ALGEBRA: PRIMO FOGLIO DI ESERCIZI 1. O PERAZIONI TRA MATRICI (1) Calcolare i prodotti delle matrici seguenti: 1 0 1 3 0 4 · 2 1 1 0 1 0 2 1 · 1 1 0 0 1 3 0 4 3 2 −1 1 −2 1 1 −2 0 · 1 0 2 0 1 0 1 , 0 1 1 2 1 0 , 1 1 2 · 1 3 4 1 1 , 2 1 −1 1 1 0 0 1 · 1 0 2 1 1 0 1 0 3 1 0 2 3 3 1 0 1 4 0 2 1 1 1 2 0 · 0 1 1 4 , 1 2 3 1 2 4 · 3 4 (2) Calcolare il prodotto di matrici x y a 1 · b d d x e · y f 1 b c e ed esprimere in modo matriciale l’equazione x2 + 10xy + y 2 + 8x + 4y + 2 = 0. (3) Se A= 0 0 1 , 1 B= −1 , 0 −1 0 mostrare che (A + B)2 6= A2 + 2AB + B 2 AB 6= BA, ma che (A + B)3 = A3 + 3A2 B + 3AB 2 + B 3 . (4) Trovare tutte le matrici reali M , con due righe e due colonne, tali che: • M 2 = id; • M 2 = − id; • M 2 = 0. (5) Mostrare che una matrice 2 × 2 a b c d si può scrivere come prodotto x · u y v se e solo se ad − bc = 0. (6) Campanella, es. 2.2.1, 2.2.5. [Sugg.: analizzare separatamente i casi a = 0 e a 6= 0] 2. C AMPI E CORPI (1) Mostrare che le operazioni + 0 1 α β 0 0 1 α β 1 1 0 β α α α β 0 1 β β α 1 0 definiscono su F4 = {0, 1, α, β} una struttura di campo. · 0 1 α β 0 0 0 0 0 1 0 1 α β α 0 α β 1 β 0 β 1 α 2 ALGEBRA (2) Mostrare che le operazioni + 0 1 2 3 4 0 0 1 2 3 4 1 1 2 3 4 0 2 2 3 4 0 1 3 3 4 0 1 2 4 4 0 1 2 3 · 0 1 2 3 4 0 0 0 0 0 0 1 0 1 2 3 4 2 0 2 4 1 3 3 0 3 1 4 2 4 0 4 3 2 1 definiscono su F5 = {0, 1, 2, 3, 4} una struttura di campo. (3) I quaternioni reali sono espressioni del tipo a + bi + cj + dk, dove a, b, c, d sono numeri reali. La somma di quaternioni è definita termine a termine: (a + bi + cj + dk) + (a0 + b0 i + c0 j + d0 k) = (a + a0 ) + (b + b0 )i + (c + c0 )j + (d + d0 )k, mentre il prodotto si ottiene imponendo i2 = j 2 = k2 = −1, ij = k = −ji, jk = i = −kj, ki = j = −ik, e distribuendo rispetto alla somma. In altre parole: (a + bi + cj + dk) · (a0 + b0 i + c0 j + d0 k) = (aa0 − bb0 − cc0 − dd0 ) + (ab0 + ba0 + cd0 − dc0 )i + (ac0 − bd0 + ca0 + db0 )j + (ad0 + bc0 − cb0 + da0 )k. Mostrare che l’insieme H dei quaternioni reali soddisfa tutte le proprietà di un campo tranne la commutatività del prodotto. Una struttura algebrica di questo tipo si dice corpo. [I quaternioni giocano un ruolo importante in contesti di grafica, visione, robotica e quantum computation] (4) Mostrare che non esistono campi con esattamente 6 elementi. [Questo esercizio è potenzialmente molto difficile] 3. S PAZI E SOTTOSPAZI VETTORIALI (1) Se U1 , U2 sono sottospazi di uno spazio vettoriale V , mostrare che anche l’intersezione U1 ∩ U2 è un sottospazio di V . (2) Se U1 , U2 sono sottospazi di uno spazio vettoriale V , definiamo la loro somma U1 + U2 = {u1 + u2 | u1 ∈ U1 , u2 ∈ U2 } (3) (4) (5) (6) (7) come l’insieme di tutte le somme di elementi di U1 con elementi di U2 . Mostrare allora che U1 + U2 è ancora un sottospazio di V . Mostrare che l’insieme R[x] dei polinomi in x a coefficienti reali è uno spazio vettoriale rispetto alle usuali operazioni di somma tra polinomi e prodotto per numeri reali. Mostrare che l’insieme P dei polinomi p(x) ∈ R[x] tali che p(x) = p(−x) è un sottospazio vettoriale di R[x]. Mostrare che l’insieme D dei polinomi p(x) ∈ R[x] tali che p(x) = −p(−x) è un sottospazio vettoriale di R[x]. Mostrare che P ∩ D = {0} e che P + D = R[x]. Siano U, V spazi vettoriali. Definiamo sul prodotto cartesiano U × V = {(u, v) | u ∈ U, v ∈ V } un’operazione di somma data da (u1 , v1 ) + (u2 , v2 ) = (u1 + u2 , v1 + v2 ) e un prodotto per scalari dato da λ(u, v) = (λu, λv). Mostrare che queste operazioni definiscono su U × V una struttura di spazio vettoriale — che di solito si indica con U ⊕ V e si chiama somma diretta di U e V . Per intenderci, Rn è la somma diretta di n copie di R. (8) Una successione reale è un’applicazione a : N → R, solitamente indicata per mezzo della notazione a = (a0 , a1 , a2 , . . . , an , . . . ), dove an = a(n). Mostrare che l’insieme S di tutte le successioni reali è uno spazio vettoriale (reale) rispetto alle operazioni di somma e prodotto per uno scalare definite da: (a + b)(n) = an + bn , (λa)(n) = λan . (9) Una successione reale a si dice successione di Fibonacci se an+2 = an+1 + an per ogni n ≥ 0. In altre parole, ogni elemento della successione si può ottenere sommando i due precedenti. Mostrare che l’insieme F delle successioni di Fibonacci è un sottospazio vettoriale dello spazio vettoriale S definito nell’esercizio precedente. (10) Decidere se sono sottospazi di S i seguenti sottoinsiemi: • l’insieme di tutte le successioni a termini positivi; • l’insieme di tutte le successioni limitate (per le quali, cioè, tutti i termini siano in valore assoluto minori di K per qualche K); • l’insieme di tutte le successioni convergenti; • l’insieme di tutte le successioni crescenti. ALGEBRA 3 (11) Sull’insieme R+ dei numeri reali positivi definiamo le operazioni x ⊕ y = xy, λ x = xλ , per ogni scelta di x, y ∈ R+ e di λ ∈ R. Mostrare che R+ , dotato di ⊕ come operazione di somma tra vettori e di come operazione di prodotto per uno scalare, è uno spazio vettoriale reale. (12) Sia X un insieme, e PX il suo insieme delle parti — l’insieme, cioè, i cui elementi sono tutti e soli i sottoinsiemi di X. Per intenderci, se X ha 5 elementi, PX possiede 32 elementi. La differenza simmetrica di due sottoinsiemi A, B di X è il sottoinsieme A + B = A \ B ∪ B \ A; in altre parole A + B contiene gli elementi che stanno in A o in B, ma non in entrambi. Mostrare che PX è uno spazio vettoriale sul campo Z2 rispetto alle operazioni di somma appena introdotta, e di prodotto per uno scalare definito da 0 · A = ∅, 1 · A = A, dove ∅ indica l’insieme vuoto. (13) Campanella es. 2.4.1, 2.4.8. 4. A PPLICAZIONI LINEARI E MATRICI (1) Dire quali delle seguenti applicazioni sono lineari, e scriverne in tal caso la matrice corrispondente: A : R3 → R2 , A(x, y, z) = (xy + z, yz − x) B : R3 → R , B(x, y, z) = (x + y)2 − (x − y)2 + z C : R2 → R2 , C(x, y) D : R → R3 , D(x, y, z) = E : R2 → R2 , E(x, y, z) = (x + 2y, y − 2x) F : R3 → R2 , F (x, y, z) = (x + y + z, x − y − 1, z + x) = (x + 1, y − 1) (x, 2x, 4x) (2) Dire quali delle applicazioni precedenti sono invettive, quali suriettive, e calcolare nucleo e immagine nel caso di quelle lineari. (3) E’ data l’applicazione lineare F : R2 → R4 di matrice 1 3 2 1 1 1 . 0 3 Calcolare F (1, 2), F (3, 4), F (1, −1) e stabilire se F sia iniettiva e/o suriettiva, calcolandone nucleo e immagine. (4) Considerata l’applicazione lineare G : R4 → R3 di matrice 1 3 2 1 2 1 0 −1 , 1 0 0 3 e l’applicazione F dell’esercizio precedente, dire quale tra le composizioni F ◦ G e G ◦ F risulti definita e scriverne la relativa matrice, calcolandone nucleo e immagine. (5) Determinare se l’applicazione lineare T : R3 → R2 di matrice 1 3 2 , 2 1 0 sia iniettiva, suriettiva, invertibile. (6) Determinare se l’applicazione lineare S : R2 → R3 di matrice 1 3 2 1 , 2 0 sia iniettiva, suriettiva, invertibile. (7) Campanella, es. 2.4.2, 2.4.6. [“Omomorfismo di spazi vettoriali” vuol dire semplicemente applicazione lineare] D IPARTIMENTO DI M ATEMATICA , U NIVERSITÀ DEGLI STUDI DI R OMA – “L A S APIENZA” E-mail address: [email protected]