CIBO ED EMOZIONI Alla ricerca dell’ingrediente segreto Non mangiamo solo per sopravvivere.. nel cibo ci sono ricordi..relazioni..affetti..condivisioni..emozioni.. Il cibo fin dalla nascita rappresenta uno dei mediatori principali nella nostra relazione con l’ambiente: il rapporto tra il bambino e il cibo avviene sempre dentro una relazione confluente con la madre.L’adulto di riferimento non nutre il figlio con il solo latte, ma vengono trasmessi anche i vissuti, la postura, gli atteggiamenti, il calore, il contatto. La madre “sufficientemente buona” (Winnicott,1970) dà la possibilità al bambino di sentirsi accolto e sperimentare il “noi”positivo, base sicura per lo sviluppo del sentimento di fiducia nei confronti dell’Altro. E’ l’holding della madre che fornisce al bambino un contatto sano con l’Ambiente e lo mette nelle condizioni di sviluppare una “buona” relazione con esso (Winnicott, 1970). In questo senso il cibo, in Psicoterapia della Gestalt, è metafora dell’Altro e della relazione con l’Altro, se la relazione è buona anche il cibo lo sarà (Perls, Hefferline, Goodman, 1997). Il cibo in sé non è né “buono” né “cattivo”, è la relazione che gli attribuisce qualità e significato. Nella relazione con il cibo sono coinvolte tutte le emozioni che emergono nelle varie modalità personali di approcciare il cibo;è importante riconoscere le emozioni e i vissuti per attribuire il giusto significato ai bisogni.La nostra esperienza lavorativa ci ha portato spesso ad affrontare le ansie e le paure di genitori allarmatiperché il figlio mangia poco o pesa poco, piuttosto che confrontarci con adulti preoccupati per l’iperfagia del figlio o per il peso eccessivo.Quando un bambino non mangia si pensa che ci sia alla base un problema di salute comeun’infiammazione del cavo orale, coliche addominali, bruciore da reflussograstro- esofageo e quando un pediatra esclude la causa organica i genitori si trovano spaesati. I disturbi alimentari più comuni che si possono presentare nei bambini dagli 8 ai 14 anni sono:Anoressia nervosa,Bulimia nervosa, Disturbo emozionale con evitamento del cibo, Alimentazione selettiva, Alimentazione restrittiva, Rifiuto del cibo, Paura o fobia specifica con evitamento dell’alimentazione, Sindrome del rifiuto pervasivo, Perdita di appetito secondaria a depressione, Iperalimentazione compulsiva.I disturbi alimentari dei bambini evidenziano spesso unmalessere psicologico che può coinvolgere altri settori (sonno, condotte evacuatorie, relazioni con gli altri,etc.).Per stabilire il normale accrescimento dei piccoli ed escludere eventuali patologie sia i pediatri che gli addetti ai lavori utilizzano un unico parametro di valenza scientifica (Curve di crescita di riferimento per sesso ed età).La nostra equipè nasce dall’incontro di tre professioniste, due psicoterapeute e una dietista, che, impegnate nell’ambito sociale e clinico, iniziano ad osservare diverse modalità relazionali di bambini epre-adolescenti, nei confronti del cibo. Il tema dell’alimentazione e delle relazioni ad essa associate comincia a diventare oggetto d’indagine e di progettazione. Negli adultiemerge la preoccupazione per tutti i bambini definiti “selettivi” e che rifiutano molti alimenti.Inizia a prendere forma il progetto “Cibo ed Emozioni…alla ricerca dell’ingrediente segreto” tutt’ora in evoluzione.Il progetto prevede il coinvolgimento dei genitori nella fase iniziale e finale. I bambini partecipano a laboratori ludici e ricreativi, accostandosi al cibo con “leggerezza” e spontaneitàed esplorando in prima persona la bellezza della relazione con esso. Lo strumento utilizzato è l’osservazione fenomenologica. Il nostro gruppo di lavoro nasce con l’obiettivo di sostenere genitori e figli nella crescita e nell’esplorazione di nuove modalità relazionali di incontrarsi. L’amore per i bambini e per il difficile compito che hanno gli adulti di favorire un sano percorso di crescita, ci porta a volere ampliare e approfondire questa delicata tematica che è entrata a far parte del nostro lavoro quotidiano: il cibo e le emozioni, alla ricerca dell’ingrediente segreto. BIBLIOGRAFIA Ferrante E., Pitzolis G., Deguello F., Obesità in età evolutiva – Aspetti epidiemologici, Giornata int.nutr. clin.prev., 2, 54, 1993 Fiorini M.G., Il disturbo iperfagico. Un modello gestaltico di lettura e di intervento, Quaderni di Gestalt, n° 34/35, 2002. Iacono D., Maltese G., Come l’ acqua. Per un’ esperienza gestaltica con i bambini tra rabbia e paura, Il pozzo di Giacobbe, Trapani, 2012 Perls, Hefferline, Goodman, Teoria e pratica della Terapia della Gestalt, Roma, Astrolabio, 1997 Winnicott, Sviluppo affettivo e ambiente, Roma, Armando,1970 Autori:Loredana Bagliesi Psicologa, Psicoterapeuta della GestaltCinzia Giuliano Psicologa, Psicoterapeuta della Gestalt Co-autori: Sabrina La Fata Dietista