ACNE Malattia infiammatoria cronica recidivante dell'annesso pilo-sebaceo ad esordio nell'età puberale o immediatamente prepuberale ed a risoluzione spontanea. Lievemente più frequente e più grave nel maschio, vede spesso implicati fattori genetici. Condizione necessaria al verificarsi della malattia è l'ipersecrezione sebacea, indotta dall'azione degli ormoni androgeni sulle ghiandole sebacee che determina la produzione di diidrotestosterone, induttore della produzione di sebo. Altro fattore patogenetico importante è l'ipercheratosi dell'ostio follicolare che determina la formazione del comedone: i germi anaerobi presenti nelle ghiandole sebacee (Propionibacterium acnes) inducono, per via enzimatica, la liberazione di acidi grassi flogogeni dal sebo, causando le caratteristiche lesioni papulose e quindi pustolose. Contrariamente a quanto spesso il paziente crede (e più di lui i genitori, le nonne etc. etc...) la dieta non pare aver alcuna rilevanza sul decorso della malattia: alcuni consigli su una saggia alimentazione saranno più che sufficienti oltre che opportuni! Altrettanto poco influenti le radiazioni artificiali UV che altro non possono ottenere che un mascheramento del fenomeno: ben più utile l'esposizione solare, in particolare in climi asciutti. Aspetti clinici L'acne si manifesta elettivamente al viso, al petto ed al dorso, ove maggiormente sono presenti le ghiandole sebacee. Caratteristica l'evoluzione polimorfa con, inizialmente, lesioni aflegmasiche, i comedoni, seguite da papule e pustole, talora cisti e noduli. La gravità della malattia è determinata dalla prevalenza delle lesioni menzionate: accanto a quadri modesti a prevalenza comedonica o microcistica possiamo osservare quadro papulopustolosi floridi, cistici, conglobati. Un quadro di particolare gravità è l'acne fulminante, caratterizzata da lesioni nodulo cistiche ad evoluzione ascessuale ed ulcerativa, accompagnate da malessere, piressia, artromialgie. Una particolare attenzione meritano i sempre più frequenti quadri di acne "tardiva" che si osservano nelle giovani donne. Si tratta di eruzioni normalmente di non estrema gravità, spesso localizzate al collo oltre che al volto, frequentemente escoriate e fonte di notevole disagio per le pazienti. In tali situazioni si impone la ricerca di una micropolicistosi ovarica che, da recenti statistiche, coesiste in percentuali variabili dal 25 al 30% dei casi. Diagnosi differenziale Il caratteristico polimorfismo delle lesioni è specifico dell'acne volgare ma possiamo incontrare quadri acneiformi dinanzi ai quali conviene soffermarsi. Eruzioni acneiformi: numerosi farmaci d'uso comune (Vitamina B 12, Steroidi, barbiturici), alcuni cosmetici (fondotinta, cerone), sostanze grasse di uso topico così come il contatto professionale con oli e grassi possono indurre lesioni facilmente confondibili con l'acne; un'accurata anamnesi scongiurerà il pericolo di errore. Rosacea e dermatite micropustolosa periorale: eruzioni acneiforme caratteristica dell'età media ed avanzata, tipicamente senza comedoni. Pseudofollicoliti della barba Sifiloderma acneiforme: caratteristico della lue secondaria e nel quale non si osservano comedoni e pustole. Terapia Nelle forme di minor gravità ci si avvale di prodotti topici a scopo antisettico (benzoilperossido), cheratolitico (tretinoina, ac. salicilico), sebonormalizzante (spironolattone), antibiotico (tetracicline, clindamicina, eritromicina, gentamicina). Nei casi di maggior impegno utili cicli antibiotici (tetracicline a basso dosaggio, macrolidi), isotretinoina, antiandrogeni (ciproterone acetato) ed estrogeni, indicati esclusivamente nei casi nei quali sia dimostrata una correlazione con endocrinopatie (micropolicistosi ovarica ed iperandrogenismo).