Mario Gilli LEZIONE 12 Massimizzazione dei profitti in concorrenza perfetta Massimizzazione dei profitti in generale 1 2 Approccio alla massimizzazione del profitto La funzione di profitto La massimizzazione del profitto può essere vista in due stadi: 1: scegli gli inputs per minimizzare i – Profitto π = Ricavo totale – Costo totale – Ricavo totale: R(q)=P(Q)Q C t t t l C( ) Costo totale: C(q) – costi, sintetizzato nella funzione di costo Π(q) = R(q) – C(q) 2: scegli il livello di output per massimizzare il profitto, argomento della lezione odierna 3 I ricavi totali: R(Q) 4 I costi totali di produzione: C(Q) Costo Ricavo totale Ricavo Costo, Ricavo, Profitto (euro annui) R(q) C(q) Costo totale C(Q) Pendenza di R(q)=MR(q)= Ricavo marginale 0 Pendenza di C(q)=MC(q)= Costo marginale 0 Output, Q Output (unità annue) Output (unità annue) 5 Lezione 12 Output, Q 6 1 Mario Gilli La massimizzazione del profitto Il grafico della funzione di profitto •Per massimizzare il profitto: Costo, Ricavo, Profitto (euro annui) • occorre trovare il livello di produzione che rende massima la differenza fra ricavi e costi i i ti R(Q) • Confrontando R(q) e C(q), il massimo profitto si ha quando Q=50 R(q) A 7500 C(Q) •Il grafico della funzione di profitto è tracciato come differenza tra la curva di R(Q) e C(Q). Costo, Ricavo, Profitto (euro annui) R(Q) 5000 5000 2500 R(q) A 7500 C(Q) 5000 2500 0 q0 π (q ) 0 Q 50 q0 50 Q Slide 7 Slide 8 Ricavo marginale, costo marginale e massimizzazione del profitto Il ricavo marginale e il prezzo • Un aumento della quantità venduta (ΔQ) modifica il ricavo dell’impresa in due modi: • L’impresa vende ΔQ unità addizionali di output, ognuna delle quali ad un prezzo pari a P(Q) • effetto di espansione del prodotto • Per poter vendere le unità aggiuntive, l Per poter vendere le unità aggiuntive l’impresa impresa deve deve abbassare il prezzo praticato: il ricavo si riduce sulle (Q‐ ΔQ) unità originarie • effetto di riduzione del prezzo • Le imprese price‐taker fronteggiano una curva di domanda perfettamente orizzontale, per cui non sono soggette all’effetto di riduzione del prezzo • Il ricavo marginale è il reddito addizionale che deriva dalla produzione di una unità aggiuntiva di output. MR = ΔR R (Q ) − R (Q − Δ Q ) = ΔQ ΔQ • Il costo marginale è il costo aggiuntivo derivante dalla produzione di una unità addizionale di output. MC = ΔC (Q ) C (Q ) − C (Q − ΔQ ) = ΔQ ΔQ 9 10 Ricavo marginale, costo marginale e massimizzazione del profitto Il ricavo marginale e il prezzo Curva discendente della domanda Curva orizzontale domanda (Impresa taker) • della Price‐ • Confrontando R(q) e C(q) •R(q) > C(q) •R’ > C’ • Effetto di Espansione del Effetto di Espansione del prodotto P Effetto di riduzione del prezzo D P(Q−ΔQ) Effetto di Espansione del prodotto ΔP < 0 P •Indica p profitti p più (Q ) alti p per Costo, Ricavo, Profitto R(q) output maggiori •Il profitto è crescente C C(q)R(q) A B D π (q ) Q − ΔQ ΔQ > 0 Lezione 12 Q 0 Q − ΔQ Q ΔQ > 0 Output 11 π (q ) 0 q* q0 Output 12 2 Mario Gilli Ricavo marginale, costo marginale e massimizzazione del profitto Ricavo marginale, costo marginale e massimizzazione del profitto • • Confrontando R(q) e C(q) –Livelli di output oltre q*: •R(q)> C(q) •C’ > R’ Costo, Ricavo, Profitto A R(q) •Il profitto è decrescente C C(q)R(q) •Il profitto è massimo quando: Costo, Ricavo, Profitto R(q) •R’(Q)=C’(Q) B C C(q)R(q) A B π (q ) 0 q* q0 Output π (q ) 0 q* q0 13 14 Ricavo marginale, costo marginale e massimizzazione del profitto Ricavo marginale, costo marginale e massimizzazione del profitto Π = R ‐ C Output C’ = ΔC/Δq Il profitto è massimo quando Π’ = R’ – C’ = 0, cioè il costo marginale è uguale al ricavo marginale: R’ = ΔR/Δq Π’ = ΔΠ/Δq = R’ – C’ = ΔR/Δq ‐ ΔC/Δq R’(q) = C’ (q) 15 16 Il volume di vendite che massimizza il profitto • Per individuare la quantità di vendite che massimizza Π: • Passaggio 1: Regola della quantità (Condizione di ottimo) • Calcolare il livello di Q tale che • MR MR = MC MC • Se vi sono più livelli di Q che soddisfano tale condizione, scegliere il livello di Q associato al Π più alto • Passaggio 2: Regola di chiusura (Condizione di break even) • Verificare se i Π associati alla Q calcolata nel passaggio 1 sono maggiori ai Π associati a Q=0 17 Lezione 12 LA CONCORRENZA PERFETTA & Le imprese price‐takers 18 3 Mario Gilli • Offerta ottimale per un'impresa in concorrenza perfetta (1) • Un’impresa produce un unico bene con costo totale CT(x). • Questo bene è una commodity. Esiste pertanto un prezzo di mercato per il bene: • qualsiasi produttore o venditore cerchi di vendere a un prezzo superiore rimane senza clienti, mentre qualsiasi impresa venda a un prezzo pari o anche leggermente d h l inferiore ottiene tutti i clienti che desidera. • Indichiamo con p il prezzo di mercato del bene. • Ipotizziamo che l’impresa consideri il prezzo p come dato; nella terminologia economica un’impresa di questo tipo è price taker ossia concorrenziale • Offerta ottimale per un'impresa in concorrenza perfetta (2) • La condizione di accettare il prezzo come dato è un’astrazione effettuata nei modelli e non una verità assoluta. Tale condizione è approssimativamente soddisfatta in alcune situazioni, per le quali speriamo e, sulla base dei dati empirici ci aspettiamo che i modelli sulla base dei dati empirici, ci aspettiamo che i modelli teorici forniscano informazioni e previsioni utili. • Esistono settori che, anche in termini approssimativi, soddisfano le ipotesi della concorrenza perfetta? – I prodotti agricoli – le risorse naturali – lo spazio per uffici nel centro di una grande area metropolitana 19 Le imprese price‐takers L’IMPRESA CHE NON FA IL PREZZO • Un’impresa si dice price‐taker quando: • può vendere una qualsiasi quantità al prezzo P • non vende nulla per prezzi maggiori di P • LL’impresa impresa price taker price taker fronteggia una curva di fronteggia una curva di domanda perfettamente orizzontale • L’impresa price taker ha un potere di mercato nullo 21 Le decisioni di offerta delle imprese price takers • Le imprese price takers scelgono la quantità Q di output che massimizza il profitto secondo due regole: • PASSAGGIO 1 • Regola della quantità (Condizione di ottimo) • Nel caso generale: g • MR=MC • Per l’impresa price‐taker: • MR = P • La regola della quantità diventa: • P=MC 23 Lezione 12 20 Un’impresa che non fa il prezzo decide come agire con la consapevolezza di non poter influire sui prezzi dei prodotti che vende o dei fattori che acquista. La curva di domanda della singola impresa indica la quantità del prodotto dell’impresa che viene domandata per ogni prezzo praticato da q p quell’impresa. p p D( p ) p x NB: Un’impresa che non fa il prezzo si trova di fronte a una curva di domanda che è infinitamente elastica in corrispondenza del prezzo di mercato 22 • La funzione di offerta di un’impresa price taker, parte prima: • la funzione di offerta “è” (all’incirca) la funzione del costo marginale • Se l’impresa considera p come dato, quale quantità produce o offre al mercato come funzione di p? • Questa quantità, considerata come funzione o(p) del prezzo p, è la funzione di offerta dell’impresa. • Iniziamo con un’impresa che non sostiene costi fissi, ossia CT(0) = 0, ed è soggetta a un costo marginale crescente: • o(p) è definito da CMa[o(p)] = p 24 4 Mario Gilli ANALISI GEOMETRICA (1) • Per qualsiasi prezzo p sull’asse verticale, la quantità che l’impresa fornisce è il livello x cui corrisponde questo costo marginale • CMa(x) e o(p) non sono affatto la stessa funzione. • CMa fornisce un valore in termini monetari come CM f i l i t i i t i funzione della quantità, mentre • la funzione di offerta fornisce il valore della quantità del bene come funzione del prezzo • Una funzione è l’inverso dell’altra. Decisione di offerta di un’impresa price taker: la regola della quantità Prezzo ($ per unità) MC Regola della quantità P MR=P (=Funzione di Domanda inversa) Output Q* 25 26 Costi marginali Costi Curva d’offerta MC(x) P x o(p) x 27 ANALISI GEOMETRICA (2) • Perché prima abbiamo scritto che la funzione di offerta “è” (all’incirca) la funzione del costo marginale? • Perché il segmento lungo l’asse verticale costituisce parte della funzione di offerta mentre costituisce parte della funzione di offerta, mentre non appartiene alla funzione del costo marginale: – per prezzi inferiori al costo marginale minimo, l’uguaglianza p = CMa(x) non può essere risolta e l’impresa non offre alcuna quantità 29 Lezione 12 28 • La funzione di offerta di un’impresa price taker, parte seconda: (1) • un costo marginale crescente e un costo fisso positivo • Ipotizziamo che queste condizioni portino alla funzione di costo medio usuale a forma di U • Non cambia nulla per i prezzi inferiori al costo p p marginale minimo (l’impresa offre una quantità nulla) • né per i prezzi superiori al costo medio minimo, dove l’offerta dell’impresa scorre lungo la funzione del costo marginale 30 5 Mario Gilli Le decisioni di offerta delle imprese price takers • La funzione di offerta di un’impresa price taker, parte seconda: (2) • Ma, indicando con p** il costo marginale minimo e con p* il costo medio minimo, questo caso è più complesso per i prezzi compresi tra p* e p**. • Questa complessità dipende dall’eventuale capacità dell’impresa dell impresa di evitare il costo fisso producendo una di evitare il costo fisso producendo una quantità nulla. • Se il costo fisso non è evitabile, allora è irrilevante per le decisioni di offerta dell’impresa. L’offerta dell’impresa è quindi esattamente come prima • Se, invece, l’impresa evita il costo fisso producendo una quantità nulla, allora, per i prezzi inferiori a p* l’impresa non produce • PASSAGGIO 2 • Regola di chiusura: • Confrontare il Π quando l’impresa produce q p p Q* e quando produce zero. • Scegliere il livello di produzione associato ai Π più alti • Che cosa significa questa regola? 31 La regola di chiusura in assenza di costi non recuperabili 32 Decisione di offerta di un’impresa price taker: la regola della quantità+ la regola di chiusura Prezzo ($ per unità) • In assenza di costi non recuperabili: • Π=0 se Q=0 • Quindi • Π(Q*)=PQ‐C(Q*)>0 • Se • P > C(Q*)/Q* = AC(Q*) • Il prezzo è maggiore del costo medio in corrispondenza di Q* MC Profitto AC P MR=P (=Funzione di Domanda inversa) AC(Q*) ACmin Qe Q* 33 Cosa succede se il prezzo è basso... P MC Cosa succede alla quantità ottima quando il Per un dato P troviamo il Q ottimo Facciamo diminuire i prezzi... prezzo diminuisce... MC AC P P P P P PP P x prezzo < Costo medio x 35 Lezione 12 34 AC P x* = 0 Output x x xxx 36 6 Mario Gilli La regola di chiusura in assenza di costi non recuperabili Curva di offerta Dall’analisi del grafico: • Acmin è il costo medio associato alla scala efficiente di produzione (quando AC=MC) • La regola di chiusura si semplifica e diventa: • se P > Acmin: Π è massimo in corrispondenza di una quantità pari a Q* • se P < Acmin: Π è massimo in corrispondenza di una quantità pari a Q=0 • se P = Acmin: l’impresa è indifferente fra chiudere e produrre la quantità ottima (Π = 0 in ogni caso) x=o(p) Output multiplo a questo prezzo P _ x Per nessun prezzo si produce in questo spazio 37 38 La funzione di offerta di un’impresa price‐taker La funzione di offerta di un’impresa price‐taker • La funzione di offerta individuale di un’impresa mostra la quantità che l’impresa ritiene ottimale produrre per ogni possibile livello del prezzo: • Qs = S(P) ( ) • Per derivare la funzione di offerta di un’impresa, occorre applicare: 9 la regola di quantità (condizione di ottimo) 9la regola di chiusura • Per P>ACmin, la quantità di vendite che massimizza il profitto per l’impresa è positiva e soddisfa la regola di quantità (condizione di ottimo) – Qs soddisfa P = MC • Per P=ACmin, l’impresa è indifferente fra l’ipotesi di chiudere la produzione e quella di produrre secondo la sua scala di produzione efficiente • Per P<ACmin, l’impresa non produce: – Qs=0 39 La curva di offerta di un’impresa price‐taker 40 • COSTI MARGINALI COSTANTI Costi MC AC P’ AC P’ CMa ACmin ACmin x Qe=0 Lezione 12 S(P’) Qe S(P’) 41 42 7 Mario Gilli • La funzione di offerta di un’impresa price taker, parte terza: (2) La funzione di offerta con CMa costante p Se il prezzo è superiore al CMa costante, l’offerta è infinita • Il comportamento estremo che descrive questa funzione d’offerta è il risultato di un’applicazione troppo rigorosa del modello: Se il prezzo è uguale al CMa costante, ll’offerta offerta è pari a qualsiasi quantità, perché è pari a qualsiasi quantità perché il profitto è sempre zero – il costo marginale non può essere costante per il i l ò sempre e, anche se lo fosse, l’impresa capirebbe che alla fine, per qualche scala di produzione, i prezzi si ridurrebbero CMa Se il prezzo è inferiore al CMa costante, l’offerta è nulla, altrimenti il profitto è negativo x 43 44 Variazioni nel prezzo degli input sulla funzione di offerta La legge dell’offerta Legge dell’offerta se P aumenta L’output ottimale (che max Π) di un’impresa price‐taker è non‐ i f i inferiore al livello l li ll ottimale di output prima dell’aumento di prezzo La curva di offerta individuale è non‐ decrescente • Come si modifica la funzione di offerta di un’impresa quanto cambia il prezzo di un input? • Un incremento di prezzo di un input comporta un aumento del costo unitario di produzione Ricavo, costo 9 Le curve AC e MC si spostano verso l’alto C R=P°Q 9 La curva di offerta si trasla anch’essa verso l’alto • Un incremento nei costi fissi: 9 Fa spostare verso l’alto la curva AC verso l’alto Q* Output 9 Lascia invariate la curva MC 46 46 Variazioni nel prezzo degli input sulla funzione di offerta Variazioni nel prezzo degli input sulla funzione di offerta •Aumento del costo variabile •Aumento del costo fisso evitabile •Aumento del costo variabile MC2 MC2 MC1 MC1 10 5 Qe Qe 47 Lezione 12 48 8 Mario Gilli Offerta di lungo periodo e di breve periodo La regola di quantità • AC e MC di un’impresa possono essere diversi nel breve e nel lungo periodo. • Equilibrio di breve e di lungo periodo non coincidono • Se il prezzo dell’output aumenta improvvisamente: S il d ll’ t t t i i t cosa succede all’equilibrio? • Usare le regole di quantità e di chiusura per analizzare gli effetti di breve e di lungo periodo di un incremento di prezzo sull’output dell’impresa Supponiamo un aumento del prezzo da P° a P^ La quantità ottima di vendite per l’impresa è: MCBP MCLP –Q*BP nel breve periodo –Q Q*LP nel lungo periodo nel lungo periodo Nel lungo periodo, la quantità ottima aumenta P^ P° Q* QBP* QLP* 51 49 Il surplus del produttore La regola di chiusura P^ è superiore al costo medio evitabile di breve periodo in corrispondenza di Q*BP ed è superiore a quello P^ di lungo periodo in corrispondenza di Q*LR CMBP CMLP ACBP ACLP P° Le imprese decideranno di produrre •nel breve periodo •nel lungo periodo • L’impresa guadagna una rendita su tutte le unità vendute, tranne l’ultima • La rendita o surplus del produttore è la somma, su tutte le unità prodotte, della differenza tra prezzo e costo e costo marginale. • Profitto = Rendita del produttore ‐ Costi non recuperabili Q* Q*BP Q*LP 52 52 Rendita del produttore Prezzo ($ per unità di output) In q* C’ = R’. Tra 0 e q* , R’ > C’ per tutte le unità. Rendita del produttore C’ CMV B A D 0 P C q* Alternativamente, il costo variabile complessivo è la area del rettangolo ODCq* . Il ricavo è l’area OABq*. Il surplus del produttore è l’area di ABCD. Output 53 Lezione 12 Le funzioni di domanda e offerta aggregata 54 9 Mario Gilli • Le funzioni di domanda e offerta aggregata • Abbiamo bisogno di aggregare le funzioni di domanda e di offerta perché tutta la nostra analisi di comportamento è a livello individuale ma i mercati operano a livello aggregato ma i mercati operano a livello aggregato • Aggregare significa semplicemente sommare. • Ricordiamo in primo luogo come si aggregano le curve di domanda • La funzione di domanda aggregata (1) • Tutta la domanda proviene da consumatori in concorrenza perfetta • La curva di domanda del mercato è data da: D( p ) = d1 ( p ) + ... + d M ( p ) • Se tracciate il grafico della domanda totale, ricordate che il prezzo è Se t acc ate g a co de a do a da tota e, co date c e p e o è posto sull’asse verticale, pertanto dovete sommare le funzioni in senso orizzontale • Supponete che vi vengano date le funzioni di domanda inverse per tre individui • Per trovare la domanda inversa totale, dovete sommate queste tre funzioni? No! • Per trovare la domanda inversa aggregata dovete invertire le funzioni di domanda inversa. 55 • La forma della curva di domanda aggregata può essere differente dalla forma delle curve di domanda individuali: in questo esempio le curve di domanda individuali sono lineari, mentre la curva di domanda aggregata è lineare a tratti. 56 • La funzione di offerta aggregata (1) • Ora, analogamente a quanto fatto per le curve di domanda, vediamo come passare dalle funzioni di offerta delle singole imprese a l f i i di ff funzioni di offerta aggregata. • Come è possibile aggregare le offerte delle singole imprese? p lezione 19 x 57 58 Costruiamo la curva di offerta del A P' l’impresa 1 entra nel mercato Per prezzi minori di P' nessuna impresa Per prezzi maggiori di P" entrambe le Con prezzi compresi tra P' e P" solo La curva di offerta dell’impresa 1 ... A P" l’impresa 2 entra nel mercato mercato... imprese offrono opera nel mercato l’impresa 1 produce P E la curva di offerta dell’impresa 2 ... P P • La funzione di offerta aggregata (2) • Tutta l’offerta proviene da imprese concorrenziali. • La curva di offerta di tutto il settore è data da: O( p) = o1 ( p) + ... + oN ( p ) • L’offerta totale per ogni prezzo è esattamente la somma orizzontale delle offerte delle singole imprese per tale prezzo. • Perché orizzontale? • Perché poniamo sempre il prezzo sull’asse verticale, perciò – come nel caso delle domande – fissiamo il prezzo e sommiamo le quantità orizzontalmente 60 Lezione 12 P" P' x1 Impresa a costi bassi P" x2 P' Impresa a costi alti x1 +x2 Entrambe le imprese La curva di offerta aggregata è la somma orizzontale delle curve di offerta delle singole 60 imprese 10 Mario Gilli • La funzione di offerta aggregata (4) • Notate che la forma della curva di offerta aggregata può essere differente dalla forma delle curve di offerta individuali: • in questo esempio le curve individuali erano lineari ma la curva di offerta aggregata è lineare a tratti 61 Lezione 12 11