ENTECAVIR Scoperta La molecola entecavir è stata scoperta da Bristol-Myers Squibb nell'ambito di un programma per identificare analoghi nucleosidici/nucleotidici. Entecavir è stato originariamente studiato come potenziale agente contro gli herpes virus. Ma subito è emerso che entecavir mostrava proprietà che lo rendevano un buon candidato per contrastare il virus dell'epatite B, sul quale ha dimostrato di possedere potente attività antivirale e alta selettività d'azione. Bristol-Myers Squibb ha sostenuto la ricerca clinica per più di otto anni, dimostrando alla fine la potente attività antivirale orale di entecavir, che efficacemente riduce la carica virale a livelli non determinabili (< 300 copie/mL) nella maggioranza dei pazienti con infezione cronica da epatite B. Approvazioni istituzionali La Food and Drug Administration (FDA) americana ha approvato l'uso di entecavir negli Stati Uniti nel 2005 per il trattamento dell'infezione cronica da epatite B, in adulti con evidenza di replicazione virale attiva che mostrano elevazione nel siero delle aminotransferasi (ALT o AST) o malattia attiva, confermata istologicamente. A questa è seguita l'approvazione da parte della Commissione Europea nel 2006. Nell'Unione Europea, entecavir è indicato per l'uso nell'infezione cronica da epatite B in adulti con malattia epatica compensata con evidenza di replicazione virale attiva, di persistente elevazione dei livelli ematici di aminotransferasi, marcatori della funzionalità epatica, e malattia epatica in fase attiva confermata dalla biopsia. In Cina, entecavir è stato approvato dalla State Food and Drug Administration (SFDA) nel novembre 2005, ma è stata ufficialmente lanciata nel mercato a febbraio 2006. Dati clinici Studi clinici a lungo termine confermano che entecavir in terapia antivirale è molto efficace e ben tollerato e mantiene la soppressione della carica virale per lungo tempo con una minima comparsa di resistenza. Ancora, i dati istologici a lungo termine hanno dimostrato che la soppressione continua della carica di virus dell'epatite B con entecavir porta ad un significativo miglioramento dell'infiammazione epatica, con inversione del processo di fibrosi anche nei pazienti ospedalizzati con fibrosi avanzata e/o cirrosi. Dati più recenti su entecavir a lungo termine sono indicati di seguito. Efficacia a cinque anni1 Studio clinico di entecavir 1 mg somministrato continuativamente per 5 anni in pazienti naïve al trattamento con nucleoside (98 pazienti hanno incontrato i criteri per l'inclusione nello studio): Il 94% dei pazienti trattati con entecavir ha mantenuto la carica virale a livelli non determinabili dopo 5 anni di terapia; circa il 9,1% dei pazienti ha mostrato perdita di HBeAg (antigene associato alla replicazione del virus dell'epatite B) e circa il 6,1% sieroconversione (cioè ha sviluppato anticorpi contro il virus dell'epatite B) Lo studio ha anche dimostrato che la tollerabilità a entecavir è comparabile a quella di lamivudina, un farmaco antivirale più vecchio Resistenza a sei anni2 Studi di resistenza a lungo termine sono stati disegnati per valutare la probabilità di sviluppare resistenza in pazienti con epatite cronica B naïve al trattamento con nucleoside, trattati con entecavir per più di sei anni continuativamente. Dal primo anno al sesto, sono stati trattati e monitorati rispettivamente 663, 279, 149, 120, 108 e 99 pazienti naïve al trattamento con nucleoside: La probabilità cumulativa dei pazienti che sviluppano mutazioni virali che conferiscono resistenza a entecavir è stata molto bassa, circa l'1,2% Il trattamento con entecavir ha mantenuto una bassa incidenza continuativa di resistenza ed il farmaco si è dimostrato efficace e con un profilo di resistenza favorevole Istologia a cinque anni3 Questo studio è il più lungo mai condotto sui dati istologici di una terapia antivirale. Ha dimostrato che l'efficacia e la soppressione a lungo termine della carica virale nell'epatite B con entecavir portava ad un significativo miglioramento dell'infiammazione epatica con inversione del processo di fibrosi anche nei pazienti con fibrosi avanzata e/o cirrosi. Lo studio ha valutato se il trattamento con entecavir 0,5 mg nei pazienti con epatite B cronica, naïve al trattamento con nucleoside trattati per un periodo mediano di sei anni, migliorasse l'istologia epatica. Lo studio ha esaminato 57 pazienti che hanno ricevuto entecavir alla dose di 1 mg e sottoposti a biopsia epatica basale e nel lungo termine. Il miglioramento dell'istologia epatica in questo studio è stato definito come maggiore o uguale alla riduzione di due punti nel punteggio di necro-infiammazione di Knodell (che serve a classificare i campioni di biopsia epatica, dove i punteggi più alti corrispondono a maggiore severità della cicatrice epatica) o a nessun peggioramento del punteggio di Ishak per la fibrosi (metodo più nuovo per valutare il grado di fibrosi nel fegato, che viene classificata in sette categorie). I risultati sono i seguenti: Il 94% dei pazienti trattati con entecavir ha continuato a mantenere una carica virale non determinabile dopo cinque anni Il 96% dei pazienti ha mostrato riduzione significativa dell'infiammazione epatica L'88% ha mostrato regressione significativa della fibrosi, il 77% dei quali con regressione completa o quasi della fibrosi epatica (punteggio Ishak per la fibrosi 0 o 1) e ritorno a normalità o quasi dello stato del fegato. Ulteriori riferimenti: 1 Han S-H, et al. Five years of continuous entecavir for nucleoside-naïve HBeAg(+) chronic hepatitis B: Results from study ETV-901. Abstract at AASLD, San Francisco, 2008 2 Tenney D, et al. Entecavir maintains a high genetic barrier to HBV resistance through 6 years in naïve patients. Abstract at EASL, Copenhagen, 2009 3 Liaw Y-F, et al. Long-term Entecavir Therapy Results in Reversal of Fibrosis/Cirrhosis and Continued Histologic Improvement in Patients with HBeAg(+) and (-) Chronic Hepatitis B: Results from Studies ETV-022, -027 and -901. Abstract at AASLD, San Francisco, 2008