CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE DI PORDENONE PIAZZETTA DEL CRISTO 5/A – tel. 0434/522823 Sabato 8 e Domenica 9 settembre 2007 Triglav 2864 m Alpi Giulie Orientali - Slovenia Il Triglav 2864 m è la cima più elevata della Alpi Giulie, e rappresenta il vero e sacro simbolo nazionale per gli Sloveni, ed un mondo alpino grandioso e interessante per tutti gli alpinisti ed escursionisti. Come ha scritto il Kugy, ….. “il Triglav non è una cima, non un monte come gli altri, ma tutto un regno colmo di meraviglie, animato da fiabe e da leggende, un regno che, una volta scopertone l’intima natura, non si dimentica più”. In italiano Tricorno, ma l’esatta traduzione del nome sloveno sarebbe, piuttosto, “tricefalo”. In verità, solo da qualche punto lontano e con un po’ di fantasia si possono ravvisare vagamente tre teste o corni. La vera origine del nome sembra derivare da quella di una divinità dell’antica mitologia slava. Dai Romani era denominato Mons Tullus e sulla prima carta geografica, quella del Floriancic del 1744, è indicato Mons Terglau, come del resto lo indicarono i vecchi valligiani di Trenta. Caratteristica del monte è la cuspide terminale, che domina per vastissimo raggio le catene dei monti tutt’attorno ed è, a sua volta, ben distinguibile da ogni parte, nel mare di vette delle Alpi Giulie. Intorno alla vetta del Triglav si diramano a raggera sette valli principali, che corrispondono ad altrettanti accessi escursionistici ed alpinistici. Procedendo da nord in senso antiorario, le valli sono: Vrata, Kot, Krma, Uskovnica, Voje, Dolina Triglavskih jezer (valle dei Sette laghi) e Zadnjica. Fra tutte queste valli, alpinisticamente più importante è la Val Vrata; la più romantica la Dolina Triglavskih jezer quale area di notevolissimo interesse naturalistico. La traversata del Triglav, dalla Val Vrata a Bohinj, per la Valle dei Sette Laghi, è certamente l’itinerario più superbo, ricco e raccomandabile per una vasta conoscenza delle meraviglie del Triglav. Noi percorreremo l’itinerario che partendo dalla Val Vrata, valle che da Mojstrana si inoltra verso sud-ovest, fino a giungere ai piedi dell’imponente parete nord (Severna stena), sale al Rifugio Valentina Stanic e raggiunge la cima del Tricorno per la Kredarica. Scenderemo poi in Val Vrata per l’itinerario che percorre tutta la cresta ovest (Plemenice) che caratterizza pure il bordo superiore del settore occidentale della imponente parete nord del Triglav, la ferrata “ Bamberg”. ITINERARIO Sabato: Si raggiunge Mojstrana 641 m, un paese piuttosto grande situato nella Valle della Sava, a 13 Km da Kranjska gora, dove si imbocca la strada per la Val Vrata. Giunti all’Aljažev dom 1015 m si lasciano le macchine e si prosegue dritti alle spalle del rifugio attraversando un breve bosco, si esce poi sulle ghiaie di fronte al monumento, caratterizzato da un grande chiodo da roccia con relativo moschettone, dedicato ai caduti alpinisti partigiani, eretto a cospetto dell’imponente parete nord del Triglav. Si prosegue ancora verso le sorgenti della Triglavska Bistrica e superato il monumento successivo (targa di bronzo e libro con le pagine in rame con l’elenco degli alpinisti caduti sul Triglav), si raggiunge il bivio segnalato nel bosco 1160 m, per le selle Sovatna e Luknja. Seguito quello basso per Luknja al bivio successivo lo si abbandona, per proseguire a sinistra verso uno spallone erboso e roccioso. Dopo aver superato una facile fascia rocciosa (canalini e roccette, qualche attrezzatura) una serie di ripide cenge ghiaiose e prative, aperte alla base di imponenti lastronate rocciose, consentono di raggiungere la base del diedro roccioso verticale, scalinato (artificialmente) e attrezzato, di una cinquantina di metri di altezza. Superato il Prag, così viene chiamato il salto roccioso, si svolta a destra per strette cenge, dopo le quali si entra nel ripido e severo vallone ghiaioso a sud–ovest del Begunjski vrh (piccola grotta). Lo si risale verso destra e, dopo alcuni settori rocciosi, verso sinistra in un’erta conca ghiaiosa (spesso stambecchi al pascolo). Superatala si giunge alla base delle lastronate del Begunjski vrh, dove da sinistra esce la via “Tominsek”. L’itinerario prosegue con minor pendenza ed ad un’ampia sella ghiaiosa si giunge a un bivio; tralasciato a destra il sentiero che sale al Triglavski dom 2515 m, ci dirigiamo a sinistra e in breve con moderata pendenza si raggiunge il Dom Valentina Stanič 2332 m. Domenica: Dopo una ricca colazione, lasciamo il rifugio e trascurati a sinistra i sentieri per Rjavina, si sale per traccia su ghiaie, fin sotto le rocce del Rž. Superato un canalino rossastro (attrezzature) si esce ad una forcellina che conduce sul lato opposto della cresta. Dopo una serie di cenge esposte (attrezzature), aperte nei pressi della cresta, si guadagna il filo della cresta stessa e si esce sul dosso pietroso della Kredarica 2541 m, nei pressi del Rifugio al Triglav. “Si va ora a percorrere la normale al Triglav, itinerario che percorre la lunga cresta della Kredarica, dove si hanno tra i più belli scorci panoramici della zona. La cresta, che si apre a nord-est del Triglav, domina i circhi glaciali del Kotel (a nord-ovest) ed i desolati pendii carsici del Režki podi (a sud-est) ed offre, da ogni lato, superbe visioni panoramiche”. Dal rifugio si raggiunge la sottostante selletta a 2490 m, si superano i dossi ghiaiosi soprastanti per salire poi le ripide lastronate successive ed esposte (attrezzature), dopo le quali si raggiunge la piatta cima del Mali Triglav (Piccolo Tricorno) a 2725 m, dove giungono vari itinerari. Percorsa la breve e piatta cresta rocciosa e salita quella ripida ed esposta successiva (attrezzature), si raggiunge la cima del Triglav 2864 m con la torretta metallica e il libro e il timbro di vetta: il panorama che si apre dalla cima nelle giornate serene è unico e grandioso, come poche altre cime alpine. “ La torretta metallica in cima, fu costruita nel 1895 su iniziativa di Jacob Alijaž, parroco di Dovje nonché entusiasta montanaro, come alloggio di emergenza sul Triglav”. Per scendere, se il tempo ce lo permette, percorreremo l’itinerario escursionistico più impegnativo del Triglav, aperto dalla sezione di Krainburg del DÖAV nel 1913 e tracciato lungo lo sviluppo della cresta ovest (Plemenice), che caratterizza pure il bordo superiore del settore occidentale della imponente parete nord del Triglav. Ci si incammina ora lungo la cresta meridionale (attrezzature), e si inizia a scendere lungo le ripide rocce (attrezzature) fino a giungere al rossastro intaglio della Triglavski skrbina 2659 m, da dove si stacca il sentiero per il Planika dom 2401 m. Noi continuiamo a scendere nell’intaglio (attrezzature) fino a passare per la cengia rocciosa (cengia Kugy) che ci porta in breve alla base della parete ovest del Triglav. Qui si traversa comodamente su ghiaie fino ad incontrare il bivio con il sentiero che proviene dalla ex capanna “Morbegno” 2151 m (la capanna “Morbegno” è una casermetta della Guardia di Finanza italiana degli anni ’30). Si scende ora per una serie di camini aperti su terreno friabile fino a giungere sul bordo della parete nord ad aggirare alcuni torrioni (attrezzature). Sempre sul bordo della cresta, si scende per un erto settore roccioso, si guadagna un ripido pendio erboso e in vista della sottostante forcella Luknja 1758 m, si supera l’ultimo ripido salto di rocce (attrezzature) che ci separano dalla sottostante forcella. Da qui in poi il sentiero riprende comodo a scendere la Val Vrata, passa nei pressi del bivacco pod Luknjo 1500 m e più in basso si ricongiunge con il sentiero percorso il giorno prima e che in circa un’oretta ci ricondurrà all’ Aliažev dom 1015 m e al parcheggio dove abbiamo lasciato le nostre autovetture. Orari e Tempi approssimativi ORARI – Partenza dal parcheggio di via Montereale ore 09.00; DISLIVELLO – Sabato 1382 m in salita; Domenica 532 m in salita e 1840 in discesa; DIFFICOLTA’ – “EEA” ; la discesa lungo la via Ferrata “Bamberg” richiede molta prudenza a causa della forte esposizione e di molti passaggi delicati su roccia non sempre assicurati. Si richiede inoltre un buon allenamento fisico visto il considerevole dislivello da effettuare, e la lunghezza degli itinerari da coprire. EQUIPAGGIAMENTO – Un buon paio di scarponi a suola rigida, bastoncini, sacco lenzuolo, tessera CAI per il rifugio, kit da ferrata omologato, completo di imbrago e caschetto. Si raccomanda una buona scorta di acqua (2 litri almeno a testa) vista la completa mancanza di essa durante tutto il tragitto, eccetto che nei rifugi. Da non dimenticare la carta d’identità valida per l’espatrio e la carta verde per le autovetture! MEZZI DI TRASPORTO - Auto proprie. QUOTA DI PARTECIPAZIONE - € 15,00 (comprensive di assicurazione e pernottamento in rifugio). Gli accompagnatori sezionali A.E. Franco Jereb & A.E. Franco Protani si riservano la facoltà di apportare variazioni al programma, qualora le condizioni della montagna o meteorologiche lo richiedessero. LA COMMISSIONE ESCURSIONISMO