Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino
Capitolo I, lezione 1
Esercizio
1
Si consideri una società formata da due soli individui.
Siano dati i seguenti punti che rappresentano possibili distribuzioni di utilità
fra i due soggetti, e che possono trovarsi sulla grande frontiera dell’utilità o
all’interno di essa:
A (4,6)
B (3,2)
C (6,8)
D (7,6)
1.Quali fra questi punti sono sicuramente all’interno della grande frontiera
dell’utilità?
2.Si ordinino i quattro punti, in ordine decrescente, secondo una
valutazione del benessere sociale coerente con l’approccio utilitarista.
3. Si ordinino i quattro punti, in ordine decrescente, secondo una
valutazione del benessere sociale coerente con l’approccio rawlsiano.
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Capitolo I, lezione 1
Risposta all’esercizio 1
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Sono sicuramente all’interno della grande frontiera i punti A e B. In
particolare, il punto A non può essere sulla frontiera perché i punti C e
D sono ad esso Pareto preferiti, in quanto in tali punti uno dei due
soggetti sta meglio senza che l’altro stia peggio. Per la stessa ragione,
B non può essere sulla frontiera. Ad esso sono infatti preferibili,
secondo il principio di Pareto, tutti gli altri punti.
Secondo la concezione utilitarista il benessere sociale è rappresentato
dalla somma delle utilità. Ciò permette di ordinare i quattro punti in
ordine decrescente come segue C>D>A>B, ad essi corrisponde infatti
un’utilità complessiva 14>13>10>5.
Secondo la concezione Rawlsiana, così come sintetizzata
nell’approccio del maximin, il criterio per valutare il benessere sociale
è dato dalla massimizzazione dell’utilità dell’individuo che sta peggio.
Ciò permette di ordinare i quattro Punti come segue: C=D>A>B.
L’utilità dell’individuo che sta peggio è infatti la stessa nel punto C e D,
ed è pari a 6, superiore dell’analoga utilità nei punti A (4) e B (2).
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Capitolo I, lezione 1
Esercizio 2
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Descrivete graficamente l’equilibrio concorrenziale di equilibrio
parziale del mercato del bene A.
Immaginiamo che l’autorità pubblica fissi d’imperio il prezzo del
bene ad un livello p1, inferiore a quello di equilibrio.
Si illustrino gli effetti sul benessere dell’economia in due
circostanze: a ) le imprese private adattano l’offerta al prezzo
imposta dallo stato. b) l’autorità pubblica, oltre ad imporre il
prezzo, impone alle imprese private di soddisfare tutta la
domanda che si manifesta al prezzo fissato
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Capitolo I, lezione 1
Risposta alla domanda 2
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La figura 1 che segue rappresenta l’equilibrio marshalliano del
bene A prodotto in un mercato di concorrenza perfetta. La
quantità di equilibrio è Q0 e il prezzo p0.
•
In questa configurazione di prezzo e quantità, il benessere
sociale può essere rappresentato dalla somma del surplus netto
dei consumatori (p0γβ= 0γβQ0-0P0βQ0) e del surplus netto dei
produttori (αβP0=0P0βQ0-0αβQ0), ovvero dal triangolo αβγ.
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Capitolo I, lezione 1
p
γ
Figura 1
D
S
P0
α
0
β
Q0
Q
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Capitolo I, lezione 1
Risposta alla domanda 2
•
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•
•
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A) Se lo stato fissa un prezzo p1, lasciando liberi i produttori di
adattare l’offerta al prezzo, l’equilibrio si ha nel punto B (figura
2).
Si avrà un razionamento della domanda.
Se viene soddisfatta la domanda dei consumatori che
attribuiscono maggiore utilità al bene, il surplus dei consumatori
risulterà pari all’area a+b.
Il surplus dei produttori sarà pari all’area c.
La variazione complessiva del surplus dei consumatori e dei
produttori sarà negativa, pari all’area d+e
Oltre ad una riduzione del surplus complessivo netto si è
verificata anche una redistribuzione dello stesso.
Il surplus dei produttori è sicuramente diminuito nella misura
pari all’area b+e.
Il surplus dei consumatori ha una variazione pari a b-d, che può
essere sia positiva, sia negativa.
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Capitolo I, lezione 1
p
γ
Figura 2
D
S
a
d
P0
e
b
P1
c
α
0
β
B
Q1’
Q0
Q
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Capitolo I, lezione 1
Risposta alla domanda 2
•
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•
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B) Se lo stato oltre a fissare il prezzo p1, impone ai produttori di
soddisfare tutta la domanda, l’equilibrio sarà nel punto C.
il surplus netto dei consumatori è ora pari a: a+d+b+e+g, ed
aumenta nella misura della somma delle aree: b+e+g.
Il surplus netto dei produttori è ora pari a:
(c+d+e)-(d+e+f+g)=c-f-g.
Il surplus netto complessivo risulta inferiore alla situazione
iniziale nella misura dell’area f e diminuito nella misura della
somma delle aree b+f+g
Si è verificata una redistribuzione del surplus complessivo a
favore dei consumatori, il cui surplus netto aumenta di b+g, a
scapito dei produttori, che subiscono anche la perdita
addizionale pari a f.
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Capitolo I, lezione 1
p
γ
Figura 3
D
a
S
β
P0
b
f
g
P1
C
c
α
0
d
e
Q0
Q1”
Q