Particolarità digestive nel cavallo Il comportamento alimentare Patologie di origine alimentare Roberto Mantovani Università degli Studi di Padova Caratteristiche del digerente 1 Caratteristiche dell’apparato digerente del cavallo Porzione Lunghezza Capacità (metri) (litri) Velocità transito (ore) Stomaco Tenue Cieco Colon e retto 0,4 21-27 0,8-1 7-8 15 70 30 115 5-6 1-2 25-30 Capacità del digerente: confronto fra differenti specie Porzione Stomaco Tenue Cieco Colon e Retto Totale Cavallo Bovino Suino 15 ( 7%) 70 (30%) 30 (13%) 115 (50%) 230 (70%) 65 (20%) 10 ( 3%) 25 ( 7%) 9 (30%) 10 (33%) 2 ( 7%) 9 (30%) 230 330 30 2 Lo stomaco • Stomaco piccolo (meno del 10% del tubo digerente) • Limitate capacità di variazioni del volume dello stomaco • Cardias molto stretto (no rigurgito in caso di sovraccarico gastrico o alterazioni della motilità gastrica, possibile “rottura”) • Peristalsi eccitosecretoria per stomaco pancreas e svuotamento durante il pasto e Intestino tenue • Duodeno: presenza di ghiandole secernenti succo enterico • Digiuno e ileo molto lunghi (anche o addirittura oltre i 25 m) • Digiuno e ileo fluttuanti nella cavità addominale e dotati di notevole attività contrattile • Riposo per non più di 5 minuti nell’arco della giornata • Elevato assorbimento dei glucidi solubili 3 Grosso intestino: cieco e colon • Cieco e colon: sede di fermentazioni microbiche a carico dell’amido, cellulosa, emicellulose e proteine • Fermentazione batterica molto simile a quella del ruminante • Il cieco è caratterizzato da grande motilità che si esplica mediante contrazioni sia in direzione baseapice che in senso inverso (attività propagata) • Oltre alle contrazioni dell’intero viscere, sono presenti anche contrazioni localizzate che interessano singoli segmenti del viscere finalizzate ad assicurare il rimescolamento del contenuto ciecale Cieco e colon • Tutta l’attività motoria ciecale è stimolata, per frequenza e intensità, dal pasto. • Il cavallo tende a mantenere una certa costanza di volume e contenuto ciecale per effetto di una variazione della contrattilità del cieco e del “debito” verso il colon • Cieco: ruolo di regolazione del transito dei digesta tra intestino tenue e crasso e quindi sul tempo complessivo di ritenzione della fase solida all’interno del tubo digerente. 4 Cieco e colon • Il colon ventrale presenta un’attività motoria riflessa rispetto al cieco • Contrazioni retrograde che hanno inizio dalla curvatura pelvica rallentano la progressione del contenuto alimentare • I movimenti sia peristaltici che antiperistaltici del colon dorsale regolano il transito condizionando la durata delle fermentazioni nel cieco e nel grosso colon La digestione nel cavallo 5 Assunzione, prensione e masticazione degli alimenti • Assunzione dell’alimento a ondate: da 8 a 10 periodi di alimentazione (totale 15 ore dalle 4 della mattina alle 9 di sera al pascolo) • Prensione con le labbra, labbro superiore in particolare (non con la lingua come invece bovino) • Intensa masticazione (più fine di carnivori e ruminanti): 40 min/kg di foraggio lungo con una media di 70-80 movimenti masticatori/min (10 min/kg di concentrato pellettato) Masticazione degli alimenti • Produzione di saliva (da 100-150 g a 5-8 kg/ora per un totale da 10 a 50 l/d) a seconda del tipo di alimento • Saliva: pH 7.4-7.6 Produzione da parte delle ghiandole salivari (70% dalla ghiandola parotide) • Saliva: ammorbidisce l’alimento facilitandone la deglutizione (la digestione degli zuccheri è trascurabile: la ptialina è praticamente assente) 6 Transito nel digerente • Transito esofageo molto rapido (10-20 secondi) • Stomaco: 5-6 ore di permanenza (2/3 dell’ingesta rimane per 1 ora mentre 1/3 per 5-6 ore) • Intestino tenue: 3-5 ore di permanenza • Intestino crasso: 30 ore di permanenza (di cui 5 nel cieco) Transito nel digerente (Wolter e coll., 1974) Alimento Forma fisica Transito (ore) Fieno Graminacee (33% FG) Intero Trinciato Pellet 37 26 31 Erba medica disid. (21% FG) Pellet 29 Mangime completo (17% FG) Farina Pellet Fioccato 28 30 28-30 7 Digestione gastrica • Digestione gastrica sommaria, anche se fa seguito a una fine triturazione (stomaco piccolo) • Dei 50-70 l di volume di deglutizione giornaliero, saliva compresa, solo gli ultimi 15-20 subiscono un’efficace azione gastrica • pH stomaco: valore massimo pari a 4 dopo 8 ore dal pasto. Possibile proliferazione di lattobacilli e streptococchi che liberano gas in presenza di glucidi facilmente fermentescibili, possibili indigestioni e coliche gastriche gassose (meterorismo) • L’azione della pepsina può risultare fortemente limitata (l’idrolisi delle proteine inizia con tempo di permanenza elevato) Digestione gastrica pH 7 6 5 4 3 2 1 0 1 2 3 4 5 6 Ore dal pasto 7 8 8 Digestione gastrica: conseguenze di ordine pratico • Razione giornaliera frazionata in più pasti per favorire la digestione gastrica e regolare il transito duodenale • Somministrazione di foraggi e, se razionata l’acqua, dell’abbeverata; in un secondo tempo i concentrati (digestione più efficace grazie alla maggiore permanenza) Digestione nel tenue • Breve (5-6 ore) ma intensa di tipo enzimatico • Secrezioni biliare e pancreatica (4-6 e 7 l/d) sono praticamente continue (stimolate durante il pasto) • Buona attività sia lipasica (sali biliari) che tripsinica (fino a 2/3 delle proteine) • ridotta attività α-amilasica (limitata digestione dell’amido crudo). Concentrati amilacei ingeriti in grosse quantità o troppo avidamente rischiano di essere solo parzialmente digeriti 9 Attività dell’α α-amilasi pancreatica in specie diverse (unità/g mucosa/min) Sito intestinale SPECIE 1 2 3 4 5 6 CAVALLO - Neonato - <1 anno - Adulto 0.6 3.8 3.4 1.0 1.5 2.3 0.4 0.9 2.9 0.3 0.9 2.4 2.5 1.1 2.8 5.1 1.8 2.5 SUINO CONIGLIO CANE 13.5 13.1 55.5 18.2 15.4 74.9 18.0 18.6 46.1 18.9 12.2 45.5 17.0 25.6 46.7 19.4 10.2 15.8 Digestione nel tenue • Il succo intestinale contiene maltasi, saccarasi, gluco-amilasi (difficoltà a digerire amido crudo) • il processo di cottura-estrusione dei cereali, migliora il valore energetico del 10-15% • il succo intestinale contiene anche la lattasi (la sua attività è massima nel puledro ma poi diminuisce fino ad esaurirsi a circa 3 anni di età) • Il succo intestinale contiene proteasi e peptidasi 10 Digestione nel tenue dei nutrienti Solo 2/3 delle proteine alimentari vengono digerite. Somministrare proteina di elevato valore biologico (lattazione e accrescimento) Aminoacido limitante primario è la lisina (latte, pesce, soia, medica) Lipidi grezzi nella dieta: anche oltre il 6% (fino al 1520%) Attenzione al contenuto di acidi grassi insaturi per gli effetti negativi sulla qualità del grasso negli animali da carne I carboidrati più semplici vengono digeriti facilmente (70-95%) L’amido ha una digeribilità variabile (70-90%) in funzione della fonte (frumento, orzo, avena, manioca > mais e patate crude), del trattamento fisico e della modalità di somministrazione Digestione nel crasso • Nel grosso intestino (cieco e grande colon) si verificano, oltre ad alcune residue attività enzimatiche, importanti processi fermentativi • La popolazione microbica cieco-colica consiste principalmente in batteri (7 x 109 m.o./g) • Generi: Streptococcus, Bacteroides e Lactobacillus (pochi protozoi) • Classificazione sulla base del substrato: cellulosolitici, amilolitici e proteolitici 11 Digestione nel crasso: la microflora • Le condizioni ambientali che favoriscono la presenza e l’attività della microflora sono: – temperatura; – peristalsi e rimescolamento – rallentamento della velocità di transito; – condizioni di anaerobiosi (40-45% anaerobiosi stretta) – valori favorevoli di pH (6,8-7); – substrato ampio e rinnovato abbastanza frequentemente. • La popolazione del cieco e del grosso colon è sia quantitativamente che qualitativamente più costante di quella del rumine Digestione nel crasso: le fermentazioni • L’importanza delle fermentazioni cieco-coliche sembra essere inferiore a quelle dei ruminanti • Il beneficio che trae l’ospite sembra limitato ai soli AGV prodotti da attività fermentative a carico dei componenti della fibra • I contributi azotati (sintesi proteica) e vitaminici (vit. gruppo B) sembrano essere più modesti. 12 Digestione nel crasso: le fermentazioni • Fermentazioni a carico dei glucidi degradati e trasformati in AGV (50-100 e 25 mmol/l nel cieco e e nel colon rispettivamente) • AGV in ordine di importanza: - ac. acetico, - ac. propionico, - ac. butirrico, - altri (ac. isobutirrico, ac. lattico, ac. valerico e ac. isovalerico <1-2% del totale) • All’aumento dei concentrati, aumenta la quantità totale di AGV, diminuisce il rapporto C2/C3 • Produzioni massime di AGV a 6-8 ore dal pasto Digestione nel crasso: le fermentazioni mM/l 3 mM/l 60 50 40 2 C3 C2 30 20 1 Ac. lattico 10 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Ore dal pasto 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Ore dal pasto 13 Digestione nel crasso: i glucidi • Dieta a base fieno (graminacee o leguminose): C2 = 70-75%, C3 = 18-23%, C4 = 5-7% • AGV coprono il 25-30% dei fabbisogni energetici (fino al 50% con regimi ricchi di fibra) • Valori ottimali di fibra grezza nel cavallo: 15-18% (min. 10%) • Eccessi di fibra provocano l’insorgenza di stasi o coliche intestinali • Carenze di fibra (eccesso di glucidi fermentescibili) possono dare coliche gassose Digestione nel crasso: le proteine • Il 30% dell’azoto digeribile raggiunge l’intestino crasso • L’azoto viene attaccato dalla flora microbica e degradato ad aminoacidi prima e ammoniaca • L’N-NH3 è utilizzato per le sintesi proteiche (2,5 e lattico 0,81 mg/g s.s./h nel cieco e nelAc.colon dorsale destro). • La proteina microbica viene assorbita nel cavallo in piccole quantità. Carenza di alcuni aa essenziali (lisina in particolare) 14 Digestione nel crasso: le proteine • Con infusioni intra-ciecali di panelli di lino o soia, limitate variazioni del bilancio azotato rispetto agli apporti per os e forti aumenti di ammoniemia • Evitare eccessi proteici (aumento produzione di NH3 che va a sovraccaricare gli emuntori) • In presenza di diete con gravi carenze proteiche e con foraggi grossolani si può somministrazione NPN (rispetto al bovino, minor utilizzazione dell’urea, anche se minor sensibilità a intossicazioni) • Urea rapidamente assorbita prima di raggiungere l’intestino crasso, idrolizzata e ri-sintetizzata nel fegato. Il trasferimento per diffusione dal sangue all’intestino può assicurare un certo apporto di NH3 nel cieco-colon. Schema riassuntivo dell’utilizzazione dei nutrienti nel cavallo Ac. lattico 15 Considerazioni conclusive • Il cavallo riunisce i vantaggi di una digestione sia enzimatica (tipica dei monogastrici) che microbica (ruminanti) • La digestione enzimatica permette di ottenere il miglior rendimento dai glucidi, dai lipidi, dalle proteine e dalle vitamine forniti con la razione • Le fermentazioni microbiche offrono la possibilità di trarre vantaggio dagli alimenti fibrosi e da un forte riciclo dell’azoto, anche se quest’ultimo non permette l’apporto di a.a. indispensabili, che devono essere forniti con la dieta. • Per questa ragione il cavallo è animale in grado di adattarsi molto bene a diversi regimi alimentari. Patologie di origine alimentare nel cavallo: le coliche 1. Disturbi di origine digestiva • Questo tipo di disturbi porta alle sindromi COLICHE che possono essere distinte in: a. Coliche da ostruzione o indigestione; b. Coliche da dismicrobismo. • A entrambi i tipi di coliche possono poi associarsi alcune importanti complicazioni quali: Diarree; Problemi epatici; Infiammazione dei tessuti del piede. 16 Patologie di origine alimentare nel cavallo 1. Disturbi di origine digestiva Le cause delle sindromi coliche sono riconducibili fondamentalmente a: 1. Imbarazzi meccanici per eccessiva grossolanità dei foraggi; 2. Dismicrobismi intestinali legati a eccessi di glucidi fermentescibili o sostanze azotate degradabili oppure erroneo impiego di antibiotici. Patologie di origine alimentare nel cavallo Colica: sindrome caratterizzata da forti dolori addominali 17 Patologie di origine alimentare nel cavallo Sintomi: tendenza a guardarsi il fianco, rotolarsi per terra, tachicardia, tachipnea, sudorazione abbondante, temperatura corporea elevata Patologie di origine alimentare nel cavallo a. Coliche da ostruzione e indigestione • Patologie di origine alimentare che possono essere dovute all’impiego di alimenti troppo grossolani in associazione ad una cattiva masticazione da parte dell’animale anche associata all’eccessiva voluminosità della razione. • Anche la carenza di fibra lunga può essere causa di coliche da ostruzione, indirettamente nel senso che la carenza di fibra comporta stasi del contenuto digestivo nel cieco 18 TERAPIA per coliche da ostruzione e indigestione - 1 TERAPIA per coliche da ostruzione e indigestione – 2 19 TERAPIA per coliche da ostruzione e indigestione - 3 Patologie di origine alimentare nel cavallo •b. Coliche da dismicrobismo 1. Dismicrobismo da eccesso di glucidi fermentescibili Un eccesso di glucidi facilmente fermentescibili può essere causa di coliche sia gastriche che intestinali. Coliche gastriche: legate sia all’eccesso di zuccheri solubili assunti molto rapidamente ma anche alla eccessiva presenza di amidi cotti a forte potere di imbibizione, che possono parimenti determinare dilatazioni gastriche responsabili di rallentamento del processo digestivo 20 Patologie di origine alimentare nel cavallo • b. Coliche da dismicrobismo Coliche intestinali: legate principalmente ad una quota eccessiva di amido che sfugge alla digestione intestinale e ad un eccesso di fermentazioni nell’intestino crasso. Forte riduzione del pH e comparsa di quote significative di acido lattico che produce atonia gastrica e quindi stasi alimentare. A questo si associano in un secondo tempo congestioni infiammatorie dei tessuti podali. Patologie di origine alimentare nel cavallo Atteggiamento tipico del cavallo affetto da podoflemmatite 21 Patologie di origine alimentare nel cavallo • b. Coliche da dismicrobismo 2. Dismicrobismo da eccessi azotati Eccessivo catabolismo azotato con eccessiva liberazione di NH3 e ammine ad azione sia spasmica che congestionante. Più che a tale azione diretta sulla motilità, l’effetto di un eccesso di catabolismo azotato si ripercuote oltre che sull’alterazione della popolazione microbica cieco-colica anche a livello del fegato, dove compaiono sindromi epatiche che comportano ulteriori disturbi digestivi. CAUSE TIPO DI COLICA Ingestione di acqua: -Troppo velocemente -Troppo fredda -Anche irregolare o Scarsa Coliche gastriche Ingestione di concentrati: -Troppo velocemente -In grande quantità -Per forte imbibizione -Troppo fermentescibili Coliche gastriche e coliche intestinali per dismicrobismo -Ingestione di leguminose “troppo” verdi Coliche intestinali -Cambiamento repentino della razione -Carenza di fibra -Pasto troppo voluminoso -Eccesso di amido -Eccesso di azoto -Antibiotici Coliche intestinali per dismicrobismo -Eccesso di foraggi troppo lignificati -Cattiva masticazione -Ingestione di sabbia, terra, legno.. Coliche da ostruzione del grosso intestino 22