LE NEOPLASIE DEL TRATTO GASTRO- ENTERICO SUPERIORE L’EPATOCARCINOMA L’epatocarcinoma è tra i tumori più frequenti nel mondo e in Italia la mortalità è aumentata negli ultimi trent’anni. È più frequente nel sesso maschile (4:1). È un tumore ancora difficile da curare e, attualmente, la sopravvivenza a 5 anni è pari a circa lo 0,5%. Una delle specificità di questo tipo di cancro è che evolve nella gran parte dei casi da patologie preesistenti, soprattutto la cirrosi. Altri importanti fattori di rischio sono le infezioni da virus dell’epatite B e C, il fumo, l’abuso di alcool, patologie preesistenti (diabete ed obesità), alcune sostanze chimiche (aflatossine, cloruro di vinile, arsenico) ma anche l’utilizzo di steroidi anabolizzanti e la pillola anticoncezionale a dosaggi elevati (oggi non più in uso). IL TUMORE DELLO STOMACO Il carcinoma gastrico è il quarto tumore più frequentemente diagnosticato ed è la seconda causa di morte per neoplasia nel mondo. È tipico dell’età medio-avanzata, con una tendenza all’aumento nei soggetti anziani. In Italia, le neoplasie gastriche costituiscono la quarta causa di morte per tumore, nonostante la loro incidenza sia in diminuzione. Le stime per l’Italia indicano un totale di quasi 13.000 nuovi casi per il 2007. Il tumore dello stomaco è fortemente legato alle abitudini alimentari. Lo dimostrerebbe ad esempio l’associazione tra cambiamento di alimentazione (in particolare il diminuito consumo di carni cotte alla brace e la migliore conservazione dei cibi) e la diminuzione del numero di casi di carcinomi gastrici. IL TUMORE DELL’ESOFAGO Il tumore dell'esofago è una neoplasia relativamente rara che colpisce prevalentemente i maschi (2-4 volte più frequente) e si sviluppa nella maggior parte dei casi dopo la sesta decade di vita. L'incidenza geografica è molto variabile: Cina, Iran, Porto Rico e Singapore sono i Paesi dove la mortalità risulta essere più elevata e l’incidenza è pari a 30/100.000 abitanti. In Italia si verificano circa 2.000 nuovi casi ogni anno e le regioni con incidenza maggiore sono il Trentino, il Friuli Venezia Giulia e la Lombardia. Alcool e tabacco costituiscono sicuramente i fattori di rischio più rilevanti: i fumatori hanno un rischio 5-10 volte maggiore rispetto ai non fumatori ed è strettamente correlato al numero di sigarette consumate e agli anni complessivi di abitudine al fumo. L'alcool, oltre ad agire come agente cancerogeno di per sé, ha un’azione sinergica con il fumo e ne potenzia la cancerogenicità: infatti, le persone che consumano contemporaneamente sigarette e alcool hanno un rischio aumentato fino a 100 volte di ammalarsi. Numerosi studi hanno messo in evidenza inoltre l'importanza della dieta e delle carenze nutrizionali nell'insorgenza del carcinoma esofageo: l'assunzione di frutta e verdura, l'arricchimento della dieta con beta carotene, vitamina E e selenio svolgono un ruolo protettivo, mentre un carente stato nutrizionale sembra incrementarne il rischio. I GIST I tumori stromali del tratto gastrointestinale (GIST) rientrano nella categoria dei sarcomi dei tessuti molli, tumori rari. Possono svilupparsi più frequentemente nello stomaco, nell'intestino tenue oppure, più raramente, nell'esofago, nel colon e nel retto. I GIST, in particolare, sono assimilabili a sarcomi che hanno origine nel tratto digerente, dall'esofago all'ano. In Italia non si dispone di dati certi sull’incidenza della malattia ma si stima che ogni anno possono svilupparla circa 500-1.000 persone. A differenza di altre neoplasie, non presentano differenze significative di incidenza per sesso: ne sono colpiti in pari misura sia gli uomini sia le donne. Sono diagnosticati con maggiore frequenza nelle persone di età superiore a 50 anni. Non esistono fattori di rischio veri e propri per lo sviluppo di GIST, si conoscono però alcune condizioni predisponenti fra cui la neurofibromatosi di tipo I, una rara sindrome familiare. L’insorgenza dei tumori stromali del tratto gastrointestinale (GIST) è verosimilmente collegata a una specifica alterazione nel DNA, che comporta l’attivazione costante di un recettore chiamato KIT. Il recettore KIT (noto anche come CD117) appartiene alla famiglia delle tirosin chinasi ed è responsabile dell’invio di segnali di crescita e di sopravvivenza che partono dalla membrana e arrivano all’interno della cellula. Se è attivato, la cellula rimane viva e cresce o prolifera, anche quando normalmente non lo farebbe. IL TUMORE DEL PANCREAS Il carcinoma del pancreas è il decimo per incidenza in Europa, dove rappresenta il 2.6% di tutti i tumori maschili e femminili, nel 2006 ne sono stati diagnosticati circa 60.000 nuovi casi. In Italia ogni anno sono circa 6.000 le persone colpite da questo tumore con un aumento dei casi proporzionale all'età ed equamente distribuito tra i due sessi. La prevalenza che si è registrata per molti anni a favore degli uomini, infatti, sembra fosse legata al fatto che questi fumavano in proporzione maggiore rispetto alle donne: oggi, al contrario, le donne fumano quanto e più degli uomini. L'incidenza aumenta sensibilmente con l’età ed è maggiore nei pazienti anziani con oltre 65 anni. Il cancro del pancreas è uno dei tumori a prognosi maggiormente sfavorevole. Il fumo costituisce un fattore di rischio accertato per l’insorgenza del carcinoma pancreatico. I fumatori presentano un rischio triplo rispetto a chi non fuma. Un altro fattore di rischio certo, anche se non ancora chiaro nei dettagli, è rappresentato dal diabete non insulino-dipendente e da alcune malattie genetiche rare quali la sindrome di von Hippel-Lindau. Anche alcol e caffè sono sospettati di favorirne lo sviluppo, così come alcune esposizioni professionali a solventi di uso industriale e agricolo e a derivati della lavorazione del petrolio. L’incidenza del tumore del pancreas è inoltre anche stata correlata a diversi fattori legati alla dieta: sembra che le fibre e la vitamina C, contenute nei cibi di origine vegetale, abbiano un potere protettivo mentre le diete ad alto contenuto di carni rosse e colesterolo aumentino il rischio. Non è invece stata accertata alcuna associazione tra l’assunzione di alcol e un aumento del rischio di sviluppare un tumore del pancreas.