La rinite allergica
Cosa si intende per rinite allergica?
La primavera è ormai alle porte e con se porta
non solo temperature miti o nuovi colori ma
anche, aimhè, qualche patologia.
Per questo oggi voglio parlarvi di una malattia
che
interessa
molti
pazienti
in
questa
stagione: la rinite allergica.
Si tratta infatti di un problema sanitario globale
che colpisce una importante porzione di
popolazione, dal 5 al 35%, con una tendenza
all’aumento.
Figura 1
paziente
http://healthmad.com/
con
rinite
allergica.
Da
Non si tratta di una malattia grave, sebbene influisca sulla vita sociale alterando, inoltre, le
prestazioni scolastiche e lavorative con costi socio-sanitari rilevanti.
Da punto di vista del meccanismo patologico consiste in un’infiammazione (reazione IgE
mediata) della mucosa del naso conseguente all’esposizione ad un sostanza allergizzante
(allergene).
Come si manifesta?
La
rinite
allergica
è
caratterizzata clinicamente da
alcuni
sintomi
tipici:
nasale
acquoso
starnuti,
prurito
scolo
(rinorrea),
nasale
,
ostruzione respiratoria nasale,
congiuntivite
concomitante,
reversibili spontaneamente o in
seguito a terapia. I possibili
sintomi oculari associati, che nel
Figura 2 paziente con oculorinite. Da http://www.soyouwanna.com/
loro complesso definiscono la cosiddetta congiuntivite allergica, sono: lacrimazione e
iperemia oculare.
Vi sono poi manifestazioni meno frequenti che, sebbene non tipiche, possono arricchire il
già descritto corteo sintomatologico: sintomi unilaterali, ostruzione respiratoria nasale
isolata, rinorrea muco purulenta (non più sierosa), rinorrea posteriore isolata, dolore,
perdita dell’olfatto (anosmia) e perdita di sangue dal naso ricorrente (epistassi).
La rinite allergica si definisce lieve quando non determina un disturbo del sonno, una
limitazione delle attività quotidiane, quando non presenta sintomi definibili realmente
fastidiosi e quando consente lo svolgersi di una normale attività scolastica o lavorativa.
Qualora non fossero rispettate tali condizioni si definisce moderata-grave. Inoltre può
essere intermittente, se perdura meno di 4 settimane o meno di 4 giorni/settimana, oppure
persistente.
Infine occorre ricordare che la rinite è spesso associata alla sinusite, cioè la patologia
infiammatoria dei seni paranasali, delineando il quadro clinico definito rinosinusite.
Come diagnosticarla?
Una corretta diagnosi deve partire dal
riscontro dei sintomi sopra menzionati,
associati
alla
meccanismo
dimostrazione
che
del
determina
infiammazione del naso, cioè la cosiddetta
reazione IgE mediata. Tale rilievo potrà
essere fatto con differenti metodiche che
spaziano dal Prick test (sempre di prima
scelta) sino alla ricerca delle IgE nasali. Vi
è poi la possibilità di test aggiuntivi e/o per
la
diagnosi
differenziale
con
altre
situazioni morbose. Tra queste sono da
Figura 3 aspetto ipertrofico del turbinato inferiore di sinistra
in paziente con rinite allergica. Da www.medscape.com
menzionare la rinoscopia anteriore, l’endoscopia nasale, il test per valutare la funzione
muco-ciliare, la rinomanometria, la citologia nasale.
In ogni caso, se riscontate i sintomi descritti rivolgetevi al proprio medico che saprà il
corretto percorso diagnostico.
Come si cura?
Una volta in possesso di una diagnosi chiara, la prima cosa da fare sarà procedere (se
possibile) all’allontanamento dell’allergene. Inoltre di dovrà impostare una valida terapia
con antistaminici orali o locali (topici) di II generazione. Questi sono dimostrati efficaci
nella riduzione della rinorrea, degli starnuti e del prurito nasale. Inoltre, alcuni di essi,
possiedono attività anti infiammatoria e agiscono parzialmente anche sull’ostruzione
nasale.
I farmaci tuttavia i più efficaci sono rappresentati dagli steroidi nasali. I primi benefici sui
sintomi sono avvertibili dopo 12 ore dalla loro somministrazione, sebbene il massimo
effetto richieda 24-48 ore. Inoltre le molecole più recenti (mometasone furoato e fluicasone
fuoroato) hanno dimostrato di poter incidere anche sugli eventuali sintomi oculari
concomitanti.
Da evitare inoltre l’uso di steroidi sistemici per lunghi periodi così come i decongestionanti
nasali topici che possono essere impiegati (solo al di sopra dei i 12 anni) per brevi periodi
in caso di ostruzione nasale severa. E’ possibile l’utilizzo anche di decongestionanti orali
nell’adulto, ma si vede tenere presenti che gli effetti collaterali sono frequenti.
Inoltre, se la rinorrea è molto importante, è possibile l’utilizzo dell’ipratropio. Infine, se
coesiste asma bronchiale, saranno impiegabili i farmaci antileucotrienici.
Un capitolo a parte è rappresentato dalla immunoterapia allergene specifica, il cosiddetto
“vaccino”. Questo tipo di terapia può essere somministrato per via sublinguale o per via
sottocutanea. Si tratta di una terapia efficace per il trattamento di rinite e di asma, che
deve partire da una diagnosi precisa di malattia (IgE mediata). Nel caso della
somministrazione per via sottocutanea può comportare un certo rischio, mentre la via
sublinguale ha dimostrato di possedere un profilo di sicurezza molto buono. E’ importante
conoscere che è l’unica terapia che è realmente in grado di modificare la storia della
malattia consentendo, inoltre, di ridurre il rischio di insorgenza successiva di asma e la
comparsa di nuove allergie. In aggiunta, gli studi hanno dimostrato che il “vaccino” ha
dimostrato di mantenere l’efficacia clinica per vari anni dopo la sospensione.
Infine occorre ricordare che non tutti i pazienti con rinite moderata/severa possono
raggiungere un controllo ottimale dei sintomi nonostante una ottimale terapia e che il
trattamento deve essere assolutamente personalizzato. Per questo, prima di assumere un
qualsiasi farmaco recatevi dal vostro medico che saprà indirizzare le vostre scelte verso le
migliori possibilità di cura per il vostro caso specifico.
Bibliografia
Linee guida Progetto LIBRA: http://new.progettolibra.it/