La corteccia degli alberi giovani è grigiastra e liscia; con
l'età diventa bruna e divisa in lunghe nervature a spirale. Il
castagno è una pianta molto longeva: solitamente vive 3-4
secoli ma può arrivare a 1000 anni; i tronchi dei vecchi
esemplari possono raggiungere i 4 metri di diametro.
Le foglie sono ovali e
lunghe (fino a 20 cm),
con il margine molto
seghettato; di colore
verde
scuro,
ingialliscono in autunno
e cadono.
Il castagno è indigeno del bacino del
Mediterraneo, ma la sua
distribuzione è stata fortemente
influenzata dall'uomo, che per secoli
ne ha utilizzato i frutti e il legno.
Anche in Liguria l'uomo ha
gradatamente sostituito parte dei
boschi misti naturali con il castagno,
specie versatile che si adatta a tutti
i tipi di terreno, eccetto quelli
argillosi o nettamente calcarei.
I fiori sono riuniti in
lunghe infiorescenze
che portano insieme i
fiori maschili e
femminili (alla base).
Dai primi secoli del Medioevo si
cominciarono ad innestare i selvatici
di castagno, che forse crescevano
spontanei in Liguria, per ricavarne
frutti più grossi e consistenti.
I frutti, in gruppi di
Sebbene quindi il castagneto faccia
ormai parte del paesaggio ligure
collinare e montano, non si tratta di
un bosco naturale ma di una
coltivazione arborea.
1-3, sono contenuti in
un involucro (il riccio)
che si apre in autuno.
Il castagneto da frutto è formato da alberi
con tronchi ben distinti e chioma ampia.
Per migliorare la qualità del frutto è
necessario fare degli innesti sui giovani
alberi. Si possono ottenere così diverse
varietà, ma in Liguria sono state coltivate
principalmente quelle rustiche, con frutti
più piccoli rispetto ai classici “marroni” ma
più adatti ad essere essiccati.
Nel castagneto da legna, diversi tronchi
(polloni) si originano da una stessa ceppaia:
i polloni hanno diametro limitato e vengono
periodicamente tagliati.
Il legno di castagno è particolarmente
resistente al logorio delle intemperie, e per
questo motivo veniva usato nelle zone rurali
per attrezzi da lavoro, mobili, infissi, e
tavole (scàndole) per i tetti delle case.
Il “governo” del bosco è il complesso degli interventi che si fanno sul
bosco per guidarne lo sviluppo secondo un determinato scopo, ad
esempio quello di ottenere frutti o legna.
Il castagneto da frutto è governato
“a fustaia”: viene favorita la crescita
degli esemplari migliori anche con
diradamenti (taglio degli alberi “di
troppo”).
FUSTAIA
Il castagneto da legna è governato “a ceduo” sfruttando la capacità
dell'albero di emettere nuovi polloni dopo il taglio, effettuato ogni
10-20 anni a seconda della pezzatura voluta per il legname.
Taglio
Ceppaia
CEDUO
Dal legno si ricavava anche un ottimo carbone, prodotto direttamente
nel bosco su appositi spiazzi dove venivano allestite le carbonaie,
cataste semisferiche formate da diverse file di tondelli di castagno e
coperte di terra, dove il legno bruciava con lentezza per diversi giorni.
Le castagne sono state per molto tempo l'alimento base
delle popolazioni rurali nelle zone collinari e montane in
sostituzione della farina di grano. Raccolte in autunno,
venivano consumate fresche o bollite, ma soprattutto
essiccate per ottenere la farina da utilizzare per tutto
l'inverno.
Nel seccatoio o secchereccio, organizzato su due piani,
le castagne venivano distese al piano superiore su una
grata di listelli di legno, mentre di sotto veniva acceso il
fuoco; una
volta secche,
venivano messe
in sacchi di
tela resistente
e battute su di
un ceppo per
sstt a cca
c c a r e lla
a
buccia, quindi
portate ai
mulini.
Molti castagneti governati in passato a fustaia sono stati convertiti in
ceduo per salvarli da due malattie (mal d'inchiostro e cancro della
corteccia), diffuse nel secolo scorso e causate da funghi parassiti.
Il consumo quotidiano delle
castagne ha stimolato la
fantasia della gente, che ha
inventato diversi modi per
cucinarle: uno di questi è il
castagnaccio.
Il nettare dei fiori di castagno serve
alle api per produrre ottimo miele, scuro
e aromatico, mentre tra le abbondanti
foglie secche crescono in autunno molti
funghi mangerecci, dai porcini
all'amanita cesarea.