Definizione di cultura Per cultura in antropologia culturale si intende il patrimonio collettivo e condiviso che caratterizza un gruppo sociale e un popolo. È un complesso in parte materiale e in parte immateriale, che tende a riprodursi, di beni e prodotti elaborati da un popolo, del quale fanno parte le conoscenze, le credenze, i valori, i miti, la religione, l’arte, la morale, la politica, il diritto, l’organizzazione sociale, le usanze, i costumi, le abitudini, gli stili di vita, l’educazione, il linguaggio, la parentela ed ogni altro aspetto della vita di un popolo. Elementi caratterizzanti la cultura: ▫ È parte materiale e parte immateriale: si distingue la cultura materiale – quella rappresentata dai manufatti e dai prodotti materiali di ogni società (edifici, strumenti tecnologici, prodotti artistici, cibi, etc.), dalla cultura immateriale o simbolica di un popolo, data dai suoi valori, credenze, usanze, aspetti linguistici etc. ▫ È un complesso: manufatti, comportamenti, convinzioni, conoscenze, credenze, miti e tutto il resto formano un insieme unitario, dove le cose sono collegate tra di loro e si influenzano reciprocamente. ▫ Tende a riprodursi: la cultura di un popolo si tramanda di generazione in generazione, per cui tende a perpetuarsi nel tempo. Il processo con cui le generazioni più anziane trasmettono la cultura alle nuove generazioni si chiama socializzazione. Sono protagonisti della socializzazione le cosiddette agenzie educative: la famiglia, la scuola, gli amici, i mezzi di comunicazione, che trasmettono esplicitamente o implicitamente l’insieme dei modi di vita di una società alle nuove generazioni. ▫ È propria di un popolo: riuniamo le conoscenze, le credenze, i miti, l’arte e tutti gli altri aspetti di una cultura perché appartengono a un determinato popolo o società. Un popolo è formato da un insieme di persone che si richiamano a un’origine comune e ad un’unica tradizione, che condividono la stessa lingua e possibilmente lo stesso territorio. Tuttavia non tutti i popoli hanno un territorio definito; vi sono popoli “senza territorio”, ed esempio i Kurdi che vivono tra la Turchia, l’Iraq e la Siria, oppure il popolo Tuareg, nomade nel deserto del Sahara, oppure i Sahrawy che vivono al confine con il Marocco. I popoli studiati dagli antropologi Gli antropologi per decenni, fin dalle origini di questa disciplina, si sono dedicati a studiare i popoli lontani da noi. Il loro interesse in particolare era diretto verso le culture non ancora trasformate dall’impatto col mondo occidentale: i Boscimani del Kalahari, così come gli Eschimesi, gli Indiani d’America, gli Indios dell’Amazzonia, i Polinesiani, i Maori della Nuova Zelanda, gli Aborigeni dell’Australia, etc.. Oggi invece gli antropologi culturali si dedicano a studiare anche le culture particolari di specifici gruppi sociali del mondo occidentale. In questo caso si dedicano allo studio di quelle che sono chiamate subculture o sottoculture. Questi termini indicano una cultura che sta dentro una cultura più ampia. All’interno di un popolo, infatti, possono esserci gruppi che vivono in qualche misura isolati, perché sono emarginati o perché hanno qualcosa che li distingue e li accomuna. Questi gruppi sviluppano un loro sistema di vita, che può essere identificato e studiato. Ad esempio le subculture delle gang dei sobborghi americani, oppure dei tifosi delle squadre di calcio, oppure degli abitanti delle baraccopoli delle grandi metropoli, etc.