Aspetti Molecolari della Trombofilia-13 Mutazioni

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DiagnosiMolecolarediTrombofilia
EreditariamedianteAnalisidiMutazione
deiGenidelFattoreV,FattoreIIeMTHFR
AGT,ACE,FattoreXIII,PAI-1,HPA,HFE,
BetaFibrinogeno,ATR-1
RelazioneTecnica
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Sommario
TROMBOFILIA:ASPETTIMOLECOLARI............................................................................................................2
FATTOREVvariantediLeiden(G1691A)emutazioniY1702C,R306T(Cambridge),H1299R.......................3
PROTROMBINA–FATTOREIIMUTAZIONEG20210A....................................................................................3
MTHFR–GENEDELLAMETILENETETRAIDROFOLATOREDUTTASI.MUTAZIONIC677TEA1299C...............4
APOLIPOPROTEINAB(APOB):MUTAZIONER3500Q....................................................................................5
FATTOREXIII:POLIMORFISMOVAL34LEU(V34L).........................................................................................5
BETAFIBRINOGENO(FGB):POLIMORFISMO-455G-A..................................................................................5
HUMANPLATELETALLOANTIGENS(HPA):POLIMORFISMOLEU33PRO.......................................................6
INIBITOREDELL'ATTIVATOREDELPLASMINOGENODITIPO1(PAI-1):POLIMORFISMO1BPDEL/INS
4G/5G............................................................................................................................................................6
ANGIOTENSINCONVERTINGENZYME(ACE):POLIMORFISMOI/D...............................................................6
ANGIOTENSINOGENO(AGT):VARIANTEM235T...........................................................................................7
ATR-1(Recetoredell’angiotensinaII)............................................................................................................8
ANALISIDELLEMUTAZIONI:TECNOLOGIAUTILIZZATA...................................................................................8
BIBLIOGRAFIA...................................................................................................................................................9
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TROMBOFILIA:ASPETTIMOLECOLARI
Pertrombofiliaereditariasiintendonoquellecondizionipredisponentiadunaumentatorischiodimalattia
tromboembolicavenosa(TEV)e,inalcunecondizioni,ancheditrombosiarteriosa.Sebbenel’introduzione
sistematicadimisurediprevenzionedeltromboembolismovenosoabbiaridottonegliultimiannil’incidenza
deglieventipost-operatori,tuttaviarimangonocomunquealtil’incidenzatotale,laprevalenzaelamortalità
pertromboembolismovenoso.Attualmentesistimachel’incidenzanellapopolazioneoccidentalesidi1caso
su 1000 abitanti all’anno mentre la mortalità nei pazienti con EP si attesta intorno al 15%. Tali eventi si
verificano principalmente a causa della natura silente di tale complicanza e alla scarsa specificità nella
presentazioneclinica.Diventapertantodifondamentaleimportanzalapossibilitàdiindividuareisoggettia
rischio definendo le migliori indicazioni per uno screening di popolazione che tengano conto
contemporaneamentedell’efficaciadelloscreeningmaanchedeisuoicostiedellasuasostenibilità.
Dagli anni '90 sono stati osservati dei difetti genetici definiti polimorfismi predisponenti alla trombosi.
Quando è presente una mutazione severa, il fenotipo emergente è fortemente diverso dal wild type e
facilmente identificabile. Nella pratica clinica si possono osservare varianti genetiche che esprimono un
fenotiposololeggermentediversodalnormale,tantodanonessereclinicamentericonoscibile.Lapresenza
contemporanea di altre varianti nell'ambito della medesima via metabolica e/o di fattori ambientali può
determinare il superamento di una soglia, con la comparsa del fenotipo "malattia". La trombofilia è da
considerare come un complesso multifattoriale nel quale interagiscono diverse componenti genetiche e
ambientali.
Alcune di queste componenti genetiche polimorfiche sono state identificate e ancora oggi ne vengono
descrittediverseepossonoessereraggruppatein3principalicategoriedirischio:alto,moderatoebasso.
Unrischioaltoèassociatoadalcunemutazionicheportanoadundeficitdianticoagulantinaturali(Es.deficit
di antitrombina III, proteina C e proteina S) ma sono condizioni estremamente rare nella popolazione
generaleconunaprevalenzadello0,02-0,5%.
Altre mutazioni, invece, considerate come fattori di rischio moderati, si riscontrano nella popolazione
generaleconunaprevalenzamaggiore.
Traifattoridirischiomoderatotroviamo:
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FATTOREVvariantediLeiden(G1691A)emutazioniY1702C,R306T(Cambridge),H1299R
L’osservazione che alcuni plasmi resistevano all'azione della proteina C attivata (activated protein C
resistance,APCR),haportatoallascopertadelFVLeiden,unfattoreVanomalocaratterizzatodaresistenza
all'inattivazioneindottadallaproteinaCattivata.Lamutazionecausalasostituzionediun'adeninaconuna
guaninanelnucleotide1691delgenedelfattoreV,cheinducelasostituzionediun'argininaconunaglicina
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inposizione506dellamolecoladelfattoreV(cioèinunodeitresitidelfattoreVchevengonoclivatidalla
proteinaCattivata).TalefattoreVanomalo(definitofattoreVLeiden,dallacittàdoveèstatoscoperto)è
pertanto in gran parte insensibile all'azione inibitrice della proteina C e costituisce un fattore ad attività
protrombotica. Il fattore V di Leiden ha una prevalenza del 5% nella popolazione generale mentre si
riscontranel20%deipazienticonuneventoditrombosivenosaenel50%deipazienticontrombofilia
familiare.InItalialafrequenzadiportatoridellamutazioneineterozigosièparial2-3%,mentreinomozigosi
lamutazionehaun’incidenzadi1:5000.Isoggettieterozigotihannounrischio8voltesuperioredisviluppare
una trombosi venosa, mentre gli omozigoti hanno un rischio pari ad 80 volte. Tale evento trombotico è
favoritoinpresenzadialtrecondizionipredisponentiqualilagravidanza,l'assunzionedicontraccettiviorali
(rischioaumentatodi30volteneglieterozigotiedialcunecentinaianegliomozigoti),gliinterventichirurgici.
In gravidanza una condizione genetica di eterozigosi per il Fattore Leiden è considerata predisponente
all'abortospontaneo,allaeclampsia,aidifettiplacentari,allaSindromeHELLP(emolisi,elevazioneenzimi
epatici,piastrinopenia).LamutazionedelFVdiLeidenèassociataatrombosivenosaprofondausualmente
allegambe,altrisitisonopiùinsoliti.Lemanifestazioniclinichepossonoessereinfluenzatedalnumerodegli
alleli interessati (le mutazioni in omozigosi portano ad un rischio molto maggiore), da altre varianti
polimorfichepredisponenti,fattoriditrombofiliaacquisitacomelapresenzadianticorpiantifosfolipidi,alti
livellidifattoreVIII,neoplasienonchédallapresenzadifattoricircostanzialidirischio:viaggi,cateterivenosi
centrali,gravidanza,usodicontraccettiviorali,terapiasostitutiva(HRT)echirurgiamaggiore.
Oltre che come test di conferma nei casi di test coagulativi alterati, c’è un consenso generale nel
raccomandareiltestmolecolareneicasidi:
-
unaTEVsenzaaltrecauseadognietàmasoprattuttose<50anni;
unastoriaditromboemboliavenosaricorrente;
trombosivenosainsitiinusuali(adesempio,levenecerebrali,mesenteriche,portaleedepatica);
unaTEVdurantelagravidanzaoilpuerperio;
unaTEVvenosaassociataall'usodicontraccettivioralioterapiaormonalesostitutiva
unaTEVinunindividuoconunfamiliarediprimogradoconTEVprimadell'etàdi50anni
PROTROMBINA–FATTOREIIMUTAZIONEG20210A
La protrombina o fattore II della coagulazione svolge un ruolo fondamentale nella cascata coagulativa in
quanto la sua attivazione in trombina porta alla trasformazione del fibrinogeno in fibrina e quindi alla
formazionedelcoagulo.Èstatadescrittaunavariantegeneticacomunenellaregionenontrascrittaal3'del
genecheèassociataadelevatilivellidiprotrombinanelplasmaconconseguentesbilanciamentoinsenso
pro-trombotico.IlpolimorfismoinquestocasoèunasostituzionediunnucleotideGconunaAnellaregione
3'nontradotta(20210G>Aoc.*97G>A).Inquestocasoanchesenonc'ècambiamentoamminoacidicola
mutazioneinteressaunaregionecheèsicuramentecoinvoltanellaregolazionepost-trascrizionaleeagisce
aumentandolastabilitàdell'RNAmessaggerooconunamaggioreefficienzaditrascrizione.Latrasmissione
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è autosomico dominante a penetranza incompleta. L’espressione clinica della trombofilia legata alla
mutazione della protrombina è variabile; molti individui eterozigoti o omozigoti per la 20210 G>A non
sviluppanomaitrombosimentrealcunieterozigotirimangonoasintomaticifinoall'etàadultaealcunihanno
tromboemboliaricorrenteprimadei30anni.IlrischiorelativodiTVPnegliadultieterozigotiperl'allele20210
G>Aèda2a5volteaumentato;neibambini,ilrischiorelativoditrombosièdi3-4voltemaggiore.
Nellapopolazionegeneralelafrequenzadellamutazione20210G>Aèdicircail2-5%mentresiriscontranel
5-15%deipazienticontrombosivenosaprofonda.
C’èungeneraleconsensonelraccomandarel'esecuzionedeltestneiseguenticasi:
-primaTEVesitataprimadei50anni
-unastoriaditromboemboliavenosaricorrente
-trombosivenosainsitiinusualicomevenecerebrali,mesenterica,portaleodelleveneepatiche
-TEVdurantelagravidanzaoilpuerperio;
-TEVassociataconl'usodicontraccettivioralioterapiaormonalesostitutiva
-unprimoepisodiodiTEVatutteleetàinunindividuoconunmembrodiprimogradodellafamigliacheha
avutounTEVprimadi50anni.
Traifattoridirischiopiùbassi:
MTHFR–GENEDELLAMETILENETETRAIDROFOLATOREDUTTASI.MUTAZIONIC677TE
A1299C
Questo enzima è uno dei 4 enzimi che intervengono nella trasformazione dell' omocisteina in metionina,
reazionechesiverificadurantelasintesidelDNAeacuipartecipanolavitaminaB12,lavitaminaB6el'acido
folico.Talereazioneimpediscel'aumentodellaconcentrazioneplasmaticadell'omocisteina,chesepresente
adelevateconcentrazioni,determinaungravedannoendoteliale,condizionepredisponentelosviluppodi
trombosiarteriose.L’omocisteinaèunaminoacidosolforato,intermediometabolicodelmetabolismodella
metioninaedellacisteina.Laconversionedell'omocisteinaametionina(processodirimetilazione)olasua
conversioneacisteina(transulfurazione)rappresentanoleprincipaliviemetabolicheingradodimantenerne
l'omeostasi.Ilrilasciocontrollatonelcircoloematico,d'altraparte,consentedimisurarneleconcentrazioni
plasmatiche, che rappresentano un accurato indice dello stato dell'omocisteina tissutale. Un marcato
incremento di questo aminoacido è presente in una malattia genetica autosomica recessiva causata dal
deficit dell'enzima Cistationina-beta-sintetasi; le concentrazioni plasmatiche in questo caso sono molto
elevate (> 100 μM) tanto da superare la soglia di escrezione renale e causare la presenza di questo
aminoacidonelleurine.
Alcuni polimorfismi genetici sono stati descritti in associazione all'iperomocistinemia nel gene MTHFR:
c.677C>T,sepresenteinomozigosi,eineterozigosicompostacon1298A>G.Ilprimopolimorfismoèstato
associatoallacosìdetta"variantetermolabile"delgenecioèunaproteinaconattivitàenzimaticadiminuita
seespostaalcalore.Questoenzimafapartedelciclodeifolati,cofattoridell'enzimaMS(metioninasintetasi)
checatalizzalaconversionedaOmocisteinaaMetionina.
Anchesenonc'èancoraconcordanzatragliautorisuseequandoeseguireiltestgenetico,bisognatener
presenteche:
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èutilesapereseun'iperomocisteinemiapuòesseredovutaallemodulazioninongeneticheedessere,
quindi,inalcunicasitransitoria,oppureaunapredisposizionegenetica.
può essere utile per il clinico, in alcuni casi selezionati, sapere se quel paziente, con una
omocistinemia normale, ha un rischio di sviluppare una iperomocistinemia nell'arco della vita
(correlazioneconl'età)acausadellapredisposizionegenetica.
APOLIPOPROTEINAB(APOB):MUTAZIONER3500Q
LeapolipoproteinesonodelleproteineappartenentiaicomplessiVLDLeLDL(VeryLowDensityLipoproteins
eLowDensityLipoproteins)esonoresponsabilidellasolubilitàdeilipidinelsangueedellororiassorbimento
nelle cellule. In particolare, l’apolipoproteina B-100 (Apo B-100) è necessaria per la solubilità e il
riassorbimento del colesterolo. Il complesso Apo B-100- colesterolo viene riconosciuto dai recettori di
membranaLDLequindiriassorbitonellecellule.Ilgenechecodifical’ApoB-100èsoggettoapolimorfismidi
cui,ilpiùfrequente(R3500Q),provocaunadiminuzionedell’affinitàdellegameApoB-100-“recettoreLDLdi
membrana”.L’ApoB-100mutatarestaliberanelsangue,causandoun’ipercolesterolemiaedunaumento
delrischiodiformazionediplaccheostruttive.Inoltrelamutazionediquestaproteinaèunimportantefattore
dirischioperlosviluppodell’arteriosclerosiprecoceedelledeficienzecoronarichearteriose(coronaryartery
disease, CAD). È stato dimostrato che il 3.5% dei casi di ipercolesterolemia ha come causa primaria una
mutazionesulgenedell’ApoB-100.QuestotipodimutazioneèconosciutaclinicamenteanchecomeFamilial
Defective apolipoprotein B-100 (FDB). Studi su pazienti con FDB hanno dimostrato che il loro livello di
colesteroloèmediamentedi8mmol/l,
mentreilvalorenormaleèminoredi5.2mmol/l.Lamutazionediquestogene,chesitrovasulcromosoma
2, provoca nella proteina una sostituzione dell’aminoacido Arginina con una Glutamina in posizione 3500
(R3500Q);questoscambiofraaminoacidihacomeconseguenzauncambiamentodellaconformazionedella
strutturaterziariadell’ApoB-100,nellazonadiriconoscimentoperilrecettoreLDL.Ladiminuzionediaffinità
fraApoB-100erecettoreLDLpuòesseresuperioreal20%neipazientiomozigoti.Laprevalenzadiquesta
mutazionenellapopolazionecaucasicavariada1:700a1:500.
FATTOREXIII:POLIMORFISMOVAL34LEU(V34L)
Uno stato di omozigosi per un particolare polimorfismo del gene del Fattore XIII (F13A1), consistente in
transizioneG->Talivellodell'esone2delgene,conconseguentevariazioneaminoacidicaleucina->valinaa
livello del codone 34, che è molto prossimo al sito di attivazione della trombina, è stata associata a un
aumento elevato dell'attività di questo enzima. La presenza di tale mutazione in omozigosi, quindi,
rappresenterebbeunfattoreprotettivocontrotrombosivenose.
BETAFIBRINOGENO(FGB):POLIMORFISMO-455G-A
UnpolimorfismopresentenellaregionepromotoredelgenedelbetaFibrinigeno(FGB),consistenteinuna
transizioneG->Ainposizionenucleotidica-455,èassociatoconlivelliplasmaticielevatidiFibrinogeno.van't
Hooft(1999)ArteriosclerThrombVascBiol19,3063
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HUMANPLATELETALLOANTIGENS(HPA):POLIMORFISMOLEU33PRO
LaglicoproteinaIIIa(GPIIIa)oHumanPlateletAlloantigens(HPA),appartieneallafamigliadelleintegrineed
è una proteina di membrana, presente sui trombociti. Durante il processo di coagulazione del sangue la
GPIIIa, forma un complesso con la subunità GPIIb, viene attivata e si lega al fibrinogeno e al fattore von
Willebrand(vWF).Questomeccanismopermetteaitrombocitiadiacentidilegarsifraloroperformareun
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coagulo.LagenotipizzazionegenechecodificalaGPIIIa,ITGB3,permettedidistinguereledueformealleliche
Pl(A1) o HPA1a e Pl(A2) o HPA1b determinate dal polimorfismo Leu33Pro, consistente in una variazione
nucleotidica da T(A1) a C (A2) in posizione 1565, esone 2 del gene ITGB3, con conseguente variazione
aminoacidicaLeu->Proalivellodelcodone33.
LavariantePlA2daorigineaunaproteinachepresentaunaconformazionediversarispettoallaproteinanon
mutata(wild-type).Questocambiamentodellastrutturadellaproteina,hacomeconseguenzaunaumento
dell’affinitàfrailfibrinogenoelaGPIIIapredisponendoadunincrementodelrischiodiformazioneditrombi.
È stato pure dimostrato che questo polimorfismo è associato ad un aumentato rischio di contrarre
determinate patologie cardiache, come l’infarto del miocardio, eventi coronarici acuti e trombosi
coronariche.Recentistudimostranocomevisiaun’interferenzadell’allelemutato(PlA2oHPA1b)sullaGPIIIa
conalcunimedicinalisiaagonisticheantagonistidellaGPIIIa.Inparticolarelepiastrinediindividuiportatori
dell’allelemutatoPlA2oHPA1brisultanomenoinibitedall’anticorpomonoclonaleAbcximab(ReoPro®)con
unaconseguenteaggregazionepiastrinicaaumentata.Questoportaadunavariabilitàinterindividualenella
funzionepiastrinica,considerataunfattorepredittivoindipendenteperilrischiodieffettisecondarimaggiori
dopoPercutaneousCoronaryIntervention.
In terapia con Aspirina, i portatori della mutazione PlA2 o HPA1b necessitano di un dosaggio di 10 volte
inferiorerispettoagliindividuinormali(wild-type).Lamutazione(PlA2oHPA1b)haunaprevalenzadel15%
inEuropaeraggiungevaloridel25%negliStatiUniti.
INIBITOREDELL'ATTIVATOREDELPLASMINOGENODITIPO1(PAI-1):POLIMORFISMO1BP
DEL/INS4G/5G
L'inibitoredell'attivatoredelplasminogenoditipo1(PAI-1)rappresentailprincipaleinibitoredelprocessodi
attivazione del plasminogeno nel sangue. È noto che esso contribuisce alla formazione del trombo e,
conseguentemente,all'insorgenzaeallosviluppodipatologiecardiovascolarisiaacutechecroniche.Ilivelli
plasmatici di PAI-1 sono regolati geneticamente ma, soprattutto, sono correlati ad una serie di fattori di
rischioperl'aterosclerosiquali,ipertrigliceridemia,diabete,edinsulino-resistenza.
AlivellodellaregionepromotoredelgenePAI-1èpresenteunpolimorfismodeltipoinsezione/delezionedi
unaG(4G/5G).Alcunistudihannodimostratocheilgenotipo4G/4Gèassociatoalivelliplasmaticielevatidi
PAI-1, con conseguente rischio di malattie coronariche, e nelle donne in gravidanza aumentato rischio di
preeclampsia.
ANGIOTENSINCONVERTINGENZYME(ACE):POLIMORFISMOI/D
L’enzima Angiotensin-Converting-Enzyme (ACE) gioca un ruolo chiave nella regolazione del tono dei vasi
sanguigni, trasformando l’Angiotensina I nel potente vasocostrittore Angiotensina II e inattivando il
vasodilatatore bradichinina. A livello dell'introne 16 del gene ACE è presente un polimorfismo del tipo
Inserzione/Delezione(I/D).Talepolimorfismoèdovutoallapresenza(alleleI-Insertion)oassenza(alleleDDeletion)diunasequenzaripetutaAludi287bp,epuòprodurretredifferentigenotipi:
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II=Inserzioneinomozigosi
ID=EterozigosiperInserzione/DelezioneDD=Delezioneinomozigosi.
Differenti studi hanno dimostrato come pazienti con genotipo DD avessero una concentrazione doppia
dell’enzimarispettoaipazienticongenotipoII.Inoltreèstatodimostratochel’alleleDhaunafrequenza
moltopiùaltaneipazienticonmalattiecoronarichecomeinfarti,stenosicoronariaeipertrofiaventricolare
sinistrarispettoaigruppidicontrollo.InoltreilrischiodovutoallaformaDDèindipendentedairischiclassici
comeipertonia,iperlipidemia,diabeteefumo.
Laconcentrazionedell’ACEnelplasmavienedeterminataprincipalmenteneisospettidisarcoidosi(Morbus
Besnier, Boeck e Schaumann) dove il tasso è elevato. Si è pure consigliato di correlare la concentrazione
dell’enzima con il genotipo del paziente (che è associato a concentrazioni diverse dell’enzima), per poter
determinaredegliintervallidiriferimentogenotipo-specifici.Ivalorinormalisonodefiniticosìinmanierapiù
stringente e di conseguenza la sensibilità diagnostica della concentrazione plasmatica dell’ACE per la
sarcoidosiaumentanotevolmente.
ANGIOTENSINOGENO(AGT):VARIANTEM235T
IlgeneAGTcontrollalaproduzionediangiotensinogeno,unaproteinachesvolgeunruolodeterminantenel
sistemarenina-angiotensina(RAS),sistemaquestocheregolalapressionearteriosaequindilafunzionalità
cardiaca.InalcunepersoneilRASèiperattivo,provocandoquindiproblemialcuoreepressionearteriosa
alta. L'alterazione (mutazione) di una regione specifica del gene AGT è associata ad un elevato rischio di
insorgenzadipatologiecardiovascolariedialcuneformediipertensione.
IlgeneAGT,inunadeterminataregione,presentaduevarianti(polimorfismo),denominateTed
M. Quando è presente la variante T, l'aminoacido metionina è sostituito dall'aminoacido treonina nella
posizione 235 del polipeptide angiotensinogeno, da cui la designazione M235T. Poiché ciascun individuo
ereditaunacopiadelgenedaciascungenitore,eglipotràpresentareduecopiedellavarianteT(individuo
T/Tomozigote);unacopiadiciascunadelleduevarianti(individuoT/Meterozigote);oppureduecopiedella
varianteM(individuoM/Momozigote).
La forma T235 del gene (cioè la presenza dell'aminoacido treonina a posto dell'aminoacido metionina in
posizione235)èassociataconunincrementodelrischiodipatologieacaricodellearteriecardiacheecon
alcuneformediipertensione.
Il test molecolare assume un'importanza fondamentale nella diagnosi precoce delle CVD. Il polimorfismo
T235,inparticolare,sièrivelatounimportantefattoredirischioperlosviluppodipatologiecardiacheedi
alcuneformediipertensione.
Diversistudihanno,infatti,dimostratocheilrischioipazientichepresentanounaformaalteratadelgene
AGT (genotipo T/T) hanno un rischio circa 3 volte maggiore di sviluppare patologie cardiovascolari, quali
coronopatie, infarti miocardici, arteriosclerosi e cardiomiopatie ipertrofiche, rispetto ai pazienti con gene
normale. Il test molecolare, inoltre, identifica i soggetti che presentano una forma di ipertensione sodio-
sensibile(pazienticongenotipoT/T).Questipazientipossonoquinditrarrenotevolibeneficidall’applicazione
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di una strategia terapeutica che riduce l’apporto di sodio nella dieta, raggiungendo una significativa
diminuzionedellapressionearteriosasenzalanecessitàdiricorrereadunaterapiafarmacologica.
L'analisi del gene AGT può inoltre aiutare i medici ad individuare una adeguata terapia da adottare
prevedendo la risposta dei pazienti ai trattamenti terapeutici con agenti antiipertensivi. Nei pazienti che
presentanoungenotipoT/TeT/M,adifferenzadiquellicongenotipoM/M,siosserva,infatti,un'evidente
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riduzione della pressione del sangue, sia sistolica che diastolica, in risposta all’uso di ACE -inibitori
(AngiotensinConvertingEnzyme).
ATR-1(Recetoredell’angiotensinaII)
ATR-t insieme ad AGT e ACE e coinvolto nel sistema renina-angiotensina aldosterone e quindi nella
regolazionedellapressionesanguigna.IIruolodiATR-1equellodimediarel'attivitàdell'angiotensinaII,e
pertalemotivoestatoampiamentestudiato.Inparticolare,iipolimorfismoAlI66C(varianteC),rispetto
allacondizionenormale(varianteA),estatopiuvolteassociatoall'ipertensione.L'interazionetraATR-1ed
ACE determina I' insorgenza di implicazioni cliniche. lnfatti, e stato dimostrato che in condizione di
eterozigosi dei geni ATR-1 (eterozigote NC) e ACE (eterozigote 1/0), essi interagiscono sinergicamente
aumentando ii rischio di infarto miocardico che incrementa ulteriormente quando ii polimorfismi sono
presentiinomozigosi(ATR-1:CICeACE:D/D).Riassumendo:genotipoA/A:statonormale:genotipoA/C:
condizionedirischio;genotipoCIC:rischiopiùelevato.
ANALISIDELLEMUTAZIONI:TECNOLOGIAUTILIZZATA
Perlaricercadellemutazionidescrittesiesegueinizialmenteunareazioneenzimaticadiamplificazionedel
DNA,conosciutacomePolymeraseChainReaction(PCR),checonsentediamplificareinvitrounaspecifica
regionedellamolecola,copiandolainvariefasisuccessive,finoadottenernemilionidicopie.
Successivamente i prodotti di PCR così ottenuti vengono sottoposti ad analisi di sequenza automatizzata
mediantel'impiegodiunsequenziatoreautomaticoatecnologiafluorescente.L'analisidimutazioneviene
effettuatamedianteanalisicomparativatralesequenzaottenuteperilcampioneinesameelesequenzedi
riferimentodeigeniinvestigati,depositateneldatabaseinternazionaleGeneBank.
AttualmentelatecnicadisequenziamentoSangerrappresentailGOLDSTANDARDincampodiagnosticoper
la ricerca di mutazioni perché è l’unica tecnica che consente di rilevare mutazioni con un’accuratezza
maggioredell99,99%.Sebbenesiapossibilerilevaremutazioniancheconaltretecniche(Utilizzodisonde
fluorescenti,analisidellecurvedimelting,Nextgenerationsequencing,…)tuttaviailmetodoSangerrimane
l’unico metodo con le più elevate sensibilità e specificità tanto da dover essere utilizzato a supporto e
riconfermadellemutazionirilevateconglialtrimetodi.
L’accuratezza del sequenziamento Sanger, inoltre, può essere monitorata attraverso la valutazione del
QualityValuecheèun’espressionedellaprobabilitàdierrorediunasequenzaechepuòessereimpostato
inmanierataledaridurrelaprobabilitàdierroreamenodello0,01%.
L’analisi genetica dei fattori predisponenti alla trombofilia, rispetto ai test coagulativi funzionali, ha il
vantaggiodinonrisentiredellealterazionichesiverificanoinmodoaspecificodurantelafaseacutadiun
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eventotrombotico,durantelaterapiaanticoagulante,durantelafaseacutadialtrepatologie,durantela
terapiaestroprogestinica,ingravidanzaeinpresenzadiepatopatie.
Lo screening genetico permette quindi di ottenere un risultato e un’indicazione diagnostica che non
risentono di interferenze dovute a terapie o fasi acute di patologie o dell’evento trombotico stesso,
azzerandoquindilanecessitàdellaripetizionedegliesamiconunconseguenterisparmiosuicosti.
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