Stato dell’arte delle lesioni neoplastiche dell’apparato gastroenterico Dr.ssa Grazia Grazzini Tumore dell’esofago Tumore dello stomaco Tumore del colon-retto Tumori maligni dell’esofago Carcinoma a cellule squamose (SCC) e adenocarcinoma (ADK) 95% dei casi Istotipi rari (5%) k a piccole cellule, verrucosi, mucoepidermoidi, adenoido-cistici, carcinosarcomi, sarcomi, melanomi, linfomi etc. Da più di un decennio il rapporto fra SCC e ADK ha iniziato a invertirsi con velocità maggiore nel Nord Europa e Nord America In Italia si e arrivati ora alla parità tra le due forme. Carcinoma squamoso Terzo medio-superiore dell’esofago Aree ad alta (Iran, Cina, Kazakhstan, Zimbabwe) e bassa incidenza (Paesi occidentali). In Europa: maggiore incidenza in Normandia, Calvados e nel Nord-Est in Italia (Friuli). Fattori di rischio Fumo Alcool Nei Paesi occidentali causano il 90% dei casi con effetto cancerogeno sinergico e moltiplicativo, se associati Predisposizione familiare al SCC in presenza di polimorfismo del gene ALDH2 (aldeide deidrogenasi 2), con incremento dell’effetto cancerogeno dei metaboliti alcolici e nella tilosi (NEPPK), disordine genetico autosomico dominante (gene TOC). Mutazioni di geni della replicazione cellulare (TP53), amplificazione del gene della ciclina D1, l’inattivazione trascrizionale del gene FHIT e l’alterazione del gene DLC-1 (deleted in lung and oesophageal cancer). Adenocarcinoma (ADK) Terzo inferiore/giunzione esofago-gastrica, su aree di metaplasia intestinale della mucosa (esofago di Barrett) 6,3 casi di ADK ogni 1000 pazienti con Barrett/anno di follow-up Reflusso gastroesofageo (azione lesiva dell’acido cloridrico, acidi biliari e enzimi pancreatici) Più pericoloso il reflusso duodenale. Reflusso biliare severo, sintomatico e di lunga durata e la lunghezza del Barrett correlati ad un aumento del rischio di ADK esofageo da 7 a 40 volte. Adenocarcinoma (ADK) Altri fattori di rischio: • Fumo di sigaretta (in ca.40% dei casi di ADK) • Obesità con alto BMI (rischio di 3 v.) L’infezione da Helicobacter pylori ha un moderato effetto protettivo Ipotizzata una predisposizione genetica, in base a dati epidemiologici, Più frequente nei maschi di razza bianca, cluster familiari, alterazioni geniche Variante del gene della glutatione transferasi (GSTP1), responsabile della detossificazione dei carcinogeni, altre alterazioni geniche (TP53, CDKN2A, inattivazione trascrizionale di FHIT etc.) Tumori dell’esofago Incidenza in Italia Casi attesi nel 2016: circa 1.500 uomini 600 tra le donne 1% e 0,3% di tutti i tumori incidenti Rischio di sviluppare un tumore dell’esofago: 1 caso su 183 negli uomini 1 su 710 nelle donne Rischio aumenta all’aumentare dell’età Trend di incidenza in diminuzione: negli uomini (-2,5% per anno) e stabile nelle donne negli uomini in calo solo le forme squamose (-3%) nelle donne calano solo le forme di adenocarcinoma (-1,9%). Tassi lievemente più alti nelle Regioni del Nord sia negli uomini sia nelle donne (4,9 e 1,2 per 100.000) rispetto alle Regioni del Centro-Sud Tumori dell’esofago Mortalità Nel 2013 = 1.805 decessi (1.356 uomini e 449 donne) 1% dei decessi per tumore Rischio di morire= 1 caso su 198 negli uomini 1 su 1.243 nelle donne. Il trend di mortalita in calo, statisticamente significativo, negli uomini (-3,6% per anno) e stabile nelle donne. Sopravvivenza Sopravvivenza a 5 anni in Italia: 11,7%, in linea con la media europea (12,4%) e del Nord Europa (10,5%) Tumori dell’esofago Diagnosi precoce Non ci sono evidenze a supporto di efficacia dello screening endoscopico nel ridurre la mortalità per neoplasia esofagea Bassa incidenza Bassa accettabilità Costi elevati Barrett “indolente” asintomatico o paucisintomatico Tumore dello stomaco Tumori del cardias Tumori dello stomaco propriamente detto Aumento nell’ultimo decennio dei tumori del cardias (oggi il 40%). Tumore dello stomaco FATTORI DI RISCHIO Tumori non cardias Il principale fattore di rischio è l’infezione da Helicobacter pylori Ceppi batterici a diversi capacità cancerogenica Cofattori: Fumo, abitudini alimentari (basso consumo di verdura e frutta e l’alto consumo di carni rosse e di cibi conservati, sale, nitrati e affumicatura) Storia familiare Ruolo della gastrite cronica atrofica - Nitrosamine Solo 1-3% forme ereditarie (FAP, la sindrome di Lynch, la sindrome di LiFraumeni, alcune forme della sindrome di Peutz-Jeghers). Cancro gastrico ereditario diffuso (HDGC), associato a k mammario lobulare Tumore dello stomaco FATTORI DI RISCHIO Tumori del cardias Il principale fattore di rischio è il reflusso gastro-esofageo. Cofattori: • obesità, associata al reflusso • dieta ricca di carni e povera di fibre • cibi conservati sotto sale o caldi Tumore dello stomaco INCIDENZA Quasi 13.000 nuovi casi attesi nel 2016 in Italia 6° posto sia tra gli uomini sia tra le donne (4% di tutti i tumori nei maschi e nelle femmine) Frequenza in calo da tempo in entrambi i sessi Ruolo della refrigerazione degli alimenti, terapie antibiotiche Area geografica tradizionalmente ad alto rischio (Appennino toscoromagnolo e marchigiano) Al Sud minore frequenza (dieta) Tumore dello stomaco Mortalità Nel 2013 = 9.595 morti (58% nei maschi) 5° posto sia nei maschi sia nelle femmine (6% dei decessi per tumore) Negli ultimi anni appare in netta diminuzione (-3,8%/anno nei maschi, -3,6% nelle femmine) Sopravvivenza Sopravvivenza a 5 anni in Italia = 32,4%, più elevata rispetto alla media europea (25,1%), ma anche rispetto al Nord Europa (21,9%) Diagnosi precoce Nei Paesi occidentali, a differenza del Giappone, lo screening del carcinoma gastrico non è proponibile. • Relativa bassa incidenza della neoplasia Non esistono studi randomizzati finalizzati a valutarne l’efficacia. Purtroppo i sintomi vaghi e aspecifici degli stadi iniziali rendono difficile una diagnosi precoce. Il controllo dell’infezione da HP e più corrette abitudini alimentari potrebbero contribuire a ridurre ulteriormente l’incidenza di questa neoplasia. Condizioni per uno screening oncologico Lo screening deve soddisfare queste condizioni Il tumore ha una lunga fase asintomatica? Esiste un test capace di cogliere il tumore in quella fase? Esiste una terapia specifica che applicata alla fase precoce del tumore cambi la prognosi della malattia? La somma dei benefici attesi dallo screening superi gli effetti negativi dello stesso? Quali sono i tumori per i quali si può fare lo screening? Tumore della mammella: mammografia nelle donne fra i 50 ed i 69 anni Tumore del collo dell’utero: Pap test per le donne tra i 25 ed i 33 anni ogni tre anni, HPV test per le donne tra i 34 e i 64 annui ogni 5 anni Tumore del colon-retto: ricerca del sangue occulto fecale nelle donne e negli uomini tra i 50 ed i 70 anni o rettosigmoidoscopia a 58/60 anni una volta nella vita Carcinoma del colon-retto Malattia che colpisce l’ultimo tratto del tubo gastroenterico (intestino crasso o grosso intestino) Più frequente nei paesi industrializzati Interessa entrambi i sessi, soprattutto a partire dal 50° anno di età INCIDENZA 29.500 nuovi casi nei maschi, 22.900 nelle femmine stimati per il 2016 3° posto negli uomini (dopo prostata e polmone) 2° posto nelle donne (dopo mammella) EUROPA INCIDENZA maschi Da Globocan 2012 EUROPA INCIDENZA MORTALITA’ femmine Da Globocan 2012 Carcinoma del colon-retto MORTALITA’ 18.756 decessi (54% negli uomini) nel 2013 2° posto tra i tumori Mortalità in calo SOPRAVVIVENZA Circa il 61% dei casi vivente a 5 anni dalla diagnosi (colon), circa il 58% per il retto Peggiore al Sud Carcinoma del colon-retto Fattori genetici ( 5-10% ) Fattori ambientali alimentazione, obesità, vita sedentaria, fumo, alcool malattie infiammatorie croniche età polipi adenomatosi Sequenza di trasformazione adenoma-carcinoma 10- 15 anni The implementation of colorectal cancer screening in the early 1980s in a part of Florence district was associated with a larger reduction in colorectal cancer mortality than that observed in the rest of that area, where screening started 15 – 20 years later SCREENING DEL CARCINOMA COLO-RETTALE E’ ormai dimostrato che lo screening mediante test per la ricerca del sangue occulto fecale è efficace nel ridurre mortalità per cancro colorettale Il FIT ha ormai sostituito il test al guaiaco la SCREENING DEL CARCINOMA COLO-RETTALE Semplice test per la ricerca del sangue occulto fecale che può svelare sanguinamenti non visibili ad occhio nudo che possono essere la spia di piccoli tumori o polipi che eventualmente possono trasformarsi in tumori veri e propri Uomini e donne tra i 50 e i 70 anni devono fare il test ogni 2 anni SCREENING DEL CARCINOMA COLO-RETTALE FIT Processo totalmente automatico Screening del carcinoma colo-rettale mediante FIT Protocollo organizzativo Residenti/Assistiti 50-70 enni INVITO POSTALE 2 ANNI CONSEGNA TEST (distretti, MMG, farmacie) FIT su 1 campione Laboratorio NEGATIVI COLONSCOPIA TOT COLONSCOPIA SN + CTC RISPOSTA POSTALE FIT a 5 anni POSITIVI NEGATIVI EVENTUALE TERAPIA E FOLLOW-UP Evidenze di efficacia dello screening mediante FIT Da studi di confronto, il FIT immunochimico, se impiegati su un 1 giorno di prelievo, mostra più elevate sensibilità per cancro colorettale e adenomi avanzati rispetto al test al guaiaco, con migliore specificità SCREENING DEL CARCINOMA COLO-RETTALE Test immunochimici Rilevano specificamente emoglobina umana Non esiste possibilità di reazione con emoglobine di origine animale Non è necessario modificare la dieta Programmi di screening colorettale Popolazione italiana 50-69 anni: 15.856.462 Popolazione italiana 50-69 coinvolta: 88,5% Numero programmi attivi: 124 Estensione effettiva degli inviti, per macroarea Anno 2015 Adesione corretta all’invito, per Regione Anno 2015 Adesione corretta all’invito, per Macroarea Anno 2015 ADESIONE STAZIONARIA DA 10 ANNI Screening del carcinoma colo-rettale mediante FIT ADESIONE ALLA COLONSCOPIA NEI FIT POSITIVI FONTE ONS – ANNO 2013 100 90 84,2 81,8 79,5 80 79,1 2010 Il 20% circa dei soggetti positivi al test non esegue 2011 la colonscopia 74,0 71,3 x 100 SOF+ 70 60 50 40 30 20 10 0 Nord Centro Sud - Isole Adesione alla colonscopia Nonostante l’alto rischio (circa il 30%) dei soggetti positivi al sangue occulto di essere affetti da adenomi avanzati o cancri, circa il 20% di queste persone non effettuano alcun ulteriore esame. E’ possibile che una parte di essi effettuino l’esame al di fuori del percorso di screening La pratica della ripetizione del test per il sangue occulto è molto diffusa, ma del tutto inappropriata Il ruolo del Medico di Medicina Generale è centrale per il successo dello screening [email protected]