La III Dinas)a di Ur: Costruzione di una iden)tà etnopoli)ca d’élite? Di Bennardis Cris,na Universidad Nacional de Rosario Argen,na • Perché mancano riflessioni sui processi etnici nella Mesopotamia del III millennio a.C., dove studi filologici e analisi delle fon, hanno iden,ficato diversi gruppi linguis,ci, dei quali si ha una conoscenza approfondita (sumerico e accadico), senza negare la coesistenza con altre lingue? • Al principio degli studi sulla Mesopotamia, la decifrazione delle sue lingue fu accompagnato dal pregiudizio an)semita che riceveva sempre maggiore aDenzione, dalla fine del XIX secolo, fine alla Seconda Guerra Mondiale. A sua volta tale pregiudizio è andato di pari passo con la confusione tra lingua e razza, mediante il quale la s,gma,zzazione di “razza semi,ca” si mise in marcia. Allo stesso tempo il conceDo di etnia restava contaminato da quello di razza. • La reazione da parte del fronte democra,co non si fece aDendere e la coraggiosa opposizione di Jacobsen (1939) a ques, presuppos, lo portò a negare l’esistenza di confli1 etnici tra Sumeri e Accadi (che lui associava a confliP razziali). Con la sua ferma posizione a negare l’esistenza di confliP etnici, fissava una interdizione che fu difficile superare. Cambi, tre momen) paradigma)ci 1. Il primo intervento pionieris,co di Ignace Gelb (1960) che ripropone il tema delle relazioni tra Sumeri e Accadi come gruppi etno-­‐linguis,ci. 2. Quella di Kampp e Yoffee (1980) soDo l’egida dell’etno-­‐archeologia. 3. Il ciclo di elaborazione di circa una decina di anni tra la RAI del 1991 ("circolazione di beni, di persone e di idee") e quella del 2001 ("l’etnicità nell’an,ca Mesopotamia"). Metodologia 1. Considerazione di partenza dei gruppi linguis,ci come gruppi etnici. 2. ProspePva pluridisciplinare con enfasi all’antropologia storica e la sociologia storica que enfa,zzano lo studio dei processi. 3. Incorporazione degli appor, provenien, dalla teoria del discorso. 4. RoDura della dicotomia tra fon, storiche e leDerarie. 5. Uso del conceDo coniato da Jeda Jason di "etnopoesia" (1967, 1969, 1979), que sinte,zza quest’aspeP delle fon, leDerarie: esprimere la mentalità. 6. Aplicazione dei presuppos, dell’etno-­‐storia (ricerca dei soggeP esclusi e cri,ca dei giudizi di valore). 7. Considerazione del contesto storico e della specificità delle società an,che per sostenere tale interpretazione. ConceV chiave • Una etnia è un gruppo di esseri umani, di dimensioni diverse, con una speciale e propria relazione con un territorio determinato, sul quale si può stabilire in maniera più o meno omogenea, compartendolo o meno con altre etnie ; che riconosce una storia comune che gli dà specificità rela,vamente stabili di lingua e cultura; e che possiede autocoscienza di unità e differenza di altri altri gruppi umani – generalmente espressi da un etnonimo – base del sen,mento di appartenenza e iden,tà etnica, che non coincide necessariamente con l’appartenenza poli,ca. • È importante soDolineare che territorio e lingua non sono requisi, indispensabili, sebbene frequen,, nell’iden,ficazione di un’etnia ConceV chiave • L’etnicità è la qualità relazionale di dis,n, gruppi umani tra di loro , che acquisisce consistenza a par,re dal vincolo, tanto posi,vo come nega,vo, con l’altro o gli altri, rinforzando i caraDeri iden,tarii in questa relazione speculare . Le relazioni inter-­‐etniche, senza dubbio, non sono sta,che, si modificano e diversificano a par,re dal condizionamento storico (competenza per nicchie ecologiche o territori di passaggio, aumento della stra,ficazione sociale ed espansionismo, nascita dello stato) che comportano abitualmente situazioni di dominazione/ subordinazione. ConceV chiave • Processi etnici: si riferisce al vincolo delle relazioni interetniche con i processi storici generali che spiegano i mutamen, nella composizione delle etnie e i contenu, etno-­‐ iden,tari associa, a situazioni concrete che prevedono sfide a favore della trasformazione e persino di sopravvivenza: legame episodico o standardizzato con altri gruppi, permeabilità delle fron,ere etniche, aggregazione, disgregazione, integrazione, confronto, e, incluso, la possibilità di es,nzione. Ques, processi si sviluppano in un campo di interazione estremamente complesso, nel quale l’alterità, la coscienza dell’altro, collabora alla propria autodefinizione ed è questo gioco relazionale che dà luogo alla omogeneizzazione, fusione, modificazione o scomparsa dei gruppi etnici, a favore di movimen, più ampi, come la formazione di en,tà poli,che e sta,. Sintesi del processo etnico di lunga durata (2700-­‐2004 a.C.) • Proto-­‐Dinas)co II-­‐III (2700-­‐2340): Sumeri e Accadi non si pongono originariamente come gruppi etnici rivali, soggeP a relazioni di dominazione/subordinazione, piuDosto un lento e costante passaggio e filtrazione generò una fron)era etnica permeabile (Barth 1969) basata su forme di ar,colazione sociale (Cardoso de Oliveira 1977, 1992; Vázquez 2002) di convivenza nello sfruDamento delle medesime nicchie ecologiche, un’esperienza che per la sua stessa natura di processo non esclude il suo opposto: il contrasto e la frizione interetnica (Cardoso de Oliveira, ibidem). Sintesi del processo etnico di lunga durata (2700-­‐2004 a.C.) • Cos,tuzione di una regione etnica (ki-­‐Kalam e ki-­‐Uri). • L’impaDo dell’organizzazione sociale urbana promosse un’ “iden)tà urbana”, che comporta che la disputa poli,co-­‐territoriale trasformi in nemico agli abitan, di altre ciDà, sebbene appartengano al medesimo gruppo etnico (Gelb 1973). L’iden,tà etnica soDostà come iden)tà etnica flessibile (“laxa”). Sintesi del processo etnico di lunga durata (2700-­‐2004 a.C.) • Periodo sargonico (2340-­‐2159): entra nella scena poli,ca il predominio etno-­‐linguis,co semi,co. Si traDa di un supporto che l’unità del potere poli,co e religioso conferisce all’ampliamento e ridefinizione dell’iden,tà etnica con l’emergere di una configurazione etno-­‐poli)ca sincre)ca sumero-­‐accadica. Questa pretesa di costruire “dall’alto”, per imposizione violenta una nuova iden,tà etnica sincre,ca, entrerà in contrasto con le basi del mantenimento di permeabilità delle fron,ere etniche e la convivenza, disturbando il tradizionale rispeDo per i localismi e gli ambi, di supremazia etno-­‐linguis,ca. La narrazione post eventum del genere delle lamentazioni rela,ve alla caduta di questa dinas,a, aDribuisce quest’ul,ma ai “barbari montanari Gutei”, massima espressione dell’alterità etnica. Sintesi del processo etnico di lunga durata (2700-­‐2004 a.C.) • Periodo Neo-­‐Sumerico (2150-­‐2004): predominio poli)co sumerico, sebbene, di fa_o, la popolazione si sarebbe già stabilizzata come un raggruppamento sumero-­‐accadico, con l’accadico lingua dominante. Durante la III din. di Ur (2112-­‐2004) avviene l’interessante fenomeno di riadozione della lingua sumerica nell’amministrazione e nelle fon) le_erarie dove si ha un’esplicita valorizzazione del gruppo sumerico e del paese di Sumer. La presenza fin da sumito dei martu, darebbe luogo a una fron,era etnica permeabile simile a quella precedentemente analizzata rela,vamente alla relazione sumero-­‐accadica (che non traDerò in questa sede). Sintesi del processo etnico di lunga durata (2700-­‐2004 a.C.) • Presuppos) dell’interpretazione sull’iden)tà etno-­‐ poli)ca sumerica dell’élite. Pun, in comune con l’interpretazione di Anthony Smith (1994) sulle iden)tà poli)che premoderne, però con un approccio costruVvista di base storica (Hobsbawm 1983, 1993; Anderson 1983). Sintesi del processo etnico di lunga durata (2700-­‐2004 a.C.) • A par,re dall’epoca di Gudea (ca. 2141-­‐2122 a.C), governatore della ciDà di Lagaš, è evidente la rivendicazione del pantheon sumerico, una febbrile aPvità costruPva e ricostruPva dei templi sumerici e il potente sviluppo della leDeratura (Inno al tempio Eninnu, tempio del dio Ningirsu in Girsu, principale luogo sacro di Lagaš). • Nel sud sumerico si riproponeva la tradizione delle “ciDà-­‐stato” e la sua evoluzione verso la formazione delle egemonie. Uruk, aDravero il suo monarca Utu-­‐hegal (2120-­‐2112 a.C.), tentava di imporre l’egemonia sopra la bassa Mesopotamia, scalzando Lagaš. È il protagonista di un poema di epoca posteriore che narra la cacciata dei Gutei, racconto che esprime con forza il contrasto etnico tra Sumer, per la cui difesa i suoi abitan, si uniscono, e i Gutei, ai quali si aDribuiscono qualità perverse: scorpione, serpente. Sintesi del processo etnico di lunga durata (2700-­‐2004 a.C.) Ur-­‐Nammu (2112-­‐2095 a.C.), an,co generale di Utuhegal che lo soppiantò partendo dalla ciDà di Ur, si aDribuisce l’impresa di aver stabilito l’an,co ordine: …. Per Nanna, il primogenito di Enlil, suo signore, Ur-­‐Nammu, uomo forte, re di Ur, il re di Sumer e Accade, che ha ereBato il tempio di Nanna, ha ristabilito l’an-co stato di cose: a largo delle coste, di ... rese sicuro il commercio mari1mo, resEtuì (a Nanna) le barche di Magan ... Sintesi del processo etnico di lunga durata (2700-­‐2004 a.C.) Il racconto sembra esprimere l’unità effePva di ciò che si è chiamata regione etnica, o paese interno (kalam / Uri, Sumer / Accade). Nuovo fenomeno di ampliamento territoriale di caraDere regionale dove tornare a predominare, sul piano poli)co, coloro che si rivendicano Sumeri. Questo nuovo schema organizza,vo esprime una maggiore compaDazione etnica, poli,ca e spaziale. Sintesi del processo etnico di lunga durata (2700-­‐2004 a.C.) Senza dubbio gli studi recen, negano al sumerico la natura di lingua parlata (Rubio 1997; Michalowski 1996, 2006; sebbene vi siano posizioni opposte: Woods 1997). Però lingua ed etnia non cos)tuiscono una dimensione unica. La lingua poté essere soppiantata, senza che l’iden,tà etnica diminuisse. Risulta inspiegabile lo sforzo dei monarchi sumerici per riabilitare e imporre la lingua sumerica come lingua ufficiale, se non si collega questo mo,vo, a una coscienza etnica dell’élite, che la rinforza ex profeso per sostenere un proge_o poli)co. Questa iden,tà etnica sumerica riscoperta, non si può intendere come an,-­‐accadica, ma solo come an)-­‐supremazia accadica. AspeV da tenere in conto nel recupero dell’iden)tà etnica sumerica dell’élite • Nel caso della scri_ura, che può essere capita solo da un gruppo minore della società , postulo che lo sviluppo raggiunto dalla medesima durante il periodo chiamato neo-­‐ sumerico nel suo insieme, e durante la III din. di Ur in par,colare, unito a altre azioni definite da parte della regalità, volte a omogeneizzare al se_ore dominante, esaltarlo nella difesa di un passato sumerico, che già non esisteva oggePvamente, che però l’élite poté ricreare, costruendo di tal modo, la sua propria iden,tà di élite. Il seDore dominante delle ciDà sumeriche si ricostruisce un’iden,tà etnica sumerica, che una forma di re-­‐installare, nell’immaginario una situazione poli,ca anteriore al dominio accadico. La lingua poté essere soppiantata, senza che l’iden,tà etnica ne fosse diminuita. AspeV da tenere in conto nel recupero dell’iden)tà etnica sumerica dell’élite • Questa iden,tà etnica sumerica riscoperta, non si può intendere come an,-­‐accadica, ma solo come an)-­‐supremazia accadica. Esiste un’enorme quan,tà di parole accadiche nei tes, sumerici, nomi di persone e di ciDà recentemente fondate sono accadici (Ishbi-­‐ Erra, Puzrish-­‐Dagan), e tuP i nomi dei re e delle regine, dei principi e delle principesse della famiglia reale, tranne i primi, sono puramente accadici. AspeV da tenere in conto nel recupero dell’iden)tà etnica sumerica dell’élite • In questo momento i Sumeri come gruppo etno-­‐linguis,co pra,camente sono scomparsi, fusi con Accadi e altre popolazioni diverse; però l’iden)tà etnica è viva e par,colarment elegata a uno s,le di organizzazione sociopoli,ca sostenuta dal dominio di una regalità sacra e urbana. Questo modello raggiunge un nuovo livello soDo il regno di Šulgi (2094-­‐2047 a.C.), che impone una serie di riforme che caraDerizzano lo stato di Ur III. AspeV da tenere in conto nel recupero dell’iden)tà etnica sumerica dell’élite • A conseguenza di questo s,le organizza,vo, si sviluppa una incen)vazione della lealtà, da un lato, mantenendo come governatori di ciDà membri di importan, famiglie locali; dall’altro lato, la parentela giocherebbe un ruolo di prim’ordine, visto che una parte importante della gerarchia militare sarebbe legata da vincoli di sangue o matrimoniali alla famiglia reale (Michalowski 1987). AspeV da tenere in conto nel recupero dell’iden)tà etnica sumerica dell’élite • La promozione della lealtà si oDerrebbe rivalutando l’associazione tra regalità e mondo divino, che già avevano promosso i re accadici che acquisisce nella III din. di Ur connota, par,colari con il rito del matrimonio sacro tra i re e la dea Inanna, matrimonio che garan,sce la felicità, la durata e l’abbondanza durante i loro regni. AspeV da tenere in conto nel recupero dell’iden)tà etnica sumerica dell’élite • I re mesopotamici incontrarono una forma aPva di promuovere l’iden)ficazione della popolazione con la monarchia, nonostante le differenze sociali o etniche. La dea nella sua unione con il re, iden,ficato con Dumuzi, sposo di Inanna nella sfera divina, determinava il des,no del paese, creando dunque una iden)tà di des)no, una iden-tà sociale. AspeV da tenere in conto nel recupero dell’iden)tà etnica sumerica dell’élite • Il rituale del matrimonio sacro cercava di cooptare la religiosità colleVva e il trasferimento fino alla monarchia delle emozioni e la devozione suscitata dalla dea Inanna/Ishtar. Si oDenne di tal modo ciò che si potrebbe chiamare una configurazione etno-­‐ poli)co-­‐religiosa (Bruk at alii 1974) sulla base dell’iden,tà etnica sumerica e il suo fondersi tra ciDà, regalità e divinità, elevata ora alla categoria di stato regionale: il paese (Sumer e Accade), il suo re e il suo complesso divino basato sull’imparentamento per lignaggio (Gilgamesh) e matrimonio (Inanna).