus, 1894). Più tardi, Locy (1903) ne ha descritto la struttura in una varietà di squali e razze. Esso presenta gangli o singoli neuroni lungo il suo percorso e si estende generalmente dall’area olfattiva all’encefalo all’encefalo anteriore (Locy (Locy,, 1905). L’identificazione del NT nei tetrapodi e nella maggior parte dei pesci ossei è molto difficoltosa poiché, poiché, in questi gruppi, esso è strettamente associato ai nervi olfattivo e/o vomeronasale; vomeronasale; quindi, non appare come una struttura separata. Peraltro, in questi questi gruppi non sono inequivocabilmente evidenti i gangli lungo il suo percorso. In questi casi l’immunoistochimica l’immunoistochimica per alcuni neuropeptidi consente di visualizzare il NT quando è incluso nel nervo olfattivo olfattivo e nel cervello. Le conoscenze sulla funzione e sull’evoluzione del NT nei vertebrati sono tuttora piuttosto piuttosto limitate e le interpretazione neuroanatomiche controverse. Il nostro laboratorio partecipa al dibattito scientifico scientifico sull’argomento con ricerche in pesci, anfibi e rettili; in particolare, evidenziando evidenziando e studiando la neuroanatomia del NT mediante immunoistochimica per il tetrapeptide cardioeccitatorio dei molluschi (FMRFammide) FMRFammide) il neuropeptide Y (NPY) e il fattore di rilascio per le gonadotropine ipofisarie (GnRH (GnRH)) nell’area nasale e nell’encefalo anteriore. Gambusia affinis Distribuzione degli elementi FMRFa immunoreattivi nel pesce Moenkhausia sanctaefilomenae Pangasius hypothalumus Paracheirodon innesi Gyrinocheilus aymonieri A Qualcosa sugli anfibi: Bufo B C Nella gambusia, gambusia, che presenta un bulbo olfattivi sessile, i neuroni del NT formano un unico nucleo compatto alla base del telencefalo anteriore. A: neuroni bulbari FMRFaFMRFa-ir del NT con proiezioni dirette posteriormente. Scale bar 200 µm; nell’inserto 1 mm. B: fibre FMRFaFMRFa-ir del NT a livello ipotalamico. ipotalamico. Scale bar 100; nell’inserto 1 mm. Nei dipnoi il nervo terminale presenta due vie separate. In questo lavoro è precisata l’origine neuroanatomica delle due radici da un unico ganglio ed è proposta un’ipotesi innovativa sull’evoluzione del NT. Nello squaletto, squaletto, con bulbi olfattivi fortemente peduncolati, i neuroni del NT sono dispersi lungo il nervo olfattivo, il peduncolo olfattivo e la regione basale det telencefalo, ma non formano aggregati consistenti. Nel neon, che ha bulbi olfattivi sessili vi sono due aggregati di neuroni del NT. Il primo nel bulbo olfattivo anteriore, proprio all’ingresso del nervo olfattivo; il secondo e nel bulbo olfattivo posteriore. In Gyrinocheilus, Gyrinocheilus, con bulbi olfattivi peduncolati, i neuroni del NT tendono ad essere molto anteriori, ma qualche neurone è anche presente a livello del telencefalo basale. Nei teleostei il nervo terminale è anche indicato come sistema olfattoretinale, olfattoretinale, perché oltre a proiettare nella regione nasale raggiunge anche la retina. I corpi cellulari dei neuroni del nervo terminale sono distribuiti tra il nervo olfattivo, i bulbi e il telencefalo basale. Il nucleo del telencefalo basale che non è presente in tutte le specie è detto nucleo olfattoretinale. olfattoretinale. La distribuzione dei neuroni del NT è condizionata dal tipo di bulbi olfattivi: se i bulbi olfattivi sono sessili i neuroni tenderanno ad essere più anteriori. C: fibre FMRFaFMRFa-ir a livello del nervo olfattivo. Scale bar 100 µm; nell’inserto 1 mm. Il corpo cellulare dei neuroni del NT di questo pesce possono raggiungere raggiungere i 100 µm e sono i più grandi mai osservati nel telencefalo dei vertebrati. vertebrati. Negli anfibi anuri adulti il nervo terminale è poco sviluppato, mentre nei girini è piuttosto consistente, in quanto funge da substrato migratorio per molti neuroni neuropeptidergici che si originano nel placode olfattivo e migrano nell’encefalo, appunto attraverso in nervo terminale. Nelle immagini in A un girino di rospo placodectomizzato precocemente. Si osservi come il lato sinistro in cui è stato rimosso il placode olfattivo chirurgicamente sono assenti neuroni FMRFammide. FMRFammide. In B neuroni FMRFammide del NT nella mucosa olfattiva in via di differenziamento e nel nervo olfattivo. In C neuroni del NT lunbgo il bulbo olfattivo. D un placodectomizzato con assenza del NT nel lato operato. La presenza del NT viene riportata in un rettile squamato solo durante lo sviluppo ontogenetico. Si conferma quindi in questo lavoro l’unico dato esistente nei rettili in letteratura sulla presenta transitoria del NT in una tartaruga, pubblicato 100 anni prima. SISTEMA DI FIBRE OLFATTIVE EXTRABULBARI Nel 1991 Szabo e collaboratori hanno segnalato che alcune fibre del sistema olfattivo olfattivo principale, anziché terminare, come di consueto, nei bulbi bulbi olfattivi, li attraversano per invadere profondamente il cervello. Originariamente essi indicarono queste fibre come “projection “projection olfactive primaire extrabulbaire” extrabulbaire” (extrabulbar (extrabulbar olfactory projections = EBOP), più tardi rinominato “extrabulbar “extrabulbar olfactory system” (EBOS; Schober et al., 1994). Cadeva quindi l’idea che il bulbo olfattivo fosse l’unico ’unico bersaglio delle fibre originate dai recettori primari della l della mucosa olfattiva (Ramon y Cajal, Cajal, 1911). La presenza di un sistema con queste caratteristiche è stato dimostrata dimostrata almeno durante lo sviluppo embrionale in tutti i vertebrati eccetto i rettili. E’ assente negli adulti amnioti. amnioti. Le nostre ricerche si sono articolate sull’utilizzo di marker neuronali capaci di migrare dal luogo di applicazione lungo le fibre nervose nervose per cercare di studiare i dettagli della neuroanatomia dell’EBOS negli anfibi. Pesce rosso: Carassius auratus Pesce zebra: Danio rerio Branzino: Dicentrarcus labrax Santa filomena: Moenkhausia sanctaefilomenae Axolotl: Ambystoma mexicanum Taricha granulosa Rana temporaria Rana esculenta klepton Lucertola campestre: Podarcis sicula 28 37-46. OB AC mb Il tracciante posto nella mucosa olfattiva della lucertola termina la sua diffusione nel bulbo olfattivo principale (OB) e in quello accessorio (AOB), senza fibre extrabulbari. Nella lucertola, così come negli altri amnioti studiati adulti non è presente un EBOS. A a AC Il sistema di fibre olfattive extrabulbari (EBOS) nelle quattro specie di teleostei mostrate segue lo stesso pattern. Un tracciante neuronale (DiI) DiI) è stato posto nella mucosa olfattiva (OM) in campioni fissati in paraformaldeide. Il tracciante diffonde nelle membrane grazie alle alle sue proprietà lipofiliche e raggiunge il bulbo olfattivo (OB) migrando lungo il nervo olfattivo (ON). La maggior parte delle fibre olfattive primarie terminano nel bulbo, ma alcune proseguono lungo il telencefalo medio medio basale (TELmb (TELmb)) fino a raggiungere la commmessura anteriore (AC) dove si verifica una consistente decussazione. decussazione. Nei teleostei il sistema di fibre olfattive extrabulbari è molto più sviluppato nelle specie più primitive, nelle quali raggiunge il mesencefalo. Nelle specie più derivate, come i teleostei in figura il sistema limita la sua estensione al diencefalo. Le funzioni di questo sistema non sono ancora state chiarite. OB L’EBOS negli urodeli (sopra) evidenziato con il tracciante HrP posto nella camera nasale dell’animale in vivo (sopra) raggiunge i bulbi olfattivi olfattivi principali (OB) e accessori (AOB); li attraversa e percorre il telecefalo ventrale (TELv ), decussa consistentemente a livello della commessura (TELv), anteriore (AC), raggiunge il nucleo preottico (NPO) e si estende fino al tegmento del mesencefalo (TEG). Stessa tecnica in Rana temporaria (a destra); mentre in Rana esculenta è usato il DiI postmortem. postmortem. Nei girini degli anuri l’EBOS (a destra) risulta più sviluppato rispetto agli anuri anuri adulti. In pratica il sistema subisce una regressione evolutiva riprodotta durante lo sviluppo embrionale. Con tutte le precauzioni del caso “l’ontogenesi ricapitola la filogenesi”… filogenesi”… AC TEG La presenza di un EBOS nelle specie acquatiche depone a favore dell’ipotesi di una sua funzionalità legata alla percezione delle sostanze disciolte nell’acqua. Tuttavia, noi mettiamo in dubbio questa ipotesi, perchè la regressione del sistema inizia già nella linea evolutiva dei pesci, quindi non legata alla transizione dall’ambiente acquatico a quello terrestre. Inoltre, l’EBOS è presente anche in anamni che usano l’olfatto in ambiente aereo. Secondo alcuni autori L’EBOS è da considerarsi una componente funzionale del nervo terminale. In questo lavoro mostriamo che i due sistemi hanno diverse proprietà chimiche, odologia e morfologia; di conseguenza propendiamo verso la loro separazione funzionale. A sinistra traccianti DiO (verde) e DiI (rosso) posti nel cervello marcano alcuni neuroni recettoriali olfattivi primari.