PROGETTO RIABILITATIVO BIOPROGRESSIVO DI OTTIMIZZAZIONE R.G. BELLOMO PROGETTO RIABILITATIVO BIOPROGRESSIVO DI OTTIMIZZAZIONE 1. Semeiotica e fisiologia del dolore 2. Omeostasi del sistema cibernetico umano 3. Postura e leggi dell’equilibrio, confort ed economia 4. Rieducazione attraverso l’ottimizzazione della performance e dei parametri prestativi I.A.S.P. International Association for the Study of Pain (1996) • Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emotiva sgradevole, associata ad un danno tissutale effettivo o potenziale o descritta in termini di tale danno. somatico DOLORE viscerale neurologico Il danneggiamento traumatico di una struttura somatica profonda non si limita a provocare un dolore locale, ma determina anche reazioni dolorose e trofiche in tessuti somatici profondi e superficiali legati da connessioni neurologiche segmentali. Caratteristiche del dolore: • Sede • Discriminazione spaziale • Qualità • Intensità • Andamento nel tempo • Durata • Segni vegetativi d’accompagnamento • Segni emozionali • Stimoli addizionali sull’area del dolore Dolore Somatico profondo • Dolore osseo: scarsamente localizzato, profondo, non è influenzato dalla contrazione dei muscoli circostanti. • Dolore articolare: localizzato, si aggrava con il movimento. • Dolore della capsula: è presente solo quando l’articolazione è in una posizione ben definita. Dolore Somatico profondo • Dolore tendineo: molto intenso, incrementato dalla contrazione muscolare. • Dolore delle guaine tendinee: si intensifica al movimento passivo. • Dolore a carico delle borse: frequentemente cronico, persistente, presente anche a riposo. Dolore Somatico profondo • Dolore muscolare: nella sua espressione più caratteristica è quella dello STIRAMENTO o STRAPPO. Tale evenienza, frequente nella pratica sportiva, causa l’insorgenza di due dolori. 1. Il primo improvviso e di breve durata, viene descritto in termini di contrazione; 2. il secondo di manifesta a un intervallo di tempo variabile, è più sordo e diffuso e persiste a lungo. CARATTERISTICHE DEL DOLORE SEDE DISCRIMINAZIONE SPAZIALE QUALITA’ INTENSITA’ ANDAMENTO NEL TEMPO DURATA DOLORE VISCERALE toraco-addominale, in genere lungo l'asse centrale, prevalentemente in regione sternale bassa ed epigastrica DOLORE SOMATICO IN SEDE SUPERFI-CIALE cutanea circoscritta DOLORE SOMATICO IN SEDE PROFONDA struttura interessata, talora ad andamento scleromerico o miomerico con interessamento del dermatomero scarso grado, molto diffuso perfetto grado, circo-scritto medio grado, media diffusione sordo, gravativo, oppressivo, urente, tensivo, lacerante puntorio, urente (a seconda dello stimolo) terebrante, crampiforme, costrittivo, lacerante, urente, gravativo da lieve ad insopportabile da lieve ad insop-portabile da lieve ad insopportabile continuo, subcontinuo, ondulante, accessionale (colica) istantaneo, continuo, subcontinuo, ondulante continuo, subcontinuo, accessionale variabile da qualche minuto a qualche ora; comunque limitato nel tempo in quanto cessa o si parietalizza variabile in relazione alla noxa variabile in relazione alla noxa SEGNI VEGETATIVI D’ACCOMPAGNAMENTO pallore, sudorazione, distermia, nausea, vomito, bradi o tachi-cardia, pollachiuria, disturbi dell'alvo (stipsi, diarrea) generalmente assenti pallore, sudorazione, nausea SEGNI EMOZIONALI angoscia, terrore, senso di morte imminente assenti generalmente assenti STIMOLI ADDIZIONALI SULL’AREA DEL DOLORE non incrementano il dolore incrementano il dolore incrementano il dolore TRIGGER POINT • Siti di iperirritabilità muscolare e/o fasciale in cui sono presenti criteri maggiori e minori. TRIGGER POINT Criteri maggiori 1. Dolore spontaneo distrettuale. 2. Dolore o sensazioni alterate nella zona prevista di dolore riferito (area bersaglio) per un determinato TrP. 3. Segmento che risulta teso alla palpazione in un muscolo accessibile. 4. Elettiva e localizzata dolorabilità in un punto preciso lungo il segmento muscolare teso. 5. Ridotta ampiezza di movimento. TRIGGER POINT Criteri minori • Riproduzione, mediante pressione sul punto dolorabile, del dolore o delle sensazioni alterate spontaneamente percepiti. • Evocazione di una risposta locale di contrazione delle fibre muscolari mediante compressione snapping o mediante inserzione di ago a livello del punto dolorabile della banda tesa. • Dolore alleviato dalla distensione del muscolo o dall’infiltrazione del punto dolente. Sindrome dolorosa miofasciale • Dolore, eventualmente fenomeni neurovegetativi riferiti, disfunzione, causati da Trigger Points miofasciali attivi. Trigger Point miofasciale latente • Focolaio di iperirritabilità in un muscolo o nella sua fascia, clinicamente silente per quanto attiene il dolore spontaneo. Può possedere tutte le altre cartteristiche cliniche di un TrP. Trigger Point miofasciale primitivo • Focolaio di iperirritabilità localizzato in un muscolo che primariamente subisce l’evento patologico che ne produce l’insorgenza. Trigger Point miofasciale secondario • Focolaio di iperirritabilità che si sviluppa e diviene attivo per sovraccarico funzionale, in quanto è ubicato in un muscolo sinergico o antagonista di quello che contiene un TrP primitivo. Trigger Point miofasciale satellite • Focolaio di iperirritabilità che si sviluppa e diviene attivo perché localizzato in un muscolo compreso nell’area bersaglio di un altro TrP. Microtraumi ripetuti Trauma Persistenza del trauma Flogosi acuta Fenomeni vascolari Fenomeni cellulari Diapedesi PMN mononucleati Fattori chemiotattici Liberazione di enzimi lisosomiali Antigeni endogeni Stimolo immunitario Infiltrazione di macrofagi, linfociti, plasmacellule Flogosi cronica TRIGGER POINTS DISTURBI POSTURALI • I disturbi posturali sono frequentemente sostenuti dalla presenza di trigger miofasciali e solo trattando il trigger e ricondizionando l’omeostasi corporea, ristabiliamo l’equilibrio.