I messaggi olfattivi: i feromoni
I feromoni sono sostanze inodore, contenute nelle
secrezioni esocrine di roditori, mammiferi ed alcuni
rettili, e che sono in grado di provocare nell’individuo
che le percepisce (non necessariamente della stessa
specie),
determinate
risposte
fisiologiche
o
comportamentali. Praticamente i feromoni risultano
essere il miglior mezzo di comunicazione tra animali ed
insetti e rappresentano una vera e propria forma di
sopravvivenza.
Fig.1 Farfalla bombyx mori, il primo insetto su
cui si sono effettuati gli studi feromonici a cavallo
Tra l’ ‘800 ed il ‘900 da parte di Henri Fabre.
Negli
insetti
i
feromoni
vengono percepiti mediante
appositi recettori situati in
specifici siti (le antenne),
mentre negli animali esiste un
vero e proprio organo in grado
di captare questi segnali:
l’organo vomeronasale (VNO),
o organo di Jacobson, in onore
del primo scienziato che lo
identificò.
L’organo vomeronasale lega ai
suoi
specifici
recettori
i
feromoni e trasmette un
impulso elettrico che passa
attraverso il bulbo olfattivo
accessorio e raggiunge poi
l’ipotalamo e più in generale il
sistema limbico.
Bulbo
olfattivo
Nervo
vomeronasale
Organo
vomeronasale
Ipotalamo
Corteccia
Bulbo olfattivo
accessorio
Bulbo olfattivo
Nervo
vomeronasale
Nervo olfattivo
Fig.2 Posizione dell’organo vomeronasale in un topo (a sinistra) e relativa sezione
del naso (a destra).
La relazione tra gli uomini ed i feromoni
risulta ancora oggi piuttosto oscura e
colma di lacune; certo è che una
percentuale di uomini (e donne)
presentano
nella
cavità
nasale
quest’organo, ma molte sono le
incertezze a riguardo delle sue attuali
funzioni. Recenti studi alla Stanford
University (1999) a riguardo della
percezione umana dei feromoni hanno
dimostrato
che,
anche
se
inconsciamente, nell’uomo vengono
attivate specifiche zone ipotalamiche al
momento in cui si annusano sostanze
Mucosa feromoniche (in questo caso veniva
olfattiva utilizzato l’estra-1,3,5 (10),16–tetraene3ylacetato).
Caterina Inderbitzin
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