Mestre In bici per l’ambiente Amici della Bicicletta in bici per l'ambiente aderente a Fiab-Onlus ed ECF Via Col di Lana 9/A – 30171 Mestre – tel/fax. 041921515 [email protected] - www.amicidellabicicletta.org Sulle tracce dei Tiepolo - cenni artistici domenica 7 aprile Le opere che decoravano la residenza di Zianigo dei pittori sono state trasferite a Ca’ Rezzonico nel museo del ‘700 veneziano. A Mirano, la chiesa parrocchiale che domina la grande piazza centrale ospita la pala di Giambattista Tiepolo dedicata a sant’Antonio. A Venezia, nel XVIII secolo, numerosi sono i pittori che vanno ricordati per la loro importanza: Bellotto, Canaletto e Guardi con le loro vedute, Rosalba Carriera con i suoi ritratti a pastello o Pietro Longhi “cronista” di tanti momenti di vita quotidiana. è su questo palcoscenico che si presenta Giambattista Tiepolo. Nato sul finire del ‘600 da umile famiglia, ben presto scopre in sè il talento artistico e a soli 20 anni già opera a Venezia. è il preludio di una sfolgorante carriera che lo renderà famoso in tutta Europa. I suoi dipinti spaziano dal sacro, numerose le pale d’altare o le rievocazioni dall’Antico Testamento, al profano come negli affreschi del ciclo di Cleopatra di palazzo Labia a Venezia. Trasferitosi a Zianigo, nel 1727 nasce il figlio Giandomenico che diverrà famoso pittore e prezioso collaboratore del padre. Ed è proprio nella chiesa arcipretale che possiamo ammirare due sue importanti opere: la decorazione del soffitto, compromessa purtroppo da un crollo nel secolo successivo e rimaneggiata ai primi del ‘900, e la pala dedicata a san Francesco di Paola nel transetto sinistro. La pala, databile al 1778, è un esempio dello stile di Giandomenico nel periodo successivo alla morte del padre al suo ritorno dalla Spagna, quando, per assolvere a commissioni di carattere religioso e celebrativo, il pittore si serve di spunti compositivi tratti dal repertorio paterno (le figure di San Francesco di Paola e di San Giovanni Nepulocemo). Il ricorso a modelli preesitenti comporta, in questo caso, l’assenza di coordinazione delle figure e la conseguente debolezza dell’intera composizione, cui non giova l’incombente colonnato classicheggiante sulla sinistra e la ripetitività delle fisionomie, Tipica di questo momento stilistico di Giandomenico è anche la scelta cromatica, tenuta su una gamma di colori tenui e freddi. La forza evocativa dell’opera è imperniata sull’ampio gesto del santo la cui mano si profila contro il cielo ed è accentuata dai contrasti cromatici: la colorazione uniforme del saio su cui spicca il bianco del panno dove è deposto il piede; il rosso vivo della giacca del giovane affiancato all’azzurro dei calzoni in contrasto con le tinte più chiare degli abiti della madre e degli altri spettatori. L’intera composizione assume una connotazione scenica, come spesso avviene nel Tiepolo, che qui viene resa con la collocazione dei protagonisti come su una ribalta teatrale e con la disposizione delle archittetture come fossero delle quinte. Altre opere di Giambattista Tiepolo le possiamo trovare nelle vicinanze nella villa Baglioni a Massanzago. La villa Pisani di Stra ospita gli affreschi del salone da ballo, ultima fatica di Giambattista Tiepolo prima della sua partenza per Madrid alla corte di Carlo III che rappresentano il momento più alto della decorazione del grandioso edificio. Egli si avvalse della collaborazione del quadraturista Pietro Visconti per l’ideazione e la realizzazione delle architetture dipinte, e del figlio Giandomenico e di Jacopo Guarana cui affido le figurazioni pittoriche delle pareti, riservandosi a sè la grandiosa scena del soffitto. La complessa composizione del soffitto celebra la gloria della famiglio pisani, riunendo assieme le più varie figurazioni allegoriche e rappresentando insolitamente tra le apparizioni celesti anche dei membri viventi della famiglia. Il significato globale dell’apotesi dei Pisani si può riassumere nell’esaltazione dell’esercizio delle Virtù e delle Arti in tempo di pace, di cui la Fama dà notizia alle quattro parti del mondo mettendo in fuga la Guerra e il Vizio. L’opera vede dispiegata tutta la capacità creativa dell’artista che si esprime negli elementi compositivi e cromatici e illusionistici, unificati nell’apparente facilità e naturalezza dell’esito pittorico dell’affresco. Grazie alle notevoli dimensioni del soffitto da affrescare, il Tiepolo può riunire è disporre in modo vario, nella spaziosità del cielo luminoso, tutto il repertorio della sua pittura: dalle suntuose figure femminili, alle scene di battaglia, dall’armonia dell’idillio campestre all’acutezza e immediatezza del ritratto. Ricordiamo per concludere la rassegna che si sta tenendo a villa Manin di Passariano, presso Udine.