■ MEDICINA ■
Martedì 27 Febbraio 2007
■ ■ Ricerca Entecavir inibisce l’enzima che serve al virus per moltiplicarsi
Epatite B sotto assedio
Uno studio su 65 pazienti ha dimostrato una riduzione
marcata della carica virale. Ben tollerato, è arrivato in Italia
di Elena Correggia
U
n farmaco in grado di inibire tutte le fasi di replicazione del virus dell’epatite B, infezione che in Italia colpisce circa 900 mila persone, di cui quasi un terzo sviluppa cronicizzazione della malattia. Si chiama entecavir il nuovo trattamento orale messo a punto dalla Bristol-Myers Squibb e
ora disponibile anche in Italia indicato specificatamente per la cura dei pazienti adulti affetti da
epatite B cronica con segni di
sofferenza epatica. «Si tratta di
una molecola che inibisce selettivamente la Dna polimerasi di
Hbv, cioè l’enzima che serve al
virus per replicarsi», spiega Giampiero Carosi, direttore dell’Istituto di malattie infettive e tropicali dell’università di Brescia e presidente della società italiana di
malattie infettive e tropicali. «La
presenza dell’Hbv Dna cioè del
genoma del virus dell’epatite B
all’interno dell’organismo segnala l’esistenza di una replicazione virale attiva e costituisce un
fattore che incide notevolmente
sulla progressione della malattia
e sulla insorgenza di complicanze». I test dimostrano l’efficacia
di entecavir nell’abbassare la carica virale fino a livelli non rilevabili nel sangue (ossia inferiori
a 300copie di Hbv Dna/ml). Uno
studio su 65 pazienti con epatite B cronica mai trattati con antivirali e positivi all’antigene e (la
forma di epatite B più comune
in Occidente) ha rivelato che i
soggetti curati con entecavir hanno registrato riduzioni più marcate della carica virale sia dopo
12 sia dopo 24 settimane di terapia rispetto a quelli che avevano ricevuto adefovir, un altro
antivirale. «Un ulteriore vantaggio è che entecavir possiede un’alta barriera genetica, cioè a differenza di un’altra molecola uti-
lizzata, la lamivudina, ha un basso rischio di sviluppare resistenza
dato che sono necessarie almeno tre mutazioni differenti per
generare un ceppo virale resistente», continua Carosi. Considerati inoltre la buona tollerabilità e il profilo di sicurezza si ritiene entecavir adatto come farmaco di prima scelta per i pazienti con epatite B cronica mai
trattati con altri analoghi nucleosidici (farmaci che inibiscono la replicazione virale) e una
valida opzione nei soggetti resistenti alla lamivudina. L’epatite
B è una malattia che rappresenta
una seria forma di infezione epatica e si trasmette da madre in
figlio in gravidanza o per contatto con sangue o fluidi infetti.
Il mantenimento di un’alta carica virale nei pazienti cronicizzati può favorire la progressione in cirrosi epatica e in cancro
del fegato. (riproduzione riservata)
Personal
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Sugli scaffali delle librerie
Amore
Inoue Yasushi
Una coppia in luna di miele a Kyoto; due sposi
che grazie a un’imprevista somma di denaro celebrano con un viaggio il loro anniversario di
nozze; un uomo e una donna giunti in un piccolo
albergo a picco sul mare per porre fine alle loro
vite. Sono questi i protagonisti dei tre racconti
dello scrittore giapponese Inoue Yasushi raccolti
nel volumetto Amore. Con una prosa semplice e
intensa, l’autore descrive con efficacia i luoghi e le emozioni che
questi sembrano suscitare nei personaggi. La traduzione è di
Giorgio Amitrano.
Adelphi, 117 pagine, 8,50 euro
Una rabbia di bambino
André Glucksman
«Differente, sradicato e fiero di esserlo», il filosofo
André Glucksman si racconta nel bel libro Una
rabbia di bambino (tradotto da Luciana
Brambilla). Nato in una famiglia «emigrata,
austriaca, ebrea e resistente», Gluckman sceglie
la Francia come patria d’adozione. Autobiografia,
riflessioni politiche e filosofiche si intrecciano in
un testo che denuncia l’indifferenza del mondo
di fronte alle ingiustizie. Un’opera che spiega come una rabbia di
bambino si trasformi nella «collera di tutta una vita».
Spirali, 293 pagine, 25 euro
di Martina Cossia Castiglioni