UNIVERSITA’ DI PISA TRIGGER POINT DIGITOPRESSIONE E TRATTAMENTO MIOFASCIALE DOTT.SSA SIMONA BRASCHI Le dimensioni di un nodulo di trigger point variano in rapporto con le dimensioni, la forma e il tipo di muscolo in cui si è sviluppato Simeon Niel-Asher,Trigger point guida pratica, Edi Ermes, Milano, novembre 2007 Un trigger point miofasciale è la zona (nodulo palpabile)in qualunque banda dove la dolorabilità locale raggiunge il suo massimo. La zona è: dolorosa alla compressione evoca un caratteristico dolore proiettato (target area) limitazione funzionale debolezza muscolare segni cutanei (panniculosi e dermografismo) fenomeni riferibili al sistema nervoso autonomo (eccessiva lacrimazione,aumentata secrezione nasale, pelle d’oca, alterazioni della sudorazione,visione offuscata, congiuntivite e ptosi(caduta palpebre) Il dolore da Trigger Points è un dolore continuo e profondo che crea molta sofferenza Simeon Niel-Asher,Trigger point guida pratica, Edi Ermes, Milano, novembre 2007 TRIGGER POINTS MIOFASCIALI ATTIVI Proiettano il dolore a riposo e/o durante il movimento, con una distribuzione topografica specifica per quel muscolo, non seguendo nessuna mappa metamerica(aree di dolore comuni ma non immutabili) sempre dolenti alla palpazione impediscono il completo allungamento del muscolo provocano un risposta contrattile localizzata (RCL) danno il segno del “salto” quando adeguatamente stimolati (il paziente sobbalza) Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007 . TRIGGER POINTS MIOFASCIALI LATENTI (INATTIVI) Non provocano dolore a riposo sono dolorabili alla palpazione. Possono avere tutte le altre caratteristiche cliniche dei trigger points attivi. Possono essere attivati da:sovraccarico acuto, cronico, raffreddamento,accorciamentoprolungato del muscolo,patologia virale. Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007 TRIGGER POINTS MIOFASCIALI PRIMARI (CENTRALI) La loro presenza non dipende dall’attività di altri Trigger Points. Si sviluppano principalmente al centro del ventre muscolare(placca motrice) SATELLITI (SECONDARI) Si trovano nella zona di proiezione di altri Trigger Points(linee di stress fasciali). (Il trigger point primario è la chiave dell’intervento terapeutico). TRIGGER POINT NEI PUNTI DI ATTACCO Si sviluppano lungo l’area in cui il tendine si inserisce sull’osso(area tendineo-ossea) Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007 SVILUPPO DEI TRIGGER POINTS I TP miofasciali si sviluppano nei sarcomeri caratterizzati da eccesso di attività (sovraccarico acuto o cronico) Il mantenimento della contrazione del sarcomero porta ad una mancata ricaptazione degli ioni calcio all’interno del reticolo sarcoplasmatico con aumento del normale rifornimento di ATP. -vasocostrizione locale con ischemia locale -aumento del rilascio di acetilcolina da parte della terminazione nervosa -accorciamento e contrattura permanente del sarcomero L’Ischemia locale muscolare stimola il rilascio di mediatori algogeni (prostaglandine, istamina, chinine) che sensibilizzano le fibre nervose afferenti al muscolo. Queste fibre sensibilizzate spiegano la dolorabilità locale dei TP. I mediatori algogeni stimolano il sistema nervoso autonomo a secernere più acetilcolina. Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007 OBIETTIVITA’ CLINICA: RICERCA DEI TRIGGER POINTS MIOFASCIALI ANAMNESI GENERALE E LOCALE (parlare con il paziente) •esame obiettivo generale e neurologico •valutazione muscoloscheletrica: postura, funzione e biomeccanica articolare, forza muscolare e squilibri muscolari PALPAZIONE MUSCOLARE •Palpazione a pinza •Palpazione a piatto Travell JG & Simons DG: Dolore muscolare diagnosi&terapia, punti trigger. Ghedini editore.Milano. 1986 RICERCA DEI TRIGGER POINTS MIOFASCIALI PALPAZIONE PALPAZIONE A PIATTO (Flat palpation) Eseguita con la falange distale(polpastrello Pollice-indice)con movimento trasversale, perpendicolare rispetto alla lunghezza e al decorso delle fibre del muscolo. PALPAZIONE A PINZA (Pincer palpation) Il ventre del muscolo viene schiacciato tra le dita con movimenti di rotolamento avanti e in dietro. Travell JG & Simons DG: Dolore muscolare diagnosi&terapia, punti trigger. Ghedini editore.Milano. 1986 RICERCA DEI TRIGGER POINTS MIOFASCIALI Posizionare il paziente in una posizione confortevole che permetta al muscolo interessato di essere rilassato. Se la zona lo consente mettere in tensione il segmento interessato a circa 2/3 della normale distensibilità di un muscolo. Si palpa lungo la bandeletta contratta per localizzare la zona di massima dolorabilità che si percepisce come un nodulo o banda tesa di consistenza e dimensione variabile. Con la pressione si dovrebbero riprodurre i sintomi riferiti dal paziente. Si mantiene fermamente la pressione su tale zona per evidenziare la distribuzione topografica del dolore, il segno del salto e la RCL (risposta contrattile localizzata) di breve durata in quel segmento esplorato. Generalmente si usa la palpazione a piatto ed il polpastrello del pollice in quanto si può esercitare una maggiore forza. Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007 TECNICHE DI DISATTIVAZIONE DEI TRIGGER POINTS TECNICA DI STRETCH AND SPRAY TP cronici. Spray refrigerante di etile cloridrato+ allungamento passivo del muscolo. 2 o 3 spruzzi di spray sull’intero muscolo ad una distanza di 30-50 cm dalla cute con bomboletta inclinata di 30° ed allungamento passivo del muscolo. T ECNICA DI INFILTRAZIONE E STIRAMENTO Infiltrazione dei TP con soluzione di procaina cloridrato all’1% in soluzione,lidocaina cloridrato(0,5%),anestetici locali a lunga durata d’azione,corticosteroidi, tossina botulinica A, soluzione fisiologica isotonica, adrenalina + stiramento passivo del muscolo TECNICA DI PUNTURA A SECCO Localizzare il trigger point e inserire l’ago, lasciare l’ago fino a 2 minuti, ruotandolo leggermente se necessario. Si possono usare aghi per agopuntura(8-15 cm). Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007 TECNICHE DI DISATTIVAZIONE DEI TRIGGER POINTS TECNICHE DI RELEASE E STIRAMENTO Far contrarre attivamente il muscolo ospitante il trigger point e successivamente rilassarlo mentre si comprime il trigger point. TECNICA DI RILASSAMENTO POST ISOMETRICO Far allungare al massimo il muscolo colpito senza evocare il dolore.Far contrarre il muscolo contro resistenza per 3-10 secondi. Far rilassare il muscolo. Allungare il muscolo. Ripetere per tre volte integrando con i movimenti respiratori. TECNICA D’INIBIZIONE RECIPROCA Di completamento ad altre tecniche. Rilassare il muscolo colpito.Contrazione contro resistenza isometrica del muscolo antagonista del 35-45% Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007 TECNICHE DI DISATTIVAZIONE DEI TRIGGER POINTS APPLICAZIONE DI CALORE Impacchi caldo-umidi con azione miorilassante ULTRASUONI Intensità che oscilla da 0’5 watt/cm2-1,5watt/cm2. Riduce l’irritabilità dei TP TENS (STIMOLAZIONE ELETTRICA TRANSCUTANEA NERVOSA) Elettroterapia antalgica da utilizzare come terapia aggiuntiva ad altri trattamenti attivi. BIOFEEDBACK Insegna a riconoscere e controllare la tensione muscolare eccessiva AGOPUNTURA Applicata sui trigger points ha maggiori effetti antidolorifici MASSAGGIO TRADIZIONALE Non sembra costituire una terapia efficace Travell JG & Simons DG: Dolore muscolare diagnosi&terapia, punti trigger. Ghedini editore.Milano.1986 TENS La stimolazione elettrica transcutanea nervosa è una tecnica elettroterapica con finalità antalgiche usata nella nella terapia del dolore. Si applicano sulla cute per mezzo di placche elettroconduttive di gomma dei particolari impulsi elettrici che eccitano solo le fibre della sensibilità tattile situate proprio sotto la pelle. Gli impulsi nervosi così prodotti attraverso i nervi sensoriali, risalgono verso il midollo spinale bloccando a questo livello “la porta d’ingresso al dolore” secondo la teoria del “Gate control” o chiusura del cancello d’entrata agli impulsi nocicettivi. Inoltre gli impulsi TENS comandano al mesencefalo di produrre betaendorfine completando così l’azione analgesica. Gli elettrodi NEGATIVI vengono applicati direttamente sui trigger points. Gli elettrodi POSITIVI vengono applicati in corrispondenza delle aree bersaglio o target area. Gli impulsi difasici erogati sono di tipo RETTANGOLARE della durata di 50-300 microsecondi, con FREQUENZA compresa tra 2 e 140 Hz e INTENSITA’ da 1 a 50 mA. DOLORE ACUTO: si usano frequenze più alte da 80 a 140Hz per circa 10 minuti. L’effetto analgesico si esaurisce dopo circa 2-3 ore. DOLORE SALTUARIO: si usano frequenze medie da 40Hz a 60Hz per 25-30 minuti. L’effetto analgesico si protrae per molte ore. DOLORE CRONICO: si usano frequenze più basse da 2Hz a 20 Hz per 60-80 min. L’effetto analgesico è ancora più duraturo per la liberazione di endorfine. L’INTENSITA’ della corrente deve essere tale da provocare COSTANTEMENTE al paziente una piacevole sensazione di formicolio. CONTROINDICAZIONI: Portatori di Stimolatori cardiaci, donne in stato di gravidanza o allattamento, soggetti con turbe del ritmo cardiaco, ferite, piaghe, zone con alterata sensibilità, zona anteriore del collo. TECNICHE DI DISATTIVAZIONE DEI TRIGGER POINTS TECNICHE ALTERNATIVE DI MASSAGGIO TECNICA DI DIGITOPRESSIONE(COMPRESSIONE ISCHEMICA) Il pollice viene schiacciato sul TP con una pressione tollerabilmente dolorosa MASSAGGIO DI STROFINAMENTO (A “STRIPPING”) Le dita eseguono ripetuti passaggi con forza crescente sui TP e sul muscolo libero prima e dopo di esso MASSAGGIO A FRIZIONE Effettuato con manovre di frizione che alleviano l’indurimento sottocutaneo della panniculosi MASSAGGIO DI IMPASTAMENTO CICLICO Movimenti ciclici di impastamento sopra i TP TERAPIA PERIOSTALE Pressione a “onde” per 2-4 min della durata di 4-10 sec sulle prominenze ossee dolenti Travell JG & Simons DG: Dolore muscolare diagnosi&terapia, punti trigger. Ghedini editore.Milano.1986 INTRODUZIONE ALLA TECNICA DI DIGITOPRESSIONE SUI TRIGGER POINTS: IL TRATTAMENTO MIOFASCIALE •SFIORAMENTO SUPERFICIALE •SFIORAMENTO PROFONDO •PIALLAMENTO •MESSA IN TENSIONE DEL SEGMENTO INTERESSATO •TECNICA DEL MASSAGGIO A “STRIPPING” SFIORAMENTO SUPERFICIALE Agisce sugli strati superficiali del tessuto, accelera la circolazione, elimina i detriti cutanei, esplica un’azione sedativa diminuendo l’eccitabilità delle terminazioni sensitive permettendo al paziente di sopportare manovre più energiche. TECNICA: Il palmo di entrambe le mani sfiora la superficie da trattare con una cadenza costante e lenta. Si torna al punto iniziale con una manovra a rastrello. SFIORAMENTO PROFONDO Ha lo scopo di spostare i liquidi. TECNICA: il palmo delle due mani aderisce alla superficie da trattare e con una cadenza costante e lenta si esercita una pressione maggiore rispetto allo sfioramento superficiale. PIALLAMENTO Ha lo scopo di spostare i liquidi e di allungare le fasce muscolari. TECNICA: viene praticato con le nocche e le falangi a pugno chiuso e con il polso in flessione o con gli avambracci. MESSA IN TENSIONE SEGMENTO INTERESSATO Ha lo scopo di ottenere un rilasciamento muscolare. TECNICA: si mette in tensione il segmento interessato, lentamente, progressivamente, regolarmente, prendendo ciò che la fascia concede. Non si và al di là dell’ elasticità fisiologica. Si mantiene la tensione per circa 15 secondi e poi si rilascia sempre molto lentamente MASSAGGIO A “STRIPPING”(di strofinamento) Ha lo scopo di spostare i liquidi dai tessuti e permette di individuare i trigger points. TECNICA: il pollice o le dita di entrambe le mani scivolano per tutta la lunghezza del muscolo verso i trigger points. TECNICA DI DIGITOPRESSIONE SUI TRIGGER POINTS (COMPRESSIONE ISCHEMICA) Basata sulla localizzazione del trigger point e sull’applicazione di una pressione inibitoria diretta sul trigger point. •Il paziente deve essere in una posizione confortevole affinchè il muscolo interessato sia rilassato. •Identificare e localizzare il trigger point (palpazione a piatto con il polpastrello del pollice). •Applicare in modo graduale, costante e lento una pressione sul trigger point finchè non si percepisce una prima “barriera palpabile”. •Mantenere la pressione finchè non si avverte un ammorbidimento del trigger point. L’attesa può essere di secondi o minuti. •Ripetere la manovra, aumentando la pressione sul trigger point fino ad incontrare una “barriera” successiva e così via. TECNICA DI DIGITOPRESSIONE SUI TRIGGER POINTS •Se la dolorabilità del trigger point persiste, la tecnica può essere applicata preferibilmente dopo l’applicazione di calore(caldo-umido) e una completa escursione attiva del movimento •La pressione viene applicata con il pollice, le nocche o il gomito a seconda dello spessore o della profondità del muscolo compresso. •La pressione deve essere tollerabilmente dolorosa e non deve provocare la contrazione del muscolo interessato. •Lavorare LENTAMENTE E IN PROFONDITA’: non eseguire la tecnica troppo rapidamente, perché ciò può irritare il trigger point e peggiorare i sintomi. •Usare la propria SENSIBILITA’ senza schemi rigidi: l’entità della forza da applicare varia in funzione della costituzione del paziente(tarchiato o magro), della tollerabilità del paziente e del tipo di muscolo. •La tecnica deve essere sempre seguita ed alternata alle tecniche usate nel trattamento miofasciale per permettere al muscolo di rilassarsi e per aiutare a disperdere le tossine indotte dal dolore. La tecnica termina con lo sfioramento superficiale. TRATTAMENTO MIOFASCIALE E TECNICA DI DIGITOPRESSIONE SUI TRIGGER POINTS SFIORAMENTO SUPERFICIALE SFIORAMENTO PROFONDO MESSA IN TENSIONE DEL SEGMENTO INTERESSATO PIALLAMENTO MASSAGGIO A STRIPPING TECNICA DI DIGITOPRESSIONE SUI TRIGGER POINTS SFIORAMENTO PROFONDO SFIORAMENTO SUPERFICIALE DURATA DEL TRATTAMENTO TRATTAMENTO DISTRETTUALE : durata minima di 25 minuti, 15 minuti di trattamento miofasciale e 10 minuti di tecnica di digitopressione sui trigger points MOTIVI DI INSUCCESSO DELLA TECNICA DI DIGITOPRESSIONE •Perché l’operatore ha schiacciato all’inizio con troppa forza e/o troppo velocemente, causando un dolore eccessivo e involontarie contrazioni da parte del paziente •Perché l’operatore ha rilasciato la pressione piuttosto che aumentarla gradualmente •Perche’ il TP e’ troppo irritabile e richiede molte applicazioni di pressione •Quando il paziente ha dei fattori di mantenimento che continuano a rendere iper irritabili i TP. CERVICALI POSTERIORI Lunghissimo del capo,semispinale del collo, semispinale del capo, Multifido: (Dai processi trasversi delle vertebre cervicali e toraciche al processo mastoideo osso temporale, processi spinosi da C2-C5, osso occipitale) AZIONE Estendono e ruotano la testa INDICAZIONI Cefalea,rigidità e dolore al collo, ridotta flessione e rotazione del collo, dolore suboccipitale, sensazione di “bruciore” al cuoio capelluto. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Aree diverse lungo le fibre, lungo la testa e il cranio e verso la regione frontale. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Disfunzione meccanica cervicale, Discopatia, Artrite reumatoide, osteoartrosi, spondilite anchilosante. Muscolo trapezio,temporale, infraspinato, erettore della scapola, sternocleidomastoideo. TRAPEZIO INDICAZIONI :tensione cronica al collo, cefalea da stress, colpo di frusta FASCI SUPERIORI(Sollevano la scapola) linea nucale superiore, protusione occipitale esterna, legamento nucale al terzo laterale clavicola. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Posteriormente e lateralmente alla parte superiore del collo,regione temporale e angolo della mandibola. FASCI INTERMEDI(Adducono la scapola) Dal processo spinoso della 7a vertebra cervicale al processo spinoso della 3a vertebra toracica al margine mediale acromion FASCI INFERIORI (Abbassano la scapola) Dal processo spinoso di T2-T3 al processo spinoso di T12 al margine laterale superiore della spina della scapola. trigger point,guida pratica,Edi-Ermes Milano ,2007 STERNOCLEIDOMASTOIDEO (Flette il collo, inclina la testa omolateralmente,ruota la testa dal lato opposto) INDICAZIONI Cefalea da tensione, colpo di frusta, collo rigido, nevralgia facciale atipica, vertigini posturali, ptosi, ridotto orientamento spaziale. CAPO STERNALE: dal manubrio dello sterno processo mastoideo dell’osso temporale IRRADIAZIONE DEL DOLORE Occipite e anteriormente al sopracciglio, guancia e gola. CAPO CLAVICOLARE: Dalla faccia superiore del terzo mediale clavicola al processo mastoideo. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Cefalea frontale, mal d’orecchie, dolore mastoideo(vertigini e orientamento spaziale) SPLENIO DELLA TESTA E DEL COLLO:(Dai processi spinosi di C7-T6 al processo mastoideo dell’osso temporale e processi trasversi di C1-C3) AZIONI Estendono la testa e il collo, inclinano lateralmente il collo INDICAZIONI Cefalea, dolore al collo, agli occhi, visione offuscata, colpo di frusta, rigidità nel collo. SPLENIO DELLA TESTA IRRADIAZIONE DEL DOLORE Vertice del cranio SPLENIO DEL COLLO IRRADIAZIONE DEL DOLORE Regione occipitale, temporale e alla nuca. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Altri tipi di cefalea, disturbi ottici, problemi neurologici. MASSETERE ( Dall’arco zigomatico al ramo e processo coronoideo mandibola) AZIONE: Serra mascella e mandibola, occlude i denti,movimenti di lateralità della mandibola. (Masticazione) INDICAZIONI Trisma(mascella e mandibola fortemente serrate), dolore all’art. temporomandibolare, cefalea da stress, dolore all’orecchio e ai denti. DOLORE IRRADIATO Superficiale: sopracciglio, mascella e mandibola(anteriormente), denti molari superiori e inferiori. Profondo:orecchio e articolazione temporomandibolare DIAGNOSI DIFFERENZIALE Dolore o sindrome articolazione temporomandibolare,trisma, muscolotemporale omolaterale, massetere controlaterale, sternocleidomastoideo. SCALENI flessione(laterale)del collo,rotazione del collo,sollevamento prima costa INDICAZIONI Dolore al dorso, spalla e braccio. Sindrome degli scaleni, Colpo di frusta, “Collo senza riposo”. SCALENO ANTERIORE(processi trasversi di C3-4-5-6 alla prima costa) IRRADIAZIONE DEL DOLORE Regione pettorale e capezzolo SCALENO MEDIO(processi trasversi di C2-3-4-5-6-7 alla prima costa) IRRADIAZIONE DEL DOLORE Faccia posteriore e anteriore del braccio fino al pollice e all’indice SCALENO POSTERIORE(processi trasversi di C4-5-6-7 alla seconda costa) IRRADIAZIONE DEL DOLORE Margine mediale superiore della scapola DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sindrome tunnel carpale,Lesioni plesso brachiale, vasi succlavi, angina, dischi cervicali(C5,C6). Fasci superiori trapezio, sternocleiomastoideo, splenio della testa. EPICRANICO(OCCIPITOFRONTALE) MUSCOLO OCCIPITALE (Linea nucale superiore osso occipitale, galea aponeurotica)AZIONE: tira indietro il cuoio capelluto, corruga la fronte IRRADIAZIONE DEL DOLORE Posteriormente alla testa e alla cavità orbitaria e parte anteriore e laterale del cuoio capelluto. MUSCOLO FRONTALE (galea aponeurotica, cute e fascia sopra gli occhi e il naso).AZIONE: tira in avanti il cuoio capelluto, solleva le sopracciglia e corruga la fronte. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Sopra la fronte dallo stesso lato INDICAZIONI Cefalea, dolore alla testa posteriormente, dietro all’occhio, sopracciglio, palpebra DIAGNOSI DIFFERENZIALE Intrappolamento del nervo grande occipitale,muscolisuboccipitali,sternocleid omastoideo, semispinale del capo TEMPORALE (Fossa temporale e fascia temporale al processo coronoideo mandibola) AZIONI Serra mascella e mandibola, occlude i denti, movimenti di lateralità della mandibola(masticazione). INDICAZIONI Cefalea, mal di denti, dolore al sopracciglio e all’articolazione temporomandibolare. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Denti incisivi superiori e margine sovraorbitario, dolore all’articolazione temporomandibolare e nel mezzo della tempia. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Tendinite del muscolo temporale, Polimialgia reumatica, arterite temporale, fasci sup. del trapezio, sternocleidomastoideo, massetere . ORBICOLARE DELL’OCCHIO (PARTE ORBITARIA, PARTE PALPEBRALE, PARTE LACRIMALE) AZIONI Chiude le palpebre, dilata il sacco lacrimale INDICAZIONI Cefalea, emicrania, Nevralgia del trigemino, affaticamento degli occhi, vista cadente,palpebra cadente DOLORE IRRADIATO Dolore “urente” sopra l’occhio fino alla narice omolaterale, dolore nell’occhio. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Ptosi, muscolo temporale, trapezio,sternocleidomastoideo. TRAPEZIO INDICAZIONI :tensione cronica al collo, cefalea da stress, colpo di frusta FASCI SUPERIORI(Sollevano la scapola) linea nucale superiore, protusione occipitale esterna, legamento nucale al terzo laterale clavicola FASCI INTERMEDI(Adducono la scapola) Dal processo spinoso della 7a vertebra cervicale al processo spinoso della 3a vertebra toracica al margine mediale acromion. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Medialmente alla colonna cervicale FASCI INFERIORI (Abbassano la scapola) Dal processo spinoso di T2-T3 al processo spinoso di T12 al margine laterale superiore della spina della scapola. IRRADIAZIONE DEL DOLORE: Sopra la spina della scapola, posteriormente alla colonna cervicale ROMBOIDI(PICCOLO E GRANDE) (Dai processi spinosi di C7 e da T1 a T5 al margine mediale della scapola ) ELEVATORE DELLA SCAPOLA AZIONE Retrae e stabilizza la scapola (Dai processi trasversi di C1 a C4 al margine mediale della scapola tra l’angolo superiore e la spina della scapola) INDICAZIONI Dolore cronico mediale o periscapolare. Alterato scivolamento o scricchiolio dell’articolazione scapolotoracica. AZIONE Solleva la scapola, Aiuta ainclinare il collo lateralmente e retrarre la scapola. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Margine mediale della scapola verso l’acromion. INDICAZIONI Collo dolente e rigido con rotazione limitata della colonna cervicale DIAGNOSI DIFFERENZIALE Disfunzioni dell’articolazione scapolotoracica. Muscolo elevatore della scapola, fasci intermedi del muscolo trapezio, infraspinato, scaleni, gran dorsale. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Dall’apice della scapola alla nuca DIAGNOSI DIFFERENZIALE Disfunzione dell’articolazione. Muscolo trapezio, romboidi, splenio del collo, erettori della colonna vertebrale. INFRASPINATO SOVRASPINATO AZIONE Ruota esternamente l’omero INDICAZIONI Tendinopatia della cuffia dei rotatori, capsulite adesiva, emiplegia IRRADIAZIONE DEL DOLORE Colonna cervicale media-superiore, margine mediale della scapola, regione del muscolo bicipite brachiale fino all’avambraccio nell’area di distribuzione del nervo mediano. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Tendinite del muscolo bicipite, neuropatia C5,C6, disfunzione nervo sovrascapolare. Muscolo sottoscapolare, elevatore della scapola, grande e piccolo pettorale, deltoide,grande rotondo e gran dorsale. AZIONE Starter dell’abduzione dell’arto superiore INDICAZIONI Perdita della forza in abduzione. Dolore notturno. Borsite subacromiale, tendinopatia della cuffia dei rotatori. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Dal muscolo deltoide fino alla zona laterale dell’avambraccio. (Fossa infraspinata della scapola alla grande tuberosità dell’omero) (Fossa sovraspinata della scapola alla grande tuberosità dell’omero) DIAGNOSI DIFFERENZIALE Radicolopatia C5,C6, borsite subacromiale, tendinite calcifica, tendinopatia della cuffia dei rotatori. Muscolo sottoscapolare,infraspinato, deltoide, trapezio, grandorsale. . PICCOLO ROTONDO:(2/3 sup.margine laterale scapola alla grande tuberosità dell’omero) AZIONE Ruota esternamente l’omero INDICAZIONI Dolore alla spalla in sede posteriore,capsulite adesiva, borsite subacromiale, tendinite del bicipite IRRADIAZIONE DEL DOLORE Zona postero-laterale della spalla e braccio DIAGNOSI DIFFERENZIALE Radicolopatia C8,T1, tendinopatia della cuffia dei rotatori, borsite sub-acromiale/deltoidea, sindromi da conflitto della spalla. Muscolo infraspinato. GRANDE ROTONDO:1/3 inf. Margine laterale scapola al solco bicipitale dell’omero. AZIONE Ruota medialmente l’omero e lo adduce INDICAZIONI Capsulite adesiva,dolore quando si porta la mano sopra la testa, quando si guida,Sindrome da conflitto IRRADIAZIONE DEL DOLORE Dolore all’articolazione gleno-omerale con estensione nell’area del muscolo deltoide, dolore diffuso posteriormente all’avambraccio. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sindromi da conflitto, Tendinopatia della cuffia dei rotatori,quadri neurologici cervicali ERETTORE DELLA COLONNA VERTEBRALE (SACROSPINALE) iliocostale dei lombi, del dorso, lunghissimo del dorso , spinale (Dal sacro,cresta iliaca, processi spinosi e trasversi vertebre, coste all’occipite,coste e vertebre) AZIONE Estende e flette lateralmente la colonna vertebrale INDICAZIONI Lombalgia, ridotta mobilità della colonna IRRADIAZIONE DEL DOLORE M. ILIOCOSTALE DEI LOMBI e M LUNGHISSIMO DEL DORSO: regione lombare omolaterale e gluteo M. ILIOCOSTALE DEL DORSO: zona mediale e inferiore scapolare, lombare, zona pettorale e anteriormente verso l’addome DIAGNOSI DIFFERENZIALE Angina, dolore viscerale, radicolopatia Muscolo piriforme,quadrato dei lombi GRAN DORSALE:(Processi trasversi da T7-S5,cresta iliaca, ultime 3 coste, margine inf. Scapola al solco bicipitale omero) AZIONE Estende le braccia flesse, adduce e ruota medialmente l’omero INDICAZIONI Dolore “toracico” dorsale continuo non legato all’attività IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP ASCELLARE: angolo inferiore della scapola, medialmente all’arto superiore fino al lato ulnare della scapola TP LATERO-INFERIORE: Parte postero laterale della cresta iliaca DIAGNOSI DIFFERENZIALE Neuropatia C7, neuropatia ulnare, malattie cardiopolmonari. Muscoli romboidi, trapezio,grande rotondo, scaleni, sottoscapolare, iliocostale, dentato anteriore. QUADRATO DEI LOMBI (Dalla cresta iliaca e legamento iliolombare alla 12 costa e su L1-L4) AZIONE Flette lateralmente la colonna vertebrale INDICAZIONI Scoliosi, lombalgia che persiste a riposo, patologia renale, dolore alle natiche e all’anca, dolore al grande trocantere del femore. MULTIFIDO E ROTATORI (Processi articolari di tutte le vertebre) AZIONE Rotazione, estensione e flessione laterale colonna. INDICAZIONI Lombalgia profonda, Alterazioni di un segmento vertebrale. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Articolazione sacro-iliaca, parte inferiore delle natiche, parte superiore dell’anca e grande trocantere. IRRADIAZIONE DEL DOLORE MULTIFIDO: localizzato e anteriormente verso l’addome ROTATORI: localizzato e mediale DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sacroileite, borsite dell’anca, radicolopatia, Alterazioni vertebrali. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Angina, dolore viscerale, radicolopatia, muscolo piriforme, quadrato dei lombi GRANDE GLUTEO TP1: a circa metà parte mediale natica. TP2: parte inferomediale natica TP3: piega glutea, parte inferocentrale natica AZIONI:extraruota, estende anca. IRRADIAZIONE DOLORE Dolore profondo localizzato alle natiche MEDIO GLUTEO TP1: parte supero mediale TP2: parte supero centrale natica. AZIONE:abduce e intraruota anca IRRADIAZIONE DOLORE Dolore alla natica medialmente, al sacro all’anca alla coscia PICCOLO GLUTEO TP1 TP2: parte supero laterale natica. ALTRI TP: diffusi nella parte supero laterale natica AZIONE: intraruota e abduce anca IRRADIAZIONE DOLORE Inferiormente alla natica, lateralmente all’arto inferiore. ISCHIOCRURALI SEMITENDINOSO,SEMIMEMBRANOS O,BICIPITE FEMORALE:(Tuberosità ischiatica, parte post. del femore alla sup.mediale diafisi tibia,condilo mediale tibia, faccia laterale testa perone) AZIONE Estendono l’anca, flettono il ginocchio INDICAZIONI Dolore posteriore alla coscia e alla gamba. IRRADIAZIONE DEL DOLORE SEMITENDINOSO E SEMIMEMBRANOSO: dalla piega glutea su tutto l’arto inferiore in sede posteromediale BICIPITE FEMORALE: zona posterolaterale della coscia fino a 10 cm sotto il ginocchio. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sciatica, radicolopatia, osteartrosi, disfunzione articolare ginocchio. PIRIFORME:(Dall’osso sacro e legamento sacrotuberoso al grande trocantere del femore) AZIONE Intraruota l’anca, abduce la coscia con l’anca in flessione. INDICAZIONI Dolore profondo avvertito costantemente alla natica. Sciatica,dolore al retto. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Lateralmente al coccige, zona posterolaterale natiche, sotto la coscia fino al ginocchio. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Radicolopatia lombare, discopatia, osteoartrosi anca, Stenosi canale vertebrale. Muscoli glutei, quadrato dei lombi, ischiocrurali. SOLEO:(Faccia posteriore della testa del perone alla sup. posteriore del calcagno) INDICAZIONI Dolore al polpaccio e al calcagno. IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP1 sottola testa del perone: dolore lungo tutto il polpaccio TP2 terzo inferiore mediale polpaccio: dolore sul calcagno TP3 terzo inferiore laterale polpaccio: dolore sulla regione regione sacroiliaca DIAGNOSI DIFFERENZIALE Tendinite d’achille, vasculopatia, cisti di Baker GASTROCNEMIO (Condilo mediale e laterale del femore alla superficie posteriore del calcagno) INDICAZIONI Rigidità e dolore al polpaccio, crampi IRRADIAZIONE DEL DOLORE CAPO MEDIALE:TP1 sul condilo mediale femore, TP2 sul condilo mediale tibia. Dolore sulla superficie posteromediale gamba, cavo popliteo e pianta del piede(TP2 più basso) CAPO LATERALE: TP1 e TP2 sotto e sul condilo laterale tibia. Dolore sulla superficie posterolaterale gamba e cavo popliteo. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Tromboflebite, trombosi venosa profonda, Cisti di Baker,tendinite d’Achille. TIBIALE POSTERIORE (Sup. posteriore tibia e fibula alla tuberosità scafoide,cuboide, II III VI osso metatarsale) AZIONE Inversione del piede, flex plantare caviglia. INDICAZIONI Tendinite d’achille, dolore al polpaccio, dolore al calcagno, fascite plantare. IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP circa 3 cm al di sotto cavo popliteo: dolore vago al polpaccio con intensità maggiore al tendine d’achille fino al calcagno e alla pianta del piede. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sindrome del compartimento tibiale anteriore, posteriore, tendinite d’achille. FLESSORE LUNGO DELLE DITA/ALLUCE. INDICAZIONI Dolore al piede sotto carico, dolore all’alluce. IRRADIAZIONE DEL DOLORE FLESSORE LUNGO DELLE DITA TP subito al di sotto condilo mediale tibia: dolore vago sulla superficie laterale polpaccio, profondo lungo superficie plantare dal 2 al 5 dito. FLESSORE LUNGO DELL’ALLUCE TP circa 3-4 cm sopra il tendine d’achille verso la fibula: dolore profondo all’alluce DIAGNOSI DIFFERENZIALE Osteoartrosi, metatarsalgia, neuroma di Morton, fratture da stress, fascite plantare. QUADRICIPITE FEMORALE INDICAZIONI Dolore e debolezza alla coscia, instabilità del ginocchio, successivamente ad una frattura dell’anca. Sindrome doloroso dell’articolazione femoro-rotulea. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Dolore alla coscia in sede mediale, laterale, anteriore. VASTO MEDIALE :TP1 subito sopra l’inserzione in sede mediale, TP2 a metà del ventre muscolare.Dolore sul ginocchio VASTO INTERMEDIO:TP1 a 1/3 superiore superficie laterale ventre muscolare.Dolore parte anteriore coscia. RETTO DEL FEMORE:TP1 sulla spina iliaca antero inferiore. Dolore centrale alla coscia fino al ginocchio VASTO LATERALE :TP1 subito al di sotto acetabolo,TP2-3-4 a metà della coscia superficie laterale, TP5-6 subito sopra al ginocchio superficie laterale.Dolore in sede laterale della coscia. TENSORE FASCIA LATA (Cresta iliaca e spina iliaca anterosuperiore, tratto iliotibiale) AZIONE Flette, abduce e intraruota l’anca, tende la fascia lata. INDICAZIONI Dolore all’anca e al ginocchio lateralmente, Riabilitazione dopo protesi all’anca e dopo frattura collo del femore. IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP situato subito al di sopra del grande trocantere e sotto la spina iliaca antero-superiore. Forte dolore dal grande trocantere fino alla fibula. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Borsite trocanterica, osteoartrosi. ADDUTTORI (Dal pube alla faccia mediale del femore) INDICAZIONI Dolore faccia mediale coscia, Rigidità anca e gamba in abduzione, riabilitazione dopo protesi d’anca. IRRADIAZIONE DEL DOLORE Varie aree sulla coscia anca e ginocchio GRANDE ADDUTTORE:TP1-2-3 a metà della coscia zona centro mediale ADDUTTORI LUNGO E BREVE: TP4-5 a 1/3 superiore coscia zona centrale) GRACILE :TP6-7 a 1/3 superiore e a metà della coscia in sede mediale. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Lussazione, disfunzione della sinfisi pubica, neuropatia, linfoadenopatia, ernia inguinale. SARTORIO:(Spina iliaca antero superiore alla zampa d’oca) AZIONE Flette, extraruota, abduce l’anca, flette il ginocchio INDICAZIONI Dolore all’anca e ginocchio in sede mediale IRRADIAZIONE DEL DOLORE Sulla coscia medialmente fino al ginocchio. TP1 a 1/3 superiore della coscia in sede centrale TP2 a 1/3 medio della coscia in sede mediale TP3 a 1/3 inferiore coscia in sede mediale. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Patologia articolare ginocchio, radicolopatia lombare, vasculopatia, ernia inguinale. TIBIALE ANTERIORE (Condilo laterale tibia al primo osso cuneiforme) ESTENSORE LUNGO DELLE DITA E DELL’ALLUCE:(Condilo laterale tibia e 2/3 sup. fibula e AZIONE membrana interossea alla sup. dorsale Dorsiflessione caviglia, inversione del delle ultime 4 dita e falange distale piede. alluce) INDICAZIONI INDICAZIONI Dolore al dorso del piede, metatarsalgia, Dolore alla caviglia, all’alluce, Sindrome dolore persistente all’alluce, crampi compartimentale, debolezza alla caviglia. nottorni. IRRADIAZIONE DEL DOLORE IRRADIAZIONE DEL DOLORE ESTENSORE LUNGO DELLE DITA :TP Dolore vago in sede anteromediale della a 1/3 superiore fibula .Dolore a 1/3 tibia fino alla caviglia e dolore profondo inferiore gamba superficie dorsale delle all’alluce. prime 3 dita ESTENSORE LUNGO DELL’ALLUCE: TP DIAGNOSI DIFFERENZIALE a 1/3 inferiore gamba sulla membrana Discopatia lombare, artrosi interfalangea, interossea. Dolore sulla superficie sindrome compartimentale. Muscolo dorsale dell’alluce. estensore lungo dell’alluce. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Tendinite, tendinosi, borsite e periborsite dell’alluce, sindromi compartimentali. MUSCOLI SUPERFICIALI DEL PIEDE PERONIERI (LUNGO, BREVE, ANTERIORE):(dalla INDICAZIONI:Dolore al piede a livello sup. laterale fibula al 1 osso cuneifome e plantare e dorsale sia a riposo che durante base del 5 osso metatarsale) il cammino. AZIONE Eversione del piede e flessione plantare ABDUTTORE DELL’ALLUCE caviglia, eversione caviglia,dorsiflessione (Tuberosità del calcagno, retinacolo dei caviglia muscoli flessori alla falange prossimale INDICAZIONI dell’alluce) Pronazione del piede, lesione ripetuta in IRRADIAZIONE DEL DOLORE eversione, inversione, dolorabilità TP 1-2-3 sopra il calcagno i sede mediale. intorno al malleolo, debolezza della Dolore irradiato sopra il calcagno in sede caviglia, riabilitazione dopo frattura mediale IRRADIAZIONE DEL DOLORE FLESSORE BREVE DELLE DITA PERONIERO LUNGO: TP a 2-3 cm sotto (tuberosità del calcagno,aponeurosi testa della fibula. Dolore lungo la plantare alla falange media del del II, III, superficie laterale gamba VI, V dito) PERONIERO BREVE:TP circa 3-4 cm IRRADIAZIONE DEL DOLORE sopra malleolo laterale.Dolore sopra al TP 1-2 sulla sup. plantare del piede in sede malleolo laterale. centrale. Dolore irradiato sotto l’epifisi PRONIERO ANTERIORE:TP a circa 2-3 distale delle ossa metatarsali(dal II al VI) cm sopra malleolo laterale in sede più anteriore MUSCOLI SUPERFICIALI DEL PIEDE ABDUTTORE DEL QUINTO DITO (tuberosità del calcagno, aponeurosi Plantare alla falange prossimale del V dito) IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP1-2 superficie laterale piede .Dolore irradiato sotto la base del quinto osso metatarsale ESTENSORE BREVE DELLE DITA (parte anteriore, faccia sup. e laterale del calcagno,retinacolo degli estensori alla superficie dei tendini del muscolo estensore lungo delle dita) IRRADIAZIONE DEL DOLORETP 1-2 base del 3-4 osso metatarsale. Forte dolore al dorso del piede sotto il malleolo laterale. MUSCOLI PROFONDI DEL PIEDE (TP sulla superficie plantare) INDICAZIONI: Dolore alla superficie plantare e dorsale del piede durante il cammino e a riposo QUADRATO DELLA PIANTA (faccia laterale e mediale del calcagno al tendine del flessore lungo delle dita) IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP sopra al calcagno in sede centrale: dolore su tutto il calcagno. ADDUTTORE DELL’ALLUCE (II, III, IV osso metatarsale alla base della falange prossimale dell’alluce) IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP 1-2-3-4 sull’avampiede,superficie plantare, in sede centro-mediale. MUSCOLI PROFONDI DEL PIEDE FLESSORE BREVE DELL’ALLUCE (Osso cuboide e terzo cuneiforme alla falange prossimale dell’alluce) IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP e dolore irradiatosul dorso del piede Intorno alla prima articolazione metatarso Falangea. INTEROSSEI DORSALI (superfici dorsali ossa metatarsali) IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP e dolore irradiato sul II osso Metatarsale. GRANDE PETTORALE:(Dalla clavicola,manubrio e corpo sterno, prime 6 coste alla grande tuberosità dell’omero) AZIONE Adduce e ruota medialmente l’omero INDICAZIONI Riabilitazione dopo infarto del miocardio, aritmia cardiaca, dolore dorsale medioscapolare, dolore al seno, dolore alla spalla anteriormente. IRRADIAZIONE DEL DOLORE PARTE CLAVICOLARE:TP1 e TP2 sotto la clavicola circa a metà e in direzione dell’omero. Dolore anteriormente al muscolo deltoide PARTE STERNOCOSTALE:TP3 e TP4 circa 3-4 costa in margine ascellare. Dolore alla parete toracica anteriore fino epicondilo mediale omero DIAGNOSI DIFFERENZIALE Radicolopatia C5-C6, lesione della cuffia dei rotatori, Patologia toracica DENTATO ANTERIORE (Prime 8-9 coste all’angolo inferomediale della scapola) AZIONE Rotazione della scapola con abduzione e flessione del braccio INDICAZIONI Dolore toracico che non risponde con il riposo. Sensibilità e dolore al seno, tosse cronica, scapola alata, Dispnea. IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP generalmente dalla 3 all’8 costa sotto l’ascella. Dolore localizzato che si irradia anteriormente al petto e posteriormente al margine inferiore scapola e lato ulnare braccio. RETTO DELL’ADDOME: (Cresta pubica e sinfisi pubica processo xifoideo e 5-6-7 cartilagine costale) AZIONE Flette la colonna lombare, abbassa la gabbia toracica INDICAZIONI Colica, dismenorrea, nausea, vomito, senso di pienezza gastrica. IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP1 sulla linea alba 2-3 cm al di sotto sterno. Dolore orizzontale alla parte media del dorso TP2 sulla linea alba subito sopra il pube. Dolore tra il pube e l’ombelico DIAGNOSI DIFFERENZIALE Patologie viscerali, ginecologiche, ernia ombelicale/inguinale. Muscolo gran dorsale BICIPITE BRACHIALE (Capo lungo:tuberosità sovraglenoidea scapola, Capo breve: processo coracoideo della scapola alla tuberosità del radio e aponeurosi bicipitale) INDICAZIONI Dolore alla spalla in sede anteriore con ridotta estensione del braccio, capsulite adesiva IRRADIAZIONE DEL DOLORE CAPO LUNGO: TP al centro del ventre muscolare in sede laterale CAPO BREVE: TP in sede mediale dolore superficiale su tutto il braccio fino parte anteriore e posteriore spalla. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Osteartrosi glenoomerale e acromionclavicolare, borsite subacromiale, tendinite del bicipite FLESSORI DEL POLSO FLESSORE SUPERFICIALE E PROFONDO DITA, FLESSORE RADIALE E ULNARE DEL CARPO (faccia anteriore epicondilo mediale) INDICAZIONI Dolore alla mano, polso, dita, lesione da sforzi ripetitivi(parrucchieri). IRRADIAZIONE DEL DOLORE FLESSORE SUPERFICIALE E PROFONDO DELLE DITA (Tp1 circa 3cm al di sopra del polso in sede laterale, TP2 circa 3-4 cm al di sotto dell’epicondilo mediale in sede centrale. Dolore irradiato 3 e 4-5 dito. FLESSORE RADIALE DEL CARPO E FLESSORE ULNARE DEL CARPO: TP1 Circa 3 cm al di sotto epicondilo laterale omero, TP2 circa 2 cm al di sotto epicondilo mediale.Dolore irradiato palmo della mano e eminenza ipotenar. OPPONENTE E ADDUTTORE DEL POLLICE INDICAZIONI Dolore al pollice, difficoltà a mantenere il movimento a pinza. IRRADIAZIONE DEL DOLORE OPPONENTE DEL POLLICE Tp sull’eminenza tenar in corrispondenza dell’osso trapezio. Irradiazione sul pollice e faccia laterale polso. ADDUTTORE DEL POLLICE TP sulla faccia anteriore del 2 3 osso metacarpale. Irradiazione su tutta l’eminenza tenar e pollice. DIAGNOSI DIFFERENZIALE: Osteartrosi del trapezio metacarpale, sindrome del tunnel carpale,disfunzione meccanica, frattura, sublussazione. INTEROSSEI DORSALI,LOMBRICALI ABDUTTORE DEL MIGNOLO INDICAZIONI Rigidità e dolore alle dita IRRADIAZIONE DEL DOLORE Dolore al dorso e al palmo della mano e riferito a ogni specifico dito a cui sono riferiti. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Radicolopatia cervicale, nevrite ulnare, disfunzione articolare. TRICIPITE BRACHIALE (Capo lungo:tuberosità infraglenoidea scapola) (Capo laterale e capo mediale: superficie posteriore diafisi dell’omero alla faccia posteriore olecrano dell’ulna) INDICAZIONI Gomito del tennista, artrosi gomito e spalla, stress meccanico. IRRADIAZIONE DEL DOLORE CAPO LUNGO: TP1 e TP2 circa 3 cm al di sotto testa omero. Dolore irradiato a tutto l’arto superiore fino alla spalla CAPO LATERALE:TP a metà superiore della diafisi omero in sede laterale. Dolore irradiato dal TP fino al polso. CAPO MEDIALE: TP a metà superiore della diafisi omero in sede mediale. Dolore irradiato al gomito e avambraccio in sede mediale. ESTENSORI DEL POLSO ESTENSORE RADIALE BREVE E LUNGO DEL CARPO, ESTENSORE ULNARE DEL CARPO (Epicondilo laterale omero) INDICAZIONI Dolore alla mano, polso, gomito e avambraccio. Rigidità delle dita, gomito del tennista. IRRADIAZIONE DEL DOLORE ESTENSORE RADIALE LUNGO DEL CARPO: TP circa 2 cm al di sotto epicondilo laterale. Irradia al gomito avambraccio a mano ESTENSORE RADIALE BREVE DEL CARPO: TP circa 3 cm al di sotto epicondilo laterale. Irradia al polso e alla superficie dorsale mano ESTENSORE ULNARE DEL CARPO: TP a circa 3 cm dall’epicondilo mediale omero. Irradia sulla superficie mediale polso. DELTOIDE: fasci ESTENSORE DELLE DITA anteriori,intermedi, posteriori (clavicola, acromion,spina scapola alla tuberosità IRRADIAZIONE DEL DOLORE deltoidea) TP a circa 2 cm dall’epicondilo laterale. Irradia in sede centrale AZIONE dell’avambraccio fino al 3 dito. Flessione ,rotazione mediale,abduzione, estensione, rotazione laterale omero INDICAZIONI Riabilitazione post trauma, dolore alle spalle con range di movimento ridotto. IRRADIAZIONE DEL DOLORE TP1 parte anteriore spalla,TP2 parte laterale spalla,TP3 parte posteriore spalla al di sotto delle origini e in sede inserzionale. Dolore che si irradia sulla spalla dentro una zona di 5-10 cm. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Sindrome da conflitto, Borsite sottoacromiale. Radicolopatia C5, tendinopatia cuffia rotatori.