Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Risultati sulla stabilità per problemi planetari con più di tre corpi Marco Sansottera [a] Basato su un lavoro di ricerca in collaborazione con Antonio Giorgilli [b] [a] e Ugo Locatelli [b] [a] Dip. Mat. dell’Università degli Studi di Milano Dip. Mat. delll’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Assemblea Scientifica G.N.F.M., Montecatini Terme, 1–3 Ottobre 2009 PRIN 2007B3RBEY Dyn. Sys. & Appl. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Introduzione Il sistema solare. . . Domande: Il sistema solare è stabile? I teoremi di Kolmogorov (1954) e di Nekhoroshev (1977) possono dirci qualcosa di interessante sulla stabilità dei sistemi planetari? Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Introduzione Il sistema solare. . . Domande: Il sistema solare è stabile? I teoremi di Kolmogorov (1954) e di Nekhoroshev (1977) possono dirci qualcosa di interessante sulla stabilità dei sistemi planetari? Problemi affrontati: Il problema completo per il sistema Sole–Giove–Saturno (SJS). Il problema piano per il sistema Sole–Giove–Saturno–Urano. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Introduzione Il sistema solare. . . Domande: Il sistema solare è stabile? I teoremi di Kolmogorov (1954) e di Nekhoroshev (1977) possono dirci qualcosa di interessante sulla stabilità dei sistemi planetari? Problemi affrontati: Il problema completo per il sistema Sole–Giove–Saturno (SJS). Il problema piano per il sistema Sole–Giove–Saturno–Urano. Risposte: Il teorema di Kolmogorov (KAM) è stato applicato con successo al problema SJS (L.&G. 2007). Abbiamo applicato le stime esponenziali di tipo Nekhoroshev sui tempi di stabilità in un intorno del toro KAM per il sistema SJS (G.,L.&S. 2009). Studio del problema secolare per il sistema Sole–Giove–Saturno–Urano. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Punto di partenza Caos nel sistema Sole–Giove–Saturno–Urano–Nettuno Sussman & Wisdom (Science, 1992) il sistema dei pianeti giganti (SJSUN) è debolmente caotico, piccole variazioni delle condizioni iniziali originano moti quasi–periodici. Murray & Holman (Science, 1999) sovrapposizione di risonanze triple il semiasse maggiore di Urano è molto vicino al centro di un cluster di risonanze del tipo: 3nJ − 5nS − 7nU + [(3 − j)gJ + 6gS + jgU ] con j = 0, 1, 2, 3 , dove n è il moto medio e g l’argomento del perielio, la presenza di un cluster di risonanze “generato” dalla risonanza di moto medio (3, −5, −7), alcune delle quali includono anche frequenze relative alla longitudine dei nodi. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Risultati numerici Dinamica dei sistemi SJSUN e SJSU La risonanza di moto medio (3, −5, −7) è molto importante a causa della vicinanza di Saturno alla celebre risonanza 5 : 2 con Giove e di Urano alla 7 : 1 . Inoltre 2nJ − 5nS ' 7nU − nJ . M.&H. hanno stimato il tempo Tes necessario ad Urano per essere espulso ottenendo Tes ∼ 1018 anni. Risultati (ottenuti con simulazioni numeriche): Per valori di aU (semiasse maggiore di Urano) nell’intervallo 19.18 e 19.35 AU, alcune regioni presentano moti quasi–periodici (cioè con tempi di Lyap. > 108 ), mentre altre regioni sono caotiche a causa dell’effetto di “cluster” di risonanze triple. Lo stesso risultato (qualitativamente) è valido sia nel caso piano, sia rimuovendo Nettuno, ma non è stata rilevata la presenza di alcun moto caotico nel caso piano senza Nettuno. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Il nostro approccio al problema Forme normali per i sistemi SJSU e SJSUN Domanda: Come affrontare il problema Sole–Giove–Saturno–Urano alla luce dei precedenti lavori sul sistema SJS? R.: Dobbiamo trattare la parte secolare dell’Hamiltoniana con estrema attenzione, effettuando una trasformazione preliminare “alla Kolmogorov” per ridurre la componente principale della perturbazione che dipende dagli angoli veloci. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Il nostro approccio al problema Forme normali per i sistemi SJSU e SJSUN Domanda: Come affrontare il problema Sole–Giove–Saturno–Urano alla luce dei precedenti lavori sul sistema SJS? R.: Dobbiamo trattare la parte secolare dell’Hamiltoniana con estrema attenzione, effettuando una trasformazione preliminare “alla Kolmogorov” per ridurre la componente principale della perturbazione che dipende dagli angoli veloci. Le possibili strategie (avendo aggiunto, almeno, Urano): Sembra naturale applicare le stime dei tempi di stabilità sulle forme normali di Birkhoff: Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Il nostro approccio al problema Forme normali per i sistemi SJSU e SJSUN Domanda: Come affrontare il problema Sole–Giove–Saturno–Urano alla luce dei precedenti lavori sul sistema SJS? R.: Dobbiamo trattare la parte secolare dell’Hamiltoniana con estrema attenzione, effettuando una trasformazione preliminare “alla Kolmogorov” per ridurre la componente principale della perturbazione che dipende dagli angoli veloci. Le possibili strategie (avendo aggiunto, almeno, Urano): Sembra naturale applicare le stime dei tempi di stabilità sulle forme normali di Birkhoff: 1 dopo aver mediato rispetto agli angoli di moto medio ed aver eliminato i termini perturbativi secolari di ordine superiore a 2 nelle eccentricità e inclinazioni; Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Il nostro approccio al problema Forme normali per i sistemi SJSU e SJSUN Domanda: Come affrontare il problema Sole–Giove–Saturno–Urano alla luce dei precedenti lavori sul sistema SJS? R.: Dobbiamo trattare la parte secolare dell’Hamiltoniana con estrema attenzione, effettuando una trasformazione preliminare “alla Kolmogorov” per ridurre la componente principale della perturbazione che dipende dagli angoli veloci. Le possibili strategie (avendo aggiunto, almeno, Urano): Sembra naturale applicare le stime dei tempi di stabilità sulle forme normali di Birkhoff: 1 dopo aver mediato rispetto agli angoli di moto medio ed aver eliminato i termini perturbativi secolari di ordine superiore a 2 nelle eccentricità e inclinazioni; 3 in un intorno di un toro KAM (G.,L.&S., CMDA., 2009). Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Il nostro approccio al problema Forme normali per i sistemi SJSU e SJSUN Domanda: Come affrontare il problema Sole–Giove–Saturno–Urano alla luce dei precedenti lavori sul sistema SJS? R.: Dobbiamo trattare la parte secolare dell’Hamiltoniana con estrema attenzione, effettuando una trasformazione preliminare “alla Kolmogorov” per ridurre la componente principale della perturbazione che dipende dagli angoli veloci. Le possibili strategie (avendo aggiunto, almeno, Urano): Sembra naturale applicare le stime dei tempi di stabilità sulle forme normali di Birkhoff: 1 dopo aver mediato rispetto agli angoli di moto medio ed aver eliminato i termini perturbativi secolari di ordine superiore a 2 nelle eccentricità e inclinazioni; 2 in un intorno di un toro ellittico; 3 in un intorno di un toro KAM (G.,L.&S., CMDA., 2009). Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Applicazione al sistema SJSU nel piano Il sistema Sole–Giove–Saturno–Urano (SJSU) nel piano. Elevato costo computazionale nel passo “alla Kolmogorov”. Non effettuiamo la riduzione del momento angolare. Sviluppo in serie dell’Hamiltoniana utilizzando un manipolatore algebrico. Studio della dinamica secolare. Stima del “tempo di stabilità”. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana L’Hamiltoniana di un sistema planetario L’Hamiltoniana è F (r, r̃) = T (0) (r̃) + U (0) (r) + T (1) (r̃) + U (1) (r) , dove r sono le coordinate eliocentriche e r̃ i momenti coniugati. 3 T (0) 1X k˜ rj k2 (r̃) = 2 j=1 U (0) (r) = −G 3 X m0 mj j=1 krj k 1 1 + m0 mj , , r̃1 · r̃2 r̃1 · r̃3 r̃2 · r̃3 + + , m0 m0 m0 m1 m3 m2 m3 m1 m2 U (1) (r) = −G + + . kr1 − r2 k kr1 − r3 k kr2 − r3 k T (1) (r̃) = Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Le variabili di Poincaré nel piano Λj = m0 mj m0 + mj ξj = p q G(m0 + mj )aj , r 2Λj 1− q λj = Mj + ωj , r 1− ej2 cos(ωj ) , p ηj = − 2Λj 1− q 1 − ej2 sin(ωj ) , dove aj , ej , Mj e ωj sono rispettivamente il semiasse maggiore, l’eccentricità, l’anomalia media e l’argomento del perielio del j–esimo pianeta. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Le variabili di Poincaré nel piano Λj = m0 mj m0 + mj q G(m0 + mj )aj , | {z λj = Mj + ωj , } variabili veloci r ξj = p 2Λj 1− q r 1− ej2 cos(ωj ) , p ηj = − 2Λj 1− q 1 − ej2 sin(ωj ) , dove aj , ej , Mj e ωj sono rispettivamente il semiasse maggiore, l’eccentricità, l’anomalia media e l’argomento del perielio del j–esimo pianeta. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Le variabili di Poincaré nel piano Λj = m0 mj m0 + mj q G(m0 + mj )aj , | λj = Mj + ωj , {z } variabili veloci r ξj = p 2Λj | 1− q r 1− ej2 cos(ωj ) , p ηj = − 2Λj 1− q 1 − ej2 sin(ωj ) , {z variabili secolari dove aj , ej , Mj e ωj sono rispettivamente il semiasse maggiore, l’eccentricità, l’anomalia media e l’argomento del perielio del j–esimo pianeta. } Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana L’Hamiltoniana nelle variabili di Poincaré L’Hamiltoniana, scritta nelle variabili di Poincaré, diventa F = F0 + F1 = F0 + U (1) + T (1) . F0 = − U (1) n X µ2 β 3 i i 2Λ2i i=1 X mi mj = −G ∆ij parte integrabile , perturbazione (termine principale) , 0<i<j T (1) = X r̃i · r̃j m0 perturbazione (termine complementare) . 0<i<j Dobbiamo sviluppare tutti i termini in serie di potenze! Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Come sviluppare l’Hamiltoniana 1 2 Lo sviluppo dell’Hamiltoniana è un problema classico. Scegliamo un valore Λ∗ tale che ∂hF iλ = nj∗ , ∂Λj Λ=Λ∗ j = 1, 2, 3 . ξ=η=0 h.iλ indica la media sugli angoli veloci , nj∗ sono le frequenze fondamentali di moto medio . 3 Introduciamo le nuove azioni Lj = Λj − Λ∗j . 4 Effettuiamo una trasformazione canonica TF che trasla le azioni veloci. 5 Sviluppiamo l’Hamiltoniana in serie di potenze di L, ξ, η e in serie di Fourier di λ . Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Come sviluppare l’Hamiltoniana 1 2 Lo sviluppo dell’Hamiltoniana è un problema classico. Scegliamo un valore Λ∗ tale che ∂hF iλ = nj∗ , ∂Λj Λ=Λ∗ j = 1, 2, 3 . ξ=η=0 h.iλ indica la media sugli angoli veloci , nj∗ sono le frequenze fondamentali di moto medio . 3 Introduciamo le nuove azioni Lj = Λj − Λ∗j . 4 Effettuiamo una trasformazione canonica TF che trasla le azioni veloci. 5 Sviluppiamo l’Hamiltoniana in serie di potenze di L, ξ, η e in serie di Fourier di λ . Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Come sviluppare l’Hamiltoniana 1 2 Lo sviluppo dell’Hamiltoniana è un problema classico. Scegliamo un valore Λ∗ tale che ∂hF iλ = nj∗ , ∂Λj Λ=Λ∗ j = 1, 2, 3 . ξ=η=0 h.iλ indica la media sugli angoli veloci , nj∗ sono le frequenze fondamentali di moto medio . 3 Introduciamo le nuove azioni Lj = Λj − Λ∗j . 4 Effettuiamo una trasformazione canonica TF che trasla le azioni veloci. 5 Sviluppiamo l’Hamiltoniana in serie di potenze di L, ξ, η e in serie di Fourier di λ . Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Come sviluppare l’Hamiltoniana 1 2 Lo sviluppo dell’Hamiltoniana è un problema classico. Scegliamo un valore Λ∗ tale che ∂hF iλ = nj∗ , ∂Λj Λ=Λ∗ j = 1, 2, 3 . ξ=η=0 h.iλ indica la media sugli angoli veloci , nj∗ sono le frequenze fondamentali di moto medio . 3 Introduciamo le nuove azioni Lj = Λj − Λ∗j . 4 Effettuiamo una trasformazione canonica TF che trasla le azioni veloci. 5 Sviluppiamo l’Hamiltoniana in serie di potenze di L, ξ, η e in serie di Fourier di λ . Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Come sviluppare l’Hamiltoniana 1 2 Lo sviluppo dell’Hamiltoniana è un problema classico. Scegliamo un valore Λ∗ tale che ∂hF iλ = nj∗ , ∂Λj Λ=Λ∗ j = 1, 2, 3 . ξ=η=0 h.iλ indica la media sugli angoli veloci , nj∗ sono le frequenze fondamentali di moto medio . 3 Introduciamo le nuove azioni Lj = Λj − Λ∗j . 4 Effettuiamo una trasformazione canonica TF che trasla le azioni veloci. 5 Sviluppiamo l’Hamiltoniana in serie di potenze di L, ξ, η e in serie di Fourier di λ . Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Lo sviluppo dell’Hamiltoniana H (TF ) ∗ =n ·L+ ∞ X j1 =2 dove (Kep) hj1 ,0 (Kep) hj1 ,0 (L) +µ ∞ X ∞ X (T ) hj1 ,jF2 (L, λ, ξ, η) , j1 =0 j2 =0 è un polinomio omogeneo di grado j1 in L e (T ) hj1 ,jF2 pol. omog. di grado j1 in L , è un pol. omog. di grado j2 in ξ, η , i cui coeff. sono pol. trig. in λ . Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Limiti degli sviluppi Questa è l’Hamiltoniana H (TF ) ∗ =n ·L+ ∞ X j1 =2 (Kep) hj1 ,0 (L) +µ ∞ X ∞ X j1 =0 j2 =0 (T ) hj1 ,jF2 (L, λ, ξ, η) , Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Limiti degli sviluppi Questa è l’Hamiltoniana calcolata H (TF ) ∗ =n ·L+ 2 X j1 =2 (Kep) hj1 ,0 (L) +µ 1 X 12 X (T ) hj1 ,jF2 (L, λ, ξ, η) , j1 =0 j2 =0 in cui abbiamo anche eliminato tutti i coefficienti relativi ad armoniche di grado superiore a 16. Questo è il “minimo troncamento” della Hamiltoniana che permette di conservare le caratteristiche fondamentali del sistema. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Riduzione preliminare della perturbazione d·eλ:KF indica l’eliminazione delle armoniche di grado superiore a KF . 6 l (O2) m X ∗ ∂χ1 (TF ) h + µ (λ, ξ, η) = 0 , n · 0,j2 ∂λ λ:8 j =0 2 Primo passo ∞ X 1 j e H = exp L H = L H. (O2) χ1 j! χ1(O2) j=0 6 l (O2) m X (TF ) ∗ ∂χ2 h̃ (L, λ, ξ, η) = 0 , n · + µ 1,j2 ∂λ λ:8 Secondo j2 =0 passo (O2) H = exp Lχ(O2) ◦ exp Lχ(O2) H . 2 1 Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Riduzione preliminare della perturbazione d·eλ:KF indica l’eliminazione delle armoniche di grado superiore a KF . 6 l (O2) m X ∗ ∂χ1 (TF ) h + µ (λ, ξ, η) = 0 , n · 0,j2 ∂λ λ:8 j =0 2 Primo passo ∞ X 1 j e H = exp L H = L H. (O2) χ1 j! χ1(O2) j=0 6 l (O2) m X (TF ) ∗ ∂χ2 h̃ (L, λ, ξ, η) = 0 , n · + µ 1,j2 ∂λ λ:8 Secondo j2 =0 passo (O2) H = exp Lχ(O2) ◦ exp Lχ(O2) H . 2 1 Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana Riduzione preliminare della perturbazione d·eλ:KF indica l’eliminazione delle armoniche di grado superiore a KF . 6 l (O2) m X ∗ ∂χ1 (TF ) h + µ (λ, ξ, η) = 0 , n · 0,j2 ∂λ λ:8 j =0 2 Primo passo ∞ X 1 j e H = exp L H = L H. (O2) χ1 j! χ1(O2) j=0 6 l (O2) m X (TF ) ∗ ∂χ2 h̃ (L, λ, ξ, η) = 0 , n · + µ 1,j2 ∂λ λ:8 Secondo j2 =0 passo (O2) H = exp Lχ(O2) ◦ exp Lχ(O2) H . 2 1 Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Sviluppo preliminare dell’Hamiltoniana L’Hamiltoniana all’ordine due nelle masse H (O2) è la cosiddetta Hamiltoniana all’ordine due nelle masse, nel senso che la sua parte media approssima correttamente la dinamica delle variabili secolari fino all’ordine due nelle masse. Prima del passo “alla Kolmogorov” non c’è nessun termine corrispondente ad alcuna risonanza tripla. Il passo “alla Kolmogorov” introduce le risonanze triple, in particolare la risonanza (3, −5, −7). Piccoli limiti non significano piccolo sviluppo! Dopo il passo “alla Kolmogorov”, abbiamo 94 109 751 di coefficienti. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria L’Hamiltoniana secolare La parte secolare all’ordine due nelle masse Ci riduciamo al problema secolare, il problema passa quindi da 6 a 3 gradi di libertà, e l’Hamiltoniana diventa H (sec) = H0 + H2 + H4 + . . . , dove H2j è un pol. omog. di grado (2j + 2) in ξ e η , ∀ j ∈ N . ξ = η = 0 è un punto di equilibrio ellittico e, ricordando che le variabili secolari dipendono dalle eccentricità, lo schema che descriveremo è in sostanza una estensione della teoria di Lagrange–Laplace. La parte quadratica dell’Hamiltoniana può quindi essere diagonalizzata e tramite una trasformazione lineare canonica effettuiamo tale diagonalizzazione. D’ora in avanti denoteremo semplicemente con H l’Hamiltoniana secolare con la parte quadratica in forma diagonale. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria L’Hamiltoniana secolare Normalizzazione alla Birkhoff dell’Hamiltoniana secolare H = H0 + H2 + H4 + . . . . Introduciamo le azioni Φj = 1 2 ξj2 + ηj2 dove j = 1, 2, 3 . Normalizziamo sino all’ordine N : (N) H (N) = Z0 (N) dove Z0 (N) , Z2 (N) + Z2 (N) , . . . , ZN (N) + . . . + ZN (N) + RN+1 + . . . , dipendono solamente da Φ1 , Φ2 , Φ3 . La derivata temporale è Φ̇j = {Φj , H} = o n o Xn (N) (N) Φ j , Rj ' Φj , RN+1 . j>N Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria La dinamica secolare Studio della stabilità dell’Hamiltoniana secolare Abbiamo dove ∆ρR kΦ(t) − Φ(0)k ≤ sup Φ̇(ξ, η) |t| , (ξ,η)∈∆ρR = (ξ, η) ∈ R6 : ξj2 + ηj2 ≤ ρ2 Rj2 , j = 1, 2, 3 . Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria La dinamica secolare Studio della stabilità dell’Hamiltoniana secolare Abbiamo dove ∆ρR kΦ(t) − Φ(0)k ≤ sup Φ̇(ξ, η) |t| , (ξ,η)∈∆ρR = (ξ, η) ∈ R6 : ξj2 + ηj2 ≤ ρ2 Rj2 , j = 1, 2, 3 . Vogliamo kΦ(t) − Φ(0)k < ρ − ρ0 ∀ |t| < T , dove T è il “tempo di stabilità” (possibilmente lungo). Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria La dinamica secolare Studio della stabilità dell’Hamiltoniana secolare Abbiamo dove ∆ρR kΦ(t) − Φ(0)k ≤ sup Φ̇(ξ, η) |t| , (ξ,η)∈∆ρR = (ξ, η) ∈ R6 : ξj2 + ηj2 ≤ ρ2 Rj2 , j = 1, 2, 3 . Vogliamo kΦ(t) − Φ(0)k < ρ − ρ0 ∀ |t| < T , dove T è il “tempo di stabilità” (possibilmente lungo). Prendiamo una funzione X f (x, y) = f j,k xj yk |j+k|=s Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria La dinamica secolare Studio della stabilità dell’Hamiltoniana secolare Abbiamo dove ∆ρR kΦ(t) − Φ(0)k ≤ sup Φ̇(ξ, η) |t| , (ξ,η)∈∆ρR = (ξ, η) ∈ R6 : ξj2 + ηj2 ≤ ρ2 Rj2 , j = 1, 2, 3 . Vogliamo kΦ(t) − Φ(0)k < ρ − ρ0 ∀ |t| < T , dove T è il “tempo di stabilità” (possibilmente lungo). Prendiamo una funzione X f (x, y) = f j,k xj yk |j+k|=s definiamo la norma X kf kR = |f j,k |Rj+k |j+k|=s Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria La dinamica secolare Il “tempo di stabilità” ρ − ρ0 n o T (ρ0 , ρ, N) . (N) Φj , RN+1 ρN+3 R Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria La dinamica secolare Il “tempo di stabilità” ρ − ρ0 n o T (ρ0 , ρ, N) . (N) Φj , RN+1 ρN+3 R Fissiamo ρ0 e N , con una semplice stima analitica otteniamo ρopt (ρ0 , N). Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria La dinamica secolare Il “tempo di stabilità” ρ − ρ0 n o T (ρ0 , ρ, N) . (N) Φj , RN+1 ρN+3 R Fissiamo ρ0 e N , con una semplice stima analitica otteniamo ρopt (ρ0 , N). Fissiamo ρ0 ed utilizzando il valore ρopt (ρ0 , N) studiamo numericamente il “tempo di stabilità” in funzione del passo di normalizzazione; otteniamo cosı̀ Nopt (ρ0 ). Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria La dinamica secolare Il “tempo di stabilità” ρ − ρ0 n o T (ρ0 , ρ, N) . (N) Φj , RN+1 ρN+3 R Fissiamo ρ0 e N , con una semplice stima analitica otteniamo ρopt (ρ0 , N). Fissiamo ρ0 ed utilizzando il valore ρopt (ρ0 , N) studiamo numericamente il “tempo di stabilità” in funzione del passo di normalizzazione; otteniamo cosı̀ Nopt (ρ0 ). Il “tempo di stabilità” ottimale T ρ0 , ρopt (ρ0 , Nopt (ρ0 )), Nopt (ρ0 ) dipende solamente dal raggio iniziale ρ0 . Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Risultati sulla stabilità dell’Hamiltoniana secolare L’ordine di normalizzazione ottimale 20 Nopt(ρ0) 15 10 5 0 0 0.005 0.01 0.015 0.02 ρ0 0.025 0.03 0.035 Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria Risultati sulla stabilità dell’Hamiltoniana secolare Le stime sui “tempi di stabilità” del problema secolare 45 40 35 log T(ρ0) 30 25 20 15 10 5 0 0 0.005 0.01 0.015 0.02 ρ0 0.025 0.03 0.035 Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria I risultati Commenti sui nostri risultati Abbiamo considerato un modello per l’Hamiltoniana secolare del sistema Sole–Giove–Saturno–Urano nel piano, che approssima il moto nelle variabili secolari all’ordine due nelle masse. I nostri risultati assicurano che questo sistema è stabile per un tempo paragonabile all’età stimata dell’universo in un dominio con un raggio che è circa la metà della distanza reale delle variabili secolari iniziali dall’origine. Ci aspettiamo che effettuando la riduzione del momento angolare prima del passo “alla Kolmogorov” potremo migliorare significativamente i nostri risultati. Questo nuovo approccio sarà probabilmente oggetto di un lavoro futuro. Questi risultati, anche se non completi, confermano che in linea di principio è possibile applicare con successo uno schema di tipo Nekhoroshev per ottenere stime esponenziali sui tempi di stabilità per sistemi planetari realistici. Moto dei pianeti giganti Il sistema SJSU nel piano Studio della parte secolare dell’Hamiltoniana planetaria I risultati ...fine Grazie per l’attenzione. Domande? Commenti?