Le benzodiazepine - deistituzionalizzazione

Le Benzodiazepine
Cosa sono? Le benzodiazepine (bdz) sono una classe di farmaci in uso dagli anni ‘60 per trattare l’ansia, le crisi epilettiche, la mania, la
disassuefazione dall’alcool, i problemi di sonno.
Le varie bdz hanno un meccanismo d’azione simile (vedi in seguito). Quelle ad azione (emivita) breve sono commercializzate come sonniferi
(ipnotici)- grazie alla loro caratteristica di non provocare ‘stordimento’ o sedazione prolungata (il giorno dopo). Le bdz ad effetto prolungato
(emivita lunga) vengono invece prescritte per ridurre l’ansia.
Qual è il loro meccanismo d’azione? Le bdz aumentano l’effetto di una sostanza presente nel cervello - il GABA. In alcune persone
oppure in certe forme di epilessia e nella disassuefazione da alcool, i livelli del GABA sembrano essere bassi e le bdz andrebbero a bilanciare
questa vulnerabilità.
Quali sono i principali effetti collaterali delle bdz? La sonnolenza, l’instabilità con possibile perdita di equilibrio, i disturbi della memoria.
La maggioranza delle persone non lamenta comunque disturbi significativi in seguito all’assunzione di bdz.
Le bdz possono ceare dipendenza? Sì. Quattro persone su dieci in trattamento con questi farmaci, senza interruzione e per più di 6
settimane, presenteranno, in caso di sospensione del trattamento, sintomi di astinenza quali disturbi del sonno, tensione e agitazione, ansia sintomi simili a quelli per i quali era stato prescrito il trattamento con le bdz. Possono essere presenti anche vertigini, un sapore metallico in
bocca, disturbi alla vista, tremori, sudorazione, perdita di appetito, irritabilità.
I disturbi iniziano entro 48 ore dalla sospensione o della troppo rapida riduzione della dose, possono essere di grado lieve e possono
scomparire nell’arco di pochi giorni. Per alcune persone i disturbi possono essere intensi e si presenteranno con confusione, allucinazioni e
crisi epilettiche. Anche la durata di questi disturbi può variare, da pochi giorni a qualche mese dalla sospensione del trattamento.
Come gestire la sindrome da astinenza. E’ sconsigliabile sospendere l’assunzione delle bdz se il trattamento è stato continuativo e di una
durata superiore alle 3 settimane. Si consiglia di ridurre la dose giornaliera gradualmente riducendo la dose di ⅛ o di ¼ ogni 2-4 settimane
optando per una riduzione molto cauta e sempre sotto il controllo medico.
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E’ necessario eseguire degli esami del sangue? Le bdz sono farmaci sicuri e perciò non è necessario eseguire alcun esame del sangue
prima di iniziare il trattamento.
Qual è l’efficacia delle bdz? Le bdz sono efficaci nel trattamento a breve termine dell’ansia e dei disturbi del sonno. Si ha una buona
risposta nel disturbo d’ansia generalizzato e nel disturbo d’ansia sociale come anche nel disturbo da attacchi di panico e nel disturbo ossessivo
- compulsivo. Dovrebbero essere prescritte sempre e solo per periodi brevi, qualche settimana o poco più.
Qual è la durata ottimale del trattamento? Si prosegua per alcune settimane per dare la possibilità ad altri tipi di intervento di portare
sollievo. Un trattamento a lungo termine può essere opportuno solo in casi eccezionali, su indicazione di un servizio specialistico (CSM) e solo
qualora tutti gli altri tipi di intervento messi in atto siano risultati inefficaci.
Quali problemi potrebbero presentarsi in assenza di un trattamento farmacologico? L’ansia e i disturbi del sonno possono essere di
breve durata specialmente se sono apparsi in relazione ad un evento stressante quale la perdita di una persona cara, la perdita del lavoro, il
divorzio. Molte persone tendono però a soffrire di disturbi d’ansia e insonnia persistenti sia a causa di stress prolungato sia a causa di una
certa predisposizione (familiare). E’ assolutamente necessario affrontare questi fattori per raggiungere un maggiore benessere.
Le indicazioni aggiornate sull’uso delle bdz. La maggioranza di chi oggi opera nel campo della salute approva l’uso delle bdz e dei
farmaci-Z (zaleplon, zolpidem, zopiclone, farmaci dotati di azione benzodiazepino-simile) nel trattamento farmacologico dei disturbi d’ansia e
dei disturbi del sonno. E’ comunque maturata la consapevolezza che questi farmaci siano stati in passato prescritti e consumati in eccesso.
Oggi sappiamo che è necessario tendere ad un uso più appropriato di questo trattamento farmacologico prescrivendo le bdz solo per periodi
brevi (non superiori a quattro settimane) e nell’ambito di un progetto di cura personalizzato che preveda un supporto olistico e
multidisciplinare della persona in crisi.
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