Il 17 marzo abbiamo svolto degli esperimenti con la mamma di Giovanni Caprioli, che è un tecnico di laboratorio, relativi ad alcuni processi chimici che si svolgono nel nostro corpo durante la digestione dei nutrienti. DIGESTIONE DEL LATTE Il primo esperimento che abbiamo fatto ci ha fatto vedere l’azione di un enzima, il caglio o caseina, che viene comunemente usato per la produzione del formaggio. Il caglio ha la funzione di far ‘‘precipitare’’ le proteine del latte cioè di separarle dall’acqua e dalle altre sostanze e di farle cadere verso il basso. Affinché questo processo avvenga è necessario che il latte sia a 37° circa. Per fare ciò abbiamo tenuto il latte a ‘‘bagnomaria’’ cioè abbiamo immerso la provetta nell’ acqua calda per mantenerla alla giusta temperatura. Dopo 40’ Abbiamo notato che la precipitazione delle proteine era avvenuta e si vedevano sul fondo le proteine solidificate che ormai erano diventate formaggio. DIGESTIONE SALIVARE In questo esperimento abbiamo verificato il funzionamento della ptialina, che è l’enzima che agisce nella nostra bocca e che si occupa della scissione degli amidi in molecole più piccole, quelle di maltosio. Un nostro compagno ha masticato per un po’ del pane fino a ridurlo in poltiglia e dopo lo ha sputato su un vetrino da laboratorio. La mamma di Giovanni ha messo sopra il pane una sostanza, il reattivo di Lugol, che è un reagente chimico composto da tintura di iodio e da acqua, che evidenzia la presenza degli zuccheri composti come l’amido. Abbiamo notato tutti che il reattivo è diventato di un colore azzurro chiaro che significa che la presenza di amidi nel pane masticato è scarsa perché la ptialina li ha scissi in molecole di maltosio. Dopo abbiamo applicato il reattivo di Lugol anche sul pane non masticato e, al contrario di quello trattato con la ptialina, il reattivo è diventato di un blu intenso che significa che il pane contiene molti amidi. REAZIONE AL REATTIVO DI LUGOL Abbiamo verificato la presenza di amidi anche in alcuni alimenti crudi e alcuni alimenti cotti, dato che anche il calore scinde gli amidi. Abbiamo provato a mettere del reattivo su una patata cotta che è diventata blu-nera. Cruda, invece, è diventata marrone. Questa reazione evidenzia una differente presenza di amidi, cioè meno in quella cotta e più in quella cruda. La stessa cosa la abbiamo provata con la pasta cruda e la pasta cotta. La pasta cotta è diventata meno blu di quella cruda. Poi abbiamo applicato il reattivo di Lugol anche alla maizena, che è un amido di mais che quindi,come ci aspettavamo è diventata blu-viola. DIGESTIONE PROTEINE Con questo esperimento abbiamo visto alcuni processi relativi alla digestione delle proteine quali l’albumina presente nell’albume dell’uovo e quelle presenti nel fegato cotto. Abbiamo usato due reagenti che sono il Solfato di rame, che chiamerò reagente A, e l’Idrossido di sodio o soda caustica, che chiamerò reagente B. Mettendo il reagente A sull’albumina abbiamo notato che la proteina è precipitata nuovamente facendo lo stesso effetto di quando viene cotta. Mettendo invece il reagente B sull’ albumina, quest’ultima precipita molto meno che col reagente A. Mettendo invece sia il reagente A che il B l’albumina precipita e diventa di colore viola. Applicando di nuovo tutte e due i reagenti il fegato diventa viola. Invece il reagente B insieme al latte cagliato diventa di un blu intenso evidenziando la presenza di proteine. SOLVENTI E SOLUTI Abbiamo eseguito anche un esperimento sui soluti e le loro reazioni a contatto con alcuni solventi. Abbiamo messo dell’olio nell’acqua e l’olio non si è sciolto dato che contiene dei grassi e che questi ultimi sono idrofobi cioè non si sciolgono in acqua. Poi abbiamo provato a mettere l’alcool insieme all’acqua e si è sciolto perfettamente. Allora abbiamo messo insieme alcool e olio e dopo alcool e bile bovina, che è la sostanza prodotta dal fegato che si occupa di emulsionare i grassi e, al contrario di ciò che è successo con l’acqua, l’olio si è perfettamente disciolto dato che sia l’alcool che la bile sono dei tensioattivi, cioè delle sostanze che sono in grado di rompere la tensione superficiale dell’ acqua. CROMATOGRAFIA INCHIOSTRO: METODO PER SEPARARE LE VARIE COMPONENTI DELL’INCHIOSTRO L’ultimo esperimento di cui parlo non ha niente a che vedere con gli argomenti precedentemente trattati ma è una curiosità che la mamma di Giovanni ci ha voluto togliere. Questa tecnica ci permette di vedere da quali pigmenti è formato un colore. Abbiamo messo della carta da filtro con una macchia di marrone in una provetta con dell’alcool. Dopo 1 h abbiamo visto da quali pigmenti è composto il marrone dato che i vari colori, a seconda della loro solubilità, si separano e salgono per capillarità. Abbiamo così visto che il marrone è formato dall’azzurro,dal rosso e dal giallo. Questa esperienza mi è piaciuta molto e ci è anche stata utile dato che integra le conoscenze sull’ apparato digerente, che avevamo già trattato in classe, ma ce le ha proposte in modo sperimentale permettendoci di ricordarle per sempre.