29 Luglio 2012
IL SENTIERO DEL PARADISO
( Traversata di cresta delle Accelliche dalla Valle del Sabato alle Croci di Acerno )
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La partenza è dai castagneti di Casa Rocchi (785), che si raggiunge in auto
da Serino passando per le possenti mura della Civita di Ogliara, antico
campo fortificato longobardo.
All’ inizio si segue il percorso del Sentiero Italia, svoltando a destra al primo
bivio della strada, prima cementata e poi sterrata, superando un assurdo
ponte in legno prima di un fontanile prosciugato da vandalici tagli al tubo di
adduzione. Comunque basta risalire pochi metri fino all’ ultimo taglio per
fare un’abbondante scorta di acqua, che manca lungo tutto il percorso, a
parte quella di stillicidio raccolta al bivacco Valsavin al Varco del Paradiso.
Raggiunto il Varco della Rena (840 m. – sulle carte erroneamente indicato
come Varco del Pistone, il quale si trova invece circa 1 km più ad ovest), si
comincia a salire a sinistra le prime balze del massiccio, sbucando dopo
meno di mezz’ora sul primo cocuzzolo panoramico della cresta, che d’ora in
avanti seguiremo quasi integralmente.
Con facile arrampicata si superano vari tratti rocciosi a quota 1152 per
risalire poi faticosamente un ripido pendio erboso, interrotto in alto da un
piccolo camino in cui bisogna infilarsi togliendo lo zaino, ritornando in
cresta e passando fra due grossi blocchi (“La Porta del Paradiso”) si
raggiunge uno dei Ninni dell’Accellica a quota 1303. A questo punto la
cresta si interrompe e di fronte a noi un piccolo baratro ci divide da un altro
Ninno molto appuntito e assolutamente impraticabile. Non ci resta perciò che
piegare a destra per aggirarlo verso sud con molta attenzione lungo un infido
scivolo erboso molto esposto sul bosco sottostante. In questo punto, perciò,
incontreremo il primo cavo d’acciaio, posto come corrimano per una
maggiore sicurezza.
Si prosegue ancora su terreno erboso ripido e si sale poi arrampicando lungo
le facili rocce della costa della Melaina a quota 1398, con superbo panorama
sulle due cime dell’Accellica, del Terminio e delle valli sottostanti. A questo
punto le difficoltà diminuiscono, ma la cima nord è ancora lontanissima e
bisogna prima raggiungere l’incrocio del sentiero 104 che sale da Colla
Finestra. Quindi lungo di esso, dopo una semplice ma pur sempre faticosa
salita, raggiungiamo la cima est della vetta a quota 1658 per la dovuta sosta e
la firma sul libro, presumibilmente dopo oltre 4 ore dalla partenza.
Si scende poi l’affilata ma facile cresta est fino all’inizio del tratto ferrato,
dove bisogna indossare l’attrezzatura che servirà fino alla cima sud e
successivamente per scendere alla cresta della Savina.
La ferrata inizia lungo un piccolo salto di rocce rotte e taglienti per poi
contornare sempre verso sud le crestine che precipitano verso il colletto nord
del Varco del Paradiso.
Per raggiungere la cima del Ninno si affronta il ripidissimo pendio erboso
(45/60°)assicurati al cavo d’acciaio ed anche su questa mitica cima è
presente un libro di vetta, con poche firme rispetto alle due cime principali.
Non è stato possibile lo scavalcamento del Ninno in quanto le rocce del
versante sud sono molto instabili e fratturate e non garantivano sufficiente
tenuta, per cui bisogna ridiscendere al colletto nord e proseguire per via
ferrata affrontando un’esile cengetta franosa in piena parete e che costituisce
uno dei tratti più entusiasmanti del Sentiero del Paradiso.
Si superano delle piccole caverne alla base del Ninno e risalendo pochi metri
si esce al colletto sud del varco, dove è installata una catena per calarsi o
risalire dal versante nord e dove si trova il bivacco Valsavin, che sfrutta una
piccola grotta sotto la parete e lo stillicidio per raccogliere acqua, risorsa
molto preziosa a questa quota (circa 1500 m.).
Dal varco si continua a salire utilizzando il cavo d’acciaio e delle corde di
canapa molto più comode per tirarsi su a forza di braccia tra le ultime piante
abbarbicate al ripido pendio e dopo un breve traverso alla base di una
compatta parete si raggiunge il filo della cresta nel punto più aereo ed
affilato, da superare scavalcando il roccione che caratterizza la parte più
emozionante della ferrata. Si prosegue poi brevemente in piano seguendo il
cavo sul versante nord e risalendo quindi un ultimo dosso della cresta si
arriva all’ultimo tratto di cavo prima di raggiungere la cima sud, col
caratteristico contenitore rotondo del libro di vetta.
Per riprendere il sentiero 190 si ritorna poi alcuni metri indietro e si comincia
a scendere agevolmente lungo la cresta, affacciandosi dopo alcuni minuti al
belvedere del Varco del Paradiso, ammirando dal vero l’immagine che da
sempre è sulla copertina di ogni numero del notiziario del CAI di Salerno.
Dopo si continua per la cresta erbosa e quando diventa molto pendente
riprende il cavo d’acciaio superando dei piccoli gradini di roccia, tra alberelli
e detriti, fino a giungere su una paretina quasi verticale di terra e rocce che si
scende delicatamente uno per volta poiché cadono facilmente pietre.
Qui termina il cavo e le maggiori difficoltà e si riprende a scendere sempre
ripidamente fino alla selletta sotto la quota 1383 che si aggira a destra
proseguendo verso la Savina, che si raggiunge (dopo circa 8 ore dalla
partenza) con qualche saliscendi stando sempre sul versante che volge ad
Acerno. Dopo un ultimo sguardo alla maestosità dell’Accellica da questo
punto, ci dirigiamo rapidamente a valle, percorrendo la sterrata su cui passa
il sentiero 105 e lungo di esso arriveremo al noto valico delle Croci di
Acerno dove ci attende il pulmino che ci riporterà alle auto.
DISLIVELLO TOTALE : 1200 metri
DURATA : 9 ore (escluse le soste)
DIFFICOLTA’: EEA (casco, imbracatura, set da ferrata e guanti)
PARTENZA : ore 7:30 in auto da piazza della Concordia
RITORNO : ore 19:30 in pullman dalle Croci di Acerno a Casa Rocchi
Direttori di escursione :
Enzo Apicella ( 333.4741788 )
AE Sandro Giannattasio ( 339.4875688 )
AE-EAI Paolo Sarni ( 339.2132116 )