ELETTRONICA APPLICATA I (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA 1999-2000 Esercitazione n. 3 Circuiti con Transistori Rilevamento delle curve caratteristiche Questa esercitazione prevede il rilevamento di caratteristiche V(I) o V2(V1). In entrambi i casi conviene eseguire la misura con due strumenti, rispettivamente per la variabile “di ingresso” (quella che viene variata dall’operatore per spostarsi nei vari punti da misurare), e per quella dipendente, o “di uscita”. Gli strumenti possono essere due multimetri, oppure un multimetro e l’oscilloscopio. Voltmetri e amperometri analogici collocati sugli alimentatori sono generalmente di precisione non adeguata. 3.1 Verifica qualitativa del funzionamento di un FET E’ possibile verificare qualitativamente il comportamento di un dispositivo a effetto di campo con un semplice esperimento: • predisporre un multimetro per la misura di resistenze (campo fino a 1 MΩ); • collegare Drain e Source al multimetro, lasciando aperto il Gate (come se si dovesse misurare la resistenza tra Drain e Source); • muovere nelle vicinanze (2-10 cm) del Gate un oggetto elettricamente carico (ad esempio materiale plasitico strofinato su lana). Evitare di toccare direttamente il morsetto di Gate; • si osservano delle brusche variazioni della resistenza tra Source e Drain, dovute alle cariche elettriche indotte sul morsetto di Gate, che - modulando lo spessore della zona di svuotamento in prossimità della giunzione - varia la conducibilità del canale. Questo esperimento permette di verificare rapidamente se un dispositivo a effetto di campo (FET) è ancora operativo. Per non danneggiare il componente, evitare di toccare il terminale di Gate ! 3.2 Verifica qualitativa del funzionamento di un BJT E’ possibile verificare qualitativamente se le giunzioni di un transistore bipolare hanno subito danni: • predisporre un multimetro per la verifica di diodi (di solito indicata con il simbolo del diodo), oppure per la misura di resistenze (campo fino a 100 kΩ); • verificare il corretto funzinamento delle giunzioni BE e BC: per ciascuna giunzione misurare la resistenza nei due versi: da un lato deve esservi conduzione, dall’altro assenza di conduzione, o resistenza molto alta. Questa prova indica se le giunzioni sono danneggiate, ma non verifica la funzionalità del transistore in zona attiva: se viene rilevata una anomalia nelle giunzioni il transistore sicuramente va considerato guasto; in assenza di anomalie può invece essere operativo. Una reale verifica di funzionalità va eseguita misurando il β (operazione direttamente eseguibile su alcuni multimetri). 1 El1es13a - 05/12/98 ELETTRONICA APPLICATA I (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA 1999-2000 3.3 Caratteristiche di un transistore a effetto di campo (FET) Montare il circuito riportato nello schema a lato, realizzando i generatori di tensione variabile con l’alimentatore. Il JFET è tipo 2N3819 o similare. Le resistenze RG e RD inserite rispettivamente nelle maglie Gate-Source e Drain-Source servono per limitare di corrente in caso di errati collegamenti. La misura delle tensioni VGS e VDS deve essere effettuata sui morsetti del dispositivo, a valle delle resistenze. La resistenza nella maglia di Drain permette anche di ricondurre la misura della corrente ID a una misura di tensione. Effettuare inizialmente le misure su 4-5 punti nel campo indicato, e in un secondo passo infittirle nelle zone con variazione più rapida della grandezza di uscita. Per limitare la potenza dissipata nel transistore,evitare valori di ID (o IC) superiori a 10 mA. a) Ponendo VDS a 10 V e variando VGS da 0 a - 5 V , ricavare la trascaratteristica ID(VGS), e la tensione di pinch-off VP. b) Ponendo VGS = VP/2 e variando VDS da 0 a + 20 V , ricavare un ramo della caratteristica ID(VDS). D ID G VDS + VGS + VDD S VGG Suggerimenti: • se la regolazione sull’alimentatore non consente di regolare facilmente le tensioni basse, inserite un partitore (realizzato con un potenziometro) all’uscita dell’alimentatore stesso. • attenzione al segno della VGS: per dispositivi a canale N deve essere VGS < 0 V. 2 El1es13a - 05/12/98 ELETTRONICA APPLICATA I (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA 1999-2000 3.4 Caratteristiche di un transistore bipolare (BJT) Montare il circuito riportato nello schema a lato, con transistore tipo 2N2222 o similare, con le stesse avvertenze del montaggio precedente (Ia maglia di base é pilotata in corrente dal gruppo VBB -RB). a) Ponendo VCC a 20 V e variando IB da 1µA a 100µA circa, tracciare la caratteristica IC(IB) e il grafico di β = IC/IB . b) Per tre valori di IB : 3µA, 10µA, 50µA, variando VCE da 0 a + 20 V ricavare tre rami della caratterisica di uscita IC(VCE). Q1 RB VBB + 220k IC IB RC 3,9k + VCE VBE VCC Suggerimenti: Usando il generatore di segnali con onda triangolare come sorgente di tensione VBB o VCC variabile, tracciare le caratteristiche sopra indicate direttamente sullo schermo dell’oscilloscopio. 3.5 Punto di funzionamento di BJT Gli schemi riportano due diversi circuiti di polarizzazione. In questi circuiti e nei successivi porre VCC = 20 V, salvo diversa indicazione. R1 1M R2 3.9k IB VCC 20 V R1 47k VCC 20 V R3 3.9k IC IC IB Q2N2222 R2 22k Q2N2222 R4 3.9k a) Calcolare il punto di funzionamento IB, IC , VCE ; b) Misurare IB, IC , VCE , VBE nei due circuiti (evitare, per quanto possibile, di modificare il circuito per eseguire la misura, ad esempio effettuando misure indirette della corrente) c) Confrontare i risultati delle misure con il punto di funzionamento calcolato d) Ripetere le misure con altri transistori dello stesso tipo e con transistori diversi. Discutere le differenze riscontrate tra le due reti di polarizzazione e tra i vari transistori 3 El1es13a - 05/12/98 ELETTRONICA APPLICATA I (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA 1999-2000 3.6 Circuiti amplificatori - 1 Il circuito di questo punto e i seguenti sono una serie di varianti successive dello stesso schema base. Conviene predisporre il montaggio in modo tale da poter eseguire le varianti senza dover smontare e rimontare totalmente il circuito. Montare il circuito riportato nel primo schema a) Calcolare il punto di funzionamento IB, IC , VCE ; b) Verificare il punto di funzionamento (IC, VCE) c) Misurare il guadagno a 1000 Hz. d) Misurare la resistenza equivalente di ingresso (inserire in serie all’ingresso una resistenza di valore prossimo a quello stimato per la RI, e misurare la variazione di segnale). e) Misurare la resistenza equivalente di uscita (inserire in parallelo all’uscita una resistenza di valore prossimo a quello stimato per la RU, e misurare la variazione di segnale). Suggerimenti: • I condensatori presenti nel circuito sono elettrolitici; valutare il segno della componente continua su ciascun morsetto per inserirli con polaritá corretta. • Verificare la forma d’onda in uscita; la misura deve essere effettuata con segnale non distorto; eventualmente ridurre con un partitore l’ampiezza del segnale fornito dal generatore. R1 47k VCC 20 V R3 3.9k C2 C1 47µF Q1 Q2N2222 47µF VI R2 22k R6 3.9k VU C3 220µF 4 El1es13a - 05/12/98 ELETTRONICA APPLICATA I (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA 1999-2000 3.7 Circuiti amplificatori - 2 Inserire in uscita uno stadio a collettore comune, come indicato nello schema. a) Calcolare il punto di funzionamento IB, IC , VCE del transistore Q2; b) Verificare il punto di funzionamento (IC, VCE) del transistore Q2 c) Verificare il nuovo guadagno a 1000 Hz d) Misurare la resistenza equivalente di ingresso. e) Misurare la resistenza equivalente di uscita Discutere le differenze rispetto al circuito precedente. R1 47k VCC 20 V R3 3.9k Q2N2222 Q2 C1 Q2N2222 47µF VI C2 Q1 R2 22k R6 3.9k C3 220µF 47µF R5 2.2k VU 5 El1es13a - 05/12/98 ELETTRONICA APPLICATA I (DU) Guida alle esercitazioni di laboratorio - AA 1999-2000 3.8 Circuiti amplificatori - 3 Eseguire le stesse misure sui due circuiti qui riportati. a) Calcolare il punto di funzionamento IB, IC , VCE dei transistore Q1 e Q2; b) Verificare il punto di funzionamento (IC, VCE) c) Misurare il guadagno a 1000 Hz d) Misurare la resistenza equivalente di ingresso e la resistenza equivalente di uscita. e) Discutere le differenze rispetto ai circuiti precedenti. R1 47k VCC 20 V R3 3.9k C2 47µF C1 Q1 2N2222 47µF R4 330 R2 22k VI VU R6 3.3k C3 220µF VCC R1 47k R3 3.9k 2N2222 Q2 C1 Q1 47µF VI R2 22k R6 3.3k C2 2N2222 47µF R4 330 C3 220µF R5 2.2k VU 6 El1es13a - 05/12/98