Giambattista Tiepolo di Davide Lombardo Giambattista Tiepolo, nato a Venezia nel 1696, fu un pittore e incisore italiano della Repubblica di Venezia. Uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano. Egli si orienta inizialmente in una fase tenebrosa, per la spiccata propensione verso ambientazioni cupe, caratterizzata principalmente dall’influenza del Piazzetta e del Crespi. La sua prima uscita dalla città si registra in Friuli, dove al servizio della famiglia Dolfin, dipinge per il patriarca Dionisio una serie di affreschi nel suo Palazzo. E fra questi lavori si evince l’allontanamento dal tetro e la presenza di colori vivaci e brillanti. A Milano lavora dapprima per la famiglia Archinto e successivamente per il Palazzo della famiglia Casati. Realizza opere a Bergamo, Vicenza, Udine e Venezia per poi tornare a Milano. Giambattista strinse, inoltre, un sodalizio artistico con il quadraturista Gerolamo Mengozzi detto Colonna, a cui si devono le scenografiche inquadrature di alcuni suoi dipinti, come Il convito di Cleopatra. Inseguito venne chiamato a Würzburg dal principe vescovo Karl Philipp von Greifflanklau affrescando una serie di ambienti, fino ad approntare il soffitto dello scalone d’onore del Palazzo. Al rientro in patria Tiepolo lavora a Vicenza dove intorno al 1757 completa gli affreschi con storie tratte dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. Gli ultimi anni di Tiepolo sono segnati dal trasferimento a Madrid nel 1762 alla corte di re Carlo III, dove soggiorna fino alla morte nel 1770. A corte lavorava in particolare per il Palazzo Reale madrileno, dove affresca la Gloria della Spagna nella Sala del Trono. Con Tiepolo si spegne davvero l’ultimo pittore italiano di fama europea, lasciando una tradizione che verrà presto annullata dal rigore del nuovo gusto ufficiale. 3 Opere: Il martirio di San Bartolomeo Olio su tela, 1671×39 1722 Chiesa di San Stae, Venezia Scipione l’Africano libera Massiva Olio su tela, 279,4×487,6 1719-1721 Walters Art Museum, Baltimora, Stati Uniti Apollo e Dafne Olio su tela, 96×79 1743-1744 Museo del Louvre a Parigi Alunna/o:............................................... classe 3 ....... Il martirio di San Bartolomeo Questo dipinto fa parte di una serie di dodici tele con storie della vita degli apostoli, realizzate ciascuna da un celebre pittore dell'epoca e destinate alla chiesa di San Stae a Venezia. Il dipinto è caratterizzato da una colorazione particolarmente scura e, nonostante appartenga al periodo giovanile del Tiepolo, si nota un grande realismo delle figure. Viene descritto il momento in cui san Bartolomeo sta per essere scuoiato. La composizione è dominata da una diagonale che mette in rilievo il corpo del santo rispetto quelli dei suoi carnefici; in questa maniera il Tiepolo riesce a far risaltare il momento particolarmente drammatico dell'evento. La veemenza con cui l'apostolo indirizza le sue braccia verso il cielo è un'allusione a Dio, raffigurato dal fascio di luce proveniente dall'alto. A ciò si aggiunge la componente teatrale della scena: i personaggi hanno espressioni e gesti esagerati, le figure solenni vengono messe in evidenza nella loro enfasi, sottolineati dai contrasti di luce abbagliante e zone buie, organizzate sapientemente come in una regia. C'è una ricerca di teatralità che toglie l'effetto di tragedia, ma punta su quello spettacolare e fantastico che emergerà in maniera più compiuta e uno stile più personale negli affreschi. Alunna/o:............................................... classe 3 ....... Scipione l’Africano libera Massiva Il dipinto è una delle prime opere conosciute del Tiepolo e preannuncia già la moda per gli argomenti di carattere storico e mitologico di ambientazione romana, tipici del pittore veneziano.Il dipinto mostra il generale romano Scipione l'Africano mentre rimprovera il giovane Massiva per aver disobbedito allo zio Massinissa e, quindi, non si era mantenuto a distanza durante la battaglia. Questi non riesce a sostenere lo sguardo di Scipione a causa dell'umiliazione provata. Scipione è seduto su una posizione elevata ed indossa una armatura dorata ed è circondato da elementi architettonici tipicamente romani. La presenza dello stato romano è confermata dallo stendardo con la sigla SPQR. Massiva indossa anch'egli armatura dorata, ma ha le catene sia ai polsi che alle caviglie ed ha le fattezze di un europeo, che era la prassi convenzionale nel corso del XVIII secolo. In questo dipinto, comunque, Tiepolo dimostra di aveva avuto l'opportunità di studiare a Venezia anche gli esotismi, come si vede nella rappresentazione di un ragazzo africano a sinistra del dipinto, identificato come un servo di Scipione, che viene raffigurato come un paggio contemporaneo. Alunna/o:............................................... classe 3 ....... Apollo e Dafne L'opera raffigura in primo piano Apollo che rincorre Dafne la quale, pur di sfuggirgli, si tramuta in albero, metamorfosi che comincia dalle mani. La sua folle corsa pare voglia risolversi in una caduta, evitata da un amorino pronto a sorreggerla. Le due figure sono bloccate dal vecchio in primo piano, appoggiato a un recipiente di rame e con in mano un lungo remo che indica la sua professione di traghettatore. La composizione è costruita con grande razionalità, nonostante la voglia di Tiepolo di narrare il fatto con passionale enfasi. Gli sguardi smarriti dei due giovani evocano stupore e incredulità per quello che sta loro accadendo, ed è possibile leggere chiaramente il lieve senso di melanconia che avvolge la storia. I colori sono limpidi, come ad esempio l'abbagliante ocra del drappo attorno ai fianchi di Dafne che riflette la luce proveniente da una non ben identificata fonte. I chiaroscuri vengono usati sapientemente, andando a incidere con determinazione sui corpi dei protagonisti. Alunna/o:............................................... classe 3 ....... Il dipinto appartiene al periodo della maturità artistica di Tiepolo, compreso fra il 1740 e il 1750. E' il tempo durante il quale l'artista è maggiormente impegnato nelle grandi decorazioni pittoriche, illustrando con grande serenità temi desunti dall'antico. La predilezione per una pittura dai contenuti più colti si deve all'influenza che il letterato Algarotti, dilettante pittore e "conoscitore di varie maniere" ebbe sul Tiepolo. Questo dipinto si rivela come esemplare della reinterpretazione della poetica mitologica da parte di Tiepolo, che in questa tela si rivela come il miglior cantore dell'antico del suo tempo. Alunna/o:............................................... classe 3 .......