Versione Ateniesi e Spartani si spartiscono il pericolo per

Versione Ateniesi e Spartani si spartiscono il pericolo per respingere i Persiani (Isocrate)
Πρὸς δὴ τὸν οὕτω μέγα φρωνήσαντα καὶ τηλικαῦτα διαπραξάμενον καὶ τοσούτων δεσπότην γενόμενον
ἀπήντων διελόμενοι τὸν κίνδυνον, Λακεδαιμόνιοι μὲν εἰς Θερμοπύλας πρὸς τὸ πεζόν, χιλίους αὑτῶν
ἐπιλέξαντες καὶ τῶν συμμάχων ὀλίγους παραλαβόντες, ὡς ἐν τοῖς στενοῖς κωλύσοντες αὐτοὺς περαιτέρω
προελθεῖν, οἱ δ᾿ἡμέτεροι πατέρες ἐπ᾿Ἀρτεμίσιον, ἑξήκοντα τριήρεις πληρώσαντες πρὸς ἅπαν τὸ τῶν
πολεμίων ναυτικόν. Ταῦτα δὲ ποιεῖν ἐτόλμων, οὐχ οὕτω τῶν πολεμίων καταφρονοῦντες ὡς πρὸς ἀλλήλους
ἀγωνιῶντες, Λακεδαιμόνιοι μὲν ζηλοῦντες τὴν πόλιν τῆς Μαραθῶνι μάχης καὶ ζητοῦντες αὑτοὺς ἐξισῶσαι
καὶ δεδιότες μὴ δὶς ἐφεξῆς ἡ πόλις ἡμῶν αἰτία γένηται τοῖς Ἕλλησι τῆς σωτηρίας· οἱ δ᾿ἡμέτεροι μάλιστα
μὲν βουλόμενοι διαφυλάξαι τὴν παροῦσαν δόξαν καὶ πᾶσι ποιῆσαι φανερόν, ὅτι καὶ τὸ πρότερον
δι᾿ἀρετὴν ἀλλ᾿οὐ διὰ τύχην ἐνίκησαν, ἔπειτα καὶ προαγαγέσθαι τοὺς Ἕλληνας ἐπὶ τὸ διαναυμαχεῖν,
ἐπιδείξαντες αὐτοῖς ὁμοίως ἐν τοῖς ναυτικοῖς κινδύνοις ὥσπερ ἐν τοῖς πεζοῖς τὴν ἀρετὴν τοῦ πλήθους
περιγιγνομένην.
***
Traduzione
Proprio con Serse, che s'era dimostrato tanto malvagio, aveva compiuto imprese tanto grandi ed era
divenuto signore di tanti uomini si scontrarono gli Spartani, spartendosi il pericolo, presso le Termopili, in
una battaglia terrestre, dopo aver selezionato mille dei loro ed aver ricevuto pochi uomini dagli alleati, per
impedire che, dall'angusto passaggio, essi avanzassero fino alla regione sull'altro lato, e (parimenti) i nostri
padri, dal canto loro, dopo aver equipaggiato sessanta triremi contro l'intera flotta dei nemici.
Sopportarono di far ciò curandosi non tanto degli avversari quanto gareggiando gli uni contro gli altri,
poichè gli Spartani, da parte loro, invidiavano la città (vincitrice) della battaglia di Maratona, desideravano
porsi sullo stesso livello, e temevano che la (succitata) città risultasse per due volte di fila la cagione della
salvezza dei Greci; i nostri, da parte loro, (acconsentirono), giacchè desideravano moltissimo conservare la
propria fama dell'epoca, e altresì rendere evidente a tutti che essi avevano vinto in primo luogo per merito
del proprio valore, ma non per caso, ed in secondo luogo che essi avevano indotto i Greci alle battaglie
navali, poichè avevano dimostrato loro che il valore (guerriero) era superiore al numero tanto nei pericoli di
terra quanto in quelli di mare.