UNIVERSITA’ DI PISA
TRIGGER POINT
DIGITOPRESSIONE E TRATTAMENTO
MIOFASCIALE
DOTT.SSA SIMONA BRASCHI
Le dimensioni di un nodulo di trigger point variano in rapporto con le
dimensioni, la forma e il tipo di muscolo in cui si è sviluppato
Simeon Niel-Asher,Trigger point guida pratica, Edi Ermes, Milano, novembre 2007
Un trigger point miofasciale è la zona (nodulo palpabile)in qualunque
banda dove la dolorabilità locale raggiunge il suo massimo.
La zona è:
dolorosa alla compressione
evoca un caratteristico dolore proiettato (target area)
limitazione funzionale
debolezza muscolare
segni cutanei (panniculosi e dermografismo)
fenomeni riferibili al sistema nervoso autonomo
(eccessiva lacrimazione,aumentata secrezione nasale, pelle d’oca, alterazioni della
sudorazione,visione offuscata, congiuntivite e ptosi(caduta palpebre)
Il dolore da Trigger Points è un
dolore continuo e profondo
che crea molta sofferenza
Simeon Niel-Asher,Trigger point guida pratica, Edi Ermes, Milano, novembre 2007
TRIGGER POINTS MIOFASCIALI
ATTIVI
Proiettano il dolore a riposo e/o durante il movimento, con una distribuzione
topografica
specifica per quel muscolo, non seguendo nessuna mappa metamerica(aree di
dolore comuni ma non immutabili)
sempre dolenti alla palpazione
impediscono il completo allungamento del muscolo
provocano un risposta contrattile localizzata (RCL)
danno il segno del “salto” quando adeguatamente stimolati (il paziente
sobbalza)
Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007
.
TRIGGER POINTS MIOFASCIALI
LATENTI (INATTIVI)
Non provocano dolore a riposo sono dolorabili alla palpazione.
Possono avere tutte le altre caratteristiche cliniche dei trigger
points attivi.
Possono essere attivati da:sovraccarico acuto, cronico,
raffreddamento,accorciamentoprolungato del muscolo,patologia virale.
Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007
TRIGGER POINTS MIOFASCIALI
PRIMARI (CENTRALI)
La loro presenza non dipende dall’attività di altri Trigger Points.
Si sviluppano principalmente al centro del ventre muscolare(placca
motrice)
SATELLITI (SECONDARI)
Si trovano nella zona di proiezione di altri Trigger Points(linee di stress
fasciali). (Il trigger point primario è la chiave dell’intervento
terapeutico).
TRIGGER POINT NEI PUNTI DI
ATTACCO
Si sviluppano lungo l’area in cui il tendine si inserisce sull’osso(area
tendineo-ossea)
Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007
SVILUPPO DEI TRIGGER POINTS
I TP miofasciali si sviluppano nei sarcomeri caratterizzati da
eccesso di attività (sovraccarico acuto o cronico)
Il mantenimento della contrazione del sarcomero porta ad una
mancata ricaptazione degli ioni calcio all’interno del reticolo
sarcoplasmatico con aumento del normale rifornimento di ATP.
-vasocostrizione locale con ischemia locale
-aumento del rilascio di acetilcolina da parte della terminazione
nervosa
-accorciamento e contrattura permanente del sarcomero
L’Ischemia locale muscolare stimola il rilascio di mediatori algogeni
(prostaglandine, istamina, chinine) che sensibilizzano le fibre
nervose afferenti al muscolo.
Queste fibre sensibilizzate spiegano la dolorabilità locale dei TP.
I mediatori algogeni stimolano il sistema nervoso autonomo a
secernere più acetilcolina.
Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007
OBIETTIVITA’ CLINICA:
RICERCA DEI TRIGGER POINTS
MIOFASCIALI
ANAMNESI GENERALE E LOCALE (parlare con il
paziente)
•esame obiettivo generale e neurologico
•valutazione muscoloscheletrica: postura, funzione e biomeccanica
articolare, forza muscolare e squilibri muscolari
PALPAZIONE MUSCOLARE
•Palpazione a pinza
•Palpazione a piatto
Travell JG & Simons DG: Dolore muscolare diagnosi&terapia, punti trigger. Ghedini editore.Milano. 1986
RICERCA DEI TRIGGER POINTS
MIOFASCIALI
PALPAZIONE
PALPAZIONE A PIATTO
(Flat palpation)
Eseguita con la falange distale(polpastrello
Pollice-indice)con movimento trasversale,
perpendicolare rispetto alla lunghezza
e al decorso delle fibre del muscolo.
PALPAZIONE A PINZA
(Pincer palpation)
Il ventre del muscolo viene schiacciato
tra le dita con movimenti di rotolamento
avanti e in dietro.
Travell JG & Simons DG: Dolore muscolare diagnosi&terapia, punti trigger. Ghedini editore.Milano. 1986
RICERCA DEI TRIGGER POINTS
MIOFASCIALI
Posizionare il paziente in una posizione confortevole che permetta al
muscolo interessato di essere rilassato.
Se la zona lo consente mettere in tensione il segmento interessato
a circa 2/3 della normale distensibilità di un muscolo.
Si palpa lungo la bandeletta contratta per localizzare la zona di massima dolorabilità che si percepisce come un nodulo o banda tesa di consistenza
e dimensione variabile.
Con la pressione si dovrebbero riprodurre i sintomi riferiti dal paziente.
Si mantiene fermamente la pressione su tale zona per evidenziare la distribuzione topografica del dolore, il segno del salto e la RCL
(risposta contrattile localizzata) di breve durata in quel segmento esplorato.
Generalmente si usa la palpazione a piatto ed il polpastrello del pollice
in quanto si può esercitare una maggiore forza.
Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007
TECNICHE DI DISATTIVAZIONE DEI TRIGGER
POINTS
TECNICA
DI STRETCH AND SPRAY
TP cronici. Spray refrigerante di etile cloridrato+ allungamento passivo del muscolo.
2 o 3 spruzzi di spray sull’intero muscolo ad una distanza di 30-50 cm dalla cute con
bomboletta inclinata di 30° ed allungamento passivo del muscolo.
T
ECNICA DI INFILTRAZIONE E STIRAMENTO
Infiltrazione dei TP con soluzione di procaina cloridrato all’1% in soluzione,lidocaina
cloridrato(0,5%),anestetici locali a lunga durata d’azione,corticosteroidi, tossina botulinica
A, soluzione fisiologica isotonica, adrenalina + stiramento passivo del muscolo
TECNICA
DI PUNTURA A SECCO
Localizzare il trigger point e inserire l’ago, lasciare l’ago fino a 2 minuti, ruotandolo
leggermente se necessario. Si possono usare aghi per agopuntura(8-15 cm).
Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007
TECNICHE DI DISATTIVAZIONE DEI
TRIGGER POINTS
TECNICHE DI RELEASE E STIRAMENTO
Far contrarre attivamente il muscolo ospitante il trigger point e
successivamente rilassarlo mentre si comprime il trigger point.
TECNICA DI RILASSAMENTO POST ISOMETRICO
Far allungare al massimo il muscolo colpito senza evocare il dolore.Far
contrarre il muscolo contro resistenza per 3-10 secondi. Far rilassare il
muscolo. Allungare il muscolo. Ripetere per tre volte integrando con i
movimenti respiratori.
TECNICA D’INIBIZIONE RECIPROCA
Di completamento ad altre tecniche. Rilassare il muscolo
colpito.Contrazione contro resistenza isometrica del muscolo antagonista
del 35-45%
Simeon Niel Asher,Trigger point, guida pratica,Edi Ermes, Milano, novembre 2007
TECNICHE DI DISATTIVAZIONE DEI TRIGGER
POINTS
APPLICAZIONE DI CALORE
Impacchi caldo-umidi con azione miorilassante
ULTRASUONI
Intensità che oscilla da 0’5 watt/cm2-1,5watt/cm2. Riduce l’irritabilità dei TP
TENS (STIMOLAZIONE ELETTRICA TRANSCUTANEA NERVOSA)
Elettroterapia antalgica da utilizzare come terapia aggiuntiva ad altri trattamenti attivi.
BIOFEEDBACK
Insegna a riconoscere e controllare la tensione muscolare eccessiva
AGOPUNTURA
Applicata sui trigger points ha maggiori effetti antidolorifici
MASSAGGIO TRADIZIONALE
Non sembra costituire una terapia efficace
Travell JG & Simons DG: Dolore muscolare diagnosi&terapia, punti trigger. Ghedini editore.Milano.1986
TENS
La stimolazione elettrica transcutanea nervosa è una tecnica elettroterapica con finalità
antalgiche usata nella nella terapia del dolore.
Si applicano sulla cute per mezzo di placche elettroconduttive di gomma dei particolari impulsi
elettrici che eccitano solo le fibre della sensibilità tattile situate proprio sotto la pelle. Gli
impulsi nervosi così prodotti attraverso i nervi sensoriali, risalgono verso il midollo spinale
bloccando a questo livello “la porta d’ingresso al dolore” secondo la teoria del “Gate control” o
chiusura del cancello d’entrata agli impulsi nocicettivi. Inoltre gli impulsi TENS comandano al
mesencefalo di produrre betaendorfine completando così l’azione analgesica.
Gli elettrodi NEGATIVI vengono applicati direttamente sui trigger points.
Gli elettrodi POSITIVI vengono applicati in corrispondenza delle aree bersaglio o target
area. Gli impulsi difasici erogati sono di tipo RETTANGOLARE della durata di 50-300
microsecondi, con FREQUENZA compresa tra 2 e 140 Hz e INTENSITA’ da 1 a 50 mA.
DOLORE ACUTO: si usano frequenze più alte da 80 a 140Hz per circa 10 minuti. L’effetto
analgesico si esaurisce dopo circa 2-3 ore.
DOLORE SALTUARIO: si usano frequenze medie da 40Hz a 60Hz per 25-30 minuti.
L’effetto analgesico si protrae per molte ore.
DOLORE CRONICO: si usano frequenze più basse da 2Hz a 20 Hz per 60-80 min. L’effetto
analgesico è ancora più duraturo per la liberazione di endorfine.
L’INTENSITA’ della corrente deve essere tale da provocare COSTANTEMENTE al paziente
una piacevole sensazione di formicolio.
CONTROINDICAZIONI: Portatori di Stimolatori cardiaci, donne in stato di gravidanza o
allattamento, soggetti con turbe del ritmo cardiaco, ferite, piaghe, zone con alterata
sensibilità, zona anteriore del collo.
TECNICHE DI DISATTIVAZIONE
DEI TRIGGER POINTS
TECNICHE ALTERNATIVE DI MASSAGGIO
TECNICA DI DIGITOPRESSIONE(COMPRESSIONE ISCHEMICA)
Il pollice viene schiacciato sul TP con una pressione tollerabilmente dolorosa
MASSAGGIO DI STROFINAMENTO (A “STRIPPING”)
Le dita eseguono ripetuti passaggi con forza crescente sui TP e sul muscolo libero
prima e dopo di esso
MASSAGGIO A FRIZIONE
Effettuato con manovre di frizione che alleviano l’indurimento sottocutaneo della
panniculosi
MASSAGGIO DI IMPASTAMENTO CICLICO
Movimenti ciclici di impastamento sopra i TP
TERAPIA PERIOSTALE
Pressione a “onde” per 2-4 min della durata di 4-10 sec sulle prominenze ossee
dolenti
Travell JG & Simons DG: Dolore muscolare diagnosi&terapia, punti trigger. Ghedini editore.Milano.1986
INTRODUZIONE ALLA TECNICA DI
DIGITOPRESSIONE SUI TRIGGER
POINTS:
IL TRATTAMENTO MIOFASCIALE
•SFIORAMENTO SUPERFICIALE
•SFIORAMENTO PROFONDO
•PIALLAMENTO
•MESSA IN TENSIONE DEL SEGMENTO
INTERESSATO
•TECNICA DEL MASSAGGIO A “STRIPPING”
SFIORAMENTO SUPERFICIALE
Agisce sugli strati superficiali del tessuto, accelera la circolazione,
elimina i detriti cutanei, esplica un’azione sedativa diminuendo
l’eccitabilità delle terminazioni sensitive permettendo al paziente di
sopportare manovre più energiche.
TECNICA: Il palmo di entrambe le mani sfiora la superficie da
trattare con una cadenza costante e lenta. Si torna al punto iniziale
con una manovra a rastrello.
SFIORAMENTO PROFONDO
Ha lo scopo di spostare i liquidi.
TECNICA: il palmo delle due mani aderisce alla superficie da
trattare e con una cadenza costante e lenta si esercita una pressione
maggiore rispetto allo sfioramento superficiale.
PIALLAMENTO
Ha lo scopo di spostare i liquidi e di allungare le fasce muscolari.
TECNICA: viene praticato con le nocche e le falangi a pugno chiuso e con il
polso in flessione o con gli avambracci.
MESSA IN TENSIONE SEGMENTO
INTERESSATO
Ha lo scopo di ottenere un rilasciamento muscolare.
TECNICA: si mette in tensione il segmento interessato, lentamente,
progressivamente, regolarmente, prendendo ciò che la fascia concede.
Non si và al di là dell’ elasticità fisiologica. Si mantiene la tensione per
circa 15 secondi e poi si rilascia sempre molto lentamente
MASSAGGIO A “STRIPPING”(di strofinamento)
Ha lo scopo di spostare i liquidi dai tessuti e permette di individuare i
trigger points.
TECNICA: il pollice o le dita di entrambe le mani scivolano per tutta
la lunghezza del muscolo verso i trigger points.
TECNICA DI DIGITOPRESSIONE SUI
TRIGGER POINTS
(COMPRESSIONE ISCHEMICA)
Basata sulla localizzazione del trigger point e sull’applicazione di una
pressione inibitoria diretta sul trigger point.
•Il paziente deve essere in una posizione confortevole affinchè il muscolo
interessato sia rilassato.
•Identificare e localizzare il trigger point (palpazione a piatto con il
polpastrello del pollice).
•Applicare in modo graduale, costante e lento una pressione sul trigger
point finchè non si percepisce una prima “barriera palpabile”.
•Mantenere la pressione finchè non si avverte un ammorbidimento del
trigger point. L’attesa può essere di secondi o minuti.
•Ripetere la manovra, aumentando la pressione sul trigger point fino ad
incontrare una “barriera” successiva e così via.
TECNICA DI DIGITOPRESSIONE
SUI TRIGGER POINTS
•Se la dolorabilità del trigger point persiste, la tecnica può essere applicata
preferibilmente dopo l’applicazione di calore(caldo-umido) e una completa
escursione attiva del movimento
•La pressione viene applicata con il pollice, le nocche o il gomito a seconda
dello spessore o della profondità del muscolo compresso.
•La pressione deve essere tollerabilmente dolorosa e non deve provocare la
contrazione del muscolo interessato.
•Lavorare LENTAMENTE E IN PROFONDITA’: non eseguire la tecnica
troppo rapidamente, perché ciò può irritare il trigger point e peggiorare i
sintomi.
•Usare la propria SENSIBILITA’ senza schemi rigidi: l’entità della forza da
applicare varia in funzione della costituzione del paziente(tarchiato o magro),
della tollerabilità del paziente e del tipo di muscolo.
•La tecnica deve essere sempre seguita ed alternata alle tecniche usate nel
trattamento miofasciale per permettere al muscolo di rilassarsi e per aiutare
a disperdere le tossine indotte dal dolore.
La tecnica termina con lo sfioramento superficiale.
TRATTAMENTO MIOFASCIALE E TECNICA
DI DIGITOPRESSIONE SUI TRIGGER
POINTS
SFIORAMENTO SUPERFICIALE
SFIORAMENTO PROFONDO
MESSA IN TENSIONE DEL SEGMENTO INTERESSATO
PIALLAMENTO
MASSAGGIO A STRIPPING
TECNICA DI DIGITOPRESSIONE SUI TRIGGER POINTS
SFIORAMENTO PROFONDO
SFIORAMENTO SUPERFICIALE
DURATA DEL TRATTAMENTO
TRATTAMENTO DISTRETTUALE : durata minima di 25 minuti, 15
minuti di trattamento miofasciale e 10 minuti di tecnica di
digitopressione sui trigger points
MOTIVI DI INSUCCESSO DELLA
TECNICA DI DIGITOPRESSIONE
•Perché l’operatore ha schiacciato all’inizio con troppa forza e/o
troppo velocemente, causando un dolore eccessivo e involontarie
contrazioni da parte del paziente
•Perché l’operatore ha rilasciato la pressione piuttosto che
aumentarla gradualmente
•Perche’ il TP e’ troppo irritabile e richiede molte applicazioni di
pressione
•Quando il paziente ha dei fattori di mantenimento che continuano a
rendere iper irritabili i TP.
CERVICALI POSTERIORI
Lunghissimo del capo,semispinale del collo,
semispinale del capo,
Multifido: (Dai processi trasversi delle vertebre
cervicali e toraciche al processo mastoideo osso
temporale, processi spinosi da C2-C5, osso
occipitale)
AZIONE
Estendono e ruotano la testa
INDICAZIONI
Cefalea,rigidità e dolore al collo, ridotta flessione
e rotazione del collo, dolore suboccipitale,
sensazione di “bruciore” al cuoio capelluto.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Aree diverse lungo le fibre, lungo la testa e il
cranio e verso la regione frontale.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Disfunzione meccanica cervicale, Discopatia,
Artrite reumatoide, osteoartrosi, spondilite
anchilosante.
Muscolo trapezio,temporale, infraspinato,
erettore della scapola, sternocleidomastoideo.
TRAPEZIO
INDICAZIONI :tensione cronica al
collo, cefalea da stress, colpo di frusta
FASCI SUPERIORI(Sollevano la
scapola) linea nucale superiore, protusione
occipitale esterna, legamento nucale al
terzo laterale clavicola.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Posteriormente e lateralmente alla parte
superiore del collo,regione temporale e
angolo della mandibola.
FASCI INTERMEDI(Adducono la
scapola)
Dal processo spinoso della 7a vertebra
cervicale al processo spinoso della 3a
vertebra toracica al margine mediale
acromion
FASCI INFERIORI (Abbassano la
scapola)
Dal processo spinoso di T2-T3 al processo
spinoso di T12 al margine laterale
superiore della spina della scapola.
trigger point,guida pratica,Edi-Ermes Milano ,2007
STERNOCLEIDOMASTOIDEO
(Flette il collo, inclina la testa
omolateralmente,ruota la testa dal lato
opposto)
INDICAZIONI
Cefalea da tensione, colpo di frusta, collo
rigido, nevralgia facciale atipica, vertigini
posturali, ptosi, ridotto orientamento
spaziale.
CAPO STERNALE: dal manubrio dello
sterno processo mastoideo dell’osso
temporale
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Occipite e anteriormente al sopracciglio,
guancia e gola.
CAPO CLAVICOLARE: Dalla faccia
superiore del terzo mediale clavicola al
processo mastoideo.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Cefalea frontale, mal d’orecchie, dolore
mastoideo(vertigini e orientamento
spaziale)
SPLENIO DELLA TESTA E
DEL COLLO:(Dai processi spinosi
di C7-T6 al processo mastoideo
dell’osso temporale e processi
trasversi di C1-C3)
AZIONI
Estendono la testa e il collo, inclinano
lateralmente il collo
INDICAZIONI
Cefalea, dolore al collo, agli occhi, visione
offuscata, colpo di frusta, rigidità nel
collo.
SPLENIO DELLA TESTA
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Vertice del cranio
SPLENIO DEL COLLO
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Regione occipitale, temporale e alla nuca.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Altri tipi di cefalea, disturbi ottici,
problemi neurologici.
MASSETERE
( Dall’arco zigomatico al ramo e processo
coronoideo mandibola)
AZIONE: Serra mascella e mandibola,
occlude i denti,movimenti di lateralità
della mandibola. (Masticazione)
INDICAZIONI
Trisma(mascella e mandibola fortemente
serrate), dolore all’art.
temporomandibolare, cefalea da stress,
dolore all’orecchio e ai denti.
DOLORE IRRADIATO
Superficiale: sopracciglio, mascella e
mandibola(anteriormente), denti molari
superiori e inferiori.
Profondo:orecchio e articolazione
temporomandibolare
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Dolore o sindrome articolazione
temporomandibolare,trisma,
muscolotemporale omolaterale,
massetere controlaterale,
sternocleidomastoideo.
SCALENI
flessione(laterale)del collo,rotazione del
collo,sollevamento prima costa
INDICAZIONI
Dolore al dorso, spalla e braccio. Sindrome
degli scaleni, Colpo di frusta, “Collo senza
riposo”.
SCALENO ANTERIORE(processi
trasversi di C3-4-5-6 alla prima costa)
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Regione pettorale e capezzolo
SCALENO MEDIO(processi trasversi di
C2-3-4-5-6-7 alla prima costa)
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Faccia posteriore e anteriore del braccio
fino al pollice e all’indice
SCALENO POSTERIORE(processi
trasversi di C4-5-6-7 alla seconda costa)
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Margine mediale superiore della scapola
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Sindrome tunnel carpale,Lesioni plesso
brachiale, vasi succlavi, angina, dischi
cervicali(C5,C6). Fasci superiori trapezio,
sternocleiomastoideo, splenio della testa.
EPICRANICO(OCCIPITOFRONTALE)
MUSCOLO OCCIPITALE
(Linea nucale superiore osso occipitale,
galea aponeurotica)AZIONE: tira indietro
il cuoio capelluto, corruga la fronte
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Posteriormente alla testa e alla cavità
orbitaria e parte anteriore e laterale del
cuoio capelluto.
MUSCOLO FRONTALE
(galea aponeurotica, cute e fascia sopra
gli occhi e il naso).AZIONE: tira in avanti
il cuoio capelluto, solleva le sopracciglia e
corruga la fronte.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Sopra la fronte dallo stesso lato
INDICAZIONI
Cefalea, dolore alla testa posteriormente,
dietro all’occhio, sopracciglio, palpebra
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Intrappolamento del nervo grande
occipitale,muscolisuboccipitali,sternocleid
omastoideo, semispinale del capo
TEMPORALE
(Fossa temporale e fascia temporale al
processo coronoideo mandibola)
AZIONI
Serra mascella e mandibola, occlude i denti,
movimenti di lateralità della
mandibola(masticazione).
INDICAZIONI
Cefalea, mal di denti, dolore al sopracciglio e
all’articolazione temporomandibolare.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Denti incisivi superiori e margine
sovraorbitario, dolore all’articolazione
temporomandibolare e nel mezzo della
tempia.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Tendinite del muscolo temporale, Polimialgia
reumatica, arterite temporale, fasci sup. del
trapezio, sternocleidomastoideo, massetere
.
ORBICOLARE DELL’OCCHIO
(PARTE ORBITARIA, PARTE
PALPEBRALE, PARTE LACRIMALE)
AZIONI
Chiude le palpebre, dilata il sacco lacrimale
INDICAZIONI
Cefalea, emicrania, Nevralgia del trigemino,
affaticamento degli occhi, vista
cadente,palpebra cadente
DOLORE IRRADIATO
Dolore “urente” sopra l’occhio fino alla
narice omolaterale, dolore nell’occhio.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Ptosi, muscolo temporale,
trapezio,sternocleidomastoideo.
TRAPEZIO
INDICAZIONI :tensione cronica al
collo, cefalea da stress, colpo di frusta
FASCI SUPERIORI(Sollevano la
scapola) linea nucale superiore, protusione
occipitale esterna, legamento nucale al
terzo laterale clavicola
FASCI INTERMEDI(Adducono la
scapola)
Dal processo spinoso della 7a vertebra
cervicale al processo spinoso della 3a
vertebra toracica al margine mediale
acromion.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Medialmente alla colonna cervicale
FASCI INFERIORI (Abbassano la
scapola) Dal processo spinoso di T2-T3 al
processo spinoso di T12 al margine
laterale superiore della spina della
scapola.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE:
Sopra la spina della scapola,
posteriormente alla colonna cervicale
ROMBOIDI(PICCOLO E
GRANDE)
(Dai processi spinosi di C7 e da T1 a T5 al
margine mediale della scapola )
ELEVATORE DELLA
SCAPOLA
AZIONE
Retrae e stabilizza la scapola
(Dai processi trasversi di C1 a C4 al
margine mediale della scapola tra
l’angolo superiore e la spina della
scapola)
INDICAZIONI
Dolore cronico mediale o periscapolare.
Alterato scivolamento o scricchiolio
dell’articolazione scapolotoracica.
AZIONE
Solleva la scapola, Aiuta ainclinare il
collo lateralmente e retrarre la
scapola.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Margine mediale della scapola verso
l’acromion.
INDICAZIONI
Collo dolente e rigido con rotazione
limitata della colonna cervicale
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Disfunzioni dell’articolazione
scapolotoracica. Muscolo elevatore della
scapola, fasci intermedi del muscolo
trapezio, infraspinato, scaleni, gran
dorsale.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Dall’apice della scapola alla nuca
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Disfunzione dell’articolazione. Muscolo
trapezio, romboidi, splenio del collo,
erettori della colonna vertebrale.
INFRASPINATO
SOVRASPINATO
AZIONE
Ruota esternamente l’omero
INDICAZIONI
Tendinopatia della cuffia dei rotatori,
capsulite adesiva, emiplegia
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Colonna cervicale media-superiore, margine
mediale della scapola, regione del muscolo
bicipite brachiale fino all’avambraccio
nell’area di distribuzione del nervo mediano.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Tendinite del muscolo bicipite, neuropatia
C5,C6, disfunzione nervo sovrascapolare.
Muscolo sottoscapolare, elevatore della
scapola, grande e piccolo pettorale,
deltoide,grande rotondo e gran dorsale.
AZIONE
Starter dell’abduzione dell’arto
superiore
INDICAZIONI
Perdita della forza in abduzione.
Dolore notturno. Borsite
subacromiale, tendinopatia della
cuffia dei rotatori.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Dal muscolo deltoide fino alla zona
laterale dell’avambraccio.
(Fossa infraspinata della scapola alla grande
tuberosità dell’omero)
(Fossa sovraspinata della scapola alla
grande tuberosità dell’omero)
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Radicolopatia C5,C6, borsite
subacromiale, tendinite calcifica,
tendinopatia della cuffia dei
rotatori. Muscolo
sottoscapolare,infraspinato,
deltoide, trapezio, grandorsale.
.
PICCOLO ROTONDO:(2/3 sup.margine laterale
scapola alla grande tuberosità dell’omero)
AZIONE
Ruota esternamente l’omero
INDICAZIONI
Dolore alla spalla in sede posteriore,capsulite adesiva,
borsite subacromiale, tendinite del bicipite
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Zona postero-laterale della spalla e braccio
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Radicolopatia C8,T1, tendinopatia della cuffia dei rotatori,
borsite sub-acromiale/deltoidea, sindromi da conflitto della
spalla. Muscolo infraspinato.
GRANDE ROTONDO:1/3 inf. Margine laterale
scapola al solco bicipitale dell’omero.
AZIONE
Ruota medialmente l’omero e lo adduce
INDICAZIONI
Capsulite adesiva,dolore quando si porta la mano sopra la testa,
quando si guida,Sindrome da conflitto
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Dolore all’articolazione gleno-omerale con estensione nell’area
del muscolo deltoide, dolore diffuso posteriormente
all’avambraccio.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Sindromi da conflitto, Tendinopatia della cuffia dei
rotatori,quadri neurologici cervicali
ERETTORE DELLA COLONNA
VERTEBRALE
(SACROSPINALE)
iliocostale dei lombi, del dorso,
lunghissimo del dorso , spinale
(Dal sacro,cresta iliaca, processi spinosi e
trasversi vertebre, coste all’occipite,coste
e vertebre)
AZIONE
Estende e flette lateralmente la colonna
vertebrale
INDICAZIONI
Lombalgia, ridotta mobilità della colonna
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
M. ILIOCOSTALE DEI LOMBI e M
LUNGHISSIMO DEL DORSO: regione
lombare omolaterale e gluteo
M. ILIOCOSTALE DEL DORSO: zona
mediale e inferiore scapolare, lombare,
zona pettorale e anteriormente verso
l’addome
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Angina, dolore viscerale, radicolopatia
Muscolo piriforme,quadrato dei lombi
GRAN DORSALE:(Processi
trasversi da T7-S5,cresta iliaca, ultime 3
coste, margine inf. Scapola al solco
bicipitale omero)
AZIONE
Estende le braccia flesse, adduce e
ruota medialmente l’omero
INDICAZIONI
Dolore “toracico” dorsale continuo
non legato all’attività
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP ASCELLARE: angolo inferiore
della scapola, medialmente all’arto
superiore fino al lato ulnare della
scapola
TP LATERO-INFERIORE: Parte
postero laterale della cresta iliaca
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Neuropatia C7, neuropatia ulnare,
malattie cardiopolmonari.
Muscoli romboidi, trapezio,grande
rotondo, scaleni, sottoscapolare,
iliocostale, dentato anteriore.
QUADRATO DEI LOMBI
(Dalla cresta iliaca e legamento iliolombare
alla 12 costa e su L1-L4)
AZIONE
Flette lateralmente la colonna vertebrale
INDICAZIONI
Scoliosi, lombalgia che persiste a riposo,
patologia renale, dolore alle natiche e
all’anca, dolore al grande trocantere del
femore.
MULTIFIDO E ROTATORI
(Processi articolari di tutte le
vertebre)
AZIONE
Rotazione, estensione e flessione
laterale colonna.
INDICAZIONI
Lombalgia profonda, Alterazioni di un
segmento vertebrale.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Articolazione sacro-iliaca, parte inferiore
delle natiche, parte superiore dell’anca e
grande trocantere.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
MULTIFIDO: localizzato e
anteriormente verso l’addome
ROTATORI: localizzato e mediale
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Sacroileite, borsite dell’anca,
radicolopatia, Alterazioni vertebrali.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Angina, dolore viscerale, radicolopatia,
muscolo piriforme, quadrato dei lombi
GRANDE GLUTEO
TP1: a circa metà parte mediale
natica.
TP2: parte inferomediale natica
TP3: piega glutea, parte
inferocentrale natica
AZIONI:extraruota, estende
anca.
IRRADIAZIONE DOLORE
Dolore profondo localizzato alle
natiche
MEDIO GLUTEO
TP1: parte supero mediale
TP2: parte supero centrale
natica.
AZIONE:abduce e
intraruota anca
IRRADIAZIONE DOLORE
Dolore alla natica
medialmente, al sacro
all’anca
alla coscia
PICCOLO GLUTEO
TP1 TP2: parte supero
laterale natica.
ALTRI TP: diffusi nella
parte supero laterale natica
AZIONE: intraruota e
abduce anca
IRRADIAZIONE DOLORE
Inferiormente alla natica,
lateralmente all’arto
inferiore.
ISCHIOCRURALI
SEMITENDINOSO,SEMIMEMBRANOS
O,BICIPITE FEMORALE:(Tuberosità
ischiatica, parte post. del femore alla
sup.mediale diafisi tibia,condilo mediale
tibia, faccia laterale testa perone)
AZIONE
Estendono l’anca, flettono il ginocchio
INDICAZIONI
Dolore posteriore alla coscia e alla gamba.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
SEMITENDINOSO E
SEMIMEMBRANOSO: dalla piega glutea
su tutto l’arto inferiore in sede
posteromediale
BICIPITE FEMORALE: zona
posterolaterale della coscia fino a 10 cm
sotto il ginocchio.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Sciatica, radicolopatia, osteartrosi,
disfunzione articolare ginocchio.
PIRIFORME:(Dall’osso sacro e
legamento sacrotuberoso al grande
trocantere del femore)
AZIONE
Intraruota l’anca, abduce la coscia con
l’anca in flessione.
INDICAZIONI
Dolore profondo avvertito
costantemente alla natica.
Sciatica,dolore al retto.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Lateralmente al coccige, zona
posterolaterale natiche, sotto la
coscia fino al ginocchio.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Radicolopatia lombare, discopatia,
osteoartrosi anca, Stenosi canale
vertebrale.
Muscoli glutei, quadrato dei lombi,
ischiocrurali.
SOLEO:(Faccia posteriore della testa
del perone alla sup. posteriore del
calcagno)
INDICAZIONI
Dolore al polpaccio e al calcagno.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP1 sottola testa del perone: dolore lungo
tutto il polpaccio
TP2 terzo inferiore mediale polpaccio:
dolore sul calcagno
TP3 terzo inferiore laterale polpaccio:
dolore sulla regione regione sacroiliaca
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Tendinite d’achille, vasculopatia, cisti di
Baker
GASTROCNEMIO
(Condilo mediale e laterale del
femore alla superficie posteriore del
calcagno)
INDICAZIONI
Rigidità e dolore al polpaccio, crampi
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
CAPO MEDIALE:TP1 sul condilo
mediale femore, TP2 sul condilo
mediale tibia. Dolore sulla superficie
posteromediale gamba, cavo popliteo
e pianta del piede(TP2 più basso)
CAPO LATERALE: TP1 e TP2 sotto
e sul condilo laterale tibia. Dolore
sulla superficie posterolaterale
gamba e cavo popliteo.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Tromboflebite, trombosi venosa
profonda, Cisti di Baker,tendinite
d’Achille.
TIBIALE POSTERIORE
(Sup. posteriore tibia e fibula alla
tuberosità scafoide,cuboide, II III VI
osso metatarsale)
AZIONE
Inversione del piede, flex plantare
caviglia.
INDICAZIONI
Tendinite d’achille, dolore al polpaccio,
dolore al calcagno, fascite plantare.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP circa 3 cm al di sotto cavo popliteo:
dolore vago al polpaccio con intensità
maggiore al tendine d’achille fino al
calcagno e alla pianta del piede.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Sindrome del compartimento tibiale
anteriore, posteriore, tendinite d’achille.
FLESSORE LUNGO DELLE
DITA/ALLUCE.
INDICAZIONI
Dolore al piede sotto carico, dolore
all’alluce.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
FLESSORE LUNGO DELLE DITA
TP subito al di sotto condilo mediale
tibia: dolore vago sulla superficie
laterale polpaccio, profondo lungo
superficie plantare dal 2 al 5 dito.
FLESSORE LUNGO DELL’ALLUCE
TP circa 3-4 cm sopra il tendine
d’achille verso la fibula: dolore
profondo all’alluce
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Osteoartrosi, metatarsalgia,
neuroma di Morton, fratture da
stress, fascite plantare.
QUADRICIPITE FEMORALE
INDICAZIONI
Dolore e debolezza alla coscia, instabilità
del ginocchio, successivamente ad una
frattura dell’anca. Sindrome doloroso
dell’articolazione femoro-rotulea.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Dolore alla coscia in sede mediale,
laterale, anteriore.
VASTO MEDIALE :TP1 subito sopra
l’inserzione in sede mediale, TP2 a metà
del ventre muscolare.Dolore sul ginocchio
VASTO INTERMEDIO:TP1 a 1/3
superiore superficie laterale ventre
muscolare.Dolore parte anteriore coscia.
RETTO DEL FEMORE:TP1 sulla spina
iliaca antero inferiore. Dolore centrale
alla coscia fino al ginocchio
VASTO LATERALE :TP1 subito al di
sotto acetabolo,TP2-3-4 a metà della
coscia superficie laterale, TP5-6 subito
sopra al ginocchio superficie
laterale.Dolore in sede laterale della
coscia.
TENSORE FASCIA LATA
(Cresta iliaca e spina iliaca anterosuperiore, tratto iliotibiale)
AZIONE
Flette, abduce e intraruota l’anca,
tende la fascia lata.
INDICAZIONI
Dolore all’anca e al ginocchio
lateralmente, Riabilitazione dopo
protesi all’anca e dopo frattura collo
del femore.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP situato subito al di sopra del
grande trocantere e sotto la spina
iliaca antero-superiore.
Forte dolore dal grande trocantere
fino alla fibula.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Borsite trocanterica, osteoartrosi.
ADDUTTORI
(Dal pube alla faccia mediale del femore)
INDICAZIONI
Dolore faccia mediale coscia, Rigidità anca
e gamba in abduzione, riabilitazione dopo
protesi d’anca.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Varie aree sulla coscia anca e ginocchio
GRANDE ADDUTTORE:TP1-2-3 a metà
della coscia zona centro mediale
ADDUTTORI LUNGO E BREVE: TP4-5 a
1/3 superiore coscia zona centrale)
GRACILE :TP6-7 a 1/3 superiore e a metà
della coscia in sede mediale.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Lussazione, disfunzione della sinfisi pubica,
neuropatia, linfoadenopatia, ernia inguinale.
SARTORIO:(Spina iliaca antero
superiore alla zampa d’oca)
AZIONE
Flette, extraruota, abduce l’anca,
flette il ginocchio
INDICAZIONI
Dolore all’anca e ginocchio in sede
mediale
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Sulla coscia medialmente fino al
ginocchio.
TP1 a 1/3 superiore della coscia in
sede centrale
TP2 a 1/3 medio della coscia in sede
mediale
TP3 a 1/3 inferiore coscia in sede
mediale.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Patologia articolare ginocchio,
radicolopatia lombare, vasculopatia,
ernia inguinale.
TIBIALE ANTERIORE
(Condilo laterale tibia al primo osso
cuneiforme)
ESTENSORE LUNGO DELLE
DITA E DELL’ALLUCE:(Condilo
laterale tibia e 2/3 sup. fibula e
AZIONE
membrana interossea alla sup. dorsale
Dorsiflessione caviglia, inversione del
delle ultime 4 dita e falange distale
piede.
alluce)
INDICAZIONI
INDICAZIONI
Dolore al dorso del piede, metatarsalgia,
Dolore alla caviglia, all’alluce, Sindrome
dolore persistente all’alluce, crampi
compartimentale, debolezza alla caviglia. nottorni.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
ESTENSORE LUNGO DELLE DITA :TP
Dolore vago in sede anteromediale della
a 1/3 superiore fibula .Dolore a 1/3
tibia fino alla caviglia e dolore profondo
inferiore gamba superficie dorsale delle
all’alluce.
prime 3 dita
ESTENSORE LUNGO DELL’ALLUCE: TP
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
a 1/3 inferiore gamba sulla membrana
Discopatia lombare, artrosi interfalangea, interossea. Dolore sulla superficie
sindrome compartimentale. Muscolo
dorsale dell’alluce.
estensore lungo dell’alluce.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Tendinite, tendinosi, borsite e
periborsite dell’alluce, sindromi
compartimentali.
MUSCOLI SUPERFICIALI
DEL PIEDE
PERONIERI (LUNGO,
BREVE, ANTERIORE):(dalla
INDICAZIONI:Dolore al piede a livello
sup. laterale fibula al 1 osso cuneifome e
plantare e dorsale sia a riposo che durante
base del 5 osso metatarsale)
il cammino.
AZIONE
Eversione del piede e flessione plantare
ABDUTTORE DELL’ALLUCE
caviglia, eversione caviglia,dorsiflessione
(Tuberosità del calcagno, retinacolo dei
caviglia
muscoli flessori alla falange prossimale
INDICAZIONI
dell’alluce)
Pronazione del piede, lesione ripetuta in
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
eversione, inversione, dolorabilità
TP 1-2-3 sopra il calcagno i sede mediale.
intorno al malleolo, debolezza della
Dolore irradiato sopra il calcagno in sede
caviglia, riabilitazione dopo frattura
mediale
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
FLESSORE BREVE DELLE DITA
PERONIERO LUNGO: TP a 2-3 cm sotto
(tuberosità del calcagno,aponeurosi
testa della fibula. Dolore lungo la
plantare alla falange media del del II, III,
superficie laterale gamba
VI, V dito)
PERONIERO BREVE:TP circa 3-4 cm
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
sopra malleolo laterale.Dolore sopra al
TP 1-2 sulla sup. plantare del piede in sede
malleolo laterale.
centrale. Dolore irradiato sotto l’epifisi
PRONIERO ANTERIORE:TP a circa 2-3
distale delle ossa metatarsali(dal II al VI)
cm sopra malleolo laterale in sede più
anteriore
MUSCOLI SUPERFICIALI
DEL PIEDE
ABDUTTORE DEL QUINTO DITO
(tuberosità del calcagno, aponeurosi
Plantare alla falange prossimale del V
dito)
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP1-2 superficie laterale
piede .Dolore irradiato sotto la base
del quinto osso metatarsale
ESTENSORE BREVE DELLE DITA
(parte anteriore, faccia sup. e laterale
del calcagno,retinacolo degli estensori
alla superficie dei tendini del muscolo
estensore lungo delle dita)
IRRADIAZIONE DEL DOLORETP 1-2
base del 3-4 osso metatarsale. Forte
dolore al dorso del piede sotto il
malleolo laterale.
MUSCOLI PROFONDI DEL
PIEDE
(TP sulla superficie plantare)
INDICAZIONI: Dolore alla superficie
plantare e dorsale del piede durante il
cammino e a riposo
QUADRATO DELLA PIANTA
(faccia laterale e mediale del calcagno al
tendine del flessore lungo delle dita)
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP sopra al calcagno in sede centrale:
dolore su tutto il calcagno.
ADDUTTORE DELL’ALLUCE
(II, III, IV osso metatarsale alla base
della falange prossimale dell’alluce)
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP 1-2-3-4 sull’avampiede,superficie
plantare, in sede centro-mediale.
MUSCOLI PROFONDI DEL
PIEDE
FLESSORE BREVE DELL’ALLUCE
(Osso cuboide e terzo cuneiforme alla
falange prossimale dell’alluce)
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP e dolore irradiatosul dorso del piede
Intorno alla prima articolazione metatarso
Falangea.
INTEROSSEI DORSALI
(superfici dorsali ossa metatarsali)
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP e dolore irradiato sul II osso
Metatarsale.
GRANDE PETTORALE:(Dalla
clavicola,manubrio e corpo sterno,
prime 6 coste alla grande tuberosità
dell’omero)
AZIONE
Adduce e ruota medialmente l’omero
INDICAZIONI
Riabilitazione dopo infarto del
miocardio, aritmia cardiaca, dolore
dorsale medioscapolare, dolore al
seno, dolore alla spalla anteriormente.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
PARTE CLAVICOLARE:TP1 e TP2
sotto la clavicola circa a metà e in
direzione dell’omero. Dolore
anteriormente al muscolo deltoide
PARTE STERNOCOSTALE:TP3 e
TP4 circa 3-4 costa in margine
ascellare. Dolore alla parete toracica
anteriore fino epicondilo mediale
omero
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Radicolopatia C5-C6, lesione della
cuffia dei rotatori, Patologia toracica
DENTATO ANTERIORE
(Prime 8-9 coste all’angolo inferomediale della scapola)
AZIONE
Rotazione della scapola con abduzione e
flessione del braccio
INDICAZIONI
Dolore toracico che non risponde con il
riposo. Sensibilità e dolore al seno, tosse
cronica, scapola alata, Dispnea.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP generalmente dalla 3 all’8 costa sotto
l’ascella. Dolore localizzato che si irradia
anteriormente al petto e posteriormente
al margine inferiore scapola e lato ulnare
braccio.
RETTO DELL’ADDOME:
(Cresta pubica e sinfisi pubica
processo xifoideo e 5-6-7 cartilagine
costale)
AZIONE
Flette la colonna lombare, abbassa la
gabbia toracica
INDICAZIONI
Colica, dismenorrea, nausea, vomito,
senso di pienezza gastrica.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP1 sulla linea alba 2-3 cm al di sotto
sterno. Dolore orizzontale alla parte
media del dorso
TP2 sulla linea alba subito sopra il
pube. Dolore tra il pube e l’ombelico
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Patologie viscerali, ginecologiche,
ernia ombelicale/inguinale. Muscolo
gran dorsale
BICIPITE BRACHIALE
(Capo lungo:tuberosità sovraglenoidea
scapola, Capo breve: processo coracoideo
della scapola alla tuberosità del radio e
aponeurosi bicipitale)
INDICAZIONI
Dolore alla spalla in sede anteriore con
ridotta estensione del braccio, capsulite
adesiva
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
CAPO LUNGO: TP al centro del ventre
muscolare in sede laterale
CAPO BREVE: TP in sede mediale
dolore superficiale su tutto il braccio fino
parte anteriore e posteriore spalla.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Osteartrosi glenoomerale e
acromionclavicolare, borsite subacromiale,
tendinite del bicipite
FLESSORI DEL POLSO
FLESSORE SUPERFICIALE E
PROFONDO DITA, FLESSORE
RADIALE E ULNARE DEL CARPO
(faccia anteriore epicondilo mediale)
INDICAZIONI
Dolore alla mano, polso, dita, lesione da
sforzi ripetitivi(parrucchieri).
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
FLESSORE SUPERFICIALE E
PROFONDO DELLE DITA (Tp1 circa
3cm al di sopra del polso in sede
laterale, TP2 circa 3-4 cm al di sotto
dell’epicondilo mediale in sede centrale.
Dolore irradiato 3 e 4-5 dito.
FLESSORE RADIALE DEL CARPO E
FLESSORE ULNARE DEL CARPO: TP1
Circa 3 cm al di sotto epicondilo
laterale omero, TP2 circa 2 cm al di
sotto epicondilo mediale.Dolore
irradiato palmo della mano e eminenza
ipotenar.
OPPONENTE E ADDUTTORE
DEL POLLICE
INDICAZIONI
Dolore al pollice, difficoltà a mantenere
il movimento a pinza.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
OPPONENTE DEL POLLICE
Tp sull’eminenza tenar in corrispondenza
dell’osso trapezio. Irradiazione sul pollice e
faccia laterale polso.
ADDUTTORE DEL POLLICE
TP sulla faccia anteriore del 2 3 osso
metacarpale. Irradiazione su tutta
l’eminenza tenar e pollice.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE: Osteartrosi
del trapezio metacarpale, sindrome del
tunnel carpale,disfunzione meccanica,
frattura, sublussazione.
INTEROSSEI
DORSALI,LOMBRICALI
ABDUTTORE DEL
MIGNOLO
INDICAZIONI
Rigidità e dolore alle dita
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
Dolore al dorso e al palmo della
mano e riferito a ogni specifico
dito a cui sono riferiti.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Radicolopatia cervicale, nevrite
ulnare, disfunzione articolare.
TRICIPITE BRACHIALE
(Capo lungo:tuberosità infraglenoidea
scapola)
(Capo laterale e capo mediale: superficie
posteriore diafisi dell’omero alla faccia
posteriore olecrano dell’ulna)
INDICAZIONI
Gomito del tennista, artrosi gomito e spalla,
stress meccanico.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
CAPO LUNGO: TP1 e TP2 circa 3 cm al di
sotto testa omero. Dolore irradiato a tutto
l’arto superiore fino alla spalla
CAPO LATERALE:TP a metà superiore della
diafisi omero in sede laterale. Dolore
irradiato dal TP fino al polso.
CAPO MEDIALE: TP a metà superiore della
diafisi omero in sede mediale. Dolore
irradiato al gomito e avambraccio in sede
mediale.
ESTENSORI DEL POLSO
ESTENSORE RADIALE BREVE E
LUNGO DEL CARPO, ESTENSORE
ULNARE DEL CARPO
(Epicondilo laterale omero)
INDICAZIONI
Dolore alla mano, polso, gomito e
avambraccio. Rigidità delle dita,
gomito del tennista.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
ESTENSORE RADIALE LUNGO DEL
CARPO: TP circa 2 cm al di sotto
epicondilo laterale. Irradia al gomito
avambraccio a mano
ESTENSORE RADIALE BREVE DEL
CARPO: TP circa 3 cm al di sotto
epicondilo laterale. Irradia al polso e
alla superficie dorsale mano
ESTENSORE ULNARE DEL CARPO:
TP a circa 3 cm dall’epicondilo
mediale omero. Irradia sulla
superficie mediale polso.
DELTOIDE:
fasci
ESTENSORE DELLE DITA
anteriori,intermedi, posteriori (clavicola,
acromion,spina scapola alla tuberosità
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
deltoidea)
TP a circa 2 cm dall’epicondilo laterale.
Irradia in sede centrale
AZIONE
dell’avambraccio fino al 3 dito.
Flessione ,rotazione mediale,abduzione,
estensione, rotazione laterale omero
INDICAZIONI
Riabilitazione post trauma, dolore alle
spalle con range di movimento ridotto.
IRRADIAZIONE DEL DOLORE
TP1 parte anteriore spalla,TP2 parte
laterale spalla,TP3 parte posteriore
spalla al di sotto delle origini e in sede
inserzionale.
Dolore che si irradia sulla spalla dentro
una zona di 5-10 cm.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Sindrome da conflitto, Borsite
sottoacromiale. Radicolopatia C5,
tendinopatia cuffia rotatori.