SOMMARIO CAPITOLO 13: I RADICALI 13.1 I radicali pag. 3 13.2 I radicali aritmetici pag. 5 13.3 Moltiplicazione e divisione fra radicali aritmetici pag. 11 13.4 Potenza di un radicale aritmetico pag. 12 13.5 Trasporto di un fattore esterno sotto il segno di radice in R+ ∪{0} pag. 13 13.6 Trasporto di un fattore fuori dal segno di radice in R+ ∪{0} pag. 14 13.7 Radice di un radicale aritmetico pag. 17 13.8 Radicali simili pag. 18 13.9 Razionalizzazione del denominatore di una frazione pag. 20 13.10 Radicali doppi pag. 28 13.11 Radicali in R pag. 33 13.12 Potenze ad esponente razionale pag. 35 ESERCIZI pag. 42 CAPITOLO 14: EQUAZIONI DI SECONDO GRADO 14.1 Equazioni di secondo grado e loro classificazione pag. 79 14.2 Risoluzione di un’equazione di secondo grado pag. 81 14.3 Relazione tra i coefficienti di una equazione di secondo grado e le sue soluzioni pag. 92 14.4 Equazioni parametriche di secondo grado pag. 98 14.5 Equazioni e problemi pag. 101 14.6 Equazioni di grado superiore al secondo pag. 103 14.7 Equazioni binomie pag. 105 14.8 Equazioni trinomie pag. 108 14.9 Equazioni risolubili con particolari sostituzioni pag. 112 14.10 Equazioni reciproche pag. 114 14.11 Equazioni riconducibili ad equazioni di primo e secondo grado mediante la scomposizione in fattori ESERCIZI pag. 122 pag. 126 CAPITOLO 15: LE DISEQUAZIONI DI SECONDO GRADO 15.1 La funzione y = ax2 pag. 164 15.2 La funzione y = ax2 + bx + c pag. 171 15.3 Equazioni di secondo grado in una variabile e parabola pag. 183 15.4 Disequazioni di secondo grado in una variabile e parabola pag. 185 ESERCIZI pag. 198 CAPITOLO 16: ELEMENTI DI STATISTICA DESCRITTIVA 16..1 Introduzione pag. 213 16..2 Elementi di base pag. 215 16..3 Rappresentazioni grafiche pag. 218 16..4 Indici di posizione pag. 220 16..5 Indici di variabilità pag. 224 ESERCIZI pag. 227 CAPITOLO 13 RADICALI 13.1 I radicali Sicuramente, hai già affrontato problemi del tipo: a) La superficie di un quadrato misura 15 m2; qual è la misura del suo lato? b) Il volume di un cubo misura 30 cm3; qual è la misura dello spigolo del cubo? c) Qual è quel numero che elevato alla terza dà −27? Formalizziamoli con i simboli della matematica: a) indicata con x la misura del lato del quadrato, si ottiene: x 2 = 15 ; b) indicata con l la misura dello spigolo del cubo, si ottiene: l 3 = 30 ; c) indicato con n il numero da determinare, si ottiene: n3 = −27 Le equazioni alle lettere a) e b) non hanno soluzione nell’insieme dei numeri razionali, (la loro soluzione è, infatti, un numero irrazionale); invece, l’equazione alla lettera c) ha per soluzione un numero razionale. La soluzione dell’equazione del problema a) è quel numero irrazionale il cui quadrato è 15; con i simboli che hai già conosciuto negli studi precedenti, si ha: x 2 = 15 ⇒ x = 15 . Come sai, il numero 15 si legge “radice quadrata di 15”. Poiché 15 è soluzione dell’equazione, si ha ( 15 ) 2 = 15 . La soluzione dell’equazione del problema b) è quel numero irrazionale che elevato alla terza l 3 = 30 ⇒ l = 3 30 . dà 30; si ha, quindi: Poiché 3 30 è soluzione dell’equazione, si ha Come sai, il numero 3 ( 3 30 ) 3 = 30 30 si legge “ radice cubica (o di indice 3) di 30”. La soluzione dell’equazione del problema c) è il numero razionale ………. (completa), perché (........) = −27 . 3 I numeri 15 , 3 30 che abbiamo appena scritto si chiamano radicali. Ancora qualche esempio: Qual è quel numero che elevato alla quinta dà 64? 3 Formalizziamo la proposizione e risolviamo l’equazione ottenuta: t 5 = 64 ⇒ t = 5 64 Poiché 5 64 è soluzione dell’equazione, si ha Osserviamo che 5 (il simbolo ( 5 64 ) 5 5 64 si legge “radice di indice 5 di 64) = 64 . 64 è un numero positivo dal momento che una potenza con esponente dispari ha lo stesso segno della base della potenza stessa. Qual è quel numero che elevato alla terza dà −18? Formalizziamo la proposizione e risolviamo l’equazione ottenuta: h3 = −18 ⇒ h = 3 −18 Poiché 3 (il simbolo 3 −18 si legge “radice cubica, o di indice 3, di −18) −18 è soluzione dell’equazione, si ha Osserviamo che 3 ( 3 −18 ) 3 = −18 . −18 è un numero negativo dal momento che una potenza con esponente dispari ha lo stesso segno della base della potenza stessa. Anche i numeri 5 64 e 3 −18 sono dei radicali. Qual è quel numero che elevato alla quarta dà −32? Formalizziamo la proposizione e risolviamo l’equazione ottenuta: h 4 = −32 ⇒ S = ∅ Non esiste, infatti, alcun numero che elevato alla quarta, e in generale ad un esponente pari, dia per risultato un numero negativo. Introduciamo un po’ di terminologia per i simboli usati per indicare i radicali: il simbolo è chiamato simbolo di radice; il numero, scritto con carattere più piccolo, posto sopra il simbolo di radice si chiama indice di radice; il numero scritto dentro il simbolo di radice si chiama radicando. Simbolo di radice indice di radice 3 3 radicando Da una prima analisi degli esempi precedenti, possiamo dire che un radicale è un numero che elevato all’indice di radice dà il radicando; è evidente, però, che è necessario distinguere due casi: il radicando è un numero non negativo; il radicando è un numero negativo. 4 Possiamo, allora, dare la seguente definizione: Siano a ∈ R e n ∈ N 0 , si chiama radice n− −sima (o di indice n) di a quel numero b ∈ R tale che b n = a . In simboli: b = n a . In particolare: • Se a ≥ 0, anche la radice n− −sima di a è un numero b ≥ 0. a ∈ R0+ ⇒ In simboli: n a ∈ R0+ . • Se a < 0, dobbiamo distinguere due casi: o se n è dispari, anche la radice n− −sima di a è un numero b < 0, o se n è pari, la radice n− −sima di a non esiste. n a ∈ R − se n dispari a ∈ R− ⇒ se n pari ∃ n a In simboli: Dalla definizione segue che ( a) n n = a (ovviamente quando esiste) e, quindi, possiamo affermare che la radice n−sima di un numero è l’operazione inversa dell’elevamento a potenza. Come si può notare dal problema c), talvolta un radicale è un numero razionale; ad esempio: 7 128 = 2 perché 27 = 128 ; 5 −243 = −3 perché 9 =3 4 2 perché 3 2 ( −3 ) 5 = −243 ; ( ) = 94 . 2 Casi particolari Se a = 0, n 0 = 0. Se n = 1, il simbolo di radice non si scrive: 1 a =a. Se n = 2, si omette l’indice di radice: 2 a= a. 13.2 I radicali aritmetici Si chiama radicale aritmetico un radicale nel quale il radicando è un numero non negativo. Un radicale aritmetico, quindi, è un numero non negativo qualunque sia l’indice della radice. n a radicale aritmetico ⇔ a ∈ R + ∪ {0} Se il radicando è un’espressione letterale, è necessario, allora, determinarne il “dominio”, cioè l’insieme al quale devono appartenere le variabili contenute nel radicando affinchè esso sia non negativo. 5 Esempio Affinchè 3 m + 2 sia un radicale aritmetico, il suo radicando deve essere non negativo; è necessario determinarne il dominio ponendo il radicando maggiore o uguale a zero. Si ottiene: m + 2 ≥ 0 ⇒ m ≥ −2 ⇒ D = [ −2, +∞[ PROVA TU Determina il dominio dei seguenti radicali aritmetici: 1) 5 2a − 1 ; 6 2) h 2 + 1 ; 9 3m 2t 4 z 2 − 25 Proprietà invariantiva Prima di parlare di questa importantissima proprietà dei radicali, diamo la seguente definizione: Due radicali aritmetici si dicono equivalenti se rappresentano lo stesso numero. Osserva attentamente le seguenti uguaglianze e, in particolare, rifletti sugli indici delle radici e sugli esponenti dei radicandi: 6 64 = 6 26 = 2; 6 26 e 6 26 = 2 2 . 22 sono due “radicali” equivalenti. 25 = 52 = 5; 52 e 4 = 2 2 = 2 ⇒ (per la proprietà transitiva) ⇒ 4 4 625 = 4 54 = 5 ⇒ (per la proprietà transitiva) ⇒ 52 = 4 54 . 54 sono due “radicali” equivalenti. • Nella prima uguaglianza, indice di radice ed esponente del radicando di ottenere dall’indice di radice e dall’esponente del radicando di 6 22 si possono 26 , rispettivamente, dividendo entrambi per ….... (completa). • Nella seconda uguaglianza, indice di radice ed esponente del radicando di ottenere dall’indice di radice e dall’esponente del radicando di 4 52 si possono 54 , rispettivamente, moltiplicando entrambi per ….... (completa). Questa proprietà è più generale e prende il nome di proprietà invariantiva: Se si moltiplicano o si dividono indice della radice ed esponente del radicando di un radicale aritmetico per uno stesso numero naturale, diverso da zero, si ottiene un radicale equivalente a quello dato. In simboli: 6 n a t = n⋅ h a t ⋅ h oppure n a t = n:h a t :h ( h ∈ N0 ) Quando viene usata questa proprietà? La proprietà invariantiva viene usata quando: • è necessario avere due radicali aritmetici con lo stesso indice; • è necessario “semplificare” un radicale aritmetico. Riduzione di due o più radicali allo stesso indice Ridurre due radicali aritmetici allo stesso indice significa determinare due radicali equivalenti a quelli dati aventi lo stesso indice di radice. Generalmente, si riducono i radicali al più piccolo indice comune. Vediamo come si opera con un esempio. 23 e Riduciamo allo stesso indice i radicali 5 32 . a) Determiniamo il minimo comune multiplo fra gli indici dei due radicali: mcm (2, 5) = 10; (indice comune dei radicali equivalenti a quelli dati); b) si divide il mcm trovato (in questo caso10) per il “vecchio” indice di radice e si moltiplica l’esponente del radicando per il quoziente così determinato. In questo caso 23 = 10 10 : 2 = 5; 10 : 5 = 2; si ottiene: 23⋅5 = 10 215 ; Quindi, 23 = 10 215 5 4 5 e Riduciamo allo stesso indice i radicali Osserviamo che 32 = 10 32⋅2 = 10 34 4 32 = 10 34 9a 3 e 9a 3 = 4 32 a3 e 6 6 8a 4 . 8a 4 = 6 23 a 4 . a) mcm (4, 6) = 12; b) 12 : 4 = 3 ⇒ 4 32 a 3 = 4⋅3 32⋅3 a 3⋅3 = 12 36 a 9 ; 12 : 6 = 2 ⇒ 6 23 a 4 = 6⋅2 23⋅2 a 4⋅2 = 12 26 a8 . 4 9a 3 = 12 36 a9 Quindi, 6 8a 4 = 12 26 a8 È necessario, per esempio, ridurre due radicali allo stesso indice, quando essi devono essere confrontati. Qual è il più piccolo fra Poiché 8 < 10, anche 8 e 10 ? 8 < 10 . Quindi, fra due radicali aritmetici aventi lo stesso indice è minore quello che ha radicando minore. 7 Qual è il più piccolo fra 8 e 3 23 ? Poiché sappiamo confrontare due radicali aritmetici aventi lo stesso indice di radice, per confrontare fra loro radicali aritmetici con indice diverso è necessario, prima, ridurli allo stesso indice; sarà più piccolo il radicale che ha radicando minore. a) mcm (2, 3) = 6 b) 6 : 2 = 3; 6:3=2 ⇒ 8 = 6 83 = 6 512 e Stabiliamo, allora, qual è il più piccolo fra 6 512 e 6 3 23 = 6 232 = 6 529 529 : 512 < 529 ⇒ 6 512 < 6 529 8 < 3 23 . In definitiva, si ha: Semplificazione di un radicale In precedenza, abbiamo detto che si applica la proprietà invariantiva quando dobbiamo “semplificare” un radicale aritmetico; ma…. cosa significa “semplificare” un radicale aritmetico? Osserva i seguenti radicali aritmetici: 8 a3 : indice della radice ed esponente del radicando hanno divisori comuni? SI NO 6 b 4 : indice della radice ed esponente del radicando hanno divisori comuni? SI NO 8 Si dice che a3 è un radicale aritmetico irriducibile; invece 6 b3 è un radicale aritmetico semplificabile o riducibile. Si ha la seguente definizione: Un radicale aritmetico si dice irriducibile se indice della radice ed esponente del radicando sono coprimi; in caso contrario il radicale è semplificabile. Semplificare un radicale aritmetico, allora, vuol dire trovarne uno irriducibile ad esso equivalente. Esempi Semplifichiamo i seguenti radicali aritmetici: a) 8 81 ; 12 b) 5184 ; c) 6 8h9 g 3 ( h, g ∈ R ) + 0 a) Scomponiamo in fattori primi il radicando e determiniamo il MCD fra l’indice della radice e l’esponente del radicando. Applichiamo, quindi, la proprietà invariantiva e dividiamo indice del radicale e l’esponente del radicando per il MCD appena determinato. Si ottiene: ▪ 81 = 34 ⇒ 8 81 = 8 34 ; ▪ MCD(8,4) = 4; ▪ 8 8 81 = 8: 4 34: 4 ⇒ 8 81 = 3 . b) Scomponiamo in fattori primi il radicando e determiniamo il MCD fra l’indice della radice e gli esponenti dei fattori del radicando. Applichiamo, quindi, la proprietà invariantiva e dividiamo indice del radicale e gli esponenti dei fattori del radicando per il MCD appena determinato. Si ottiene: 6 4 ▪ 5184 = 2 ⋅ 3 ⇒ 12 5184 = 12 26 ⋅ 34 ; ▪ MCD(12,6,4) = 2; 12 ▪ 26 ⋅ 34 = 12 : 2 26 : 2 ⋅ 34: 2 ⇒ 12 5184 = 6 23 ⋅ 32 . c) Scomponiamo in fattori il coefficiente numerico del radicando e determiniamo il MCD fra l’indice della radice e gli esponenti dei fattori del radicando. Applichiamo, quindi, la proprietà invariantiva e dividiamo indice del radicale e gli esponenti dei fattori del radicando per il MCD appena determinato. Si ottiene: ▪ 8 = 23 ⇒ 6 8h 9 g 6 = 6 23 h 9 g 3 ; ▪ MCD(6, 3, 9) = 3; ▪ 6 23 h 9 g 3 = 6:3 23: 3 h9 : 3 g 3 : 3 ⇒ 6 8h 9 g 3 = 2 h 3 g ATTENZIONE Semplifichiamo il radicale 8 ( z − 1) . 6 Osserviamo che il dominio di questo radicale è l’insieme dei numeri reali dal momento che il radicando ( z − 1) è non negativo qualunque sia il valore attribuito alla variabile z. 6 Procediamo con la semplificazione: MCD (8, 6) = 2; applichiamo la proprietà invariantiva: Abbiamo ottenuto l’uguaglianza 8 ( z − 1) 6 = 8 ( z − 1) 4 ( z − 1) 6 = 8:2 ( z − 1) 6:2 = 4 ( z − 1) 3 3 Siamo proprio sicuri che essa sia vera per qualunque valore attribuito alla variabile z? Proviamo: z=0 ⇒ 8 ( 0 − 1) 6 = 4 ( 0 − 1) 3 ⇒ 8 ( −1) = 6 4 ( −1) 3 ⇒ 8 1 = 4 −1 ⇒ uguaglianza falsa! Come è possibile? Eppure siamo sicuri di aver applicato in maniera corretta la proprietà invariantiva! 9 Osservando i due radicali, notiamo che essi hanno come dominio insiemi diversi: • il dominio di • il dominio di ( z − 1) 8 4 6 ( z − 1) è l’insieme R è l’insieme D1 = [1, +∞[ . 3 Condizione necessaria affinchè due radicali siano equivalenti è che abbiano lo stesso dominio. Ora, affinchè l’insieme R sia il dominio di 4 ( z − 1) 3 , è necessario che il suo radicando sia “sempre” non negativo; per ottenere questo basta applicare l’operazione di valore assoluto. 8 Si ha, allora: ( z − 1) 6 = 4 z −1 . 3 Un altro esempio. Semplifichiamo il radicale aritmetico 6 ( 2 x − 1) 3 . Prima di tutto, determiniamo il dominio. ( 2 x − 1) Deve essere 3 ≥ 0 ⇒ 2 x − 1 ≥ 0 ⇒ x ≥ 1 ⇒ D = 1 , +∞ 2 2 Semplifichiamo, adesso, il radicale: MCD (6, 3) = 3 Applichiamo la proprietà invariantiva: 6 ( 2 x − 1) = 6:3 ( 2 x − 1) 3 6 si ottiene l’uguaglianza ( 2 x − 1) 3 3:3 = 2x −1 ; = 2x −1 . Per stabilire se i due radicali sono equivalenti, determiniamo il dominio di 2x −1 . Deve essere 2 x − 1 ≥ 0 ⇒ x ≥ 1 ⇒ D1 = 1 , +∞ 2 2 I due radicali hanno lo stesso dominio; quindi, sono equivalenti. In questo caso non si applica l’operazione di valore assoluto. 6 In definitiva: ( 2 x − 1) 3 = 2x −1 . PROVA TU Riduci allo stesso indice le seguenti coppie di radicali aritmetici: a) 4 7 e 10 ; 2h3 e b) 3 3k ; c) 6 3 (1 + m ) 5 e 9 ( 2 − m) Inserisci, al poso dei puntini, i simboli “>”, “<” in modo che le relazioni siano vere: 3 …. 4 10 ; a) b) 3 5 …. 3 4; c) 6 Semplifica, se possibile, i seguenti radicali aritmetici: a) 10 6 16 ; b) 9 64a3 ; c) 12 8 ( 3t + 2 ) 6 6 …. 4 3 4 13.3 Moltiplicazione e divisione fra radicali aritmetici Fra radicali aritmetici si definiscono due operazioni: moltiplicazione e divisione. Il prodotto di due radicali aritmetici aventi indice di radice uguale è un radicale aritmetico che ha per indice di radice l’indice dei due fattori e per radicando il prodotto dei radicandi dei due fattori. n In simboli: a ⋅ n b = n a⋅b Se i radicali aritmetici hanno indice di radice diverso, prima di eseguire la moltiplicazione si riducono allo stesso indice. Il quoziente di due radicali aritmetici aventi indice di radice uguale è un radicale aritmetico che ha per indice di radice l’indice del divisore (e del dividendo) e per radicando il quoziente dei radicandi. n In simboli: a :n b = n a:b n oppure n a = b n a b Se i radicali aritmetici hanno indice di radice diverso, prima di eseguire la divisione si riducono allo stesso indice. Esempi Eseguiamo le seguenti moltiplicazioni e divisioni: a) 3 4⋅3 5; 4 b) 6a ⋅ 6 2ab ; c) 5 9:58; d) 3 4h 2t : 4 3t a) I due radicali hanno lo stesso indice, pertanto: 3 4 ⋅ 3 5 = 3 4 ⋅ 5 = 3 20 b) I due radicali hanno indice diverso: ▪ riduciamo i due radicali allo stesso indice; ▪ eseguiamo la moltiplicazione. Si ottiene: 4 6a ⋅ 6 2ab = 12 ( 2 ⋅ 3) a 3 ⋅ 12 22 a 2b 2 = 12 23 ⋅ 33 a 3 ⋅ 22 a 2b 2 = 12 25 ⋅ 33 a 5b 2 In definitiva: 3 4 6a ⋅ 6 2ab = 12 25 ⋅ 33 a5b 2 c) I due radicali hanno lo stesso indice, pertanto: 5 9 : 5 8 = 5 9:8 = 5 9 8 11 d) I due radicali hanno indice diverso: ▪ riduciamo i due radicali allo stesso indice; ▪ eseguiamo la divisione. Si ottiene: 3 ( ) (h ) 4 4h 2t : 4 3t = 12 22 3 In definitiva: 2 4 ( )( ) 8 t 4 : 12 33 t 3 = 12 28 h8t 4 : 33 t 3 = 12 23 h8t 3 8 4h 2t : 4 3t = 12 23 h8t 3 PROVA TU Esegui le seguenti moltiplicazioni e divisioni fra radicali aritmetici: a) 3 8 ⋅ 3 2 ; 6⋅3 5; b) 7 9 : 7 12 ; 6 4 3; 2 8m3 s ⋅ 6 4m 15 2z3 : 9 8z5 y2 13.4 Potenza di un radicale aritmetico Come ben sai, l’operazione di potenza è un caso particolare di moltiplicazione. Calcoliamo, allora, ( 7) . 5 3 Per definizione di potenza, si ha: ( 7) 5 3 = 5 7 ⋅ 5 7 ⋅ 5 7 = ( moltiplicazione fra radicali con indice di radice uguale ) = = 5 7 ⋅ 7 ⋅ 7 = ( per definizione di potenza ) = 5 73 . Dall’esempio appena svolto, deduciamo che: La potenza di un radicale aritmetico è un radicale aritmetico che ha indice della radice uguale all’indice della base e per radicando una potenza avente per base il radicando e per esponente l’esponente della potenza. In simboli: ( a) n k = n ak PROVA TU Calcola le seguenti potenze: ( 5) ; 4 a) 12 b) ( 12 8b 2 ) 3 ; 2 c) 3 ( m + 2 ) 4 13.5 Trasporto di un fattore esterno sotto il segno di radice in R0+ Affrontiamo anche questo argomento con alcuni esempi. Consideriamo l’espressione 2 3 5 nella quale il fattore esterno è un numero positivo. Ricordando che 2 = 1 2 , possiamo scrivere 23 5 = 1 2 ⋅ 3 5 . Si tratta, allora, di eseguire una moltiplicazione fra due radicali con diverso indice di radice. Prima di eseguire la moltiplicazione, perciò, è necessario ridurre i due radicali allo stesso indice; si ottiene: 2 3 5 = 1 2 ⋅ 3 5 = 3 23 ⋅ 3 5 = 3 23 ⋅ 5 ⇒ 2 3 5 = 3 23 ⋅ 5 Osservando l’ultima uguaglianza, notiamo che il “fattore esterno” (2) si trova sotto il segno di radice ed ha esponente uguale all’indice di radice. Consideriamo l’espressione −3 4 7 nella quale il fattore esterno è un numero negativo. Ricordando che 3 = 1 3 , possiamo scrivere −3 4 7 = − 1 3 ⋅ 4 7 . Siamo di fronte ad una moltiplicazione fra radicali con indice diverso. Dopo aver ridotto i due radicali allo stesso indice, eseguiamo la moltiplicazione; si ottiene: −3 4 7 = − 1 3 ⋅ 4 7 = − 4 34 ⋅ 4 7 = − 4 34 ⋅ 7 ⇒ −3 4 7 = − 4 34 ⋅ 7 . Osservando l’ultima uguaglianza, notiamo che : fuori dal segno di radice è rimasto il segno “−”; sotto il segno di radice troviamo 34 = −3 . 4 Dall’analisi degli esempi svolti, possiamo dedurre la seguente regola: per portare un fattore esterno non negativo sotto il segno di radice è sufficiente elevarlo all’indice di radice. In simboli: a ≥ 0, a n b = n a nb per portare un fattore esterno negativo sotto il segno di radice si lascia il segno “− −” fuori dal simbolo di radice e si eleva il suo valore assoluto all’indice di radice. In simboli: a < 0, an b = − n a b n 13 ATTENZIONE Consideriamo l’espressione m 6 3m2 nella quale il fattore esterno è una lettera. Il dominio di 6 3m 2 è l’insieme dei numeri reali; la variabile m, allora, può assumere valori sia non negativi che negativi. È necessario, quindi, distinguere i due casi: se m ≥ 0, lo si porta sotto radice elevandolo all’indice della radice; se m < 0, si porta sotto radice il suo valore assoluto elevandolo all’indice di radice. m < 0 ⇒ m = −m Ricorda che Si ottiene: m ≥ 0, m 6 3m2 = 6 m6 ⋅ 3m2 ⇒ m 6 3m2 = 6 3m8 ; m < 0, m 6 3m 2 = − 6 m ⋅ 3m 2 ⇒ − 6 ( −m ) ⋅ 3m 2 = − 6 3m8 . 6 6 Consideriamo l’espressione k 4 k 3 nella quale il fattore esterno è, ancora una volta, una lettera. Il dominio di 4 k 3 è l’insieme D = R0+ (perché?); la variabile k, allora, è sicuramente non negativa. Quindi, si ha: k 4 k3 = 4 k4 ⋅ k3 ⇒ k 4 k3 = 4 k7 . PROVA TU Porta sotto il segno di radice il fattore esterno dei seguenti radicali aritmetici: a) 5 7 4 ; b) −2 6 ; c) a 3 6a 2 ; d) z 3 2 z 13.6 Trasporto di un fattore fuori dal segno di radice in R0+ Ricordiamo che se a ≥ 0, b ≥ 0, n se a ≥ 0, b > 0, n a ⋅ n b = n ab , oppure, in modo equivalente, a = n a , oppure, in modo equivalente, n b b n n ab = n a ⋅ n b ; a =na. b nb Rifletti, adesso, sulle seguenti uguaglianze: 12 = 22 ⋅ 3 = ( per la proprietà ricordata in precedenza ) = 22 ⋅ 3 = 2 3 ⇒ a) b) 3 972 = 3 22 ⋅ 35 = 3 22 ⋅ 32 ⋅ 33 = 3 22 ⋅ 32 ⋅ 3 33 = 3 22 ⋅ 32 ⋅ 3 = 3 3 22 ⋅ 32 ⇒ 14 3 22 ⋅ 3 = 2 3 . 22 ⋅ 35 = 3 3 22 ⋅ 32 c) 4 23 ⋅ 37 ⋅ 59 = ⇒ d) 25 = 33 32 = 27 4 23 ⋅ 33 ⋅ 34 ⋅ 5 ⋅ 58 = 4 23 ⋅ 33 ⋅ 5 ⋅ 4 34 ⋅ 4 58 = 4 23 ⋅ 33 ⋅ 5 ⋅ 3 ⋅ 52 = 3 ⋅ 52 4 23 ⋅ 33 ⋅ 5 ⇒ 4 23 ⋅ 37 ⋅ 59 = 3 ⋅ 52 4 23 ⋅ 33 ⋅ 5 25 = 33 24 ⋅ 2 = 32 ⋅ 3 24 ⋅ 2 = 22 ⋅ 2 = 4 2 = 4 2 ⇒ 3⋅ 3 3 3 3 3 32 ⋅ 3 32 = 4 2 27 3 3 Come puoi notare dalle uguaglianze ottenute, è stato possibile scrivere il radicale come prodotto fra un fattore esterno ed un radicale. Quali fattori è stato possibile “portare fuori” dal segno di radice? Completa: nell’esempio a) è stato portato fuori dal segno di radice il fattore ….; nell’esempio b) è stato portato fuori dal segno di radice il fattore ….; nell’esempio c) sono stati portati fuori dal segno di radice i fattori …. e 5…. ; nell’esempio d) sono stati portati fuori dal segno di radice i fattori ………………… . Che cosa hanno in comune questi fattori? Poni la tua attenzione su esponente dei fattori portati fuori dal segno di radice e indice di radice: tutti i fattori portati fuori dal segno di radice hanno esponente ………………….. o …………………. all’indice di radice. Ogni volta che un fattore deve essere portato fuori dal segno di radice, è necessario eseguire tutti i passaggi degli esempi a), b), c) e d) ? NO! È sufficiente seguire questo semplice procedimento: È possibile portare un fattore fuori dal segno di radice soltanto se il suo esponente è maggiore o uguale all’indice di radice. Sia n ah (h ≥ n) . Indicati con q il quoziente e con r il resto della divisione fra h e n, si ha: • q è l’esponente di a fuori di radice; • r è l’esponente di a sotto radice. In simboli: n ah = aq n ar Esempio Dato il radicale aritmetico 3 2160 , portiamo fuori di radice i fattori possibili. Scomponiamo in fattori primi il radicando: 2160 = 24 ⋅ 33 ⋅ 5 ⇒ 3 2160 = 3 24 ⋅ 33 ⋅ 5 ; ▪ (4 > 3; 3 = 3; 1 < 3) ⇒ possiamo portare fuori di radice i fattori 2 e 3; 15 ▪ 4 : 3 = 1 con il resto di 1 ⇒ q = 1, r = 1 ; ▪ 3 : 3 = 1 con il resto di 0 ⇒ q = 1, r = 0 ; ▪ 3 2160 = 3 24 ⋅ 33 ⋅ 5 = 21 ⋅ 31 3 21 ⋅ 30 ⋅ 5 = 2 ⋅ 3 3 2 ⋅1⋅ 5 = 6 3 10 • In definitiva: 3 2160 = 6 3 10 ATTENZIONE Come si procede se il radicando è un’espressione letterale? Osserva gli esempi seguenti. Dato il radicale aritmetico 4 27k 6 , portiamo fuori di radice i fattori possibili. Determiniamo, prima di tutto, il dominio del radicale: 27 k 6 ≥ 0 ⇒ D = R . È opportuno evidenziare, quindi, che a k possono essere attribuiti valori sia positivi che negativi oppure il valore nullo; ricordiamo, inoltre, che un radicale aritmetico è un numero non negativo. Applichiamo il procedimento esposto in precedenza: 27 = 33 ⇒ 4 ( 3 < 4, 6 > 4 ) 27k 6 = 4 33 k 6 ; ⇒ possiamo portare fuori di radice solo il fattore k ; 6 : 4 = 1 con il resto di 2 ⇒ q = 1, r = 2 ; • 4 27 k 6 = 4 33 k 6 = k 1 4 27 k 2 = k 4 27 k 2 ⇒ 4 27 k 6 = k 4 27 k 2 . Poniamoci, adesso, questa domanda: l’uguaglianza ottenuta è vera per ogni valore di k appartenente al dominio del radicale? La risposta è NO! Osserviamo che nullo ( 4 27k 6 k < 0 ⇒ k 4 27k 2 < 0 (perché?) e sappiamo che un numero positivo o ) è sicuramente diverso da un numero negativo. Dobbiamo, allora, fare in modo che l’espressione ottenuta dopo aver portato fuori di radice il fattore k, sia non negativa per qualsiasi valore attribuito alla lettera k. Raggiungiamo il nostro obiettivo applicando al fattore esterno l’operazione di valore assoluto. Si ha, quindi: 16 4 27k 6 = k 4 27k 2 Dato il radicale aritmetico 16t 7 , portiamo fuori di radice i fattori possibili. Determiniamo, prima di tutto, il dominio del radicale: 16t 7 ≥ 0 ⇒ t ≥ 0 ⇒ D = R0+ . Alla variabile t, allora, è possibile attribuire solo valori non negativi. Applichiamo il procedimento esposto in precedenza: 16 = 24 ⇒ 16t 7 = 24 t 7 ; ( 4 > 2, 7 > 2 ) ⇒ possiamo portare fuori di radice sia il fattore 2 che il fattore t ; 4 : 2 = 2 con il resto di 0 ⇒ q = 2, r = 0 ; 7 : 2 = 3 con il resto di 1 ⇒ q = 3, r = 1 • 16t 7 = 24 t 7 = 22 t 3 20 t 1 = 4t 3 1t1 = 4t 3 t . Poniamoci, adesso, la domanda: l’uguaglianza ottenuta è vera per ogni valore di t appartenente al dominio del radicale? La risposta è SI! Perché? ………………………………………………………………. . In questo caso, allora, non dobbiamo applicare l’operazione di valore assoluto al fattore esterno t. 16t 7 = 4t 3 t Si ha, quindi: Possiamo, allora, concludere che: dopo aver portato fuori di radice un fattore, è necessario applicare ad esso l’operazione di valore assoluto se esiste almeno un valore, appartenente al dominio del radicale, per il quale l’espressione è negativa. Osservazione Dal momento che a 0 = 1 ( a ≠ 0 ) , i fattori con esponente 0 non sono presenti sotto il segno di radice. PROVA TU Porta fuori di radice i fattori possibili: a) 96 ; b) 3 20000 ; c) 5 8a 9 ; d) 4 81b6 ; e) 3 81 125 13.7 Radice di un radicale Nel paragrafo 13.2 abbiamo detto che, se il radicando è un numero reale non negativo, un radicale aritmetico è , a sua volta, un numero reale non negativo. Può capitare, allora, che il radicando di un radicale aritmetico sia un altro radicale aritmetico; cioè sia del tipo n p a. 17 In questo caso, vale la seguente proprietà: La radice di indice n di un radicale aritmetico è un radicale aritmetico che ha come indice di radice il prodotto degli indici delle due radici e come radicando lo stesso radicando. n p In simboli: a = n⋅ p a Esempi 5 Calcoliamo ( n = 2; Si ha 3 Calcoliamo Si ha 3 56 . p = 5 ) ⇒ n ⋅ p = 2 ⋅ 5 = 10 ; si ottiene: 56 = 10 56 . 24 3 . 2 4 3 = ( portiamo sotto radice il fattore esterno ) = ( n = 3, 5 p = 4 ) ⇒ n ⋅ p = 12 ⇒ 3 24 3 = 3 4 3 4 24 ⋅ 3 = 3 4 48 ; 48 = 12 48 . PROVA TU Calcola le seguenti radici di radicali aritmetici: a) 4 3 12 ; b) 36 2 ; c) 5 a 3a 13.8 Radicali simili Nei paragrafi precedenti abbiamo imparato a conoscere alcune proprietà dei radicali aritmetici e ad eseguire le operazioni di moltiplicazione e divisione fra di essi; non esiste, invece, una proprietà analoga per la somma algebrica fra radicali aritmetici. In generale, la somma algebrica fra due radicali aritmetici non è un radicale aritmetico: • se a ≥ 0, b ≥ 0 n a ± n b ≠ n a±b Prova , con un esempio, a giustificare questa disuguaglianza. ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Come al solito, però, esistono casi particolari! Consideriamo l’ espressione 3 5 + 2 5 . Osserviamo che: ciascuno dei due addendi è il prodotto fra un numero razionale ed un radicale aritmetico; i due addendi hanno un fattore uguale 18 ( 5). Applicando la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto alla somma algebrica, si ottiene: 3 5 + 2 5 = 5 (3 + 2) = 5 5 In questo caso, dunque, abbiamo potuto calcolare la somma dei due radicali. Consideriamo l’espressione 2 3 7 − 6 3 7 . Osserviamo che: ciascuno dei due termini della differenza è il prodotto fra un numero razionale ed un radicale aritmetico; i due termini hanno un fattore uguale ( 7). 3 Applicando la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto alla somma algebrica, si ottiene: 2 3 7 − 6 3 7 = 3 7 ( 2 − 6 ) = −4 3 7 Anche in questo caso, quindi, abbiamo potuto calcolare la differenza fra i due radicali. Radicali come 3 5 e 2 5 , oppure come 2 3 7 e 6 3 7 si dicono radicali simili. I radicali 3 375 e 6 576 sono simili? Ad una analisi molto superficiale, diremmo che non sono simili; ma stiamo attenti! Osserviamo che: 3 375 = 3 53 ⋅ 3 = ( portiamo fuori di radice il fattore 5 ) = 5 3 3 Quindi, 6 3 375 = 5 3 3 576 = 6 26 ⋅ 32 = ( semplifichiamo il radicale ) = 3 23 ⋅ 3 = = ( portiamo fuori di radice il fattore 2 ) = 2 3 3 Quindi, E allora: 6 576 = 2 3 3 5 3 3 e 2 3 3 sono simili. Si ha la seguente definizione: Due o più radicali si dicono simili se, dopo aver eventualmente semplificato e portato fuori di radice i fattori possibili, essi differiscono, al più, per il fattore esterno. Il fattore esterno prende il nome di coefficiente. Due radicali sono opposti se sono simili ed hanno coefficienti opposti. Osservando i due esempi precedenti possiamo affermare che: La somma algebrica di due o più radicali simili è un radicale simile a quelli dati che ha come fattore esterno la somma algebrica dei fattori esterni dei radicali dati. 19 Esempi 24 Stabiliamo se i radicali e 54 24 = 23 ⋅ 3 = 2 6 ; 54 = 2 ⋅ 33 = 3 6 fattore esterno 2 2 6 radicale sono simili. 3 6 6 fattore esterno 3 radicale 6 i due radicali differiscono solo per il fattore esterno, pertanto sono simili. Semplifichiamo la seguente espressione: 98 + 6 3 2 − 50 − 2 3 216 Scomponiamo in fattori primi i radicandi: 98 + 6 3 2 − 50 − 2 3 216 = 2 ⋅ 7 2 + 6 3 2 − 2 ⋅ 52 − 2 3 23 ⋅ 33 = = (portiamo fuori di radice i fattori possibili) = 7 2 + 6 3 2 − 5 2 − 2 ⋅ 2 ⋅ 3 = = (individuiamo i radicali simili) = 7 2 + 6 3 2 − 5 2 − 12 = ( 7 − 5 ) 2 + 6 3 2 − 12 = = 2 2 + 6 3 2 − 12 . PROVA TU 1) Individua, fra i seguenti radicali aritmetici, quelli simili fra loro: 3 6; − 12 ; −2 3 6 ; −5 4 36 ; 2) Semplifica le seguenti espressioni: a) − 4 3 + 2 4 3 − 8 4 3 ; b) − 48 + 3 3 − 3 24 + 18 . 13.9 Razionalizzazione del denominatore di una frazione È possibile calcolare la differenza 5 2 − 9 ? 2 Osservando i due radicali, probabilmente, la prima risposta che ci viene in mente è: “NO, perché non sono simili.” Siamo proprio sicuri che 5 2 e 9 non siano simili? Pensiamoci bene! 2 Osserviamo che: 9 = 9 = 32 = 3 ⇒ 2 2 2 2 20 9 = 3 2 2 − 108 Ora, se alla frazione 3 2 applichiamo la proprietà invariantiva e, quindi, moltiplichiamo 2 , otteniamo: numeratore e denominatore per 3 = 3 2 = 3 2 =3 2 =3 2 2 2 2 2 2⋅ 2 2 ( ) In definitiva abbiamo ottenuto la seguente uguaglianza: 9 =3 2 2 2 Dobbiamo, allora, ammettere di esserci sbagliati: i radicali 5 2 e 9 sono simili! 2 Possiamo, quindi, calcolare la differenza 5 2 − 9 ; si ottiene: 2 ( ) 5 2 − 9 = 5 2 − 3 2 = 5− 3 2 2 2 2=7 2 2 Come sicuramente avrai notato, nello svolgimento di questo esercizio, ci siamo trovati di fronte alla frazione 3 che ha al denominatore un radicale. 2 È stato utile, in questo caso, trasformarla, in una ad essa equivalente, in modo tale che il denominatore fosse un numero razionale. La “trasformazione” eseguita sulla frazione 3 prende il nome di razionalizzazione del 2 denominatore di una frazione. Abbiamo, allora, la seguente definizione: Razionalizzare il denominatore di una frazione vuol dire rendere razionale il denominatore della frazione e, quindi, scrivere una frazione equivalente a quella data in modo tale che il denominatore della frazione sia un numero razionale. Per razionalizzare il denominatore di una frazione, allora, si moltiplicano numeratore e denominatore della frazione per un’ opportuna espressione. Analizziamo, adesso, i casi che si possono presentare. 1) La frazione è del tipo A k bm n ( m < n) , cioè il denominatore è il prodotto fra un numero razionale ed un radicale. Osserva l’esempio seguente. 21 Razionalizziamo il denominatore della frazione 55 . 4 5 = 5 . 4 5 22 Prima di tutto, scomponiamo in fattori primi il radicando; si ha: 5 Per rendere razionale il denominatore della frazione dobbiamo moltiplicare numeratore e denominatore in modo tale che il prodotto al denominatore sia 5 25 , perché 5 22 ⋅ 5 ....... . 5 25 = 2 . Completa: 5 25 = ( per le proprietà delle potenze ) = 22 ⋅ ....... = 5 = ( per la regola sulla moltiplicazione fra radicali ) = Moltiplichiamo, allora, numeratore e denominatore di 5 5 per 22 5 23 ; si ottiene: 5 = 5 ⋅ 5 2 3 = 5 ⋅ 5 23 = 5 ⋅ 5 2 3 = 5 ⋅ 5 23 = 5 ⋅ 5 8 5 2 5 2 5 3 5 2 5 5 2 2 2 2 ⋅ 2 2 ⋅ 23 2 In definitiva: 5 5 = 5⋅ 5 8 2 4 5 Poniamo la nostra attenzione sul fattore 23 che ci ha consentito di razionalizzare il denominatore della frazione e confrontiamolo con 5 22 (denominatore della frazione): i due radicali hanno indice di radice uguale; i radicandi di entrambi i radicali sono potenze aventi la stessa base; l’esponente del radicando di del radicando di 5 5 23 è uguale alla differenza fra l’indice di radice e l’esponente 22 . Prova tu e completa Razionalizza il denominatore della frazione 8 3 a5 Prima di tutto, determina il dominio del radicale: a ∈ ........ Per rendere razionale il denominatore della frazione devi moltiplicare numeratore e 8 denominatore in modo tale che il prodotto al denominatore sia 8 a8 = ( per le proprietà delle potenze ) = 8 a5 ⋅ ( a ) ..... = = ( per la regola sulla moltiplicazione fra radicali ) = Moltiplica, allora, numeratore e denominatore di 22 8 ........ , perché 3 per a5 8 8 a5 ⋅ 8 ....... . (......) 3 ; ottieni: 8 (......) 8 =a. 8 8 8 3 ⋅ 8 (......) 3 = 3 ⋅ (......) = = 3 8⋅ ....... = 3 ⋅ ...... 8 5 .... 8 5 a 5 5 8 ....... a a ⋅ ..... a ⋅ (......) .... .... 3 = 3 ⋅ 8 a3 . 8 5 a a In definitiva: Rifletti sul fattore confrontalo con 8 8 a 3 che ti ha consentito di razionalizzare il denominatore della frazione e a 5 (denominatore della frazione): i due radicali hanno indice di radice ……………………; i radicandi di entrambi i radicali sono potenze aventi la …………………… base; l’esponente del radicando di 8 e l’esponente del radicando di a 3 è uguale alla …………………………. fra l’indice di radice 8 a5 . Possiamo generalizzare e dare la seguente regola: per razionalizzare il denominatore di una frazione del tipo A k bm n ( m < n) si moltiplicano numeratore e denominatore della frazione per un radicale che ha: indice di radice uguale all’indice di radice del radicale al denominatore della frazione; per radicando una potenza avente per base la stessa base del radicando del radicale al denominatore della frazione e per esponente la differenza fra l’indice di radice e l’esponente del radicando del radicale al denominatore della frazione. In simboli: se m< n, A = A n b n− m kb k n bm Casi particolari Se n = 2 si moltiplicano numeratore e denominatore della frazione per un radicale uguale al denominatore della razione. Se m > n, si porta fuori di radice il fattore possibile e così si ricade nel caso precedente. Esempi Razionalizziamo il denominatore della frazione 4 . 6 Il radicale al denominatore ha indice di radice uguale a 2. Moltiplichiamo numeratore e denominatore della frazione per 4 = 4 6 =4 6=4 6=2 6 ⇒ 6 3 6 6⋅ 6 62 6 ; si ottiene: 4 =2 6 3 6 23 Razionalizziamo il denominatore della frazione 5 . 3 4 128 5 = 5 3 128 3 4 27 Scomponiamo in fattori il radicando: 4 Nel radicale al denominatore, l’esponente del radicando è maggiore dell’indice della radice; 5 = 5 . 7 3 2 3 ⋅ 2 4 23 portiamo fuori di radice il fattore 2: 4 Nel radicale al denominatore, adesso, l’esponente del radicando è minore dell’indice della radice; possiamo applicare la regola esposta in precedenza; si ottiene: 4 4 −3 4 4 4 4 4 5 = 5 = 5 2 = 5 2 = 5 2 = 5 2 =5 2 =5 2 12 3 4 2 7 3 ⋅ 2 4 23 6 4 2 3 ⋅ 4 2 4 − 3 6 4 23 ⋅ 4 2 6 4 2 3 ⋅ 2 6 4 2 4 6 ⋅ 2 In definitiva: 5 = 54 2 . 12 3 4 27 2) La frazione è del tipo k1 A , cioè il denominatore della frazione è la somma o la b1 ± k2 b2 differenza di due radicali di indice 2. Osserva gli esempi seguenti. Razionalizziamo il denominatore della frazione 3 . 5+ 3 − Osserviamo che il denominatore della frazione è la somma di due radicali di indice 2. − Ricordiamo che ( 5) 2 = 5; ( 3) 2 =3 Dobbiamo moltiplicare numeratore e denominatore della frazione per un’espressione in modo tale che ciascuno dei due radicali, dopo ave eseguito la moltiplicazione, sia un quadrato. Poichè ( A + B)( A − B) = A 2 − B2 , moltiplichiamo numeratore e denominatore della frazione per la differenza dei due radicali presenti al denominatore della frazione; si ottiene: 3 = 5+ 3 In definitiva: 24 3 ( 5+ ( ) 3)⋅( 5 − 3) ( 5) − ( 3) 3( 5 − 3 ) = . 3 5+ 3 5− 3 ) = 2 3 ( 5− 3 2 2 = 3 ( 5− 3 5−3 ) = 3( 5− 3 2 ) 6 . 7 − 11 Razionalizziamo il denominatore della frazione − Osserviamo che il denominatore della frazione è la differenza di due radicali di indice 2. ( 7) − Ricordiamo che 2 ( 11 ) =7; 2 = 11 Dobbiamo moltiplicare numeratore e denominatore della frazione per un’espressione in modo tale che ciascuno dei due radicali, dopo ave eseguito la moltiplicazione, risulti elevato al quadrato. Poichè ( A + B)( A − B) = A 2 − B2 , moltiplichiamo numeratore e denominatore della frazione per la somma dei due radicali presenti al denominatore della frazione; si ottiene: ) ( 7 − 11 ) ⋅ ( 7 + 11) ( 7 ) − ( 11 ) 6 ( 7 + 11 ) 6 ( 7 + 11 ) 3( 7 + = = =− 6 6 = 7 − 11 ( 7 + 11 ) = 7 − 11 6 =− 7 − 11 In definitiva: 6 ( 7 + 11 2 2 −4 3 ( 7 + 11 2 = 11 ) 2 ). Prova tu e completa Razionalizza il denominatore della frazione 2 . 10 + 3 − Osserva che il denominatore della frazione è la …………… di due radicali di indice ………. . − Ricorda che ( 10 ) 2 ( 3) = ...... ; 2 = ......... Devi moltiplicare numeratore e denominatore della frazione per un’espressione in modo tale che ciascuno dei due radicali, dopo ave eseguito la moltiplicazione, risulti elevato al …………… . Poichè ( A + B)( A − B ) = ......2 − .......2 , moltiplica numeratore e denominatore della frazione per la ……………… dei due radicali presenti al denominatore della frazione; ottieni: ( ...... ... ...... ) ( 10 + 3 ) ⋅ ( ...... ... ...... ) ( .... ) − ( .... ) 2 ( ...... ... ...... ) 2 ( ...... ... ...... ) = = 2 = 10 + 3 2 ( ...... ... ...... ) = ...... − ...... In definitiva: 2 = 10 + 3 2 ( 2 2 2 .......... 10 − 3 7 ). 25 Lo stesso procedimento si applica se il denominatore è del tipo a ± b , cioè è la somma o la differenza fra un numero razionale ed un radicale di indice 2. Possiamo generalizzare e dare la seguente regola: per razionalizzare il denominatore di una frazione del tipo A si moltiplicano b1 + k2 b2 k1 numeratore e denominatore della frazione per la differenza fra i due termini del denominatore. ( In simboli: A k1 b1 − k2 A = 2 b1 + k 2 b2 ( k1 ) b1 − ( k2 k1 b2 ) 2 ) b2 per razionalizzare il denominatore di una frazione del tipo A si moltiplicano b1 − k2 b2 k1 numeratore e denominatore della frazione per la somma fra i due termini del denominatore. In simboli: A b1 − k2 k1 3) La frazione è del tipo k1 3 = b2 ( A k1 b1 + k2 ( k1 ) 2 b1 − ( k2 b2 ) 2 ) b2 A , cioè il denominatore della frazione è la somma o la b1 ± k2 3 b2 differenza di due radicali di indice 3. Osserva gli esempi seguenti. Razionalizziamo il denominatore della frazione 3 4 . 2+37 − Osserviamo che il denominatore della frazione è la somma di due radicali di indice 3. ( 2) − Ricordiamo che 3 3 ( 7) =2; 3 3 =7 Dobbiamo moltiplicare numeratore e denominatore della frazione per un’espressione in modo tale che ciascuno dei due radicali, dopo ave eseguito la moltiplicazione, sia un cubo. Poichè ( A + B) ( A2 − AB + B2 ) = A3 + B3 , moltiplichiamo numeratore e denominatore della frazione per un trinomio formato dalla somma dei quadrati dei due radicali presenti al denominatore della frazione a cui sottraiamo il loro prodotto; si ottiene: 3 4 = 2+37 = 26 ( 4 3 4 2+3 ( 3 ( 2) − 2 ⋅ 7 ) ⋅ ( 2 ) − 3 2 3 3 3 2 4 − 3 14 + 3 49 2+7 3 ( 7 ) 4 ( 4 − 14 + 49 ) = = 2) +( 7) 2 ⋅ 7 +( 7) ( 7+ ) = 4( 3 3 3 2 3 3 2 4 − 3 14 + 3 49 9 3 3 ). 3 3 3 3 Razionalizziamo il denominatore della frazione 3 6 . 4 − 3 10 − Osserviamo che il denominatore della frazione è la differenza di due radicali di indice 3. ( 4) − Ricordiamo che 3 3 ( 10 ) =4; 3 3 = 10 Dobbiamo moltiplicare numeratore e denominatore della frazione per un’espressione in modo tale che ciascuno dei due radicali, dopo ave eseguito la moltiplicazione, sia un cubo. Poichè ( A − B) ( A2 + AB + B2 ) = A3 − B3 , moltiplichiamo numeratore e denominatore della frazione per un trinomio formato dalla somma dei quadrati dei due radicali presenti al denominatore della frazione a cui aggiungiamo il loro prodotto; si ottiene: 3 6 = 4 − 3 10 = ( ( 4 ) + 4 ⋅ 10 + ( 10 ) 6 ( 16 + 40 + 100 ) = = 4 − 10 10 ) ⋅ ( 4 ) − 4 ⋅ 10 + ( 10 ) ( ) ( ) 6 4−3 3 6 ( 3 2 3 3 3 2 3 3 16 + 3 40 + 3 100 4 − 10 2 3 3 3 ) = 6( 2 3 3 3 3 3 16 + 3 40 + 3 100 −6 )=− ( 3 3 3 3 ) 16 + 3 40 + 3 100 . Prova tu e completa Razionalizziamo il denominatore della frazione 3 6 . 12 − 3 5 − Osserva che il denominatore della frazione è la ……………. di due radicali di indice …….. . ( 12 ) − Ricorda che 3 3 ( 5) = ........ ; 3 3 = ......... Dobbiamo moltiplicare numeratore e denominatore della frazione per un’espressione in modo tale che ciascuno dei due radicali, dopo ave eseguito la moltiplicazione, sia un ………… . ( ) Poichè ( A − B) A 2 + AB + B2 = ......3 − .......3 , moltiplica numeratore e denominatore della frazione per un trinomio formato dalla somma dei ………….… dei due radicali presenti al denominatore della frazione a cui aggiungi il loro …………………..; si ottiene: 6 = 3 12 − 3 5 = ( 6 3 6 ( ( 3 ...... ) ( 4 − 3 10 ⋅ 3 ) 2 3 + 3 ...... ⋅ 3 .... + ...... ) 2 ...... + 3 ...... + 3 .... ...... − .... ( + 3 ...... ⋅ 3 ) = 6( 3 ) .... + ( 3 2 .... 3 ) 2 .... = ...... + 3 ...... + 3 .... ...... 6 ( 3 ...... + 3 ...... + 3 .... ( 3 ) ( 3 ...... − 3 .... ) 3 )= ). 27 Lo stesso procedimento si applica se il denominatore è del tipo a ± 3 b , cioè è la somma o la differenza fra un numero razionale ed un radicale di indice 3. Possiamo generalizzare e dare la seguente regola: per razionalizzare il denominatore di una frazione del tipo k1 3 A si moltiplicano b1 + k2 3 b2 numeratore e denominatore della frazione per un trinomio formato dalla somma dei quadrati dei due radicali presenti al denominatore della frazione a cui sottraiamo il loro prodotto In simboli: k1 3 A b1 + k2 3 b2 ( A k1 3 b1 = ) 2 − k1 3 b1 ⋅ k2 3 b2 + k2 ( k1 ) 3 b1 + ( k2 per razionalizzare il denominatore di una frazione del tipo ) 3 ( b ) 2 3 2 b2 A si moltiplicano k1 3 b1 − k2 3 b2 numeratore e denominatore della frazione per un trinomio formato dalla somma dei quadrati dei due radicali presenti al denominatore della frazione a cui aggiungiamo il loro prodotto. A = k1 3 b1 − k2 3 b2 In simboli: ( A k1 3 b1 ) 2 + k1 3 b1 ⋅ k2 3 b2 + k2 ( k1 ) 3 b1 − ( k 2 ) 3 ( b ) 2 3 2 b2 PROVA TU Razionalizza il denominatore delle seguenti frazioni: a) 2 ; 3 5 ; 125 6 7 ; 6 − 12 b) c) 4 3 2a 4a 3 4 3+ 5 9 ; 4 − 3 12 3 2 5 +1 13.10 Radicali doppi (1 + 5 ) ? 2 Qual è il valore della potenza ( Osserviamo che la base della potenza è la somma di due termini, quindi per calcolare 1 + 5 necessario applicare la regola del quadrato di un binomio; si ottiene: (1 + 5 ) 28 2 = 1+ ( 5) 2 ( + 2 ⋅1 ⋅ 5 = 1 + 5 + 2 5 = 6 + 2 5 ⇒ 1 + 5 ) 2 = 6+2 5 ) 2 è Dalla precedente uguaglianza, possiamo, allora, dedurre che: (1 + 5 ) 6+2 5 = = ( semplificando ) = 1 + 5 2 6 + 2 5 = ( portando sotto radice il fattore 2 ) = 6 + 20 , Poichè 6 + 20 = 1 + 5 Calcoliamo la seguente potenza ( ) si ottiene: ( ) 2 7− 5 . Come nell’esempio precedente, applichiamo la regola del quadrato di un binomio; si ottiene: ( 7− 5 ) = ( 7) + ( 5) 2 2 ⇒ ( 7− 5 ) 2 − 2 ⋅ 7 ⋅ 5 = 7 + 5 − 2 35 = 12 − 2 35 ⇒ 2 = 12 − 2 35 Abbiamo ottenuto, allora, che: ( 7− 5 ( 7− 5 ) 2 = 12 − 2 35 2 = ( semplificando ) = 7 − 5 Possiamo, allora, dedurre che: 12 − 2 35 = Poiché ) 12 − 2 35 = ( portando sotto radice il fattore 2 ) = 12 − 140 , si ottiene: 12 − 140 = 7 − 5 Osserviamo le uguaglianze ( ) e ( ( ) ): il primo membro è un radicale di indice 2 che ha per radicando la somma o la differenza di un numero razionale e di un radicale di indice 2; il secondo membro è la somma o differenza di due termini dei quali almeno uno è un radicale di indice 2. Ricordando, poi, che a 2 = a ( a ≥ 0 ) , possiamo dire che il secondo membro è la somma o differenza di due radicali di indice 2. Radicali come 6 + 20 oppure 12 − 140 sono chiamati radicali doppi. Definizione Un radicale di indice 2 che ha come radicando la somma o differenza fra un numero razionale e un radicale di indice 2 si chiama radicale doppio. Un radicale doppio, quindi, è un radicale del tipo A + B oppure A− B . 29 Nei due casi precedenti, abbiamo visto che è stato possibile scrivere un radicale doppio come somma o differenza di due radicali “semplici” (di indice 2). In generale, è possibile trasformare un radicale doppio nella somma o differenza di due radicali semplici (di indice 2) se il suo radicando è il quadrato di un binomio. 8 + 60 è la somma di due radicali semplici, Ad esempio, per stabilire se il radicale doppio dobbiamo determinare un binomio del tipo ( ) p + t tale che ( p+ t ) 2 = 8 + 60 . Osserviamo che: 8 + 60 = 8 + 22 ⋅15 = 8 + 2 15 = 8 + 2 3 ⋅ 5 = 8 + 2 ⋅ 3 ⋅ 5 inoltre, (8 + 2 ⋅ ) 2 ⋅ 3 ⋅ 5 doppio prodotto 3 ⋅ 5 quadrato di un binomio ⇒ Ipotizziamo, allora, che p= 3 ∧ t= 5 ; ( 3) + ( 5) 2 calcoliamo la somma dei loro quadrati: 8 somma dei quadrati 2 = 3+ 5 = 8. La nostra ipotesi è corretta! Si ottiene, quindi: 8 + 2⋅ 3 ⋅ 5 = 3+ 5+ 2⋅ 3 ⋅ 5 = ( 3) + ( 5) 2 2 + 2⋅ 3 ⋅ 5 = ( 3+ 5 ) 2 In definitiva, abbiamo la seguente uguaglianza: 8 + 60 = ( 3+ 5 ) 2 Possiamo, allora, scrivere: 8 + 60 = ( 3+ 5 ) 2 ⇒ 8 + 60 = 3 + 5 Pertanto, è stato possibile trasformare il radicale doppio 8 + 60 nella somma di due radicali semplici. Prova tu e completa Stabilisci se 10 + 84 è la somma di due radicali semplici. 10 + 84 che 30 ( è la somma di due radicali semplici se esiste un binomio del tipo ) 2 p + t = …………………. . ( p+ t ) tale Osserva che: 10 + 84 = 10 + 2..... ⋅ .... = 10 + .... ..... ⋅ .... = 10 + .... ⋅ .... ⋅ .... inoltre, (10 + .... ⋅ ) .... ⋅ .... ⋅ .... doppio .................. .... ⋅ .... quadrato di un binomio ⇒ Ipotizziamo, allora, che p = .... ∧ t = .... ; ( .... ) + ( .... ) 2 calcoliamo la somma dei loro quadrati: 10 somma dei ................. 2 = .... + .... = 10 . La nostra ipotesi è ……………… ! Si ottiene, quindi: 10 + .... ⋅ .... ⋅ .... = .... + .... + 2 ⋅ .... ⋅ .... = ( .... ) + ( .... ) 2 2 + .... ⋅ .... ⋅ .... = ( .... + .... ) 2 In definitiva, abbiamo la seguente uguaglianza: 10 + 84 = ( .... + .... ) 2 Possiamo, allora, scrivere: 10 + 84 = ( .... + .... ) 2 ⇒ 10 + 84 = .... + .... Pertanto, è stato possibile trasformare il radicale doppio 10 + 84 nella somma di due radicali semplici. Non è sempre agevole, però, applicare questo procedimento ogni volta che è necessario trasformare un radicale doppio nella somma di due radicali semplici,. In realtà, si dimostra che, per i radicali doppi vale sempre la seguente relazione: 2 2 A± B = A+ A −B ± A− A −B 2 2 ( ) Applicando questa relazione, il radicale doppio si trasforma nella somma o differenza di due radicali semplici solo se l’espressione A 2 − B è un quadrato perfetto; pertanto essa è utile solo in questo caso. Esempi Trasformiamo Osserviamo che: 9 + 32 nella somma di due radicali semplici. A = 9, B = 32. 31 Prima di applicare la relazione ( ), calcoliamo l’espressione A 2 − B ; si ottiene: A 2 − B = 92 − 32 = 81 − 32 = 49 = 7 2 Tale espressione è un quadrato perfetto; è possibile, pertanto, trasformare 9 + 32 nella somma di due radicali semplici e, quindi, applichiamo la relazione ( ): 2 2 9 + 32 = 9 + 7 + 9 − 7 = 9 + 7 + 9 − 7 = 8 + 1 = 8 + 1 2 2 2 2 In definitiva, abbiamo avuto ottenuto: 9 + 32 = 8 + 1 Trasformiamo In questo caso: 8 − 48 nella somma di due radicali semplici. A = 8, B = 48 Calcoliamo l’espressione A 2 − B : A 2 − B = 82 − 48 = 64 − 48 = 16 = 42 Tale espressione è un quadrato perfetto; è possibile, pertanto, trasformare 8 − 48 nella somma di due radicali semplici e, quindi, applichiamo la relazione ( ): 2 2 8 − 48 = 8 + 4 − 8 − 4 = 8 + 4 − 8 − 4 = 6 + 2 2 2 2 2 In definitiva, abbiamo avuto ottenuto: 8 − 48 = 6 − 2 Trasformiamo In questo caso: 8 + 30 nella somma di due radicali semplici. A = 8, B = 30 Calcoliamo l’espressione A 2 − B : A 2 − B = 82 − 30 = 64 − 30 = 34 Tale espressione non è un quadrato perfetto; pertanto, non è possibile trasformare 8 + 30 nella somma di due radicali semplici. Trasformiamo 19 + 4 21 nella somma di due radicali semplici. Prima di tutto, dobbiamo ricondurre il radicale doppio 19 + 4 21 alla forma Portiamo, allora, il fattore 4 sotto radice; si ottiene: 19 + 4 21 = 19 + 42 ⋅ 21 = 19 + 336 32 A+ B . Il radicale doppio da trasformare è, quindi, 19 + 336 . In questo caso: A = 19, B = 336. Calcoliamo l’espressione A 2 − B ; si ottiene: A 2 − B = 192 − 336 = 361 − 336 = 25 = 52 Tale espressione è un quadrato perfetto; è possibile, pertanto, trasformare 19 + 336 nella somma di due radicali semplici e, quindi, applichiamo la relazione ( ): 2 2 19 + 336 = 19 + 5 + 19 − 5 = 19 + 5 + 19 − 5 = 12 + 7 = 2 3 + 7 2 2 2 2 In definitiva, abbiamo avuto ottenuto: 19 + 4 21 = 2 3 + 7 PROVA TU 1) Senza applicare la relazione ( ), trasforma i seguenti radicali doppi nella somma o differenza di due radicali semplici: 20 + 152 ; a) b) 16 − 156 2) Applicando la relazione ( ), trasforma, se possibile, i seguenti radicali doppi nella somma o differenza di due radicali semplici: a) 11 + 120 ; 21 − 360 ; b) c) 11 − 4 6 ; d) 18 + 77 13.11 Radicali in R Nei paragrafi precedenti abbiamo imparato ad operare con radicali che avevano come radicando un numero non negativo. Cosa accade se il radicando è un numero negativo? Ricordiamo che: • a ∈ R0+ ⇒ n a ∈ R0+ n a ∈ R − se n dispari • a ∈ R− ⇒ se n pari ∃ n a L’unico caso da analizzare, allora, è quello in cui l’indice di radice è dispari ed il radicando è negativo. Ad esempio, consideriamo il radicale D’altra parte 32 = 25 e, quindi 5 5 −32 : 5 −32 = −2 perché ( −2 ) = −32 . 5 32 = 2 e, quindi, − 5 32 = − 5 25 = − ( +2 ) = −2 33 Abbiamo, pertanto, avuto le seguenti uguaglianze: 5 −32 = −2 e − 5 32 = −2 5 Possiamo, allora, affermare che pertanto, 5 −32 è l’opposto di 5 −32 = − 5 32 perché entrambi i radicali sono equivalenti a −2 e, 32 che ha radicando positivo. In generale, allora, si ha: • se a < 0 e n dispari, n a = − n a = − n −a Siamo riusciti, così, a trasformare un radicale con radicando negativo in uno, ad esso equivalente, con radicando positivo. Così, tutto quello che è stato visto per i radicali con radicando non negativo, continua a valere per radicali, qualora esistano, con radicando negativo purchè, prima di applicare regole e proprietà viste in precedenza, il radicale venga trasformato in un radicale con radicando non negativo. Radicali che hanno come radicando un numero reale sono chiamati radicali algebrici. Esempio Scriviamo un radicale di indice 6 equivalente a 3 −4 . Prima di tutto, trasformiamo 3 −4 : 3 −4 = − 3 4 Adesso possiamo scrivere il radicale di indice 6 ad esso equivalente; si ottiene: − 3 4 = −3⋅2 42 = − 6 16 13.12 Potenze ad esponente razionale Nel corso degli anni precedenti è stato definito il concetto di potenza ed è stato attribuito un significato anche alla potenza con esponente negativo. Praticamente, è stato dato un significato all’operazione a k , quando k è un numero intero. In questo paragrafo proveremo ad attribuire significato ad una potenza che ha per esponente un h p numero razionale, cioè ad un scrittura del tipo a con la condizione che a ∈ R + ∪ {0} . È chiaro che, in questo caso, il significato di potenza non può essere lo stesso di quello che esso ha nel caso di esponente intero; tuttavia, anche nel caso di esponente razionale, devono valere le già note proprietà delle potenze. Come al solito, cominciamo le nostre osservazioni da casi concreti. Sappiamo che 31 = 3. Del resto 1 = 1 ⋅ 5 , quindi, si ha: 5 3=3 =3 1 34 1 ⋅5 5 1 = ( applicando le proprietà delle potenze ) = 3 5 5 Abbiamo, allora, ottenuto che 1 3 = 35 5 1 Questo vuol dire che 3 5 è quel numero che elevato alla quinta è uguale a 3. Per quanto visto in questo capitolo, sappiamo che anche ( 3) 5 5 = 3. Deduciamo, allora, che: 1 3 = 35 3= 5 1 ( 3) 5 ⇒ 35 = 5 3 5 Ripetendo lo stesso ragionamento per qualsiasi numero razionale positivo a e per qualsiasi numero del tipo 1 (p ≠ 0), otteniamo che: p 1 a = ap a= ( a) p p 1 p ⇒ a = a p p Dall’osservazione dell’uguaglianza ottenuta, deduciamo che: • l’esponente della potenza è una frazione che ha denominatore ……..……….. all’indice di radice . Nel caso precedente, il numeratore dell’esponente della potenza è 1; cosa accade se il numeratore dell’esponente della potenza è diverso da 1? 2 Ad esempio, consideriamo la potenza 3 5 . Ricordando che h = h ⋅ 1 p p ( p ≠ 0) , quindi 2 = 1 ⋅ 2 , e applicando le proprietà delle potenze, si 5 5 ottiene: 2 1 ⋅2 1 3 5 = 35 = 35 2 1 Poiché sappiamo che 35 = 5 3 , possiamo scrivere: 2 5 3 =3 1 ⋅2 5 2 1 = 35 = ( 3) 5 2 = 5 32 Ancora una volta, la potenza ad esponente razionale è equivalente ad un radicale. 35 h p Proviamo, di nuovo, a generalizzare e consideriamo la potenza a . Si ottiene: h p a =a 1 ⋅h p h 1 = ap = ( a) p h = ah p In definitiva, possiamo affermare che ∀a ∈ R ∪ {0} , ∀p ∈ Z − {0} : + h a p = ah p Si ha, quindi, la seguente proprietà: Una potenza che ha per base un numero reale non negativo e per esponente un numero razionale è equivalente ad un radicale che ha: indice della radice uguale al denominatore dell’esponente; per radicando una potenza avente come base la stessa base e per esponente il numeratore dell’esponente. Come ben sai, per l’uguaglianza vale la proprietà simmetrica e, quindi, possiamo dire che: Un radicale che ha come radicando una potenza con base non negativa è sempre equivalente ad una potenza che ha per base la stessa base del radicando e per esponente una frazione che ha: denominatore uguale all’indice di radice; numeratore uguale all’esponente del radicando. ATTENZIONE Vediamo, con un esempio, perché per definire la potenza con esponente razionale è necessario che la sua base sia non negativa. Trasformiamo la potenza ( −7 ) 2 in radicale: 1 ( −7 ) 2 = 1 Applicando la proprietà precedente otteniamo l’uguaglianza −7 . Il radicale ottenuto ha indice pari e radicando negativo, quindi esso non è un numero reale. È necessario, dunque, porre la condizione che la base della potenza sia non negativa in modo che possa essere definita la potenza se il suo esponente è un qualsiasi numero razionale. Ma, come al solito, esistono casi particolari. Se l’esponente della potenza è un numero razionale negativo, la sua base deve essere, necessariamente, positiva. Perché? 36 Esempi Scriviamo sotto forma di radicale la potenza ( 5 ) 7 . 3 Tale potenza è equivalente ad un radicale che ha: indice di radice uguale al denominatore dell’esponente (7); per radicando una potenza che ha come base la stessa base (5) e per esponente il numeratore dell’esponente (3). (5) 7 3 Quindi: = 7 53 . Scriviamo sotto forma di radicale la potenza ( 3) 4 . 7 Tale potenza è equivalente ad un radicale che ha: indice di radice uguale al denominatore dell’esponente (4); per radicando una potenza che ha come base la stessa base (3) e per esponente il numeratore dell’esponente (7). ( 3) 4 = 4 37 7 Quindi: ⇒ (portiamo fuori di radice il fattore 3) ⇒ ( 3) 4 = 3 4 27 4 37 = 3 4 33 = 3 4 27 7 In definitiva, si ha: . Scriviamo sotto forma di radicale la potenza ( 6 ) 3 . −2 −2 −2 Osserviamo che − 2 = −2 , quindi ( 6 ) 3 = ( 6 ) 3 . 3 3 Tale potenza è equivalente ad un radicale che ha: indice di radice uguale al denominatore dell’esponente (3); per radicando una potenza che ha come base la stessa base (36) e per esponente il numeratore dell’esponente (−2). Quindi: −2 (6) 3 = In definitiva, si ha: ( 6 ) 3 (6) −2 3 = −2 3 = 3 1 =3 1 . 36 62 1 . 36 Scriviamo sotto forma di radicale la potenza ( 2h ) 8 . 5 La base della potenza è un’espressione letterale; prima di effettuare qualsiasi trasformazione è necessario determinarne il dominio D. Deve essere, allora, 2h > 0 ⇒ h > 0 ⇒ D = ]0, +∞[ . Possiamo, adesso, trasformare la potenza in radicale. 37 Tale potenza è equivalente ad un radicale che ha: indice di radice uguale al denominatore dell’esponente (8); per radicando una potenza che ha come base la stessa base (2h) e per esponente il numeratore dell’esponente (5). 5 ( 2h ) 8 = 8 ( 2h ) Quindi: 5 = 8 32h5 . Scriviamo sotto forma di potenza il radicale Osserviamo che 3 3 5. 5 = 3 51 . Tale radicale è equivalente ad una potenza che ha: per base la stessa base del radicando (5); come esponente una frazione avente: o denominatore uguale all’indice di radice (3); o numeratore uguale all’esponente del radicando (1) Quindi 3 5 = (5)3 . 1 Scriviamo sotto forma di potenza il radicale Osserviamo che 4 4 343 . 343 = 4 73 . Tale radicale è equivalente ad una potenza che ha: per base la stessa base del radicando (7); come esponente una frazione avente: o denominatore uguale all’indice di radice (4); o numeratore uguale all’esponente del radicando (3) Quindi 4 343 = ( 7 ) 4 . 3 Scriviamo sotto forma di potenza il radicale k −2 . Osserviamo che: ♦ k −2 = ( k − 2) 1 ♦ il radicando è un’espressione letterale e l’indice di radice (2) è un numero pari; prima di effettuare qualsiasi trasformazione è necessario determinarne il dominio D. Ricordando che la base di una potenza con esponente razionale è positiva, deve essere: k − 2 > 0 ⇒ k > 2 ⇒ D = ]2, +∞[ . 38 Possiamo, adesso, trasformare il radicale in potenza. Tale radicale è equivalente ad una potenza che ha: per base la stessa base del radicando ( k − 2 ) ; come esponente una frazione avente: o denominatore uguale all’indice di radice (2); o numeratore uguale all’esponente del radicando (1) k − 2 = ( k − 2 ) 2 , con k ∈ [ 2, +∞[ . 1 Quindi ATTENZIONE Abbiamo detto, in precedenza, che è sempre possibile trasformare un radicale in potenza ad esponente razionale se la sua base è non negativa. Sappiamo, però, che se l’indice di radice è un numero dispari il radicando può anche essere negativo. Ci chiediamo, allora, se in tal caso è possibile trasformare il radicale in una potenza con esponente razionale. Osserva i seguenti esempi: Scriviamo sotto forma di potenza il radicale Osserviamo che 5 5 −16 . −16 = − 5 16 = − 5 24 . Tale radicale è equivalente ad una potenza che ha: per base la stessa base del radicando (7); come esponente una frazione avente: o denominatore uguale all’indice di radice (4); o numeratore uguale all’esponente del radicando (3) Quindi 5 −16 = − 5 16 = − 5 2 4 = − ( 2 ) 5 . 4 Scriviamo sotto forma di potenza il radicale Osserviamo che: 7 7 9a 3 . 7 9a 3 se a ∈ R + ∪ {0} 9a = 3 − 7 − 9 a se a ∈ R 3 Esaminiamo i due casi separatamente. 39 I caso: a ∈ R0+ Il radicale è equivalente ad una potenza che ha: ( ) per base la stessa base del radicando 9a3 ; come esponente una frazione avente: o denominatore uguale all’indice di radice (7); o numeratore uguale all’esponente del radicando (1) Quindi 7 ( ) 9a 3 = 9a 3 1 7 . II caso: a ∈ R − Osserviamo che 7 9a 3 = − 7 9 a 3 . Possiamo ripetere, ora, lo stesso ragionamento fatto nel I caso, si ottiene: 7 ( 9a 3 = − 7 9 a = − 9 a 3 ) 1 3 7 = ( ( a = − a ) = − −9 a 3 ) 1 7 Sintetizzando, abbiamo che: 3 17 9a 7 9a 3 = − −9a 3 ( ) ( se a ∈ R + ∪ {0} ) 1 7 se a ∈ R − Ancora qualche esempio. 1 −1 3 63 ⋅ 3 2 ⋅ 84 . Semplifichiamo la seguente espressione 1 −1 5 ( ) −1 6 3 ⋅ 3 2 ⋅ 8 6 = ( 2 ⋅ 3 ) 3 ⋅ 3 2 ⋅ 23 Scomponiamo in fattori le basi delle potenze: 1 5 6 . Per le potenze con esponente razionale valgono le proprietà delle potenze già viste per potenze con esponenti interi; applichiamo, quindi, queste proprietà. Si ottiene: 1 3 5 6 −1 2 −1 2 ( ) 5 3 6 6 ⋅ 3 ⋅ 8 = ( 2 ⋅ 3) ⋅ 3 ⋅ 2 1 3 1 3 1 3 −1 2 = 2 ⋅3 ⋅3 ⋅ 2 31 ⋅ 5 62 1 1 −1 5 = 2 3 ⋅ 33 ⋅ 3 2 ⋅ 2 2 = 1+ 5 1−1 17 −1 1 5 1 −1 = 2 3 ⋅ 2 2 ⋅ 33 ⋅ 3 2 = 2 3 2 ⋅ 33 2 = 2 2 ⋅ 3 6 Trasformiamo l’espressione così ottenuta in una espressione contenente radicali; si ha: 17 −1 6 = 217 ⋅ 6 3−1 = 28 2 ⋅ 6 1 = 256 6 8 3 3 Dopo aver trasformato i radicali in potenza ad esponente razionale, semplifichiamo la seguente 2 2 ⋅3 espressione applicando le proprietà delle potenze: 3 40 36 ⋅ 5 16 4 18 Osserviamo che: 1 3 4 36 = 36 3 ; 1 16 = 5 24 = 2 5 ; 5 4 18 = 18 4 Sostituendo nell’espressione, si ottiene: 3 1 4 36 ⋅ 5 16 = 36 3 ⋅ 2 5 = 36 13 ⋅ 2 54 ⋅18− 14 = 22 ⋅ 32 1 4 18 18 4 ( ) 4 ( ( ) −1 4 1 3 ⋅ 2 5 ⋅ 2 ⋅ 32 ) −1 4 Applichiamo le proprietà delle potenze: (2 2 ⋅3 ) 1 2 3 4 5 ( ⋅ 2 ⋅ 2⋅3 2 ) −1 4 ( ) ⋅ (3 ) = 2 1 2 3 1 2 3 4 5 ⋅2 ⋅2 −1 4 ⋅ 3 2 2 3 2 3 4 5 = 2 ⋅3 ⋅ 2 ⋅ 2 −1 4 ⋅3 − 21 42 = 73 1 2 4 −1 2 −1 = 2 3 ⋅ 2 5 ⋅ 2 4 ⋅ 3 3 ⋅ 3 2 = 2 60 ⋅ 3 6 In definitiva, abbiamo ottenuto : 3 73 1 36 ⋅ 5 16 = 2 60 6 ⋅ 3 4 18 PROVA TU 1) Scrivi sotto forma di radicale le seguenti potenze con esponente razionale: () 1 4 5 3 a) 7 ; ( 3c ) 3 ; −4 9 3 ; ( h + 3) 5 ; 4 b) 3 2 3 ( 4a 2b ) 5 3 2) Scrivi sotto forma di potenza i seguenti radicali: a) b) 4 7; 5 9 p3 ; 6; 5 8 y2 − 4 ; 3 −25 3 3a − 1 3) Semplifica le seguenti espressioni contenenti potenze con esponenti razionali; successivamente, scrivi il risultato sotto forma di radicale. 1 −2 5 a) 12 2 ⋅ 4 3 ⋅ 9 8 ; ( 4a ) 3 ⋅ ( 2a ) 6 2 b) 1 4) Dopo aver trasformato i radicali in potenza ad esponente razionale, semplifica le seguenti espressioni applicando le proprietà delle potenze: a) 27 ⋅ 4 8 ⋅ 3 24 ; b) 5 ⋅ 3 15 6 30 41 ESERCIZI CAPITOLO 13 I radicali Conoscenza e comprensione 1) Che cosa si intende per radicale? 2) Uno solo, fra i seguenti radicali, è un numero razionale; quale? 3 a) 9; b) 8; c) 4 −81 ; d) −243 ; 5 −256 7 e) 3) Da quali parti è formato un radicale? 4) Che cos’è un radicale aritmetico? 5) Uno solo fra i seguenti non è sempre un radicale aritmetico; quale? a) 5; 3 b) 2m4 ; c) 5 a 2 − 2a + 1 ; 6) Quale, fra i seguenti insiemi, è il dominio del radicale aritmetico a) D = ]−∞,1[ ; b) D = [1, +∞[ ; 6 d) c) D = ]−∞,9[ ; 7 z4 + 3 ; e) 3 4a 2 − 1 9 −9y ? d) D = ]−∞,1] ; e) D = ]−∞,9] 7) Che cosa afferma la proprietà invariantiva dei radicali aritmetici? 8) Quando, un radicale aritmetico si dice irriducibile? 9) Quando, due radicali aritmetici si dicono equivalenti? 10) Stabilisci se, nell’insieme dei radicali aritmetici, la relazione “essere equivalenti” è una relazione d’equivalenza. 11) Uno solo, fra i seguenti radicali aritmetici non è irriducibile, quale? a) 12 25h 6 g 4 ; 9 b) 27b6 c12 ; c) 4 32x6 z 8t 2 ; d) 15 a 3t 9 ; e) 10 s5 h15 12) Come procedi per semplificare un radicale aritmetico? 13) Uno solo dei seguenti radicali aritmetici è equivalente a) 3 −2k ; 14) Del radicale b) 12 3 −8k ; c) 3 9 −8k 3 ; quale? −2 k ; d) 18 64k 6 64t 6 possiamo dire che: a) è un radicale aritmetico solo se t ≥ 0 . V F b) è sempre un radicale aritmetico. V F 4t 2 . V F 6 V F V F c) è equivalente a 4 d) è equivalente a 8t 3 e) è equivalente a 8 16t 4 . 42 e) 3 −2k 3 15) Come procedi per ridurre due radicali aritmetici allo stesso indice? 16) Come procedi per confrontare due radicali aritmetici? 17) Dati i radicali 5 , 3 14 , 4 20 , quale delle seguenti relazioni è corretta? a) 5 < 3 14 < 4 20 ; b) 3 14 < 5 < 4 20 ; c) 3 14 > 4 20 > 5 d) e) 4 20 < 5 < 3 14 5 > 3 14 > 4 20 18) Le seguenti proposizioni sono vere o false? a) Il prodotto di due radicali può essere un numero razionale. V F b) L’indice di radice del prodotto di due radicali è uguale al prodotto degli indici V F V F V F V F V F dei due fattori. c) Il prodotto di due radicali è un radicale che ha come radicando il prodotto dei due radicandi. d) Il radicando del prodotto di due radicali è uguale al prodotto dei radicandi dei due radicali solo essi hanno lo stesso indice. e) Nella divisione fra due radicali, l’indice di radice del quoziente è multiplo di entrambi gli indici di radice dei radicali assegnati. f) Il rapporto fra due radicali è uguale a un radicale che ha come radicando il rapporto dei radicandi dei radicali assegnati. 19) Considerando radicali aritmetici, come procedi per portare un fattore sotto il segno di radice? 20) I radicali presenti nelle seguenti relazioni sono radicali aritmetici. Una sola di esse è corretta. Quale? a) 2 3 = 6 ; b) ∀t ∈ R, t 4 3 = 4 3t 4 ; c) ∀h ∈ D ( dominio del radicale ) , d) ∀a ∈ R − , h − h − 1 = h 2 ( − h − 1) ; ( a + 1) 6 5 = 6 5 ( a + 1) 6 ; e) ∀b ∈ R − , − b 2 = 2b 2 43 21) Considerando radicali aritmetici, come procedi per portare un fattore fuori dal segno di radice? 22) I radicali presenti nelle seguenti relazioni sono radicali aritmetici. Una sola di esse non è corretta. Quale? a) ∀a ∈ D ( dominio del radicale ) , b) ∀y ∈ R, 4 e) ∀b ∈ R0+ , 64a3 = 2 a ; 4 32b7 = 2b 4 2b3 ; 12 y 6 = y 4 12 y 2 ; c) ∀b ∈ D ( dominio del radicale ) , d) ∀k ∈ R − , 6 6 7k 8 = −k 6 7k 2 ; 27b5 = 3b 4 b 2 3 23) Dai la definizione di radicali simili. 24) Uno solo, fra i seguenti radicali, non è simile a 5 3 a 2 ; quale? b) − 3 a8 ; a) 2 6 a10 ; c) −4 9 a30 ; d) 12 a 20 ; e) 3 64a 2 25) Stabilisci se, nell’insieme dei radicali aritmetici, la relazione “essere simili” è una relazione d’equivalenza. 26) Come procedi per calcolare la somma algebrica di due o più radicali simili? 27) Cosa vuol dire razionalizzare il denominatore di una frazione? 28) Le seguenti proposizioni sono vere o false? 3 è equivalente alla differenza fra due radicali. 5− 2 a) La frazione V F b) La frazione 2 è equivalente ad un radicale simile a −5 2 . 8 V F c) La frazione 58 è il doppio di 4 V F V F V F d) La frazione e) La frazione 3 10 64 . 1 è la metà di 7+ 5 7− 5. 3a è equivalente alla somma di tre radicali. a + 3 2a 29) Quale, fra le seguenti espressioni, è un radicale doppio? a) 44 3 5; b) 3 5+ 6 ; c) 7 − 3 10 ; d) 12 − 2 24 ; e) 9− 3 2 30) Uno solo, fra i seguenti radicali doppi, non può essere trasformato nella somma o differenza di due radicali “semplici”. Quale? a) 28 + 16 3 ; b) 51 − 2 50 ; c) 79 − 15 6 ; d) 68 + 48 2 ; e) 114 − 56 2 . 31) Il radicale doppio A ± B è uguale a: a) A + A2 − B A − A2 − B ± ; 2 2 b) A + A2 − B A − A2 − B ⋅ 2 2 c) A ± A2 − B ; 2 2 d) A − A2 − B A + A2 − B ± ; 2 2 e) A + A2 − B A − A2 − B ∓ . 2 2 32) Qual è la differenza fra un radicale aritmetico ed un radicale algebrico? 33) Quale, fra i seguenti insiemi, è il dominio del radicale algebrico 5 2 ? z −1 a) D = R ; b) D = [1, +∞[ ; c) D = ]1, +∞[ ; d) D = R − {0} ; e) D = R − {1} . 34) È possibile trasformare un radicale algebrico in un radicale aritmetico? Se sì, come procedi? 35) A che cosa è equivalente una potenza con esponente razionale? 45 ESERCIZI Quali, fra le seguenti scritture, rappresentano radicali? 2) 3) 3 11 ; 1) 8 4 −16 ; 16 ; 6 3 −8 ; 1 2 −4 ; 5 −2 54 ; 81 ; −6 ; 13 h2 + 1 ; 5 4; 10; 3 a −1 6; 3 3; 7 − (5 + b ) −10 ; 3 −k 4 ; 8 − −3s 2 − 1 ( ) Quali, fra i seguenti radicali, rappresentano, sicuramente, numeri razionali? 4) 5 2 ; 18 5) 6) −32 ; 6 6 4 81 ; 3 58 ; 16 6 ; 75 3 125 d ∈ Q − 0 { }) ( d3 4 16x 2 ( x ∈Q) 9m2 ( m ∈ Q ) 25 ; 75 343 ; 64 ; 125 Quali, fra le seguenti scritture, rappresentano, sicuramente, radicali aritmetici? 1 ; d4 7) 4 35 ; 3 −4 ; 11 8) 3 −9 ; 3 m 2 + 2m + 1 ; 4 12b 2c 6 ; 3 7 2 1 −1 − 2 ; 3 6 16 y 2 3h 3 9) 3g k ; ( ) Determina il dominio dei seguenti radicali aritmetici: 10) x2 + 1 ; 6 a4 + 1 a 11) 7 b2 − 4 ; 3 4m 12) 12 p−2 ; p2 9 3− s 13) 9 14) 46 4 ( t + 1) t + 2t − 3 2 5 3 ; s4 −1 ; 5q 4 + q 2 + 1 ( 3h 4 g 2 + 15 2g + g −1 2 ) 5 3a 3 1 z6 Completa le seguente uguaglianze fra radicali aritmetici in modo che esse risultino vere: 52 = 6 ..... ; 26 ⋅ 5..... = 3 2..... ⋅ 5 .... 4 = 12 26 ; x..... = 7 x 2 ; 36 152 ⋅16..... = ..... 3 ⋅ 5 ⋅ .....4 ; 15 = 4 3..... ⋅ .......... 21 x..... = 7 x 2 ; 36 152 ⋅16..... = ..... 3 ⋅ 5 ⋅ .....4 ; 15 = 4 3..... ⋅ .......... 18) 18 43 ⋅ 3..... = ..... 2 ⋅ 32 ; 5 243 ⋅1024 = 3..... ⋅ 2..... ; 24 81⋅ 2401 = ..... 3..... ⋅ 7 19) 14 a.....t 2 = 7 a 5t ..... ; 26 c....k 39 = ..... c 2 k 3 ; 15 k 9 g 21 = 5 .... ⋅ ..... 15) 3 16) 21 17) 15 Esempi Riduciamo allo stesso indice i seguenti radicali aritmetici: a) 3 5 11 ; b) 5 3 16 12 ; c) 4 9a 3 6 8a 4 Per ridurre due radicali allo stesso indice: determiniamo il mcm fra gli indici dei due radicali: questo sarà l’indice comune di due radicali; applichiamo la proprietà invariantiva: moltiplichiamo l’indice e gli esponenti del radicando di ciascun radicale per il quoziente fra il mcm e l’indice del radicale. Si ottiene: a) ▪ mcm(3,2) = 6; ▪ 6:3=2 ⇒ 3 11 = 2⋅3 111⋅3 = 6 113 . ▪ 6:2=3 ⇒ 3 Quindi, 5 = 3⋅2 51⋅2 = 6 52 ; 5 = 6 52 11 = 6 113 . b) ▪ mcm(5,3) = 15; ▪ 15 : 5 = 3 ⇒ 5 16 = 5⋅3 161⋅3 = 15 163 ; ▪ 15 : 3 = 5 ⇒ 3 12 = 3⋅5 121⋅5 = 15 125 . 5 Quindi, 16 = 15 163 3 12 = 15 125 4 9a 3 = 4 32 a3 e ▪ 12 : 4 = 3 ⇒ 4 32 a 3 = 4⋅3 32⋅3 a 3⋅3 = 12 36 a 9 ; ▪ 12 : 6 = 2 ⇒ 6 23 a 4 = 6⋅2 23⋅2 a 4⋅2 = 12 26 a8 . c) Osserviamo che 6 8a 4 = 6 23 a 4 . ▪ mcm(4,6) = 12; Quindi, 4 9a 3 = 12 36 a9 6 8a 4 = 12 26 a8 47 Riduci allo stesso indice i seguenti radicali aritmetici: 20) 3 21) 22) 6 5; 4 15 e 10 12 ; 5 28 e 14 25 ⋅ 5 e 9 4 48 e 8 5; 10 243 e 7 e 6 e 5 2 e 23) 24) 12 25) 3 26) 20 2 5 16 e 6 56 e 7 2 9 28) 3 4m2 29) 6 15t 2 z e 4 28 e 9 39 ; 14 e 6 9z 3 ; 3 e 3 15 75 7 ⋅ 35 54 5 9a 3b 4 3 k 63 6 e e 7 3a 4c5 5x 2 y s 2t 3 e b5 ; 2m3 50 3 21 e 3 e 2mk ; 4 55 6 73 ⋅ 2 4 3 24 ; e 3a g3 21 12 ; 1; 3 e 27) 30) 34 ; 3 e 4k 2 Esempi Semplifichiamo i seguenti radicali aritmetici: a) 8 b) 81 ; 12 5184 ; c) 6 8h9 g 3 (h ≥ 0, g ≥ 0) a) Scomponiamo in fattori primi il radicando e determiniamo il MCD fra l’indice della radice e l’esponente del radicando. Applichiamo, quindi, la proprietà invariantiva e dividiamo indice del radicale e l’esponente del radicando per il MCD appena determinato. Si ottiene: ▪ 81 = 34 ⇒ 8 81 = 8 34 ; ▪ MCD(8,4) = 4; ▪ 48 8 81 = 8: 4 34: 4 ⇒ 8 81 = 3 . b) Scomponiamo in fattori primi il radicando e determiniamo il MCD fra l’indice della radice e gli esponenti dei fattori del radicando. Applichiamo, quindi, la proprietà invariantiva e dividiamo indice del radicale e gli esponenti dei fattori del radicando per il MCD appena determinato. Si ottiene: 6 4 ▪ 5184 = 2 ⋅ 3 ⇒ 12 5184 = 12 26 ⋅ 34 ; ▪ MCD(12,6,4) = 2; 12 ▪ 26 ⋅ 34 = 12 : 2 26 : 2 ⋅ 34: 2 ⇒ 12 5184 = 6 23 ⋅ 32 . c) Scomponiamo in fattori il coefficiente numerico del radicando e determiniamo il MCD fra l’indice della radice e gli esponenti dei fattori del radicando. Applichiamo, quindi, la proprietà invariantiva e dividiamo indice del radicale e gli esponenti dei fattori del radicando per il MCD appena determinato. Si ottiene: ▪ 8 = 23 ⇒ 6 8h 9 g 6 = 6 23 h 9 g 3 ; ▪ MCD(6, 3, 9) = 3; 6 ▪ 23 h 9 g 3 = 6:3 23: 3 h9 : 3 g 3 : 3 ⇒ 6 8h 9 g 3 = 2 h 3 g Semplifica, se possibile, i seguenti radicali aritmetici: 31) 6 27 ; 4 576 ; 32) 12 7 4 ⋅ 56 ; 4 648 ; 36 ; 625 9 64 ; 27 14 33) 15 27m3 ; 4 9h 4 g 6 ; 35) 6 36t 4 s 2 ; 10 32b5 ; 243 ( ) 16 4 z 2 − 4 z + 1 ; 37) 12 27 r 6 ; 8 + 6 f 2 − 12 f − f 3 38) 8 36 ; g4 39) 6 27d 3 h 4 ; 40) 4 81 t 3 + 9t 2 + 27t + 27 t +3 ( 4 3600 8000 ; 35 1314 ⋅17 21 128 ; 37 4 78 3 ⋅ 516 9 32k 6 ; 12 125a 6 x15 6 256 ; x4 y8 4 36g 4 h6 18 34) 36) 196 ; 6 8 9h6 3 64 m3 + t 3 ( 12 ) ( 25a 4 9c 2 + 4 + 6c 4 ( 4 3a 2 + 6a + 3 9 ) ) ) 49 Esempi Confrontiamo le seguenti coppie di radicali aritmetici: a) 4 8 3 e 4 11 ; 4 b) 3 e 3 5 a) I due radicali aritmetici hanno lo stesso indice di radice; per stabilire quale dei due sia il maggiore è sufficiente confrontare i due radicandi. 8 > 11 ⇒ 3 4 4 8 > 4 11 3 4 b) Gli indici dei due radicali aritmetici sono diversi. Prima di confrontarli, è necessario, ridurli allo stesso indice. 3 = 6 33 = 6 27 ; • • 3 5 = 6 52 = 6 25 . • 27 > 25 ⇒ 6 27 > 6 25 ⇒ 3>35 Confronta i seguenti radicali aritmetici: 65 8 7 41) 3 0,35 3 12 3 9 44) 30 3 150 45) 5 2 42) 43) 4 4 1 3 17 2 Scrivi in ordine crescente i seguenti numeri reali: 46) 3 10 ; 47) − 4 9 ; 4 −1; 2 − 2; 3 11 ; 5 2; − 4; 3 − 14 ; 5 4; 3 −3; 4 −π 2 π 2 Scrivi in ordine decrescente i seguenti numeri reali: 48) 3 5; 2 49) − 4 7 ; 5 50 7; 6 14 ; 5 3; 4 −7; 3 π 2; 3 5; 3 4 2 Esempi Eseguiamo le seguenti moltiplicazioni e divisioni: a) 3 4⋅3 5; 4 b) 6a ⋅ 6 2ab ; c) 5 9:58; d) 3 4h 2t : 4 3t a) I due radicali hanno lo stesso indice, pertanto: 3 4 ⋅ 3 5 = 3 4 ⋅ 5 = 3 20 b) I due radicali hanno indice diverso: ▪ riduciamo due radicali allo stesso indice; ▪ eseguiamo la moltiplicazione. Si ottiene: 4 6a ⋅ 6 2ab = 12 ( 2 ⋅ 3) a 3 ⋅ 12 22 a 2b 2 = 12 23 ⋅ 33 a 3 ⋅ 22 a 2b 2 = 12 25 ⋅ 33 a 5b 2 In definitiva: 3 4 6a ⋅ 6 2ab = 12 25 ⋅ 33 a5b 2 c) I due radicali hanno lo stesso indice, pertanto: 5 9 : 5 8 = 5 9:8 = 5 9 8 d) I due radicali hanno indice diverso: ▪ riduciamo due radicali allo stesso indice; ▪ eseguiamo la divisione. Si ottiene: 3 ( ) (h ) 4h 2t : 4 3t = 12 22 3 In definitiva: 4 2 4 ( )( ) 8 t 4 : 12 33 t 3 = 12 28 h8t 4 : 33 t 3 = 12 23 h8t 3 8 4h 2t : 4 3t = 12 23 h8t 3 Esegui le seguenti moltiplicazioni e divisioni fra radicali aritmetici: 50) 3 12 ⋅ 3 13 ; 51) 5 ⋅ 24 ; 52) 4 45 ⋅ 4 12 ⋅ 4 60 ; 53) 6 24 : 6 8 ; 6⋅48 6 25 ⋅ 10 5 24 ⋅ 5 ⋅ 2 8 12 : 12 8 3 156; 600; 30 4 288 2 25 ⋅ 53 3 180; 6 3; 240 8 3 51 54) 7 154 : 7 49 ; 28 : 3 42 55) 5 75 : 5 5 ⋅ 5 15 ; 4 14 ; 21 7 3 4 13 ; 26 4 56) 57) 3 5 59) 8 48 : 4 32 : 12 ; 3 4⋅9 6⋅ 5 5 45 ⋅ 10 225 35 62) 6 7 ⋅ 3 4 : 3 8 ; 12 15 5 64) 4 65) 4 66) 4 67) 6 68) 52 4m 2 ⋅ 6 2mn 2 ⋅ 3 8 1 214 ⋅ 33 ; 28 96 : 4 24 ⋅ 7 42 4 27 ⋅ 3 5 15 6 2 xy 27a 2b ⋅4 3ab 8 x 2 y 2 7 − x3 )( x 2 + 2 x + 1) x − x + x −1 ( 4x (x 4 2 2 + 4 xy + y 2 ) y 2 − 2x2 y 4 + y 12 73 24 432 35 5 ⋅ 75 214 ⋅ 32 ⋅ 59 6 4 7 6 2 ⋅3 ⋅5 ; 10 35 5 ⋅ 75 53 ⋅ 76 12 23 3 ; 2 ⋅3 14 72 26 ⋅ 3 1; 12 12 27 25 37 a 4b 27 y 4 x 4 m 3 2 n 1 4mn3 : a −1 6 a y +1 4 y −1 y 4 − y3 + y − 1 y 2 − y + 1 :4 y 4 − 2 y3 + y 2 y2 (x 18 6 10 73 6 4 3 ; 2 ⋅3 a 4 − 1) ( a − 1) ( a4 ⋅ ( a 2 − 2a + 1) a11 + a10 + a9 + a8 3 8 5 162; 45 ⋅ 10 225 35 m2 m 1 63) 3 :6 5 ; n mn n 217 ⋅ 36 6 13 4; 3 ⋅ 6 32 4 3⋅5 9⋅5 6; 21 ⋅ 4 10 : 3 4 ; 8 27 12 2 3; 5 61) 25 ⋅ 72 3 3 5 225; 18 ⋅ 8 : 3 2 58) 60) 5 ⋅ 6 ⋅ 3 18 ; 22 7 7 ; 3x + 3 3 x 2 ) 6 3 : 2x + y yx − y 2 3 1 4 2 3 x y− y 69) 70) (x 2 − y 2 )( x 4 + 2 x 2 y 2 + y 4 ) 2 ( x 4 + x 2 y 2 + y 4 + 2 x3 y + 2 x 2 y 2 + 2 xy 3 ) 6 ( x − 5x + 6) (16 x − y ) 2 71) 3 3 2 ( x − y ) x4 + 2 x2 y 2 + y 4 2 3x − 3 y ⋅ 2 ⋅3 2 2 2 x − 2 xy + y 2x + 2 y2 6 6 2 4 2 4 ⋅ ⋅ 2 x3 − y 3 3 ⋅ x 2 + y 2 − 2 xy 2x2 + 2 y2 6 8x2 − 2 y 2 4 x2 + y2 ⋅3 3 2x − 6 4 x − xy 2 − 8 x 2 + 2 y 2 73) a 2 − 3a + 2 6 a4 a 3 − 8 − 6a 2 + 12a 6 ⋅ 3 ⋅ a2 a − 4a 2 + 4a a 6 − a5 74) 3 x+ y x 4 xy 2 − y 3 ( a 2 − b2 ) 75) x+ y x : ⋅3 x x+ y x 2 + xy x2 − y2 4 4 (a a−2 3 2 a 2 1 ( x − 3) ( 4 x 2 − y 2 ) 1 12 a −b a 2 + 2ab + b 2 72) 4 a 2 − ab : 3 a 2 − b 2 ⋅ 3 3a + 3b ⋅ 12 9a 3 6 x+ y 6 3 ( x − y ) x+ y x + ab ) y2 (a + b) 4 ( a − b ) x 2 ax Esempi Calcoliamo le seguenti potenze: ( ) 3 a) a) ( 2) b) ( ) c) ( 5) 3 4 3 3 23 3 b) 2 ; ( ); 4 23 2 c) ( 5) 3 9 = 3 23 = 2 ; 2 9 = = 4 2 6 = 23 3 59 = 53 = 125 Calcola le seguenti potenze di radicali aritmetici: 76) ( 2) ; ( 4) 77) ( 12 ) ; ( 18 ) 78) (2 5 ) ; (3 2 ) 5 3 4 4 2 3 9 3 4 5 16 ; 3 3 3 3 12 4 ; 256 3 18 [ 20; 54] 53 79) ( 18 ) ; ( 3) 80) ( ) 81) ( ) ( ) ( 23 3 ) 82) ( ) 83) ( 6 ) ⋅( 2 ) ; ( 84) ( ) 1 8 2 85) ( 86) ( ( 4 2 1 45 ; 5 4 6 6 3 2 ( ); ) ab ) ; 2 ( a + 2) 4 ; 2 b ); ( 93) 95) 54 2 12 24 2 2 x2 − y2 ab ; x ( a + 2 )4 a+b ; 2 x4 ( a − b) b 2 4 25 ; 4 ( a + b )2 8 9 ( a + 5 )2 2 ; 2 − 2 2 b + b 2 ( a − 2 ) ( 3 x + 5 ) 5 + 15 x + x x )( x+ c )( − xy ( x) 2 )] 2 2x + 3 a2 − a +1 94) a + 1 (x ) 2 3 2x − 3 27 ⋅ 33 ; 2 a 2 b3 ; a 4b 2 ) x− c x ⋅ y 2 −b 1 2 ⋅ 36 21 2 a 2 b3 ; a 4b 2 2 (a + b ) 3 6 [( [( 5 2 4 27 5 25 ; 4 90) 3 a + 5 ; a−2 92) ) 2 (a b ) 3 5+ x 24 a2 − b2 2 x (a − b ) 2 ( 3 x2 − y2 x ⋅ x3 2 2 89) 2a − b ; x (a − b) 91) ) :( 7 24 3 15; 4 4 2 a 2b 3 4 6 (a b ) 3 2 a 2b3 ab 3 4 8; 1 4 2 4 3 2 15 ; 87) 1 125 ; 2 3 3 1 45 ; 5 3 [324; 9] 10 1 8 2 2 ; 3 88) 5 3 x 2 − 2 xc + c 2 )] a 2 + 2a + 1 ⋅ 3 a + 1 ) ⋅ ( xy ) 2 3 2 (x y ) 2 8 x 3 − 36 x 2 + 54 x − 27 3 [1] x− y y 96) ( 4x 2 97) ( 4x 2 3 − 25 : 4 x − 20 x + 25 − 9 : 4 x − 12 x + 9 3 2 2 ) 3 ) 2 8 x 3 − 125 ⋅ 4 x 2 + 10 x + 25 4x 2 + 6x + 9 : 3 8 x − 27 3 2 6 2x + 5 4 2x − 5 5 )( ) ( 2x + 3 ( 2 x + 3) 2 x − 3 Esempi Considerando radicali aritmetici, trasportiamo il fattore esterno sotto il segno di radice: a) 3 3 ; b) 1 10 ; 5 c) −2 3 15 ; d) k 4 3kg 2 ; e) 2t 3s a) Il fattore esterno (3) è positivo; è sufficiente, allora, elevarlo alla seconda. Si ottiene: 3 3 = 32 ⋅ 3 = 33 = 27 . b) Il fattore esterno è positivo; è sufficiente, allora, elevarlo alla seconda. Si ottiene: 1 ⋅ 10 2 = 2 . 5 255 1 10 = 1 ⋅10 = 5 52 c) Il fattore esterno (−2) è negativo; lasciamo il segno “−” fuori dalla radice ed eleviamo −2 = 2 alla terza. Si ottiene: −2 3 15 = − 3 23 ⋅15 = − 3 120 . d) Determiniamo il dominio del radicale. Deve essere 3kg 2 ≥ 0 ⇒ (poiché 3g 2 è sempre non negativo) k ≥ 0 . Il fattore esterno, dunque, è non negativo; per portarlo sotto radice, dunque, è sufficiente, elevarlo alla quarta. Si ottiene: k 4 3kg 2 = 4 k 4 ⋅ 3kg 2 = 4 3k 5 g 2 e) Il fattore esterno è un’espressione letterale che può assumere valori positivi o negativi oppure il valore nullo. Si distinguono, allora, due casi: ▪ se 2t ≥ 0 ⇒ t ≥ 0 , si procede come nel caso a); ▪ se 2t < 0 ⇒ t < 0 , si procede come nel caso c). Si ottiene: • t ≥ 0: 2 t 3s = 4t 2 ⋅ 3s = 12 st 2 ; • t < 0: 2t 3s = − (2 t ) 2 ⋅ 3s = − ( −2t ) 2 ⋅ 3s = − 4t 2 ⋅ 3s = − 12st 2 55 Considerando radicali aritmetici, trasporta il fattore esterno sotto il segno di radice: 98) 5 3 ; 1 10 ; 2 2 3 3 99) 3 2 ; 2 −5 6 ; 1 15 5 100) 5 1 ; 2 125 − 14 13 ; 13 7 9 2 101) 1 3 16 ; 2 −3 2; 2 33 2 9 102) 6 3 ; 25 5 ; − 3 3 15 5 103) (2 + 2 ) (1 − 3 ) 3; 3 4 9 (3 − 3 ) 2; 104) t 5 ; x2 ⋅ 3 4 x ; −3 y 3 4 2 y 105) 4 6 1 ; 3 2 4 h 2h 2 f ; 1 g 3 kg 2 106) − s 3 ks ; z b2 z 3 ; ay 2 ⋅ 3 3 ay x2 y3 3 r5 2 s3 107) a 3b 2; a 27 ; x2 y 2 (b + a ) 108) 1 x ⋅ 3 492 ; 7 xy 109) (a − b) 110) ( 2 xy + xy ) 111) ( 4 − 4ab + a b ) 112) ( h − 2) 1 h −4 113) ( s + 1) 1 s −1 114) ( a − 3) a −3 a 3 − 9a 2 + 27a − 27 115) ( 56 3 8 s7 r a+b ; (a + b) 1 ; a −b ⋅ 6 2 4 1 a+b 2y x (2 + y) 2 2 2 2 xy 3 ( 2 + y ) 1 2 − ab h > 2 : 2 ) 1 + 2z ⋅ 3 1 − z 1− z 4 a + 1 ; a < −1: − a + 1 a −1 a − 1 [ a > 3 : 1; −1 ≤ z < 1: 3 h − 2 ; h < −2 : − h − 2 a+2 h + 2 a > 1: 2 ( 2 − ab ) (1 + z ) ; 3 2 4 (1 − z ) 3 a < 3 : − 1] 1+ z ) ( z < −1: − 3 − 2 4 (1 − z ) 3 116) ( 2 − x x+ 1) 117) ( 4 − 12 x + 9 x ) 2 ( m − n) ⋅ 3 118) x −1 x ( x + 1) x x −1 2 2 8 − 36 x + 54 x 2 − 27 x3 4 − 6x 3 m−n m ≥ n: m+n ; n < 0: n ≥ 0 ⇒ n − m −n < m < n : − 3 m+n 1 (m − n) ( m + n) 2 3 m−n m+n Esempi Considerando i seguenti radicali aritmetici, portiamo fuori di radice i fattori possibili: a) a) 8 = 23 ⇒ 3 b) 8; 2160 ; c) 4 9h9 ; d) 4 8x 4 y 3 8 = 23 ; ▪ 3 > 2 ⇒ possiamo portare 2 fuori di radice; ▪ 3: 2 = 1 con il resto di 1 ⇒ q = 1, r = 1 ; ▪ 23 = 21 21 = 2 2 23 = 2 2 . • In definitiva: b) 2160 = 24 ⋅ 33 ⋅ 5 ⇒ 3 2160 = 3 24 ⋅ 33 ⋅ 5 ; ▪ [4 > 3; 3 = 3; 1 < 3] ⇒ possiamo portare fuori di radice i fattori 2 e 3; ▪ 4 : 3 = 1 con il resto di 1 ⇒ q = 1, r = 1 ; ▪ 3 : 3 = 1 con il resto di 0 ⇒ q = 1, r = 0 ; 3 ▪ 2160 = 3 24 ⋅ 33 ⋅ 5 = 21 ⋅ 31 3 21 ⋅ 30 ⋅ 5 = 2 ⋅ 3 3 2 ⋅1⋅ 5 = 6 3 10 • In definitiva: 3 2160 = 6 3 10 c) Determiniamo il dominio del radicale. Deve essere: 9h9 ≥ 0 ⇒ h ≥ 0 ⇒ D = [ 0, +∞[ . Osserviamo che: ▪ [2 < 4; 9 = 32 ⇒ 4 9h9 = 4 32 h9 ; 9 > 4] ⇒ possiamo portare fuori di radice solo la lettera h; ▪ 9 : 4 = 2 con il resto di 1 ⇒ q = 2, r = 1 ▪ 4 9h9 = 4 32 h9 = h 2 4 9h1 = h 2 4 9h • In definitiva: 4 9h 9 = h 2 4 9h 57 d) Affinchè esista il radicale deve essere: 8 x 4 y 3 ≥ 0 ⇒ y ≥ 0 ; la variabile x può assumere valori sia positivi che negativi oppure può essere nulla. Osserviamo che: ▪ [3 < 4; 4 8 x 4 y 3 = 4 23 x 4 y 3 4 = 4] ⇒ possiamo portare fuori di radice solo la lettera x; ▪ 4 : 4 = 1 con il resto di 0 ⇒ q = 1, r = 0 ▪ 4 8 x 4 y 3 = 4 23 x 4 y 3 = x 1 4 8 x0 y 3 = x 4 8 y 3 È stato necessario applicare alla variabile x l’operazione di valore assoluto perché di tale variabile non conosciamo il segno; alla variabile y, rimasta sotto il segno di radice non è stata applicata l’operazione di valore assoluto, perché, per l’esistenza del radicale, y 3 è sicuramente non negativo. • In definitiva: 4 8 x 4 y3 = x 4 8 y 3 Considerando radicali aritmetici, porta fuori di radice tutti i fattori possibili: 24 ; 119) 120) 4 121) 122) 5 123) 3 80 ; 98 4 ; 27 3 32 288 ; 3 42336 ; 124) 3 125) 3 126) 250 ; 81 4 256 243 1215 4 23328 16a 3 ; 9 z11 x8 32a 6b3 5 f 4 h7 ; 4 128) 3 4 p5 ; z4 g 2 12 129) 6 24x8t 9 ; h5 58 1250 16200 127) 130) 96 128a 6c ; 27 7 4a a ; z 9 z 2 x8 h 5 f 4h2 ; 2 a p z b6 m15 49d 6 q 9 x 4 27m 2 k t 6 3 4 2a 2b3 4 p2 1 4 b2 ; z g 2 m m 24t 3 ; q 7 49d 6 q 2 x 4 h5 8 a 3 3 2c ; 3 m 3 3 k 131) 72 p 6 x 2 ; v4 y 3 3 g 3 (1 + 3 g ) ; 132) 2 p2 v 9 d 7g6 8 g h5 − 8h 2 3 8x2 ; d 2 g 2 3 9 d 8 v y g (1 + 3 g ) ; h h3 − 8 a 4 + 3a 3 + 3a 2 + a a +1 3 a 134) 3k 5 − k 4 9 k 2 3k − 1 3 135) 4b 2 + 4b + 1 b3 2b + 1 b 3 133) 136) a 2t 4a 8 + 2a 6 + a 4 16t 5 4 (x 138) 4 )( ) x2 − 1 2 t x + 3 − 2 x2 + 1 x2 + 1 ( 4a 4 + 2a 2 + 1 t b2 + 1 2 a −1 8b 4 + 16b 2 + 8 4 a 2 − 8a + 4 137) 4 1 b t 5 x2 + 6 x + 9 ) x2 + 1 t In alcune delle seguenti uguaglianze non sono stati messi i necessari valori assoluti. Inseriscili tu! a 6 b 3 = a 3b b ; 139) 3 140) 4 25h5 r 7 = hr 4 25hr 3 ; 141) 8 x8 y10 = xy 4 y ; 16m 4 y 3 = 2my 3 2m 4k 7 = 2k 3 k 3 81b5c8 = 3bc 2 3 3b 2 c 2 Esempi Calcoliamo: 4 a) a) 4 ⋅ 5 = 20 ⇒ 5 4 5 2; 2= 20 b) 3 2 2. b) Portiamo il fattore 3 sotto il segno di radice e, successivamente, applichiamo la regola esposta in precedenza. ▪ 3 2= 32 ⋅ 2 = In definitiva: 18 = 4 18 . 3 2 = 4 18 59 Calcola le seguenti radici di radicali aritmetici: 142) 2; 3 3; 3 143) 16 ; 5 3 7; 3 3 2; 3 144) 4 145) 147) 3 148) 149) 4 150) 151) 3 ab 3 1 ; ab 1 x2 3 x8 ; 4 a+b a−b ( a + 2) a 2 + 4a + 4 ( z + 1) z +1 : 3 2 3 ( 2u − 1) ⋅ 3 x2 y z x (a − b) 27 3 4 2; 6 3; 2; 15 7; 8 2; 32 1 32; 2 243 ; 146) 1; 3 8 6 3 ab ; x x4 y 9 2 x ; x z 3 15 y3 8 3 z +1 x ( z + 1) 6 x 1 ⋅ 3 2u + 1 2u − 1 2u − 1 6 4u 2 − 1 Stabiliamo se i seguenti radicali aritmetici sono simili: −3 3 4 ; fattore esterno 2 radicale 3 4 b) 2 2 −3 3 4 23 2 ; c) 24 54 fattore esterno − 3 radicale 3 4 i due radicali hanno fattore esterno diverso e radicale uguale, pertanto sono simili. b) 2 2 fattore esterno 2 radicale 2 23 2 fattore esterno 2 radicale 3 2 i due radicali hanno fattore esterno uguale, ma radicale diverso, pertanto non sono simili. 60 z x a + 2 Esempi a) 2 3 4 4 4 a 2 − b2 8u 3 − 12u 2 + 6u − 1 ⋅ a) 2 3 4 3 1 ; 24 2 3 3 4 4; 3 3; 2 251 8 2 24 = 23 ⋅ 3 = 2 6 ; c) 2 6 54 = 2 ⋅ 33 = 3 6 fattore esterno 2 radicale 3 6 6 fattore esterno 3 radicale 6 i due radicali hanno fattore esterno diverso e radicale uguale, pertanto sono simili. Individua, fra i seguenti radicali aritmetici, quelli simili: 152) − 2 153) − 60 ; 154) 3 155) 156) 5 3 2 4 3 12 18 15 ; 4 − 48 3 27 75 7 4 243 2 a5 −2 a 8a 8 18a −4 64a 4b7 5 135 ; 45 ; 81 5 3 192 9a 3 64a 4b7 2a 9 b 7 3 5 2a9b12 −6 49a 4b9 Esempi Semplifichiamo le seguenti espressioni: a) 2 5 − 7 5 + 3 20 ; b) 98 + 6 3 2 − 50 − 2 3 216 a) Scomponiamo in fattori primi i radicandi che non sono primi: 2 5 − 7 5 + 3 20 = 2 5 − 7 5 + 3 22 ⋅ 5 = (portiamo fuori di radice i fattori possibili) = = 2 5 − 7 5 + 3 22 ⋅ 5 = 2 5 − 7 5 + 2 ⋅ 3 5 = 2 5 − 7 5 + 6 5 = = ( i radicali sono simili) = ( 2 − 7 + 6 ) 5 = 5 . b) Scomponiamo in fattori primi i radicandi che non sono primi: 98 + 6 3 2 − 50 − 2 3 216 = 2 ⋅ 7 2 + 6 3 2 − 2 ⋅ 52 − 2 3 23 ⋅ 33 = = (portiamo fuori di radice i fattori possibili) = 7 2 + 6 3 2 − 5 2 − 2 ⋅ 2 ⋅ 3 = = (individuiamo i radicali simili) = 7 2 + 6 3 2 − 5 2 − 12 = ( 7 − 5 ) 2 + 6 3 2 − 12 = = 2 2 + 6 3 2 − 12 . 61 Semplifica le seguenti espressioni contenti radicali aritmetici: 157) 3 9 3 2 − 24 3 16 + 3 9 8 − 2 432 + 4 6 4 − 1 3 6 − 5 4 3 6 3 158) 2 3 6 − 1 4 3 + 2 3 6 − 3 3 6 − 1 4 3 3 2 3 159) 3 − 21 3 10 4 270 − 3 100 2 + 3 80 − 1 6 100 4 160) 18 + 4 450 − 3 98 + 3 242 + 48 − 1 75 7 4 161) 343 + 2 28 − 6 63 − 4 700 162) 3 − 4 9 + 2 3 + 4 48 16 16 93 2 + 11 3 4 −47 7 7 3 + 24 3 4 19 11 163) 2 44 − 1331 + 4 891 − 2 275 164) 3 40 − 3 625 − 2 3 405 + 5 64 − 3 5 486 165) 3 135 − 12 + 192 − 3 40 − 147 166) 5 a8 + 2 5 a3 − 4 2b6 + 4 32b6 −6 3 15 − 3 3 5 − 7 5 2 3 5 − 3 ( a + 2 ) 5 a 3 + b 4 2b 2 167) 27 + 2 75 − 3 4 4 48 + 147 − 20 a 2 + a 45 9 168) 147 a + a 675 − 3267 a + 1 3 16 y 3 + 3 250 y 3 2 169) 2 2 a ≥ 0 : a < 0 : 35 3 + a 5; 2 35 3 + 5a 5 2 a ≥ 0 : − 11a 3 + 6 y 3 2; 3 a < 0 : 41a 3 + 6 y 2 243 a − 3 12 a b + 3 b 4 ab ≥ 0 : ( 3a − b ) 2 3; ab < 0 : ( 3a + b )2 3 170) 32 x − 288 x y + 162 y 4 xy ≥ 0 : ( 2 x − 3 y )2 2; xy < 0 : ( 2 x + 3 y ) 2 2 171) (m + n) 172) 2b + 2 2a b + 2a 173) 62 4 2 4 2 3 2 2 2 ) ( 2 ( n − 2 ) m + n − m 3 + m 2 n − 4m + 4 n 4 (3 2 2 −1 − 2 +3 )( ab ≥ 0 : ( b + a ) 2 2; ab < 0 : ( b − a )2 2 4 ) ( 2 −3 −4 ) 2 +1 ( ) 2 11 − 5 2 174) 5 ( ) ( ) 7 +1 − 2 7 +2 − 7 175) ( 3 − 2 2 3 +1 − )( ) ( 176) ( 3 − 5 +1 − ) ( 2 ( 5 −3 3 −2 2 5−2 3 ) 2 ) ) 5 − 7 − 11 2 + 5 5 + 3 − 2 + 2 6 ( ) 3 15 − 3 5 + 2 3 − 8 3 −1 Occhio agli errori! 177) Stabilisci se le seguenti relazioni sono vere o false, motivando la tua risposta. 5 + 9 = 25 + 9 VERO FALSO 2 +a = 2+a VERO FALSO VERO FALSO 2 2 = 4 2 VERO FALSO 2 2 = 3 9 VERO FALSO a + b = a+b VERO FALSO 5 + 2 3 = 5 + 22 ⋅ 3 Esempi Razionalizziamo il denominatore delle seguenti frazioni. I fattori letterali, per comodità, sono considerati positivi. a) 3 ; 2 6 b) 4 h ; 27 c) a) Moltiplichiamo numeratore e denominatore per 5 2 ; 8a 2b d) k 3 k5g 6 ; si ottiene: 3 = 3⋅ 6 = 3⋅ 6 = 3 6 = 3 6 = 6 . 12 4 2 6 2 6 ⋅ 6 2 ⋅ 62 2 ⋅ 6 b) Scomponiamo in fattori il radicando: 4 h = h ; 27 4 33 osserviamo che: (n = 4, m = 3) ⇒ n – m = 1. Moltiplichiamo numeratore e denominatore per 4 3 ; si ottiene: h = h = h⋅ 4 3 = h4 3 = h4 3 . 4 3 27 4 33 4 33 ⋅ 4 3 4 34 63 c) Scomponiamo in fattori il numero 8 presente nel radicando: Moltiplichiamo numeratore e denominatore per 5 5 2 = 2 ; 2 5 3 2 8a b 2 ab 22 a 3b 4 ; si ottiene: 5 3 4 5 3 4 5 3 4 2 ⋅ 5 22 a 3b 4 2 = 2 = = 2 4 a b = 2 4a b = 4a b . 5 ab 2ab 8a 2b 5 23 a 2b 5 23 a 2b ⋅ 5 22 a3b 4 5 25 a 5b5 d) Portiamo fuori di radice il fattore k : k = k . 2 5 3 k g 3k kg Ci siamo ricondotti ad una frazione dello stesso tipo del caso a). Moltiplichiamo numeratore e denominatore per kg ; si ottiene: k ⋅ kg k kg k kg kg k = k = 2 = = = 2 3 2 5 2 2 2 3k g 3k g 3 k g 3k kg 3k kg ⋅ kg 3k k g Trasforma le seguenti frazioni in frazioni ad esse equivalenti con denominatore razionale (considera i fattori letterali positivi): 178) 1 ; 2 1 ; 5 1 3 179) 2 ; 15 13 ; 13 8 2 3 2 5 3 2 ; 5 ; 3 2 15 15 ; 13; 4 2 180) 14 ; 7 33 ; 11 2 3 3 2 7; 3 11; 2 181) 5 ; 3 5 11 ; 4 22 14 3 7 5 3 ; 182) 4 ; 7 2 15 ; 2 3 2 3 183) 2 − 15 ; 5 184) 3+2 2 ; 5 6 185) x ; xy 64 3− 6 2 2 7 +7 2 3 14 1 a a 22 ; 2 7 8 3 2 2 5 3 6 7 ; 2 ; 3 10 − 5 3 ; 6 − 3 5 2 2 3 2 15 + 10 ; 7+ 2 3 xy ; a2 y a 186) 2m + 6 ; m+3 187) x4 −1 ; x2 + 1 4a − b 4a − b h 2 − 2hg + g 2 h−g c2 − 4 f 2 c+2f 2 2 188) s t + t s ; st 189) 5 2 m + 3; 2 ; 2 4a − b x 2 − 1; ( h − g ) h − g s s + t t ; (c − 2 f ) c + 2 f 12 ; 6 3 15 8 5 5 16; 4 6 243; 3 8 57 190) 42 ; 7 49 5 ; 3 4 21 5 27 7 5 53 2 5 6 7 ; 2 ; 7 9 191) 5 ; 3 4 21 ; 5 27 16 6 128 53 2 5 6 2 ; 7 9; 4 32 192) 7 ; 5 7 2 18 ; 4 5 3 10 4 5 5 193) 1 ; 3 16 22 ; 3 3 115 15 3 4 243 194) 2 −1 ; 3 16 195) 5 3 3 196) 3 197) 198) 3 9 200) 5 243 3 3 y4 m 3 ; m m 6 ( x + y) 4 ab − a 4 y + 10 y 7 y a−b 5 a+b 4 x 6 x + y ) ( ) ( ) ( ; a+b x+ y 11 b 5 a 9 5 a2 ; m x 2 + xy m m 3 a 3 ⋅ 3 4ab 2 ; m a2 − b2 ; 6 5 ( a + b) m 3x y 5 ab ; 4 3 a ab 5 x 9 x ; 3 3 9 xy 2 2 1+ y 6a 4b ; 3 2a 2b 4 x7 y 7 9 xy x2 ; 9 8 x 201) 9 37 5 3 3 3 ;5 x y 5x2 y 2 ; 4 199) 8 5; 4 23 ⋅132 26 13 ⋅ 4 2 5 5 5 3 4 2 3 11 5 3 3 4 ; 33 ; 12 1 3 4 6 24 ⋅ 73 2 − 4 ; 98 14 5 3 7 ⋅ 16 ; 7 5 8 2 4 125 4 4 ; 2 27; 5 a5 4 b ( 16 9 4 b 1 − 4 a 3 m ; m ab ) 65 Esempi 5 ; 2+ 7 a) 3 ; 2 5− 3 b) c) a) Moltiplichiamo numeratore e denominatore per 5 = 2+ 7 5⋅ ( 2− 7 )( 2+ 7 ⋅ 5⋅ = ( ( 2− 7 −5 ) 2− )= 6 ; 4+36 d) 3 1 5−3 2 ) 2 − 7 ; si ottiene: ) 7) ( 2) −( 7) 5⋅ = ( ( 3 2− 7 2 2 = 5⋅ ( 2− 7 2−7 )= 2 − 7 = 7 − 2. −1 ( ) b) Moltiplichiamo numeratore e denominatore per 2 5 + 3 ; si ottiene: ( ) ( ) ) ( ) 3⋅ 2 5 + 3 3⋅ 2 5 + 3 3 = = 2 2 5− 3 2 5− 3 . 2 5+ 3 2 5 − 3 ( ( 3 2 5+ = 4⋅5 − 3 )( ) ( 3 ) 3(2 5 + 3 ) = . 3 6 = 4+36 = ( ( 4) − 4 ⋅ 6 ) ⋅ ( 4 ) − 3 4+3 3 2 3 2 3 3 3 6 3 16 − 3 24 + 3 36 ( 4) 3 3 1 = 5−3 2 ( 3 5−3 ( 5) + 5 ⋅ 2 ) ⋅ ( 5 ) + 3 2 3 3 2 3 3 2 −3 4⋅3 6+ 3 2 ( 6 ) ; si ottiene: 2 3 2 3 2 3 10 ( 5) 3 3 2 = 3 3 3 6 3 16 − 3 24 + 3 36 d) Moltiplichiamo numeratore e denominatore per 3 4 52 − 32 )= 6 ( 4 ) − 4 ⋅ 6 + ( 6 ) ( 6 ) = = 4 ⋅ 6 +( 6) ( 4) +( 6) 6+ = 4+6 1⋅ ( 3 2 5+ 3 17 c) Moltiplichiamo numeratore e denominatore per 6⋅ 2 = 2 3 3 3 3 3 16 − 3 24 + 3 36 5 + 3 5⋅3 2 + . ( 2 ) ; si ottiene: 2 3 5 + 5⋅ 2 + 2 ( 2 ) ( ) ( ) = = 5 − 2 5⋅ 2 +( 2) ( ) ( ) 2+ 3 3 2 3 3 2 2 3 3 3 3 3 2 3 3 3 3 3 3 3 3 = 25 + 10 + 4 = 25 + 10 + 4 5−2 3 Trasforma le seguenti frazioni in frazioni ad esse equivalenti con denominatore razionale: 202) 203) 66 1 ; 11 − 7 4 ; 1+ 3 6 5+ 3 5 5−2 11 + 7 ;3 4 ( ( ) 2 ) 5− 3 3 −1 ; 5 + 2 5 204) 5 ; 2 2+ 3 30 3 5 − 15 205) 5+ 2 ; 6− 5 6− 3 3+ 2 5 + 30 + 2 3 + 10; 3 2 − 2 3 − 3 + 6 206) 7− 3 ; 7+ 3 5+ 3 5− 3 5 − 21 2 ; 4 + 15 207) 2−3 5 ; 6− 7 5−2 6 2+ 3 −2 6 − 2 7 + 3 30 + 3 35; 9 3 − 11 6 208) 2 3 −3 6 ; 2 6 −3 3 3 5 −2 2 2 5 −3 2 209) 2 3 + 11 ; 2 3 − 11 3 5 +5 3 5+ 3 23 + 4 33; 15 a 2− 4−a x y + y x ; 2+ 4−a x− y 210) x xy ; y−y x 211) x 2 + y 2 − 2 xy ; x +1 − y +1 m + 1 − 1 − m2 m + 1 + 1 − m2 212) 49 x 6 − 4 ; 7 x3 − 2 1 1+ 3 2 2 ; 5−33 1 2− 3 7 1 ; 3 2 3 +1 3 3 4 −1 3 5 4−39 213) 214) 215) 216) 217) 218) 3 3 7 ; 5+3 2 1 ; 3 2 3 − 3 22 4 3 a − a−2 3 2m + 2n 3 m2 − 3 n2 3 219) 3 u 3+u − 3 3−u x2 −1 3 x +1 2 2 − 3; 3 5 + 15 18 + 5 10 5 2 + 6; 2 ( x − y ) ( 3 7x + 2 ( 2 x +1 + y +1 ; 1− 1− m m ) )( ) 3 3 7 x3 + 2 ; 1 − 2 + 4 3 3 25 + 3 15 + 3 9; 4 + 2 3 7 + 3 49 4 3 9 − 2 3 3 +1 ; 25 3 25 − 3 10 + 3 4; − ( 3 3 16 + 3 4 + 1 ) 8 + 3 36 + 3 81 4 3 9 + 2 3 66 + 3 484 ; ( x − 1) 2 ( 3 ) x2 − 3 x + 1 2 3 2 3 3 2 ⋅ a + a ( a − 2 ) + ( a − 2 ) 2 ( 3 ) m4 + 3 m2 n2 + 3 n4 m−n 2 2 2 3 3 2 3 u ( 3 + u ) + 9 − u + ( 3 − u ) 2 67 Esempio 4 . 3+ 2− 6 Razionalizziamo il denominatore della frazione 4 = 3+ 2− 6 Applichiamo al denominatore la proprietà associativa; si ottiene: ( 4 ; 3+ 2 − 6 ) Ci siamo ricondotti al caso in cui il denominatore della frazione è la differenza di due termini; moltiplichiamo numeratore e denominatore della frazione per 4 = 3+ 2− 6 = 4 4 = = 3+ 2− 6 3+ 2 − 6 ( ( ) ( ( 4⋅ ) 3 + 2 + 6 ; si ottiene: ( ) 3 + 2 + 6 = 3 + 2 − 6⋅ 3 + 2 + 6 ) ( ) 4 3 + 2 + 6 4 3 + 2 + 6 4 3 + 2 + 6 = = 2 2 3 + 2 + 2 6 − 6 2 6 −1 3+ 2 − 6 ) ( ) La frazione ottenuta ha al denominatore la differenza di due termini; ripetiamo il procedimento usato in precedenza e moltiplichiamo numeratore e denominatore per 2 6 + 1 ; si ottiene: ( ) ( ) 4 3 + 2 + 6 4 3 + 2 + 6 ⋅ 2 6 + 1 4 2 18 + 3 + 2 12 + 2 + 2 ⋅ 6 + 6 = = = 2 2 6 −1 2 6 −1 ⋅ 2 6 +1 2 6 −1 ( )( ) 4 6 2 + 3 + 4 3 + 2 + 12 + 6 = In definitiva: ( 4 = 3+ 2− 6 24 − 1 ( ) = 4(7 4 7 2 + 4 3 + 6 + 12 ( ) 2 + 4 3 + 6 + 12 ) 23 ) 23 Trasforma le seguenti frazioni in frazioni ad esse equivalenti con denominatore razionale: 220) 221) 2 + 3 +1 2 3+ 5− 8 223) 7 + 2 +3 7 + 2 −3 ( 2+ 3− 5 ) 6 2 + 2 − 6 4 1 222) 68 12 2+ 3+ 5 ( 3+ 5+ 8 15 ) 15 14 + 9 14 + 21 2 + 6 7 14 224) 225) 55 + 16 55 − 20 11 − 44 5 55 5 + 11 − 4 5 + 11 + 4 2 + 3 − 1 2 2 1− 2 + 3 226) 1 6 − 3 + 10 7 6 − 13 3 − 10 + 12 5 71 227) x x − y − x+ y x y − y x + xy ( x + y ) 2y 228) 229) 2+ x − 2− x +2 ( 2 − x ) 4 − x2 − 4 + x2 − 2 ( 2 + x ) 2 − x 2 ( x − 2) 1 a + 2+ a+4 ( a + 1) 2 + 3 a − 2a ( a + 4 ) − a + 4 2 ( 2a − 1) (2 + x) 2+ x Esempi Semplifichiamo, se possibile, i seguenti radicali doppi: a) 4+ 7 ; b) 6 − 20 ; c) 10 − 2 21 a) In questo radicale doppio si ha: A=4 B=7 ⇒ A 2 − B = 16 − 7 = 9 = 32 Possiamo applicare la formula scritta in precedenza; otteniamo: 2 2 4+ 7 = 4+ 3 + 4− 3 = 4+3 + 4−3 = 7 + 1 2 2 2 2 2 2 b) In questo radicale doppio si ha: A= 6 B = 20 ⇒ A 2 − B = 36 − 20 = 16 = 4 2 Possiamo applicare la formula scritta in precedenza; otteniamo: 2 2 6 − 20 = 6 + 4 − 6 − 4 = 6 + 4 − 6 − 4 = 10 − 2 = 5 − 1 2 2 2 2 2 2 c) Osserviamo che il radicale sotto il segno di radice è preceduto dal fattore 2; è necessario, allora, portarlo sotto il segno di radice. Si ha: 10 − 2 21 = 10 − 4 ⋅ 21 = 10 − 84 69 Al radicale doppio così ottenuto applichiamo il procedimento illustrato in precedenza A = 10 B = 84 ⇒ A 2 − B = 100 − 84 = 16 = 42 Possiamo applicare la formula scritta in precedenza; otteniamo: 2 2 10 − 84 = 10 + 4 − 10 − 4 = 10 + 4 − 10 − 4 = 14 − 6 = 7 − 3 2 2 2 2 2 2 Semplifica i seguenti radicali doppi: 230) 6 + 11 ; 3− 5 22 + 2 ; 2 10 − 2 2 231) 9 + 17 ; 10 − 19 34 + 2 ; 2 38 − 2 2 232) 6+2 5 ; 4−2 3 5 + 1; 3 − 1 233) 7+4 3 ; 7−2 6 2 + 3; 6 − 1 234) 5+2 6 ; 10 − 3 11 235) 8+ 2 7 ; 13 − 4 10 7 + 1; 2 2 − 5 236) 12 + 6 3 ; 16 − 4 15 3 + 3; 10 − 6 237) 17 + 4 15 ; 11 − 4 6 5 + 2 3; 2 2 − 3 238) 20 + 3 31 ; 14 − 6 5 62 + 3 2 ; 3− 5 2 239) 11 + 7 ; 3 3 4− 4 3 3 14 6 3 2 + 6 ; 1− 3 240) 4+ 1 ; 7 7 3− 1 5 5 2 10 14 2 2 + 14 ; 2 − 10 241) 7 + 8 ; 15 45 9 − 7 11 11 242) 3x − 8 x 2 ; 9 y 2 + 17 y 4 243) 8b 4 − 39b8 ; a + a 2 − 25 x 2 70 3 + 2; 22 − 3 2 2 3 30 154 2 3 + 15 ; 2 − 22 x ( ) 2 − 1 ; y 34 + 2 2 2 2 26 6 b 2 − 2 ; a + 5x + a − 5x 2 2 6 y 3 − 36 y 6 − 49 ; 244) 6 y3 + 7 6 y3 − 7 − ; 2 2 x + 2 + 8x x + 2 2 ( 3h + 2 ) + 2 ( 3h − 2 ) 2a + 3 − 2 ; 2 2 2 Stabilisci se ciascuno dei seguenti radicali esiste in R e, in caso affermativo, calcolane il valore. 3h − 9h 2 − 4 245) a + 2 − 2a + 3 ; 246) −1 ; 3 −1 ; 4 −1 [ ∃; − 1; ∃ ] −1 ; 6 −1 ; 7 −1 [ −1; 1; 20 1; 35 1 247) 5 248) ∃ ; − 1] [1; 1; 1] 249) 3 27 ; 3 −27 ; 4 −27 [3; − 3; ∃ ] 250) 4 81 ; 4 −81 ; 5 −243 [3; 251) 3 64 ; 3 −64 ; 6 −64 [ 4; − 4; ∃ ] 252) 3 1 ; 64 3 − 27 ; 64 3 − 125 8 253) 3 125 ; 27 3 − 125 ; 27 3 ( − 125 27 ) − 169 ; 4 4 169 4 169 ; 4 254) 255) 2n 3n 2n ; 27 n ; 5n 32n ∃ ; − 3] 1 ; − 3 ; − 5 4 2 4 2 5 ; − 5 ; 25 3 3 9 13 + 2 ; ∃ ; ( n ∈ N0 ) 26 2 2; 3; 2 Esempi Determiniamo il dominio dei seguenti radicali in R: a) 4 2x −1 ; b) 3 4 − 2a a) L’indice della radice è pari; il radicale è un numero reale se e solo se il radicando è non negativo. Dobbiamo risolvere la disequazione 2x −1 ≥ 0 . 2 x − 1 ≥ 0 ⇒ 2 x ≥ 1 ⇒ x ≥ 1 ⇒ D = 1 , +∞ 2 2 b) L’indice della radice è dispari; il radicale è sempre un numero reale. Il dominio, dunque, è R. 71 Determina il dominio D dei seguenti radicali in R. 256) 5b + 1 ; 4 1 − 3x 257) 3 2z − 9 ; 8 1 − 3m 2 258) 4 5+2g ; 4 3 4 t +1 t−2 259) 6 1 − 7s ; 2s + 5 9 1 − 4b 2−b 8 − 4x ; 3 − 2x 10 260) D = − 1 , +∞ ; D = −∞, 1 5 3 D = R; D = −∞, 1 6 D = − 15 , +∞ ; D = −∞,1 ∪ 2, +∞ ] ] ] [ 8 D = − 5 , 1 ; D = R 2 7 1− k − 1 1 − 2k 2 D = −∞, 3 ∪ 2, +∞ ; D = −∞, 1 [ [ 2 2 Esempio Semplifichiamo, in R, il seguente radicale: 8 9a 4b6 L’indice della radice è pari; quindi, il radicale è un numero reale se il radicando è non negativo. Osserviamo che 9a 4b 6 ≥ 0 ∀a, b ∈ R Semplifichiamo il radicale: 8 9a 4b6 = 4 3a 2b3 L’indice della radice è ancora pari; il radicando, quindi, deve essere non negativo. 3a 2 è non negativo per qualsiasi valore di a, non altrettanto si può dire di b3 . Per essere sicuri che anche b3 sia non negativo è necessario applicare alla lettera b l’operazione di valore assoluto. Si ottiene, allora: 8 9a 4b6 = 4 3a 2 b 3 Semplifica i seguenti radicali in R: 261) 4 x12 y 2 ; 36 z 4 9 8a 6b12 27c18 262) 15 15 8x y ; 6 81h 6 y8 t2 263) 6 m 2 − 2mn + n 2 ; m2 n4 72 9 4 100 4 l + 4l 3 + 4l 2 x6 y ; 2 6 z 5 2 x5 y 3 ; m−n 3 ; 2 m n 3 3 2a 2b 4 3c 6 3 9 h y4 t 10 l (l + 2) 264) 12 265) 10 266) 4 267) 4 268) 15 269) 8 125u 6 v 9 3 8u − 36u 2 v + 54uv 2 − 27v 3 4 p 2 q 2 + 8 pq 2 + 2 p8 2 q ( p + q) 5 p4 2 4 y x −1 16 y 4 8 y 4 − + y4 x x2 ( 5u 2 v 3 4 2u − 3v x6 − y 6 x3 + y 3 x 2 + xy + y 2 )( ) x− y 5 m2 2n + 1 8m 6 n3 − 12m 6 n 2 + 6m 6 n − m 6 64n 6 − 24n 4 + 12n 2 − 1 3a + b 4 2 b 81a 4 − 18a 2b 2 + b 4 36a 2b 2 − 24ab3 + 4b 4 Semplifica le seguenti espressioni: 270) ( 2 −3 ) 2 11 − 6 2 271) 3 1 + 6 2 272) 273) ( ( 2 21 + 6 3 2 )( 5+7 7− 5 4 6− 2 )( 4 ) [ 24] ) 2 ( 274) 3 − 5 + 1 + 4 15 2 2 ( − 2 + 2 )( 15 − 12 ) 15 4 4 (3 + 2 ) 276) 5 277) 3 278) 3 43 − 1 −3 2 279) 5 1 5 − 1 − 5 5 −1 + 5 2 4 4 3 29 + 27 3 2 + 9 3 4 − 16 ⋅ 5 2 − 3 − 64 243 125 − 1 27 ( ) ) 275) 3 ( 3 +1 6+ 2 − 2 18 − 5 −1 2 ) 2 15 − 2 − 1 3 2 1 + 2 3 2 + 2 3 4 1 5 5 16 2 − 2 73 280) 281) 3 ( −27 − 2 2 3 3 282) 283) 284) 285) (3 3 3 ) 3 −1 5 − 5 −32 ) 2 ( +2 D = 2 ⋅4 2 2 x+ y x +x y 3 a + 2a + 1 ⋅ 3 8a + 8 ⋅ 3 12 b b 2 x y − xy 2 x + 2 xy + y 2 2 3 ) −17 2 − 4 10 1 − 18 3 1 − 1 : y2 x2 ) 3 10 + 7 2 − 1000 27 3 : 2 4 ( − 1 1 + 4 5 2 125 : 3 −2 + 4 9 ⋅ 4 45 − 4 80 − 2 7 −1 4 16 2 {( x, y ) ∈ R } / x+ y >0∧ x ≠ 0 2 x+ y⋅ D = D = 2 {( a, b ) ∈ R {( x, y ) ∈ R 2 2 } /b≠0 x 2 ( a + 1) b } x+ y xy / x ≠ 0∨ y ≠ 0 Scrivi sotto forma di potenza con esponente razionale i seguenti radicali: 4 9 286) 7; 3 287) 5 5; 3 11 3 11 3 11 x2 y5 z7 ; 4 a 2 − 4a + 4 288) 289) 3 6 2m − 2n m3 − mn 2 1 1 1 2 − 2 ⋅ x + y y x 290) 3 291) 5 292) 4 74 10 a b a + 2ab + b 2 2 u 3 u u ( ) 1 2 7 2 ; 3 2 3 13 34 27 5 ; 11 1 23 53 73 2 x y z ; a − 2 ( ) 5 16 6 2 m m + n ( ) m (m + n) xy 12 y − x 14 ) ( ) ( xy 3 2 b a a + b ) 5 ( a+b 83 u Scrivi sotto forma di radicale le seguenti potenze con esponente razionale. 1 2 293) 2 ; 2 2 3 294) 64 ; 64 295) () 296) (121a ) 297) ( 32a 9 4 3 2 −1 2 () 5 2 2 b c ( ) ( ) ; () 1 4 8 10 20 10 299) 27 125 3 2 − − 1 15 ) −2 5 1 2 ; ( 64x ) ; 3 − 2 4 298) 49 ; −2 3 4 9 ; () 1 2 1 64 9 4 1 = 2; 1 = 2 2; 2 2 2 2 −2 3 16; 1 ; 16 16 −3 2 27 ; 8 ; 8 8 27 27 (144u v ) 4 6 ; −3 2 ( 27 x y z ) 3 ; 4 6 9 3 5 11 a ; ( ) 4 8⋅ x; 4 8 12 1 4 a 4b8c 4 ; 81 x y z 3 2 1 9 123 u 6 v 16 14 5 7 −5 2 −1 15 3 Semplifica le seguenti espressioni applicando, se possibile, le proprietà delle potenze. Scrivi poi il risultato ottenuto sotto forma di radicale (razionalizzando, se possibile, il denominatore della frazione). 2 1 300) 27 5 ⋅ 9 4 ⋅ 3−2 ; 301) 4−3 ⋅ 4−1 ( ) −1 2 5 −1 2 :2 −3 2 : 25 −1 6 10 37 6 55 3 ; 25 3 2 4 −1 3 −1 1 − 2 −5 302) 7 9 : 49 6 : 7 − 2 −1 1 1 − 3 1 2 2 303) 2 ⋅ 3 ⋅ 36 4 − 1 − 1 12 1 304) 3 3 ⋅ 8 3 ⋅ 24 5 9 75 −1 2 6 6 − 15 6 12 75 − 1 − 1 − 3 − 131 305) 3 6 ⋅ 3 2 ⋅ 3 2 306) 4 9 () () 1 3 : 3 2 −2 39 3 −1 1 2 −1 27 2 : ⋅ 8 3 1 −3 −1 12 4 307) a ⋅ a ( ) 6 486 2 −1 3 24 a 7 a ⋅ a −1 3 −1 −4 3 −1 1 3 −1 1 −4 9 3 ⋅a ⋅ a 308) b 3 b2 b Esempi Scomponiamo in fattori le seguenti espressioni: a) a) 14 + 2 ; b) a 2 − 3 ; d) h 2 + 3 − 2h 3 c) m 3 + 5 ; 14 + 2 = 2 ⋅ 7 + 2 = ( per le proprietà dei radicali ) = 2 ⋅ 7 + 2 = ( ) = raccogliendo a fattor comune 2 = 2 14 + 2 = 2 Abbiamo ottenuto, quindi: b) Osserviamo che 3 = ( 3 ) ; quindi 2 a2 − 3 = a2 − ( ( ) 7 +1 ) 7 +1 ( 3) . 2 L’espressione a 2 − 3 è, dunque, la differenza di due quadrati. Ricordando che A 2 − B2 = ( A − B )( A + B ) , si ottiene: ( 3 ) = ( a − 3 )( a + 3 ) − 3 = ( a − 3 )( a + 3 ) 2 a2 − 3 = a2 − a2 In definitiva: c) Osserviamo che 5 = ( 5 ) ; quindi 3 3 m3 + 5 = a 3 + ( 5) . 3 3 L’espressione m 3 + 5 è, dunque, la somma di due cubi. Ricordando che A 3 + B3 = ( A + B ) ( A 2 − AB + B2 ) , si ottiene: m3 + 5 = a 3 + In definitiva: 76 ( 5 ) = (m + 5 )(m 3 3 3 ( 2 ) ( )( − m 3 5 + 3 52 = m + 3 5 m 2 − m 3 5 + 3 25 )( m3 + 5 = m + 3 5 m2 − m 3 5 + 3 25 ) ) d) Come osservato al punto b), 3 = L’espressione h 2 + ( 3) 2 ( 3 ) ; quindi 2 h 2 + 3 − 2h 3 = h 2 + ( 3) 2 − 2h 3 . − 2h 3 è un trinomio nel quale due termini sono quadrati e il terzo termine è il doppio prodotto delle basi dei due quadrati. Ricordando che A 2 + 2AB + B2 = ( A + B ) ; otteniamo: 2 In definitiva: ( h 2 + 3 − 2h 3 = h − 3 ) h2 + ( 3) 2 ( ) 2 − 2h 3 = h − 3 . 2 Scomponi in fattori le seguenti espressioni: 309) 42 − 14 ; 12 + 10 310) 18 − 50 ; 24 + 42 311) 108 − 48 ; 312) 7 − 28 ; 3+ 6 5 + 15 313) 3 2a 2 − 3 2a 5 ; 8x + 2 y 314) 4 81d 5 g + 4 dg ; 1 h3 − 9 k 2 h5 4 16 315) 4c 2 − 5 ; 316) 16 − m b4 − 6 ( m ≥ 0) ; t 2 − 20 317) 36 − y 3 ; 7 + k3 318) x 3 − 2 ; p6 + 5 319) z − 27 ; k +8 320) m3 − 1 ; 8 27 h 6 + 1 3 321) 4 − 4 a + a ; t 2 + 5 + 2t 5 322) 3h + g − 12hg 323) 25 + 4 x + 20 x 324) z 2 − 6 z 2 + 18 Dopo aver scomposto in fattori il numeratore e/o il denominatore, semplifica le seguenti frazioni: 325) 8 − 14 ; 3 2 18 − 45 32 − 80 2− 7 3 3 ; 4 326) 12 + 21 ; 8+4 7 40 − 35 5 3 4 ; 2 2 − 7 77 327) x2 − 3 ; x− 3 328) 3b 2 − 3b ; 25b − 5 329) 2a − 14 a+ 7 x + 3; 2 ( ( ) 3b b + 1 ; 5 20 p 2 + 45 28 p 2 + 63 5 7 3+ y 2 3 + y + 2 3y 12 + 4 y z − 3 ; z < 0: z + 3 z ≥ 0 : z+ 3 z− 3 2 2 330) z − 212 z + 3 z −3 2a 2 + a 3 + 2 2 + 2 3 8a 2 + a 12 331) ) a− 7 a > 0 : a + 2 2a Risolvi le seguenti equazioni: { 5} 332) a 5 + 10 = 3a 5 S = 333) m 3 + 5 = 3m 2 3 2 + 3 S = 3 { } 334) (y − 2) 335) ( 336) ( 2k − 3 )(1 + 3 ) = ( k + 3 )( 337) (t 338) 2 S = 3 2 4 = 2 ( y − 1)( y + 1) )( ) ( )( ) ( h − 2 2h + 2 = 2h − 5 2h + 5 − 2 h + 2 )( ) ( )( ) ( 341) 78 2 −1 ) 2 2 S = − 6 )} 5 + 2 2 3 − 1 S = 11 ) = ( d − 1) ( 2 +1 2 +t S = − 2 7 + 3 S = 10 3 b − b + 3 = 2b − 2b + 1 7 7 28 ( d + 2) ( } S = 3 − 3 {( x +1 − 2x = 0 5 −1 5 +1 339) v 2 − v + 1 = 2v 3 6 2 340) 11 2 S = − 2 { ) 3 −1 2 +1 t 2 − 2 − t + 3 t − 3 = ) 2 ) 2 −1 3+ 2 2 {( )} 1 9 S = − 2 + 8 2 CAPITOLO 14 LE EQUAZIONI DI SECONDO GRADO 14.1 Equazioni di secondo grado e loro classificazione Luca e Marta sono al bar della città di Mattown per la solita colazione. Osservando il listino prezzi, si accorgono che i prezzi delle consumazioni sono espressi con proposizioni matematiche: caffè la metà di un numero positivo tale che il suo quadrato sia uguale al doppio del numero stesso succo di frutta numero positivo tale che il quadruplo del suo quadrato sia uguale al quadrato del più piccolo numero primo dispari succo di arancia la metà di un numero positivo tale che la differenza fra il suo quadrato ed il suo triplo sia uguale al quadrato di un numero primo pari cappuccino cornetto Luca: la quarta parte di un numero positivo tale che il quadrato della differenza del numero stesso con un numero primo pari sia uguale al numero dei giorni della settimana (approssima il numero a meno di 1 ) 100 il doppio di un numero positivo tale che la somma fra il suo quadrato ed il suo triplo sia uguale al più piccolo numero dispari che non sia primo (approssima il numero a meno di 1 ) 100 “Che fatica per una colazione! Non ne ho più voglia! E poi, abbiamo, in tutto, solo 4 €; chissà cosa possiamo prendere!” Marta: “Dai Luca, che ci vuole? Vedrai non sarà poi così difficile stabilire i prezzi delle consumazioni. Aspetta, fammi fare un po’ di conti!” Aiutiamo Marta a stabilire i prezzi delle consumazioni. Formalizziamo le proposizioni del listino prezzi con i simboli della Matematica e indichiamo con k ∈ R + il numero da determinare in ciascuna proposizione. 79 La formalizzazione è riportata nella seguente tabella: Consumazione Formalizzazione Prezzo Caffè k 2 = 2k k 2 Succo di frutta 4k 2 = 9 k Succo di arancia k 2 − 3k = 4 Cappuccino ( k − 2) k 2 k 4 Cornetto k 2 + 3k = 1 2 =7 2k Osserviamo che ciascuna proposizione è formalizzata da un’equazione di secondo grado; riduciamole a forma normale: a) k 2 = 2k ⇒ k 2 − 2k = 0 ; b) 4k 2 = 9 ⇒ 4k 2 − 9 = 0 ; c) k 2 − 3k = 4 ⇒ k 2 − 3k − 4 = 0 ; d) ( k − 2 ) = 7 ⇒ ( k − 2 ) − 7 = 0 ⇒ k 2 − 4k + 4 − 7 = 0 ⇒ k 2 − 4k − 3 = 0 ; 2 2 e) k 2 + 3k = 1 ⇒ k 2 + 3k − 1 = 0 . Possiamo, allora, generalizzare: una equazione di secondo grado, in una variabile (in genere, indicata con la lettera x) , 2 ridotta a forma normale è del tipo ax + bx + c = 0 con a ∈ R − {0} ∧ b, c ∈ R . Perché a ≠ 0? …………………………………………………………………….. (Completa) Osserviamo la forma del polinomio al primo membro di ciascuna delle equazioni ottenute: • nelle equazioni a) e b) il polinomio di secondo grado non è completo;precisamente: nell’equazione a) manca il termine di grado 0; nell’equazione b) manca il termine di primo grado; • nelle equazioni c), d), e) il polinomio di secondo grado è completo. Classifichiamo, allora, le equazioni di secondo grado in base alla forma del polinomio: Valori di b e di c (a ≠ 0) Nome dell’equazione Forma normale dell’equazione b=0 ∧ c=0 monomia ax 2 = 0 b=0 ∧ c≠0 pura ax 2 + c = 0 b≠0 ∧ c=0 spuria ax 2 + bx = 0 b≠0 ∧ c≠0 completa ax 2 + bx + c = 0 80 14.2 Risoluzione di un’equazione di secondo grado Marta si rende subito conto che è in grado di risolvere le equazioni a), b) e c) perché è possibile ricondurle ad equazioni di ………… grado; infatti: a) k 2 − 2k = 0 ⇒ k (.... − ....) = 0 ⇒ k = ..... ∨ k = ..... (Marta applica la legge di ………...……………..…….. ….… ………………………………); b) 4k 2 − 9 = 0 ⇒ ( 2k − 3)( 2k + 3) = 0 c) k 2 − 3k − 4 = 0 ⇒ ⇒ k = ± .... ; .... ( k + 1)(.... − ....) = 0 ⇒ k = ...... ∨ k = ...... . Luca: “Brava Marta; mi sembra, però, che le altre equazioni siano un po’ diverse da queste.” Marta, dopo averci pensato un po’, chiama Luca: Marta: “Luca, mi è venuta un’idea. Riusciremo a trovare le soluzioni dell’equazione d). Guarda, se poniamo A = k − 2 , l’equazione d) diventa: A2 = 7; e, quindi: A 2 = 7 ⇒ A = ± .... Sostituendo ad A l’espressione precedente, otteniamo: k − 2 = ± 7 ⇒ k = ..... ± 7 ⇒ k = ..... − 7 ∨ k = ..... + 7 . Luca: “Bella idea, Marta! Ma, … l’ultima equazione?” Marta: “Dai Luca, non diamoci per vinti!” E dopo qualche minuto: Marta: “Eureka! Luca, ho trovato il modo di risolvere l’ultima equazione. Stai attento: se al binomio k 2 + 3k aggiungiamo 9 esso diventa il quadrato di (k + …….) 4 Allora, applicando il ……….. principio di equivalenza delle equazioni, trasformiamo l’equazione: ( ) = 134 k 2 + 3k = 1 ⇒ k 2 + 3k + 9 = 1 + 9 ⇒ k + 3 4 4 2 2 Ponendo A = k + 3 , otteniamo: 2 ( ) = 134 ⇒ A = 134 ⇒ A = ± .... ⇒ k + 3 = ± .... ⇒ k = − .... ± .... .... 2 .... .... 2 Le soluzioni dell’equazione sono k = − 3 − .... ∨ k = − 3 + .... . 2 2 2 2 k+3 2 2 2 Luca e Marta, adesso, sono riusciti a stabilire i prezzi delle consumazioni. 81 Completa, adesso, il listino prezzi: Consumazione Formalizzazione Caffè k 2 = 2k k 2 Succo di frutta 4k 2 = 9 k Succo di arancia k 2 − 3k = 4 Cappuccino ( k − 2) k 2 k 4 Cornetto k 2 + 3k = 1 2 Prezzo =7 Prezzo in € 2k Marta e Luca che cosa potranno ordinare per la loro colazione? ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… Osservando il procedimento seguito da Marta per risolvere le precedenti equazioni, possiamo generalizzare e descrivere come si procede per risolvere i diversi tipi di equazioni di secondo grado. Equazioni incomplete Equazione pura: ax 2 + c = 0 . Si risolve applicando il seguente procedimento: si porta il termine noto c al secondo membro: si ricava x2: x2 = − c a si determina x: x = ± − c ⇒ S = ± − c a a ax 2 = −c Osservazione Ricordiamo che un radicale di indice pari è un numero reale soltanto se il radicando è non negativo; quindi, poiché c ≠ 0, si ha: 82 a e c discordi ⇒ − c > 0 ⇒ l’equazione ha due soluzioni opposte: a x1 = − − c , x2 = + − c a a ⇒ S = ± − c a a e c concordi ⇒ − c < 0 ⇒ l’equazione non ha soluzioni in R; quindi S = ∅. a Le soluzioni di un’equazione pura, se esistono, sono opposte. Esempio Risolviamo le seguenti equazioni pure: b) y 2 + 4 = 0 a) 2 x 2 − 3 = 0 ; a) 2 x 2 − 3 = 0 ⌦ portiamo al secondo membro il numero −3: ⌦ ricaviamo x 2 : x2 = 3 ; 2 ⌦ determiniamo x: x=± 3 . 2 2 x2 = 3 ; Le soluzioni sono x1 = − 3 , x2 = + 3 2 2 L’insieme soluzione è, quindi, S = ± 3 . 2 b) y 2 + 4 = 0 Risolviamo questa equazione in due modi: 1) osserviamo che: ∀y ∈ R, y 2 ≥ 0 4>0 ⇒ ∀y ∈ R, y 2 + 4 > 0 ⇒ ∀y ∈ R, y 2 + 4 ≠ 0 ⇒ S = ∅ 2) i coefficienti a e c dell’equazione sono concordi, quindi − c < 0 ⇒ S = ∅. a Equazione spuria: ax 2 + bx = 0 Si risolve applicando il seguente procedimento: Poiché x è comune ad entrambi i termini del primo membro dell’equazione, possiamo fare il raccoglimento a fattor comune; si ottiene: ax 2 + bx = 0 ⇒ x ( ax + b ) = 0 83 Applicando la legge di annullamento del prodotto si ha: x ( ax + b ) = 0 ⇒ x = 0 ∨ ax + b = 0 Le due soluzioni cercate sono: x1 = 0 , x2 = − b a { L’insieme soluzione è S = 0, − b a } Osservazione L’equazione spuria ammette sempre due soluzioni reali e distinte di cui una è x = 0. Esempio Risolviamo l’equazione spuria 3 x 2 − 5 x = 0 3x 2 − 5 x = 0 ⇒ x ( 3x − 5 ) = 0 ⇒ x = 0 ∨ 3x − 5 = 0 { } x = 0 ∨ x = 5 ⇒ S = 0, 5 . 3 3 Pertanto le soluzioni sono: Equazione monomia: ax 2 = 0 Per risolvere questo tipo di equazione è sufficiente ricordare la legge di annullamento del prodotto: ax 2 = 0 ⇒ ( poichè a ≠ 0 ) x 2 = 0 ⇒ x = 0 ⇒ S = {0} PROVA TU Risolvi le seguenti equazioni incomplete: a) 4 x 2 − 9 = 0 ; 3x 2 + 5 = 0 ; 2 x2 − 7 = 0 ; b) x 2 − 2 x = 0 ; 4 x2 + 7 x = 0 ; 3x − 3 x = 0 ; Equazione completa: −5 x 2 = 0 1 x2 = 0 2 ax 2 + bx + c = 0 Ripetiamo, nel caso generale, il procedimento seguito da Marta per risolvere le equazioni complete di secondo grado. Osserva i seguenti passaggi: 1. consideriamo l’equazione: ax 2 + bx + c = 0 2. Applichiamo il secondo principio di equivalenza e moltiplichiamo per 4a primo e secondo membro dell’equazione: 4a²x² + 4abx + 4ac = 0 84 (2) 3. trasportiamo il termine noto 4ac al secondo membro: 4a²x² + 4abx = − 4ac (3) 4. Applichiamo il primo principio di equivalenza e sommiamo il termine b² ad entrambi i membri dell’equazione (3) : 4a²x² + 4abx +b² = b² − 4ac (4) 5. il primo membro dell’equazione (4) è il quadrato di un binomio: (2ax + b)² = b² − 4ac (5) 2ax + b = ± b 2 − 4ac (6) 6. da cui : 7. ricaviamo la variabile x dall’equazione (6); si ottiene: 2 x = − b ± b − 4ac 2a o anche, come si è soliti scrivere, 2 x 1 = − b ± b − 4ac 2a 2 La formula così ottenuta prende il nome di formula risolutiva delle equazioni di secondo grado. La formula risolutiva permette di determinare le soluzioni, dette anche radici, di un’equazione di secondo grado. In particolare, poiché per convenzione, x1 < x2 , si ha: la soluzione minore x1 = la soluzione maggiore − b − b 2 − 4ac 2a x2 = − b + b 2 − 4ac 2a Osserviamo che, nella formula risolutiva delle equazioni di secondo grado, è presente un radicale di indice pari ( ) b 2 − 4ac ; esso è un numero reale soltanto se il radicando non è negativo. Dal discriminante… al numero delle soluzioni L’espressione b 2 − 4ac , che compare sotto il segno di radice, prende il nome di discriminante e viene indicata con la lettera ∆ (delta) dell’alfabeto greco. 85 In relazione al valore di ∆ = b 2 − 4ac si possono presentare tre casi: ∆ > 0: l’equazione ammette due soluzioni reali e distinte (x1 ≠ x2) 2 2 2 2 x1 = −b − b − 4ac ; x2 = −b + b − 4ac ⇒ S = −b − b − 4ac , −b + b − 4ac 2a 2a 2a 2a ∆ = 0: si ottiene x = −b ± 0 ⇒ x = − b 2a 2a { } ⇒ S= − b 2a L’equazione, dunque, ha una sola soluzione. In questo caso è consuetudine dire che l’equazione ha due soluzioni reali coincidenti oppure che x = − b è una soluzione doppia. 2a ∆ < 0: in R non esiste la radice con indice pari di un numero negativo, quindi l’equazione non ha soluzioni reali; l’equazione, perciò, è impossibile. Quindi, S = ∅. Per stabilire il numero di soluzioni di un’equazione di secondo grado, è sufficiente determinare il valore del discriminante e stabilirne il segno, come riportato nella seguente tabella: ∆>0 ∆=0 ∆<0 2 sol. 1 sol. 0 sol. Esempi Stabiliamo il numero delle soluzioni delle seguenti equazioni: a) 3t 2 − 4t + 1 = 0 ; b) x 2 + 2 x + 1 = 0 ; a) I coefficienti di questa equazione sono: a = 3; c) 2u 2 + 3u + 5 = 0 b = −4; c = 1. Determiniamo il valore del discriminante: ∆ = b 2 − 4ac = ( −4 ) − 4 ⋅ 3 ⋅1 = 16 − 12 = 4 ⇒ ∆ > 0 2 L’equazione ha, dunque, due soluzioni distinte. b) I coefficienti di questa equazione sono: a = 1; b = 2; c = 1. Determiniamo il valore del discriminante: ∆ = b 2 − 4ac = ( 2 ) − 4 ⋅1 ⋅1 = 4 − 4 = 0 ⇒ ∆ = 0 2 86 L’equazione, dunque, ha una sola soluzione reale (o due soluzioni reali e coincidenti). c) I coefficienti di questa equazione sono: a = 2; b = 3; c = 5. Determiniamo il valore del discriminante: ∆ = b 2 − 4ac = ( 3 ) − 4 ⋅ 2 ⋅ 5 = 9 − 40 = −31 ⇒ ∆ < 0 2 L’equazione, dunque, non ha soluzioni in R. PROVA TU Completa la seguente tabella: Equazione a b c 1 −6 9 ∆ = b² − 4ac n° delle soluzioni reali 2x2 − x − 1 = 0 ∆ = 22 − 4(3)(1) −2 −3 ∆ = (−4)2 − 4(…) (…) 5a 2 + 3a − 2 = 0 4 ∆ = (…)2 − 4(4)(9) 12 Esempi Determiniamo l’insieme soluzione delle seguenti equazioni: a) s 2 + 6 s + 5 = 0 ; b) 2 x 2 − 7 x + 5 = 0 ; c) 4 z 2 − 4 z + 1 = 0 ; d) 2a 2 + 3a − 1 = 0 ; e) m 2 − 4m − 2 = 0 f) 2 x 2 − 5 x + 4 = 0 ; a) I coefficienti di questa equazione sono: a = 1; b = 6; c = 5. Determiniamo il valore del discriminante: ∆ = b² − 4ac = 62 − 4 ⋅1 ⋅ 5 = 36 − 20 = 16 ⇒ ∆ > 0 L’equazione ha due soluzioni distinte; applichiamo la formula risolutiva trovata in precedenza: s 1 2 = −b ± ∆ ⇒ s 1 2 = −6 ± 16 = −6 ± 4 = ր ց 2a 2 ⋅1 2 s1 = −6 − 4 = −10 = −5 2 2 s2 = −6 + 4 = −2 = 1 2 2 Quindi, l’insieme soluzione è S = {−5,1} . b) I coefficienti di questa equazione sono: a = 2; b = −7; c = 5. Determiniamo il valore del discriminante: ∆ = b² − 4ac = ( −7 ) − 4 ⋅ 2 ⋅ 5 = 49 − 40 = 9 ⇒ ∆ > 0 2 87 L’equazione ha due soluzioni reali distinte; applichiamo la formula risolutiva: x 1 2 = −b ± ∆ ⇒ x 1 2 = 7 ± 9 = 7 ± 3 = ր ց 2a 2⋅2 4 x1 = 7 − 3 = 4 = 1 4 4 x2 = 7 + 3 = 10 = 5 4 4 2 { } Quindi, l’insieme soluzione è S = 1, 5 . 2 c) I coefficienti di questa equazione sono: a = 4; b = −4; c = 1. Determiniamo il valore del discriminante: ∆ = b² − 4ac = ( −4 ) − 4 ⋅ 4 ⋅1 = 16 − 16 = 0 ⇒ ∆ = 0 2 L’equazione ha una soluzione reale (o due soluzioni reali coincidenti); in questo caso: z = − b ⇒ z = − −4 = 1 2a 2⋅4 2 {} Quindi, l’insieme soluzione è S = 1 . 2 d) I coefficienti di questa equazione sono: a = 2; b = 3; c = −1. Determiniamo il valore del discriminante: ∆ = b² − 4ac = 32 − 4 ⋅ 2 ⋅ ( −1) = 9 + 8 = 17 ⇒ ∆ > 0 L’equazione ha due soluzioni reali distinte; applichiamo la formula risolutiva: a1 = −3 − 17 4 a 12 = −b ± ∆ ⇒ a 12 = −3 ± 17 = −3 ± 17 = ր ց 2a 2⋅2 4 a2 = −3 + 17 4 Quindi, l’insieme soluzione è S = −3 ± 17 . 4 e) I coefficienti di questa equazione sono: a = 1; b = −4; c = −2. Determiniamo il valore del discriminante: ∆ = b² − 4ac = ( −4 ) − 4 ⋅1⋅ ( −2 ) = 16 + 8 = 24 ⇒ ∆ > 0 2 L’equazione ha due soluzioni distinte; applichiamo la formula risolutiva trovata in precedenza: m1 = 2 − 6 2 2± 6 3 2 4 ± 2 ⋅ 3 4 ± 2 6 − b ± ∆ 4 ± 24 m 12 = ⇒ m 12 = = = = = 2± 6 = ր ց 2a 2 ⋅1 4 4 4 m2 = 2 + 6 2 ( L’insieme soluzione, quindi, è S = 2 ± 6 . 2 88 ) f) I coefficienti di questa equazione sono: a = 2; b = −5; c = 4. Determiniamo il valore del discriminante: ∆ = b² − 4ac = ( −5 ) − 4 ⋅ 2 ⋅ 4 = 25 − 32 = −7 ⇒ ∆ < 0 . 2 L’equazione, quindi, non ha soluzioni in R; l’insieme soluzione è S = ∅. Osservazione Se, nell’equazione ax 2 + bx + c = 0 , a è negativo, prima di applicare la formula risolutiva, è opportuno cambiare di segno a tutti i termini dell’equazione moltiplicando primo e secondo membro per −1. PROVA TU Determina l’insieme soluzione delle seguenti equazioni: −3a 2 + 5a + 2 = 0 ; 4t 2 − 3t − 2 = 0 h 2 + 3h + 1 = 0 ; 2 y 2 + 12 y + 18 = 0 Completa la seguente tabella: ax 2 + bx + c = 0 a b c x1 , x2 ∆ 3x 2 + 2 x − 1 = 0 x1 = ………………. ; x2 = ………………. x2 − 4x + 2 = 0 x1 = ………………. ; x2 = ………………. 9 x 2 + 22 x − 15 = 0 x1 = ………………. ; x2 = ………………. 5x2 − 8x + 3 = 0 x1 = ………………. ; x2 = ………………. Osserva la tabella e completa le seguenti proposizioni scegliendo il termine opportuno fra quelli indicati in parentesi: in ciascuna delle equazioni il coefficiente b è un numero …………………… (pari, dispari); il valore del discriminate è un multiplo di …….. (3, 4, 5); le soluzioni delle equazioni sono espresse da frazioni nelle quali sia il numeratore che il denominatore sono numeri reali contenenti il fattore …… (2, 3, 4). Generalizziamo e consideriamo l’equazione ax 2 + bx + c = 0 in cui il coefficiente b è pari. b pari ⇒ b = 2β ⇒ β = b 2 89 L’equazione diventa: ax 2 + 2 β x + c = 0 Calcoliamo il discriminante: ( ∆ = b 2 − 4ac = ( 2β ) − 4ac = 4β 2 − 4ac = 4 β 2 − ac 2 ) Se ∆ ≥ 0, applichiamo la formula risolutiva: ( ) 2 −2 β ± 2 β 2 − ac −2 β ± ∆ −2 β ± 4 β − ac x 12 = = = = 2a 2a 2a = ( 2 − β ± β − ac 2 2a ) = −β ± β − ac 2 a = −b ± 2 ( ) − ac b 2 a 2 In definitiva, se b è pari e ∆ ≥ 0, la formula che permette di determinare le soluzioni dell’equazione è la seguente: x 12 = () Osserviamo che b 2 2 −b± 2 ( ) − ac b 2 a 2 2 2 − ac = b − ac = b − 4ac = ∆ 4 4 4 Questa formula viene chiamata formula risolutiva ridotta. Ovviamente, il numero delle soluzioni dell’equazione dipende dal segno di ∆ : 4 ∆ > 0 ⇒ l’equazione ha due soluzioni reali e distinte; 4 ∆ = 0 ⇒ l’equazione ha una soluzione reale (o due soluzioni reali e coincidenti); 4 ∆ < 0 ⇒ l’equazione non ha soluzioni in R. 4 Se b è pari e a = 1 , la formula ridotta diventa x 12 = ...................................... . Esempio Risolviamo l’equazione 3 x 2 − 8 x + 5 = 0 . I coefficienti di questa equazione sono: Poiché b è pari, si ha a = 3, b = −8, c = 5. b = −8 = −4 ; determiniamo ∆ : 2 2 4 ( ) − ac = ( −4) −15 = 16 −15 = 1 ⇒ ∆4 > 0 ∆= b 4 2 2 2 90 L’equazione ha due soluzioni reali e distinte; applichiamo la formula risolutiva ridotta: x1 = 4 − 1 = 3 = 1 −b± ∆ 3 3 4 ⇒ x = 4 ± 1 = 4 ±1 = ր x 12 = 2 1 2 ց a 3 3 4 + 1 =5 x2 = 3 3 { } Quindi, l’insieme soluzione è S = 1, 5 . 3 Osservazione Non sempre le equazioni di secondo grado sono scritte in forma normale, ovvero sono del tipo ax 2 + bx + c = 0 ; prima di applicare la formula risolutiva, allora, è necessario ridurre l’equazione a forma normale. Esempio Risolviamo l’equazione ( x + 1) = 41 − x . 2 Prima di tutto riduciamo l’equazione a forma normale: innanzitutto calcoliamo il quadrato del binomio al primo termine: x 2 + 2 x + 1 = 41 − x trasportiamo i termini del secondo membro al primo membro: x 2 + 2 x + 1 − 41 + x = 0 sommiamo i termini simili ed ordiniamo secondo le potenze decrescenti della variabile: x 2 + 3 x − 40 = 0 Adesso, possiamo risolvere l’equazione: calcoliamo il discriminante: ∆ = b² − 4ac = 32 − 4 ⋅1⋅ ( −40 ) = 9 + 160 = 169 ⇒ ∆ > 0 ; l’equazione ha due soluzioni reali e distinte; applichiamo la formula risolutiva: x 12 = −b ± ∆ ⇒ x 12 = −3 ± 169 = −3 ± 13 = ր ց 2a 2 2 Quindi, l’insieme soluzione è S = {−8, 5} . 91 x1 = −3 − 13 = −16 = −8 2 2 x2 = −3 + 13 = 10 = 5 2 2 PROVA TU Dopo averle ridotte a forma normale, risolvi le seguenti equazioni: a) x 2 = −13 + 4 x ; 2 x − 1 = −15 x 2 b) 4 ( x 2 − x ) = 8 x − 9 ; 3 x − 5 = − x − 3 + 17 + x 2 4 5 20 14.3 Relazione tra i coefficienti di una equazione di secondo grado e le sue soluzioni Completa la seguente tabella: Equazione s2 − s − 6 = 0 a b c 1 −1 −6 5 −3 0 3 −4 1 Soluzioni s1 = −2; s2 = 3 Somma Prodotto soluzioni soluzioni 1 −6 b a c a −1 −6 2h 2 − 3h + 1 = 0 x2 + x − 2 = 0 9t 2 − 4 = 0 Osserva la colonna “Somma soluzioni” e quella in cui hai riportato il valore b : a la somma delle soluzioni dell’equazione è …………………… all’opposto di ……………. . Osserva la colonna “Prodotto soluzioni” e quella in cui hai riportato il valore di c : a il prodotto delle soluzioni dell’equazione è …………………… a …………… . Vediamo, adesso, se queste relazioni valgono in generale. Consideriamo una equazione ax 2 + bx + c = 0 con ∆ ≥ 0; le sue soluzioni sono: 2 x1 = −b − b − 4ac 2a 2 x2 = −b + b − 4ac 2a e Eseguiamo la loro somma che indichiamo con s: 2 2 2 2 s = x1 + x2 = −b − b − 4ac + −b + b − 4ac = −b − b − 4ac − b + b − 4ac = 2a 2a 2a = (i due radicali si annullano perchè opposti) = −2b = − b . 2a a In definitiva, si ha x1 + x2 = − b a 92 Eseguiamo il prodotto che indichiamo con p: p = x1 ⋅ x2 = −b − b − 4ac ⋅ −b + b − 4ac = 2a 2a 2 = 2 ( b 2 − b 2 − 4ac 4a 2 )=b 2 ( −b ) 2 − ( b 2 − 4ac 4a 2 ) 2 = − b 2 + 4ac = 4ac = c . 4a 2 4a 2 a x1 ⋅ x2 = c a In definitiva, si ha che In sintesi: data l’equazione ax 2 + bx + c = 0 (∆ ≥ 0), si hanno le seguenti relazioni: somma delle soluzioni: x1 + x2 = − b a prodotto delle soluzioni: x1 ⋅ x2 = c a Applicazioni Vediamo, adesso, come possono essere applicate queste relazioni. a) Consideriamo, ancora una volta, l’equazione ax 2 + bx + c = 0 (∆ ≥ 0) e indichiamo con s la somma delle sue soluzioni e con p il prodotto delle stesse soluzioni; quindi: s = x1 + x2 e p = x1 ⋅ x2 Applichiamo il secondo principio di equivalenza e dividiamo entrambi i membri per a (≠0, perché ………………..); otteniamo: x2 + b x + c = 0 a a (*) Per le relazioni precedenti si ha b = − ( x1 + x2 ) e c = x1 ⋅ x2 , sostituendo nell’equazione (*) a a otteniamo: x 2 − ( x1 + x2 ) x + x1 ⋅ x2 = 0 Poiché s = x1 + x2 e (**) p = x1 ⋅ x2 , la (**) diventa: x 2 − sx + p = 0 (***) Possiamo, allora, affermare che in una equazione di secondo grado con discriminante non negativo e coefficiente a = 1, il coefficiente del termine di primo grado è uguale all’opposto della somma delle sue soluzioni, mentre il termine noto è uguale al prodotto delle soluzioni stesse. 93 b) Dato un trinomio di secondo grado ax 2 + bx + c, si chiama equazione ad esso associata l’equazione che si ottiene uguagliando a zero il trinomio stesso. Allora, se abbiamo il trinomio ax 2 + bx + c , l’equazione ad esso associata è ax 2 + bx + c = 0. Consideriamo, adesso, il trinomio ax 2 + bx + c e siano x1 e x2 le soluzioni dell’equazione ad esso associata. Operando il raccoglimento a fattor comune, abbiamo: ( ax 2 + bx + c = a x 2 + b x + c a a ) b = − x + x e c = x ⋅ x , si ottiene: ( 1 2) a 1 2 a Ricordando che ( ) ( ) ( a x 2 + b x + c = a x 2 − ( x1 + x2 ) x + x1 ⋅ x2 = a x 2 − x1 ⋅ x − x2 ⋅ x + x1 ⋅ x2 a a ) Operando il raccoglimento parziale, scomponiamo il polinomio in fattori; si ottiene: ( ) a x 2 − x1 ⋅ x − x2 ⋅ x + x1 ⋅ x2 = a ( x ( x − x1 ) − x2 ( x − x1 ) ) = a ( x − x1 )( x − x2 ) In definitiva, si ha che: ax 2 + bx + c = a ( x − x1 )( x − x2 ) ( ) In sintesi, per scomporre in fattori un trinomio di secondo grado dobbiamo: scrivere l’equazione ad esso associata; calcolare il suo discriminante: • se ∆ ≥ 0, determinare le sue soluzioni; • scrivere il trinomio come prodotto di tre fattori applicando la relazione ( ); • se ∆ < 0, il trinomio è irriducibile. Queste osservazioni ci permettono di dare una risposta a quesiti di varo tipo; ad esempio: scrivere una equazione, ridotta a forma normale, della quale sono note le sue soluzioni; determinare due numeri conoscendo la loro somma ed il loro prodotto; scomporre in fattori, nell’insieme dei numeri reali, un trinomio di secondo grado; semplificare alcune frazioni algebriche. Esempi a) Determiniamo l’equazione, ridotta a forma normale, che ha come soluzioni i numeri −2 e 3. Calcoliamo la somma s ed il prodotto p delle soluzioni: s = −2 + 3 = 1 ; Sostituendo nell’equazione (***), otteniamo: p = −2 ⋅ 3 = −6 x 2 − x − 6 = 0 che è l’equazione cercata. 94 b) Determiniamo l’equazione, ridotta a forma normale, che ha come soluzioni i numeri − 3 e 3 . 2 2 Poiché le soluzioni sono opposte, l’equazione è pura. La somma s = x1 + x2 = − 3 + 3 = 0 , il prodotto p = x1 ⋅ x2 = − 3 ⋅ 3 = − 9 . 2 2 2 2 4 Sostituendo nell’equazione (***), otteniamo: x2 − 9 = 0 ⇒ 4x2 − 9 = 0 4 che è l’equazione cercata. c) Determiniamo l’equazione, ridotta a forma normale, che ha come soluzioni i numeri 3 2 e 2. 2 La somma s = x1 + x2 = 3 2 + 2 = 7 2 , il prodotto 2 2 p = x1 ⋅ x2 = 3 2 ⋅ 2 = 3 . 2 Sostituendo nell’equazione (***), otteniamo: x2 − 7 2 x + 3 = 0 ⇒ 2x2 − 7 2x + 6 = 0 2 che è l’equazione cercata. d) La somma di due numeri è 1 ed il loro prodotto è − 2 . Quali sono i due numeri? 3 3 Sappiamo che s = 1 e p = − 2 ; sostituendo nell’equazione (***), otteniamo: 3 3 ( ) x2 − 1 x + − 2 = 0 3 3 che, ridotta alla forma normale, diventa 3x 2 − x − 2 = 0 . Risolviamo l’equazione: calcoliamo il discriminante: ∆ = b 2 − 4ac = ( −1) − 4 ⋅ 3 ⋅ ( −2 ) = 1 + 24 = 25 ⇒ ∆ > 0 2 determiniamo le soluzioni: x 12 = −b ± ∆ ⇒ x 12 = 1 ± 25 = 1 ± 5 = ր ց 2a 2⋅3 6 I numeri richiesti, quindi, sono − 2 e 1. 3 95 x1 = 1 − 5 = −4 = − 2 6 6 3 x2 = 1 + 5 = 6 = 1 6 6 e) Scomponiamo in fattori il trinomio 7 x2 − 6x − 1. Scriviamo l’equazione associata: 7 x2 − 6x − 1 = 0 ; ( ) − ac = ( −3) − 7 ⋅ ( −1) = 9 + 7 = 16 ⇒ calcoliamo il discriminante: ∆ = b 4 2 2 2 ∆ > 0; 4 determiniamo le sue soluzioni: x1 = 3 − 4 = − 1 −b± ∆ 7 7 4 ⇒ x = 3 ± 16 = 3 ± 4 = ր x 12 = 2 1 2 ց a 7 7 x2 = 3 + 4 = 7 = 1 7 7 Si ha a = 7; x1 = − 1 ; 7 x2 = 1 ; sostituendo nella relazione ( ), otteniamo: ( ) ( x −1) ⇒ ( 7 x + 1)( x −1) 7 x2 − 6 x − 1 = 7 x + 1 7 2x2 − 2x − 2 . f) Scomponiamo in fattori il trinomio Scriviamo l’equazione associata: 2x2 − 2x − 2 = 0 ; ( calcoliamo il discriminante: ∆ = b 2 − 4ac = − 2 ) 2 − 4 ⋅ 2 ⋅ ( −2 ) = 2 + 16 = 18 ⇒ ∆ > 0; determiniamo le sue soluzioni: x 1 2 = −b ± ∆ ⇒ x 1 2 = 2a Si ha a = 2; x1 = 2 − 3 2 = − 2 2 = − 2 4 4 2 2 ± 18 = 2 ± 3 ⋅ 2 = 2 ± 3 2 = ր ց 2⋅2 4 4 x2 = 2 + 3 2 = 4 2 = 2 4 4 x1 = − 2 ; 2 2 x2 = 2 ; sostituendo nella relazione ( ), otteniamo: ( ) ( 2x2 − 2x − 2 = 2 x + 2 x − 2 = 2x + 2 2 g) Scomponiamo in fattori il trinomio Scriviamo l’equazione associata: calcoliamo il discriminante: 4 x2 − 2x + 1 . 4x2 − 2x + 1 = 0 ; ( ) − ac = ( −1) − 4 ⋅1 = 1 − 4 = −3 ⇒ ∆= b 4 2 2 Il trinomio è irriducibile. h) Semplifichiamo la frazione algebrica x 2 + 3x − 6 . x 2 + 3 3x + 6 • Scomponiamo in fattori il numeratore x 2 + 3 x − 6 . Scriviamo l’equazione associata )( x − 2 ) x2 + 3x − 6 = 0 ; 96 2 ∆ < 0. 4 calcoliamo il discriminante: ∆ = b 2 − 4ac = ( 3) 2 − 4 ⋅1 ⋅ ( −6 ) = 3 + 24 = 27 ⇒ ∆ > 0; x 1 2 = −b ± ∆ ⇒ 2a determiniamo le soluzioni dell’equazione associata: x1 = − 3 − 3 3 = − 4 3 = −2 3 2 2 ⇒ x 12 = − 3 ± 27 = − 3 ± 3 = − 3 ± 3 3 = ր ց 2 ⋅1 2 2 x2 = − 3 + 3 3 = 2 2 = 3 2 2 3 Si ha a = 1; x1 = 3 ; x2 = −2 3 ; applicando la relazione ( ) si ottiene: ( )( x2 + 3x − 6 = x − 3 x + 2 3 • Scomponiamo in fattori il denominatore Scriviamo l’equazione associata ) x 2 + 3 3x + 6 . x2 + 3 3x + 6 = 0 ; ( ) calcoliamo il discriminante: ∆ = b 2 − 4ac = 3 3 2 − 4 ⋅1 ⋅ ( +6 ) = 27 − 24 = 3 ⇒ ∆ > 0; determiniamo le soluzioni dell’equazione associata: x 12 = −b ± ∆ = −3 3 ± 3 = −3 3 ± 3 = ր ց 2a 2 ⋅1 2 Si ha a = 1; x1 = −2 3 ; x1 = −3 3 − 3 = − 4 3 = −2 3 2 2 x2 = −3 3 + 3 = − 2 3 = − 3 2 2 x2 = − 3 ; applicando la relazione ( ) si ottiene: ( )( x 2 + 3 3x + 6 = x + 2 3 x + 3 ) Riscriviamo la frazione sostituendo al numeratore e al denominatore la loro scomposizione in fattori; si ottiene: ( ( )( )( )( ) (x − 3) ) ( = ) ( x + 2 3) ( x + 3) ( x + 3) x 2 + 3x − 6 = x − 3 x + 2 3 = x2 + 3 3x + 6 x+2 3 x+ 3 x− 3 x+2 3 1 1 PROVA TU 1) Scrivi l’equazione di secondo grado, ridotta a forma normale, che ha come soluzioni: a) i numeri 2 3 e 4 3 ; 5 b) il numero −3; c) i numeri 0 e 5; d) i numeri −4 e 4. 2) Determina due numeri conoscendo la loro somma s ed il loro prodotto p: a) s = 11 , 6 p = 6; b) s = 3, p = −3; 97 c) s = 4 + 3 , 2 p= 3 3) Scomponi i seguenti trinomi di secondo grado: a) x 2 − 7 x + 10 ; b) 4 x 2 + 3 x − 1 ; c) x 2 + x − 6 ; d) 6 x 2 − 5 5 + 5 4) Semplifica le seguenti frazioni algebriche: 2 b) 2 x 2 − 2 2 x − 3 2x − 5 2x + 6 2 a) 3 x2 + x − 2 ; 6 x + 5x − 6 14.4 Equazioni parametriche di secondo grado Si chiamano equazioni parametriche quelle equazioni in cui, oltre all’incognita, compare un’altra lettera chiamata “parametro”; per tali equazioni non si richiede di determinare l’insieme soluzione, ma di stabilire per quale valore del parametro esse soddisfano determinate condizioni. Esempi a) Determina per quali valori del parametro k le soluzioni dell’equazione kx 2 − ( k − 3) x + 1 = 0 sono reali e coincidenti. Un’ equazione di secondo grado ha due soluzioni reali e coincidenti soltanto se ∆ = 0. In questa equazione si ha b = − ( k − 3) ; a=k; c=1 ∆ = b 2 − 4ac = − ( k − 3) − 4k . 2 Calcoliamo il discriminante: − ( k − 3) − 4k = 0 . 2 Dovendo essere ∆ = 0, si ottiene Risolviamo l’equazione ottenuta: − ( k − 3) − 4k = 0 ⇒ k 2 − 6k + 9 − 4k = 0 ⇒ k 2 − 10k + 9 = 0 ⇒ S = {1,9} 2 k =1 e k = 9 I valori di k che soddisfano la condizione richiesta sono: b) Determina per quali valori del parametro h le soluzioni dell’equazione 4 x 2 + ( h − 2 ) x + 1 = 0 sono reali. Un’ equazione di secondo grado ha due soluzioni reali soltanto se ∆ ≥ 0. In questa equazione si ha a = 4; Calcoliamo il discriminante: Dovendo essere ∆ ≥ 0, si ottiene b = ( h − 2) ; c=1 ∆ = b 2 − 4ac = ( h − 2 ) − 16 . 2 ( h − 2) 2 − 16 ≥ 0 . Eseguendo le operazioni indicate, si ottiene: ( h − 2) 2 − 16 ≥ 0 ⇒ h 2 − 4h + 4 − 16 ≥ 0 ⇒ h 2 − 4h − 12 ≥ 0 ⇒ ( h − 6 )( h + 2 ) ≥ 0 L’insieme soluzione di questa disequazione è S = ]−∞, −2[ ∪ ]6, +∞[ . La condizione richiesta è verificata da tutti i numeri h tali che h ∈ ]−∞, −2] ∪ [ 6, +∞[ . 98 c) Determina per quale valore del parametro m l’equazione 3mx 2 − ( 5 + m ) x + 1 + m = 0 ha una soluzione nulla. Un’equazione di secondo grado ha una soluzione nulla se è una equazione spuria; il suo termine noto, allora, deve essere nullo. Imponiamo, perciò, c = 0 ; si ottiene: 1 + m = 0 ⇒ m = −1 Il valore di m che soddisfa la condizione richiesta è: m = −1 . d) Determinare il valore del parametro l affinché il numero 3 sia soluzione dell’equazione x 2 − ( 5l + 1) x + 9l = 0 . Un numero è soluzione di un equazione se, sostituito alla variabile, rende vera l’uguaglianza. Sostituendo il numero 3 alla variabile x, si ottiene: 9 − ( 5l + 1) ⋅ 3 + 9l = 0 . Dobbiamo, allora, determinare il valore di l per il quale è vera quest’ultima uguaglianza: 9 − ( 5l + 1) ⋅ 3 + 9l = 0 ⇒ 9 − 15l − 3 + 9l = 0 ⇒ −6l + 6 = 0 ⇒ l = 1 Il valore di l che soddisfa la condizione richiesta è: l = 1. e) Determina per quale valore del parametro p, la somma delle soluzioni dell’equazione 2 x 2 − ( p + 1)x + p = 0 è uguale a 3. Poichè b x1 + x 2 = − , deve essere a In questa equazione a = 2; − b = 3. a b = − ( p + 1) . Sostituendo i valori dei coefficienti otteniamo : −b =− a − ( p + 1) p +1 ⇒ =3 2 2 Risolviamo l’equazione: p +1 = 3 ⇒ p +1 = 6 ⇒ p = 5 2 Il valore di p che soddisfa la condizione richiesta è 99 p = 5. f) Determina per quale valore del parametro h il prodotto delle soluzioni dell’equazione: (3h + 2)x 2 − 5(h − 3)x + 1 = 0 8 è uguale a − . 3 Poichè x1 ⋅ x 2 = c , deve essere a In questa equazione c = −8 . a 3 a = 3h + 2 ; c = 1. Sostituendo i valori dei coefficienti otteniamo : c = 1 ⇒ 1 = −8 a 3h + 2 3h + 2 3 Risolviamo l’equazione: 1 = − 8 ⇒ se h ≠ − 2 , 3 = −8 ( 3h + 2 ) ⇒ 3 = −24h − 16 ⇒ 24h = −19 ⇒ h = − 19 3h + 2 3 3 24 Il valore di h che soddisfa la condizione richiesta è h = − 19 . 24 g) Determina per quale valore del parametro k le soluzioni dell’equazione 4 x 2 − (7 k − 5)x + 3k − 2 = 0 sono reciproche fra loro e scrivi l’equazione corrispondente. Affermare che le soluzioni sono reciproche vuol dire che x1 = 1 ⇒ x1 ⋅ x2 = 1 ⇒ c = 1 x2 a In questa equazione a = 4; c = 3k − 2 . Sostituendo i valori dei coefficienti otteniamo : c = 3k − 2 ⇒ 3k − 2 = 1 a 4 4 Risolviamo l’equazione: 3k − 2 = 1 ⇒ 3k − 2 = 4 ⇒ 3k = 6 ⇒ k = 2 4 Il valore di k che soddisfa la condizione richiesta è k = 2. Per scrivere l’equazione corrispondente, sostituiamo al parametro k il valore 2: 4 x 2 − ( 7 ⋅ 2 − 5) x + 3 ⋅ 2 − 2 = 0 ⇒ 4 x 2 − 9 x + 4 = 0. h) Determina per quale valore del parametro t l’equazione : (t − 5) 2 x 2 + ( 2t − 1) x − 3 = 0 ha due soluzioni opposte. Una equazione di secondo grado ha due soluzioni opposte se è una equazione pura con coefficienti a e c discordi; dovrà, allora essere b = 0 e a ⋅ c < 0 . 100 In questa equazione a = ( t − 5 ) ; b = 2t − 1; 2 Deve essere, allora, c = −3. 2t − 1 = 0 ⇒ t = 1 . 2 Osserviamo, inoltre, che a ⋅ c = ( t − 5 ) ⋅ ( −3) < 0 per qualsiasi valore di t ≠ 5 (perché?). 2 Il valore di t che soddisfa la condizione richiesta è t = 1 . 2 PROVA TU 2 Data l’equazione kx − 2 kx + 6 − 2 k = 0 , determina k in modo che: a) una soluzione sia uguale a 1; b) una soluzione sia nulla; c) le soluzioni siano reali; d) le soluzioni siano opposte. 14.5 Equazioni e problemi Come già visto nel paragrafo 9.12, esistono nel campo matematico, in quello delle scienze applicate e nella realtà problemi il cui modello matematico è rappresentato da un’equazione. In questo paragrafo affrontiamo problemi che hanno come modello matematico una equazione di secondo grado. Per la costruzione del modello matematico del problema riprendiamo lo schema del paragrafo 9.12. Cosa mi chiede il problema? → 1. Individuare la richiesta del problema Quale quantità posso indicare con x? → 2. Scegliere l’ incognita (richiesta) Quali valori può assumere x? → Quali elementi dipendono da x? → 4. Scrivere altri elementi in funzione di x Quale relazione mi consente di trovare x? → 5. Impostare equazione risolvente Determino il valore di x → 6. Risolvere l’equazione Posso accettare il valore che ho trovato? → 7. Controllare accettabilità della soluzione Scrivo la risposta al problema → 8. Scrivere insieme soluzione o risposta 101 3. Porre condizioni accettabilità o dominio del problema Applichiamo lo schema precedente per individuare la soluzione di alcuni problemi. a) Determina un numero positivo tale che il suo quadrato aumentato del suo doppio sia uguale a 8. 1. Individuare la richiesta del problema → 2. Assegnare incognita (richiesta) → x = numero positivo 3. Porre condizioni accettabilità → x∈R+ 4. Scrivere altri elementi in funzione di x → 5. Impostare equazione risolvente → numero positivo x 2 = quadrato di x 2x = doppio di x x2 + 2x = 8 x2 + 2 x = 8 ⇒ x2 + 2 x − 8 = 0 6. Risolvere l’equazione 7. Controllare accettabilità della soluzione 8. Scrivere insieme soluzione o risposta → → ( ) − ac = 1 −1⋅ ( −8) = 1 + 8 = 9 > 0 ∆= b 4 2 2 2 −b± ∆ 4 = −1 ± 9 = −1 ± 3 ⇒ x 12 = 2 a 1 ⇒ x1 = −4 ∨ x2 = 2 −4 ∉R + ⇒ soluzione non accettabile; 2 ∈ R+ ⇒ soluzione accettabile. → S = {2}} oppure (Risposta) Il numero richiesto è 2. b) In un rettangolo la misura di una dimensione supera il triplo della misura dell’altra di 8 cm. Sapendo che l’area del rettangolo misura 3 cm² , determina le misure dei lati del rettangolo. Osservazione In un problema di carattere geometrico, è opportuno costruire, oltre al modello matematico, anche il modello grafico del problema; quindi, è necessario disegnare la figura che soddisfa le condizioni poste dal problema. AB = 3AD + 8 102 1. Individuare la richiesta del problema → misura dei lati 2. Assegnare incognita (richiesta) → x = misura di AD 3. Porre condizioni accettabilità → x∈R+ 3x = triplo di AD 4. Scrivere altri elementi in funzione di x → 3x + 8 = misura di AB x ( 3 x + 8 ) = area di ABCD 5. Impostare equazione risolvente → x ( 3 x + 8) = 3 x ( 3x + 8) = 3 ⇒ 3x 2 + 8 x − 3 = 0 ( ) − ac = 4 − 3 ⋅ ( −3) = 16 + 9 = 25 > 0 ∆= b 4 2 → 6. Risolvere l’equazione 7. Controllare accettabilità della soluzione → 2 −b± ∆ 4 = −4 ± 25 = −4 ± 5 ⇒ x 12 = 2 a 3 3 ⇒ x1 = −3 , x2 = 1 3 + −3 ∉ R ⇒ soluzione non accettabile; 1 ∈ R+ 3 → 8. Scrivere la risposta 2 ⇒ soluzione accettabile. AD = 1 cm; 3 AB = 3 ⋅ 1 + 8 = 9 cm. 3 14.6 Equazioni di grado superiore al secondo Qual è il grado delle seguenti equazioni? a) ( 2a + 1) ( a 2 − 2 ) = a + 3 ⇒ (riduci a forma normale) ……………………… = 0 , grado …………. b) ( h 2 − 3)( h 2 + 2 ) = 0 c) (y 3 )( ) −1 y2 + 1 = y2 + 4 ⇒ grado …………. ⇒ (riduci a forma normale) ……………………… = 0 , grado …………. d) ( x − 3) ( y 2 + 1) ( x + 2 ) = 0 ⇒ (riduci a forma normale) ……………………… = 0 , grado …………. Come sicuramente hai già notato, tutte le precedenti equazioni hanno grado maggiore di …… . 103 In questo e nei prossimi paragrafi ci occuperemo di particolari equazioni di grado superiore al secondo in una sola variabile. Possiamo dare, allora, la seguente definizione: Un’equazione algebrica a coefficienti reali in una variabile si dice di grado superiore al secondo se, ridotta a forma normale, è del tipo P ( x ) = 0 , con P ( x ) polinomio di grado n ≥ 3 . Ad esempio sono di grado superiore al secondo le seguenti equazioni: x 3 − 2 x 2 − 3x + 6 = 0 ; x4 −1 = 0 ; x 3 + 2 x 2 − 5x − 6 = 0 Risolvere, nell’insieme dei numeri reali, un’equazione di questo tipo vuol dire determinare tutte le sue soluzioni o radici reali e, quindi, determinare tutti gli zeri reali del polinomio P( x) . • Ricordiamo che si chiama zero di un polinomio il numero reale α per il quale risulta P(α) = 0. Prima di illustrare i vari procedimenti per la risoluzione di equazioni di grado superiore al secondo, premettiamo il Teorema fondamentale dell’Algebra ed alcune sue conseguenze: Il numero delle soluzioni di un’equazione algebrica in una variabile è uguale al grado dell’equazione stessa. Conseguenza: Un’equazione algebrica di grado n a coefficienti reali ammette al massimo n soluzioni reali. È possibile dimostrare che le soluzioni non reali di un’equazione algebrica sono sempre in numero pari ( 0, 2, 4 ,6,….), quindi: un’equazione algebrica a coefficienti reali di grado dispari ha sempre una soluzione reale. La risoluzione di equazioni di grado superiore al secondo, ed in particolare la ricerca di formule risolutive per esse, ha rappresentato per molti secoli un vero problema per i matematici. Due matematici italiani del Cinquecento, G. Cardano e Scipione del Ferro, riuscirono a determinare formule risolutive per le equazioni di terzo e di quarto grado, anche se la loro applicazione non è semplice. All’inizio del 1800, precisamente nel 1824, il matematico norvegese N. Abel dimostrò che non esistono formule risolutive per le equazioni di grado superiore al quarto. E’ importante, comunque, sottolineare che questo non significa che non sia possibile risolvere equazioni di grado superiore al quarto, ma soltanto che non esiste una formula generale, come ad esempio per le equazioni di secondo grado e terzo grado, che mette in relazione le sue soluzioni dell’equazione con i suoi coefficienti reali. Esaminiamo, comunque, alcune procedimenti che permettono di risolvere particolari equazioni di grado superiore al secondo. 104 14.7 Equazioni binomie Osserva il polinomio al primo membro delle seguenti equazioni e completa: b) 1 b 4 − 1 = 0 ; 16 a) x3 + 27 = 0 ; c) 4 x 5 − 243 = 0 ; d) 8 x 6 + 1 = 0 • ciascuno dei polinomi in esame è formato da …… termini e, quindi, esso è un …………….. ; • in ciascuno dei polinomi in esame è presente il termine di grado ……. ; • il grado di ciascuno dei polinomi in esame è maggiore di …….. ; • il grado delle equazioni a) e c) è espresso da un numero ……………… ; • il grado delle equazioni b) e d) è espresso da un numero ……………… . Poiché il polinomio a primo membro è un binomio, queste equazioni sono chiamate equazioni binomie. Risolviamo le equazioni precedenti. a) x3 + 27 = 0 ⇒ x3 = −27 . Poiché l’esponente della potenza è un numero dispari, esiste un solo numero reale che rende vera l’uguaglianza, quindi: x3 + 27 = 0 ⇒ x3 = −27 ⇒ x = 3 −27 ⇒ x = −3 ⇒ S = {−3} . b) 1 b 4 − 1 = 0 ⇒ b 4 − 4 = 0 ⇒ b 4 = 4 . 4 Poiché l’esponente della potenza è un numero pari esistono due numeri reali che, rendono vera l’uguaglianza, quindi: 1 b 4 − 1 = 0 ⇒ b 4 − 4 = 0 ⇒ b 4 = 4 ⇒ b = ± 4 4 ⇒ b = ± 4 22 ⇒ 4 { } ⇒ b=± 2 ⇒ S= ± 2 c) 4 x 5 − 243 = 0 ⇒ x5 = 243 . 5 Poiché l’esponente della potenza è un numero dispari, esiste un solo numero reale che rende vera l’uguaglianza, quindi: 4 x 5 − 243 = 0 ⇒ x5 = 243 ⇒ x = 5 243 ⇒ 5 4 { } ⇒ x = 53 = ( razionalizzando ) = 3 5 8 ⇒ S = 3 5 8 5 5 4 d) 8 x 6 + 1 = 0 . Il binomio 8 x 6 + 1 esprime la somma fra un termine non negativo ed uno positivo; tale somma, pertanto, non potrà mai essere zero. L’equazione, quindi, non ha soluzioni. In simboli: 8 x6 + 1 = 0 ⇒ S = ∅ 105 Analizzando i risultati ottenuti, notiamo che: • l'insieme soluzione di entrambe le equazioni di grado dispari è diverso dall’insieme vuoto ed è formato da un solo numero reale; • solo l’insieme soluzione di una delle due equazioni di grado pari è diverso dall’insieme vuoto ed esso è formato da due numeri reali opposti. In particolare, ha soluzioni l’equazione in cui i due termini sono discordi. Le osservazioni appena fatte sono di carattere generale. Si ha, quindi, la seguente definizione: Si chiama binomia un’equazione del tipo ax n + b = 0 con n ∈ N 0 e a ≠ 0 . Casi particolari: se n = 1, l’equazione binomia è un’ equazione di primo grado; se n = 2, l’equazione binomia è un’ equazione pura di secondo grado; se b = 0, l’equazione si riduce all’equazione monomia ax n = 0 ed il suo insieme soluzione è S = {0} . Osservazione Consideriamo l’equazione monomia 3x5 = 0 . 3x5 = 0 ⇒ 3 ⋅ x ⋅ x ⋅ x ⋅ x ⋅ x = 0 . Per definizione di potenza, possiamo scrivere Ora, per la legge di annullamento del prodotto, sappiamo che il prodotto di più fattori è zero se almeno uno di essi è zero. Si ottiene, allora: x=0 ∨ x=0 ∨ x=0 ∨x=0 ∨x=0 La soluzione “0” è stata ottenuta cinque volte; si dice, pertanto, che essa è una soluzione reale con molteplicità 5 oppure che essa ha cinque soluzioni reali coincidenti con la soluzione 0. Consideriamo, quindi, l’equazione binomia ax n + b = 0 con a ≠ 0 ∧ b ≠ 0 . b Per determinarne l’insieme soluzione, ricaviamo x n ; otteniamo: x n = − . a A questo punto, è necessario distinguere due casi: n pari a e b discordi: l’equazione ammette due radici reali opposte x = ± n − b , quindi a S = ± n − b ; a a e b concordi: l’equazione non ha soluzioni reali, quindi S = ∅; 106 n dispari l’equazione ammette una sola radice reale x = ± n − b , quindi S = n − b a a Esempi Risolviamo le seguenti equazioni binomie: a) 2 x 4 − 32 = 0 ; b) x 4 + 4 = 0 ; c) 2 x 3 − 54 = 0 ; d) x 7 + 1 = 0 128 a) Il grado dell’equazione binomia è espresso da un numero pari (4). Osserviamo che a e b sono discordi, pertanto l’equazione ha due soluzioni reali opposte. Applicando il procedimento descritto in precedenza, si ottiene: 2 x 4 − 32 = 0 ⇒ x 4 = 16 ⇒ x = ± 4 16 ⇒ x = ±2 ⇒ S = {±2} . Osserviamo che saremmo arrivati allo stesso risultato scomponendo in fattori il polinomio al primo membro ed applicando la legge di annullamento del prodotto. Infatti: ( )( ) 2 x 4 − 32 = 0 ⇒ 2 x 2 − 4 x 2 + 4 = 0 ⇒ x 2 − 4 = 0 ⇒ x = ±2 ⇒ S = {±2} b) Il grado dell’equazione binomia è espresso da un numero pari (4) e cui a e b sono concordi. L’equazione non ha soluzione reali, quindi S = ∅. c) Il grado dell’equazione binomia è espresso da un numero dispari (3); pertanto l’equazione ha una soluzione reale. Si ottiene: x 3 = 27 ⇒ x = 3 27 ⇒ x = 3 ⇒ S = {3} . Osserviamo che saremmo arrivati allo stesso risultato scomponendo in fattori il polinomio al primo membro ed applicando la legge di annullamento del prodotto. Infatti: x 3 − 27 = 0 ⇒ (differenza di due cubi) (x − 3)(x 2 + 3x + 9) = 0 ⇒ ⇒ x − 3 = 0 ∨ x 2 + 3x + 9 = 0 ⇒ x = 3 L’equazione di secondo grado x 2 + 3 x + 9 = 0 , avendo discriminante minore di zero non ha soluzioni reali. d) Il grado dell’equazione binomia è espresso da un numero dispari (3); pertanto l’equazione ha una soluzione reale. Infatti: { } 1 x7 + 1 = 0 ⇒ x 7 = − ⇒ x= 7 − 1 ⇒ x=−1 ⇒ S= −1 128 128 2 2 128 107 PROVA TU 1) Senza risolverle, riconosci quali delle seguenti equazioni binomie sono impossibili e quali ammettono una sola radice reale: a) 2 x 3 − 15 = 0 b) x 4 + 25 = 0 c) 2 x 6 − 10 = 0 d) x 5 − 243 = 0 e) 2 x 4 = 56 2) Risolvi le seguenti equazioni binomie : a) 3 x 3 + 81 = 0 b) 3 x 3 + 81 = 0 c) 3 x 4 − 16 = 0 d) 3 x 4 + 16 = 0 ESERCIZIO SVOLTO : Risolviamo e discutiamo, al variare del parametro reale a, l’equazione binomia ax 4 + 5 = 0 . Distinguiamo due casi: • a=0 l’equazione diventa 5 = 0 . Ovviamente è impossibile, quindi S = ∅; • a≠0 5 esplicitando x 4 si ottiene x 4 = − ; a − se a < 0 , l’espressione − x = ±4 − 5 è positiva; l’equazione ha due radici reali: a 5 ⇒ S = ± 4 − 5 ; a a − se a > 0 l’espressione − 5 risulta negativa; l’equazione non ha soluzioni reali: a S = ∅. PROVA TU 1) Data l’equazione binomia (a + 2 )x 4 − 3 = 0 completa in modo adeguato lo schema seguente : se a + 2 = 0 ⇒ a = .......... , l’equazione diventa ……………… e risulta ……………….. ; se a ≠ ......... si ottiene x 4 = ............... da cui : se a + 2 > 0 ⇒ a > ........ l’equazione ha …….. soluzioni reali: x = ±....................... ; se a + 2 < 0 ⇒ a < ........ l’equazione risulta ………………………... . 2) Risolvi e discuti l’equazione binomia x 4 + b − 2 = 0 al variare del parametro b ∈ R . 14.8 Equazioni trinomie Osserva il polinomio al primo membro delle seguenti equazioni e completa: a) x 6 − 9 x3 + 8 = 0 ; b) 4 y 4 + 3 y 2 − 1 = 0 ; 108 c) v10 − 31v5 − 32 = 0 . • ciascuno dei polinomi in esame è formato da …… termini; esso è un ………………….. ; • in ciascuno dei polinomi in esame è presente il termine di grado ……. ; • in ciascuno dei polinomi in esame l’esponente maggiore è il …………… dell’esponente minore. Equazioni di questo tipo sono chiamate equazioni trinomie. Si ha, allora, la seguente definizione: ax 2 n + bx n + c = 0 , con n ∈ N 0 e a, b, c numeri Un’equazione si dice trinomia se è del tipo reali non nulli. Casi particolari n = 1 : l’equazione è un’equazione di secondo grado completa, già studiata precedentemente; n = 2 : l’equazione è un’equazione di quarto grado ax 4 + bx 2 + c = 0 , detta biquadratica. Determinare l’insieme soluzione di equazioni di questo tipo non è molto difficile. x 6 − 9 x3 + 8 = 0 . Risolviamo l’equazione a) : ( ) Poniamo x3 = t ⇒ x 6 = x3 2 = t 2 ; sostituendo nell’equazione, si ottiene t 2 − 9t + 8 = 0 . Risolviamo l’equazione di secondo grado ottenuta: ∆ = …………. > 0; t 1 2 = ……………………………….. Sostituiamo a t i valori così determinati; si ottengono le equazioni: x3 = 1 ⇒ x = 3 1 ⇒ x = 1 ⇒ S1 = {1} x3 = 8 ⇒ x = 3 8 ⇒ x = 2 ⇒ S2 = {2} L’insieme soluzione dell’equazione a) è, dunque, S = S1 ∪ S2 = {1, 2} . 4 y4 + 3 y2 −1 = 0 . Risolviamo l’equazione b): Questa equazione è un’equazione trinomia di quarto grado, quindi è un’equazione biquadratica. ( ) Poniamo y 2 = a ⇒ y 4 = y 2 2 = a 2 ; sostituendo nell’equazione, si ottiene Risolviamo l’equazione di secondo grado ottenuta: ∆ = …………. > 0; a 12 = ……………………………….. Sostituiamo a t i valori così ottenuti; si ottengono le equazioni: { } y 2 = 1 ⇒ y = ± 1 ⇒ S1 = ± 1 4 2 2 y 2 = −1 ⇒ S2 = ∅ { } L’insieme soluzione dell’equazione b) è, dunque, S = S1 ∪ S2 = ± 1 . 2 109 4a 2 + 3a − 1 = 0 . Risolviamo l’equazione c): v10 − 31v5 − 32 = 0 . Ripetendo il procedimento seguito per le equazioni degli esempi a) e b), poniamo v5 = .... ⇒ v10 = (....) = b... ; sostituendo nell’equazione, si ottiene ……………..……. . 2 Risolviamo l’equazione di secondo grado ottenuta: ∆ = …………. > 0; b12 = ……………………………….. Sostituiamo a t i valori così ottenuti; si ottengono le equazioni: v5 = ...... ⇒ v = 5 ..... ⇒ v = ....... ⇒ S1 = {.....} v5 = ...... ⇒ v = 5 ..... ⇒ v = ....... ⇒ S2 = {.....} L’insieme soluzione dell’equazione c) è, dunque, S = S1 ∪ S2 = {........, ........} . Sintetizziamo il procedimento che, in generale, permette di determinare le soluzioni reali dell’equazione trinomia ax 2 n + bx n + c = 0 : si opera un cambiamento di variabile ponendo x n = y e, quindi, x 2 n = y 2 ; l’equazione trinomia si riduce ad un’equazione di secondo grado: ay 2 + by + c = 0 , detta equazione risolvente dell’equazione trinomia (*); si determinano le soluzioni y 1 e y2 dell’equazione risolvente; si risolvono le equazioni binomie x n = y1 e x n = y 2 ; detti S1 e S2 gli insiemi soluzioni delle equazioni binomie, l’insieme soluzione S dell’equazione trinomia è S = S1 ∪ S2 . Esempi : Risolviamo le seguenti equazioni trinomie: a) x 8 − 17 x 4 + 16 = 0 ; b) x 8 + 17 x 4 + 16 = 0 a) Seguiamo lo schema illustrato in precedenza: • operiamo il cambiamento di variabile: x4 = y ; • l’equazione x 8 − 17 x 4 + 16 = 0 si trasforma nell’equazione di secondo grado y 2 − 17 y + 16 = 0 ; • determiniamo le soluzioni dell’equazione risolvente: y1 = 1 e y 2 = 16 ; • risolviamo le equazioni binomie che si ottengono sostituendo ad y i valori ottenuti: x4 = 1 ⇒ x = ±1 ⇒ S1 = {±1} , x 4 = 16 ⇒ x = ±2 ⇒ S2 = {±2} ; • L’insieme soluzione dell’equazione x 8 − 17 x 4 + 16 = 0 è S = S1 ∪ S2 ⇒ S = {±1, ±2} . 110 b) Seguiamo lo schema illustrato in precedenza: • operiamo il cambiamento di variabile: x4 = y ; • l’equazione x8 + 17 x 4 + 16 = 0 si trasforma nell’equazione di secondo grado y 2 + 17 y + 16 = 0 ; • determiniamo le soluzioni dell’equazione risolvente: y1 = −1 e y 2 = −16 ; • risolviamo le equazioni binomie che si ottengono sostituendo ad y i valori ottenuti: x 4 = −1 ⇒ S1 = ∅ , x 4 = −16 ⇒ S2 = ∅ ; • L’insieme soluzione dell’equazione x8 + 17 x 4 + 16 = 0 è S = S1 ∪ S2 ⇒ S = ∅ . ATTENZIONE L’equazione x 6 + 9 x 2 + 8 = 0 non è una equazione trinomia perché 6 non è il doppio di 2. PROVA TU 1) Risolvi le seguenti equazioni trinomie : 1 3 2 = S 2 ; 2 a) 32 x 6 − 12 x 3 + 1 = 0 b) { } S = ± 2 x 8 − 3x 4 − 4 = 0 2) Data l’equazione ax 6 + bx 3 + c = 0 quale condizione deve essere verificata affinchè essa ammetta radici reali ? In tal caso quante sono le sue soluzioni reali ? OSSERVAZIONE Un’equazione biquadratica ax 4 + bx 2 + c = 0 è una particolare equazione trinomia che si riduce ad una equazione di secondo grado con la sostituzione di variabile x 2 = y . Le sue soluzioni reali, se esistono, sono date dalle soluzioni delle due equazioni binomie di secondo grado x 2 = y1 e x 2 = y 2 , dove y 1 e y 2 sono le soluzioni reali dell’equazione risolvente di secondo grado. Un’equazione biquadratica, essendo di quarto grado, può avere , al massimo, quattro soluzioni reali. Facendo un semplice ragionamento si può osservare che le soluzioni reali della biquadratica saranno effettivamente quattro se l’equazione risolvente avrà discriminante maggiore di zero e se entrambe le sue radici sono positive. 111 Quali condizioni devono verificare i coefficienti di un’equazione biquadratica affinchè essa abbia due sole soluzioni reali ? …………………………………………………………………………. . E quali condizioni devono essere verificate affinchè essa non abbia alcuna soluzione reale ? …………………………………………………………………………………………………… . PROVA TU 1) Risolvi le seguenti equazioni biquadratiche : { } { } a) 4 x 4 − 13 x 2 + 3 = 0 ; b) x 4 − 2 x 2 − 15 = 0 S = ± 1 , ± 3 ; S = ± 5 2 c) x 4 + 13 x 2 + 36 = 0 ; d) 3 x 4 + 10 x 2 + 9 = 0 [S = ∅; S = ∅ ] 2) Senza risolverle, stabilisci il numero di soluzioni reali delle seguenti equazioni biquadratiche : a) 2 x 4 − 7 x 2 + 3 = 0 ; b) 2 x 4 + 9 x 2 − 5 = 0 ; c) 4 x 4 + 5 x 2 + 1 = 0 3) Scrivi un’equazione biquadratica avente per soluzioni i numeri ± 1 2 ;± . 2 3 14.9 Equazioni risolubili con particolari sostituzioni ( ) 2 ( ) Ci proponiamo di risolvere l’equazione x 2 − 2 − 5 x 2 − 2 + 6 = 0 . Probabilmente, la prima cosa che ci viene in mente è quella di svolgere i calcoli indicati e ridurla a forma normale. Così facendo, otteniamo un’equazione che presenta al primo membro un polinomio di quarto grado. Ricorda, però, è sempre opportuno riflettere prima di agire! ( ) 2 ( ) La forma dell’equazione x 2 − 2 − 5 x 2 − 2 + 6 = 0 è simile a quella di un’equazione trinomia, il primo membro, infatti, è formato da tre termini e sono presenti due potenze i cui esponenti sono uno il doppio dell’altro. La differenza è che la base delle potenze non è la variabile dell’equazione (x), ma una espressione che dipende da essa, cioè una funzione. Per risolvere questa equazione, possiamo seguire lo schema indicato per la risoluzione delle equazioni trinomie: • operiamo il cambiamento di variabile: y = x 2 − 2 ; • l’equazione (x 2 ) 2 ( ) − 2 − 5 x 2 − 2 + 6 = 0 si trasforma nell’equazione di secondo grado y2 − 5 y + 6 = 0 ; • determiniamo le soluzioni dell’equazione risolvente: y 1 = 2 e y2 = 3 ; • risolviamo le equazioni che si ottengono sostituendo ad y i valori ottenuti: 112 x 2 − 2 = 2 ⇒ x 2 = 4 ⇒ x = ±2 ⇒ S1 = {±2} { } x 2 − 2 = 3 ⇒ x 2 = 5 ⇒ x = ± 5 ⇒ S2 = ± 5 ( ) ( 2 ) • L’insieme soluzione dell’equazione x 2 − 2 − 5 x 2 − 2 + 6 = 0 è: { } S = S1 ∪ S2 ⇒ S = ±2, ± 5 . Adesso generalizziamo. Equazioni della forma a ( f ( x) ) + b ( f ( x) ) + c = 0 , 2n n dove f(x) è un’espressione algebrica nella variabile x, come le equazioni trinomie, possono essere ricondotte ad equazioni di secondo grado operando il cambiamento di variabile ( f ( x ) ) = y . n Esempio x + 2 x+2 Risolviamo l’equazione + 3 − 28 = 0 . x x 4 2 Osserviamo che questa equazione è del tipo a ( f ( x) ) + b ( f ( x) ) + c = 0 ; infatti: 2n f ( x) = x + 2 ; x n n=2 Operiamo il cambiamento di variabile: ( ) = y; x+2 x 2 x + 2 x+2 2 l’equazione + 3 − 28 = 0 diventa y + 3 y − 28 = 0 ; x x 4 2 determiniamo le soluzioni dell’equazione di secondo grado ottenuta: y 1 = −7 , y risolviamo le equazioni che si ottengono sostituendo ad y i valori ottenuti: x + 2 x + 2 x + 2 = 2 ∨ x + 2 = −2 ⇒ =4 ⇒ = ±2 ⇒ x x x x 2 ⇒ x = 2, x = − { } 2 ⇒ S1 = − 2 , 2 , 3 3 x + 2 = −7 ⇒ S 2 = ∅ x 2 x + 2 x+2 L’insieme soluzione dell’equazione + 3 − 28 = 0 è: x x 4 2 { } S = S1 ∪ S2 ⇒ S = − 2 , 2 . 3 113 2 = 4; PROVA TU Mediante opportune sostituzioni, riconduci le seguenti equazioni ad equazioni di secondo grado e risolvile in R: ( ) ( ( ) { } S = {± 2; ± 3} ) 4 S = ± 3 2 a) x 2 − 1 − x 2 − 1 − 12 = 0 b) x 2 − 1 10 ( ) 5 − 33 x 2 − 1 + 32 = 0 14.10 Equazioni reciproche Consideriamo le seguenti equazioni: a) 3 x 3 + 7 x 2 − 7 x − 3 = 0 ; b) 6b 4 − 5b3 − 38b 2 − 5b + 6 = 0 ; c) 12t 4 + 25t 3 − 25t − 12 = 0 ; d) 12 p 5 + 8 p 4 − 45 p 3 − 45 p 2 + 8 p + 12 = 0 . Osserviamo che: • tutte le equazioni sono ridotte a forma normale; • il polinomio è ordinato secondo le potenze decrescenti della variabile. Spostiamo, adesso, la nostra attenzione sui coefficienti dei termini del polinomio; notiamo che: nelle equazioni a) e c) i coefficienti del primo ed ultimo termine sono opposti; i coefficienti del secondo e penultimo termine sono opposti. nelle equazioni b) e d) i coefficienti del primo ed ultimo termine sono uguali; i coefficienti del secondo e penultimo termine sono uguali; i coefficienti del terzo e terzultimo termine sono uguali (equazione g)). Possiamo, allora, dire che in queste equazioni i termini equidistanti dagli estremi sono uguali oppure opposti. Risolviamo l’equazione a): 3x3 + 7 x 2 − 7 x − 3 = 0 Osserviamo che la somma dei coefficienti del polinomio è zero, quindi esso è divisibile per ( x − 1) ; scomponendo in fattori, allora, otteniamo: 3x3 + 7 x 2 − 7 x − 3 = 0 ⇒ ( x − 1) ( 3x 2 + 10 x + 3) = 0 ; applichiamo la legge di annullamento del prodotto: • x − 1 = 0 ⇒ x = 1 ⇒ S1 = {1} { } S = S ∪ S = {−3, − 1 ,1} . 3 • 3 x 2 + 10 x + 3 = 0 ⇒ x1 = −3, x2 = − 1 ⇒ S2 = −3, − 1 3 3 L’insieme soluzione del’equazione è 1 2 114 Risolviamo l’equazione b): 6b 4 − 5b3 − 38b 2 − 5b + 6 = 0 Applicando due volte il teorema del resto, otteniamo: 6b 4 − 5b3 − 38b 2 − 5b + 6 = 0 ⇒ ( b + 2 ) ( 6b3 − 17b 2 − 4b + 3) = 0 ( ⇒ ) ⇒ ( b + 2 )( b − 3) 6b 2 + b − 1 = 0 ; applichiamo la legge di annullamento del prodotto: • b + 2 = 0 ⇒ b = −2 ⇒ S1 = {−2} • b − 3 = 0 ⇒ b = 3 ⇒ S2 = {3} { } • 6b 2 + b − 1 = 0 ⇒ b1 = − 1 , b2 = 1 ⇒ S3 = − 1 , 1 . 2 3 2 3 { } L’insieme soluzione dell’equazione è l’insieme S = S1 ∪ S2 ∪ S3 = −2, − 1 , 1 ,3 . 2 3 La stessa equazione può essere risolta senza scomporre il polinomio in fattori. Dividiamo, infatti, il polinomio per b2 (divisione lecita, perché?); si ottiene: 6b 4 − 5b3 − 38b 2 − 5b + 6 = 0 ⇒ 6b 2 − 5b − 38 − 5 + 62 = 0 ; b b osserviamo che il primo e l’ultimo termine del polinomio hanno in comune il fattore 6, il secondo ed il penultimo termine hanno in comune il fattore 5; operiamo dunque il raccoglimento parziale: ( ) 6b 2 − 5b − 38 − 5 + 62 = 0 ⇒ 6 b 2 + 12 − 38 − 5 b + 1 = 0 b b b b ( ) − 2 ; sostituendo nell’equazione precedente si ha: 6 b + 1 − 38 − 5 ( b + 1 ) = 0 ⇒ 6 (1 + 1 ) − 2 − 38 − 5 (1 + 1 ) = 0 b b b b Osserviamo che b 2 + 12 = b + 1 b b 2 2 2 2 Ponendo b + 1 = h , l’equazione diventa: b ( ) 6 h 2 − 2 − 38 − 5h = 0 L’ultima equazione è un’equazione di secondo grado; dopo averla ridotta a forma normale, determiniamone l’insieme soluzione: 6h 2 − 12 − 38 − 5h = 0 ⇒ 6h 2 − 5h − 50 = 0 ⇒ h1 = − 5 , h2 = 10 2 3 ( ) Poiché h = b + 1 , otteniamo le seguenti equazioni: b 115 { } b + 1 = − 5 ⇒ 2b 2 + 5b + 2 = 0 ⇒ b1 = −2, b2 = − 1 ⇒ S1 = −2, − 1 ; 2 2 2 b { } b + 1 = 10 ⇒ 3b 2 − 10b + 3 = 0 ⇒ b1 = 1 , b2 = 3 ⇒ S2 = 1 ,3 b 3 3 3 L’insieme soluzione dell’equazione è Risolviamo l’equazione c): { } S = S1 ∪ S2 = −2, − 1 , 1 ,3 . 2 3 12t 4 + 25t 3 − 25t − 12 = 0 . Osserviamo che la somma dei coefficienti dei termini del polinomio è zero, quindi il polinomio è divisibile per t − 1 ; inoltre è facile verificare che −1 è una radice del polinomio, quindi esso è divisibile anche per t + 1 . Scomponendo in fattori l’equazione data, si ottiene: 12t 4 + 25t 3 − 25t − 12 = 0 ⇒ ( t − 1)( t + 1) (12t 2 + 25t + 12 ) = 0 ; applichiamo la legge di annullamento del prodotto: t − 1 = 0 ⇒ t = 1 ⇒ S1 = {1} ; t + 1 = 0 ⇒ t = −1 ⇒ S2 = {−1} ; { } 12t 2 + 25t + 12 = 0 ⇒ t1 = − 4 , t2 = − 3 ⇒ S3 = − 4 , − 3 . 3 4 3 4 { } L’insieme soluzione dell’equazione è S = S1 ∪ S2 ∪ S3 = − 4 , −1, − 3 ,1 3 4 Risolviamo l’equazione g): 12 p 5 + 8 p 4 − 45 p 3 − 45 p 2 + 8 p + 12 = 0 . Verifica che, applicando più volte il teorema del resto e successivamente la legge di { } annullamento del prodotto, l’insieme soluzione dell’equazione è S = − 3 , −1, − 2 , 1 , 2 . 2 3 2 Possiamo riepilogare i risultati ottenuti nella seguente tabella: Equazione Coefficienti dei termini equidistanti dagli estremi 3x3 + 7 x 2 − 7 x − 3 = 0 opposti 6b 4 − 5b3 − 38b 2 − 5b + 6 = 0 uguali 12t 4 + 25t 3 − 25t − 12 = 0 opposti 12 p 5 + 8 p 4 − 45 p 3 − 45 p 2 + 8 p + 12 = 0 uguali 116 Insieme soluzione { } S = {−2, − 1 , 1 , 3} 2 3 S = {− 4 , −1, − 3 ,1} 3 4 S = {− 3 , −1, − 2 , 1 , 2} 2 3 2 S = −3, − 1 ,1 3 Osserviamo la colonna “Insieme soluzione”: gli insiemi soluzione di ciascuna delle precedenti equazioni hanno qualcosa in comune? l’equazione 3 x 3 + 7 x 2 − 7 x − 3 = 0 ha, fra le soluzioni, i numeri −3 e − 1 ; questi due numeri 3 sono uno il reciproco dell’altro; l’equazione 6b 4 − 5b3 − 38b 2 − 5b + 6 = 0 ha, fra le soluzioni, i numeri −2 e − 1 che sono 2 uno il reciproco dell’altro, così come 3 e 1 che sono uno il reciproco dell’altro; 3 l’equazione 12t 4 + 25t 3 − 25t − 12 = 0 ha, fra le soluzioni, i numeri − 4 e − .... che sono 3 .... uno il ……………… dell’altro; l’equazione 12 p 5 + 8 p 4 − 45 p 3 − 45 p 2 + 8 p + 12 = 0 ha, fra le soluzioni, i numeri 2 e 1 2 che sono uno il ……………… dell’altro, così come − 3 e − 2 che sono uno il 2 .... ………………… dell’altro. Possiamo, allora, generalizzare (ed è possibile anche dimostrare): Equazioni (ridotte a forma normale e ordinate secondo le potenze decrescenti della variabile di grado n ≥ 3 ) nelle quali i coefficienti dei termini estremi e di quelli equidistanti dagli estremi sono uguali o opposti, se hanno come soluzione un numero reale a, allora hanno come soluzione anche il suo reciproco 1 . a Per questo motivo, equazioni di questo tipo prendono il nome di equazioni reciproche. Possiamo dare, allora, la seguente definizione. Si dice reciproca un’equazione del tipo P ( x) = 0 dove P (x) è un polinomio ordinato secondo le potenze decrescenti o crescenti dell’a variabile x nel quale i coefficienti dei termini estremi e di quelli equidistanti dagli estremi sono uguali o opposti. Inoltre: se i coefficienti dei termini estremi e di quelli equidistanti dagli estremi sono uguali l’equazione si dice di prima specie; se i coefficienti dei termini estremi e di quelli equidistanti dagli estremi sono opposti l’equazione si dice di seconda specie . 117 Osservando ancora la tabella precedente, possiamo dedurre che: • equazioni reciproche di grado dispari hanno, fra le soluzioni, il numero 1 se i coefficienti dei termini equidistanti dagli estremi sono opposti (equazioni reciproche di prima specie); hanno, fra le soluzioni, il numero −1 se i coefficienti dei termini equidistanti dagli estremi sono uguali (equazioni reciproche di seconda specie); • equazioni reciproche di grado pari hanno, fra le soluzioni, i numeri 1 e −1 solo se i coefficienti dei termini equidistanti dagli estremi sono opposti (equazioni reciproche di seconda specie). Le proprietà dedotte con le precedenti osservazioni sono generali. Infatti, è possibile dimostrare, applicando il teorema del resto, al polinomio P (x) , che un’equazione reciproca: • di grado dispari di prima specie ammette sempre come soluzione − 1 ; • di grado dispari di seconda specie ammette sempre come soluzione 1 ; • di grado pari di seconda specie ammette sempre come soluzioni 1 e −1 . Osservazione Le equazioni reciproche di terzo grado, oltre che con l’applicazione del Teorema del resto, possono essere abbassate di grado anche attraverso il raccoglimento parziale, come illustrato nell’esempio seguente. Puoi scegliere, quindi, in quale modo abbassarle di grado; forse, in presenza di coefficienti irrazionali o letterali è preferibile applicare il Teorema del resto. Esempio Risolviamo l’equazione reciproca di terzo grado di prima specie, x 3 − 4 x 2 − 4 x + 1 = 0 . Applicando la proprietà commutativa e associativa, possiamo scrivere: x 3 − 4 x 2 − 4 x + 1 = 0 ⇒ ( x3 + 1) − ( 4 x 2 + 4 x ) = 0 ; Scomponendo in fattori (x 3 ) ( (x 3 ) + 1 (somma di due cubi) e ) ( ( 4x 2 ) + 4 x , si ottiene: ) + 1 − 4 x 2 + 4 x = 0 ⇒ ( x + 1) x 2 − x + 1 − 4 x( x + 1) = 0 ; Possiamo, adesso, operare il raccoglimento a fattor comune, perché i due termini della somma algebrica hanno un fattore uguale ( x + 1 ); si ha, quindi: (x + 1)(x 2 − x + 1) − 4 x(x + 1) = 0 ( ) ⇒ ( x + 1) ( x 2 − x + 1 − 4 x ) = 0 ⇒ ( x + 1) x 2 − 5 x + 1 = 0 118 Applicando la legge di annullamento del prodotto, si ottengono le due equazioni: x + 1 = 0 ⇒ x = −1 ⇒ S1 = {−1} ; x 2 − 5 x + 1 = 0 ⇒ x 1 2 = 5 ± 21 ⇒ S2 = 5 ± 21 2 2 L’insieme soluzione dell’equazione data è S = S1 ∪ S2 ⇒ S = 1, 5 ± 21 . 2 Osserviamo che le soluzioni x1 = 5 − 21 e x2 = 5 + 21 sono effettivamente una la reciproca 2 2 dell’altra in quanto il loro prodotto è 5 − 21 ⋅ 5 + 21 = 1 . 2 2 PROVA TU 1) Stabilisci se le seguenti equazioni reciproche sono di prima o seconda specie : a) 2 x 3 − 9 x 2 + 9 x − 2 = 0 I II b) 3c3 − 5c 2 − 5c + 3 = 0 I II c) z 4 − 4 z 3 − 3 z 2 − 4 z + 1 = 0 I II d) 2t 4 − 3t 3 + 3t − 2 = 0 I II e) 5m5 − 3m 4 − 2m3 + 2mx 2 + 3m − 5 = 0 I II 2) Completa le seguenti equazioni in modo che risultino reciproche di prima specie: a) −2 y 3 + 7 y 2 .............................. = 0 ; b) .....b 4 − 5b3 ..................... + 7 = 0 3) Completa le seguenti equazioni in modo che risultino reciproche di seconda specie: a) 3s 5 − s 4 + ....... − 4 s 2 .................... = 0 ; b) a 3 − ......... + 2..................... = 0 4) Osservando che un’equazione reciproca di quarto grado seconda specie si può scrivere nella forma ax 4 + bx 3 − bx − a = 0 , dimostra che essa ha, sempre, x = ±1 come soluzioni. Riassumiamo, negli esempi seguenti, i procedimenti che consentono di risolvere equazioni reciproche di prima e seconda specie. Esempi Risolviamo l’equazione 4 x 3 − 13 x 2 − 13 x + 4 = 0 . Prima di tutto classifichiamo l’equazione. 119 Osservando i suoi coefficienti possiamo dire che è una equazione reciproca di terzo grado di prima specie. Quindi: • essa ammette la soluzione x = −1 ; • il polinomio a primo membro è divisibile per il binomio x + 1 ed il quoziente è 4 x 2 − 17 x + 4 ; ( ) • l’equazione diventa ( x + 1) 4 x 2 − 17 x + 4 = 0 ; • applicando la legge di annullamento del prodotto si ottiene: x + 1 = 0 ⇒ x = −1 ⇒ S1 = {−1} ; 4 x 2 − 17 x + 4 = 0 ⇒ x = 4 , x = { } 1 ⇒ S2 = 1 , 4 ; 4 4 { } • L’insieme soluzione dell’equazione 4 x 3 − 13 x 2 − 13 x + 4 = 0 è S = S1 ∪ S2 = −1, 1 , 4 . 4 Risolviamo l’equazione 5 x 3 − 31x 2 + 31x − 5 = 0 . Classifichiamo l’equazione. Completa Osservando i suoi coefficienti possiamo dire che è una equazione reciproca di terzo grado di ……………. specie. Quindi: • ammette la soluzione x = 1 ; • il polinomio a primo membro è divisibile per il binomio …...... ed il quoziente è ……………………………………...; • l’equazione diventa ( x − 1)(.................................) = 0 ; • applicando la legge di annullamento del prodotto, si ottiene: • x − 1 = 0 ⇒ x = 1 ⇒ S1 = {1} ; • ……………………….. = 0 ⇒ x = 5, x = ……. ⇒ S2 = {......,5} ; • L’insieme soluzione dell’equazione 5 x 3 − 31x 2 + 31x − 5 = 0 è S = S1......S2 = {1,.......,5} . Risolviamo l’equazione 3 x 4 − 4 3 x 3 + 4 3 x − 3 = 0 . Classifichiamo l’equazione. Osservando i suoi coefficienti possiamo dire che è una equazione reciproca di quarto grado di seconda specie. Quindi: • ammette le due soluzioni x = −1, x = 1 ; • il polinomio a primo membro è divisibile sia per il binomio x + 1 che per il binomio x − 1 ; • scomponendo il (x − 1)(x + 1)(3x 2 − 4 fattori ) il polinomio 3x + 3 = 0 ; 120 a primo membro, l’equazione diventa • applicando la legge di annullamento del prodotto, si ottiene: x − 1 = 0 ⇒ x = 1 ⇒ S1 = {1} ; x + 1 = 0 ⇒ x = −1 ⇒ S2 = {−1} ; 3x 2 − 4 3 x + 3 = 0 ⇒ x = 3 , x = ⇒ S3 = 3, 1 3 3 1 • L’insieme soluzione dell’equazione è l’insieme S = S1 ∪ S2 ∪ S3 = −1,1, 1 , 3 . 3 Risolviamo l’equazione 12 x 4 + 4 x 3 − 41x 2 + 4 x + 12 = 0 . Osservando i suoi coefficienti possiamo dire che essa è una equazione reciproca di quarto grado di prima specie. È possibile determinarne le soluzioni scomponendo in fattori il polinomio al primo membro e applicando, successivamente, la legge di annullamento del prodotto. Seguiremo, invece, un'altra strada: • dividiamo tutti i termini per x 2 , operazione lecita in quanto x = 0 non è soluzione dell’equazione; si ottiene: 12 x 4 + 4 x 3 − 41x 2 + 4 x + 12 = 0 ⇒ 12 x 2 + 4 x − 41 + 4 + 122 = 0 x x • operiamo un raccoglimento parziale: fra il primo ed ultimo termine raccogliamo a fattor comune il fattore 12, fra il secondo e il penultimo termine il fattore 4; si ha: ( ) 12 x 2 + 4 x − 41 + 4 + 122 = 0 ⇒ 12 x 2 + 12 + 4 x + 1 − 41 = 0 x x x x • operiamo un cambiamento di variabile: ( x+ 1 = t ⇒ x 2 + 12 = t 2 − 2 ; x x ) • l’equazione precedente diventa: 12 t 2 − 2 + 4t − 41 = 0 ⇒ 12t 2 + 4t − 65 = 0 ; • risolvendo l’equazione di secondo grado, si ottiene t = − 5 , t = 13 ; 2 6 • sostituendo i valori di t così ottenuti, otteniamo le due equazioni: { } ⇒ S = { 2 , 3} 3 2 x + 1 = − 5 ⇒ x = 1 , x = 2 ⇒ S1 = 1 , 2 x 2 2 2 x + 1 = 13 ⇒ x = 2 , x = 3 x 6 3 2 2 { } • L’insieme soluzione dell’equazione è l’insieme S = S1 ∪ S2 = 1 , 2, 2 , 3 . 2 3 2 121 PROVA TU 1) Risolvi le seguenti equazioni reciproche: { } S = −1,1 5 , 3 { 3 5} S = −2, − 1 , 1 , 4 { 2 4 } S = 1, −7, − 1 7 a) 7 x 3 + 43 x 2 − 43 x − 7 = 0 b) 15s 4 − 34 s 3 + 34 s − 15 = 0 c) 8 x 4 − 14 x 3 − 69 x 2 − 14 x + 8 = 0 1 S = −1,1, 3, 3 d) 3 x 4 − 4 3 x 3 + 4 3 x − 3 = 0 2) Risolvi la seguente equazione reciproca di quarto grado di prima specie senza applicare la legge di annullamento del prodotto: { } S = 1, 2 , 5 5 2 10 x 4 − 49 x 3 + 78 x 2 − 49 x + 10 = 0 14.11 Equazioni riconducibili ad equazioni di primo e secondo grado mediante la scomposizione in fattori Nei paragrafi precedenti abbiamo imparato a risolvere particolari equazioni di grado superiore al secondo. In altri casi, la legge di annullamento del prodotto rappresenta uno strumento molto utile per la risoluzione di questo tipo di equazioni. Infatti, equazioni che si presentano nella forma P1(x) ⋅ P2(x) ⋅ ….. ⋅ Pn(x) = 0, (dove P1(x), P2(x), ….., Pn(x) sono polinomi di primo o secondo grado) si risolvono applicando la legge di annullamento del prodotto e, quindi, trovando i valori di x che annullano ogni singolo fattore. Ad esempio, consideriamo l’equazione (3 x − 1)( x 2 − 3 x)( x 2 + 4) = 0 . Per determinare le sue soluzioni è sufficiente applicare la legge di annullamento del prodotto ottenendo, così, equazioni di primo e secondo grado: {} 3 x − 1 = 0 ⇒ x = 1 ⇒ S1 = 1 ; 3 3 x 2 − 3 x = 0 ⇒ x = 0 , x = 3 ⇒ S2 = {0, 3} ; x 2 + 4 = 0 ⇒ S3 = ∅. { } L’insieme soluzione dell’equazione (3 x − 1)( x 2 − 3 x)( x 2 + 4) = 0 è S = S1 ∪ S2 = 0, 1 , 3 . 3 122 Risolviamo l’equazione ( x − 1) ( x 2 + 5) = 0 . 4 Ancora una volta applichiamo la legge di annullamento del prodotto: (x − 1)4 = 0 ⇒ x − 1 = 0 (ripetuto 4 volte) ⇒ x = 1 (soluzione con molteplicità 4) ⇒ S1 = {1} ; x2 + 5 = 0 ⇒ S2 = ∅ . L’insieme soluzione dell’equazione ( x − 1) ( x 2 + 5) = 0 è S = S1 = {1} . 4 Osserviamo che, per determinare l’insieme soluzione di queste equazioni, abbiamo risolto equazioni di primo e secondo grado; si dice, allora, che le equazioni sono state abbassate di grado. Talvolta, (secondo esempio), le soluzioni di una equazione possono non essere distinte; se una soluzione è presente, ad esempio, s volte si dice che essa compare con molteplicità s. In generale, allora, abbassare di grado un’equazione algebrica vuol dire scriverla come prodotto di due o più fattori, ciascuno di essi di grado inferiore a quello dell’equazione data. Esempi Risolviamo l’equazione x 3 − 2 x 2 − 3 x + 6 = 0 Il polinomio x3 − 2 x 2 − 3 x + 6 è scomponibile in fattori: operando il raccoglimento parziale si ottiene: x 3 − 2 x 2 − 3 x + 6 = x 2 ⋅ ( x − 2) − 3 ⋅ ( x − 2) = ( x − 2) ⋅ ( x 2 − 3) , è possibile, allora, abbassare di grado l’equazione; si ha: x 3 − 2 x 2 − 3 x + 6 = 0 ⇒ ( x − 2) ⋅ ( x 2 − 3) = 0 ; applicando la legge di annullamento del prodotto, si ottengono le seguenti equazioni: x − 2 = 0 ⇒ x = 2 ⇒ S1 = {2} ; { } x 2 − 3 = 0 ⇒ x = − 3, x = 3 ⇒ S2 = ± 3 { } L’insieme soluzione dell’equazione x 3 − 2 x 2 − 3 x + 6 = 0 è S = S1 ∪ S2 = ± 3, 2 . Risolviamo l’equazione x 3 − 2 x 2 − 5 x + 6 = 0 . Per scomporre in fattori il polinomio P ( x ) = x3 − 2 x 2 − 5 x + 6 applichiamo il teorema del resto. Osserviamo che P (1) = 0 , quindi P ( x ) è divisibile per il binomio ( x − 1) . Applicando la regola di Ruffini, si ottiene x3 − 2 x 2 − 5 x + 6 = ( x − 1)( x 2 − x − 6) ; abbassiamo di grado l’equazione: x 3 − 2 x 2 − 5 x + 6 = 0 ⇒ ( x − 1)( x 2 − x − 6) = 0 123 Applicando la legge di annullamento del prodotto, risolviamo le equazioni: x − 1 = 0 ⇒ x = 1 ⇒ S1 = {1} x 2 − x − 6 = 0 ⇒ x = −2, x = 3 ⇒ S2 = {−2,3} L’insieme soluzione dell’equazione x 3 − 2 x 2 − 5 x + 6 = 0 è S = S1 ∪ S2 = {−2,1, 3} . PROVA TU Dopo averle abbassate di grado, risolvi le seguenti equazioni: a) x 4 − 2 x 2 = 0 b) x 3 − 2 x 2 − 4 x + 8 = 0 c) x 3 − 2 x 2 − 5 x + 6 = 0 Osservazione Ricordiamo due teoremi che forniscono un criterio per la individuazione di eventuali radici intere razionali di un’equazione a coefficienti interi o razionali. Essi sono molto utili quando è necessario abbassare di grado una equazione. Teorema 1 Le eventuali soluzioni intere di un’equazione algebrica del tipo ax n + bx n−1 + .... + mx + p = 0 , a coefficienti in Z, sono da ricercare tra i divisori del termine noto p dell’equazione. Teorema 2 Le eventuali soluzioni razionali di un’equazione algebrica del tipo ax n + bx n−1 + .... + mx + p = 0 , a coefficienti in Z, sono da ricercare tra le frazioni irriducibili r con r divisore del termine noto p e s s divisore del primo coefficiente a. Esempio Consideriamo l’equazione di terzo grado 2 x 3 − x 2 + 8 x − 4 = 0 . Se essa ammette come soluzione una frazione ridotta ai minimi termini del tipo r , r sarà uno s dei divisori del termine noto (4) e s sarà uno dei divisori del coefficiente del termine di grado massimo (2). I divisori di 4 sono: ± 1, ± 2 , ± 4 ; i divisori di 2 sono: ± 1 , ± 2 : i numeri razionali che possono essere soluzioni dell’equazione sono da ricercarsi fra i seguenti: ± 1 , ± () 1 , ± 2 , ± 4. 2 1 Poichè P 1 = 0 , possiamo dire che il numero razionale è soluzione dell’equazione. 2 2 124 Abbassando di grado l’equazione, determina, se esistono, le altre soluzioni reali dell’equazione data. PROVA TU 1) Dopo averla abbassata di grado, risolvi l’equazione x 3 + 6 x 2 − x − 30 = 0 . 2) Risolvi, nell’insieme R, le seguenti equazioni: a) 2 ( x 2 + 6 ) ( −2 x + 1) = 0 b) x ⋅ (2 x − 3) = 4 ⋅ (3 − 2 x ) c) (x − 1)4 ⋅ (2 x − 3)3 = 0 d) (x − 1)4 + (x + 2)4 =0 e) (x f) ( x − 4 )4 − 1 = 0 (differenza di due quadrati ) g) ( x − 3) 2 − 4 = 0 2 ) ( 4 ) 4 − x + x2 −1 = 0 x2 −1 ESERCIZIO SVOLTO Scriviamo un’equazione di terzo grado avente come soluzioni x = 1 , x = 2 , x = −3 . Per quanto osservato in precedenza, le soluzioni di un’equazione del tipo P ( x ) = 0 sono anche zeri di P ( x ) e, pertanto, P ( x ) = ( x − 1) ⋅ ( x − 2 ) ⋅ ( x + 3) . Una equazione che soddisfa le condizioni richieste è ( x − 1) ⋅ ( x − 2) ⋅ (x + 3) = 0 . Riduciamo a forma normale: ( x − 1) ⋅ ( x − 2) ⋅ (x + 3) = 0 ⇒ x3 − 7 x + 6 = 0 . Tale equazione non è unica; infatti anche l’equazione 2 ⋅ ( x − 1) ⋅ ( x − 2) ⋅ ( x + 3) = 0 verifica le condizioni poste. PROVA TU Determina un’equazione di terzo grado avente come soluzioni x = 2 , x = − 2 , x = −1 . Determina un’equazione di quarto grado avente come uniche soluzioni reali x = ± 2 . 125 ESERCIZI CAPITOLO 14 Equazioni di secondo grado Conoscenza e comprensione 1) Inserisci negli spazi vuoti le seguenti formule: b = 0; x1 = − c e x2 = − − c ; a a x1 = 0 ; x2 = − b ; a x=− b ; 2a x=0; x1 = −b − ∆ ; 2a ax 2 + bx + c = 0 ; ∆ > 0; ac < 0 ; a ≠ 0; x2 = −b + ∆ ; 2a b=c =0; b≠0; c = 0; c ≠ 0; x1 = x2 = − b ; 2a x1 = x2 = 0 ; ∆ = 0; ∆ < 0; ∆ = b 2 − 4ac . a) Un’equazione di secondo grado …………………… con …………………… è monomia se ……………………… , è spuria se ……..……………… e ……………………. , è pura se …………………… e …………………… , mentre è completa se anche b e c sono diversi da zero. b) Un’equazione monomia ha sempre un’unica soluzione ……………………… . In questo caso si dice anche che l’equazione ha una soluzione doppia o che le due soluzioni sono coincidenti ……………………… . c) Un’equazione pura ha soluzioni solo se …………….………… e in tal caso le soluzioni sono i due valori opposti ………………….…… . d) Un’equazione spuria ha sempre due soluzioni distinte, di cui una è ……………………… e l’altra è …………………….… . e) Il numero di soluzioni di un’equazione completa dipende dal discriminante ………………………… : se ………………...…………… , l’equazione non ha soluzioni; se ………………………… l’equazione ha un’unica soluzione …………….………… o due coincidenti ……………………… , altrimenti, se …………………… , ha due soluzioni distinte ……………………… e …………..…………… . 126 2) Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false. a) L’equazione ax 2 + bx + c = 0 è pura se a ≠ 0 , c ≠ 0 e b = 0 . V F b) L’equazione ax 2 + bx + c = 0 è spuria se a ≠ 0 , c = 0 e b = 0 . V F c) Il discriminante di ax 2 + bx + c = 0 è ∆ = b − 4ac . V F d) Se il discriminante è positivo, le soluzioni di ax 2 + bx + c = 0 sono V F e) Un’equazione monomia ha sempre un’unica soluzione pari a 1. V F f) Un’equazione pura ha sempre due soluzioni. V F g) L’equazione ax 2 + c = 0 può non avere soluzioni. V F h) L’equazione ax 2 + c = 0 ha sempre due soluzioni opposte se a e c sono V F V F V F x1 = −b− ∆ −b+ ∆ e x2 = . 2a 2a concordi. i) Se una soluzione di un’equazione di secondo grado è zero, allora l’equazione è spuria. j) L’equazione ax 2 + bx = 0 non ha soluzioni se a e b hanno lo stesso segno. 3) Quale delle seguenti è un’equazione di secondo grado pura? a) x2 −4x = 0; b) 3x2 + 2 = 0; c) 3x + 2 = 0; d) 2x2 – 2x + 1 = 0. 4) Quale delle seguenti è un’equazione di secondo grado spuria? a) x2 + 3x = 0; b) (- 4x2 )+ 1 = 0 c) 4x +5 = 0 d) x2 − 4x + 3 = 0 5) Per quale valore di k l’equazione (3 + 2k )x 2 − (k + 2) x − 5k = 0 è pura? a) Per nessun valore di k. b) k = 0 . c) k = −2 . d) k = 2 . 127 6) Per quale valore di k l’equazione (3 + 2k )x 2 − (k + 2) x − 5k = 0 è monomia? a) Per nessun valore di k. b) k = 0 . c) k = −2 . d) k = 2 . 7) Per quale valore di k l’equazione (3 + 2k )x 2 − (k + 2) x − 5k = 0 è spuria? a) Per nessun valore di k. b) k = 0 . c) k = −2 . d) k = 2 . 8) Quale delle seguenti equazioni ha due soluzioni coincidenti? a) 3x2 + 2x + 2 = 0; b) x2+ 4x − 3=0; c) 3x2 – 6x + 3 = 0; d) x2 – 2x + 4 = 0. 9) Tra le seguenti equazioni di secondo grado incomplete, quale è impossibile? a) 2x2 − 7x = 0 b) x2 – 4 = 0 c) 3x + 2x2 = 0 d) x2 + 36 = 0 1 10) Una sola delle seguenti coppie di numeri è soluzione dell'equazione − x 2 = 0 ; quale? 9 a) x1 = + 1 1 e x2 = − . 3 3 b) x1 = 3 e x2 = −3 . c) x1 = x2 = 3 . d) x1 = x2 = 0 . 11) Quale delle seguenti equazioni ha due soluzioni coincidenti? a) 3x2 + 2x + 2 = 0; b) x2 + 4x − 3=0; c) 3x2 – 6x + 3 = 0; d) x2 – 2x +4 = 0 128 12) Quante sono le soluzioni dell'equazione a) 1; 1 2 x − 3x + 3 = 0 ? 2 b) 2; c) 0; d) più di due. 13) Quante sono le soluzioni dell'equazione 3 x 2 − 12 x + 12 = 0 ? a) 1; b) 2; 14) Quante sono le soluzioni dell'equazione a) 1; c) 0; d) più di due. 1 2 1 x + x +1 = 0? 2 4 b) 2; c) 0; d) più di due. c) 0; d) più di due. 15) Quante sono le soluzioni dell'equazione − x 2 = 1 ? a) 1; b) 2; 16) Il discriminante dell’equazione a) 56; 4x2 + x – 3 = 0 è: b) 49; c) 7; d) 13. 17) Il discriminante dell’equazione x2 – 4x +3 = 0 è: b) −4; a) 4; c) 1; d) −1 18) Vero o Falso? a) Se il discriminante di un’equazione di secondo grado è positivo, l’equazione V F V F V F V F ha due soluzioni positive. b) Se il discriminante di un’equazione di secondo grado è un quadrato perfetto, l’equazione ha due soluzioni intere. c) Se il discriminante di un’equazione di secondo grado è negativo, l’equazione ha soluzioni irrazionali. d) Un’equazione spuria ha sempre due soluzioni l’una reciproca dell’altra. e) L’equazione 1 2 1 x = ha due soluzioni, l’una inversa e opposta dell’altra. 3 3 V F f) L’equazione 1 2 x − 2 = 0 ha due soluzioni opposte. 2 V F g) L’equazione x 2 − 2 = 0 non ha soluzioni. V F h) L’equazione 5 x 2 = 0 ha due soluzioni coincidenti x = −5 . V F i) L’equazione 3 x − x 2 = 0 ha una soluzione uguale a quella di 3 − x = 0 . V F 129 19) L’equazione 5x2 + kx = 0 ha come soluzioni x = 0 e x = −2. Per quale valore di k questa affermazione è vera? b) −10; a) 10; c) 2; d) −2 20) L’insieme S = {±2} è l’insieme soluzione dell’equazione kx 2 − 16 = 0 . Per quale valore di k questa affermazione è vera? b) −4; a) 4; c) 8; d) −8. 21) Per quale valore di a l’equazione x 2 − ax + 9 = 0 ha come soluzione il numero 1? a) Per nessun valore di a. b) a = 1 . c) a = −10 . d) a = 10 . 22) Per quali valori di a l’equazione x 2 − ax + 9 = 0 ha una sola soluzione? a) Per nessun valore di a; b) a = 2 ∨ a = −2 ; 23) Per quali valori di a l’equazione a) Per nessun valore di a; c) a = 3 ∨ a = −3 ; d) a = 6 ∨ a = −6 . 1 2 x − a = 0 non ha soluzione? 4 b) a ≥ 0 ; c) a < 0 ; d) a ≥ 4 . 24) Le seguenti affermazioni si riferiscono all'equazione 49 x + 33 x 2 − 10 = 0 . Una sola di esse è corretta; quale? a) ha entrambe le soluzioni intere. b) ha entrambe le soluzioni numeri razionali. c) ha entrambe le soluzioni numeri irrazionali. d) non ha soluzioni reali. 25) Vero o Falso? a) Le equazioni 3 x 2 + 12 x + 12 = 0 e 5 x + 10 = 0 sono equivalenti. V F b) x 2 − 3 x + 2 = 0 e ( x − 2)( x − 1) = 0 sono equivalenti. V F c) x 2 − 4 x + 4 = 0 e x − 2 = 0 non sono equivalenti. V F 1 2 x = x hanno le stesse soluzioni. 4 V F V F d) x 2 − 4 x = 0 e e) x1 = − 1 è soluzione di 2 x 2 − 3 x + 1 = 0 . 2 130 f) L’equazione 3 x 2 − 10 x + 3 = 0 ha due soluzioni, una la reciproca dell’altra. V F g) Se il discriminante di un’equazione di secondo grado è nullo, l’equazione V F non ha soluzione. 26) Uno solo, fra i seguenti, è l’insieme soluzione dell’equazione 3x2 − x 3 − 2 = 0; quale? a) S = ± 3 ; 3 b) S = ± 2 3 ; 3 c) S = 3 , − 2 3 3; 3 3 d) S = ∅ 27) Uno solo, fra i seguenti, è l’insieme soluzione dell’equazione x2 – 6x + 9 = 0; quale? a) S = {±3} ; b) S = {3} ; c) S = {−3} ; d) S = ∅ 28) Quali sono le soluzioni dell'equazione 5 x 2 + 6 x + 1 = 0 ? a) x1 = 1 e x2 = 1 ; 5 c) x1 = −1 e x2 = 1 ; 5 1 b) x1 = −1 e x2 = − ; 5 1 d) x1 = 1 e x2 = − . 5 1 29) Quali sono le soluzioni dell'equazione − x 2 = 0 ? 9 a) x1 = + 1 1 e x2 = − . 3 3 b) x1 = 3 e x2 = −3 . c) x1 = x2 = 3 . d) x1 = x2 = 0 . 30) Quali sono le soluzioni dell'equazione 2 x − a) x1 = + 1 2 x = 0? 4 1 1 e x2 = − . 2 2 b) x1 = 0 e x2 = 4 . c) x1 = 0 e x2 = 8 . d) x1 = 0 e x2 = −8 . 131 31) Quali sono le soluzioni dell'equazione 2 − a) x1 = + 1 2 x =0? 4 1 1 e x2 = − . 2 2 b) x1 = +2 e x2 = −2 . c) x1 = +4 2 e x1 = −4 2 . d) x1 = +2 2 e x1 = −2 2 . 32) Quali sono le soluzioni di t 2 − 3t = 0 ? a) t1 = 0 e t2 = 3 . b) t1 = 0 e t2 = −3 . 1 c) t1 = 0 e t2 = . 3 d) t1 = 1 e t2 = 3 . 33) Quali sono le soluzioni dell'equazione 3 x 2 − 7 3 x + 6 = 0 ? a) x1 = 3 e x2 = − 3 ; 3 b) x1 = −2 3 e x2 = − c) x1 = 3 ; 3 3 3 e x2 = − ; 3 3 d) x1 = 2 3 e x2 = 3 . 3 34) Vero o Falso? a) La somma delle soluzioni dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 è b . a V F b) La somma delle soluzioni dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 è − a . b V F c) Il prodotto delle soluzioni dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 è c . a V F d) Il prodotto delle soluzioni di un’equazione spuria è negativo. V F e) La somma delle soluzioni di un’equazione spuria è sempre 0. V F f) Il prodotto delle soluzioni di un’equazione pura è sempre 0. V F 132 g) La somma delle soluzioni di 3 x − x 2 − 2 = 0 è negativa. V F h) Il prodotto delle soluzioni di 3 x − x 2 − 2 = 0 è 6. V F i) Un trinomio di secondo grado, in R, è sempre scomponibile in fattori. V F j) Un trinomio di secondo grado, se è scomponibile in fattori, è il prodotto, V F al massimo, di 3 fattori. 35) Qual è la somma delle soluzioni di 3 z 2 − 3 z − 8 = 0 ? a) la somma è 1; b) la somma è −1; c) la somma è 3; d) l’equazione non ha soluzioni. 36) Qual è la somma delle soluzioni di 3w2 − 3w + 8 = 0 ? a) la somma è 1; b) la somma è −1; c) la somma è 3; d) l’equazione non ha soluzioni. 37) Qual è il prodotto delle soluzioni di y 2 − 5 y − 8 = 0 ? a) il prodotto è 8; b) il prodotto è −8; c) il prodotto è 8 ; 5 d) l’equazione non ha soluzioni. 38) Per quale valore di k la somma delle soluzioni dell’equazione 3x 2 + 2 ( 3k − 1) + k + 2 = 0 è uguale a 10? a) k = −15; b) k = 10 ; 3 c) k = − 10 ; 3 d) k = 8 . 3 39) Per quale valore di k il prodotto delle soluzioni dell’equazione 3x 2 + 2k ( 3k − 1) + k + 2 = 0 è uguale a −3. a) k = −11; b) k = 11; c) k = 7; 133 d) k = −2. 40) La scomposizione in fattori primi del trinomio 3x2 − 4x +1 è: ( ) a) 3 ( x − 2 ) x − 2 3 b) ( x − 2 )( 3x − 2 ) c) 3 ( x + 1)( 4 x + 1) d) 3 ( x + 3)( 2 x − 1) 41) Le età di due fratelli sono una il doppio dell’altra e il loro prodotto è 128. Qual è l’età di ciascuno dei due fratelli? a) 3 e 6; b) 4 e 32; c) 16 e 8; d) 5 e 10 42) Se l’area di un rettangolo è 21 m2 e il perimetro è 20 m, quanto misurano i lati? a) 4,2 m e 5 m. b) 7 m e 3 m. c) 8 m e 12 m. d) 2 m e 10 m. 43) La diagonale di un quadrato misura 3 cm. Qual è la sua area? a) 9 cm2; b) 9 cm2; 4 c) 9 cm2; 2 d) 3 cm2. 4 44) Qual è il perimetro di un triangolo equilatero se l’area è 3 3 dm2? a) 6 dm. b) 2 3 dm. c) 6 3 dm. d) 3 3 dm. 2 45) Quanti soldi il babbo dà a Luca e a Carlo se Luca riceve il quadrato di quello che riceve Carlo e il babbo dà in tutto € 12,00 ? a) Luca riceve € 2,00 e Carlo € 4,00. b) Luca riceve € 9,00 e Carlo € 3,00. c) Luca riceve € 3,00 e Carlo € 9,00. d) Luca riceve € 5,00 e Carlo € 2,50. 134 Equazioni di grado superiore al secondo 46) Scrivi un’equazione binomia di quarto grado. 47) Scrivi un’equazione trinomia di ottavo grado. 48) Scrivi un’equazione reciproca di terzo grado di seconda specie. 49) Dimostra che un’equazione reciproca di terzo grado ammette le soluzioni x = 1 oppure x = −1 . 50) Quante sono, al massimo, le soluzioni reali di un’equazione algebrica di ottavo grado a coefficienti reali? ( ) 51) Dimostra che l’equazione x 2 − 3 x + 1 23 ( − 2x 2 − 2x − 3 ) 20 + x 2 − x = 0 ammette sicuramente la radice x = 2 . 52) Quante radici reali distinte può avere un’equazione binomia di grado dispari. E se è di grado pari ? 53) Una sola, fra le seguenti, è un’equazione binomia. Quale? a) (x 2 ) 3 +1 = 0 ; b) x 6 = 4 ; c) ( 2 x + 1) − ( 2 x + 1) = 0 ; 4 d) 3 x 7 = 0 54) Stabilisci, motivando la risposta, se le seguenti affermazioni sono vere o false: a) Un’equazione di terzo grado a coefficienti reali ammette una ed una sola V F b) Un’equazione di terzo grado a coefficienti reali ammette tre soluzioni reali. V F c) Un’equazione di quinto grado a coefficienti reali ammette sicuramente una V F d) Un’equazione di grado pari a coefficienti reali può avere tre soluzioni reali. V F e) Il grado di un’equazione trinomia è sempre pari. V F f) Ogni equazione biquadratica è un’equazione trinomia. V F g) L’equazione 2 x 6 k + x k + 2 − 5 è una equazione trinomia solo se k = 1 . V F h) Un’equazione binomia di grado dispari ammette sempre una soluzione reale. V F i) Un’equazione binomia di grado pari ammette sempre due soluzioni reali. V F j) L’equazione P( x) = 0 , con P( x) polinomio di grado n, ammette per V F V F soluzione reale. radice reale. soluzione x = α se e solo se P (α) = 0 . k) x = −1 è uno zero del polinomio P( x) = − k 2 x3 + x 2 + kx − 3 se e solo se k = −1 ∨ k = 2 . 135 55) Una sola delle seguenti equazioni di grado superiore al secondo ammette come uniche soluzioni reali x = ±2 ; quale ? ( ) a) x 2 + 4 (x − 1) = 0 ; b) ( x − 2 ) = 0 ; d) − 3 x 4 + 48 = 0 ; e) x 3 + x 2 − 4 x − 4 = 0 4 c) x 4 − 5 x 2 + 4 = 0 : 56) Indica quali delle seguenti affermazioni sono vere e quali false , motivando la risposta : a) L’equazione x n = a ammette sempre soluzioni reali. V F b) L’equazione x n = a con n dispari ammette sempre una ed una sola V F c) L’equazione x n = a ammette n soluzioni reali ∀a ∈ R . V F d) L’equazione x n = a con n pari e a > 0 ammette sempre due radici V F e) L’equazione x n = a 4 con n pari ammette soluzioni reali solo se a > 0 . V F f) L’equazione x 8 = 1 − k ammette soluzioni reali se e solo se k ≤ 1 . V F soluzione reale. reali opposte. 57) Sia ∆ il discriminante dell’equazione risolvente l’equazione biquadratica ax 4 + bx 2 + c = 0 . Allora: a) Se ∆ = 0 l’equazione ha quattro soluzioni due a due uguali V F b) Se ∆ < 0 è impossibile nei reali V F c) E’ impossibile nei reali se e solo se ∆ < 0 V F d) Se ∆ > 0 ammette quattro radici reali V F e) Se ∆ > 0 può ammettere due sole radici reali V F f) Se ∆ > 0 può essere impossibile nei reali V F 58) Un’equazione della forma ax 4 + bx 3 − bx − a = 0 con a, b ∈ R ha fra le sue radici : a) 1 b) ± 1 c) − 1 d) né 1, né − 1 59) Per quali valori del parametro k, l’equazione binomia (k − 1)x 4 + 3 = 0 ammette soluzioni reali? [ k <1 ] 60) Determina per quali valori di h e k l’equazione x 4 + (k − 2 )x 3 + 5 x 2 + (h + 1)x + h = 0 : [ k = 2 ; h = −1 ] a) risulta biquadratica [ k = 4 ; h =1 ] b) risulta reciproca 61) Quali condizioni devono essere verificate affinchè l’equazione trinomia ax 6 + bx 3 + c = 0 (a, b, c coefficienti reali) ammetta radici reali? E per l’equazione ax 8 + bx 4 + c = 0 ? 136 Esercizi Risolvi le seguenti equazioni di secondo grado incomplete: 1) 5 x 2 = 0 ; { } 6 z 2 − 3z = 0 S = 0 ; S = 0, 1 { } 2 S = {±9} ;S = {0} 2) y 2 − 81 = 0 ; 37 s 2 = 0 3) 7g 2 + 2g = 0 ; −328 p 2 = 0 4) −2 a 2 − 9 a = 0 ; 4 x 2 + 27 = 0 5) −t 2 + 5t = 0 ; 7 = h2 + 6 6) 3 1 m − m2 = 0 ; 8 2 −9 w 2 + 4 = 0 7) 1 2 3 r + r = 0; 2 4 k k + 3 − 3 = 0 2 2 { } S = 0, − 9 ;S = ∅ { 2} S = 0, − 2 ;S = 0 { } 7 S = {0, 5} ; S = {±1} 8) 5 g 2 − 7 = g 2 + 9 ; 2 ( q + 1)( q − 1) = −2 9) 5a − ( a + 2 ) = −4 ; f 2 +2f = 2 (x + 4)(x + 3) = 12 + 7 x 11) ( 3v + 2 )( 3v − 2 ) = 5v − 4 12) ( y − 3) 13) 2 ( t − 2 )( t + 5 ) = t + 5 ( t − 4 ) 14) ( 2c − 3 ) 15) 6( x − 1)( x + 1) + 8 = 2 16) ( h + 2 )( h − 2 ) + ( 2h − 1) 17) ( z + 5)( z + 8) = z ( z + 13) + ( z + 3)( z − 3) 2 { } S = {0} { } S = 0, 5 9 [S = ∅ ] = 2 (1 − 3 y ) 2 S = {0} { } S = 0, 12 5 = ( 3 − c )( 3 + c ) S = {0} 2 { } S = 0, 7 5 = 3 ( h − 1) S = {±7} S = {0} 18) 3 ( m + 1) = 4m + 2 ( m + 1) + 1 2 19) ( S = {±2} ;S = {0} S = 0,1 ; S = 0, − 7 { } 4 1 f 4 10) { } { } S = 0, − 3 ; S = ±6 { } 2} { S = 0, 3 ; S = ± 2 4 3 { } ) S = 0, − 9 4 2 3 j 2 + 5 j − 1 = 8 + ( 2 j + 5 )( j − 2 ) 137 [S = ∅ ] 20) ( 2r − 1) = 3 (1 − r ) 21) ( 3x + 5 )( 2 − 3 x ) = ( 4 x − 1) 22) ( 12 t + 3)( 12 t − 3) = −9 23) ( 3s + 2 ) 24) 2 ( a + 2 ) + 4 ( a − 1) = 3 5 − a 2 25) ( g + 1) 2 2 { } S = ± 3 5 −x S = {0} { } S = ± 1 4 − s ( 4 − s ) + 3 = 6 s (1 − s ) + 2 ( s + 4 ) ) 3 S = ± 3 + 5 2 g 2 − 1 = 1 + ( g − 1) S = ± 1 2 2 2 ( 3 2 ( ) { } 3 S = {0} 26) 3k + 2 ( k − 3) = ( k + 3 )( k − 3) + 9 ( 3 − k ) 2 27) (1 + z ) 3+ 2 2 ( z + 2) − z − 5 −z= 6 3 2 2 { } S = ± 2 28) 3 p + 4 + ( 2 p + 1)( 2 p − 1) = 3 ( p + 1) 29) 30) ( 3−b 2 3 ( v − 3) 2 S = {0} { ) − 34 = b − b 2−1 + 1 2 2 ( ) + v ( 2v + 3 ) + 5v = ( 2v − 1) v + 3 2 2 [S = ∅ ] ( )( ) ( 23 − 15 ) q − ( q −1) − ( q − 12 ) = 43 (3w + 12 )(3w − 12 ) + ( w −1)(2 w + 3) + 5w2+ 3 = 2w ( 4w + 2) − w 2− 4 2 y −1 1 1 y −1 y − 6 y 3 + ( y + 3 )( y − 3 ) = 3 3 + 3 ( g − 1) − 3 g + 1 − 6g = 2 2 4 2 31) g−1 2 S = {0,10} 2 32) 33) S = {0} 2 2 34) } S = 0, − 9 16 2 3 S = ± 2 2 S = ± 2 Risolvi le seguenti equazioni di II grado complete. 35) 2 x 2 + 3x − 5 = 0 ; 36) b 2 + 5b + 6 = 0 ; 37) 25t 2 − 20t + 4 = 0 ; { } − y2 − 7 y + 8 = 0 S = − 5 ,1 ;S = {−8,1} 2 3m 2 − m − 2 = 0 S = {−3, −2} ;S = − 2 ,1 3 { } S = 2 ;S = ∅ { 5 } 12a 2 − 3a + 1 = 0 138 S = {−2, 3} ;S = ∅ 38) z2 − z − 6 = 0 ; 2c 2 + c + 4 = 0 39) g + 2 g − 15 = 0 ; w2 + 8 w − 9 = 0 40) p2 + 4 p + 2 = 0 ; 2d 2 − 10 2d + 25 = 0 ( ) 2 43) 44) { −2 ± 5 S = 3 ;S = ∅ 3s 2 − 4 s + 6 = 0 2 ( m − 3 ) + 3 ( 3m + 4 ) = ( m + 6 )( m + 3) + 1 S = {1,11} 2 2h 2 + h − 2 = 0 ; 2 { } S = 1 ;S = −2, 3 { 2} { } } S = −2 ± 2 ;S = 5 2 2 2q q + 3 = ( q + 3)( 3 − q ) 4 41) 3r ( r − 2 ) = ( r − 1) − 3 ; 42) 9t 2 + 12t − 1 = 0 ; S = {−5,3} ;S = {−9,1} 3 2 S = − 2, 2 ;S = − 3, 2 2a 2 + 3a − 3 = 0 1 ± 3 S = {−7} ;S = 2 45) 7 + 2v = − v ; 7 46) ( 3 − b )( b + 3) = 4 ( b − 3) ; 47) k 2 + 2 ( k − 1) − k (1 + k ) ( k − 2 ) + 6k = ( k − 2 ) k ( k + 2 ) + 4 48) ( p + 1)( p + 2 )( p + 3) = ( p − 1) ( p − 2 )( p + 3) + 5 49) ( x − 2 ) ( x − 2 )( x − 1) − ( x − 2 )( x + 1) = 3x − 5 50) z −1 + z + 9 = ( z − 2) 2 3 3 51) 2 u 2 + 1 + u 6 ( u − 1) + u = u ( u − 1) − 3 12 4 52) h 2 + 1 + 3h ( −h + 8 ) − 1 = h h − 1 + 207 2 4 2 4 53) ( 3m + 4 ) 2r 2 − 2r − 1 = 0 6 + k 2 − 4 5k = −5 { } S = {−7,3} ;S = 2 5 ± 3 [S = Q] { } S = 1, 3 { 2} S = − 1 , 7 2 { 2 ) ( ) ( 2 } S = − 1 , 7 2 [S = ∅] ( ) − 5 ( m − 2 ) + 6 ( m − 2 )( m + 2 ) = 5m + 3 54) 3 − ( 2 y − 5)( 3 − y ) = ( y − 3)( 3 y + 1) + 5 y S = {4} { } S = −1, 1 15 S = {8, 2} 55) ( 2 f + 1)( f − 3) + ( f + 8)( f − 8) + 2 = 2 f ( f − 3) − 9 56) 2 ( a + 2 ) = 2 + 5 ( a − 1)( a + 3) + 7 ( 2a + 3) S = {−8, 7} { } S = − 16 , 0 3 2 139 S = {−2, 9} 57) 3 ( t + 5 ) + ( t − 1) = ( t − 1) t − 2 ( t + 2 ) 3 2 58) ( d − 2 )( d + 2 ) − ( d + 2 ) 59) ( 2 y − 3) 60) 4 x 2 − 2 3x − 2 3 − 1 x − 3 = 0 61) 4x 2 − 2 2 − 3 x − 3 2 = 0 62) x 2 − 2x = 3 x − 2 63) x2 − 64) x2 − 65) x 2 − 2x = 66) (x − 1)(x + 1) = 2 { = (1 − d )(1 + d ) + 7 ( ( { ) S = − 1 , 4 ) 3 2 S = − 2 , 2 ) S = ) 6 2 −1 2 } 2, 3 { } 2,1 3 2 S = 2 , 3 x +1 = 0 x { S = 2 +1 x + 2 = 0 5 } 3} S = − 5 , 1 8 2 { ) ( } S = 2 ± 2 5 + 5 ( y + 2 )( y − 2 ) − 1 = ( 3 y + 4 )( y − 3) − 5 2 y 2 − 1 − 9 y ( ( 2 2 S = 2, 2 −1 x2 +1 { } S = ± 4 2 2 +1 Per non dimenticare…… Esempi Risolviamo alcune equazioni di secondo grado senza applicare la formula risolutiva: Esempio 1 4 x 2 − 25 = 0 Equazione iniziale Scomponiamo in fattori il I membro ( 2 x − 5)( 2 x + 5) = 0 (differenza di quadrati) Applichiamo la legge di annullamento del prodotto 2x − 5 = 0 ∨ 2x + 5 = 0 2x = 5 ⇒ x = 5 2 Risolviamo le equazioni di primo grado Scriviamo le soluzioni e l’insieme soluzione 140 2 x = −5 ⇒ x = − 5 2 5 5 5 x=− ∨ x= S = ± 2 2 2 Esempio 2 2k 2 − 5 = 0 Equazione iniziale Scomponiamo in fattori il I membro (differenza di quadrati) ( Applichiamo la legge di annullamento del prodotto 2k − 5 = 0 ∨ 2k − 5 )( ) 2k + 5 = 0 2k + 5 = 0 2k = 5 ⇒ k = 5 ⇒ k = 5 2 2 Risolviamo le equazioni di primo grado 2k = − 5 ⇒ k = − 5 ⇒ k = − 5 2 2 Scriviamo le soluzioni e l’insieme soluzione x=− 5 5 ∨ x= 2 2 5 S = ± 2 Esempio 3 b 2 + 2b − 15 = 0 Equazione iniziale ( b − 3)( b + 5) = 0 Scomponiamo in fattori il I membro (trinomio caratteristico) Applichiamo la legge di annullamento del prodotto b−3= 0 ∨ b+5 = 0 b−3 = 0 ⇒ b = 3 b + 5 = 0 ⇒ b = −5 Risolviamo le due equazioni di primo grado Scriviamo le soluzioni e l’insieme soluzione b = 3 ∨ b = −5 S = {−5,3} Esempio 4 5m 2 + 3m − 2 = 0 Equazione iniziale Scomponiamo in fattori il I membro [quasi trinomio caratteristico (I anno, tomo 2 pag.139)] ( 5m − 2 )( m + 1) = 0 Applichiamo la legge di annullamento del prodotto 5m − 2 = 0 ∨ m + 1 = 0 5m = 2 ⇒ m = 2 5 m + 1 = 0 ⇒ m = −1 Risolviamo le due equazioni di primo grado Scriviamo le soluzioni e l’insieme soluzione 141 m= 2 ∨ m = −1 5 2 S = −1, 5 Risolvi le seguenti equazioni di secondo grado senza utilizzare la formula risolutiva: S = {−2,3} ;S = {−1, 4} 67) a2 − a − 6 = 0 ; p2 − 3 p − 4 = 0 68) 9v 2 − 1 = 0 ; t 2 + 12t + 20 = 0 69) 5q 2 + 3q = 0 ; g 2 + 2 g − 15 = 0 70) z2 + 2z +1 = 0 ; 6t 2 − t − 2 = 0 71) 3h 2 − 4 = 0 ; 4r 2 − 13r + 3 = 0 72) c 2 + 3c − 18 = 0 ; 3y2 − 2 y = 0 73) d 2 + 3d + 2 = 0 ; 4x2 − 7 = 0 74) 2v 2 − v − 15 = 0 ; a 2 − 5a + 6 = 0 75) f 2 + f −2=0; 8m 2 − 7 = 0 { } S = 0, − 3 ;S = −5,3 { } { 5} S = −1 ;S = − 1 , 2 { 2 3} { } 2 3 1 S = ± 3 ;S = { 4 ,3} S = ± 1 ;S = −2, −10 { } 3 2 S = {−6,3} ;S = 0, 3 7 S = {−2, −1} ;S = ± 2 { } S = − 5 , 3 ;S = 2, 3 { } 2 14 S = {−2,1} ;S = ± 4 Esempio Equazione iniziale (equazione fratta) y−4 2y −3 y − 2 − = y y + 2y y + 2 Scomponiamo in fattori i denominatori y−4 2y −3 y − 2 − = y y ( y + 2) y + 2 2 y − 4 − y ( 2 y − 3) ( y − 2 )( y + 2 ) = y ( y + 2) y ( y + 2) Determiniamo il m.c.m. e riduciamo allo stesso denominatore. y ( y + 2 ) ≠ 0 ⇒ y ≠ 0 ∨ y ≠ −2 ⇒ D = Q − {0, −2} Determiniamo il dominio Applichiamo l equivalenza e denominatore 2° principio semplifichiamo di il y − 4 − y ( 2 y − 3) = ( y − 2 )( y + 2 ) y − 4 − 2 y2 + 3y − y2 + 4 = 0 ⇒ Riduciamo a determiniamo y forma normale e ⇒ − 3y2 + 4 y = 0 ⇒ 3y2 − 4 y = 0 ⇒ ⇒ y (3 y − 4) = 0 ⇒ y = 0 ∨ y = 4 3 0 ∉ D ⇒ sol. non acc.; 4 ∈ D ⇒ sol. acc. 3 Accettabilità delle soluzioni Scriviamo le soluzioni e l’insieme y= soluzione 142 4 3 4 S= 3 Risolvi le seguenti equazioni: { } { } S = −2 ± 7 76) 2a + 3 = 1 a −1 a 77) b + 2 − b −1 − b+3 =0 b − 3 2b + 1 2b 2 − 5b − 3 78) 1 + 2 =− 3 2 z + 2 z2 − 4 z + 4z + 4 79) 4h + h + 1 = 10 − 2h h − 9 h + 3 4h − 12 80) 2x − x −1 = x2 2 2x + 4 x + 2 x + x − 2 81) m − 2 + m + 2 = 8m m + 2 m − 2 4 − m2 82) 2c + 3 − 1 − 2c = 1 9c + 12c + 4 3c + 2 −3 ± 5 S = 2 83) (1 − 1x )(1 + 1x ) + xx ++ 12 = 2 1 ± 5 S = 2 84) S = −4 ± 2 5 S = {−6,1} {} S = −1, 1 { 2} S = 7 3 2 [S = ∅ ] 2 (t + 4) 2 − 4 ( 2t − 5 ) t 2 + 3t − 10 (2 − p) 2 − t 2 + t + 4 − ( t + 1) + = t +1 t +5 2−t 2 S = {−6} p + 3 ( 3 + p )( − p + 3) = p −1 p3 − 1 85) p2 + p + 1 86) 9 −3+ 3 = 2 3k + 3k 2 k + 1 k [S = ∅ ] {} S = 2 3 2 Esempio Senza risolverle, stabiliamo se le seguenti equazioni hanno soluzioni reali e, in caso affermativo, determiniamone la somma ed il prodotto: a) h 2 + 11h + 9 = 0 a) In questa equazione a = 1; b) 2t 2 + 7t − 4 = 0 b = 11; c=9 L’equazione ha soluzioni reali soltanto se ∆ ≥ 0; quindi: ∆ = b 2 − 4ac = 112 − 4 ⋅1 ⋅ 9 = 121 − 36 = 85 ⇒ ∆ > 0 ⇒ l’equazione ha due soluzioni reali. Sappiamo che Quindi: h1 + h2 = − b e h1 ⋅ h2 = c a a h1 + h2 = − 11 = 11 e h1 ⋅ h2 = 9 = 9 1 1 143 b) In questa equazione a = 2; c = −4 b = 7; L’equazione ha soluzioni reali soltanto se ∆ ≥ 0; quindi: ∆ = b 2 − 4ac = 7 2 − 4 ⋅ 2 ⋅ ( −4 ) = 49 + 32 = 81 ⇒ ∆ > 0 ⇒ l’equazione ha due soluzioni reali. t1 + t2 = − b a Sappiamo che e t1 ⋅ t2 = c a t1 + t2 = − 7 e t1 ⋅ t2 = −4 = −2 2 2 Quindi: Senza risolverle, stabilisci se le seguenti equazioni hanno soluzioni reali e, in caso affermativo, determina la loro somma e il loro prodotto. 87) x 2 − 5 x − 14 = 0 ; x 2 − 11x + 30 = 0 88) x2 − x + 6 = 0 ; x 2 − 14 x − 13 = 0 25 x 2 + 10 x − 3 = 0 89) 8 x 2 − 30 x + 7 = 0 ; 90) 20 x 2 − 13 x + 2 = 0 ; 2 x 2 − 9 x − 18 = 0 91) 40 x 2 − 31x + 6 = 0 ; x2 − 1+ 2 2 x + 2 + 2 = 0 92) 3x 2 − 3 3 2 + 1 x + 3 2 = 0 ; ( ) x2 ( −( ) ) 2 + 2 5 x − 2 10 = 0 Esempio { } Determiniamo l’equazione di secondo grado che ha come insieme soluzione S = −1, 1 . 3 In generale, un’equazione di secondo grado, ridotta a forma normale, è del tipo: ax 2 + bx + c = 0 ⇒ x 2 + b x + c = 0 a a Sappiamo che soluzioni: ( ) x1 + x2 = − b e x1 ⋅ x2 = c ; calcoliamo, quindi, la somma ed il prodotto delle a a x1 + x2 = −1 + 1 = − 2 3 3 e x1 ⋅ x2 = −1 ⋅ 1 = − 1 . 3 3 Si hanno le seguenti uguaglianze: − b = − 2 ⇒ b = 2 a 3 a 3 sostituendo nell’equazione ( ), si ottiene: e x2 + 2 x − 1 = 0 3 3 144 c = −1 ; a 3 ⇒ 3x 2 + 2 x − 1 = 0 . Scrivi l’equazione di secondo grado che ha come insieme soluzione l’insieme S indicato. 93) S = {−3, 4} ; S = {−5, −2} 94) S = {3, 7} ; S = {1,10} 95) S = {−3, −1} ; S = {4,12} { } S = {− 3 , 4 } 2 5 S = { 1 , 2} 10 5 96) S = {−8, −2} ; S = 1 ,5 2 { } S = {− 3 , − 1 } ; 4 3 97) S = − 2 , − 1 ; 3 6 98) { 99) S = {±2} ; { S = 0, 2 } { } } 100) S = − 5 , 1 ; 4 8 S = 3 ,1 5 101) S = − 3 , 3 ; 2 S = ± 5 4 102) S = { } 2, 2 2 ; S= { 103) S = − 3, 3 ; 2 { { 5, 2 + 5 } S = −2 2, 3 2 } 104) S = 1 − 2,1 + 2 ; S= { } } 2 + 3, 2 3 Determina due numeri, se esistono, conoscendo la loro somma s ed il loro prodotto p (Esempio d) pag. 17). 105) s = + 2; p = −15 [ −3,5] 106) s = 10 ; p = 24 [ 4, 6] 107) s = −10 ; p = 21 [ −3, −7] 108) s = −15 ; p = −34 [ −17, 2] 109) s = 3; p = −40 [ ∃] 110) s = 13 ; 5 p=−6 5 − 2 , 3 5 111) s=7; 9 p= 4 27 1 , 4 3 9 145 112) s = − 11 ; 7 p=−6 7 −2, 3 7 113) s=9; 4 p =−5 8 − 1 , 5 4 2 114) s = 17 ; 8 p = 15 16 5 , 3 8 2 115) s=3 2; 2 p =1 116) s = 1+ 3 ; 2 p= 3 4 117) s =1; p = 2 −2 118) s = 5 +1; p=5 5 119) s=3 3; p=6 2 2 , 2 1 3 2 , 2 1 − 2, 2 [ ∃] 3, 2 3 Scomponi in fattori, se possibile, i seguenti trinomi di secondo grado (Esempi e), f), g) pag. 18): 120) 4x2 − 5x + 1 ( x − 1)( 4 x − 1) 121) 5a 2 + 9 a − 2 ( 5a − 1)( a + 2 ) 122) 3s 2 + 10 s + 8 ( 3s + 4 )( s + 2 ) 123) 2m2 + 5 5m + 10 m + 2 5 2m + 5 124) 4h 2 + 4 6h − 18 2h − 6 2h + 3 6 125) 7 y2 + 4 2 y − 6 y + 2 7y −3 2 126) 3b 2 + 6b + 2 127) 2t 2 − 2t − 1 128) 3d 2 − 7 5d + 20 129) 2t 2 + 2 2 − 3 x − 6 ( ( )( ) ( )( ) )( ) ( ( ) 3 3b + 3 + 3 b + 1 − 3 1 − 3 1 + 3 t − 2 t − 2 ( )( ) )( ) 3d − 4 5 d − 5 ) ( 2t − 3 t + 2 146 Semplifica, se possibile, le seguenti frazioni algebriche: v − 2 3 v− 3 130) v 2 − 3v − 6 v2 − 3 131) 4z2 − z − 3 8 z 2 + 10 z + 3 z −1 2 z + 1 132) 12 g 2 − 32 g − 35 2 g 2 + 3 g − 35 6g + 5 2 g + 5 133) 5h 2 + 18h − 8 10h 2 + 11h − 6 h+4 2h + 3 134) 2m 2 − 7 7 m + 21 m 2 − 4 7 + 21 2m − 7 m− 7 135) 24 x 2 + 2 x − 6 8 x 2 − 21 2 x − 18 3x − 2 x −3 2 136) 137) ( ) 2t 2 + 5 + 2 3 t + 5 3 2t + 5 2t − 3 2t + 3t − 3 2 ( ) 2k 2 + 3 − 3 x − 2 2k + 1 + 3 k −1 + 3 k +2 3−4 2 Equazioni parametriche 138) Data l’equazione kx 2 − 2 kx + 6 − 2 k = 0 , determina il valore di k in modo che: a) una soluzione sia uguale a 1; b) una soluzione sia nulla; c) le soluzioni siano reali e coincidenti. [ k = 2; k = 3; k =, 0k = 2] 139) Data l’equazione ( a + 1) x 2 + 2 ( a − 1) x + a − 2 = 0 , determina il valore di a in modo che: a) le soluzioni siano reali e coincidenti; b) le soluzioni siano opposte; c) una soluzione sia nulla. [ a = 3; a = 1; a = 2] 147 140) Data l’equazione x − 2(h − 3)x + 2h + 2 = 0 , calcola il valore di h in modo tale che: 2 a) le soluzioni siano reali e coincidenti; b) l’equazione sia pura; c) l’equazione sia spuria; d) le soluzioni siano una reciproca dell’altra; e) una soluzione sia uguale a 4; f) la somma dei quadrati delle soluzioni sia 7. h = 1; h = 7; h = −1; h = 3; h = 1 ; h = 7; h = −7 2 2 141) Data l’equazione 2 x − ( 2l − 1) x + 3l + 1 = 0 , calcola il valore di l in modo tale che : a) la somma delle soluzioni sia 1; b) l’equazione sia spuria; c) le soluzioni siano opposte; d) una soluzione sia 1 ; 2 e) il prodotto delle soluzioni sia 4; f) le soluzioni siano una la reciproca dell’altra; g) la somma dei quadrati delle soluzioni sia 13 . 4 l = 3 ; l = − 1 ; l = 1 ; l = −1; l = 7 ; l = 1 ; l = 2 ± 2 2 2 3 2 3 3 2 142) Data l’equazione (m − 2 )x − 2(m + 1)x + m + 2 = 0 calcola il valore di m in modo tale che: a) una soluzione sia nulla; b) una delle soluzioni sia uguale a −3; c) le soluzioni siano reali e coincidenti; d) la somma delle soluzioni sia −1; e) il prodotto delle soluzioni sia 4; f) le soluzioni siano opposte. m = −2; m = 5 ; m = − 5 ; m = 0; m = 10 ; m = −1 8 2 3 148 Problemi 143) Determina due numeri interi consecutivi tali che il loro prodotto sia 812. [28; 29] 144) Determina un numero naturale tale che il suo quadrato superi di 4 il suo triplo. [4] 145) Il prodotto di due numeri naturali pari consecutivi è 1088. Quali sono i due numeri? [32; 34] 146) Se ad un numero positivo si aggiunge il suo quadrato, si ottiene il triplo del numero stesso aumentato di 24. Qual è il numero? [6] 147) Trova due numeri naturali pari e consecutivi tali che la somma dei loro quadrati sia 340. [12; 14] 148) Dividi il numero 54 in due parti in modo tale che il loro prodotto sia 693. [21; 33] 149) Determina due numeri naturali consecutivi tali che la differenza tra il cubo del maggiore ed il cubo del minore sia uguale alla differenza fra il quadrato del doppio del minore e 9. [5; 6] 150) Il prodotto di due numeri naturali pari e consecutivi è 48. Quali sono i due numeri? [6; 8] 151) Determina un numero intero tale che il prodotto fra il suo doppio ed il suo successivo sia uguale alla differenza fra il numero 5 ed il numero stesso. [1] 152) In un numero palindromo di tre cifre, la somma delle cifre è 12 e la seconda cifra è uguale al [282] doppio del quadrato della prima cifra. Qual è il numero? 153) Determina un numero naturale tale che il prodotto fra il numero stesso e la sua metà [4] aumentata di 1 supera di 8 il numero stesso. 154) Determina un numero intero tale che il prodotto del suo doppio con il suo successivo sia uguale a 5 diminuito del numero stesso. [1] 155) Determina due numeri interi dispari e consecutivi tali che i 4 del quadrato del minore 5 aumentati di 1 siano uguali ai 3 del quadrato del minore. 7 [5; 7] 156) Determina due numeri pari consecutivi tali che il doppio del quadrato del maggiore supera di 24 il triplo del quadrato del minore. [4; 6] 157) Trova due numeri interi consecutivi tali che la somma dei loro quadrati sia 61. [(−6, −5) ∨ (5,6)] 158) Il rapporto fra un numero intero ed il suo quadrato diminuito di 3 è 5 ; qual è questo 22 numero? [5] 159) Il rapporto fra due numeri interi positivi è 3 e la differenza dei loro quadrati è 63; quali sono 4 [9; 12] i due numeri? 149 160) Le dimensioni di un rettangolo misurano 3 cm e 2 cm. Di quanto è necessario aumentare le dimensioni affinchè l’area del rettangolo sia di 42 cm2? [4 cm] 161) La somma di due numeri è 8 ed il loro prodotto è 15; quali sono i due numeri? [3; 5] 162) Determina due numeri interi consecutivi tali che il quadrato della loro somma superi di 144 la [−9,−8; 9, 8] somma dei loro quadrati. 163) Il numeratore di una frazione supera di 3 il denominatore, inoltre diminuendo di 2 sia il numeratore che il denominatore si ottiene una frazione che supera di 3 la prima frazione. 4 7 ; − 1 4 2 Qual è la frazione? 164) In un numero di due cifre, la cifra delle decine supera di 3 quella delle unità; il prodotto delle due cifre è uguale alla metà del numero dato diminuito di 9. Qual è il numero? [74] 165) L’area di un triangolo rettangolo misura 30 cm2 ed un cateto supera l’altro di 4 cm. Qual è la [6 cm; 10 cm] misura di ciascuno dei due cateti? 166) In un triangolo rettangolo ABC, l’ipotenusa BC misura 10 dm e la somma dei due cateti 14 cm. Determina la misura dei due cateti. [6 dm; 8 dm] Se la somma delle misure dei cateti fosse 15, quale sarebbero le loro misure? 167) Sia C un punto del segmento AB tale che AC sia medio proporzionale tra l’intero segmento e la parte restante CB. Se AB misura 20 cm, qual è la misura di AC? 10 ( ) 5 − 1 cm 168) L’area di un rombo misura 36 m2 e la diagonale maggiore è il doppio di quella minore. Qual è la misura di ciascuna delle due diagonali? [6 m; 12 m] 169) Il perimetro di un rombo misura 52 cm e la somma delle sue diagonali misura 34 cm; quanto [120 cm2] misura l’area del rombo? 170) L’area di un rettangolo misura 80 cm2 e una dimensione supera l’altra di 11 cm. Quanto misura il perimetro del rettangolo? [42 cm] 171) In un triangolo rettangolo la misura del cateto maggiore supera di 2 cm quella del cateto minore. Sapendo che l’ipotenusa misura 10 cm, determina le misure dei cateti del triangolo. [6 cm; 8 cm] 172) In un triangolo rettangolo l’ipotenusa misura 45 cm e il doppio del cateto minore supera quello maggiore di 18 cm. Determina l’area del triangolo. 150 [486 cm2] 173) L’area di un rettangolo misura 440 dm2 ed una dimensione supera di 10 dm i 3 dell’altra 5 dimensione. Qual è il perimetro del rettangolo? [84 dm] 174) Sia AB un segmento di lunghezza 9 cm. Determina su di esso un punto P in modo tale che il segmento AB resti diviso in due segmenti tali che AP sia medio proporzionale fra l’intero segmento e la sua parte restante aumentata di 1. Qual è la misura di AP? [6 cm] 175) In un triangolo rettangolo la misura di un cateto è 9 cm e l’ipotenusa supera di 6 cm i 3 4 dell’altro cateto. Qual è la misura dell’ipotenusa? 15 cm ∨ 87 cm 7 176) Sia ABCD un quadrato di lato 4 cm. Determina sul prolungamento del lato AB, dalla parte di B, un punto P tale che la somma dei quadrati delle sue distanze dai vertici C e D sia 90 cm2. BP = 3 cm 177) Il diametro AB di una circonferenza misura 25 cm. Determina sulla circonferenza la posizione di un punto Q in modo tale che, detta H la sua proiezione sul diametro AB, valga la relazione 2 2 AH = 9 cm 3QH − BQ = 32 cm. 178) I lati AD e AB di un rettangolo misurano, rispettivamente, 20 cm e 30 cm. Sul prolungamento del lato AB, dalla parte di B, determina la posizione di un punto E in modo tale che valga la 2 2 2 relazione ED + EO + EC = 2550 cm 2 , essendo O il punto di intersezione delle diagonali del BE = 5 cm rettangolo. Equazioni di grado superiore al secondo Risolvi in R le seguenti equazioni binomie: 179) x4 −1 = 0 ; S = {±1} ; S = ∅ b 4 + 16 = 0 180) 8t 3 − 27 = 0 ; 8 y 3 − 27 = 0 181) h 7 + 128 = 0 ; 16 p 7 − 1 = 0 182) v8 − 1 = 0 ; g 8 + 256 = 0 183) 27 w6 − 1 = 0 ; 32c5 + 1 = 0 {} { } S = −2 ; S = 1 8 { 2 } { } S = 3 ; S = − 3 2 2 7 S = {±1} ; S = ∅ { } 3 1 S = ± 3 ; S = − 2 151 184) 4r 3 − 1 = 0 ; 9 f 3 +1 = 0 3 3 3 2 S = 2 ; S = − 3 185) d = 125 ; 5 d3 k 10 − 4 = 0 S = {±5} ; S = ± 5 2 186) u 6 − 48 x 2 = 0 ; 187) ay 3 − 1 = 0 ( a ≠ 0 ); { } { } S = ±2 4 3, 0 ; S = {3, 0} z 7 − 243 z 2 = 0 a4x4 − 2 = 0 1 4 2 S = ; a ≠ 0 ⇒ S = ± , a = 0 ⇒ S = ∅ 3 a a 188) az 4 − 4 = 0 ; x6 − 2 + a = 0 { } 4 6 a ≤ 0 ⇒ S = ∅, a > 0 ⇒ S = ± 4 a ; a ≤ 2 ⇒ S = ± 2 − a , a > 2 ⇒ S = ∅ 189) ( 2a − 1) 3 190) ( c + 5) +4 = 0; 4 −8 = 0 ; ( 3m − 1) 4 −1 = 0 ( 2h − 9 ) 3 −8 = 0 {} { } S = ∅; S = 11 { 2 } S = 3 ; S = 0, 2 2 3 Determina per quali valori del parametro a le seguenti equazioni ammettono soluzioni reali: 191) (a − 2)x 4 − (a + 3) = 0 192) (9 − a )x 193) a2 x4 − 3 = 0 194) (a + 3)x 5 + 5 − a = 0 2 6 a ∈ ]−∞, −3] ∪ ]2, +∞[ a ∈ ]−∞, −4] ∪ ]−3, 3[ −4−a = 0 a ∈ R − {0} a ∈ R − {−3} Risolvi in R le seguenti equazioni biquadratiche: 195) t 4 − 17t 2 + 16 = 0 S = {±1, ± 4} 4g 4 − 5g 2 + 1 = 0 S = ±1, ± 1 2 197) 9 w4 − 6 w2 + 1 = 0 3 3 S = ± 3 , ± 3 198) 2 p4 − 9 p2 − 5 = 0 S = ± 5 199) 2 y 4 − 9 y 2 − 10 = 0 [S = ∅ ] 200) 3 x 4 − 2 x 2 + 2 = 0 [S = ∅ ] 196) 201) { } { } { } S = − 2, −1, 2 + 1 z4 − 2 2z2 − 9 − 6 2 = 0 152 ( +( ) S = {±1} 202) a4 − 2 −1 a2 + 2 − 2 = 0 203) m4 3 − 2 m2 − 6 = 0 204) r 4 3 − 13r 2 + 4 3 = 0 205) ( 2b 206) (t 207) 7 x 4 − 2 − 12( x − 1)( x + 1) = 5 x 4 − x 2 + 1 208) a 2 + 142 = 9 a 209) q2 = 27 − 4 4 2 2 3 q + 1 3q + 3 q + q 210) 1 = 1 + v2 + 3 v2 v2 − 2 211) c2 + 3 = 0 c 2 + 4 c 4 − 16 212) 1 = ( 2 y + 1) − 4 y + 1 − 2 y2 4 y2 −1 213) ( 2z 214) h 4 + 3 5 − 2h 2 + ( h − 3)( h + 3) = 0 215) ( 2d 216) 2 x 4 − 5a 2 x 2 − 3a 4 = 0 217) 2ay 4 − ( a + 2 ) y 2 + 1 = 0 218) z 4 − 13bz 2 + 36b 2 = 0 2 2 { } ) )( ) ( S = ± 4 2 5 1 S = ± 4 , ± 4 3 12 ) ( 2 { } S = ±1 , ± 1 { 3} ) S = ±2, ± 1 3 − 3 2b 2 + 3 + 2b 2 − 1 + 3b 2 = 12 3b 2 − 1 − b 4 ) ( 2 ) − 1 + 8t 2 t 2 − 1 = 0 ( 3 2 S = ±1 , ± 2 { { 2 S = ±1, ± 2 { { 2 { ) S = ± 1 , ± 2 { ) )( ) ( } 3} S = ± 1 3 + 13 2 − 1 2 z 2 + 1 − ( z − 2 )( z + 2 ) = 12 z 2 ( } S = ±1 , ± 3 2 )( } S = ±2, ± 3 ) 2 } S = ± 2, ± 7 } S = ± 2 , ± 3 ) [S = ∅ ] +1 d 2 + 1 − d 2 d 2 −1 + 4 = 0 { } S = ± a 3 1 1 1 a ≤ 0 ⇒ S = ± 2 ; a > 0 ⇒ S = ± 2 , ± a { } b < 0 ⇒ S = ∅ ; b > 0 ⇒ S = ±3 b , ±2 b ; b = 0 ⇒ S = {0} a S = ± 3 , ± b 219) 3 x 4 − (a + 3b )x 2 + ab = 0 153 220) ay 4 + ( 3a − 1) y 2 − 3 = 0 221) a 2 = 3 z 2 − 2a 2 z 2 − a2 2z2 1 a > 0 ⇒ S = ± a ; a ≤ 0 ⇒ S = ∅ a 3 S = ± 3 , ± a 2 Senza risolvere le seguenti equazioni stabilisci qual è il numero di soluzioni reali che esse ammettono : 222) 2 x 4 − 3x 2 − 4 = 0 ; 2k 4 − k 2 + 3 = 0 223) 3r 4 + 9r 2 + 1 = 0 ; 2a 4 − 10a 2 + 5 = 0 224) t 4 + 2t 2 − 5 = 0 ; 4 w4 − 20 w2 + 25 = 0 225) x 4 − 2a 2 x 2 − a 2 = 0 ; a2 x4 − 2 a2 +1 x2 + a2 = 0 ( ) Determina per quali valori del parametro k le seguenti equazioni biquadratiche ammettono: a) quattro soluzioni reali; b) due soluzioni reali; c) nessuna soluzione reale 226) x 4 − 2(k − 1)x 2 − 4k = 0 [a) k < 0; b) k ≥ 0; c) ∃k ] 227) k 2 x 4 − 3x 2 − 1 = 0 [a) ∃k ; b) ∀k ∈ R; c) ∃k ] 228) x 4 + 6kx 2 + 9k 2 − 3k = 0 a) k = 0; b) 0 < k ≤ 1 ; c) k < 0 ∨ k > 1 3 3 Esempio Scomponiamo in fattori, se è possibile, il trinomio 9 x 4 − 10 x 2 + 1 . Ponendo x 2 = t , otteniamo un trinomio di secondo grado 9 x 4 − 10 x 2 + 1 = 9t 2 − 10t + 1 Dobbiamo, quindi, scomporre in fattori un trinomio di secondo. Ricordiamo che: ax 2 + bx + c = a ( x − x1 )( x − x2 ) dove x1 , x2 sono le soluzioni dell’equazione associata al trinomio. Risolviamo, allora, l’equazione: 9t 2 − 10t + 1 = 0 . Poiché b è pari, calcoliamo ∆ e, successivamente, applichiamo la formula ridotta. 4 ∆ = 25 − 9 = 16 ⇒ ∆ > 0 ⇒ esistono due soluzioni reali e distinte: 4 154 t1 = 5 − 4 = 1 −b± ∆ 9 9 5 16 ± 2 4 5 4 ± t 12 = = = =ր ց a 9 9 t2 = 5 + 4 = 9 = 1 9 9 Pertanto, si ottiene 1 9t 2 − 10t + 1 = 9 t − (t − 1) = (9t − 1)(t − 1) . 9 Ricordando che t = x 2 , si ottiene: ( 9t − 1)( t − 1) = ( 9 x 2 − 1)( x 2 − 1) = (differenza di quadrati) = ( 3x − 1)( 3x + 1)( x − 1)( x + 1) In definitiva: 9 x 4 − 10 x 2 + 1 = ( 3x − 1)( 3x + 1)( x − 1)( x + 1) Scomponi in fattori, se è possibile, i seguenti polinomi: 229) x 4 − 6x 2 + 8 ; 4a 4 − 13a 2 + 3 230) 9 s 4 + 8s 2 − 1 ; p 4 + 7 p 2 + 10 231) 2 y4 − y2 + 3 ; 2r 4 − 11r 2 + 15 232) x 4 − 4a 2 + 3 x 2 + 12a 2 ; ( ) ( ) a 2 x 4 − 5 + 3a 2 x 2 + 15 Semplifica le seguenti frazioni algebriche, dopo averne determinato il dominio: 233) x 4 − 6 x 2 − 27 ; x 4 − 13 x 2 + 36 x 4 − 3x 2 + 2 2 x 4 − 3x 2 − 2 x2 + 3 , x2 − 1 x 2 − 4 2 x 2 + 1 234) 4 x 4 + 5x 2 − 6 ; 8x 4 − 2 x 2 − 3 2 x 4 − 13 x 2 + 6 x 4 − 2 x 2 − 24 x2 + 2 , 2 x2 − 1 2 x 2 + 1 x 2 + 4 235) x 4 − 5x 2 ; 2 x 4 − 11x 2 + 5 2 x 3 + 5 x 2 − 3x 4 x 4 − 37 x 2 + 9 x2 2 , 2x −1 x ( 2 x + 1)( x − 3) Risolvi, in R, le seguenti equazioni trinomie: 236) u 6 − 7u 3 − 8 = 0 ; S = {−1, 2} ; S = ∅ 6b8 + 7b 4 + 2 = 0 237) m8 − 20m4 + 64 = 0 ; g 6 − 5g 3 + 8 = 0 238) 2a8 − 7 a 4 − 4 = 0 ; 32 s10 − 63s 5 − 2 = 0 239) h8 − 21h 4 + 80 = 0 ; k 12 − 63k 6 − 64 = 0 240) 4c8 − 45c 4 + 81 = 0 ; 4t10 + 5t 5 + 1 = 0 155 { } S = ± 2, ±2 ; S = ∅ S = ± 2 ; S = { } { { } 5 } 2 ,− 1 2 S = ±2, ± 4 5 ; S = {±2} 3 1 S = ± 3, ± 2 ; S = −1, − 5 4 { } { } { } 241) x10 + 8a 5 x 5 − 9a 10 = 0 S = a, − a 5 9 242) a 8 y 8 − 17 a 4 y 4 + 16 = 0 S = ± 2 , ± 1 a a 243) z10 + 8a 5 z 5 − 9a10 = 0 S = a 5 9, − a 244) a 8 x 8 − 17 a 4 x 4 + 16 = 0 S = ± 2 , ± 1 a a { } S = a, − 1 { 2} 245) 8 y 6 − ( 8a 3 − 1) y 3 − a 3 = 0 246) ( { ) } S = ±b, ± a 2 z 8 − 4a 4 + b 4 z 4 + 4a 4b 4 = 0 Mediante opportune sostituzioni, risolvi, in R, le seguenti equazioni: 247) (v ) ( 2 { ) 2 x2 − 3 x2 − 3 + 2 − 2 = 0 248) 2 x +1 x +1 249) (a 250) (2 p 251) (b 3 ) + a2 4 2 2 ( 1 S = ± 3 { ) ( 2 { ) ( 6 ) S = {0, − 1} 3 − 1 + 9 b3 − 1 + 8 = 0 2 y −1 2 y −1 252) − 13 y + 36 = 0 y 4 253) (g 254) 4 d+1 d 255) (z 2 −2 ) ( 2 10 ) 4 ( ) ( ) +4=0 ) 4 ( 2 2 4 ( ( u − 3) 3 } { } { } { } S = 2 ± 6 2 16 + 11 15s 2 + 2s S = 2 , − 8 5 15 + 2 ( u − 3) − 3 ( u − 3) − 6 = 0 S = 3 ± 3,1 258) 5 15s 2 + 2s = 259) { S = ± 1 ,0,1 4 − 4 ( h − 2 ) − 12 = 0 ) } S = {0, − 1} 2 + z +1 − 2 z2 + z +1 +1 = 0 ( h − 2) { S = {±1} 256) 6t2+ 3 − 4 6t2+ 3 + 3 = 0 8t + 1 8t + 1 257) } S = ± 3, ± 2 5 ) { S = 1 , 1 , − 1 4 5 − 33 g 2 − 2 + 32 = 0 − 17 d + 1 d } S = − 1 , ± 1, 3 2 2 − p + 2 − 8 2 p 2 − p + 2 + 15 = 0 ) } S = ± 2, ± 1 − 8 a 4 + a 2 + 12 = 0 ) } S = 0, − 3 9 + 1 + 7 v3 + 1 − 8 = 0 3 2 156 260) ( c 2c − 5 ) = 16 { } 4 S = 10 , 2 3 { x 2x + 1 x 261) = 12 + 2x + 1 x 2x + 1 3 } S = − 2 , − 2 3 5 Esempi Risolviamo le seguenti equazioni: ( 2a a) 2 ) ( ) 4 b) ( r 2 − 5r + 4 ) + ( r 2 − 5r − 6 ) = 0 4 4 − a −1 + a2 −1 = 0 ; 4 a) La somma di due numeri non negativi è nulla solo se questi sono entrambi nulli. Deve essere, allora ( 2a 2 ) 4 − a −1 = 0 ∧ (a 2 − 1) = 0 . 4 Risolviamo le due equazioni: { } ( 2a 2 (a − 1) = 0 ⇒ a 2 − 1 = 0 ⇒ S2 = {−1,1} . 2 − a − 1) = 0 ⇒ 2a 2 − a − 1 = 0 ⇒ S1 = − 1 ,1 ; 2 4 4 La soluzione dell’equazione data è l’insieme S = S1 ∩ S2 ⇒ S = {1} . b) La somma di due numeri non negativi è nulla solo se questi sono entrambi nulli. ( Deve essere, allora r 2 − 5r + 4 ) 4 =0 ∧ (r 2 − 5r − 6 ) = 0 . 4 Risolviamo le due equazioni: (r 2 − 5r + 4 ) = 0 ⇒ r 2 − 5r + 4 = 0 ⇒ S1 = {1, 4} ; (r 2 − 5r − 6 ) = 0 ⇒ r 2 − 5r − 6 = 0 ⇒ S2 = {−1, 6} . 4 4 La soluzione dell’equazione data è l’insieme S = S1 ∩ S2 ⇒ S = ∅. Risolvi in R, le seguenti equazioni: 262) ( 3k 263) m4 + ( m2 − m ) = 0 264) ( 265) (z 266) (8b 2 − 17 k − 6 ) + ( 3k 2 − 4k + 1) = 0 6 [S = ∅ ] 6 S = {0} 10 ) { } 6 2t − 1 + 3 4t 2 − 1 = 0 t t 4 4 ) ( S = − 1 2 ) 8 S = {±2} 8 − 3 z 2 − 4 + z 3 − 3 z 2 − 4 z + 12 = 0 3 ) ( 2 ) {} S = 1 2 4 − 1 + 4b 2 − 4b + 1 = 0 157 267) (v 268) (y 269) ( 3w 4 2 ) ( 4 − 2v 2 − 3 + v 4 − v 2 − 6 − 3y 2 ) +(y 4 ) 2 2 ) 6 { } S = ± 3 =0 ) ( ) 8 S = {3} 6 − 9 + y3 − 3 y 2 + y − 3 = 0 ( ) − w + 1 − 3 3w 2 − w = 1 (poni 3w2 − w + 1 = y ) 1 1 ± 13 S = 0, 3 , 6 Risolvi in R le seguenti equazioni reciproche, dopo averne indicato il grado e la specie: 270) { ( ) ( ) 1 , 3 S = −1, 3 271) 3a 3 + a 2 3 − 4 3 + 3 − 4 3 a + 3 = 0 272) S = {1} 3 y3 − 4 y 2 + 4 y − 3 = 0 { } S = −1, 7 , 3 3 7 } { S = 1, 5 , 3 3 5 273) 15s 3 − 49 s 2 + 49 s − 15 = 0 274) 275) 21c 3 − 37c 2 + 37c + 21 = 0 2k 3 + k 2 ( ) ( 2 −4 + ) { 277) 2z3 − z 2 2 + 3 2 − 2 + 3 2 z − 2 = 0 ) ( ) 1 , 2 S = 1, 2 1 , 2 S = ±1, 2 2r 4 − 3r 3 + 3r − 2 = 0 S = {±1} 279) 3b 4 + 4b3 − 4b − 3 = 0 1 , 3 S = ±1, 3 280) 3 g 4 − 4 3 g 3 + 4 3 g − 3 = 0 { } S = ±1, − 1 , − 3 } { 3 S = 1, 2 , 9 9 2 281) 18 p 4 − 85 p 3 + 85 p − 18 = 0 282) u ( 3u + 10 ) = 10u 2+ 3 u ( } S = 1, − 2 , − 3 3 2 6t 3 + 7t 2 − 7t − 6 = 0 278) 1 , 2 S = −1, 2 2 −4 k + 2 =0 276) ( } S = 1, 1 , 2 2 2 x 3 − 3x 2 − 3x + 2 = 0 ) { } { } 283) d 4 − 1 = 2 5d d 2 − 1 S = ±1, 5 ± 2 284) 20a 3 + 61a 2 + 61a + 20 = 0 S = 1, − 5 , − 4 4 5 158 ( 286) ) 6m3 + 7 − 6 m 2 + 285) ( ) 1 , − 6 S = 1, − 6 6 −7 m− 6 = 0 1 ,2 2 S = ±1, 2 2 2 2x 4 − 9x3 + 9x − 2 2 = 0 8 ± 39 S = 1, 5 287) 5t 3 − 21t 2 + 21t − 5 = 0 288) 289) 290) 291) { } S = ±1, 3 , 5 15s − 34 s + 34 s − 15 = 0 { 5 3} a = 0 ⇒ S = 0,1 ; a ≠ 0 ⇒ S = a, 1 ,1 ax − ( a + a + 1) x + ( a + a + 1) x − a = 0 { } { a } 2ay + ( 4a + 1) y − ( 4a + 1) y − 2a = 0 a = 0 ⇒ S = {0, ± 1} ; a ≠ 0 ⇒ S = {±1, − 2a, − 1 } 2a 4 3 3 2 4 2 2 3 2 2 a x 4 − (a + 1)x 3 + (a + 1)x − a = 0 292) 293) S = ±1, 2, 1 2 2 w4 − 5w3 + 5w − 2 = 0 1 a = 0 ⇒ S = {0, ± 1} ; a ≠ 0 ⇒ S = ±1 , a , a ( a − 2 ) z 4 − ( a 2 − 4a + 5 ) z 3 + ( a 2 − 4a + 5 ) z + 2 − a = 0 { } a = 2 ⇒ S = 0 e ± 1 ; a ≠ 2 ⇒ S = ±1, a − 2, 1 { } a − 2 Senza scomporre in fattori, risolvi, in R, le seguenti equazioni reciproche di quarto grado di prima specie: 294) { } S = 2, − 3 , − 2 , 1 { 2 3 2} S = −1, − 1, − 1 , − 3 } { 3 S = 2, 1 , − 1 , − 4 } { 2 4 S = 2, 1 , 1 , 6 { 2 6 } S = 3, 1 , − 1 , − 5 } { 3 5 S = 6 , 7 { 7 6 } S = −2, − 1 , 1 , 3 2 3 6 y 4 − 5 y 3 − 38 y 2 − 5 y + 6 = 0 295) 12v 4 − 4v 3 − 41v 2 − 4v + 12 = 0 296) 3b 4 + 16b3 + 26b 2 + 16b + 3 = 0 297) 8c 4 + 14c3 − 69c 2 + 14 x + 8 = 0 298) 12 z 4 − 104 z 3 + 209 z 2 − 104 z + 12 = 0 299) 15 g 4 + 28 g 3 − 230 g 2 + 28 g + 15 = 0 300) 42 p 4 − 85 p 3 + 84 p 2 − 85 p + 42 = 0 159 { } S = − 5 , − 2 , 3 , 2 { 2 5 2 3 } S = 1, 1, 1 , 3 { 3 } S = −5, − 1 5 301) 5k 4 + 26k 3 + 10k 2 + 26k + 5 = 0 302) 60m 4 + 44m3 − 257 m 2 + 44m + 60 = 0 303) 3d 4 − 16d 3 + 26d 2 − 16d + 3 = 0 304) [S = ∅ ] 2t 4 + t 3 + 8t 2 + t + 2 = 0 305) 18( x + 1) + 21( x + 1) − 94( x + 1)x 2 + 21( x + 1) + 18 = 0 4 3 { } S = − 4 , − 1 , 1 , − 4 3 3 2 Scrivi le equazioni che hanno come insieme soluzione i seguenti insiemi e, successivamente, verifica che sono equazioni reciproche: 306) S = 5, 1 , −1 ; 5 { } S = { 3 , 2 , −2, − 1 } ; 2 3 2 307) S = 1 , 2, ±1 ; 2 308) { } S = {−4, − 1 , ±1} 4 S = {3, 1 , −2, − 1 } 3 2 S = 2 , 3 , +1 3 2 Classifica e risolvi le seguenti equazioni di grado superiore al secondo di vario tipo: 309) z 3 − 3 z 2 + 7 z − 21 = 0 310) (v 2 )( S = { 3} ) S = {±1, 2} − 4v + 4 v 4 − 1 = 0 { } 311) 9h 4 − 4h 2 = 0 S = ± 2 , 0 3 312) 36 x 4 − 1 = 0 1 S = ± 6 { } S = −3 2 313) w3 + 54 = 0 314) c 6 − 8c 3 + 15 = 0 315) (5z 316) 4r 4 − 25r 2 + 36 = 0 S = ± 3 , ±2 2 317) a 3 − 8a 2 − 11a + 18 = 0 S = {−2,1, 9} 318) (y S = − 3 3,1 3 2 S = 3 } 5, 3 3 2 5 2 S = ± 5 , 3 ) − 4 ( 3z − 2 ) = 0 ) { { } { 4 + 1 = 16 160 } 319) (x − 3)4 − 8(x − 3)2 − 9 = 0 320) (k =1 S = −1, −1 ± 2 321) 4m3 + 21m 2 + 21m + 4 = 0 S = −4, −1, − 1 4 322) 2t 4 + 5t 3 − 5t − 2 = 0 2 + 2k ) 6 S = {0, 6} { { } S = ±1, 2, 1 { 2 } S = 3, 1 { 3} 323) 3s 4 − 10 s 3 + 6 s 2 − 10 s + 3 = 0 ( ) + (5z 6 324) z 4 + 5z3 − 2 z 325) (f 326) 6a 3 + 11a 2 − 19a + 6 = 0 327) 2d 3 − 5d 2 − 4d + 10 = 0 328) 2 m 4 − 5m 3 + 7 m 2 − 7 m + 3 = 0 329) 2 y 4 + 5 y 3 − 18 y 2 − 45 y = 0 3 2 )( − 7z + 2 ) 4 [S = ∅ ] =0 { } S = −3, 1 , 2 { 2 3 } S = ± 2, 5 { 2} ) S = −2, 1 , 3 2 +8 2 f 2 −7 f +3 = 0 S = {1} { 3 3 9 S = 4, 3 { } S = ± 3 331) 4a8 − 35a 4 − 9 = 0 332) h4 − 2 3 + 3 h2 − 2 333) m4 + 2 2 5 − 7 m2 − 5 4 5 − 9 = 0 ) ( ) } S = − 5 , ± 3, 0 2 330) 3v 6 − 11v 3 − 4 = 0 ( } ( {( ) ( {( ) 28 x3 − 37 x 2 − 37 x + 28 = 0 336) 7b3 − 57b 2 + 57b − 7 = 0 3 +1 ) } S = ± 2 − 5 , ± 5 { } S = −1, 4 , 7 { 7 4} S = 1 , 1, 7 } { 7 S = −1, 5 , 7 { 7 5 } S = ±1, 3 , 5 5 3 334) 15 x 4 − 34 x3 + 34 x − 15 = 0 335) )} S = ± 3+2 =0 337) 35 p 4 − 4 p 3 − 78 p 2 − 4 p + 35 = 0 161 338) Quale numero diverso da 0 è tale che la sua decima parte è uguale a dieci volte il quadrato del numero stesso? a) 1 ; 100 b) 1 ; 10 c) 1 2 d) 1; e) 10. [Olimpiadi Matematica, 1999] 339) Siano a, b, c le soluzioni dell’equazione x 3 − 3 x 2 − 18 x + 40 = 0 . Sapendo che ab = 10 , calcolare c(a + b ) . a) − 28 b) − 18 c) 21 d) 22 e) non si può determinare [Olimpiadi Matematica, 2000] 340) Quante soluzioni positive ha l’equazione 1+1/(1+1/(1+1/1/x)) = x? a) 0; b) 1; c) 2; d) 3; e) infinite. [Olimpiadi Matematica, 2004] 341) Il valore di a ≥ 0, per cui l’equazione x 2 + ax + a + 1 = 0 ha almeno una soluzione reale, è a) 2 2 + 2 ; b) 2 2 − 2 ; d) 3 2 − 3 ; c) 3 3 + 3 ; e) 2 2 + 3 . [Olimpiadi Matematica, 2004] 342) Quanti numeri interi relativi x risolvono l’equazione a) 1 b) 3 (x c) 4 2 ) − x −1 x+2 d) 5 = 1? e) infiniti [Olimpiadi Matematica, 2004] 343) a e b sono due numeri reali tali che 2a4 − 4ab + b2 + 2 = 0 . Quanti valori distinti può assumere a? a) 1; b) 2; c) 3; d) 4; e) non esiste alcuna coppia (a, b) che verifica la condizione. [Olimpiadi Matematica 2005] 344) Il numero reale a è tale che l’equazione x2 + 2ax + 1 = 0 ha due soluzioni reali coincidenti. Quanti sono i possibili valori di a? a) Nessuno; b) uno; c) due; d) tre; e) quattro. [Olimpiadi Matematica, 2006] 345) Per quanti numeri naturali n, sia n che (n − 6)2 + 1 sono primi? a) 1; b) 3; c) 4; d) 7; e) più di 8. [Olimpiadi Matematica, 2009] 162 346) Per quanti valori distinti del numero naturale n l’equazione 3x2 + 2nx + 3 = 0 ha due soluzioni reali distinte, e queste sono entrambe numeri interi? a) Nessuno; b) 1; c) 2; d) 4; e) più di 5. [Olimpiadi Matematica 2010] 347) Determina la somma dei quadrati di tutti i numeri reali che soddisfano l’equazione x 256 − 25632 = 0 . a) 1 b) 8 c) 9 d) 2 e) 4 [Olimpiadi Matematica, Tor Vergata, 2010] 163 CAPITOLO 15 LE DISEQUAZIONI DI SECONDO GRADO 15.1 La funzione y = ax2 Nel capitolo 11 abbiamo visto che la rappresentazione grafica della funzione espressa da un polinomio di primo grado, y = ax + b (al variare di a, b in R), è una retta non parallela all’asse delle ordinate. È lecito chiedersi quale sarà la rappresentazione grafica di un polinomio di secondo grado, cioè della funzione f ( x ) = ax 2 + bx + c al variare dei coefficienti a, b, c nell’insieme dei numeri reali. Osserviamo subito che sarà sempre a ≠ 0; infatti: a = 0 ⇒ f ( x ) = bx + c e, quindi, l’espressione di f ( x ) è data da un polinomio di primo grado e la sua rappresentazione grafica è una retta. Tutte le considerazioni che faremo in questo capitolo terranno conto della condizione a ∈ R − {0} . Consideriamo la funzione f ( x ) = ax 2 + bx + c nel caso in cui b = 0 e c = 0; quindi la funzione f ( x ) = ax 2 e determiniamone la rappresentazione grafica. Come fatto in precedenza, iniziamo con l’analisi di casi particolari per arrivare, successivamente, alla generalizzazione. a=1 Si ha la funzione y = x 2 (fig. 1). Nella prima e seconda colonna della seguente tabella sono riportati, rispettivamente, alcuni valori assegnati alla variabile indipendente e le loro immagini. y = x2 x y −2 4 −1 1 0 0 1 1 2 4 (fig. 1) 164 Analizziamo la rappresentazione grafica ottenuta: a) i punti appartenenti alla funzione y = x 2 non sono allineati; la curva che abbiamo ottenuto si chiama parabola e, si dice, che ha la concavità rivolta verso l’alto; b) l’origine degli assi è un punto della parabola; c) la parabola è situata nel I e II quadrante; d) per ogni punto della parabola ne esiste un altro che, pur avendo ascissa diversa, ha la stessa ordinata (ad esempio: i punti A e B, i punti C e D) e questi sono equidistanti dall’asse delle ordinate. Dalle osservazioni b) e c) deduciamo che il codominio della funzione y = x 2 è l’insieme R0+ ; in particolare, il codominio della funzione ammette un valore minimo: il valore “0”. Il punto che ha come ordinata questo valore, cioè il più piccolo fra i valori appartenenti al codominio della funzione, prende il nome di vertice della parabola. L’osservazioni d) ci permette di affermare che l’asse delle ordinate è asse di simmetria per la parabola. a=2 Si ha, quindi, la funzione y = 2 x 2 . In fig. 2 sono riportati i grafici della funzione y = x 2 (colore nero) y = 2 x 2 (colore rosso) y = 2 x2 x y −2 8 −1 2 0 0 (fig. 2) 1 2 2 8 165 Analizziamo la fig. 2 per cogliere analogie e differenze fra le due rappresentazioni grafiche. Analogie • i punti di entrambe le funzioni non sono allineati; • la curva rappresentativa di y = 2 x 2 ha la stessa forma del grafico della funzione y = x 2 , quindi anche essa è una parabola ed ha la concavità rivolta verso l’alto; • l’origine degli assi appartiene al grafico di entrambe le funzioni; • entrambe le parabole sono situate nel I e II quadrante; • in entrambe le funzioni, per ogni punto ne esiste uno che, pur avendo ascissa diversa, ha la stessa ordinata e questi sono equidistanti dall’asse delle ordinate. Entrambe le funzioni, quindi, hanno come: • codominio l’insieme R0+ ; • vertice l’origine degli assi; • asse di simmetria l’asse delle ordinate. Differenze L’unica differenza fra i due grafici riguarda l’ampiezza della parabola: la parabola di equazione y = 2 x 2 è “più stretta” rispetto a quella di equazione y = x 2 . Poiché l’unica differenza fra le equazioni delle due funzioni è il valore di a (coefficiente numerico del monomio di secondo grado), possiamo pensare che l’ampiezza della parabola dipenda dal valore di a. In fig. 3 è disegnata la parabola di equazione y = x 2 ; completa la seguente tabella e rappresenta, nella stessa figura, la funzione di equazione y = 1 x 2 . 2 y = 1 x2 2 x y −2 −1 (fig. 3) 0 1 2 166 Analizza la fig. 3 per cogliere analogie e differenze fra le due rappresentazioni grafiche, come fatto in precedenza . Completa le seguenti proposizioni in modo che esse risultino vere Analogie • i punti di entrambe le funzioni ………. sono allineati; • la curva rappresentativa di y = 1 x 2 ha la …………… forma del grafico della funzione 2 y = x 2 , quindi anche essa è una parabola ed ha la concavità rivolta verso l’………..; • l’origine degli assi appartiene al grafico di ………… le funzioni; • entrambe le parabole sono situate nel …… e ……. quadrante; • in entrambe le funzioni, per ogni punto ne esiste uno che, pur avendo ascissa diversa, ha la ……………….. ordinata e questi sono ……………………… dall’asse delle ordinate. Entrambe le funzioni, quindi, hanno come: • codominio l’insieme …….. ; • vertice l’…….. degli assi; • asse di simmetria l’asse delle ……………………. . Differenze La sola differenza fra i due grafici riguarda l’ampiezza della parabola: la parabola di equazione y = 1 x 2 è “più larga” rispetto a quella di equazione y = x 2 . 2 In fig. 4 è rappresentata la parabola y = x 2 . Rappresenta, nella stessa figura, le funzioni del tipo y = ax 2 assegnando ad a i seguenti valori: a = 1 ; a = 3 ; a = 3 ; a = 3 . 3 4 2 (fig. 4) 167 Analizza la fig. 4 per cogliere analogie e differenze fra le rappresentazioni grafiche ottenute e ripeti le osservazioni fatte per le figg. 2 e 3. Riassumendo i risultati ottenuti, possiamo affermare che tutte le funzioni rappresentate hanno come: • grafico una parabola con la concavità rivolta verso l’alto; • codominio l’insieme R0+ ; • vertice l’origine degli assi; • asse di simmetria l’asse delle ordinate. L’unica differenza fra i diversi grafici riguarda l’ampiezza della parabola; tale ampiezza dipende dal coefficiente a. Osserviamo che, in questi casi, all’aumentare di a, la parabola diventa “più stretta”. Nei casi precedenti abbiamo considerato, per il coefficiente a, solo valori positivi; adesso, assegniamo ad a valori negativi. a = −1 Si ha, quindi, la funzione y = − x 2 la cui rappresentazione grafica è riportata in fig. 5. y = − x2 x y −2 −4 −1 −1 0 0 1 −1 2 −4 (fig. 5) Analizziamo la rappresentazione grafica ottenuta: a) i punti appartenenti alla funzione y = − x 2 non sono allineati; la curva che abbiamo ottenuto, possiamo dire, che è analoga a quella della funzione y = x 2 però è capovolta; essa è, quindi, una parabola e la sua concavità è rivolta verso il basso; b) l’origine degli assi è un punto della parabola; c) la parabola è situata nel III e IV quadrante; 168 d) per ogni punto della parabola ne esiste un altro che, pur avendo ascissa diversa, ha la stessa ordinata (ad esempio: i punti A e B, i punti C e D) e questi sono equidistanti dall’asse delle ordinate. Dalle osservazioni b) e c) deduciamo che il codominio della funzione y = − x 2 è l’insieme R0− ; in particolare, il codominio della funzione ammette un valore massimo: il valore “0”. Il punto che ha come ordinata questo valore, cioè il più grande fra i valori appartenenti al codominio della funzione, è il vertice della parabola. L’osservazioni d) ci permette di affermare che l’asse delle ordinate è asse di simmetria per la parabola. In fig. 6 è rappresentata la parabola y = − x 2 . Completa le seguenti tabelle e rappresenta, nella stessa figura, le funzioni del tipo y = ax 2 dove ad a sono stati assegnati valori negativi: a = − 1 ; a = − 3 ; 2 2 y = − 1 x2 2 x y = − 2 x2 3 x y = − 3 x2 2 x y = −2 x 2 −2 −1 0 1 2 −3 −1 0 1 3 −2 −1 0 1 2 a = −2 . y y y x −2 −1 0 1 2 y (fig.6) 169 Analizza la fig. 6 per cogliere analogie e differenze fra le rappresentazioni grafiche ottenute. Completa le seguenti proposizioni in modo che esse risultino vere Analogie • i punti di tutte le funzioni ……… sono allineati; • le curve rappresentative delle diverse funzioni hanno la …………… forma del grafico della funzione y = − x 2 , quindi anche esse sono parabole con la concavità rivolta verso il …………….. ; • l’origine degli assi appartiene al grafico di ………… le funzioni; • tutte le parabole sono situate nel …… e ……. quadrante; • in tutte le funzioni, per ogni punto ne esiste uno che, pur avendo ascissa diversa, ha la ……………….. ordinata e questi sono ……………………… dall’asse delle ordinate. Tutte le funzioni rappresentate nella fig. 6, quindi, hanno come: • codominio l’insieme …….. ; • vertice l’…….. degli assi; • asse di simmetria l’asse delle ……………………. . Differenze L’unica differenza fra i grafici delle diverse funzioni riguarda l’ampiezza della parabola: − la parabola di equazione y = − 1 x 2 è “più larga” rispetto a quella di equazione y = − x 2 ; 2 − la parabola di equazione y = − 2 x 2 è “più larga” rispetto a quella di equazione y = − x 2 ; 3 − la parabola di equazione y = − 3 x 2 è “più stretta” rispetto a quella di equazione y = − x 2 ; 2 − la parabola di equazione y = −2 x 2 è “più stretta” rispetto a quella di equazione y = − x 2 . Poiché l’unica differenza fra le equazioni delle due funzioni è il valore di a (coefficiente numerico del monomio di secondo grado), si rafforza l’ipotesi che l’ampiezza della parabola dipenda dal valore di a. Osserviamo che, nel caso in cui a assume valori negativi, all’aumentare del valore di a la parabola diventa “più larga”. Possiamo, adesso, così sintetizzare le osservazioni fin qui fatte: la rappresentazione grafica della funzione y = ax 2 ( a ∈ R − {0}) è una parabola avente per vertice l’origine degli assi e per asse di simmetria l’asse delle ordinate. Il vertice è il punto intersezione della parabola con il suo asse di simmetria. 170 Dal valore di a dipende l’ampiezza della parabola Distinguiamo i seguenti casi: a>0 la parabola ha la concavità rivolta verso l’alto; la parabola è situata nel I e III quadrante; il codominio della funzione è R0+ ( ∀x ∈ R, y ≥ 0 ) ; maggiore è il valore di a, minore è l’ampiezza della parabola. a<0 la parabola ha la concavità rivolta verso il basso; la parabola è situata nel II e IV quadrante; il codominio della funzione è R0− ( ∀x ∈ R, y ≤ 0 ) ; maggiore è il valore di a, maggiore è l’ampiezza della parabola. PROVA TU Senza rappresentarle, indica dei grafici delle seguenti funzioni: ▪ la concavità; ▪ il codominio della funzione; ▪ le coordinate del vertice; ▪ l’asse di simmetria. a) y = −4 x 2 ; b) y = 5 x 2 ; 4 c) y = 6 x 2 ; 13 d) y = − 1 x 2 ; 4 e) y = −5 x 2 15.2 La funzione y = ax 2 + bx + c Analizziamo tre casi: I caso: b = 0 e c ≠ 0. La funzione, quindi, è del tipo y = ax 2 + c Sia a = 1 e c = 1; l’equazione della funzione diventa y = x 2 + 1 il cui grafico è riportato in fig.7. y = x2 + 1 x y −2 5 −1 2 0 1 1 2 2 5 (fig. 7) 171 Osservando la fig.7, notiamo che: a) la curva ottenuta è una parabola con la concavità rivolta verso l’alto (a > 0); b) la parabola è situata nel I e III quadrante; il suo codominio è l’insieme C = [1, +∞[ c) il punto intersezione della parabola con l’asse delle ordinate ha coordinate ( 0,1) ; d) il vertice della parabola ha coordinate ( 0,1) , perchè il “più piccolo” valore del codominio è 1; e) esistono sempre due punti della parabola che, pur avendo ascissa diversa, hanno uguale ordinata; f) per ogni punto della parabola ne esiste uno che ha la stessa distanza dall’asse delle ordinate. Le osservazioni e) ed f) ci permettono di affermare che l’asse delle ordinate è asse di simmetria della parabola. In fig. 8 sono rappresentate le funzioni y = x 2 (colore rosso) e y = x 2 + 1 (colore nero) (fig. 8) Poniamo la nostra attenzione sulle coordinate dei punti A (appartenete a y = x 2 ) e A' (appartenente a y = x 2 + 1 ): A ( −1,1) , Si ha, quindi: xA' = xA , A' ( −1, 2 ) . yA' = yA + 1 Osservando le coordinate degli altri punti evidenziati in fig. 8, si osserva che: ♦ xB' = xB , yB' = yB + 1 ; ♦ xC' = xC , yC' = yC + 1 ; ♦ xD' = xD , yD' = yD + 1 . Queste osservazioni sono più generali: ♦ presi due punti M (appartenente alla parabola y = x 2 ) ed M' (appartenente alla parabola y = x 2 + 1 ) aventi la stessa ascissa, per le loro ordinate vale la relazione yM' = yM + 1 172 Possiamo, allora, dire che la parabola di equazione y = x 2 + 1 è ottenuta da quella di equazione y = x 2 applicando una traslazione di vettore v parallelo all’asse delle ordinate, avente verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse y e v =1. Le equazioni delle parabole che abbiamo confrontato, differiscono fra di loro per la presenza del termine c = 1. Sia a = 1 e c = −1; l’equazione della funzione diventa y = x 2 − 1 . In fig. 9 sono riportati i grafici delle funzioni y = x 2 − 1 (colore nero) e y = x 2 (colore rosso). y = x2 −1 x y −2 3 −1 0 0 −1 1 0 2 3 (fig. 9) Osserviamo il grafico della funzione y = x 2 − 1 . a) la curva ottenuta è una parabola con la concavità rivolta verso l’alto (a > 0); b) i punti della parabola sono situati in tutti i quadranti; il codominio della funzione è l’insieme C = [ −1, +∞[ ; c) il punto intersezione della parabola con l’asse delle ordinate ha coordinate ( 0, −1) ; d) il vertice della parabola ha coordinate ( 0, −1) , perchè il “più piccolo” valore del codominio è −1; e) esistono sempre due punti della parabola che, pur avendo ascissa diversa, hanno uguale ordinata; f) per ogni punto della parabola ne esiste uno che ha la stessa distanza dall’asse delle ordinate. Le osservazioni e) ed f) ci permettono di affermare che l’asse delle ordinate è asse di simmetria della parabola. 173 Come fatto in precedenza, confrontiamo i due grafici della fig. 9; in particolare cerchiamo di stabilire delle relazioni fra le coordinate dei punti evidenziati. Osserviamo che: ♦ xA' = xA , yA' = yA − 1 ; ♦ xB' = xB , yB' = yB − 1 ; ♦ xC' = xC , yC' = yC − 1 ; ♦ xD' = xD , yD' = yD − 1 . Queste osservazioni, come nel caso precedente, sono più generali: ♦ presi due punti M, appartenente alla parabola y = x 2 , ed M' , appartenente alla parabola y = x 2 − 1 , aventi la stessa ascissa, per le loro ordinate vale la relazione yM' = yM − 1 Possiamo, allora, dire che la parabola di equazione y = x 2 − 1 è ottenuta da quella di equazione y = x 2 applicando una traslazione di vettore v parallelo all’asse delle ordinate, avente verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse y e v =1. Le equazioni delle parabole che abbiamo ora confrontato, differiscono fra di loro per la presenza del termine c = −1. • Dalla rappresentazione grafica delle funzioni y = x 2 + 1 e y = x 2 − 1 deduciamo che: il termine c, nell’equazione della parabola y = ax 2 + c , indica l’ordinata del punto intersezione della parabola stessa con l’asse delle ordinate ed è anche l’ordinata del vertice della parabola; c è uguale al modulo del vettore v , parallelo all’asse delle ordinate, della traslazione che alla parabola di equazione y = ax2 fa corrispondere la parabola di equazione y = ax 2 + c ; Inoltre, • c>0: il verso di v è uguale a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate; • c < 0: il verso di v è opposto a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. Rappresenta, nel piano cartesiano della fig. 10, dove è stata rappresentata la funzione y = − x 2 , le funzioni sotto elencate, e individua le caratteristiche della loro rappresentazione grafica come fatto nell’esempio precedente: a) y = − x 2 + 1 ; b) y = − x 2 − 1 ; c) y = − x 2 − 2 ; 174 d) y = − x 2 + 1 2 (fig. 10) In generale, allora: la rappresentazione grafica della funzione y = ax 2 + c è una parabola che ha vertice nel punto di coordinate ( 0, c ) e per asse di simmetria l’asse delle ordinate . Il vertice, come nel caso precedente, è il punto intersezione della parabola con il suo asse di simmetria. Inoltre, se a > 0, la parabola ha la concavità rivolta verso l’alto e il codominio della funzione è l’insieme C = [ c , +∞[ ; se a < 0; la parabola ha la concavità rivolta verso il basso e il codominio della funzione è l’insieme C = [ −∞ , c[ . La parabola di equazione y = ax 2 + c è ottenuta per traslazione da quella di equazione y = ax2. Il vettore v della traslazione è parallelo all’asse delle ordinate ed è tale che: • v = c; • se c > 0, ha verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate; • se c < 0, ha verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 175 PROVA TU Senza rappresentarle, stabilisci qual è il grafico delle seguenti funzioni indicandone le caratteristiche: ▪ concavità; ▪ coordinate del punto intersezione con l’asse y; ▪ asse di simmetria; ▪ coordinate del vertice; a) y = −2 x 2 + 1 ; 2 b) y = 3 x 2 − 3 ; 4 ▪ codominio della funzione. c) y = − x 2 + 2 ; 3 d) y = 1 x 2 − 4 4 II caso: b ≠ 0 e c = 0. La funzione, quindi, è del tipo y = ax 2 + bx . Sia a = 1 e b = 2; la funzione diventa y = x 2 + 2 x . La rappresentazione grafica di questa funzione è riportata nella fig. 11. y = x2 + 2 x x y −2 0 −1 −1 0 0 1 3 2 8 (fig. 11) Dall’analisi della fig. 11, notiamo che: a) il grafico della funzione y = x 2 + 2 x è, come ci aspettavamo, una parabola con la concavità rivolta verso l’alto (a > 0) e che questa passa per l’origine degli assi; b) il codominio della funzione è l’insieme C = [ −1, +∞[ ; c) il vertice della parabola ha coordinate ( −1, −1) , perché −1 è il “più piccolo” valore del codominio; d) i punti della parabola che hanno la stessa ordinata sono equidistanti dalla retta di equazione x = −1 ; e) la retta di equazione x = −1 , quindi, è asse di simmetria per la parabola. Mettiamo in evidenza che, in questa parabola, il vertice non è un punto dell’asse delle ordinate e, di conseguenza, l’asse di simmetria non è l’asse delle ordinate, ma è una retta ad esso parallela. 176 Dal confronto della forma delle equazioni delle parabole che abbiamo rappresentato, deduciamo che dal coefficiente b dipende l’ascissa del vertice della parabola e, quindi, l’equazione dell’asse di simmetria. In realtà, è possibile dimostrare, e lo farai nel corso degli studi dei prossimi anni, che l’ascissa del b vertice di una parabola è legata ai coefficienti a e b dalla relazione: xV = − . 2a ( ) Per determinare l’ordinata del vertice della parabola è sufficiente determinare f − b . 2a ( ( )) . Quindi, il vertice della parabola ha coordinate − b , f − b 2a 2a L’asse di simmetria, essendo una retta parallela all’asse delle ordinate e passante per il vertice della b parabola, ha equazione x = − . 2a Sia a = −1 e b = 1; la funzione diventa y = − x 2 + x e la sua rappresentazione è riportata in fig.12. y = − x2 + x x y −1 −2 0 0 1 0 2 −2 3 −6 (fig. 12) Dall’osservazione della fig. 12 non è semplice determinare le coordinate del vertice; le calcoliamo, allora, applicando le relazioni scritte in precedenza: ♦ xV = − b ⇒ xV = − 1 = 1 2a 2 ⋅ ( −1) 2 ( ) ( ) + 12 = − 14 + 12 = 14 ♦ yV = f 1 = − 1 2 2 2 177 Analizzando la fig. 12, completa le seguenti proposizioni: a) il grafico della funzione y = − x 2 + x è una ………………… con la concavità rivolta verso il ……………… (a …….. 0) e questa passa per l’…………….. degli assi; b) il codominio della funzione è l’insieme C = ......... , 1 ; 4 c) il vertice della parabola ha coordinate (......... , .......) , perché …….. è il “più grande” valore del codominio; d) i punti della parabola che hanno la stessa ordinata sono ………………….. dalla retta di equazione x = ........... ; e) la retta di equazione x = .......... , quindi, è asse di simmetria per la parabola. Rappresenta, nel piano cartesiano della fig. 13, le funzioni sottoelencate e, per ciascuna di esse, individua le caratteristiche della rappresentazione grafica come fatto negli esempi precedenti: a) y = x 2 − 2 x ; b) y = −2 x 2 + 3 x ; c) y = 1 x 2 − x ; 2 d) y = − x 2 − x (fig. 13) 178 Possiamo, adesso, generalizzare: la rappresentazione grafica della funzione y = ax 2 + bx è una parabola passante per l’origine degli assi; xV = − b , 2a il vertice ha coordinate: ( ) yV = f − b ; 2a l’asse di simmetria è la retta di equazione x = − b . 2a Inoltre: se a > 0, la parabola ha la concavità rivolta verso l’alto e il codominio della funzione è ( ) l’insieme C = f − b , +∞ ; 2a se a < 0; la parabola ha la concavità rivolta verso il basso e il codominio della funzione è ( ) l’insieme C = −∞ , f − b . 2a PROVA TU Senza rappresentarle, stabilisci qual è il grafico delle seguenti funzioni indicandone le caratteristiche: ▪ concavità; ▪ coordinate del punto intersezione con l’asse y; ▪ asse di simmetria; ▪ coordinate del vertice; a) y = − 2 x 2 − 3 x ; 3 III caso: b) y = 3 x 2 − 5 x ; 5 ▪ codominio della funzione. c) y = 4 x 2 − x ; d) y = − 3 + 2 x . 2 b ≠ 0 e c ≠ 0. La funzione, quindi, è del tipo y = ax 2 + bx + c . Nell’analizzare la funzione y = ax 2 + c , abbiamo osservato che essa può essere ottenuta per traslazione dalla funzione y = ax 2 ed il vettore traslazione, parallelo all’asse delle ordinate, dipende, in qualche modo, dal coefficiente c. Le osservazioni fatte in quel caso, valgono anche per la funzione y = ax 2 + bx + c : essa, infatti, può essere ottenuta dalla funzione y = ax 2 + bx per traslazione ed il vettore traslazione, parallelo all’asse delle ordinate, dipende dal coefficiente c. Ad esempio, nella fig. 14 sono rappresentate le funzioni y = x 2 + 2 x − 1 (colore rosso) e y = x 2 + 2 x (colore nero). 179 y = x2 + 2 x − 1 x y −3 2 −2 −1 −1 −2 0 −1 1 3 (fig. 14) Osservando la fig. 14, possiamo dire che a) il grafico della funzione y = x 2 + 2 x − 1 è una parabola che ha la concavità rivolta verso l’alto (a > 0) ; b) il punto intersezione con l’asse y ha coordinate ( 0, −1) ; c) il codominio della funzione è l’insieme C = [ −2, +∞[ ; d) il vertice della parabola ha coordinate ( −1, −2 ) , perché −1 è il “più piccolo” valore del codominio (determina le coordinate del vertice applicando le relazioni precedenti) ; e) i punti della parabola che hanno la stessa ordinata sono equidistanti dalla retta di equazione x = −1 ; f) la retta di equazione x = −1 , quindi, è asse di simmetria per la parabola. Confrontiamo, ora, i grafici della fig. 14 e, in particolare, cerchiamo di stabilire delle relazioni fra le coordinate dei punti evidenziati. Osserviamo che: ♦ xA' = xA , yA' = yA − 1 ; ♦ xB' = xB , yB' = yB − 1 ; ♦ xV' = xV , yV' = yV − 1 ; ♦ xC' = xO , yC' = yO − 1 ; ♦ xD' = xD , yD' = yD − 1 . Queste osservazioni sono più generali: ♦ preso il punto P, appartenente alla parabola y = x 2 + 2 x , ed il punto P' , appartenente alla parabola y = x 2 + 2 x − 1 , aventi la stessa ascissa, per le loro ordinate vale la relazione yP' = yP − 1 . 180 Quindi, la parabola di equazione y = x 2 + 2 x − 1 è ottenuta da quella di equazione y = x 2 + 2 x applicando una traslazione di vettore v parallelo all’asse delle ordinate, avente verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse y e v =1. Possiamo, adesso, generalizzare: la rappresentazione grafica della funzione y = ax 2 + bx + c è una parabola che interseca l’asse delle ordinate nel punto di coordinate ( 0, c ) ; il vertice ha coordinate: xV = − b , 2a ( ) yV = f − b ; 2a l’asse di simmetria è la retta di equazione x = − b . 2a Inoltre: se a > 0, la parabola ha la concavità rivolta verso l’alto e il codominio della funzione è ( ) l’insieme C = f − b , +∞ ; 2a se a < 0; la parabola ha la concavità rivolta verso il basso e il codominio della funzione è ( ) l’insieme C = −∞ , f − b . 2a La parabola di equazione y = ax 2 + bx + c può essere ottenuta per traslazione da quella di equazione y = ax 2 + bx . Il vettore v della traslazione, parallelo all’asse delle ordinate, è tale che: • v = c; • se c > 0, ha verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate; • se c < 0, ha verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. PROVA TU Senza rappresentarle, indica le caratteristiche della rappresentazione grafica delle seguenti funzioni: ▪ concavità; ▪ coordinate del punto intersezione con l’asse y; ▪ asse di simmetria; ▪ coordinate del vertice; a) y = 3 x 2 − 2 x + 1 ; b) y = − 3 x 2 − x − 2 ; 4 181 ▪ codominio della funzione. c) y = 5 x 2 − x + 3 ; 2 d) y = −2 x 2 + 3 x − 5 Esempio Rappresentiamo la funzione di equazione y = −3 x 2 + 4 x − 1 . L’equazione della funzione è del tipo y = ax 2 + bx + c , dove a = −3, b = 4, c = −1. Il suo grafico è, quindi, una parabola con la concavità rivolta verso il basso (a < 0). Per determinarne la rappresentazione grafica è necessario calcolare: • le coordinate del vertice, • l’equazione dell’asse di simmetria; • le coordinate di un punto della parabola distinto dal vertice e il suo simmetrico rispetto all’asse di simmetria. Calcoliamo le coordinate del vertice della parabola: xV = − b ⇒ xV = − 4 = 2 2a 2 ⋅ ( −3 ) 3 ( ) ( ) + 4 ⋅ 23 −1 = −3 ⋅ 94 + 83 −1 = − 34 + 83 −1 = 13 Il vertice della parabola, quindi, è il punto V ( 2 , 1 ) . 3 3 y V = f 2 = −3 2 3 3 2 L’asse di simmetria è la retta a parallela all’asse delle ordinate passante per il vertice; la sua equazione quindi, è x = 2 . 3 Poiché c = −1, la parabola interseca l’asse delle ordinate nel punto A ( 0, −1) . È sufficiente, poi, disegnare il punto A' , simmetrico di A rispetto all’asse di simmetria. Il grafico della funzione è riportato nella fig. 15. 1 3 2 3 (fig. 15) 182 PROVA TU Dopo averne determinato le caratteristiche, rappresenta le seguenti funzioni: a) f ( x) = 1 x 2 − x + 2 ; 2 b) y = −2 x 2 + 3 ; 4 c) y = − x 2 + 3 x + 1 ; d) y = 5 x 2 15.3 Equazioni di secondo grado in una variabile e parabola Ricordiamo che una delle soluzioni di un’equazione ridotta a forma normale, quindi del tipo P ( x ) = 0 , rappresenta, dal punto di vista grafico, l’ascissa di uno dei punti intersezione della funzione y = P ( x ) con l’asse delle ascisse. Le soluzioni, se esistono, dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 , allora, sono le ascisse dei punti intersezione della parabola di equazione y = ax 2 + bx + c con l’asse x e, viceversa, le ascisse dei punti intersezione, se esistono, della parabola y = ax 2 + bx + c con l’asse x sono soluzioni dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 . Ad esempio, osservando la fig. 15, notiamo che la parabola, di equazione y = −3 x 2 + 4 x − 1 , interseca l’asse delle ascisse in due punti di ascissa, rispettivamente, x1 = 1 e x2 = 1 . 3 L’equazione −3 x 2 + 4 x − 1 = 0 , quindi, ha due soluzioni e queste sono le ascisse dei punti { } intersezione della parabola con l’asse x; l’insieme soluzione è, pertanto, S = 1 ,1 . 3 Ricordiamo, inoltre, che data l’equazione ax 2 + bx + c = 0 , si ha: ∆ > 0 ⇔ l’equazione ha due soluzioni reali e distinte; ∆ = 0 ⇔ l’equazione ha una sola soluzione reale; ∆ < 0 ⇔ l’equazione non ha soluzioni reali. Possiamo, perciò, mettere in relazione il valore del discriminate dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 con la posizione della parabola y = ax 2 + bx + c nel piano cartesiano. ∆ > 0 ⇔ la parabola interseca l’asse delle ascisse in due punti distinti; ∆ = 0 ⇔ la parabola interseca l’asse delle ascisse in un solo punto, il vertice, (o due punti coincidenti); in questo caso l’asse delle ascisse è tangente alla parabola; ∆ < 0 ⇔ la parabola non ha intersezioni con l’asse delle ascisse. 183 Nelle seguenti figure sono sintetizzate le diverse possibilità: a>0 ∆=0 a>0 ∆>0 Fig. 16a Fig. 16b a<0 ∆>0 a>0 ∆<0 Fig. 16c Fig. 16d a<0 ∆<0 a<0 ∆=0 Fig. 16e Fig. 16f PROVA TU Senza rappresentarle, stabilisci se le seguenti funzioni intersecano l’asse delle ascisse e determina, eventualmente, l’ascissa dei loro punti intersezione : a) f ( x ) = − x 2 + 3x − 2 ; b) y = 2 x 2 − x + 1 ; 184 c) y = x 2 + 4 x + 4 ; d) y = 3 x 2 − 1 15.4 Disequazioni di secondo grado in una variabile e parabola Sia P ( x ) = 3x 2 − x − 2 un polinomio; se attribuiamo ad x un numero reale, si può verificare una delle seguenti relazioni: a) P ( x ) = 0 ; b) P ( x ) > 0 ; c) P ( x ) < 0 Ad esempio, x = −2 ⇒ P ( −2 ) = 3 ( −2 ) − ( −2 ) − 2 = 12 > 0 ; quindi x = −2 ⇒ P ( x ) > 0 [è vera la b)] x = 1 ⇒ P (1) = 3 (1) − 1 − 2 = 0 ; quindi x = 1 ⇒ P ( x ) = 0 [è vera la a)] x = 0 ⇒ P ( 0 ) = 3 ( 0 ) − 0 − 2 = −2 < 0 ; quindi x = 0 ⇒ P ( x ) < 0 [è vera la c)] 2 2 2 Esistono altri numeri reali che rendono vere le relazioni a), b) o c)? Ci proponiamo, allora, di determinare: a) tutti i valori di x per i quali P ( x ) = 0 e, quindi, le soluzioni dell’equazione 3 x 2 − x − 2 = 0 ; b) tutti i valori di x per i quali P ( x ) > 0 e, quindi, le soluzioni della disequazione 3 x 2 − x − 2 > 0 ; c) tutti i valori di x per i quali P ( x ) < 0 e, quindi, le soluzioni della disequazione 3 x 2 − x − 2 < 0 . Osserviamo che le relazioni b) e c) sono disequazioni nelle quali il primo membro è un polinomio di secondo grado; esse, quindi, sono disequazioni di secondo grado (in una variabile). Per risolvere i tre quesiti proposti, rappresentiamo nel piano cartesiano il polinomio P ( x ) = 3x 2 − x − 2 (Fig. 17) (Fig. 17) −2 3 185 Dall’osservazione della fig. 17, possiamo dedurre che: − i valori di x per i quali 3 x 2 − x − 2 = 0 sono le ………..…….………. dei punti A e ……., intersezione della parabola con l’…….….. delle ………………….. ; quindi x = ...... e x = ...... . (Determina lo stesso risultato algebricamente). Riflettiamo ancora sulla fig. 17. L’asse delle ascisse “divide” la parabola in tre archi: ♦ due archi (colore rosso) sono situati “al di sopra” dell’asse x; i loro punti hanno ordinata ………………… ; ♦ un arco, che ha come estremi i punti A e B (colore nero), è situato “al di sotto” dell’asse x; i suoi punti hanno ordinata …………………… . Possiamo, allora, dire che: le ascisse dei punti della parabola di ordinata positiva sono le soluzioni della disequazione 3x2 − x − 2 > 0 ; le ascisse dei punti della parabola di ordinata negativa sono le soluzioni della disequazione 3x2 − x − 2 < 0 . Consideriamo, adesso, punti della parabola che appartengono agli archi situati “al di sopra” dell’asse x ( ordinata positiva) e confrontiamo le loro ascisse con quelle dei punti A e B. (Fig. 18) −2 3 In fig. 18, i punti in rosso sull’asse delle x indicano le ascisse dei punti (in verde) della parabola che hanno ordinata positiva . 186 Osserviamo che: le ascisse dei punti di ordinata positiva sono minori dell’ascissa di …….. oppure sono maggiori dell’ascissa di ……… . Possiamo, allora, dire che la relazione 3 x 2 − x − 2 > 0 è verificata da tutti i numeri reali minori di − 2 oppure da tutti i numeri reali maggiori di 1. 3 Pertanto, l’insieme soluzione della disequazione 3 x 2 − x − 2 > 0 è S = −∞ , − 2 ∪ ]1, +∞[ . 3 Rappresentiamo graficamente questo insieme (fig. 19). (Fig. 19) −2 3 (Fig. 19) Come possiamo notare, le soluzioni dell’equazione 3 x 2 − x − 2 = 0 ( − 2 e 1) dividono l’insieme R in 3 tre parti e le soluzioni della disequazione 3 x 2 − x − 2 > 0 sono date da tutti i numeri “al di fuori” dell’intervallo che ha come estremi − 2 e 1. 3 L’equazione 3 x 2 − x − 2 = 0 prende il nome di equazione associata alla disequazione 3 x 2 − x − 2 > 0 ; inoltre, è consuetudine dire che le soluzioni della disequazione 3 x 2 − x − 2 > 0 sono date dai valori esterni all’intervallo delle soluzioni dell’equazione associata. Consideriamo, adesso, punti della parabola che appartengono all’arco situato “al di sotto” dell’asse x ( ordinata negativa) e confrontiamo le loro ascisse con quelle dei punti A e B. (Fig.20) −2 3 187 In fig. 20, i punti in viola sull’asse delle x indicano le ascisse dei punti (in azzurro) della parabola che hanno ordinata negativa. Osserviamo che: le ascisse dei punti di ordinata negativa sono maggiori dell’ascissa di …….. e minori dell’ascissa di ……… . Possiamo, perciò, dire che la relazione 3 x 2 − x − 2 < 0 è verificata da tutti i numeri reali compresi fra − 2 e 1. 3 Pertanto, l’insieme soluzione della disequazione 3 x 2 − x − 2 < 0 è S = − 2 , 1 . 3 Rappresentiamo graficamente questo insieme (fig. 21). −2 3 (fig. 21) Come possiamo notare, le soluzioni della disequazione 3 x 2 − x − 2 < 0 sono date da tutti i numeri reali “interni” all’intervallo che ha come estremi − 2 e 1, soluzioni dell’equazione 3 x 2 − x − 2 = 0 . 3 In questo caso si dice che le soluzioni della disequazione 3 x 2 − x − 2 < 0 sono i valori interni all’intervallo delle soluzioni dell’equazione associata. Consideriamo, adesso, il polinomio A ( x ) = − x 2 + 4 x − 3 . Determiniamo tutti i valori della variabile per i quali: a) A ( x ) = 0 ; quindi, le soluzioni dell’equazione − x 2 + 4 x − 3 = 0 ; b) A ( x ) > 0 ; quindi, le soluzioni della disequazione − x 2 + 4 x − 3 > 0 ; c) A ( x ) < 0 ; quindi, le soluzioni della disequazione − x 2 + 4 x − 3 < 0 . Come nell’esempio precedente, le relazioni b) e c) sono disequazioni di secondo grado (in una variabile). Per risolvere i tre quesiti proposti, rappresentiamo nel piano cartesiano il polinomio A ( x ) = − x 2 + 4 x − 3 (Fig. 22). Osservando la fig. 22, determina le soluzioni del quesito a) usando sia il metodo grafico che quello algebrico. ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… 188 (Fig. 22) (Fig. 22) Riflettiamo ancora sulla fig. 22. L’asse delle ascisse “divide” la parabola in tre archi: ♦ due archi (colore nero) sono situati “al di sotto” dell’asse x; i loro punti hanno ordinata ………………… ; ♦ un arco, che ha come estremi i punti A e B (colore rosso), è situato “al di sopra” dell’asse x; i suoi punti hanno ordinata …………………… . Ripetendo le osservazioni fatte nell’esempio precedente, si ha che: le ascisse dei punti della parabola di ordinata positiva sono le soluzioni della disequazione − x2 + 4 x − 3 > 0 ; le ascisse dei punti della parabola di ordinata negativa sono le soluzioni della disequazione − x2 + 4 x − 3 < 0 . Consideriamo i punti della parabola che appartengono all’arco situato “al di sopra” dell’asse delle ascisse (ordinata positiva) e confrontiamo le loro ascisse con quelle dei punti A e B. (Fig.23) Nella fig. 23, i punti in rosso sull’asse delle x indicano le ascisse dei punti (in verde) della parabola che hanno ordinata positiva. 189 Osserviamo che: le ascisse dei punti di ordinata positiva sono maggiori dell’ascissa di …….. e minori dell’ascissa di ……… . Possiamo, allora, dire che la relazione − x 2 + 4 x − 3 > 0 è verificata da tutti i numeri reali compresi fra 1 e 3. Pertanto, l’insieme soluzione della disequazione − x 2 + 4 x − 3 > 0 è S = ]1, 3[ . Rappresentiamo graficamente questo insieme (fig. 24). (fig. 24) Le soluzioni dell’equazione − x 2 + 4 x − 3 = 0 (1 e 3) dividono l’insieme R in tre parti; questa volta le soluzioni della disequazione − x 2 + 4 x − 3 > 0 sono “interne” all’intervallo che ha come estremi 1 e 3. In questo caso, le soluzioni della disequazione 3 x 2 − x − 2 > 0 sono date dai valori interni all’intervallo delle soluzioni dell’equazione associata. Consideriamo, adesso, punti della parabola che appartengono agli archi situati “al di sotto” dell’asse x ( ordinata negativa) e confrontiamo le loro ascisse con quelle dei punti A e B. (Fig. 25) In fig. 25, i punti in viola sull’asse delle x indicano le ascisse dei punti (in azzurro) della parabola che hanno ordinata negativa. Osserviamo che: le ascisse dei punti di ordinata negativa sono minori dell’ascissa di …….. e sono maggiori dell’ascissa di ……… . 190 Possiamo, perciò, dire che la relazione − x 2 + 4 x − 3 < 0 è verificata da tutti i numeri reali “al di fuori” dell’intervallo che ha come estremi i numeri 1 e 3. Pertanto, l’insieme soluzione della disequazione − x 2 + 4 x − 3 < 0 è S = ]−∞ , 1[ ∪ ]3, +∞[ . Rappresentiamo graficamente questo insieme (fig. 26). (fig. 26) Le soluzioni della disequazione − x 2 + 4 x − 3 < 0 , allora, sono date da tutti i numeri reali “esterni” all’intervallo che ha come estremi 1 e 3, soluzioni dell’equazione − x 2 + 4 x − 3 = 0 . Quindi, le soluzioni della disequazione − x 2 + 4 x − 3 < 0 sono date dai valori esterni all’intervallo delle soluzioni dell’equazione associata. Proviamo, adesso, a generalizzare. Una equazione di secondo grado in una variabile, ridotta a forma normale, è sempre del tipo: • ax 2 + bx + c > 0 ; ax 2 + bx + c ≥ 0 • ax 2 + bx + c < 0 ; ax 2 + bx + c ≤ 0 Dagli esempi precedenti deduciamo che le soluzioni di una disequazione di secondo grado dipendono della posizione della parabola y = ax 2 + bx + c nel piano cartesiano. Riprendiamo in esame le figure di pag. 21 e determiniamo, nei diversi casi, le soluzioni delle disequazioni ax 2 + bx + c > 0 e ax 2 + bx + c < 0 . Indicate con x1 e x2 ( x1 ≤ x2 ) , le soluzioni, se esistono, dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 , si ha: ax 2 + bx + c > 0 : valori esterni all’intervallo delle a>0 ∆>0 soluzioni dell’equazione associata; quindi: S = ]−∞ , x1 [ ∪ ] x2 , +∞[ oppure x < x1 ∨ x > x2 ; ax 2 + bx + c < 0 : valori interni all’intervallo delle soluzioni dell’equazione associata; quindi: x1 x2 S = ]−∞ , x1 [ ∪ ] x2 , +∞[ oppure x1 < x < x2 . 191 ax 2 + bx + c > 0 : per valori interni all’intervallo delle a<0 ∆>0 soluzioni dell’equazione associata; quindi: x2 S = ]−∞ , x1 [ ∪ ] x2 , +∞[ oppure x1 < x < x2 ; x1 ax 2 + bx + c < 0 : per valori esterni all’intervallo delle soluzioni dell’equazione associata; quindi: S = ]−∞ , x1 [ ∪ ] x2 , +∞[ oppure x < x1 ∨ x > x2 . ♦ ax 2 + bx + c > 0 : per tutti i numeri reali tranne il valore a>0 ∆=0 x1 ; quindi: S = R − { x1 } oppure ∀x ∈ R ∧ x ≠ x1 ; ♦ ax 2 + bx + c < 0 : nessun numero reale rende vera la disequazione; quindi: S = ∅ oppure ∃ x ∈ R . x1 a<0 ∆=0 x1 • ax 2 + bx + c > 0 : per tutti i numeri reali tranne il valore x1 = − b ; quindi: 2a S = R − { x1 } oppure ∀x ∈ R ∧ x ≠ x1 ; • ax 2 + bx + c < 0 : nessun numero reale rende vera la disequazione; quindi: S = ∅ oppure ∃ x ∈ R . a>0 ∆<0 ax 2 + bx + c > 0 : per tutti i numeri reali; quindi: S = R oppure ∀x ∈ R ; ax 2 + bx + c < 0 : nessun numero reale rende vera la disequazione; quindi: S = ∅ oppure ∃ x ∈ R . 192 a<0 ∆<0 ax 2 + bx + c > 0 : nessun numero reale rende vera la disequazione; quindi: S = ∅ oppure ∃ x ∈ R ; ax 2 + bx + c < 0 : per tutti i numeri reali; quindi: S = R oppure ∀x ∈ R . Osservazione Per risolvere una disequazione di secondo grado è necessario conoscere la posizione della parabola nel piano cartesiano; quindi, la sua concavità e, se esistono, le ascisse dei punti intersezione con l’asse x; non è, invece, necessario disegnare in maniera precisa la parabola. È necessario, quindi, conoscere il segno di a e stabilire se il discriminante dell’equazione associata è positivo, negativo o nullo. Esempio Risolviamo la disequazione 2 x 2 − x − 3 < 0 . Dobbiamo determinare le ascisse dei punti della parabola y = 2 x 2 − x − 3 che hanno ordinata negativa. Scriviamo l’equazione associata alla disequazione: 2 x 2 − x − 3 = 0 . ∆ = b 2 − 4ac = ( −1) − 4 ⋅ 2 ⋅ ( −3) = 1 + 24 = 25 ⇒ ∆ > 0 . 2 Risolviamo l’equazione associata: x 12 = −b ± ∆ = 1 ± 5 ⇒ x1 = −1, x2 = 3 2a 4 2 Determiniamo la posizione della parabola nel piano cartesiano: a>0 ∆>0 ⇒ la posizione della parabola è del tipo x1 x2 Le ascisse dei punti della parabola che hanno ordinata negativa sono interne all’intervallo che ha per estremi −1 e 3 . 2 Si ha, quindi: 2 x 2 − x − 3 < 0 ⇒ S = −1, 3 2 193 PROVA TU Risolvi, come nell’esempio precedente, le seguenti disequazioni: a) x 2 − 3 x + 2 > 0 ; b) 4 x 2 − 4 x + 1 < 0 ; c) −2 x 2 + x − 3 > 0 Un’attenta analisi dei risultati ottenuti, ci consente di risolvere una disequazione di secondo grado senza osservare il grafico della parabola. Premettiamo alcuni “modi di dire”: in una disequazione, si dice che a e verso sono concordi se: − a > 0 e la disequazione è ax 2 + bx + c > 0 − a < 0 e la disequazione è ax 2 + bx + c < 0 in una disequazione, si dice che a e verso sono discordi se: − a > 0 e la disequazione è ax 2 + bx + c < 0 ; − a < 0 e la disequazione è ax 2 + bx + c > 0 . Inoltre indicheremo con v. e. = valori esterni all’intervallo delle soluzioni dell’equazione associata alla disequazione; v. i. = valori interni all’intervallo delle soluzioni dell’equazione associata alla disequazione. La seguente tabella è una sintesi dei risultati ottenuti: ax 2 + bx + c > 0 oppure ax 2 + bx + c < 0 a, verso ∆ soluzioni concordi >0 v. e. S = ]−∞, x1 [ ∪ ] x2 , +∞[ discordi >0 v. i. S = ] x1 , x2 [ concordi =0 S= R− − b 2a discordi =0 S=∅ concordi <0 S=R discordi <0 S=∅ { } 194 rappresentazione grafica insieme soluzione x2 x1 x1 x2 − b 2a Osservazione Se la disequazione è del tipo ax 2 + bx + c ≥ 0 oppure ax 2 + bx + c ≤ 0 anche le soluzioni dell’equazione associata (alla disequazione) verificano la disequazione. Si ha, quindi, la seguente tabella: ax 2 + bx + c ≥ 0 oppure ax 2 + bx + c ≤ 0 a, verso ∆ soluzioni concordi >0 v. e. S = ]−∞, x1 ] ∪ [ x2 , +∞[ discordi >0 v. i. S = [ x1 , x2 ] concordi =0 S= R discordi =0 S= − b 2a concordi <0 S=R discordi <0 S=∅ { } rappresentazione grafica insieme soluzione x2 x1 x2 x1 − b 2a Sintetizziamo il procedimento che consente di risolvere una disequazione di secondo grado: a) si scrive l’equazione associata; b) si calcola il suo discriminante e si stabilisce se è positivo, negativo o nullo; c) se il discriminante è non nullo si determinano le soluzioni dell’equazione associata; d) si confrontano a e verso della disequazione; e) si scrive la soluzione della disequazione come descritto nelle tabelle sopra riportate. Esempi Risolviamo le seguenti disequazioni applicando il procedimento appena descritto: 1) 3 x 2 − 2 x − 1 ≥ 0 ; 2) x 2 − 4 x + 4 > 0 ; 3) − x 2 + 3 x − 4 < 0 ; 4) 3 x 2 − 2 < 0 195 Esempio 1 Disequazione iniziale x2 − 4x + 4 > 0 Equazione associata x2 − 4x + 4 > 0 Calcolo di ∆ (b pari) 4 ∆= b 4 2 Segno di ∆ 4 ∆ >0 4 Soluzioni dell’equazione associata −b± ∆ 4 = 1± 4 = 1± 2 ⇒ x 12 = 2 3 3 a ⇒ x1 = − 1 , x2 = 1 3 Confronto a e verso concordi Soluzioni disequazione v. e. compresi x1 e x2 Insieme soluzione S = −∞, − 1 ∪ [1, +∞[ 3 ( ) − ac = ( −1) − 3 ⋅ ( −1) = 4 2 2 Esempio 2 Disequazione iniziale x2 − 4 x + 4 > 0 Equazione associata x2 − 4 x + 4 = 0 Calcolo di ∆ (b pari) 4 ∆= b 4 2 valore di ∆ 4 ∆ =0 4 Soluzione dell’equazione associata x=− b =2 2a Confronto a e verso concordi Soluzioni disequazione S= R− − b 2a Insieme soluzione S = R − {2} ( ) − ac = ( −2) −1⋅ 4 = 0 2 { } 196 2 Esempio 3 Disequazione iniziale − x 2 + 3x − 4 < 0 Equazione associata − x 2 + 3x − 4 = 0 Calcolo di ∆ ∆ = b 2 − 4ac = 32 − 4 ⋅ ( −1) ⋅ ( −4 ) = −7 Segno di ∆ ∆<0 Confronto a e verso discordi Soluzioni disequazione Non esistono Insieme soluzione S=∅ Esempio 4 Disequazione iniziale 3x 2 − 2 < 0 Equazione associata 3x 2 − 2 = 0 Classificazione equazione pura Soluzioni equazione x 12 = ± − c = ± 2 a 3 Confronto a e verso discordi Soluzioni disequazione v. i. Insieme soluzione S = − 2 , 2 3 3 Osservazione Se la disequazione da risolvere non si presenta in forma normale, prima di applicare lo schema esposto in precedenza, è necessario ridurla a forma normale applicando i principi di equivalenza. PROVA TU Risolvi le seguenti disequazioni come negli esempi precedenti: a) 2 x 2 − x − 3 = 0 ; 4x2 − 5 ≥ 0 ; − x 2 + 3x − 1 < 0 b) 9 + x 2 − 6 x ≤ 0 ; 4x2 + 3 > 0 ; 2 x 2 − x > x ( 3x − 1) 197 ESERCIZI CAPITOLO 15 Disequazioni di secondo grado Conoscenza e comprensione 1) Completa le proposizioni inserendo, in maniera opportuna, al posto dei puntini i termini di seguito elencati: ordinata; simmetrica; equidistanti; il basso; l’origine degli assi; parabola; l’alto; R − {0} ; massima; vertice a) la rappresentazione grafica della funzione y = ax 2 , con a ∈ ............... , è una ………………… ; se a > 0 la sua concavità è rivolta verso …………………..; se a < 0 la sua concavità è rivolta verso ………………… . b) Se a > 0 , il punto della parabola di ordinata minima si chiama ……………. ; se a < 0 , il punto della parabola di ordinata ………………… è il suo vertice. c) La parabola di equazione y = ax 2 ha per vertice ……………………………………………… ed è …………………….……… rispetto all’asse delle ordinate perché punti con la stessa …………………………….. sono ……………………………………… da esso. 2) Le seguenti proposizioni si riferiscono alla funzione f ( x ) = 2 x 2 − 3 . Una sola di esse è falsa; quale? a) è simmetrica rispetto all’asse delle ordinate; b) la sua concavità è rivolta verso l’alto; c) non ha intersezione con l’asse delle ascisse; d) è immagine della funzione y = ( ) 2 2 x in una traslazione; e) il suo vertice è un punto dell’asse delle ordinate. 3) Vero o falso? a) Il codominio della funzione y = ax 2 è R0+ . V F b) Se c > 0 , la funzione y = ax 2 + c è situata nel I e II quadrante. V F c) Se a, c ∈ R − , la funzione y = ax 2 + c è situata nel III e IV quadrante. V F d) Se a > 0 ∧ c ≤ 0 la parabola y = ax 2 + c ha sempre due intersezioni distinte V F V F con l’asse delle ascisse. e) Se a < 0 , la parabola y = ax 2 − c non ha intersezioni con l’asse delle ascisse. 198 4) Quale, fra le seguenti parabole, è immagine della parabola y = − 2 x 2 nella traslazione di vettore 3 v parallelo all’asse y, avente verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse y e tale che v = 2? a) y = 2 x 2 + 2 ; 3 b) y = − 2 x 2 − 2 ; 3 c) y = 3 x 2 − 2 ; 2 d) y = 4 x 2 − 10 6 5 5) La parabola y = 4 x 2 − 3 è immagine della parabola y = 4 x 2 in una traslazione di vettore v . Una sola delle seguenti affermazioni è corretta; quale? a) v = 4 e v è parallelo all’asse delle ordinate; b) v = 3 e v è parallelo all’asse delle ascisse; c) v = 3 , v è parallelo all’asse delle ordinate ed ha verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse y; d) v = 4 , v è parallelo all’asse delle ordinate ed ha verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse y; 6) La rappresentazione grafica di una sola delle seguenti funzioni non è una parabola; quale? a) y = − x + 2 x2 ; b) f ( x) = (3 x − 1)2 ; c) f ( x) = x 2 + x3 ; d) y = 2 ( x 2 − 1) 7) Della parabola di equazione y = ax 2 + bx + c si può dire che: a) L’asse di simmetria ha equazione y = − b 2a V F b) Può essere tangente all’asse delle ascisse V F c) Interseca l’asse delle ordinate nel punto ( 0, c ) V F d) Ha sempre due intersezioni distinte con l’asse delle ascisse V F e) Se b < 0 , il suo vertice è un punto del I o IV quadrante V F f) L’ascissa del suo vertice è xV = b 2a V F 8) Se a < 0 , il codominio della funzione y = ax 2 + bx + c è: a) ]−∞, c ] ; ( ) b) −∞, f b ; 2a c) −∞, − b ; 2a 199 ( ) d) −∞, f − b 2a 9) A ciascuna delle seguenti equazioni associa la relativa rappresentazione grafica. y = 3x 2 ; a) b) y = − x 2 + 2 x − 1 ; (I) c) y = − x 2 − 1 ; (II) d) y = 3 x 2 − x (III) (IV) 10) Quale, fra le seguenti parabole, è la “più larga”? E quale è la “più stretta”? a) y = 1 x2 + 1 ; 2 b) y = 4 x 2 + x − 1 ; 3 c) y = 7 x 2 − x − 3 ; 5 d) y = 31 x 2 − 5 15 11) Osserva la parabola di equazione y = ax 2 + bx + c rappresentata in figura e completa: x1 x2 a) L’ascissa del vertice della parabola è …………………………… di 0. b) L’ordinata del vertice della parabola è …………………………. di 0. c) Il coefficiente a è …………………………….. di 0. d) Il coefficiente b è …………………………… di 0. e) Il coefficiente c è ……………………………. di 0. f) Il discriminante dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 è ………………………….. di 0. g) L’insieme soluzione dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 è S = …………………….. . h) Le ascisse dei punti di ordinata negativa appartengono a …………………….… . i) Le ascisse dei punti di ordinata positiva appartengono a ………………………… . 200 12) Osserva la parabola di equazione y = ax 2 + bx + c rappresentata in figura e completa: a) L’ascissa del vertice della parabola è …………………………… di 0. b) L’ordinata del vertice della parabola è …………………………. di 0. c) Il coefficiente a è …………………………….. di 0. d) Il coefficiente b è …………………………… di 0. e) Il coefficiente c è ……………………………. di 0. f) Il discriminante dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 è ………………………….. di 0. g) L’insieme soluzione dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 è S = …………………….. . h) Le ascisse dei punti di ordinata negativa appartengono a …………………….… . i) Le ascisse dei punti di ordinata positiva appartengono a ………………………… . 13) Sia y = ax 2 + bx + c e ∆ il discriminate dell’equazione ax 2 + bx + c = 0 . Le seguenti affermazioni sono vere o false? a) a > 0, ∆ ≤ 0 ⇒ tutti i punti della parabola sono situati nel I o II quadrante. V F b) a < 0, ∆ > 0 ⇒ la parabola interseca l’asse delle ascisse in due punti distinti. V F c) a < 0, ∆ = 0 ⇒ esiste almeno un punto della parabola che non appartiene né al V F d) a > 0, ∆ < 0 ⇒ la parabola interseca l’asse y in un punto di ordinata negativa. V F e) ∀a ∈ R − {0} , ∆ = 0 ⇒ la parabola ha un solo punto intersezione con l’asse x. V F f) a < 0, ∆ > 0 ⇒ la parabola interseca l’asse y in un punto di ordinata positiva. V F III né al IV quadrante. 14) Nella disequazione ax 2 + bx + c < 0 , come devono essere il coefficiente a e ∆ (discriminante dell’equazione ad essa associata) affinchè l’insieme soluzione sia S = ∅? 201 15) Nella disequazione ax 2 + bx + c ≥ 0 , come devono essere il coefficiente a e ∆ (discriminante { } dell’equazione ad essa associata) affinchè l’insieme soluzione sia S = − b ? 2a 16) Nella disequazione ax 2 + bx + c ≤ 0 , come devono essere il coefficiente a e ∆ (discriminante { } dell’equazione ad essa associata) affinchè l’insieme soluzione sia S = R − − b ? 2a 17) Nella disequazione ax 2 + bx + c < 0 , come devono essere il coefficiente a e ∆ (discriminante dell’equazione ad essa associata) affinchè l’insieme soluzione sia S = ∅ ? 18) Data la disequazione ax 2 + bx + c > 0 , sia ∆ il discriminante dell’equazione ad essa associata; quale delle seguenti proposizione è corretta? a) La disequazione ammette sempre almeno una soluzione. b) Se ∆ < 0 , la disequazione non ha soluzioni. c) Se a > 0 ∧ ∆ = 0 , la disequazione è sempre verificata. d) Se a < 0 ∧ ∆ = 0 , la disequazione non ha soluzioni. e) Se a < 0 ∧ ∆ > 0 , l’insieme soluzione della disequazione è l’unione di due intervalli. 19) Data la disequazione ax 2 + bx + c < 0 , sia ∆ il discriminante dell’equazione ad essa associata; quale delle seguenti proposizione è falsa? a) La disequazione può essere verificata per qualunque valore della variabile. b) Se a > 0 ∧ ∆ < 0 , la disequazione non ha soluzioni. c) Se a < 0 ∧ ∆ = 0 , la disequazione ha almeno due soluzioni. d) Se a < 0 ∧ ∆ > 0 , l’insieme soluzione della disequazione è l’unione di due intervalli. e) Se a > 0 ∧ ∆ = 0 , la disequazione ha, al minimo, una soluzione. 20) Vero o falso? a) La disequazione kx 2 + 3 > 0 ha soluzioni solo se k > 0 . V F b) Se b > 0 , la disequazione by 2 ≤ 0 ha una sola soluzione. V F c) Tutte le soluzioni della disequazione z 2 − 2 z ≤ 0 sono positive. V F d) Se c ≥ 1 , R è l’insieme soluzione della disequazione x 2 + 2 x + c > 0 . V F e) Se a ∈ 1 , +∞ , la disequazione ax 2 + x + 1 < 0 non ha soluzioni. 4 V F f) a 2 > 16 soltanto se a > 4 . V F g) Se c ≤ 0 , la disequazione x 2 + bx + c ≥ 0 ha almeno una soluzione. V F 202 Esercizi Rappresenta nel piano cartesiano le seguenti funzioni e determinane il codominio: f ( x ) = − 3 x2 ; 4 y = 4 x2 3 f ( x ) = 5 x2 − 2 ; 3 y = −2 x 2 − 2 3 3) y = −2 x 2 − 4 x ; f ( x) = − 3 x 2 + x ; 4 y = x2 − 2 x 3 4) y = − x 2 + x + 3 ; y = 3x 2 − 1 x ; 2 f ( x ) = − 5 x2 + 3x − 2 2 y = 2 x 2 − 3x + 1 ; y = 3 x2 5 f ( x ) = 5 x2 − 2x −1 ; 4 f ( x ) = −3x 2 − 4 1) y = 1 x 2 ; 3 2) 5) f ( x ) = − x2 + 2 ; f ( x) = 4 x 2 − 1 x ; 3 3 6) y = − 4 x 2 + x ; 5 Dopo averne determinato l’equazione, rappresenta le parabole che si ottengono da quella di equazione y = ax 2 in una traslazione di vettore v parallelo all’asse delle ordinate: 7) y = −2 x 2 ; v = 3 , verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 8) y = − x 2 ; v = 2 , verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 3 9) y = 4 x 2 ; 5 v = 4 , verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 10) y = 3 x 2 ; v = − 4 , verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 5 11) y = 5 x 2 ; 3 v = 2 , verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. Dopo averne determinato l’equazione, rappresenta le parabole che si ottengono da quella di equazione y = ax 2 + bx in una traslazione di vettore v parallelo all’asse delle ordinate: 12) y = 3 x 2 − x ; v = 1 , verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 13) y = − 4 x 2 + 1 x ; 3 3 v = 2 , verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 3 14) y = x 2 − 4 x ; 5 v = 2 , verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 15) y = − x 2 + 4 x ; 9 v = 7 , verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 3 16) y = 7 x 2 + x ; 2 v = 3 , verso opposto a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 2 17) y = x 2 + x ; v = 5 , verso uguale a quello della direzione positiva dell’asse delle ordinate. 3 203 Esempi a) Determiniamo l’equazione della parabola, con asse di simmetria parallelo all’asse delle ordinate, avente vertice nell’origine degli assi e passante per il punto A ( −1,3) . b) Determiniamo l’equazione della parabola, con asse di simmetria parallelo all’asse delle ordinate, avente vertice nel punto B ( 0, −2 ) e passante per il punto A ( 3,1) . c) Determiniamo l’equazione della parabola, con asse di simmetria parallelo all’asse delle ordinate, avente vertice nel punto V (1, −3) e passante per il punto A ( −2, 4 ) . a) Traduciamo le informazioni del problema in simboli: ⊳ asse di simmetria parallelo asse y ⊳ vertice nell'origine degli assi ⇒ equazione della parabola y = ax 2 ⊳ A ( −1,3) appartenente alla parabola ⇒ 3 = a (le coordinate di A verificano l’equazione y = ax 2 ) La parabola ha equazione y = 3x 2 . b) Traduciamo le informazioni del problema in simboli: ⊳ asse di simmetria parallelo asse y ⊳ vertice appartenente asse y B ( 0, −2 ) ⇒ equazione della parabola y = ax 2 + c ⊳ B ( 0, −2 ) appartenente alla parabola ⇒ c = −2 (perché il coefficiente c è uguale all’ordinata del punto intersezione della parabola con l’asse delle y) ⊳ A ( 3,1) appartenente alla parabola ⇒ 1 = 9a + c (le coordinate di A verificano l’equazione y = ax 2 + c ). Si ha, quindi il sistema: c = −2 c = −2 ⇒ 1 1 = 9a + c a = 3 La parabola ha equazione y = 1 x2 − 2 . 3 c) Traduciamo le informazioni del problema in simboli: ⊳ asse di simmetria parallelo asse y ⊳ vertice non appartenente asse y ⇒ equazione della parabola y = ax 2 + bx + c ⊳ xV = 1 ⇒ − b = 1 2a 204 ⊳ V (1, −3) appartenente alla parabola ⇒ −3 = a + b + c c = −2 (le coordinate di V verificano l’equazione y = ax 2 + bx + c ). ⊳ A ( −2, 4 ) appartenente alla parabola ⇒ 4 = 4a − 2b + c (le coordinate di A verificano l’equazione y = ax 2 + bx + c ). Si ha, quindi il sistema: a = 7 − b = 1 9 2a 14 −3 = a + b + c ⇒ b = − 9 4 = 4a − 2b + c c = − 20 9 La parabola ha equazione y = 7 x 2 − 14 x − 20 . 9 9 9 Determina l’equazione della parabola, con asse di simmetria parallelo all’asse delle ordinate, che ha vertice nel punto V e passa per il punto A aventi coordinate: 18) V ( 0,0 ) A ( −2, 4 ) y = x 2 19) V ( 0,3) A ( −2,1) y = − 4 x 2 + 3 9 20) V (1, −1) A ( 3,1) 21) V ( 0, −1) A ( −1,3) 22) V ( 2,1) A 2 , −3 3 23) V ( 0,0 ) y = 1 x2 − x − 1 2 2 y = 4 x 2 − 1 ( ) A ( 4 ,1) 3 y = − 9 x 2 + 9 x − 8 4 y = 9 x2 16 24) V ( 3, 0 ) A ( 0, 2 ) y = 2 x 2 − 4 x + 2 9 3 25) V ( 0, −5 ) A ( 5, 0 ) y = 1 x 2 − 5 5 ( ) y = − 16 x 2 − 16 x + 46 25 25 25 ( ) V ( 0, − 1 ) 2 26) V − 1 , 2 2 A 3 ,1 4 27) A ( −2, −1) y = − 1 x2 − 1 8 2 A ( 0,5 ) y = x 2 + 4 x + 5 28) V ( −2,1) 205 Esempio Determiniamo l’equazione della parabola, con asse di simmetria parallelo all’asse delle ordinate, ( ) ( ) passante per i punti A ( −1, 0 ) , B 3 ,5 e C − 1 , −1 . 2 2 Traduciamo le informazioni del problema in simboli: ⊳ asse di simmetria parallelo asse y ⊳ nessuna informazione sul vertice della parabola ⇒ equazione della parabola y = ax 2 + bx + c . ⊳ A ( −1, 0 ) appartenente alla parabola ⇒ 0 = a − b + c (le coordinate di A verificano l’equazione y = ax 2 + bx + c ). ( ) ⊳ B 3 ,5 2 appartenente alla parabola ⇒ 5 = 9 a + 3 b + c (le coordinate di B verificano 4 2 l’equazione y = ax 2 + bx + c ). ) ( ⊳ C − 1 , −1 appartenente alla parabola ⇒ −1 = 1 a − 1 b + c (le coordinate di C verificano 2 4 2 l’equazione y = ax 2 + bx + c ). Si ha, quindi il sistema: 0 = a − b + c a = 2 9 3 5 = 4 a + 2 b + c ⇒ b = −1 c = −1 −1 = 1 a − 1 b + c 4 2 La parabola ha equazione y = 2x2 − x −1. Determina l’equazione della parabola, con asse di simmetria parallelo all’asse delle ordinate, passante per i punti A, B e C aventi coordinate: ( ) 29) A (1, 6 ) B ( −1, −1) C −2, 3 2 y = x2 + 7 x + 3 2 2 30) A (1, 2 ) B ( 3, 0 ) C ( 2,10 ) y = 3 x 2 − x ( 31) A −1, 11 5 ) 32) A ( −2,11) 33) A ( 4, −5 ) ( ) B (1, 1 ) 2 B ( − 1 , − 19 ) 3 9 B − 1 , 11 2 10 ( ) C( 2 , 1) 3 3 y = 4 x2 − x + 2 5 5 C 0, 2 5 y = 3 x 2 − 2 x + 1 2 C ( 2,1) y = − x 2 + 3 x − 1 206 Dopo averle rappresentate, stabilisci per quali valori di x i punti delle seguenti parabole hanno: a) ordinata nulla; b) ordinata positiva; c) ordinata negativa. 34) y = 2 x 2 − 2 x − 4 ; y = − x2 + x + 2 35) y = 4 x 2 + 9 ; y = −5 x 2 + 10 x 36) y = x 2 − x − 6 ; y = 2 x2 + x + 3 37) y = − 7 x 2 ; 2 y = x2 − 5x + 4 38) y = x 2 − x − 2 ; y = − x 2 − 3x Risolvi graficamente le seguenti disequazioni: 39) x 2 − 2 x − 8 ≤ 0 ; − x2 + 4 x − 3 < 0 40) 2 x 2 − 2 x + 3 > 0 ; x2 − 4x ≤ 0 41) 4 x 2 + 4 x + 1 > 0 ; − x 2 − 3 x + 10 ≥ 0 42) x 2 − 6 x + 9 ≤ 0 ; 3x 2 − x − 4 < 0 43) 2 x 2 + x < 0 ; 2 x 2 − 3x − 2 ≥ 0 Risolvi algebricamente le seguenti disequazioni: 44) 2a 2 − a − 3 > 0 ; −t 2 − 2t − 1 ≥ 0 45) s 2 + 3s − 10 ≤ 0 ; − 6c 2 + 7 c − 2 ≥ 0 S = −∞, −1 ∪ 3 , +∞ ; S = −1 { } ] [ 2 −3 − 13 −3 + 13 , ; S = 1 , 2 S = 2 3 2 2 S = ]−∞, 0[ ∪ ]1, +∞[ 46) m (1 − 2m ) + m 2 < 0 47) ( h + 2) 48) ( 2 p − 1)( p − 2 ) + p (1 − 3 p ) < 0 2 S = ]−3, −1[ −1 < 0 S = −∞, −2 − 6 ∪ −2 + 6, +∞ 49) b 2 + 2b ( b − 1) − 8 ≥ 0 S = −∞, − 4 ∪ 2, +∞ [ [ 3 50) z ( 3z − 5 ) − 2 z 2 > z ( 5 z − 1) − 2 −1 − 3 −1 + 3 S = 2 , 2 51) ( d − 2) 52) ( k − 3)( k + 3) > 2(k − 1) − 4 2 + 4 ( d − 3) ≤ 0 S = −2 2, 2 2 S = ]−∞, −1[ ∪ ]3, +∞[ 207 53) ( 2v + 1) ( ) S = [ −7,5] − 21 ≤ 3 v 2 + 5 + 2v 2 {} S = R − 5 3 54) 3 ( 2 x − 1) + ( 2 x + 3) > x ( x − 3) − 25 2 55) 4 g 2 − g < ( 2 g + 5 )( g − 2 ) [S = R ] 56) 8 x ( x + 1) > ( 2 x + 1) + 2 x S = −∞, − 1 ∪ 1 , +∞ 2 2 2 57) 3 ( 2 y + 1) − ( y + 2 ) 2 2 ( < 2 y2 − 3 ) [S = ∅ ] S = −∞, − 2 ∪ 1, +∞ ] [ 3 58) 3r (1 − r ) < 2 ( r − 1) 59) 3h 2 + 7h − 2 ≤ −3 ( h − 1)( h + 1) − 6h S = − 5 , 1 2 3 60) −4s (1 − s ) − ( s − 1)( s + 1) + s 2 > 0 S = R − 1 2 61) ( 12 v −1)(1 + 12 v ) − (v −1) − 3 > 0 [S = ∅ ] 62) ( 2 g + 3) [S = R ] {} 2 2 − 2 ( g − 1) − 4 ( 2 − g )( g + 2 ) + g 2 + 2 ≥ 0 2 63) z + 3 − z + 2 ≤ z 3 2 3 S = 0, 5 2 ( w − 1)( w + 1) w ( 2w − 3) 1 64) w − 3 + > − 2 4 4 2 65) 5 − 5 5 + 5 S = 2 , 2 ( 23 − c )( 23 + c ) + ( 2c + 33)(c − 3) ≥ c ( 4c9 + 1) [S = ∅ ] 2 2 7 ( b + 1) 66) 2b − 1 − b + 1 − b > 3b − 2 − 3b − 3 2 12 4 2 12 67) S = − 3 , 3 2 5 ( 25 − x )( x + 53 ) − 54 x > 3 −152x + x 5+ 3 6 − 4a < 3 + 1 − a (2) 4 ( k −2 4 ) + 2k < 1 + 2 ⋅ k 4− 3 S = − 2 , − 1 5 6 2 2 2 68) [S = R ] 2 69) 70) ( y − 3) 2 3 ( ) − ( 2 y − 3)( y − 4 ) 2 < [S = ∅ ] 1− 2 y2 6 S = −∞,1 ∪ 19 , +∞ ] [ 2 2 3 71) 8 x − 1 + x (1 − x ) ≤ ( x − 1) + 2 ( x 2 − 8 ) 2 2 S = {5} 208 Esempio Determiniamo l’insieme soluzione delle seguenti disequazioni: a) 2a 3 + a 2 − 2a − 1 > 0 ; b) 2m − 3 < 0 m 2 − 4m + 3 a) Il polinomio al primo membro della disequazione è di terzo grado; per risolvere la disequazione è necessario scomporlo in fattori: ( ) 2a 3 + a 2 − 2a − 1 > 0 ⇒ (raccoglimento parziale) a 2 ( 2a + 1) − ( 2a + 1) > 0 ⇒ a 2 − 1 ( 2a + 1) > 0 Poichè il prodotto di due fattori è positivo solo se i due fattori sono concordi, analizziamo il segno di ciascuno dei due fattori: ♦ a 2 − 1 > 0 ⇒ S1 = ]−∞, −1[ ∪ ]1, +∞[ ; ♦ 2a + 1 > 0 ⇒ S2 = − 1 , +∞ . 2 Rappresentiamo nello stesso grafico gli insiemi S1 e S2 : − 1 2 L’insieme soluzione della disequazione è S = −1, − 1 ∪ ]1, +∞[ . 2 In generale, per risolvere una disequazione di grado superiore al secondo si scompone in fattori il polinomio al primo membro della disequazione in fattori di primo e/o secondo grado e si analizza il segno di ciascun fattore. b) Una frazione è negativa solo se numeratore e denominatore sono discordi. Analizziamo, quindi, il segno del numeratore e del denominatore delle frazione: • 2m − 3 > 0 ⇒ S1 = 3 , +∞ ; 2 • m 2 − 4m + 3 > 0 ⇒ S2 = ]−∞,1[ ∪ ]3, +∞[ . Rappresentiamo nello stesso grafico gli insiemi S1 e S2 : 3 2 L’insieme soluzione della disequazione è S = ]−∞, −1[ ∪ 3 , 3 . 2 209 Risolvi le seguenti disequazioni: 72) (1 − z ) ( z 2 − z − 6 ) < 0 S = ]−2,1[ ∪ ]3, +∞[ S = {0} 73) b 4 + b 2 ≤ 0 S = −∞, − 3 4 ∪ [ 0, +∞[ 74) 2a 6 + 8a 3 ≥ 0 75) ( 3m − 1) ( 3m2 − 9 )( 7m 2 + 2 ) > 0 S = − 3, 1 ∪ 3, +∞ 3 S = {0} 76) 15 x 4 + 7 x 2 ≤ 0 77) (2 y 2 )( )( ) [S = R ] +1 y2 + 1 2 y2 + 7 > 0 S = ]−∞, −2[ ∪ ]−1,1[ ∪ ]2, +∞[ 78) w4 − 5w2 + 4 > 0 79) d 3 − 6d 2 + 8d > 0 S = ]0, 2[ ∪ ]4, +∞[ 80) h 4 − 10h 2 + 9 ≤ 0 S = [ −3, −1] ∪ [1, 3] S = −∞, −2 ∪ − 3 , 3 ] [ 2 2 81) 4t 3 + 8t 2 − 9t − 18 < 0 2 2 S = −∞, − 2 ∪ 2 , +∞ ∪ {0} 82) 10 g 4 − 5 g 2 ≥ 0 S = ]−5, −1[ ∪ ]1,5[ 83) p 4 − 26 p 2 + 25 < 0 84) 2 s 2 ( s 2 + 2 ) − 2 s 2 − ( s − 1)( s + 1) ≥ 0 [S = R ] 85) 4b ( 2b 2 + 3) + 4b 2 − 3 ( 2b 2 + 1) > 0 ( ) ( S = 1 , +∞ 4 ) S = − 1 , +∞ 2 86) 2 x 5 + 1 x 3 x3 − 1 + 1 x x3 + 1 > x 4 2 2 S = ]−∞, 0[ ∪ ]1, +∞[ 87) 3u 3 ( u − 1) > u 5 (1 − u ) 88) b − b2 ≥ 0 4b 2 + 1 S = [ 0,1] 89) 3c − 1 + 3c + 1 − 1 > 0 3c + 1 3c − 1 S = −∞, − 1 ∪ 1 , +∞ 3 3 {} 2 90) 4h −2 4h + 1 > 0 h +1 91) S = R − 1 2 2r 2 + 5 ≥ 0 9r 2 − 25 S = −∞, − 5 ∪ 5 , +∞ 3 3 210 92) {} 4 p2 − 4 p + 1 ≤0 7 p2 S= 1 2 2 93) 4k 2 − 1 ≥ 0 4k + 1 94) S = −∞, − 1 ∪ 1 , +∞ 2 2 −k 2 + 3k + 4 ≥ 0 ( k + 2 )( k − 1) S = ]−2, −1] ∪ ]1, 4] 2 95) 2 + t > t + 1 t t −1 96) g 2 + 10 g + 16 > 10 g −1 97) r 2 − 3r + 2 > 1 r 2 − 7 r + 12 98) 1 + 1 − 1 >0 2 s − 1 2s + 1 4s 2 + 4s + 1 S = ]0,1[ ∪ ]2, +∞[ S = ]1, +∞[ S = 5 ,3 ∪ 4, +∞ ] [ 2 S = 1 , +∞ 2 a − a >0 99) 1 + 3 2 a −1 a + 1 S = −1, 1 ∪ 1, +∞ [ 4 ] 100) 2z − 3 > 5z z +1 z − 3 z +1 S = ]−1,3[ − {1} 101) b + 3 ( 2b − 1) > b + 4 b + 3 ( b − 2 )( b + 3) b − 2 S = ]−∞, −5[ ∪ ]−3, 2[ 102) 5 + v+3 + 3 < v +1 v − 3 v + 1 v 2 − 2v − 3 v − 3 S = −∞, −1 ∪ 2 , 3 ] [ 3 103) y−2 3 − y +1 − 1 + <0 2 y + 2 y + 3 y + 5y + 6 y + 2 S = ]−∞, −3[ ∪ ]−2, 0[ 104) 3 ( f + 5 ) 3 ( f − 3) − 1 5f − > 2 f −5 f −2 f − 7 f + 10 105) 2 1 + ≥ 1 m 2 − 4m + 3 m 2 + 2m − 3 m 2 − 9 106) 1 + 1 5 ≤ w2 + w w2 − 4w w2 − 3w − 4 S = ]−∞, 2[ ∪ ]5, +∞[ S = ]−∞, −3[ ∪ [ −2,1[ ∪ ]3, +∞[ S = ]−∞, 0[ ∪ ]4, +∞[ − {−1} 107) 1 + x − 1 − 1 − x − 4 x 2 > 0 1− x 1+ x 1− x 108) 109) [S = ∅ ] S = 1, 5 3 2 ≤− 2 1 t − 6t + 9 t − 4t + 3 2 ( ) <0 3d 2 d 2 − 1 4d − 9 2 S = − 3 , −1 ∪ 1, 3 2 2 211 110) b3 − b ≤ 0 4b + 4b + 1 S = ]−∞, −1] ∪ [ 0,1] 2 4 2 111) 3a 4− 27 a > 0 a − 16 S = ]−∞, −3[ ∪ ]−2, 2[ ∪ ]3, +∞[ − {0} 2 q 2 + 4q + 2 ≤0 3q 3 S = ]−∞, 0[ 4 2 113) 4 s −3 4 s + 1 > 0 s +1 2 S = ]−3, +∞[ − ± 2 112) 114) [S = R ] 3v 2 − 2v ≤ 1 v3 + 1 v 2 − v + 1 v + 1 2 115) 7u4 + 1 ≤ 0 u − 16 S = ]−2, 2[ 5 4 116) 4 z −2 20 z > 0 3z + 1 S = ]5, +∞[ 117) 3d 3 − 9 ≤ 0 d 2 + d +1 S = −∞, 3 3 118) 2h3 − 16 ≥ 0 h2 + h + 1 S = [ 2, +∞[ 119) 2 y3 − 4 y 2 ≤0 3y2 + 6 y + 3 S = ]−∞, 2[ − {−1} 4 2 120) m − 27 m + 6 ≤ 0 m +4 S = − 6, −1 ∪ 1, 6 2 121) 1 + 2x > x + 4 x −1 x S = ]−∞,1[ − {0} 4 122) 2c 3 + 25 ≤ 0 c −1 S = ]−∞,1] ( t + 1) − 1 > 1 3 ( t − 1) + 1 3 123) S = ]0, +∞[ 2 2 124) 1 − 5v2 − v + 2 < 0 3 16v S = −∞, − 1 ∪ 1 , +∞ 4 4 212 CAPITOLO 16 ELEMENTI DI STATISTICA DESCRITTIVA 16.1 INTRODUZIONE Questo percorso, senza la pretesa di essere esaustivo, vuole avviare, con un linguaggio semplice, con esempi e con l’uso di strumenti per il calcolo e la rappresentazione e sintesi dei dati, l’approccio, attraverso la statistica, ad una serie di problemi assai vicini alla vita reale che facciano comprendere agli studenti l’importanza e l’uso quotidiano della matematica. Che cosa è la statistica? ?? La statistica deve il suo nome al fatto che è nata come metodo di raccolta, studio e analisi dei dati relativi alla popolazione, utilizzati per il governo degli stati. L’uso della statistica è trasversale ed esteso a tutti i campi (scientific o, socio-economico, politico etc.) nei quali sia necessario descrivere o analizzare un fenomeno su una popolazione (o universo) costituito da elementi (o unità) oggetto dell’osservazione. Gli strumenti matematici utilizzati per descrivere e sintetizzare un certo fenomeno costituiscono la statistica descrittiva. Fasi di un’ indagine statistica 1. Progettazione La definizione degli obiettivi di una indagine statistica e la conoscenza del fenomeno oggetto di studio sono elementi fondamentali per la progettazione dell’indagine stessa e degli strumenti di rilevazione dei dati (questionari, misurazione diretta, etc.). 213 2. Rilevazione dei dati I dati sono definiti primari quando sono il risultato di una rilevazione diretta, mentre sono definiti secondari nei casi in cui sono raccolti da pubblicazioni, annuari, internet o altre fonti. La rilevazione può essere effettuata attraverso: con strumenti di misura per interviste, questionari o l’osservazione di fenomeni scientifici 3. Elaborazione – I dati originari (o grezzi) vengono classificati e sintetizzati per procedere poi alla fase successiva: 4. Presentazione, che avviene attraverso tabelle e grafici, medie e indici. 5. Interpretazione degli esiti – Lo scopo per cui si avvia un’ indagine statistica è sempre quello di comprendere le dinamiche di un fenomeno, generalmente per poter effettuare previsioni sulla sua evoluzione e sviluppo. Ma l’interpretazione dei dati forniti da una rilevazione richiede, oltre alla conoscenza del processo di raccolta ed elaborazione, anche una conoscenza del fenomeno oggetto di studio. Le fasi che approfondiremo, come prettamente tecniche (matematico-statistiche), sono le fasi 3 elaborazione e 4 presentazione dei dati. ATTENZIONE Prima di proseguire, dovrai abituarti ad usare alcuni simboli del linguaggio matematico. SIMBOLI per ogni valore dell’indice i in forma più compatta si scrive ∀i n la somma di n addendi x1 + x2 + ...... + xn−1 + xn in forma più compatta si scrive ∑ xi 1 n il prodotto di n fattori x1 ⋅ x 2 ⋅ x3 ⋅ ...... ⋅ x n −1 ⋅ x n in forma più compatta si scrive ∏ xi 1 214 16.2 ELEMENTI DI BASE Presso l’Istituto “C. Colombo” si è deciso di effettuare tre indagini tra gli alunni di una classe. Il dirigente scolastico ha scelto di effettuare tali indagini nella classe 1G Agli alunni di questa classe viene chiesto quale sia • • • il mezzo di trasporto abitualmente utilizzato per recarsi da casa a scuola il numero di libri presenti al momento in cartella la somma delle monete a disposizione per acquistare bibite o merendine popolazione o universo gruppo di persone o di oggetti su cui si indaga. Si parla di censimento se l’indagine viene condotta sull’intera popolazione, si parla di raccolta campionaria se l’indagine viene condotta soltanto su una parte della popolazione, parte che viene detta campione unità statistiche elementi di una popolazione o di un campione carattere caratteristica degli elementi della popolazione oggetto dell’indagine indagine 1. mezzo di trasporto abitualmente utilizzato per recarsi da casa a scuola: modalità xi: x1 = a piedi x 2 = bicicletta x3 = motorino o scooter x 4 = automobile x5 = autobus o pullman x6 = treno indagine 2. numero di libri in cartella modalità xi: x1 = 1 x2 = 4 x3 = 5 x4 = 6 x5 = 8 tale caratteristica viene analizzata attraverso le varie modalità con cui si manifesta (x1 , x2 ,....................., xn ) . un carattere si dice quantitativo se si presenta con modalità descritte da numeri, in caso contrario il carattere si dice qualitativo nella indagine 1 il carattere è …………., mentre nell’indagine 2 è………………... 215 indagine 3. somma delle monete a disposizione per acquistare bibite o merendine 2 3 4 5 6 7 8 9 10 numero d’ordine alunno…… 1 somma delle monete in euro.. 1,20 0,52 0,00 1,00 1,30 0,00 0,00 1,05 0,70 2,75 12 13 14 15 16 17 18 19 20 ……numero d’ordine alunno 11 ..somma delle monete in euro 4,20 0,80 0,40 1,15 2,20 2,50 1,00 0,90 3,40 0,00 Per fornire una rappresentazione più compatta possiamo decidere di rappresentare le modalità in classi [ai ; bi ) . A volte, per ottenere una sintesi più compatta, è utile rappresentare le modalità di un carattere quantitativo raggruppate in classi Possiamo pensare a classi dove a1 = 0 b1 = 0,5 a i +1 = a i + 0,5 bi +1 = bi + 0,5 e si ottiene classe [a1 ; b1 ) = [0; 0,50) classe [a2 ; b2 ) = [0,50;1) classe [a3 ; b3 ) = [1;1,50) classe [a4 ; b4 ) = [1,50; 2) classe [a5 ; b5 ) = [2; 2,50) classe [a6 ; b6 ) = [2,50; 3) classe [a6 ; b6 ) = [3; 3,50) classe [a7 ; b7 ) = [3,50; 4) classe [a8 ; b8 ) = [4; 4,50 ) è un insieme di numeri compresi tra due valori, generalmente si considera il primo valore compreso nella classe e il secondo valore escluso, infatti quest’ultimo sarà il primo valore della classe successiva oppure a classi dove a1 = 0 b1 = 1 a i +1 = a i + 1 bi +1 = bi + 1 e si ottiene classe [a1 ; b1 ) = [0;1) classe [a 2 ; b2 ) = [1; 2) classe [a3 ; b3 ) = [2; 3) classe [a 4 ; b4 ) = [3; 4 ) classe [a5 ; b5 ) = [4; 5) PROVA TU osserva ora queste altre classi A quale classe appartiene 1,40? Una classe PROVA TU osservando le classi a fianco puoi dire che a1 = …… b1 = …… a 2 = …… b2 = ……. ………………………………… A quale classe appartiene 3? …………………………………. 216 Riprendiamo in esame le tre indagini e cominciamo a raccogliere le risposte dagli alunni. indagine 1. modalità x1 = a piedi x 2 = bicicletta frequenza assoluta F1 = 5 F2 = 0 frequenza relativa f 1 = 0,25 f2 = 0 x3 = motorino o scooter F3 = 0 f3 = 0 x 4 = automobile F4 = 2 x5 = autobus o pullman F5 = 8 x6 = treno F6 = 5 f 4 = 0,1 f 5 = 0,4 f 6 = 0,25 frequenza assoluta F numero di volte con cui si presenta una modalità del carattere in esame i Fi N rapporto tra la frequenza assoluta ed il numero totale delle unità statistiche. Si può scegliere di esprimere la frequenza relativa in numero decimale compreso tra 0 ed 1 o in numero percentuale compreso tra 0 e 100 frequenza relativa fi = indagine 2 PROVA TU modalità frequenza frequenza relativa xi Fi fi 1 2 0,1 4 5 3 1 ……… 0,05 6 8 13 1 …….. 0,05 Completa la tabella qui a fianco con i valori mancanti delle frequenze relative indagine 3. classe frequenza frequenza relativa 0-0,50 5 0,25 0,50-1 4 0,2 1-1,50 6 0,3 1,50-2 0 0 2-2,50 1 0,05 2,50-3 2 0,1 3-3,5 1 0,05 3,5-4 0 0 4-4,50 1 0,05 classe frequenza frequenza relativa 0-1 9 0,45 1-2 6 0,3 2-3 3 0,15 3-4 1 0,05 4-5 1 0,05 217 16.3 RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE Vediamo ora alcune possibili rappresentazioni grafiche dei dati statistici e loro frequenze: ortogramma • su di un asse orizzontale si segnano le modalità assegnando a ciascuna un segmento di ugual lunghezza • su di un asse verticale si segnano i valori delle frequenze (assolute o relative) • si costruiscono poi dei rettangoli; ciascuno di questi ha per base il segmento riportante la modalità e per altezza la relativa frequenza istogramma • su di un asse orizzontale si segnano i valori degli estremi delle classi con cui si sono espresse le modalità Fi • su di un asse verticale si segnano i valori delle densità di frequenza d i = bi − a i • si costruiscono poi dei rettangoli; ciascuno di questi ha per base il segmento-classe e per altezza la densità di frequenza, in questo modo l’area di ogni rettangolo rappresenta la frequenza della modalità areogramma (o diagramma a torta) si suddivide un cerchio in settori circolari in modo che in ogni settore circolare l’angolo al centro abbia ampiezza proporzionale alla frequenza della modalità che tale settore circolare rappresenta 360° ⋅ Fi αi ° = oppure α i ° = 360° ⋅ f i N diagramma cartesiano • su di un asse orizzontale si segnano i valori numerici delle modalità • su di un asse verticale si segnano i valori delle frequenze (assolute o relative) • si segnano nel piano cartesiano i punti di coordinate (xi ; Fi ) ; l’insieme dei punti ottenuti è detto nuvola di punti • congiungendo i punti si ottiene una poligonale che mostra la forma della distribuzione delle frequenze 218 indagine 1. frequenze ortogramma 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 piedi bici moto auto bus treno mezzi di trasporto aerogramma mezzi di trasporto treno; 5; 25% piedi; 5; 25% bici; 0; 0% moto; 0; 0% auto; 2; 10% bus; 8; 40% indagine 2. diagramma cartesiano 14 12 frequenze 10 8 6 4 2 0 1 2 3 4 5 6 7 8 num e r o libr i indagine 3 istogramma densità di frequenze 14 12 10 8 6 4 2 0 0-0,50 0,50-1 1-1,50 1,50-2 2-2,50 2,50-3 3-3,5 3,5-4 4-4,50 somma monetine 219 16.4 INDICI DI POSIZIONE Si dice indice di posizione un valore che rappresenta sinteticamente un insieme di dati. Vedremo alcune situazioni problematiche che richiedono l’uso di questi indici di posizione e di essi daremo le definizioni. La pubblicità problema 1 Una rete televisiva ha raccolto i dati di ascolto nei giorni invernali nella fascia oraria 20-21. Ecco tali dati rappresentati con una tabella di frequenze: x Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica F 1200000 1800000 2000000 1600000 1200000 800000 900000 MODA Si definisce moda il dato x = Mo che si presenta con frequenza maggiore Mo = xi* dove ∀ i Fi* ≥ Fi Se si a che fare con classi allora la classe modale sarà quella Fi che presenta maggiore bi − ai In quale giorno una agenzia di pubblicità potrebbe consigliare ad un proprio cliente di inserire uno spot pubblicitario? La risposta è ………………………...perché è il giorno che presenta il numero più alto di spettatori. Nel problema 1 x = Mo = x3 = mercoledì perché problema 2 Il premio In una gara di matematica 21 studenti di una classe hanno riportato i seguenti punteggi: 40 41 55 90 85 73 42 60 77 88 55 60 77 55 80 20 90 70 45 73 81 Il professore decide di assegnare un premio a tutti gli studenti con punteggio superiore a quello conseguito dalla metà meno “brillante” della classe. Quale punteggio occorre superare per ottenere il premio? F3 = 2000000 è la frequenza maggiore. MEDIANA Si definisce mediana il dato x = Me che, dopo aver ordinato i dati in modo crescente, occupa la posizione centrale x1 , x 2 ,............, x n n è dispari sequenza ordinata n è pari xn + xn Per rispondere occorre innanzitutto disporre i Me = x n +1 Me = 2 2 2 +1 2 punteggi in ordine crescente: x1=20 x2=40 x3=41 x4=42 x5=45 x6=55 x7=55 x8=55 x9=60 x10=60 x11=70 x12=73 x13=73 x14=77 x15=77 x16=80 x17=81 x18=85 x19=88 x20=90 x21=90 ed individuare poi quello che occupa la posizione centrale. Otterranno dunque il premio tutti gli studenti con punteggio superiore a ………. Nel problema 2, dopo aver disposto i dati in ordine crescente, si ha x = Me = x 21+1 = x11 = 70 . 2 220 MEDIA ARMONICA problema 3 Il viaggio Un gruppo di amici parte da Bari per un viaggio in auto. La tappa Bari-Venezia di 720 km viene percorsa a una velocità media di 95 km/h; la tappa Venezia-Firenze di 620 km a 65 km/h; la tappa Firenze-Roma di 360 km a 105 km/h; la tappa Roma-Bari di 520 km a 115 km/h. Si definisce media armonica il dato x=A che, sostituito a ogni dato, ne conserva la somma dei reciproci A = Qual è la velocità media dell’intero percorso? n n ∑ 1 1 xi Per rispondere occorre mettere a rapporto l’intero spazio percorso ed il tempo impiegato: 720 + 620 + 360 + 520 v media = km / h = 88,6km / h 720 620 360 520 + + + 95 65 105 115 Nel problema 3 possiamo pensare che ogni velocità compaia tante volte quanti sono i chilometri del x f tratto percorso, i dati sono dunque n=720+620+360+520=2220 95 720 e si ottiene la seguente tabella delle frequenze: 65 105 115 n Si ha x = A = n 1 1 i ∑x = 620 360 520 2220 km / h = 88,6km / h 1 1 1 1 720 + 620 + 360 + 520 95 65 105 115 problema 4 Il tasso Una somma di denaro viene impiegata per tre anni in unabanca che applica il primo anno il tasso del 3,5%, il secondo anno del 3,2% ed il terzo anno del 2,05%. Qual è il tasso medio applicato nei tre anni? Detto C il capitale iniziale, i montanti calcolati con i tre diversi tassi sono i seguenti: MEDIA GEOMETRICA Si definisce media geometrica il dato x=G che, sostituito a ogni dato, ne conserva il prodotto n G = M 1 = C + 0,035C = 1,035 ⋅ C n ∏x i 1 M 2 = M 1 + 0,032M 1 = 1,032 ⋅ M 1 M 3 = M 2 + 0,0205M 2 = 1,0205 ⋅ M 2 e dalle tre formule si ricava M 3 = 1,035 ⋅ 1,032 ⋅ 1,0205 ⋅ C = 1,09001646 ⋅ C Il tasso richiesto risolve l’equazione (1 + t ) = 1,09001646 , dunque il tasso medio applicato nei tre anni vale…………. 3 Nel problema 4, a partire dai dati x1 = 1 + 0,035 si ha x=G= 3 1 + t = 3 1,09001646 = 1,02915 x 2 = 1 + 0,032 (1 + 0,035)(1 + 0,032)(1 + 0,0205) = 1,02915 x3 = 1 + 0,0205 , perciò t = x − 1 = 0,02915 = 2,915% 221 MEDIA ARITMETICA problema 5 La pagella Giuliano presenta ai genitori la pagella di fine anno. L’Istituto offre a tutti gli studenti che presentano una pagella con media superiore all’8, l’esonero dal pagamento del contributo di iscrizione all’anno successivo si definisce media aritmetica il dato x=M che, sostituito a ogni dato, ne conserva la somma n ∑ xi 1 M = Ecco i voti di Giuliano: n Italiano 7 Storia 8 Geografia 7 Inglese 8 Matematica 9 Scienze 8 Diritto 7 Musica 7 Informatica 8 Educazione fisica 9 I genitori di Giuliano hanno diritto a tale esonero? Dopo aver calcolato la somma di tutti i dieci voti e averla divisa per 10 si ottiene ……… e dunque i genitori di Giuliano……………………………………………………………. Nel problema 5 la media aritmetica dei dati è data da x = M = 7 ⋅ 4 + 8 ⋅ 4 + 9 ⋅ 2 78 = = 7,8 10 10 problema 6 Il Nilo Sesostris, contadino egiziano, possiede otto diversi appezzamenti quadrati di terreno, i cui lati misurano x3=14u x4=18u x1=20u x2=15u x5=12u x6=16u x7=12u x8=9u. Dopo ogni piena del Nilo è costretto a riperimetrare i suoi possedimenti. Quest’anno desidera fare in modo che i suoi appezzamenti siano otto quadrati con il lato di ugual misura. Quanto dovrà misurare all’incirca il lato di questi appezzamenti? MEDIA QUADRATICA Si definisce media quadratica il dato x=Q che, sostituito a ogni dato, ne conserva la somma dei quadrati n ∑ (x ) 2 i Sesostris deve innanzitutto calcolare quanto terreno possiede: Q = 1 n (20u)2+(15u)2+(14u)2+(18u)2+(12u)2+(16u)2+(13u)2+(10u)2= =(400+225+196+324+144+256+169+100)u2=1814 u2 Tale terreno va diviso in otto parti uguali di area ……………….. e di lato circa ………. Nel problema 6 la media quadratica dei dati è data da x=Q= 20 2 + 15 2 + 14 2 + 18 2 + 12 2 + 16 2 + 13 2 + 10 2 1814 u= u = 226,75u ≈ 15u 8 8 222 MEDIA PONDERATA problema 7 L’assunzione Per essere assunti presso la ditta “ZVUT” occorre presentare alcuni dati ed ottenere il punteggio più alto fra tutti gli aspiranti candidati. Si presentano Antonio e Carlo con i seguenti titoli: Età Voto diploma Voto laurea Numero figli Dopo aver fornito i pesi pi relativi ai dati xi , si definisce media ponderata il dato x = P così calcolato Antonio Carlo 28 44 80 76 94 86 0 3 n ∑ (p P = i ⋅ xi ) 1 n ∑ pi 1 Per ottenere il punteggio totale la ditta calcola la media dei dati dopo aver assegnato a ciascuno di essi dei pesi che ne indichino e ne differenzino in qualche modo l’importanza. Tali fattori moltiplicativi sono p2=1,5 p3=2 p4=6 p1=0,5 e vengono utilizzati quasi come frequenze con le quali pesare la presenza in modo più o meno influente di ciascun dato. Se tutti i pesi valgono 1 allora il valore della media ponderata coincide con il valore della media aritmetica Se si lavora con classi (a i ; bi ) si può scegliere xi = Chi verrà assunto? a i + bi 2 e pi = f i Tenendo conto di tali pesi i punteggi dei due aspiranti al posto valgono 14 + 120 + 188 + 0 22 + 114 + 172 + 18 = …………. = ………..., 0,5 + 1,5 + 2 + 6 0,5 + 1,5 + 2 + 6 dunque verrà assunto …………………………….. Nel problema 6 la media ponderata dei due aspiranti al posto vale rispettivamente 322 326 x Antonio = PAntonio = = 32,2 x Carlo = PCarlo = = 32,6 10 10 OSSERVAZIONI • x è un BUON indice di posizione (significativo) se si trova nella zona della distribuzione dove si addensano maggiormente i dati • La somma delle distanze tra i dati e un indice di posizione risulta minima se tale indice è la n mediana: ∀x ∑ 1 • n x i − Me ≤ ∑ xi − x 1 A≤G ≤ M ≤Q 223 16.5 INDICI DI VARIABILITA’ Si dice indice di variabilità un valore che informa sul modo in cui i valori di una distribuzione sono più o meno dispersi. Anche qui partiremo da una situazione problematica che richieda l’uso di questi indici di variabilità e di essi daremo le definizioni. problema 8 La classe più atletica Due classi si contendono il titolo di “classe atletica”. L’insegnante ha raccolto i voti di Educazione Fisica del primo quadrimestre e deve decidere a chi dare la vittoria. y F Classe A: 6 8 7 6 6 8 6 8 8 8 7 9 6 7 6 6 8 7 6 7 3 2 Classe B: 9 8 8 9 3 3 4 8 9 4 5 8 7 7 9 10 8 10 5 6 4 2 5 2 x F 6 1 6 8 Sistemiamo i dati in due tabelle di frequenza: 7 2 7 5 8 5 8 6 9 4 9 1 10 2 Subito colpisce il diverso intervallo in cui rientrano i voti delle due classi: 6 ≤ xi ≤ 9 3 ≤ y i ≤ 10 . CAMPO di VARIAZIONE Per la classe A si rileva un campo di variazione che vale 9-6=3 Per la classe B il campo di variazione vale 10-3=7 campo di variazione = x1 , x 2 ,...., x n sequenza ordinata xn − x1 Ci chiediamo come i voti delle due classi siano distribuiti nel rispettivo campo di variazione. Cominciamo col calcolare la media aritmetica per le due classi: M A = 140 20 = 7 M B = 140 20 = 7 Questo indice di posizione non aiuta l’insegnante! Ma con un po’ di pazienza il docente prepara una tabella dove inserisce le differenze tra ogni voto e la media aritmetica: f y − M i xi − M -1 0 +1 +2 f 8 5 6 1 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 2 2 2 1 2 5 4 2 224 A questo punto possiamo calcolare la media di questi dati prendendoli o in valore assoluto o al quadrato; vediamo cosa si trova: SCARTO SEMPLICE MEDIO Le medie dei dati presi in valore assoluto valgono: è un valore che fornisce una misura di quanto i dati si discostano dalla media n ∑ sA = 16 = 0 ,8 20 sB = 1 s = 38 = 1,9 20 xi − M n Questi valori ci dicono che mediamente i voti della classe A si discostano di 0,8 dalla media, mentre quelli della classe B si discostano di 1,9. Le medie dei dati presi al quadrato valgono: 8 (− 1 ) + 6 (+ 1 ) + (+ 2 ) 20 2 σ A = = σ B 2 = 18 = 0 , 9487 20 = ……………….. = SCARTO QUADRATICO MEDIO 2 è un indice più sensibile del precedente perché evidenzia maggiormente le variazioni 98 = 2 , 2136 20 nella distribuzione dei dati intorno alla media n ∑ (x σ = i − M )2 1 n viene anche detto deviazione standard mentre il suo quadrato σ 2 è detto varianza Possiamo confermare che la variabilità dei voti nella classe B è decisamente molto più alta rispetto a quella dei voti nella classe A Possiamo concludere che la variabilità dei voti nella classe B è molto più alta rispetto a quella dei voti nella classe A e l’insegnante decide di dare la vittoria alla classe ………… dove…………….. ………………………………………………………………………………………………………… 225 OSSERVAZIONE Vi sono fenomeni che seguono la cosiddetta distribuzione normale (curva di Gauss). Le frequenze più alte si trovano attorno al valore della media e la rappresentazione grafica ha l’aspetto di una campana. x-M Curva di GAUSS (distribuzione normale) Nell’intervallo (M − σ ; M + σ ) si concentra il 68,27% dei valori; nell’intervallo (M − 2 σ ; M + 2 σ ) si concentra il 95,45% dei valori; nell’intervallo (M − 3 σ ; M + 3 σ ) si concentra il 99,73% dei valori. 226 ESERCIZI CAPITOLO 16 Aspetta che ora lo so, Conoscenza e comprensione 1) Che cosa si intende per popolazione? in statistica la popolazione è il gruppo di persone o di oggetti su cui si indaga 2) Quando un carattere si dice quantitativo? Fai un esempio. 3) Che cos’è un istogramma? 4) Definisci frequenza assoluta, relativa, percentuale. 5) In che diversi modi può avvenire la raccolta dei dati? 6) Definisci almeno 2 indici di posizione centrale. 7) Che cos’è lo scarto medio? A che cosa serve? 8) Quali sono le fasi di un’indagine statistica? 9) A che cosa serve la statistica? 10) Che cos’è lo scarto quadratico medio? A che cosa serve? 11) Che cos’è un ortogramma? 12) Quando si parla di censimento? Te ne ricordi uno importante nella storia? 13) Che cos’è un areogramma? 14) Completa: Si definisce media aritmetica il dato x=M che, sostituito a ogni dato, ne conserva …………………………… Si definisce media quadratica il dato x=G che, sostituito a ogni dato, ne conserva …………………………… Si definisce mediana il dato x=M che, dopo aver ordinato i dati in modo…………………………….., occupa la posizione ………………… 227 Esercizio guida In questa tabella sono rappresentati i dati relativi alla situazione di 20 famiglie per quanto riguarda numero di componenti, reddito, titolo di studio e zona di residenza in Italia (Nord, Centro, Sud). FAMIGLIA N° COMPONENTI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 2 1 3 1 1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 5 4 3 2 8 2 REDDITO (in migliaia di euro) 28 35 50 45 40 30 55 80 60 85 90 52 62 75 60 45 42 28 70 38 TITOLO DI STUDIO (del capofamiglia) ZONA RESIDENZA Elementare Medie inferiori Medie inferiori Medie Superiori Laurea Medie inferiori Medie inferiori Medie Superiori Laurea Laurea Laurea Medie Superiori Medie Superiori Medie Superiori Elementari Medie inferiori Medie inferiori Elementari Medie Superiori Laurea Nord Centro Nord Nord Sud Sud Centro Centro Sud Nord Nord Centro Sud Sud Nord Nord Centro Nord Sud Sud Se siamo interessati a indagare sul numero di componenti per famiglia, possiamo organizzare una tabella così, chiedendoci quante sono (che frequenza assoluta hanno) le famiglie con un componente, quante quelle con due, con tre ecc. Completala tu COMPONENTI 1 2 3 4 5 FREQUENZA ASS 4 5 4 2 FREQUENZA REL FREQUENZA% 4 su 20 cioè 4/20=0.2 20% 5 su 20 cioè 5/20=0.25 …… 4 su 20 cioè 4/20=0.2 20% 2 su 20 cioè …...…… 10% ….. …….……cioè 2/20=0.1 ……. 1 ……………………… 5% 1 ……………………… …….. ….. ……………………… ……… 6 7 8 PROVA TU Costruisci una tabella delle frequenze , riguardante il titolo di studio del capofamiglia o la provenienza. 228 Esercizi 1. Riportiamo una tabella nella quale sono rappresentati i dati relativi ad alcune rilevazioni effettuate in una classe di un istituto superiore. Completa la colonna delle frequenze percentuali Tab.1 – Scelta facoltà universitarie degli studenti di quinta classe. num. studenti % studenti Economia 7 21,875% Giurisprudenza 4 12,500% Informatica 8 Ingegneria 5 ....... 15,625% Lettere 2 ....... Lingue straniere 4 ....... Scienze 2 ....... nessuna/non dichiarato 2 ....... Facoltà universitarie TOTALE In questa tabella sono rappresentati i dati relativi alla scelta di facoltà universitarie degli studenti di una classe quinta di un istituto superiore. Il carattere oggetto di studio è ................ e le modalità sono le denominazioni delle facoltà. La seconda colonna rappresenta le frequenze (numero studenti) collegate a ciascuna facoltà, e la terza colonna rappresenta le frequenze........................ 32 Grafico 1 – La rappresentazione grafica sottostante si chiama....................................(o diagramma a torta ) della scelta facoltà universitarie - studenti di quinta classe. 229 2. Ricava le informazioni necessarie per completare la tabella, osservando il grafico: Serie temporale delle iscrizioni alla prima classe di un istituto superiore Anni num. studenti 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 152 ..... 196 ..... ..... 204 ..... ..... ..... 165 Grafico 3 – Diagramma .....................della serie temporale delle iscrizioni alla prima classe di un istituto superiore. 3. Le 16 classi prime dell’istituto Bertacchi hanno i seguenti numeri di studenti: 25 27 30 27 27 29 28 28 29 30 28 30 28 30 30 30 a. Compila la tabella delle frequenze e calcola le frequenze relative. N° alunni per classe 25 27 28 29 30 Frequenza assoluta Frequenza relativa b. Rappresenta i dati, mediante ortogramma 4. Determina la moda, la mediana e la media aritmetica dei seguenti dati, relativi a una variabile x: 43 50 40 38 39 40 44 40 44 41 50 43 45 41 42 48 41 50 43 48 45 43 42 50 44 43 Calcola lo scarto semplice medio relativo alla media aritmetica. 5. Determina la moda, la mediana e la media geometrica dei seguenti dati, relativi a una variabile x: 3 5 4 8 3 4 4 1 4 1 5 3 5 1 2 4 1 1 3 8 5 3 2 5 4 3 230 6. Data la seguente tabella relativa ai pesi di 20 ragazzi (in Kg): classi frequenze 46-50 2 50-54 3 54-58 5 58-62 4 62-66 4 66-70 3 calcolare la media aritmetica dei pesi dei ragazzi prendendo per ogni classe il valore centrale. 7. Calcolare la media armonica dei numeri 8, 4, 5, 10 e 2. 8. Un ciclista percorre due tappe di 70 Km ciascuna, la prima ad una velocità media di 35 Km/h, la seconda ad una velocità media di 20 Km/h. Determinare la velocità media complessiva nelle due tappe. 9. In un’azienda gli stipendi annui, in migliaia di euro, sono così distribuiti: 2 direttori 40 4 capi ufficio 32 12 impiegati 14 40 operai 11 Calcolare la media aritmetica, la mediana e la moda degli stipendi. 10. Nella facoltà di Matematica di Milano-Bicocca, uno studente sostiene i seguenti esami del primo anno, con i relativi crediti: ESAME Algebra lineare Analisi 1 Informatica Fisica 1 Algebra Geometria VOTO 29 30 28 30 29 CREDITO 8 12 8 12 8 8 Calcolare la media degli esami già sostenuti, tenendo conto dei crediti. Che voto minimo deve prendere in geometria per avere una media del 29,5? 11. Il signor Antonio, produttore di vino, acquista uva regina per 400 euro a 0,7 € al Kg, e uva pugliese per 400 euro a 0,6 € al Kg. Quanto gli è costato in media un kg d’uva? 12. Un contadino possiede quattro campi di forma quadrata di lato 40 m, 55 m, 60 m e 90 m. Gli si propone lo scambio con quattro campi quadrati uguali, dei quali si chiede di determinare il lato affinché lo scambio sia equo. 231 13. Si effettua un’indagine sul tipo di merenda preferita durante l’intervallo tra 42 insegnanti dell’ Istituto Bertacchi, ottenendo le seguenti risposte: taralli brioches focaccia taralli patatine taralli yoghurt gelato focaccia brioches brioches yoghurt gelato patatine brioches taralli yoghurt gelato gelato patatine taralli gelato yoghurt taralli taralli patatine patatine taralli taralli focaccia brioches taralli taralli patatine yoghurt taralli taralli taralli taralli taralli taralli taralli Compila la tabella delle frequenze, trovando anche frequenza relativa e percentuale. 14. Si effettua un sondaggio sul costo di un litro di latte fresco intero, in 24 punti vendita (negozi, supermercati, distributori automatici…) della provincia di Lecco, ottenendo i seguenti risultati espessi in euro: 1,15 1,15 1,65 1,45 1 1,29 0,78 1 1,65 1,65 1,55 1 1,65 1,55 1,65 1,15 1 1,15 1,45 1,65 1,15 1,45 1 1,65. a) b) c) d) Qual è il prezzo medio di un litro di latte fresco intero? Qual è il prezzo più frequente? Qual è il campo di variazione del prezzo del latte? Calcola lo scarto quadratico medio. 15. In una gara di atletica sui 1000 m Giovanni percorre un primo tratto di 550 m ad una velocità di 5,6 m/s, poi rallenta a causa di un crampo e percorre 200 m alla velocità di 4,9 m/s. Sapendo che per qualificarsi alle gare nazionali non può superare i 3 minuti complessivi, con che velocità minima dovrà percorrere l’ultimo tratto? 16. In laboratorio di fisica gli alunni della 4 A Ped misurano la lunghezza di una molla a riposo, trovando le seguenti misure espresse in cm: 14,03 14,02 14,01 14,04 14,02 14,01 14,03 14,02 14,01 14,02 14,02 14,03 14,04 14,04 14,03 14,03 14,02 14,03 14,01 14,02 14,01 14,04 14,09 14,03 a) b) c) d) Calcola il campo di variazione e lo scarto quadratico medio. Si può esprimere la misura della molla con M ± σ, cioè ….…. ± ……… Controlla quante e quali misure rientrano nell’intervallo (M- σ ; M+ σ). Le misure che rientrano nell’intervallo (M- σ ; M+ σ) rappresentano il 68,27 % come previsto per una distribuzione gaussiana? 17. In una classe i risultati di un compito a sorpresa di storia sono stati i seguenti: 2 4 4 4 4 4 4 4 4 5 5 5 5 5 5 7 8 8 9 9 9 10 10 10 Calcola la media aritmetica, la moda e la mediana. Che cosa possiamo dedurre dall’analisi dei 3 indici calcolati? 232 18. Un venditore di scarpe, che ha appena aperto un negozio in un piccolo comune svolge un’indagine sul numero di piede degli abitanti adulti, raccogliendo i seguenti dati: 8 persone il numero 35 7 persone il numero 41 6 persone il numero 36 4 persone il numero 42 9 persone il numero 37 2 persone il numero 43 11 persone il numero 38 1 persona il numero 44 9 persone il numero 39 1 persona il numero 45 10 persone il numero 40 1 persona il numero 46 a. Costruisci la tabella organizzata in classi di frequenza di ampiezza 3 numeri di piede e calcola frequenza assoluta e relativa. b. Rappresenta poi i dati mediante istogramma c. Calcola la moda, la mediana e la media aritmetica. d. Il venditore di scarpe utilizzerà uno dei 3 indici calcolati al punto c quando andrà dal grossista. Quale e perchè? 19. Un gruppo di bambini raccoglie figurine, si ritrovano nel cortile della loro scuola e contano quante ne posseggono: 10 24 12 24 30 8 42 16 24 14 16 a. costruisci la distribuzione di frequenza b. rappresenta graficamente nel modo che ritieni più opportuno c. calcola moda, mediana, media aritmetica, media armonica d. calcola gli indici di variabilità rispetto alla media aritmetica e. Quale percentuale dei dati rientra nell’intervallo (M- σ ; M+ σ)? 20. Alcuni studenti hanno deciso di effettuare delle rilevazioni del traffico nei pressi di una rotonda della loro città. Si sono divisi il compito in due gruppi che hanno operato in diverse fasce orarie prendendo nota del numero degli occupanti dei veicoli che sono transitati da tale rotonda. Ecco i dati da loro raccolti: gruppo A dalle 14 alle 14.30 numero occupanti 1 1 3 2 2 1 1 4 3 2 5 2 2 1 1 3 1 2 2 3 4 4 5 1 1 2 2 2 1 1 3 2 2 2 1 5 1 3 2 2 gruppo B dalle 16 alle 16.30 numero occupanti 2 1 3 2 2 1 1 4 3 1 4 1 1 3 4 a. b. c. d. e. costruisci le distribuzioni di frequenza rappresenta graficamente nel modo che ritieni più opportuno calcola moda, mediana e media aritmetica calcola gli indici di variabilità rispetto alle medie del punto c) completa la seguente tabella e osserva analogie e differenze gruppo A gruppo B Moda Mediana Media aritmetica Campo di variazione Scarto semplice medio Scarto quadratico medio 233