LA CONCORRENZA PERFETTA - e-Learning

Mario Gilli
LEZIONE 13
Equilibrio in concorrenza perfetta
Equilibrio
in concorrenza perfetta
ed efficienza
Lezione 13
LA CONCORRENZA
PERFETTA
1
2
3
4
5
6
1
Mario Gilli
7
8
9
10
Un mercato di concorrenza perfetta:
Le caratteristiche
• Consumatori e produttori non hanno alcun potere sui prezzi
• Le caratteristiche fondamentali del mercato in concorrenza perfetta:
1. Assenza di costi di transazione 2. Prodotti omogenei: i prodotti sono identici agli occhi g
p
g
dei consumatori
3. Presenza di un gran numero di venditori, ognuno dei quali detiene una quota ridotta del mercato • Nella realtà, pochi mercati risultano perfettamente concorrenziali
11
Lezione 13
12
2
Mario Gilli
• Il concetto di equilibrio (1)
L’EQUILIBRIO NEI MERCATI
CONCORRENZIALI
Finora abbiamo considerato la curva della domanda e la curva
dell’offerta separatamente, studiando famiglie e imprese
isolatamente.
Ora integreremo questi due elementi e studieremo come famiglie e
imprese interagiscano in mercati concorrenziali.
Questo modello completo dell’equilibrio sia a livello di mercato, sia
a livello individuale è noto come modello della concorrenza
perfetta.
Ci concentreremo su un mercato con un unico bene (analisi di
equilibrio parziale)
• Nei nostri modelli le imprese e i consumatori esistono all’interno di un ambiente di mercato che definisce e limita le azioni di ciascuno. • In alcuni casi il numero di imprese e consumatori che g
,
interagiscono nel mercato è elevato, in altri è ridotto. Ma quasi sempre sono le interazioni tra le parti a determinare e limitare le azioni di ciascuno.
• Quando il focus si sposta dalle azioni delle singole parti alle loro interazioni, il concetto principale è quello di equilibrio
13
14
Equilibrio di mercato in concorrenza perfetta
• Il concetto di equilibrio (2)
• Un equilibrio, in generale, è costituito da una varietà di comportamenti degli agenti (consumatori o imprese), ciascuno dei quali agisce nel proprio interesse, date le scelte attuate da tutti gli altri.
• Questo concetto generale di equilibrio deve essere l d
lb d
adattato alle situazioni specifiche. • In questa lezione e nelle prossime consideriamo il mercato concorrenziale: compravendita di commodity, dove il prezzo di mercato è tutto ciò che ciascuno deve sapere a proposito delle azioni altrui
p
O( p)
Equilibrio
q
di mercato :
O( p) = D ( p )
p*
⇓
D( p)
p * , x*
x*
x
15
16
Domanda di Mercato
L’equilibrio di mercato
1) I compratori acquistano la quantità di prodotto che ritengono
ottimale, dato il prezzo corrente;
2) I venditori producono la quantità per loro ottimale, dato il prezzo
corrente;
3) I venditori sono disposti a produrre la quantità che i compratori
desiderano acquistare e i compratori sono disposti ad acquistare la
quantità che i venditori decidono di produrre, cioè
domanda=offerta;
• La domanda di mercato di un prodotto è la somma delle quantità domandate individualmente da tutti i consumatori
• Somma orizzontale delle curve di Somma orizzontale delle curve di
domanda individuali Tutti sono contenti!
NB: Non c’è alcuna forza che spinga il prezzo ad aumentare o a
diminuire.
17
Lezione 13
18
3
Mario Gilli
Curve di domanda individuale e di mercato
•(a) Domanda individuale
• L’offerta di mercato di un prodotto è la somma di tutte le quantità offerte dai singoli produttori
•(b) Domanda di mercato
DEmilia
3
Offerta di mercato
3
2,5
• Somma orizzontale delle curve di offerta individuali
2,5
1,5
1,5
• Procedura simile a quella adottata per la domanda di mercato D
DGianni
1 1 3 4 6 10
7 16
19
Curve di offerta individuale e di mercato
•(a) Offerta individuale
20
Visione d’insieme: come trovare un equilibrio
Curve di domanda
individuali
•(b) Offerta di mercato
Curve di offerta
individuali
dato p equilibrio
dato p equilibrio
Domanda di
mercato
SRoberto
S
SAnna
1,5
1,5
1
0,5
1
0,5
Offerta di
mercato
Equilibrio
all’intersezione fra
domanda e offerta
determina p equilibrio
1 1 3 4
Curve di domanda individuali +
prezzo di equilibrio = quantità
domandata da ogni acquirente
7
Curve di offerta individuali +
prezzo di equilibrio = quantità
prodotta da ogni impresa
21
22
Equilibrio di mercato in concorrenza perfetta
e scelte della singola impresa
SINGOLA IMPRESA
MERCATO
p
p
O( p)
CMa
CMe
p*
p*
D( p)
x*
Lezione 13
• INIZIAMO A DISTINGUERE TRA
• BREVE PERIODO
• E • MEDIO/LUNGO PERIODO
x
x i*
x
23
24
4
Mario Gilli
• L’equilibrio nel medio periodo (2)
• L’equilibrio nel medio periodo (1)
• Supponiamo che, in un mercato che ha raggiunto l’equilibrio, la domanda si sposti improvvisamente. Le capacità di reazione delle imprese che
• Le capacità di reazione delle imprese che forniscono questo bene variano con il trascorrere del tempo. • Quale schema di prezzi di equilibrio ne risulterà?
• Ipotizziamo che le imprese del settore dispongano di qualche possibilità di reazione di breve periodo e di un’ampia gamma di reazioni nel periodo intermedio (ci riserviamo il lungo periodo per scopi successivi). • Ignoriamo la possibilità di costi fissi, oppure immaginiamo che qualsiasi costo fisso non sia evitabile, pertanto risulti h
li i
fi
i
i bil
i li
irrilevante, sia nel breve periodo sia nel periodo intermedio
• le curve di offerta di breve periodo e di periodo intermedio si intersecano al livello di status quo, dove la curva di offerta di breve periodo è più ripida della curva di offerta di periodo intermedio 25
L’offerta di breve periodo e di periodo
intermedio in un equilibrio stabile
26
Adeguamenti dinamici di prezzo e quantità
a seguito di un aumento della domanda
p
OBP ( p )
OBP ( p )
p
p1*
OPI ( p)
OPI ( p)
p2*
D( p) nuova
p*
p0*
D( p)
D( p ) iniziale
x*
x
27
x0*
x1* x2*
x
28
• Adeguamenti dinamici di prezzo e quantità a seguito di un aumento della domanda (1)
• Adeguamenti dinamici di prezzo e quantità a seguito di un aumento della domanda (2)
• Quando la domanda si sposta improvvisamente verso l’esterno, il prezzo aumenta • All’aumentare del prezzo, le imprese incrementano la produzione, spostandosi lungo la curva di offerta di breve
produzione, spostandosi lungo la curva di offerta di breve periodo e si raggiunge un equilibrio di breve periodo.
• Con il trascorrere del tempo, le imprese effettuano adeguamenti che non potevano compiere nel breve periodo. • Quindi i prezzi iniziano a scendere • Si raggiunge l’equilibrio di periodo intermedio quando la domanda interseca l’offerta di periodo intermedio
• Questo è il funzionamento del modello. • Nella realtà non esiste un unico “breve periodo” o un unico “periodo intermedio” valido per tutte le imprese. • Ciò che vediamo nel modello è una versione semplificata di Ciò che ediamo nel modello è na ersione semplificata di
ciò che osserveremmo nella realtà: 29
Lezione 13
– se la domanda si sposta improvvisamente verso l’esterno, il prezzo di equilibrio del bene aumenta drasticamente; – questo spostamento motiva i fornitori a incrementare la loro offerta, più o meno velocemente a seconda della loro capacità; – mano a mano che l’offerta incrementa, il prezzo inizia a diminuire 30
5
Mario Gilli
Efficienza nei mercati perfettamente concorrenziali
• I mercati in concorrenza perfetta portano ad un esito economicamente efficiente
Efficienza nei mercati perfettamente concorrenziali
• Il surplus aggregato è massimo • Surplus aggregato =
• Disponibilità totale a pagare dei consumatori –Totale costi di produzione evitabili
• Il surplus aggregato misura il beneficio netto derivante da consumo e produzione.
31
32
Il surplus del consumatore: un’analisi
grafica
Dal singolo consumatore alla domanda di mercato: misurare la disponibilità a pagare complessiva
•Il beneficio totale del consumatore corrisponde Prezzo
alla disponibilità a pagare •= area al di sotto della curva 2.5
di domanda del consumatore fino alla t
fi
ll
B
1.5
quantità di equilibrio (verdone)
•quindi il surplus del consumatore è il beneficio totale meno la spesa totale (rettangolo rosso)
DGianni
4
Q
33
34
13‐36
Surplus aggregato:
Surplus del produttore e del consumatore Il surplus del produttore: un’analisi
grafica
• Il costo totale evitabile di produzione include tutti i costi di un’impresa, eccetto Prezzo
quelli sommersi
• Area di tutti i costi evitabili ((fissi e variabili) = area al di )
1.5
sotto della curva di offerta fino al livello di produzione di equilibrio
B
1
•Il surplus del produttore quindi sono i ricavi (rettangolo verde) meno i costi evitabili
• Surplus aggregato: • Surplus del consumatore + surplus del produttore
SAnna
• Surplus del consumatore = somma delle disponibilità complessive a pagare dei consumatori
disponibilità complessive a pagare dei consumatori, meno la loro spesa totale
•
•
4
Surplus del produttore è la somma dei ricavi delle imprese, meno i costi evitabili
– Somma dei surplus delle singole imprese
Q
35
Lezione 13
Somma dei surplus dei singoli consumatori
36
6
Mario Gilli
Surplus del produttore e del consumatore
un’analisi grafica Surplus del produttore e del consumatore
un’analisi grafica P
P
7,5
7,5
S
S
Surplus del
produttore
2.5
0,5
Surplus del consumatore
2.5
D
0,5
10 Q
D
10 Q
37
Il surplus aggregato e efficienza
Massimizzare il surplus aggregato
• In un mercato di concorrenza perfetta, il surplus aggregato è massimizzato
• Non esiste alcuna perdita secca
• non c’è alcuna riduzione del surplus aggregato rispetto al suo valore massimo possibile 39
• I MERCATI CONCORRENZIALI MASSIMIZZANO IL SURPLUS TOTALE (1)
•
Questa affermazione è vera in generale, ma implica alcune ipotesi e in particolare:
1. l’utilità che ogni consumatore ottiene dal consumo dipende solamente dal suo livello di consumo e non dal metodo di produzione utilizzato o dal livello di consumo ottenuto dagli altri
produzione utilizzato o dal livello di consumo ottenuto dagli altri consumatori;
2. il costo totale di produzione di ogni impresa dipende esclusivamente da ciò che l’impresa produce.
•
Queste ipotesi indicano l’assenza di esternalità di consumo o di produzione 41
Lezione 13
38
• Adam Smith : “La ricchezza delle nazioni” (1776) • idea della “mano invisibile” del mercato • I mercati perfettamente concorrenziali massimizzano il surplus aggregato 40
• I MERCATI CONCORRENZIALI MASSIMIZZANO IL SURPLUS TOTALE (2)
• Per dimostrarlo occorre ragionare in termini piuttosto astratti. • Pertanto, anziché proporre la dimostrazione generale ne forniamo una semplice basata sulle
generale, ne forniamo una semplice, basata sulle seguenti ipotesi: – le imprese hanno funzioni di costo marginale crescente e nessun costo fisso – i consumatori hanno funzioni di utilità quasi lineari v(x) + m, dove v è concava.
42
7
Mario Gilli
• DIMOSTRAZIONE (1):
• DIMOSTRAZIONE (2):
xi
• Se il consumatore i ottiene unità del bene in m
cambio di unità di denaro, il surplus di questo i
consumatore è • La somma dei surplus di tutti i partecipanti è quindi:
∑ [v ( x ) − m − v (0)] + ∑
• Se l’impresa f ottiene m f denaro per produrre x f beni, il suo surplus è
m f − CT f ( x f )
• il problema di massimizzare la somma dei surplus consiste nel problema di trovare i livelli di produzione e di consumo che massimizzano
i
f
f
⎡ m f − CT f ( x f ) ⎤
⎣
⎦
i
i
f
mf
• quindi la somma dei surplus di tutti i partecipanti si semplifica diventando
i
i
i
f
⎡CT f ( x f ) ⎤
⎣
⎦
44
• I MERCATI CONCORRENZIALI MASSIMIZZANO IL SURPLUS TOTALE (3)
• Prima conclusione:
i
i
∑ [v ( x ) − v (0)] − ∑
43
i
i
∑ m =∑
i
i
i
• Ma i trasferimenti monetari dai consumatori alle imprese devono bilanciarsi, ossia vi ( xi ) − mi − vi (0)
∑ [v ( x ) − v (0)] − ∑
i
i
• Qual è la soluzione di questo problema? • La regola per la soluzione di questo problema di massimizzazione è:
• tutti costi marginali devono essere uguali, tutte le utilità marginali devono essere uguali ed entrambi questi valori devono essere uguali tra loro
⎡CT f ( x f ) ⎤
⎣
⎦
• soggetti al vincolo di uguaglianza della quantità consumata e di quella prodotta.
45
46
• I MERCATI CONCORRENZIALI MASSIMIZZANO IL SURPLUS TOTALE (4)
• I MERCATI CONCORRENZIALI MASSIMIZZANO IL SURPLUS TOTALE (5)
• L’uguaglianza dei margini è esattamente il meccanismo che si verifica nell’equilibrio di un mercato concorrenziale, grazie al prezzo di equilibrio
• Il prezzo di equilibrio
l
di
ilib i indica ai produttori il d
d
l
valore al margine del loro prodotto per i consumatori e indica ai consumatori il costo di produzione del bene al margine. • Ovviamente i consumatori e i produttori non ragionano in questi termini: essi massimizzano la loro utilità ovvero il loro profitto. • Ma in questo modo essi portano il costo marginale di produzione a eguagliare il valore i l di
d i
li
il l
marginale del bene al consumo, ed è questo meccanismo che massimizza il surplus totale: è questa la mano invisibile 47
Lezione 13
48
8
Mario Gilli
• L’analisi del meccanismo
•
Ciò che importa è il risultato relativo ai beni fisici, che si scompone in tre parti:
1. la quantità totale del bene, X, prodotta e consumata;
2. il costo totale sostenuto nella produzione di X unità del bene, che a sua volta dipende dal modo in cui la quantità totale di produzione è allocata tra i produttori;
3 l’utilità totale ottenuta dai consumatori che riescono a consumare 3.
l’ ili à
l
d i
i h i
il bene, che dipende dal modo in cui le X unità sono allocate tra i consumatori •
In altri termini, la concorrenza perfetta 1. minimizza il costo di produzione, 2. massimizza l’utilità totale 3. determina correttamente la quantità prodotta e consumata • Il meccanismo non funziona quando le imprese detengono potere di mercato
• Supponiamo che il mercato sia servito da un’unica impresa che massimizza il profitto, soggetta a una funzione di domanda inclinata verso il basso • LL’equilibrio
equilibrio di mercato in questo caso è determinato di mercato in questo caso è determinato
dall’intersezione del costo marginale con il ricavo marginale
• L’impresa, ricercando i profitti massimi, produce al livello in cui il suo costo marginale è pari al suo ricavo marginale. Tale livello è inferiore a quello che massimizza il surplus totale, dove il costo marginale dell’impresa è pari all’utilità marginale o domanda inversa
49
50
• Il contrasto tra efficienza ed equità (1)
• Il contrasto tra efficienza ed equità (2)
• L’efficienza indica se viene prodotta la giusta quantità di un bene, in termini dei costi e dei benefici marginali del bene nei confronti della società nel suo complesso, se il bene viene prodotto dalle imprese caratterizzate dal costo marginale basso e se finisce nelle mani dei consumatori che vi attribuiscono il maggior valore marginale
vi attribuiscono il maggior valore marginale. • L’equità, invece, valuta se l’insieme dei trasferimenti di beni e denaro porta a una giusta distribuzione del surplus creato con la produzione e lo scambio • La somma dei surplus dei consumatori e dei produttori misura l’efficienza prescindendo dall’equità. • Vi sono molti modi per dimostrarlo, ad es.
1 Nel
1.
Nel calcolo del surplus totale rientrano solamente i calcolo del surplus totale rientrano solamente i
trasferimenti dei beni fisici. Qualsiasi trasferimento di denaro è indifferente
2. Nel calcolo del surplus totale, sommiamo indifferentemente i surplus dei consumatori e dei produttori. 51
52
• Passiamo ora ad analizzare il
• LUNGO PERIODO
LUNGO PERIODO
LUNGO PERIODO
• Nel
Nel nostro modello, nel lungo periodo nostro modello nel lungo periodo
possono entrare nel settore nuove imprese e le imprese già presenti possono uscire 53
Lezione 13
54
9
Mario Gilli
Offerta di mercato di breve e di lungo periodo • Nel tempo, cambia il numero delle imprese in grado di operare sul mercato
• La curva di offerta di breve/medio periodo è uguale alla somma (orizzontale) delle curve di offerta di tutti i produttori attivi
p
• La curva di offerta di lungo periodo con libertà di entrata si trova facendo la somma (orizzontale) delle curve di offerta di tutti i potenziali produttori
Offerta di mercato di lungo periodo: la libertà di entrata • La libertà di entrata in un mercato significa che le imprese hanno accesso alla stessa tecnologia e l’ingresso sul mercato avviene senza restrizioni
• Nel lungo periodo con libertà di entrata il numero delle imprese potenziali è illimitato 55
56
Offerta di mercato di lungo periodo
• L’equilibrio di lungo periodo (1)
•
Equilibrio concorrenziale di lungo periodo
Ipotizziamo che le imprese •
Se R > wL + rK, il profitto economico è positivo
•
1. entrano nel settore quando scorgono l’opportunità di realizzare un profitto economico, 2. escono dal mercato quando subiscono perdite.
NB: un profitto economico nullo non implica un reddito contabile nullo: – un profitto economico nullo richiede una quantità di reddito contabile sufficiente affinché il rendimento delle azioni corrisponda al tasso di rendimento di mercato
•
•
• le imprese entrano sul mercato
Se R = wL + rK, il profitto economico è nullo
le imprese sono indifferenti tra entrare e stare fuori
dal mercato
• Se R < wL + rK, il profitto economico è negativo
•
l’impresa deve uscire dal mercato
57
Offerta di mercato di lungo periodo
58
Offerta di lungo periodo
Equilibrio concorrenziale di lungo periodo
Entrata libera + Π j > 0
• Entrata e uscita
•
•
•
Profitti positivi attraggono altri produttori.
L’offerta di mercato si sposta verso destra e il prezzo di equilibrio si riduce.
Questo processo si arresta quando i profitti individuali delle imprese sono nulli
Nuove imprese entrano nell’industria per
ottenere profitti positivi
N ↑ ⇒ O↑ ⇒
59
Lezione 13
p* ↓ ⇒ Π j ↓
60
10
Mario Gilli
Equilibrio di lungo periodo
Questo processo di entrata termina quando il profitto di tutte le
imprese che operano nell’industria è pari a zero.
Πj =Π =0
Graficamente
p* = CMeMIN
La libertà di entrata alza il numero delle imprese fino a che il
prezzo di mercato diventa esattamente pari al minimo della curva
dei costi medi di lungo periodo
61
62
Output di equilibrio con una sola Curva di offerta di un’impresa in nf = 1
Profitti in equilibrio
impresa
concorrenza perfetta
Costo
marginale
Entra un’altra impresa...
costo
medio
Costo
marginale
Costo
medio
Ricavo
marginale
P
(= ricavo
medio)
Π1
Ricavo
marginale
P
(=ricavo
medio)
output
dell’impresa 1
x1
x
output delle
imprese 1,2
2
63
…e un’altra...
costo
marginale
64
…e un’altra...
nf = 3
Costo
medio
Costo
marginale
Ricavo
marginale
P
(=ricavo
medio)
x3
Lezione 13
nf = 4
Costo
medio
Ricavo
i
marginale
P
(=ricavo
medio)
output delle
imprese 1,2,3
x
65
nf = 2
4
output delle
imprese 1,...4
66
11
Mario Gilli
Equilibrio concorrenziale di lungo periodo
Equilibrio di concorrenza perfetta nel n f = F
lungo periodo con possibilità di entrata
Costo
marginale
Costo
medio
P
P = Min CMe
Profitti
P
fitti nulli!
lli!
Industria
Impresa
S1
P
C’LP MC
120
CMLP
P1
AC
ACmin
=100
P
P2
D
output delle
imprese 1,...,F
200q2
xF
Output
Q1
67
68
Equilibrio concorrenziale
di lungo periodo
Equilibrio concorrenziale di lungo periodo
•I profitti attraggono le imprese
•L’offerta aumenta fino a ridurre il profitto a 0
P
1) MRLP = MCLP
Regola della quantità
Industria
Impresa
In concorrenza perfetta: P= MCLP
S1
P
C’LP
120
Output
2) P = ACLP Regola dei profitti nulli
MC
CMLP
P1
S2
• Nessun incentivo a entrare o uscire
AC
ACmin
=100
3) DLP=SLP Equilibrio di mercato P2
D
200q2
Output
Q1
Q2
Output
69
L’equilibrio concorrenziale di lungo periodo
• Equilibrio di lungo periodo (1)
Se 1. la migliore tecnologia di un settore è liberamente disponibile a tutti i produttori, 2. un numero illimitato di potenziali entranti sono pronti a entrare nel settore utilizzando tale tecnologia e 3. ad essa corrisponde una curva del costo medio a forma di U
• allora l’unico prezzo dell’equilibrio di lungo periodo in un mercato perfettamente concorrenziale si trova al livello del costo medio minimo; • CONCLUSIONI: nell’equilibrio di lungo periodo, ogni impresa attiva produce alla scala efficiente e realizza un profitto economico nullo.
•
La curva di offerta di mercato di lungo periodo è una retta orizzontale in corrispondenza di ACmin
•
NB: qe in corrispondenza di Ac
NB: q
in corrispondenza di Acmin, quando quando
MC=AC
•
Le imprese attive sul mercato devono produrre secondo la loro scala di produzione efficiente •
Le imprese registrano profitti nulli
•
71
Lezione 13
70
72
12
Mario Gilli
• Equilibrio di lungo periodo (2)
• In un settore concorrenziale, nel lungo periodo i profitti (economici) di tutte le imprese sono nulli. • Vero o falso? • Falso, in generale; ma vero se l’entrata nel settore è libera e se tutte le imprese, sia quelle attive sia i potenziali entranti hanno accesso alla stessa tecnologia
• Le imprese producono alla loro scala efficiente?
Quando abbiamo introdotto il concetto di scala efficiente, abbiamo affermato che un’impresa che massimizza il profitto non produce necessariamente alla sua scala efficiente, bensì al livello per cui il CMa è uguale al RMa, livello che può essere superiore o inferiore alla sua scala
livello che può essere superiore o inferiore alla sua scala efficiente.
Qualsiasi impresa concorrenziale che massimizza il profitto realizzando un profitto economico nullo produce alla sua scala efficiente e il prezzo di equilibrio deve essere uguale al suo costo medio minimo
•
•
1.
2.
73
Offerta di mercato nel lungo periodo
74
p
CMa
Equilibrio di lungo periodo
p
CMe
Date le nostre ipotesi, nel lungo periodo con entrata libera:
OLP
p*
1) Se p*>CMeMIN, l’offerta di mercato di lungo periodo è
illimitata (infinite imprese possono entrare nel mercato)
D
p*<CMeMIN,
l’offerta di mercato di lungo periodo è pari
2) Se
a zero (cioè non entrano nuove imprese e quelle operanti
escono dall’industria)
3) Se p*=CMeMIN, complessivamente i produttori sono
disposti a offrire qualunque quantità (cioè ogni impresa
opera al minimo della curva dei costi medi, e l’offerta
aggregata può essere cambiata aggiustando il numero delle
imprese)
75
⇐
⇐
offerta aggregata
offerta individuale
NB: le variazioni dell’offerta totale nel lungo periodo sono
dovute esclusivamente all’ingresso e all’uscita di imprese dal
mercato; ogni impresa nel mercato produce la stessa quantità,
xj*, indipendentemente dalla quantità di equilibrio
dell’industria nel lungo periodo.
77
Lezione 13
Se
Nx*
x
Industria
p* > CMeMIN
p* = CMeMIN
p* < CMeMIN
OLP = ∞
O LP = D(CMeMIN )
O LP = 0
76
• Le risposte di breve periodo (quando il numero delle imprese è fisso) differiscono da quelle di lungo periodo (quando c’è libertà di ingresso)
• Analisi di tre casi:
1. Variazione della domanda
2. Variazione dei costi fissi e variabili
3. Variazione dei prezzi
Il numero di imprese operanti nel lungo periodo (N*) è :
x*
x*j
Singola
impresa
x
Equilibrio di lungo periodo:
Le risposte ai cambiamenti Numero di imprese operanti nel lungo periodo
N* =
x*
78
13
Mario Gilli
Equilibrio di mercato di lungo periodo con libertà di entrata
Effetti della variazione della domanda La domanda si espande, da D a D^
•
Nel breve periodo:
• AC e MC sono invariati
• In EBP : prezzo e quantità aumentano
• Profitti positivi •
P
P*=ACmin=100
•
Nel lungo periodo:
• Le imprese entrano sul mercato • P si riduce ad ACmin e la quantità aumenta
S∞
2000
Q
79
80
Equilibrio di lungo periodo:
Espansione della domanda Effetti della variazione dei costi fissi •
•
•
P
Prezzo (€ per pan
nchina)
S10
•
B
A
P*=ACmin=100
P* = ACmin
S
C
= 100
D
D
2000
•
∞
I costi fissi si riducono, mentre i costi variabili rimangono invariati Nel breve periodo:
AC si sposta verso il basso: ACmin e la scala minima di produzione efficiente si riducono
MC non è cambiato e il numero delle imprese è fisso: EBP non si sposta
i
t
Profitti positivi ^
D
4000
•
Nel lungo periodo:
• Le imprese entrano sul mercato • P cala al nuovo ACmin e la quantità aumenta
Q
Panchine da giardino prodotte ogni mese
81
82
Equilibrio di lungo periodo:
Diminuzione dei costi fissi
P
Effetti della variazione dei costi variabili •
•
•
P
MC
S10
AC
•
AC^
A
ACmin=100
S∞
B
ACmin=70
Ŝ ∞
D
160 200 Q
Lezione 13
•
2000 2720 Q
83
I costi fissi rimangono invariati, mentre i costi variabili si riducono
Nel breve periodo:
AC e MC si spostano verso il basso: ACmin e la scala minima di produzione efficiente si riducono
Poiché MC è cambiato e il numero delle imprese è fi
fisso: E
EBP si sposta: P uguale, q aumenta
i
t P
l
t
Profitti positivi •
Nel lungo periodo:
• Le imprese entrano sul mercato • P cala al nuovo ACmin e la quantità aumenta
84
14
Mario Gilli
Equilibrio di lungo periodo:
Variazioni di prezzo nel lungo periodo
Equilibrio di lungo periodo:
Variazioni di prezzo nel lungo periodo
85
S10
Prezzo (€ per panchina)
• Sinora: Pinput è ipotizzato costante
• Ipotesi ragionevole se:
9l’aumento nell’impiego dell’input è minimo rispetto al mercato
9l’offerta sul mercato dei fattori è molto elastica
• In generale:
• quando D aumenta, varia Pinput nella sua produzione
• Effetto di equilibrio generale: il mercato del prodotto finale ed il mercato dei suoi input devono risultare tutti in equilibrio
• In conclusione: D aumenta: P e Q aumentano
B
^
ACmin=110
ACmin=100
A
S ∞′
E
C
^
D
S∞
D
2000
4000
Panchine da giardino prodotte ogni mese
86
• Adeguamenti di prezzo e quantità nel lungo periodo a seguito di un aumento della domanda
•
Se immaginiamo un improvviso incremento della domanda, ci aspettiamo di vedere: 1. nel BP un drastico aumento del prezzo e un incremento più moderato della quantità;
moderato della quantità; 2. nel PI una diminuzione del prezzo a un livello superiore a quello dell’equilibrio originale e un ulteriore incremento della quantità; 3. nel LP un ulteriore aumento della quantità e una ulteriore diminuzione del prezzo sino a un livello tuttavia non inferiore al prezzo dell’equilibrio originale, a causa dell’entrata di nuove imprese
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Lezione 13
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