Presentazione di PowerPoint - Facoltà di Scienze della

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Corso di Economia e Politica economica nei
mercati globali
S. Papa
[email protected]
Lezione 4:
Il dibattito tra protezionismo e
libero scambio:
Dazio
Facoltà di Scienze della Comunicazione
Università di Teramo
Protezionismo - Libero commercio
• La politica commerciale consiste nell’atteggiamento assunto
dai responsabili della politica economica di un paese nei
confronti del commercio con l’estero.
1. Liberista: non pone ostacoli al libero commercio.
2. Protezionista: difende la produzione interna dalla
concorrenza internazionale
3. Autarchica: chiude l’economia nazionale al resto del
mondo.
Ci occuperemo del protezionismo: Dazi protettivi sono
imposte indirette che aumentano il prezzo del merci estere e
generano un’entrata fiscale per lo stato che le emette.
Surplus del consumatore
• Consideriamo una curva di domanda (individuale).
• Definiamo prezzo di riserva, e lo indichiamo con pd, il
prezzo massimo che il consumatore è disposto a pagare per
acquistare una determinata quantità.
• Per esempio, per acquistare la prima unità del bene il prezzo
di riserva è appena inferiore a pm; per acquistare la quantità
ya il prezzo di riserva è pa.
• Se il prezzo di mercato è pa, il consumatore paga tutte le
unità acquistate, tranne l’ultima, meno del loro prezzo di
riserva (perciò ci guadagna).
Surplus del consumatore
• Definiamo surplus del consumatore (Sc) la somma di
tutti questi guadagni. Per ogni singola unità venduta è
data dalla differenza pd − pa.
• Può essere calcolato come l’area colorata del grafico:
surplus del consumatore = (pm − pa)ya/2;
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Surplus del produttore
• Consideriamo una curva di offerta (individuale).
• Definiamo prezzo di riserva dell’impresa e lo indichiamo
con ps, il prezzo minimo che essa è disposta ad accettare
per vendere una determinata quantità. Di fatto il prezzo di
riserva coincide col costo marginale; per vendere la
quantità y* il prezzo di riserva è p*, ma per venderne di
meno è inferiore (ps = Cm).
• Se il prezzo di mercato è p*, l’impresa incassa su tutte le
unità vendute, tranne l’ultima, più del loro prezzo di
riserva (perciò ci guadagna).
Surplus del produttore
• Definiamo surplus del produttore: la somma di tutti
questi guadagni. Per ogni singola unità venduta è data
dalla differenza p* − Cm.
• Può essere calcolato come l’area colorata del grafico:
surplus del produttore = p*y*/2.
0
Il mercato concorrenziale e i due surplus
• I due concetti di surplus valgono anche a livello di
domanda e offerta di mercato, i due surplus sono sempre
visualizzati dalle aree sotto la curva di domanda (quello
dei consumatori) e sopra la curva di offerta (quello dei
produttori). È facile verificare che il mercato
concorrenziale, in equilibrio parziale, ha l’effetto di
rendere massima la somma dei due surplus.
0
Dazio: 2 casi
• Paese piccolo, che considera la RdS come esogena perché
nel paese essendo le quantità di esportazione e di
importazione sono di piccole dimensioni rispetto alla
domanda ed offerta mondiale del commercio internazionale
e non può influire sulla ragione di scambio internazionale.
• Paese grande, le quantità di domanda e offerta interna sono
di grande dimensione e di grande rilevanza nel commercio
internazionale tanto da modificare la ragione di scambio
internazionale.
• Un dazio è un’imposta “ad valorem” sulle importazioni,
una maggiorazione proporzionale del prezzo del bene.
P(1+d), dove d è l’aliquota dell’imposta
• Viene pagato da chi esporta il bene al paese che introduce
un dazio.
Dazio in una piccola economia
• Dazio è un’imposta sulle importazioni “ad valorem” come
percentuale che si applica sul prezzo del bene importato,
quindi si passa da p a p(1+d).
• C’è anche il dazio specifico sulle quantità x euro per ogni
quantità.
• Gli effetti di una politica protezionistica li analizziamo in un
contesto di equilibrio parziale (considerando solo un
mercato).
• Nel libero scambio, un eccesso di domanda interno viene
coperto da un eccesso di offerta al prezzo internazionale.
• Se non ci fosse il libero scambio ma fossimo in autarchia, la
legge del mercato (domanda e offerta) spingerebbe il prezzo
in alto fino all’equilibrio.
Dazio in una piccola economia
• Perché i produttori, essendoci consumatori insoddisfatti,
aumenterebbero i prezzi di vendita e la produzione interna.
• Ma l’esistenza del mercato internazionale che fornisce a PF
qualunque quantità (eccesso di domanda interna) fa si che il
prezzo non aumenti, se i produttori nazionale lo
aumentassero, infatti, non venderebbero nulla perché i
consumatori comprerebbero dai produttori esteri a PF.
• Se viene introdotto un dazio deve essere pagato dagli
esportatori esteri che vendono il prodotto nel paese (che
incassa il dazio) che ha introdotto l’imposta.
• Con il dazio gli esportatori vendono a PF, ma guadagnano
PF−t*PF, quindi se devono scegliere se vendere sul mercato
internazionale dove guadagnano PF o nel paese dove
guadagnano meno, PF−t*PF, scelgono il primo mercato.
Dazio in una piccola economia
• Gli esportatori esteri, per essere indifferenti ad esportare le
quantità precedenti alla politica protezionistica, devono
ottenere (ricevere) un prezzo che tolto il dazio (che devono
pagare) sia uguale al prezzo internazionale.
• Ora l’eccesso di domanda non è soddisfatto dai produttori
esteri; i produttori nazionali possono aumentare il prezzo
interno, ma non oltre PT=PF+t*PF (con la tariffa).
• Con l’aumento del prezzo interno (con la tariffa) i produttori
esteri vendendo guadagnano esattamente il prezzo
internazionale (PF) e quindi vendono su entrambi i mercati.
• L’entrata degli esportatori nel mercato interno avviene
quando nel paese che introduce il dazio, il prezzo interno
aumenta fino a che il prezzo interno non è uguale al prezzo
precedente al dazio (prezzo internazionale) più il dazio.
Effetti del dazio
1. Aumento del prezzo interno nel settore oggetto del dazio è
ora diverso dal prezzo praticato sul mercato internazionale.
• Se siamo un paese piccolo, il prezzo internazionale non
varia con l’introduzione del dazio il prezzo interno aumenta
dell’importo del dazio fino a che rende equivalente per gli
esportatori vendere nel paese.
• Commentare il grafico del dazio e calcolare il costo sociale
netto = costo sociale lordo (perdita dei consumatori) –
beneficio “surplus” dei produttori - entrare fiscali;
• Costi sociali: la riduzione di consumo derivante dal maggior
prezzo interno e un aumento di produzione interna ma ad un
prezzo maggiore rispetto a quanto venivano prodotte in
precedenza.
Effetti sul benessere di un
dazio (paese piccolo)
P
Offerta
P0
P* + D
P*
Domanda
O
H
L
M
K
Q
Effetti del dazio
2. Un aumento della produzione interna ad un prezzo
maggiore;
3. Una riduzione della quantità domandata per il maggior
prezzo interno;
4. Entrate fiscali per lo stato per una ammontare pari al
dazio per le quantità importate;
5. Una riduzione delle importazioni per via dell’aumento di
produzione interne.
6. Il prezzo incassato dai produttori è aumentato a spese dei
consumatori: redistribuzione del reddito interno.
• I consumatori sussidiano la produzione interna di un
ammontare pari all’aumento del prezzo interno per unità
prodotta, si può parlare di anche sussidio equivalente al
dazio.
Effetti del dazio
• Un sussidio che viene corrisposto dallo Stato per indurre i
produttori interni ad aumentare la produzione, vederla al
prezzo internazionale (basso) e sussidiandoli del maggior
prezzo interno (alto) per la quantità prodotta all’interno.
• In più consumatori vengono tassati per un ammontare pari
alle entrate fiscali.
• Il dazio è come un’imposta sui consumi composta dalla
somma del sussidio equivalente e delle entrate fiscali.
• Il dazio proibitivo è il dazio che è talmente elevato da
portare il prezzo interno ad aumentare ad un livello tale che
DITA=SITA.
• Questo tipo di politica protezionistica fa cessare
l’importazione del bene ed il commercio internazionale.
(Germania prima della II guerra mondiale).
Effetti del dazio
• Nella realtà i costi del dazio sono maggiori, in quanto
occorre considerare anche i costi amministrativi (dogane,
personale) e dello spostamento delle risorse da un settore
all’altro.
• Se non vi è in piena occupazione questi costi non si
sostengono, in effetti in tal caso, l’imposizione di un dazio
aumenta la produzione, l’occupazione interna e la
remunerazione del fattore produttivo che viene utilizzato
relativamente di più nella produzione del bene oggetto di
dazio. (Teorema di Stolper Samuelson).
• Esiste più di un incentivo interno a imporre un dazio.
Dazio in un’economia grande
• Se viene introdotto un dazio in un paese grande USA o
Cina, provoca un aumento del prezzo interno pari al dazio,
ma l’aumento della produzione che si verifica all’interno
provoca, se la domanda e l’offerta mondiale sono sensibili
alle variazioni delle componenti interne della domanda e
offertaUSA o CINA, si avrà un ulteriore aumento dell’eccesso di
offerta mondiale per via di un aumento dell’ offerta e
riduzione della domanda interna nel settore del bene oggetto
del dazio.
• EOfferta > 0, riduce il prezzo internazionale.
• Ora il prezzo interno in un grande paese aumenta di meno
rispetto ad un’economia di un piccolo paese perché il prezzo
internazionale si è ridotto rispetto ad una piccola economia.
Dazio in un’economia grande
• Gli esportatori esteri, per essere indifferenti ad esportare le
quantità precedenti alla politica protezionistica, devono
ottenere (ricevere) un prezzo che tolto il dazio (che devono
pagare) sia uguale al nuovo prezzo internazionale, più basso
per via del ridotta domanda internazionale e aumento
dell’offerta internazionale.
• Il prezzo interno deve aumentare di meno rispetto ad
un’economia piccola, perché gli esportatori EU tornano ad
esportare prima in USA o Cina al nuovo prezzo
internazionale.
Effetti sul benessere di un dazio (paese grande)
P
Offerta
P0
P*+D
P’ + D
P*
P’
O
Domanda
H
L
M
K
Q
Effetti del dazio in un’economia grande
1. L’aumento del prezzo interno (minore rispetto ad un
piccolo paese) per via della riduzione del prezzo
internazionale (paese grande).
2. Aumento della produzione interna ad un prezzo maggiore
3. Riduzione della domanda per via del maggior prezzo
4. L’introito fiscale per lo stato (l’importo del dazio per le
quantità importate).
5. Riduzione delle importazioni per via dell’aumento di
produzione interna a prezzi interni maggiori.
6. Redistribuzione del reddito tra importatori e esportatori,
l’imposta viene traslata sugli esportatori esteri.
Effetti del dazio in un’economia grande
• La perdita del surplus del consumatore sarà più piccola per
l’effetto del dazio nel grande paese sul mercato mondiale
che riduce il prezzo mondiale, che dipende dalla sensibilità
della D e S mondiali alle variazioni della D e S interne).
• Le aree della perdita netta del consumatore sono più piccole.
• Ma il gettito fiscale dello stato, ossia il dazio moltiplicato
per le importazioni, rimane costante che potrebbe più che
compensare i costi sociali netti, ossia della perdita di
consumo per via dell’aumento del prezzo e dell’aumento
della produzione interna ad un prezzo più alto.
• Occorre confrontare le aree della perdita netta del
consumatore e l’area del gettito fiscale.
Teoria del dazio ottimo
• Gli effetti sono incerti per via della sensibilità della
domanda (insensibile) e dell’offerta mondiale (sensibile) a
variazioni interne.
• Il dazio arreca un danno agli esportatori e un beneficio al
paese che lo impone, i costi sociali netti saranno inferiori
rispetto ad un’economia piccola.
• Avviene la traslazione del dazio dal paese grande EU, USA
o CINA agli esportatori degli altri paesi mondiali, che sono
sempre danneggiati dall’introduzione di un dazio dei grandi
paesi. E se un grande paese impone a sua volta un dazio per
rappresaglia, iniziano le guerre commerciali. Occorre un
coordinamento internazionale.
• I grandi paesi sono disposti a pagare per far rinunciare (ad
es. USA o CINA) ad introdurre il dazio. Le VER.
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