Evoluzione dell`attaccamento nell`adolescenza e disturbi psi

Evoluzione dell’attaccamento nell’adolescenza e disturbi psicopatologici nell’età adulta
Evolution of attachment in adolescence and psychopathological disorders in adulthood
Valeria Verrastro1, Linda Millone2
Riassunto
Il presente lavoro ha come obiettivo quello di evidenziare il nesso esistente fra
l’attaccamento che il bambino sviluppa e i disturbi nell’età adulta.
Verrà posta l’attenzione alle basi teoriche della teoria dell’attaccamento e agli studi
che dunque vedono l’attaccamento disfunzionale un fattore di rischio nell’insorgenza di
svariate problematiche psico-sociali.
Parole chiave
Attaccamento, disturbi età evolutiva, fattori di rischio, disagi psico-sociali.
Abstract
This work aims to highlight the link between the attachment developed by children, and
disorders in adult age. In particular, the attention will be focused on the attachment
theory and on the studies which consider the dysfunctional attachment as a risk factor
in the rising of a number of pycho-social issues.
Keywords
Attachment, evolutive disorders, risk factors, psycho-social problems.
In adolescenza, un'altra area di ricerca di enorme rilevanza per lo studio della personalità e della sua patologia è quella relativa ai pattern di attaccamento.
Bowlby, che era sia un etologo sia uno psicoanalista, ha sviluppato un modello che integra la comprensione psicoanalitica delle relazioni oggettuali con il concetto evolutivo
di adattamento, sottolineando l'importanza delle tendenze innate degli infanti di molte
specie a formare legami di dipendenza emotivamente intensi con i loro caregiver (1969,
1973, 1980). Bowlby ha proposto che i bambini si formano rappresentazioni mentali
delle relazioni basate sulle loro interazioni con, e sul loro adattamento all'ambiente dei
caregiver, e che queste rappresentazioni forniscano vari gradi di sicurezza nell'attaccamento. Descritte come modelli operativi interni, queste rappresentazioni cognitivo/affettive riflettono le caratteristiche soggettive e oggettive delle relazioni precoci di
attaccamento.
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Questi modelli operativi aiutano a organizzare 1'esperienza affettiva e quella sociale e
plasmano non solo le relazioni interpersonali presenti, ma anche quelle future (Sroufe,
Fox, Pancake, 1983).
La teoria dell'attaccamento, come molte altre teorie psicoanalitiche e delle relazioni oggettuali, propone che le relazioni precoci tra genitori e bambini servono da prototipi per
le relazioni successive e giocano un ruolo nella trasmissione intergenerazionale dei pattern familiari (Fairbairn, 1952; Framo, 1992; Freud, 1915). Per questo motivo, un modello operativo interno di attaccamento insicuro è considerato un potenziale fattore di
rischio in grado di predire difficoltà relazionali nell'intero corso di vita (Ainsworth,
1969; Main et al., 1985). Un crescente corpus di ricerche sostiene la concettualizzazione
degli stili di attaccamento di Bowlby (e dei modelli operativi interni sottostanti) come
rappresentazioni relativamente stabili nel corso della vita (Main, Cassidy, 1988; Wartner, Grossman, Fremmer-Bombik, Seuss, 1994; Allen et al., 1998) e come strutture psichiche trasmesse tra le generazioni (Cohn, Cowan, Cowan, 1992; Cowan, Cohn,
Cowan, Pearson, 1996; Crowell, Feldman, 1991; Fonagy, Steele, Steele, 1991; Ward,
Carlson, 1995).
Lo sviluppo dell'Adult Attachment Interview ha reso possibile la valutazione di questi
modelli operativi interni.
Invece di fornire self-report sulle loro esperienze infantili, gli intervistati descrivono le
loro relazioni con le loro figure di attaccamento dell'infanzia e con altre figure di attaccamento e, per ogni relazione, forniscono una serie di descrizioni narrative di eventi che
la esemplificano. I ricercatori, a questo punto, codificano questi racconti a seconda del
linguaggio usato dai soggetti per trasmettere le loro esperienze e a seconda di quanto
sembrano credibili, coerenti e integrate. Sulla base di queste valutazioni, i soggetti ricevono una classificazione del loro attaccamento come sicuro/autonomo, insicuro distanziante, insicuro preoccupato e insicuro irrisolto. Gli adolescenti e gli adulti con modelli
di attaccamento sicuro mantengono una visione equilibrata delle relazioni precoci e parlano in modo aperto e non difensivo delle loro esperienze di attaccamento. Gli adolescenti e gli adulti insicuri tendono o a negare l'importanza delle esperienze di attaccamento precoci ("distanziante") o a rimanere invischiati nelle relazioni presenti e passate
con i genitori ("preoccupato"). Una quarta classificazione, "con lutto irrisolto", corrisponde alla classificazione infantile dell'attaccamento "disorganizzato" ed è assegnata a
coloro che hanno fatto esperienza della perdita di una figura di attaccamento e che sembrano utilizzare una qualità narrativa meno coerente quando parlano della persona perduta. Questa classificazione "irrisolta" è di particolare rilevanza per la patologia della
personalità in quanto è stata designata per descrivere quegli individui le cui strategie di
attaccamento e i cui tentativi di costruire modelli operativi coerenti sono stati sopraffatti
(disorganizzati) durante 1'esperienza della grossa perdita o trauma, e che non sono stati
in grado di riorganizzarla in modo coerente (Main, Hesse, 1990).
Main e Hesse (1990) hanno ipotizzato che questa categoria di attaccamento sia associata
con una patologia adolescenziale più grave ed empiricamente, gli adolescenti classificati
come disorganizzati, nel corso dell'infanzia, hanno mostrato gli indici più gravi di psicopatologia in un'intervista psicopatologica strutturata, si parla della K-SADS (Carlson,
1998).
L'attaccamento insicuro (includendo sotto questa voce i pattern distanziante, preoccupato e irrisolto) è implicato come fattore di rischio nello sviluppo della psicopatologia infantile (Lewis et al., 1984; Sroufe, Egeland, 1989; Renken et al., 1989; Rubin Lollis,
1988).
Una rassegna meta-analitica delle ricerche sull'attaccamento in adolescenza ha allo stesso modo scoperto consistenti associazioni positive tra l'attaccamento sicuro e le misure
di competenza sociale, autostima, identità e adattamento emotivo. Ricerche più recenti
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hanno connesso lo status dell' attaccamento e la psicopatologia adolescenziale (Rice,
1990; Rosenstein, Horowitz, 1996; Kobak, Sceery, 1988; Allen, Moore, Kuperminc,
Bell, 1998; Allen et al., 1996).
Per esempio, Rosenstein e Horowitz (1996) hanno scoperto che gli adolescenti "distanzianti" sono a rischio elevato di disturbi della condotta, da abuso di sostanze, narcisistico e di personalità antisociale. Di converso, gli adolescenti "preoccupati" hanno maggiori probabilità di presentare un disturbo affettivo, ossessivo-compulsivo, istrionico,
borderline o schizotipico.
Altre ricerche hanno connesso la classificazione "preoccupato" in adolescenza con livelli più elevati di patologia da interiorizzazione (Allen et al., 1998), comportamento suicidiario (Adam, Sheldon-Keller, Westen, 1995), ansia e disagio personale, così come a
livelli più bassi di adattamento dell'Io (Kobak, Sceery, 1988).
Se il tipo di attaccamento in adolescenza è un fattore di rischio per la patologia della
personalità, o se è semplicemente sinonimo di un disturbo in molti aspetti delle relazioni
oggettuali in adolescenza, è probabilmente un problema semantico.
Ciò che invece si evince da tutte queste ricerche è che i pattern di attaccamento e i modelli operativi interni, con le loro radici nelle relazioni di attaccamento precoce, sembrano essere molto rilevanti per il successivo sviluppo dei disturbi della personalità
nell'adolescenza e nell' età adulta.
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Ricercatore in psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Università degli Studi di Cassino e del Lazio
Meridionale.
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Psicologa, psicoterapeuta, Istituto per lo studio delle psicoterapie.
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