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Stili di apprendimento e canali sensoriali
Nel documento dell’UNESCO “Good Pedagogy-Inclusive Pedagogy” (2000), si dichiara che tutti i bambini
sono fra loro diversi. Se partiamo da questo presupposto, la diversità può essere intesa come punto di forza
e si può evidenziare l’esistenza degli stili cognitivi come caratteristiche di ognuno.
Per poter promuovere l’apprendimento nella modalità più efficace, l’insegnante dovrebbe quindi partire
dalla conoscenza e dall’esplorazione dei propri stili cognitivi che inevitabilmente influenzano le modalità
della didattica e dovrebbe far esplorare agli alunni i diversi stili.
Le persone hanno canali sensoriali di accesso alle informazioni preferenziali che rimandano a stili di
apprendimento peculiari:
 Visivo-verbale;
 Visivo-non verbale;
 Uditivo;
 Cinestesico.
Nella tabella è indicato cosa viene percepito preferenzialmente tramite ciascun canale, quindi gli stili di
apprendimento legati alle modalità di accesso alle informazioni, e quali strategie gli insegnanti dovrebbero
sollecitare.
Canali e stile di
apprendimento
Visivo-verbale:
preferenza per la letto-scrittura: si impara leggendo
Visivo-non verbale:
preferenza per immagini, disegni, fotografie, mappe
concettuali e tutto ciò che si basa sul Visual learning
(apprendimento che si basa sulla memoria visiva)
Uditivo:
privilegia l’ascolto: è favorito dall’assistere a una
lezione, partecipare a discussioni e dal lavoro con un
compagno o a gruppi
Cinestesico:
predilige attività concrete, come fare esperienza
diretta di un problema, per comprendere ciò di cui si
sta parlando
Dott.ssa Paola Di Maggio
Strategie per valorizzare lo stile di apprendimento.
L’insegnante dovrebbe sollecitare gli allievi a:
 Prendere appunti in classe
 Riassumere per iscritto quanto letto
 Scrivere ciò che si desidera ricordare
 Accompagnare i grafici con spiegazioni
scritte
 Usare mappe multimediali in cui inserire
parole-chiave, immagini, grafici per
riassumere il materiale da studiare
 Usare il colore nel testo per evidenziare le
parole chiave
 Sfruttare gli indici testuali prima di leggere il
capitolo di un libro
 Prestare attenzione alle spiegazioni in classe
 Richiedere spiegazioni orali agli insegnanti
 Registrare le lezioni a scuola e la propria voce
mentre si ripete la lezione
 Usare la sintesi vocale per la lettura
 Lavorare in coppia con un compagno
 Usare audiolibri per leggere i libri di narrativa
 Fare prove nelle materie in cui si possa
trasformare in pratica ciò che si vuole
studiare
 Suddividere in maniera chiara i momenti di
studio da quelli di pausa
 Alternare momenti in cui si sta seduti a
momenti in cui ci si alza
 Creare mappe , grafici e diagrammi di ciò che
si studia.
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Preferenze dei DSA
È evidente che gli allievi con DSA incontrano maggiori difficoltà con il canale visivo-verbale, basato sulla
letto-scrittura. In tal senso il disturbo condiziona la preferenza dello stile di apprendimento, costringendo la
persona con DSA a passare ad altri stili, che diventano quelli preferiti.
Le informazioni che passano dal canale visivo-non verbale solitamente sono processate molto bene. Inoltre
possono essere potenziate le capacità uditive e cinestesiche. Sebbene questi bambini e ragazzi abbiano una
predisposizione all’utilizzo del canale uditivo, l’ascolto va comunque allenato, per esempio con l’uso degli
audiolibri, della sintesi vocale e attraverso il potenziamento di strategie di lettura attiva con le orecchie.
I DSA usano in genere uno stile cognitivo globale che fatica a cogliere le informazioni in sequenza, ma che
riesce a dare una visione d’insieme, aspetto questo, più legato a un modo di pensare visivo, piuttosto che
verbale. Prediligono perciò uno stile visuale piuttosto che verbale. Hanno inoltre un pensiero divergente
più sviluppato della popolazione normativa, che permetterebbe loro di trovare soluzioni più creative ai
problemi.
Strategie di insegnamento
Come psicologi possiamo suggerire all’insegnante alcune delle strategie che può mettere in atto per gestire
i compiti di apprendimento. Esiste una relazione tra stile di insegnamento e stile di apprendimento: ogni
insegnante, tende a riprodurre il proprio stile di apprendimento nel suo stile di insegnamento. L’abilità e la
preparazione si manifestano proprio nella capacità di sperimentare strategie diverse di insegnamento per
facilitare l’apprendimento di tutti gli studenti. Per esempio lo stile convergente è quello più incoraggiato
quotidianamente dagli insegnanti a discapito di quello divergente: bambini con stile divergente, come
alcuni dislessici, non vengono valorizzati, le attitudini di flessibilità e creatività possono essere ignorate, o
addirittura ritenute incompatibili con il processo educativo.
Tra le caratteristiche degli allievi l’insegnante deve considerare anche le abilità sociali, cognitive e meta
cognitive, nonché le attribuzioni di successo e insuccesso.
Per abilità meta cognitive si intende la capacità di riflettere sui propri processi mentali e comprenderne il
funzionamento, in modo da poterli controllare il più possibile.
Nella valutazione del compito, oltre al risultato, sarà necessario considerare l’impegno e il processo messo
in atto dall’allievo.
Inoltre gli allievi dovranno diventare abili ad analizzare i propri insuccessi o insuccessi in un compito per
capire chi o che cosa è responsabile della riuscita o meno. Tale aspetto è detto attribuzione. Le attribuzioni
incidono sull’apprendimento scolastico, poiché influenzano le aspettative di riuscita e la persistenza
dell’impegno. Sarà perciò utile che l’insegnante attivi modalità di valutazione dello stile attributivo degli
studenti e linee di lavoro per sviluppare uno stile strategico che porti ad assegnare la riuscita di un compito
all’impegno.
Secondo il modello sociale delle differenze individuali, se c’è una difficoltà, questa dipende soprattutto
dalla cultura in cui siamo immersi: se vivessimo in una cultura orale, i DSA non si manifesterebbero, poiché
non sarebbe richiesta la letto-scrittura. Inoltre le difficoltà delle persone con DSA possono essere
accentuate o attenuate dalle richieste scolastiche: quando le valutazioni e gli strumenti per
l’apprendimento necessitano dell’uso della letto-scrittura emergono le difficoltà delle persone con DSA.
Secondo tale modello, la dislessia è considerata una differenza dell’apprendimento poiché siamo tutti
“neuro diversi”: è il contesto sociale che determina se la neuro diversità è percepita come disabilità.
Dott.ssa Paola Di Maggio
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Rapporto tra stili di insegnamento, strategie e caratteristiche del DSA
Stile di
insegnamento
Verbale
Esempi di strategie per l’insegnante

Visuale

Globale

Analitico

Sistematico

Intuitivo

Dott.ssa Paola Di Maggio
Alunno con DSA
Usa particolarmente le parole e
riferire al testo scritto per
ricordare

Nelle spiegazioni riferisce a
tutti gli elementi iconici del
testo
Nelle spiegazioni si concentra
su
un’idea
generale
dell’argomento

Nelle spiegazioni parte dai
dettagli
declinando
un
elemento per volta
Nella spiegazione segue la
scaletta degli argomenti
Nella spiegazione segue la
scaletta degli argomenti ma li
modifica in base ai rimandi
degli alunni





Sfrutta le spiegazioni orali
tramite il canale uditivo
È in difficoltà coi riferimenti al
testo scritto
Sfrutta tutti gli elementi iconici
forniti dall’insegnante attraverso
il canale visivo-non verbale
La spiegazione globale gli
permette
di
attivare
le
conoscenze
pregresse
per
entrare meglio nell’argomento
È messo in difficoltà dal processa
mento delle informazioni, utili le
mappe concettuali
Può essere d’aiuto per gli
argomenti più complessi
Può abituarsi al ragionamento
intuitivo e imparare a sviluppare
inferenze sugli argomenti da
trattare