Comune di Rimini Scuola dell’Infanzia “AL ZGHELI” Progetto didattico biennale “Arte, colore e…fantasia” “Facciamo che io ero…” a.s. 2012/13 a.s. 2013/14 Il collettivo della Scuola dell’Infanzia “Al Zgheli” ha realizzato negli ultimi due anni il proprio progetto didattico ispirandosi al mondo dell’arte e ai suoi molteplici linguaggi, consapevole del fatto che i bambini sono Cittadini a tutti gli effetti e quindi soggetti di diritti, come sancito dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite e dalla Carta Europea dei Diritti del Fanciullo e che avere un’attenzione costante e precoce verso il mondo dell’arte favorisce la realizzazione di tali diritti. Fondamentale nella stesura del progetto è stata la “Carta dei Diritti dei bambini all’arte e alla cultura”, redatta dal gruppo La Baracca del Teatro Testoni di Bologna che sottolinea come l’arte sia un pretesto autorevole e didatticamente importante per lavorare sulla diversità e sui linguaggi espressivi dell’infanzia. La nostra intenzione è stata: aiutare i bambini a scoprire se stessi, valorizzando il canale espressivo in cui meglio si esprimono, proprio per…andare nel mondo… L’arte è un luogo in cui si impara a ragionare attorno alle immagini, a capirle, a smontarle e a ricostruirle, mettendosi in gioco. L’espressione grafica è una delle prime forme di comunicazione del bambino, attraverso la quale egli manifesta i propri sentimenti, le emozioni e i conflitti, sviluppando nello stesso tempo le abilità oculo-manuali. L’uso del colore diventa man mano intenzionale, così come gli elementi che “decide” di rappresentare. La musica è il linguaggio universale per eccellenza, capace di offrire al bambino uno spazio simbolico e e relazionale, favorisce la cooperazione e la socializzazione, nonché il senso di appartenenza ad una comunità e l’interazione tra culture diverse, educa il bambino ad ascoltare e non solo a sentire la molteplicità di suoni e stimoli, anche tecnologici, in cui è immerso. Il teatro visto come uno spazio aperto all’immaginazione, dove il suono si intreccia con le parole, il gesto, il movimento. La progettazione ha organizzato esperienze che, partendo da giochi, animazioni, storie, narrate ed inventate, pitture, suoni e musiche…ha attraversato, in maniera trasversale, tutti i campi di esperienza del bambino. Il progetto didattico del primo anno intitolato: “Arte, colore e…fantasia”, ha focalizzato l’attenzione sulle arti grafiche, pittoriche e manipolative; la cornice narrativa che ha sostenuto i bambini nelle loro esperienze di avvicinamento a questo mondo e ad alcuni suoi esponenti che maggiormente si accostano al modo espressivo infantile (Mirò…Kandinsky…Matisse…Pollock…) è stato il “ Mago dei colori” che ha interessato i bambini nelle varie fasi del progetto con i suoi doni e messaggi. Nel secondo anno scolastico il progetto: “Facciamo che io ero…” (titolo ispirato dalla “Grammatica della fantasia” di Gianni Rodari), la storia “La pentola Magica” e l’aiuto di due personaggi immaginari (il Signor Silenzio e il Signor Chiassone), sono stati il contenitore fantastico e la cornice narrativa attraverso la quale i bambini sono stati avvicinati al mondo della musica e del teatro. In entrambi gli anni scolastici, il laboratorio è stata la metodologia per eccellenza attraverso la quale si sono sviluppati gli itinerari progettuali, seguendo, nel nostro piccolo, quello che amava dire Bruno Munari che nei suoi laboratori ha fatto “stupire” tanti bambini nel giocare con l’arte: ”Un bambino creativo è un bambino felice…” FINALITA’ -Avvicinare i bambini al mondo dell’arte, scoprire i suoi linguaggi e stimolarli ad avere un atteggiamento creativo rispetto ai materiali e all’uso del colore, superando gli schemi “stereotipati” e al mondo sonoro e teatrale, rinforzando la consapevolezza di sé e l’autostima, promuovendo percorsi di senso per ogni bambino e per ogni bambina. -Sostenere i bambini nella realizzazione di un progetto comune, aiutandoli a superare le difficoltà della condivisione e dei primi conflitti per condurli a cogliere altri punti di vista e a dare un nome ai loro stati d’animo. “Arte, colore e fantasia...” Alcune esperienze “Il cielo è solo blu?...” Una delle attività svolte durante l’anno scolastico è stata quella di osservare il colore del cielo nelle varie parti della giornata, evidenziandone le differenze per comprenderne la scansione temporale (mattino, tramonto e notte). Il percorso è partito dalla ricerca di immagini del cielo in varie situazioni, sfogliando libri e riviste con la realizzazione di un cartellone con la tecnica del collage. Facendo riferimento alle esperienze personali, i bambini hanno costruito il loro orologio della giornata, disegnando le azioni che compiono nei vari momenti. Questa attività li ha aiutati a rafforzare l’identità e il condividere che le stesse azioni vengono vissute anche dai compagni, ha rafforzato il senso di appartenenza al gruppo. I bambini hanno avuto la possibilità di giocare anche con materiali alternativi ai soliti colori, quali il gesso e il plexiglass, hanno “aspettato” e “rispettato” i tempi necessari per la realizzazione dei tre pannelli che rappresentavano i “frammenti di cielo” e le loro sfumature nei momenti della giornata presi in esame. Un riferimento importante all’arte è stato osservare il famoso quadro di V. Van Gogh: “La notte stellata”. Ai bambini è stato chiesto, attraverso domande-stimolo, di raccontare ciò che più li colpiva nel quadro e che cosa gli faceva venire in mente. Successivamente, usando la “tavolozza” di Van Gogh, i bambini hanno rielaborato a loro modo “La notte stellata”. Questo argomento ha interessato molto i bambini e li ha aiutati ad uscire dallo stereotipo che il cielo è solo blu. “Di che colore sei oggi…?” Leggiamo, a più riprese, alcune parti del libro “Sei folletti nel mio cuore” (ed. Erikson), parliamo con i bambini delle emozioni che il protagonista, Tommy, vive e che sono rappresentate dai folletti (Gaietto/giallo…Scatto/rosso…) chiediamo se è capitato anche a loro di sentirsi, a volte, come il bambino della storia; ascoltiamo i racconti. Successivamente, i bambini disegnano sulle pagine del loro libro, episodi della loro vita, relativi ad ogni singola emozione presa in esame. Raccontare la storia ha facilitato l’introduzione all’argomento emozioni. I bambini sono stati attirati ed incuriositi dalla storia e si sono aperti ed immedesimati nei personaggi. Mai prima d’ora avevano raccontato ed esternato i loro sentimenti in maniera così naturale, parlando di alcuni argomenti: rapporto con i genitori, fratelli e soprattutto delle loro paure. È stato come conoscere meglio i nostri bambini e i loro racconti, scritti e disegnati, hanno sorpreso e commosso gli stessi genitori. “Schizzi di colore...: il dripping e Jackson Pollock” Guardiamo insieme un video in cui il protagonista dipinge pensando alle proprie emozioni alla maniera di Jackson Pollock. Anche i bambini provano a dipingere in questo modo, pensando ognuno ad un proprio stato d’animo, riempiono così le tele e non solo, con tanti schizzi di colore. “Piccoli artisti…!” Dalla lettura della storia “Il paese dei tre pavoni”, abbiamo realizzato un pannello (utilizzando varie tecniche, tra cui la stampa dei piedi e degli ortaggi) per consolidare nei bambini la conoscenza dei colori primari. I bambini hanno sperimentato tecniche espressive diverse in relazione ai colori primari, usando vari tipi di… “pennello”, come le ruote di una macchinina o i denti di una forchetta o la pallina da tennis che, rotolando, ha lasciato tante tracce colorate…così come quelle lasciate dagli schizzi di colore lanciati con il pennello usando la tecnica del dripping di Pollock. Le tecniche utilizzate hanno permesso ai bambini di personalizzare i propri elaborati e di sperimentare le proprie potenzialità, hanno liberato la creatività e la fantasia di ogni bambino che ha dato vita a un’opera originale. Lo spazio utilizzato per svolgere le attività ha permesso ai bambini di muoversi liberamente, in un tempo disteso, unendo arte e gioco. “La danza dei colori” A conclusione di ogni singolo percorso “colorato”... i bambini hanno danzato liberamente al ritmo di tre diversi brani musicali (Bolero di Ravel, per il rosso; Preludio al pomeriggio di un fauno di Debussy, per il blu; La primavera di Vivaldi, per il giallo). Dopo aver indossato gli abiti del colore primario scelto per la danza ed essersi dipinti il viso del medesimo colore, con in mano un tulle colorato, i bambini hanno danzato liberamente illuminati da una sola luce riflettente il colore primario. La scelta dei brani dal ritmo intenso ha favorito il movimento e l’espressione libera del corpo. La luce colorata ha consentito di immergersi nei colori primari e la scelta del tulle, con il quale i bambini hanno danzato, ha facilitato i loro movimenti. Anche i bambini più timidi sono stati coinvolti dal ritmo di queste danze. “I quadri polimaterici” Abbiamo introdotto i bambini nel mondo del colore e delle sue sfumature. Partendo dalla stagione autunnale, abbiamo riflettuto sui suoi colori tipici: abbiamo svolto un lavoro di ricerca nell'ambiente e, attraverso la raccolta dei “frutti” dell'autunno, abbiamo invitato i bambini ad osservarli attentamente rilevando le diverse sfumature di ogni colore. Abbiamo ricreato le varie tonalità con le tempere e ogni bambino ha riprodotto tutte le sfumature del colore prescelto, ha portato a casa il suo foglio colorato con la consegna di trovare vari tipi di materiale dello stesso colore, nelle varie tonalità, impegnando bambini e genitori in una ricerca coinvolgente e divertente. Con tutto il materiale raccolto ogni bambino ha realizzato creativamente il proprio quadro polimaterico monocolore. La ricerca e l'opportunità di sperimentare tanti materiali diversi, hanno stimolato i bambini a rendersi protagonisti del proprio elaborato, sviluppando in loro una forma espressiva personale e abbastanza libera dallo stereotipo. Durante l'uscita didattica ai “Balconi di Piero” i bambini hanno sperimentato la pittura in plain air, dipingendo il bosco dal vivo nei colori e nelle sfumature autunnali. “Alla maniera di Mirò” Sfogliando le immagini delle sue opere più famose, abbiamo conosciuto il pittore J. Mirò; abbiamo letto il libro “Con gli occhi di Mirò” stimolando la curiosità dei bambini e favorendo il loro loro pensiero critico, chiedendo loro un'opinione personale. Abbiamo osservato attentamente le sue opere, riflettendo sul modo di interpretare la realtà tipica di quest'artista, al quale bastava la minima cosa per scatenare l'immaginazione (una macchia su un foglio, un filo che forma un disegno...). I bambini hanno chiuso gli occhi per “vedere con la mente”... Hanno osservato l'ambiente attraverso carte colorate e trasparenti...questo per stimolare in loro la consapevolezza che la realtà è trasformabile secondo la nostra percezione. I bambini hanno giocato con l'arte e sperimentato forme, linee e colori e hanno cercato di usare un proprio personale “occhio dell'immaginazione”. Alcune gocce di colore cadute sul foglio diventano un qualcosa di significativo per i bambini...da un pezzetto di filo che cade sul foglio si forma un disegno, che prosegue e si espande... Questa serie di attività ha aiutato i bambini ad esprimersi non solo a livello grafico, ma espressivo nel senso più globale e a raccontarsi attraverso lo stimolo dell'immaginazione. “13 quadri raccontano una storia” Abbiamo osservato attentamente svariati quadri di Mirò e abbiamo cercato di interpretarli. Al fine di stimolare la loro capacità di collaborare per raggiungere un obiettivo comune, i bambini, a coppie, hanno scelto un'opera e l'hanno riprodotta in maniera creativa. I 13 quadri, uniti al significato che i bambini hanno dato loro, hanno formato una storia LABORATORIO CREATIVO Con la collaborazione delle famiglie, allestiamo un laboratorio, nel salone della scuola, ricco di materiali vari. Al mattino, in intersezione, i bambini collaborano per creare un loro manufatto. Al pomeriggio, invece, giocano, facendo spesa, curiosando fra i materiali a disposizione, con i loro genitori; progettano e realizzano un’ ”opera d’arte”. L'idea di partenza per la realizzazione di questi incontri è di offrire agli adulti l'opportunità di condividere con i figli un'esperienza creativa. Ci piace l'idea di uno spazio dove adulti e bambini possano manipolare materiali diversi per formare qualcosa “Che non si sa che cos'è” (Munari). L’organizzazione in piccoli gruppi pomeridiani (max 10 adulti e bambini) si è rivelata vincente al fine di creare un’atmosfera rilassata e coinvolgente in cui lavorare in armonia. “Facciamo che io ero...” Alcune esperienze “Costruiamo l'angolo dell'ascolto” Utilizzando dei cartoni, li assembliamo, li dipingiamo e realizziamo un paravento da utilizzare per delimitare l'angolino e svolgere giochi ed attività legate all'ascolto, di cui proponiamo una sintesi: .... Stimoliamo i bambini a capire cosa ci serva per sentire ed ascoltare i suoni ed i rumori intorno a noi. Rileviamo che tutti i bambini sanno che, per ascoltare, serve l'orecchio, che tutti ne abbiamo due e riescono ad indicare la loro posizione nel corpo. Con i bambini più grandi, svolgiamo un'attività linguistica per inventare un acrostico della parola orecchio, trovando parole che abbiano a che fare, in qualche modo, con la dimensione uditiva. .... I bambini osservano e sperimentano liberamente gli strumenti musicali che ci ha regalato il Sig. Chiassone. Ognuno sceglie uno strumento e l'insegnate invita, a turno, a suonarlo, dando il ritmo con il timpano. ... Dopo aver letto la storia di Simone Acchiappasuoni, giochiamo con i vari suoni e rumori utilizzando la voce e il nostro corpo. Stiamo in silenzio ed ascoltiamo con attenzione, cercando di sentire il battito del nostro cuore o il nostro respiro. .... Una volta andati a caccia di suoni nell'ambiente, come Simone, riascoltiamo nell'angolino tutti i suoni e i rumori che abbiamo registrato cercando di individuare la loro fonte e l'ambiente in cui li abbiamo rilevati (scuola, quartiere, mare). .... Creiamo da soli il nostro ritmo musicale: ogni bambino sceglie alcuni simboli concordati, disponendoli sul pentagramma e tutti insieme eseguiamo il ritmo. Abbiamo rilevato con piacere che, soprattutto nelle attività di ricerca e scoperta dei suoni, i bambini si sono lasciati “trascinare dalle sonorità” e hanno affinato la percezione dell'ambiente sonoro che li circonda e che li ha resi più consapevoli delle proprie potenzialità. “Giochiamo al teatro” Costruiamo la scatola del teatro: i bambini la dipingono e la decorano, creando lo sfondo per le nostre storie. … Drammatizziamo la storia di Cappuccetto Rosso seguendo una versione cantata: a turno i bambini interpretano i personaggi della storia, caratterizzati da alcuni elementi che li contraddistinguono. ... Abbiamo letto più volte nell'angolino la storia dei Musicanti di Brema sonorizzandone i momenti salienti...successivamente l'insegnante ha creato delle sagome dei personaggi che i bambini grandi hanno poi colorato...con lo sfondo della scatola del teatro, i bambini a turno hanno drammatizzato la storia, qualcuno utilizzando le sagome e gli altri svolgendo il ruolo di rumoristi. ... Queste attività legate al teatro, oltre a divertire e ad entusiasmare moltissimo i bambini, hanno permesso di sperimentare ruoli al di là dello stereotipo di genere, di liberare la propria emotività e, anche ai più “timidi”, di “Il paesaggio sonoro dentro e fuori la scuola” I bambini dopo avere ascoltato la narrazione della storia Simone Acchiappasuoni che narra le avventure di un personaggio che va a ‘caccia di suoni’ sono andati ad esplorare il paesaggio sonoro dentro (aula, salone,cucina) e fuori l’ambiente scolastico (giardino, quartiere..) e con l’ausilio di un registratore hanno raccolto i suoni e rumori. Successivamente i bambini a piccoli gruppi hanno riascoltato i suoni registrati e li hanno riprodotti in una prima fase con la voce e con il corpo e, successivamente, con materiali di recupero (pentole, cucchiai, campanelli, cartone, bastoncini di legno, palle di plastica, barattoli d latta, coperchi di metallo e plastica..). I bambini hanno mostrato molta inventiva nell’utilizzo del materiale e hanno saputo utilizzarlo per riprodurre i suoni precedentemente ascoltati. Ad esempio per riprodurre il suono della campana hanno utilizzato la pentola e i cucchiai riproducendo un suono simile a quello ascoltato. Il bambino interagendo con il ‘paesaggio sonoro’ ha sviluppato le proprie capacità cognitive e relazionali, imparato a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. “La mia scuola suona così” (Gioco sonoro) Un’altra esperienza che ha permesso al bambino di esplorare le sue possibilità sonoro-espressive accrescendo la fiducia nelle sue potenzialità è stato il gioco sonoro La mia scuola suona così. Il corpo rappresenta per il bambino il mediatore privilegiato attraverso il quale entrare in contatto con il mondo che lo circonda, i suoni, la voce il gesto sono altrettanti mediatori della comunicazione tra il se e l’altro. I bambini guidati dalla canzone La mia scuola suona così hanno fatto suonare con il proprio corpo (mani e piedi) i vari luoghi della scuola . I bambini durante il gioco si sono mostrati sorpresi di produrre con il proprio corpo diverse sonorità e hanno mostrato curiosità e iniziativa nel proporre i luoghi da esplorare e da far ‘suonare’. “Drammatizzazione” I bambini a piccolo gruppo sono stati truccati in viso con i colori e le sembianze dei quattro animali della storia I musicanti di Brema (asino, cane, gatto e gallo). Guidati da un sottofondo musicale e da una voce guida i bambini hanno interpretato i personaggi esprimendo le loro emozioni e la loro corporeità scoprendo il piacere di avvicinarsi a personaggi diversi da sé e liberando le migliori risorse creative ed interpretative di ognuno. In questa maniera i bambini hanno potuto esprimersi e crescere in un'esperienza diversa attraverso l’uso di molteplici linguaggi: mimico-gestuale, verbale, simbolico, musicale. La drammatizzazione ha dato l’opportunità ai bambini di conoscere e conoscersi, cioè scoprire sé nelle molteplici potenzialità e scoprire l’altro, il compagno di scena. In questo contesto i bambini hanno rafforzato il proprio io, diventando protagonisti nella scena. AULA GRANDI “ A caccia di…suoni” I bambini “grandi”, seguendo l’invito di “Simone acchiappasuoni” vanno a caccia di… suoni, muniti ciascuno di un proprio “libro degli appunti” su cui “annotano” le varie fonti sonore che ognuno di loro avverte. In aula rielaborano , con un disegno più definito, ciò che hanno ascoltato. Fanno anche alcuni esperimenti: ricreano, con l’aiuto di bacinelle, acqua, ceci, pentole, cotone idrofilo…i suoni atmosferici! L’avventura nel mondo dei suoni continua, così dopo aver ricevuto in dono dagli amici Signor Silenzio e Signor Chiassone, tanti strumenti musicali, i bambini imparano a “suonare” cercando di seguire un ritmo suggerito dall’adulto, ma anche creato da loro stessi. Scoprono così che la musica si può scrivere…anche se le note non sono quelle convenzionali… giocando e ascoltando il proprio corpo !!! I vissuti personali si intrecciano con le esperienze vissute a scuola e la curiosità per gli strumenti “veri” è tale che i bambini sono pronti per ascoltarli dal vivo. Andiamo al Liceo Musicale Lettimi, dove il direttore, con alcuni professori, ha organizzato per loro, un “concerto”! Ascoltano con molto interesse il pianoforte, il violino e la chitarra, ma soprattutto suonano un pianoforte vero!!! Musica…colori…emozioni… “L’arte per chi è puro come un bambino può diventare magia…solo un bambino sa immergersi nel colore, sa sentire la musicalità di un arcobaleno e muoversi seguendo i passi di una danza. Egli è libero da condizionamenti e si lascia assorbire da un’opera d’arte” Con queste parole R. Steiner afferma l’importanza di alimentare il senso di stupore del bambino, infatti egli possiede la capacità di assorbire e resti-tuire i messaggi in modo molto intenso, riesce con la sua forza espressiva e la sua vitalità a “rappresentare”, a rendere visibile l’invisibile. Tra la musica e la pittura esiste un influsso reciproco. Il fatto di ascoltare delle note e guardare il proprio dipinto, ha suscitato, nei bambini, delle emozioni, ha richiamato immagini, forme, colori…un binomio di bellezza! Le parole dei bambini: “Mi sono divertito…mi ha aiutato a pitturare la musica e mi faceva pensare cosa aggiungere nel disegno…Ho ballato e la musica mi ha accompagnato come un sogno…Pensavo ai fiori che cantavano!...” La “Borsa delle storie” e il Gioco del teatro… Nella ”borsa” i bambini trovano molti libri che servono da pretesto narrativo per introdurli alle attività programmate inerenti il progetto e non (I musicanti di Brema… Il gatto con gli stivali… Pinocchio…Alice nel paese delle meraviglie…). E’ sempre una festa prendere la “borsa” e sentire quanto pesa! Scoprire, oltre ai libri, anche i personaggi protagonisti. Leggere le storie e assistere a spettacoli teatrali in cui accadono “effetti speciali”, svelati alla fine, in parte, dagli attori stessi, ha motivato i bambini a proseguire il gioco del …teatro: ”Facciamo che io ero….” Teatro inteso non come spettacolo, ma come gioco e strumento per valorizzare le singole abilità e accrescere l’autostima. Attraverso l’attività psicomotoria: giochi di esplorazione dello spazio, le camminate, gli stop, i fanta- viaggi, i giochi con la voce…i bambini sono stati aiutati a riconoscere ed elaborare le proprie emozioni per cercare di affrontare e superare paure ed inibizioni in un contesto in cui è favorito l’ascolto, la concentrazione e il lavoro di gruppo. “I musicanti di Brema” Per giocare al teatro, nasce l’idea di “mettere in scena” i Musicanti di Brema; insieme analizziamo cosa serve per fare uno spettacolo e ognuno con le sue peculiarità e competenze, porta il suo contributo all’allestimento dello “spettacolo”. Si decidono le scenografie (sagome dei personaggi e di alcuni ambienti) e l’ambiente sonoro (ricerca degli strumenti più adatti e dei suoni onomatopeici per ricrearlo…); quando tutto è pronto, con orgoglio e soddisfazione, si mette tutto insieme e si va in…scena! “Il teatro disegnato…” di Gek Tessaro Il gioco del teatro continua con il…CINEMA! Con l’ausilio della lavagna luminosa, raccontiamo e disegniamo alcuni brani, legati alle stagioni, scritti da questo autore che con questa tecnica affascina e stupisce tanti bambini. Naturalmente è difficile resistere stando solo seduti a guardare come al cinema vero, perciò alla fine del racconto i bambini si immergono nell’immagine proiettata sul telo… e siccome da “cosa nasce cosa…” ecco il gioco delle ombre cinesi, dove ognuno si cimenta con le proprie abilità “Il teatro in…valigia” Il gioco del teatro fa ormai parte della quotidianità dei bambini, decidiamo così di farne uno personale. Trasformiamo vecchie scatole di cartone in piccoli teatrini e attingendo per i personaggi, dalla storia di Pinocchio , ognuno costruisce e porta a casa il suo teatrino. PICCOLI SCRITTORI La poesia è un gioco con le parole… Poesia come gioco poetico, come giocattolo nel senso più nobile della parola. Filastrocche, rime, conte, sono parte di quel “giocattolo poetico” e come suggerito da Gianni Rodari:”…è importante dare ai bambini parole vere, non suoni superflui da dimenticare immediatamente, ma parole piene di senso…” I bambini percepiscono, più degli adulti la fisicità delle parole (sono…soffici, dure, dolci, salate…). Le parole diventano gioco, immaginazione, divertimento e sviluppano la sensibilità del linguaggio. E’ così che abbiamo giocato, “leggendo” le stagioni attraverso le immagini poetiche di alcuni scrittori e in particolare di Tonino Guerra, legato al nostro territorio di appartenenza che siamo andati anche a visitare ( I luoghi di Tonino…). Dopo alcune attività sulla comprensione delle similitudini (come se…) e delle metafore, i bambini sono stati invitati a produrre un testo poetico…Sono nate così alcune poesie. IL gioco del cantastorie e il…” binomio fantastico” Complice la “borsa delle storie”, i bambini hanno ascoltato molti racconti, quindi li abbiamo invitati a diventare piccoli scrittori e a produrre alcune storie. Seguendo la tecnica del binomio fantastico, suggerita da Gianni Rodari nella sua “Grammatica della fantasia”, abbiamo diviso i bambini in due gruppi, nel primo dovevano pronunciare parole che facessero riferimento a degli oggetti, invece nell’altro, parole che ricordassero la musica. Abbiamo scritto le parole sui biglietti, li abbiamo divisi in due ciotole e affidandoci al caso, abbiamo composto i titoli delle storie. Sono nati tanti racconti in cui ogni componente della coppia formatasi, ha apportato il suo contributo, seguendo sì la propria fantasia, ma legandola anche a quella del compagno per arrivare ad uno svolgimento compiuto del racconto stesso. E il loro primo libro è nato!!! LABORATORIO MUSICALE Cari bambini, tanti strumenti vi ho portato, che nella pentola ho lasciato. so che Massimo arriverà e con voi li suonerà. orsù non esitate, divertitevi, suonate e tanto rumore fate!!!! Il vostro amico Sig. Chiassone Con questo messaggio prepariamo i bambini all'arrivo del “maestro” Massimo che ha subito catturato il loro “cuore” con la sua calma e le tante proposte. Abbiamo rilevato che nel corso di questi incontri molti bambini che inizialmente erano più legati nel loro movimento, adesso sono più consapevoli delle possibilità che il loro corpo può avere e quindi partecipano con più fantasia al gioco musicale. Questo laboratorio ha aiutato soprattutto quei bambini più timidi che attraverso la musica sono riusciti ad esternare le loro emozioni in maniera evidente (riso..saltelli..). Il gruppo è più coordinato nel seguire il ritmo proposto, ciò inorgoglisce i bambini che sono sempre più attenti a coordinarsi con i compagni sia per eseguire una danza che per “suonare insieme”. LABORATORIO CREATIVO Finalizzato alla costruzione di strumenti musicali Le esperienze e le attività svolte durante il percorso progettuale ci sembra abbiano rispecchiato quelle che erano le nostre intenzioni iniziali. Nella sperimentazione di una pluralità di linguaggi i bambini hanno acquisito un atteggiamento più creativo e consapevole rispetto al mondo sonoro, teatrale e grafico-pittorico.