edizione di N e w s l e t t e r p e r l ’ a g g i o r n a m e n t o c o n t i n u o d e l f a r m a c i s t a G RAZIE A UN CONTRIBUTO EDUCAZIONALE Ottimizzare il trattamento dell’acne Cristina E. Bello, Pharm.D Assistant Professor, Pharmacy Practice Nova Southeastern University College of Pharmacy Fort Lauderdale, Florida La fisiopatologia L’acne volgare è un disordine cronico multifattoriale. Le sue lesioni, dette comedoni, originano dall’interazione di quattro fattori patogeni: gli androgeni, la produzione di sebo, il microrganismo Propionibacterium acnes e l’ipercheratinizzazione follicolare. L’acne compare spesso nell’adolescenza perché l’aumento dell’attività androgena in età puberale provoca la crescita delle ghiandole sebacee e favorisce la produzione di sebo a livello del viso, del torace e del dorso 2. La pelle, i follicoli piliferi e le ghiandole sebacee metabolizzano gli androgeni (testosterone, androstenedione, deidroepiandrosterone) in diidrotestosterone1. L’attività delle ghiandole sebacee indotta dagli ormoni sessuali favorisce la formazione dei comedoni2,3. Le ghiandole sebacee producono il sebo, composto da gliceridi, squalene, colesterolo ed esteri della cera1. Il P. acnes, il microrganismo anae- L’ Copyright © 2004 Nucleus Medical Art, Inc. All rights reserved. www.nucleusinc.com Acne vulgaris, una dermatosi autolimitante molto comune che coinvolge le unità pilosebacee della cute1, colpisce il 90% degli adolescenti e l’80% dei soggetti di età compresa tra 12 e 25 anni2,3. Buona parte delle visite dermatologiche riguarda l’acne4. Sebbene nella maggior parte dei casi si tratti di forme blande, l’acne può lasciare cicatrici fisiche e danni psicologici permanenti1. I consigli dei farmacisti spesso aiutano a migliorare la qualità della vita degli adolescenti affetti dalla dermatosi, informando i pazienti sulle caratteristiche della malattia, ottimizzando i regimi terapeutici e sconfessando le credenze più diffuse sullo sviluppo e il trattamento dell’acne. Figura 1 - L’acne rosacea OBIETTIVI: rivedere la fisiopatologia dell’acne volgare e familiarizzare con le terapie farmacologiche per aiutare i pazienti ad ottimizzare il trattamento. Al termine della lezione il farmacista dovrebbe essere in grado di: • elencare i quattro fattori patogeni responsabili dello sviluppo dell’acne • descrivere i benefici e i limiti delle diverse terapie farmacologiche disponibili per l’acne, fra cui i preparati per uso topico, gli antibiotici orali, i contraccettivi orali e l’isotretinoina • rivedere gli effetti collaterali dell’isotretinoina e le strategie per controllarli • discutere le credenze associate allo sviluppo e al trattamento dell’acne • descrivere il ruolo del farmacista nell’ottimizzazione delle terapie antiacne COMITATO SCIENTIFICO Prof. Gaetano Bignardi ANNO 1 • NUMERO 2 • • Prof. Ubaldo Conte BIMESTRALE • • Prof. Umberto Maria Marinari MARZO 2004 OBIETTIVOFARMACISTA robico dei follicoli pilosebacei, libera acidi grassi dai gliceridi del sebo. Questi acidi grassi irritano la parete follicolare, provocando infiammazione e aumentando il turnover cellulare1. Il P. acnes è dotato di proprietà antigene, perché potenzia la produzione di anticorpi, determinando una risposta infiammatoria1,3, prolifera nell’insieme formato dalle cellule follicolari e dal sebo in eccesso e colonizza i follicoli e utilizza i lipidi del sebo come nutrimento5. Il fattori chemiotattici e i mediatori proinfiammatori rilasciati dal microrganismo tendono a contribuire al processo infiammatorio3. L’ipercheratinizzazione follicolare interviene quando le cellule libere e adesive si accumulano nel follicolo sebaceo. Queste cellule tendono a ostruire il follicolo, bloccando il deflusso del sebo, che si accumula così nel follicolo ostruito, dando origine alla lesione iniziale dell’acne, un microcomedone clinicamente non rilevabile6. Presentazione clinica Le lesioni dell’acne si classificano in infiammatorie o non infiammatorie. La lesione base è il ✔ IN SINTESI Cosa è L’Acne vulgaris è una dermatosi autolimitante molto comune che coinvolge le unità pilosebacee della cute. Colpisce il 90% degli adolescenti e l’80% dei soggetti di età compresa tra 12 e 25 anni. Le lesioni dell’acne si classificano in infiammatorie o non infiammatorie. La lesione base è il comedone, che si forma in presenza di un’eccessiva produzione di sebo combinata con un’eccessiva desquamazione dell’epitelio follicolare. Come si effettua la diagnosi Non esistono criteri diagnostici precisi per l’acne. Si ritiene che la presenza di 5-10 comedoni sia sufficiente per formulare la diagnosi; altri reperti importanti sono pustole, papule, noduli e cisti sul viso, sul dorso e sul torace. Come si cura Non esiste una cura per l’acne. Gli obiettivi terapeutici consistono nell’alleviare il fastidio, migliorare l’aspetto cutaneo, prevenire la formazione di cicatrici e minimizzare lo stress psicologico. Il trattamento va scelto puntando ad ottimizzare l’efficacia e a ridurre al minimo le reazioni avverse, stemperando l’entusiasmo dei pazienti che, spesso, si aspettano miracoli dalle terapie. Il trattamento più diffuso è la terapia di combinazione e le decisioni terapeutiche devono tener conto dei fattori patogeni. Indipendentemente dal farmaco scelto, è necessario un periodo di osservazione di 6-8 settimane prima di stabilire se la terapia è efficace o se è necessario cambiarla. La terapia topica è indicata per l’acne non infiammatoria da lieve a moderata. I trattamenti locali più comuni sono prodotti a base di benzoile perossido, zolfo, resorcinolo, acido salicilico, tretinoina, adapalene, tazarotene, acido azelaico e antibiotici topici. Per la terapia orale si possono impiegare: antibiotici (per l’acne da moderata a grave che non risponde alle associazioni topiche e per l’acne ad elevato potenziale cicatriziale), i contraccettivi orali (nell’acne giovanile), l’isotretinoina (nell’acne nodulare grave e recalcitrante, nonché nell’acne infiammatoria che non risponde alle terapie convenzionali; è controindicata nelle donne in età fertile, eccezion fatta per quelle che accettano di utilizzare 2 sistemi contraccettivi nel mese precedente all’inizio della terapia e in quello successivo alla sospensione del trattamento). Ruolo del farmacista Oltre il 60% degli adolescenti ricorre all’automedicazione e tratta l’acne con farmaci da banco. Il farmacista si trova quindi nella situazione ideale per orientare la scelta dei prodotti o per consigliare un consulto con lo specialista. 2 Marzo 2004 OBIETTIVOFARMACISTA comedone, che si forma in presenza di un’eccessiva produzione di sebo combinata con un’eccessiva desquamazione dell’epitelio follicolare3. Il “punto nero”, o comedone aperto, compare quando il sebo si mescola con le cellule libere nel follicolo e forma un tappo cheratinoso. Il colore scuro dipende dall’accumulo di melanina e non è quindi dovuto né allo sporco, né all’ossidazione del grasso1,7. Il “brufolo a testa bianca”, o comedone chiuso, è causato da un processo infiammatorio o da un trauma a carico del follicolo 1. Nell’acne infiammatoria, la zona intorno al comedone può rilevarsi, arrossarsi e infiammarsi, formando una papula4. In caso la parete del follicolo venga danneggiata o si rompa, i contenuti possono riversarsi nel derma, presentandosi con la forma clinica della pustola1. Le papule sono in grado di penetrare nei tessuti circostanti, formando cisti e noduli4. Non esistono criteri diagnostici precisi per l’acne. Nella pratica clinica si ritiene che la presenza di 5-10 comedoni sia sufficiente per formulare la diagnosi1,8. Altri reperti importanti sono pustole, papule, noduli e cisti sul viso, sul dorso e sul torace1. Nella Tabella 1 sono elencati i diversi tipi di acne. Obiettivi terapeutici Non esiste una cura unica e specifica per l’acne. Gli obiettivi terapeutici consistono nell’alleviare il fastidio, migliorare l’aspetto cutaneo, prevenire la formazione di cicatrici e minimizzare lo stress psicologico 2. Inoltre, il trattamento andrebbe scelto puntando ad ottimizzare l’efficacia e a ridurre al minimo le reazioni avverse. È importante stemperare l’entusiasmo dei pazienti che, spesso, si aspettano miracoli dalle terapie. Nessun trattamento può far scomparire l’acne dall’oggi al domani. In effetti, i miglioramenti si manifestano nel tempo e solo attenendosi scrupolosamente alle terapie prescritte. TABELLA 1 - TIPI DI ACNE Acne aestivalis (acne di Mallorca) Acne conglobata Acne da cosmetici Acne da farmaci Acne del neonato Acne da unguento Acne detergicans Acne escoriata Acne fulminans (grave forma di acne conglobata, detta anche acne maligna) Acne infantile Acne meccanica (acne da cerchietto o da cinturino) Acne professionale Acne tropicale Acne volgare Cheratosi pilare Cloracne Follicolite da Gram-negativi Dermatite periorale Pioderma facciale Fonte: adattato da Han NH, Nowakowski PA, West DP. In: Dipiro JT, Talbert RL, Yee GC, Matze GR, Wells BG, Rosey LM, eds. Pharmacotherapy: A Pathophysiological Approach. Stamford, CT.1999:1489-1504. Landow K. Dispelling myths about acne. Postgrad Med. 1997;102(2):94-112. peutiche si basano su uno o più fattori patogeni. La Tabella 2 elenca i farmaci per l’acne, indicando se agiscono sulla produzione di sebo, l’ipercheratinizzazione, il P. acnes o l’infiammazione. La tabella può servire a scegliere il trattamento in base ai fattori da cui dipende l’acne del singolo paziente. Indipendentemente dal farmaco scelto, è necessario un periodo di osservazione di 6-8 settimane prima di stabilire se la terapia è efficace o se è necessario cambiarla2. Terapia topica La terapia topica è indicata per l’acne non infiammatoria da lieve a moderata5. Tra i trattamenti locali si annoverano prodotti a base di benzoile perossido, zolfo, resorcinolo, acido salicilico, tretinoina, adapalene, tazarotene, acido azelaico e antibiotici topici. Trattamento La terapia di associazione di più farmaci è il trattamento più diffuso per l’acne. Le decisioni tera- Benzoile perossido. Il benzoile perossido è un farmaco efficace e molto conosciuto che presenta proprietà antibatteriche e comedolitiche. Le rea- 3 Marzo 2004 OBIETTIVOFARMACISTA Figura 2: Comedone chiuso zioni avverse più comuni sono disidratazione e irritazione. In una percentuale di pazienti inferiore all’1% compaiono forme di dermatite da contatto che richiedono la sospensione della terapia5. Un aspetto negativo del benzoile perossido è che la sostanza viene metabolizzata in perossido di idrogeno e in acido benzoico, il che provoca la decolorazione dei peli e dei tessuti7. Gli effetti collaterali si possono limitare utilizzando prodotti a bassa concentrazione, come il gel al 3%. I gel sono sconsigliati ai pazienti con pelle eccessivamente secca, perché il loro conte- nuto alcolico tende ad accentuare la disidratazione1. Al contrario, sono indicati per le pelli grasse perché hanno un effetto astringente. Di norma, i gel a base di benzoile perossido tendono ad essere più potenti, mentre le creme, le lozioni e i saponi agiscono sulla pelle in modo più delicato1. Al fine di minimizzare l’irritazione, si raccomanda di iniziare la terapia con formulazioni di benzoile perossido a bassa concentrazione, aumentando progressivamente le concentrazioni o la frequenza di applicazione nell’arco di diverse settimane1. Gli individui di carnagione chiara con pelle umida sono in genere più sensibili agli effetti essiccanti e irritanti del benzoile perossido. A questi pazienti si raccomanda di applicare la sostanza 30 minuti dopo essersi lavati e asciugati, al fine di minimizzare l’irritazione1. Eccezion fatta per casi specifici, i prodotti a base di benzoile perossido non devono essere applicati contemporaneamente ad altri farmaci topici. Qualora ciò sia assolutamente necessario, è importante che l’applicazione del benzoile perossido avvenga diverse ore dopo quella degli altri prodotti4. TABELLA 2 - I FATTORI PATOGENI SU CUI AGISCONO I PRINCIPI ATTIVI FARMACOLOGICI Farmaco Produzione di sebo Ipercheratinizzazione P. acnes Infiammazione No No No No No No No No No No No Sì Sì Sì No No Sì Si No Sì Sì Sì Non noto Sì Sì Sì Sì No No Sì Possibile Non noto Non noto Possibile Possibile Possibile Possibile Possibile No No Possibile No No No No No Sì Sì No Sì Sì Sì No No Sì Sì Sì No Sì Possibile Possibile Sì No Possibile Agenti topici Adapalene Acido azelaico Benzoile perossido Clindamicina Eritromicina Resorcinolo * Acido salicilico Sulfacetamide di sodio * Zolfo Tazarotene Tretinoina Farmaci sistemici Clindamicina Eritromicina Isotretinoina Contraccettivi orali Tetracicline * Non in commercio in Italia Fonte: adattato da Seaton TL. In: Young LY, Koda-Kimble MA, eds. Applied Therapeutics: The Clinical Use of Drugs. Vancouver, WA: Applied Therapeutics; 2001:37-1-37-11. Wood A. Therapy for acne vulgaris. N Eng J Med. 1997;336(16):1156-1162. Thiboutot D. New treatment and therapeutic strategies for acne. Arch Fam Med. 2000;9(2):179-187. 4 Marzo 2004 OBIETTIVOFARMACISTA In caso le cellule morte e il sebo ostruiscano questo percorso, si ha la formazione di un comedone o di un punto nero. ▲ Tretinoina. La tretinoina è un derivato della vitamina A che normalizza l’ipercheratinizzazione follicolare5. Il principio attivo si utilizza spesso per le forme di acne da lievi a moderate che non migliorano con il benzoile perossido o con gli Le ghiandole sebacee nei follicoli piliferi secernono una sostanza oleosa chiamata sebo, che in genere defluisce attraverso il follicolo verso la superficie cutanea. ▲ I retinoidi: la tretinoina, l’adapalene, il tazarotene. LA PROGRESSIONE CLINICA DELL’ACNE ▲ Zolfo, resorcinolo e acido salicilico. Lo zolfo, il resorcinolo e l’acido salicilico sono cheratolitici. La monoterapia a base di tali principi attivi è meno efficace rispetto ad altri trattamenti topici ed è questo il motivo per cui si preferisce utilizzarli in associazione7. Le tre sostanze presentano numerosi svantaggi. Lo zolfo conferisce alla pelle una marcata colorazione giallastra e ha spesso un odore sgradevole (uovo marcio)7. Il resorcinolo (non in commercio in Italia) provoca la formazione di squame brunastre, soprattutto nelle persone di carnagione scura7. Quest’effetto scompare con la sospensione del trattamento. Le preparazioni a base di acido salicilico con concentrazioni superiori al 2% sono sconsigliate per le terapie antiacne. Tali concentrazioni, che possono rivelarsi distruttive per il tessuto cutaneo, vengono generalmente riservate alla rimozione delle verruche e al trattamento della psoriasi. Sebbene sia un evento raro, la terapia topica può indurre salicilismo (intossicazione da salicilati)7. I sintomi sono cefalea, vertigini, acufeni, sonnolenza, nausea/vomito e diarrea. Il salicilismo è reversibile quando le concentrazioni plasmatiche sono nel range terapeutico7. L’associazione benzoile perossido + acido salicilico è fortemente sconsigliata perché aumenta il rischio di reazioni avverse7. Una lozione su prescrizione medica a base di sulfacetamide al 10% (attualmente non in commercio in Italia), sembra avere proprietà antibatteriche10. Al momento, non esistono sperimentazioni cliniche pubblicate che ne abbiano testato l’efficacia e la sicurezza come trattamento antiacne5. Tra le reazioni avverse, che sono rare e quasi esclusivamente topiche, la più significativa è l’ipersensibilità5,10. La sulfacetamide è controindicata nei soggetti allergici ai sulfamidici5,10. L’acne grave o “cistica” si sviluppa quando i batteri (P. acnes) e il sebo si accumulano nel follicolo, provocando il rigonfiamento dell’area e la formazione di pustole e noduli. antibiotici topici. La tretinoina è indicata anche per i soggetti intolleranti al benzoile perossido o agli antibiotici per uso topico1. La sostanza favorisce l’espulsione dei comedoni e previene la formazione di nuove lesioni. La tretinoina può provocare una riacutizzazione dell’acne entro 2 settimane dall’inizio del trattamento: i miglioramenti cominciano ad essere visibili dopo 8 settimane e si consolidano entro 3-4 mesi. Gli effetti indesiderati della tretinoina sono irritazione, edema e desquamazione11. Gli idratanti topici spesso alleviano l’eccessiva disidratazione, senza compromettere l’efficacia6. Aumentando progressivamente la frequenza di applicazione da 1 volta ogni due giorni a 2 volte/die si riesce a migliorare la tolleranza alla tretinoina1. Si raccomanda di applicare il principio attivo sulla cute asciutta, 30 minuti dopo essersi lavati. La tretinoina tende ad accentuare la sensibilità individuale alla luce solare, perché provoca un leggero assottigliamento dello strato corneo5. È consigliabile suggerire ai pazienti di indossare abiti protettivi e un cappello, nonché di utilizzare una protezione solare durante il trattamento con la tretinoina. L’uso delle lampade per l’abbronzatura artificiale è controindicato nei pazienti in terapia con questo retinoide. La tretinoina è commercializzata in forma di creme, gel e preparati liquidi. Nel 2000 sono state introdotte sul mercato statunitense due nuove formulazioni di tretinoina: un gel allo 0,1% che è costituito da piccole sfere simili a spugne (microspugne) che rilasciano progressivamente il principio attivo e una crema allo 5 Marzo 2004 OBIETTIVOFARMACISTA L’applicazione del benzoile perossido al mattino e della tretinoina alla sera tende ad aumentare l’efficacia e a minimizzare le reazioni avverse1. Di norma, ai pazienti si raccomanda di applicare la tretinoina 1-2 ore prima o dopo il benzoile perossido, sia per ridurre al minimo l’irritazione che per ottimizzare l’efficacia5. Gli antibiotici topici tendono a diminuire l’irritazione indotta dalla tretinoina5. Non vi sono dati che permettano di raccomandare l’uso simultaneo o in associazione di più retinoidi topici. In genere si sconsiglia l’associazione con i cheratolitici per minimizzare l’irritazione12. GLOSSARIO Acne blanda: è caratterizzata da occasionali eruzioni e macchie. Viene spesso trattata con farmaci da banco. Acne grave (cistica o nodulare): forma di acne con ampie papule o cisti rosse e dolenti sul viso, sul collo, sul torace e sul dorso. Spesso esita in lesioni cicatriziali e viene trattata con farmaci su prescrizione medica. Acne moderata: è caratterizzata da frequenti eruzioni che possono interessare vaste zone cutanee. Spesso richiede trattamenti con farmaci topici e antibiotici orali su prescrizione medica. Acne non infiammatoria: comedoni che non si associano ad arrossamento della cute. Acne rosacea: forma di acne infiammatoria che colpisce prevalentemente il volto dei soggetti adulti e con maggiore frequenza le donne. Comedone: punto nero; tappo di materiale sebaceo, coronato da una massa di detriti epiteliali, che ostruisce l’orifizio pilosebaceo. Nodulo: ampia massa spesso dolente, profonda e colma di pus. Si tratta della lesione acneica più grave che spesso provoca cicatrici. Papula acneica: piccolo rilievo infiammato e prominente della cute associato all’acne. Papula: comedone infiammatorio caratterizzato da un piccolo rilievo solido e circoscritto. Pilosebaceo: relativo ai follicoli piliferi e alle ghiandole sebacee. Brufolo a testa bianca: comedone chiuso, caratterizzato da un piccolo rilievo cutaneo solido, chiuso e di colore biancastro. Punto nero: comedone aperto, non infiammatorio, con la parte superiore di colore scuro e contenuti compatti. Pustola: comedone infiammatorio caratterizzato da un piccolo rilievo cutaneo circoscritto, che contiene materiale purulento. Sebo: sostanza oleosa prodotta dalle ghiandole sebacee. Adapalene. L’adapalene è un composto topico di tipo retinoide, immesso sul mercato nel 19975. Ha la stessa efficacia della tretinoina, ma è meno irritante5,13. La sua struttura differisce da quella della tretinoina e la sostanza sembra avere proprietà antinfiammatorie. La sua efficacia è analoga a quella del gel di tretinoina allo 0,025% ed è anche meglio tollerato5. 0,025% che utilizza polimeri idrofili che limitano la migrazione del farmaco nel tessuto profondo, riducendo così l’irritazione. Sembra che entrambe le formulazioni abbiano meno effetti collaterali e siano più gradite ai pazienti rispetto ai preparati di vecchia generazione5. È importante ricordare che questi prodotti presentano una potenziale fotosensibilità. La tretinoina può essere associata al benzoile perossido e agli antibiotici topici perché ne favorisce la penetrazione e ne potenzia l’efficacia5. Tazarotene. Il tazarotene è un profarmaco che viene convertito in un metabolita attivo, l’acido tazarotenico, al momento dell’applicazione5. Non esistono sperimentazioni cliniche che confermino l’affermazione secondo cui questo principio attivo sarebbe meno irritante rispetto ad altri retinoidi topici5. Il gel e la crema di tazarotene allo 0,1% sono indicati per il trattamento della psoriasi e dell’acne13. È stato dimostrato che la somministrazione orale di questo principio attivo è teratogena negli animali, mentre tale effetto è assente negli studi relativi all’applicazione topica. Nonostante questi risultati, il tazarotene è classificato come farmaco di categoria X in gravidanza (classificazione FDA: studi in animali o esseri umani hanno dimostrato anomalie fetali o vi è l’evidenza di rischio fetale. Il farmaco è controindicato in donne in gravidanza e in età fertile)13. Acido azelaico. Gli effetti benefici dell’acido azelaico sull’acne sono stati scoperti per caso in un gruppo di pazienti trattati per melasma (macchie della cute da iperpigmentazione) che avevano notato un miglioramento dell’acne 13. La 6 Marzo 2004 OBIETTIVOFARMACISTA TABELLA 3 - L’ISOTRETINOINA: LE REAZIONI AVVERSE PIÙ COMUNI E LE STRATEGIE PER CONTROLLARLE Reazioni avverse Strategie di controllo Secchezza, desquamazione, prurito Creme, lozioni e unguenti idratanti. Diminuzione del dosaggio in caso di sintomi severi o fastidiosi Fotosensibilità Filtri solari, abiti protettivi Alopecia Se grave, sospensione del trattamento Fragilità delle unghie Se grave, sospensione del trattamento Chelite Balsamo per le labbra. Se grave, diminuzione del dosaggio Secchezza delle fauci Caramelle/gomme da masticare senza zucchero. Se grave, diminuzione del dosaggio Secchezza nasale Spray nasali salini. Se grave, diminuzione del dosaggio Secchezza oculare, intolleranza alle lenti a contatto, blefarocongiuntivite Lacrime artificiali, pomate oftalmiche lubrificanti o uso di occhiali. Se grave, diminuzione del dosaggio Depressione Monitoraggio dei segni e dei sintomi, possibile sospensione del trattamento Transaminasi elevate Controindicata in pazienti con disfunzioni epatiche pregresse. Monitoraggio della funzionalità epatica con cadenza settimanale o quindicinale, fino alla definizione della risposta Epatite Sospensione del farmaco Dolore, demineralizzazione, diminuzione dello spessore osseo, chiusura prematura delle epifisi Monitoraggio ogni 6-12 mesi in caso di terapia continuativa. Eventuale sospensione del farmaco Mialgia, artralgia, calcificazione Evitare l’esercizio fisico intenso. Eventuale sospensione del trattamento Diminuzione della visione notturna Sospensione del farmaco Aumento dei trigliceridi Aumento del colesterolo Aumento di VLDL e LDL Monitoraggio dei valori lipidici con cadenza settimanale o quindicinale. Evitare l’alcol, prediligere una dieta a basso tenore di grassi. Eventualmente diminuire il dosaggio o sospendere il trattamento Cute Capelli e unghie Mucose Sistema nervoso centrale Fegato Scheletro Muscoli e legamenti Occhio Metabolismo Fonte: adattato da Seaton TL. In: Young LY, Koda-Kimble MA, eds. Applied Therapeutics: The Clinical Use of Drugs. Vancouver, WA: Applied Therapeutics; 2001:37-1-37-11. DeSimone EM, Miller KM. Teratogenicity and dermatologic agents. US Pharmacist. 2001;26(4):75-85. Josefson D. Acne drug is linked to severe depression. British Medical Journal 1998;316(7133):723. 7 Marzo 2004 OBIETTIVOFARMACISTA sostanza, che è stata commercializzata nel 1996, ha una triplice funzione nel trattamento dell’acne: è antibatterica, normalizza la cheratinizzazione e ha proprietà antinfiammatorie. Applicandola 2 volte/die, i primi miglioramenti si osservano entro 4-8 settimane, mentre il massimo beneficio si ottiene dopo 4 mesi di terapia14,15. Le reazioni avverse sono meno frequenti rispetto a quelle associate alla tretinoina e al benzoile perossido5. Gli effetti collaterali più comuni sono una blanda irritazione cutanea e un leggero edema transitorio, che in genere scompaiono dopo 2-4 settimane di trattamento o possono essere minimizzati ricorrendo alla monoapplicazione quotidiana 5,14. Ad oggi, non sono state riportate preoccupazioni relative a fenomeni di resistenza o di ipopigmentazione della pelle5. Non si conoscono interazioni con altri trattamenti topici per l’acne. Antibiotici topici. Gli antibiotici topici vengono normalmente utilizzati per trattare l’acne infiammatoria da lieve a moderata5. Si ritiene che gli antibiotici (topici o orali) siano efficaci perché sono in grado di debellare il P. acnes7. Gli antibiotici per uso topico più utilizzati sono la clindamicina e l’eritromicina, mentre la tetraciclina topica è usata raramente perché tende a conferire alla cute una colorazione giallastra4. La clindamicina e l’eritromicina sono disponibili in forma di crema, gel e soluzioni su base alcolica14. Entrambi i principi attivi possono causare blande reazioni avverse, fra cui disidratazione, desquamazione, eritema, prurito e sensazione di dolore urente13. Si conoscono casi di colite pseudomembranosa associati all’uso di clindamicina topica, ma gli specialisti ritengono che si tratti di eventi estremamente rari con questo tipo di formulazione14,16,17. La resistenza agli antibiotici è una preoccupazione onnipresente, indipendentemente dalla loro via di somministrazione. La resistenza all’eritromicina topica è un fenomeno particolarmente rilevante: inoltre, esiste la possibilità di resistenza crociata con la clindamicina per uso topico4,14. È possibile ridurre la resistenza all’eritromicina ricorrendo a prodotti di combinazione che contengono il benzoile perossido5,14. Due preparati, che attualmente non si trovano in commercio in Italia, associano il benzoile perossido all’eritromicina e alla clindamicina. Questi prodotti di combinazione sembrano essere più efficaci e meno irritanti del singolo principio attivo nell’acne volgare 3,14. In teoria, il benzoile perossido è in grado di minimizzare l’antibioticoresistenza durante il trattamento14. Le sostanze comedolitiche permettono una migliore penetrazione degli antibiotici topici e ne accentuano il potere inibitorio nei confronti del P. acnes 4. Queste due associazioni devono essere preparate dal farmacista al momento della vendita: il benzoile perossido/eritromicina scade 3 mesi dopo la preparazione, il benzoile perossido/clindamicina dopo 218,19. Analogamente a quanto raccomandato per tutte le terapie topiche antiacne, anche gli antibiotici devono essere applicati su tutta l’area sensibile. L’applicazione 2 volte/die ha la stessa efficacia dei dosaggi più frequenti, ma ha il vantaggio di favorire la compliance dei pazienti. Terapia orale Antibiotici orali. Gli antibiotici orali sono indicati per l’acne da moderata a grave che non risponde alle associazioni topiche. Inoltre, vengono utilizzati nell’acne ad elevato potenziale cicatriziale, come l’acne sul torace e sul dorso. Il miglioramento si nota dopo 6-10 settimane, ma possono essere necessari anche 4-5 mesi di uso continuo20. La tetraciclina e i suoi derivati, la doxiciclina e la minociclina, sono gli antibiotici orali più frequentemente prescritti. Il dosaggio usuale della tetraciclina è di 250-500 mg 2 volte/die 2. È importante evitare di consumare latticini, antiacidi e prodotti a base di ferro 1 ora prima e 2 ore dopo l’assunzione della tetraciclina2,21. La doxiciclina, che può essere somministrata sia a stomaco pieno che a stomaco vuoto, penetra più facilmente nei follicoli pilosebacei perché è altamente lipofila. Anche la minociclina può essere assunta 8 Marzo 2004 OBIETTIVOFARMACISTA indipendentemente dall’orario dei pasti. È la tetraciclina più lipofila, oltreché la più costosa3. Tra i suoi effetti collaterali si annoverano alcuni disturbi vestibolari, quali cefalea, vertigini e sonnolenza5. Il fenomeno della resistenza riguarda soprattutto la tetraciclina, mentre al momento è meno preoccupante per la doxiciclina e la minociclina8. La dose usuale di doxiciclina e minociclina è pari a 100 mg 1 volta/die o 50 mg 2 volte/die. Anche le preparazioni orali a base di eritromicina, clindamicina e trimetoprim-sulfametoxazolo sono spesso prescritte per il trattamento dell’acne. Tuttavia, questi antibiotici sono considerati terapie di seconda scelta. L’eritromicina si assoTABELLA 4 - I FARMACI CHE CAUSANO ACNE ED ERUZIONI ACNEIFORMI Ormoni Steroidi anabolizzanti Androgeni Corticosteroidi (orali e topici) Corticotropina (ACTH) Contraccettivi orali Alogeni Bromuri Mezzi di contrasto Ioduri Iodio (soluzione di Lugol) Principi attivi appartenenti a classi farmacologiche differenti Alga Kelp (Fucus vesiculosus) Carbamazepina Cloralio idrato Danazolo Dantrolene Aloperidolo Isoniazide Litio Fenitoina Rifampicina Trazodone Fonte: adattato da Landow K. Dispelling myths about acne. Postgrad Med. 1997;102(2):94-112. Ellsworth AJ. In: Young LY, Koda-Kimble MA. Eds. Applied Therapeutics: The Clinical Use of Drugs. Vancouver, WA: Applied Therapeutics; 2001:36-1-36-24. cia a resistenza e a effetti collaterali di tipo gastrointestinale8. L’uso della clindamicina può provocare diarrea e rischio di insorgenza di colite pseudomembranosa2,3. L’associazione trimetoprim-sulfametoxazolo viene spesso riservata ai casi refrattari di acne. Ai pazienti in trattamento con antibiotici orali è possibile somministrare formulazioni topiche, mentre si tenta di ridurre il dosaggio dei preparati orali. Tuttavia, questa strategia suscita perplessità relative alla duplicazione terapeutica e all’aumento del rischio di antibioticoresistenza. Contraccettivi orali. Il 20%-50% delle donne in terapia antiacne sono giovani ventenni, nonostante siano molto numerose anche le quarantenni affette dal disturbo8. I contraccettivi orali sono un’opzione terapeutica unica per le donne che soffrono di acne, soprattutto se sono interessate alla contraccezione. Il meccanismo d’azione consiste nel potenziamento della globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG, Sex Hormone Binding Globulin) e nella riduzione del testosterone libero5. Nel 1997 la FDA ha approvato il primo contraccettivo orale per il trattamento dell’acne5,8. Si discute spesso sull’opportunità di associare i contraccettivi e gli antibiotici orali, visto che non esistono prove che dimostrino la validità di tale combinazione. Alcuni dati suggeriscono che l’ampicillina, e forse altri antimicrobici, alterano l’efficacia dei contraccettivi orali22. Gli antibiotici sistemici riescono a modificare la flora gastrointestinale necessaria per l’idrolisi dell’etinilestradiolo coniugato. Ciò limita la ricircolazione enteroepatica e diminuisce l’estrogeno attivo22. L’importanza clinica di questa interazione non è ancora stata definita con precisione. È improbabile che la terapia cronica con basse dosi di tetraciclina alteri l’efficacia contraccettiva23. Va ricordato che il fallimento contraccettivo nelle donne in terapia con antibiotici e contraccettivi orali è imputabile soprattutto alla mancata compliance ai regimi di contraccezione8,24. Gli antibiotici topici costituiscono una valida alternativa a quelli orali per le pazienti che utilizzano i contraccettivi orali per il trattamento dell’acne23. Quasi tutti i contraccettivi orali a base di estroge- 9 Marzo 2004 OBIETTIVOFARMACISTA no hanno effetti benefici sull’acne5. Particolarmente indicati sono i contraccettivi orali a basso dosaggio che contengono progestinici non androgeni (desogestrel, gestodene)3,8. I contraccettivi a base di soli progestinici (mini pillole) non hanno alcun effetto benefico sull’acne8. Gli effetti indesiderati associati all’uso di contraccettivi orali sono nausea, vomito, emorragie, aumento di peso e tensione ma