Enzimi Prof Spina Riabilitativa Enzimi Prof Spina Riabilitativa 2015 /2016 / scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it Gli enzimi i i sono catalizzatori t li t i biologici bi l i i molto lt efficienti: ffi i ti caratterizzati da potere catalitico e specificità, specificità possegono una porzione dedicata: il sito attivo, attivo tutti gli enzimi sono proteine, proteine con l’eccezione di molecole di RNA cataliticamente attive, legano con specificità diversa molte molecole di cui promuovono la catalisi fornendo loro il giusto orientamento e stabilizzando lo stato di transizione. scaricato da www.sunhope.it Gli enzimi sono catalizzatori molto efficaci. Possono accellerare una reazione di migliaia g di volte: p p porta la L’anidrasi carbonica ad esempio velocità di reazione da 1,3 x10-1 sec a 1 x 106 sec, con un potenziamento di 7,7 x106. Ogni molecola l l di E può ò id idratare t 105 CO2 all secondo d scaricato da www.sunhope.it L specificità La ifi ità di un E è dovuta d t alla ll interazione con il substrato; ciò è reso possibile grazie all’intricata struttura tridimensionale della p. enzimatica, che garantisce la corretta funzione dell’E. Si consideri id i che h la l DNA polimerasi li iI introduce un nucleotide sbagliato g nella catena meno di 1 volta su 1.000.000 scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it Molti E hanno bisogno di cofattori p per svolgere g la loro attività. Apoenzima + Cofattore = Oloenzima scaricato da www.sunhope.it Cofattore Enzima Tiamina pirofosfato (B1)………………………………..................... Piruvato Deidrogenasi Flavin adenin dinucleotide (B2)…………………………………….. Monoamina Ossidasi Ni ti Nicotinamide id adenin d i dinucleotide di l tid (niacina ( i i NAD)....................... NAD) L tti Deidrogenasi Lattico D id i Piridossal Fosfato (B6)……………………………………………….. Transaminasi Coenzima A (Ac. Pantotenico)………………………………………. Acetil CoA Carbossilasi Biotina…………………………………………………………………… Piruvato Carbossilasi Zn2+……………………………………………………………………… Anidrasi Carbonica Mg2+……………………………………………………………………... Esochinasi Mg2+……………………………………………………………………... Ureasi scaricato da www.sunhope.it Gli Enzimi convertono l’energia da una forma all’altra L’energia contenuta nei reagenti viene riconvertita con elevata efficienza; ad es. - Nella N ll fotosintesi f t i t i l’energia l’ i radiante di t della d ll luce l è convertita tit in energia di un legame attraverso un gradiente ionico; - nei mitocondri ll’energia energia libera contenuta nelle molecole dei nutrienti è convertita prima nell’energia libera di un gradiente ionico poi in energia libera del legame del Pi nell’ATP. ll’ATP - L’energia dell’ATP può essere usata in molti modi:in lavoro meccanico (contrazione della miosina) miosina), movimento (trasporto di ioni o piccole molecole da un comparto all’altro -pompe-ioniche) scaricato da www.sunhope.it Gli E vengono classificati in base al tipo di reazione che catalizzano • • • • • Ossidoreduttasi – Ossidoriduzione es. LDH. g pp es. NMPchinasi. Transferasi – transf.di 1gruppo Idrolasi – Reaz. di idrolisi es. Carbossilasi. Liasi – Agg. Agg o Rim. Rim di un gruppo es. es Fumarasi. Fumarasi Isomerasi – Trasferimento intramolecolare es. Ti Trioso PI. PI • Ligasi – Unione di 2 substrati a spese di ATP es.Aminoacil- transferasi. scaricato da www.sunhope.it L specificità La ifi ità di un E è dovuta d t all’interazione con il substrato; ciò è reso possibile dall’intricata struttura tridimensionale della proteina enzimatica, ciò garantisce il corretto funzionamento dell’E, si consideri che h la l DNA polimerasi li i I introduce i t d un nucleotide sbagliato g nella catena meno di 1 volta su 1 1.000.000 000 000 scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it L’energia libera è la funzione termodinamica + utile per capire gli E. • Ri Ricordiamo di b brevemente t che h l’l’energia i d dell’universo ll’ i è costante, (sistema + ambiente= K). • L L’entropia entropia è il grado di ordine ordine, entropia ordine; la variazione di entropia dell’ ambiente sarà collegato alla quantità di calore trasferita dal sistema. • L’entalpia è il calore contenuto in un sistema. • L’energia libera di Gibbs è in relazione alla differenza di entalpia e di entropia del sistema tenendo conto della T.: • ∆G = ∆Hsist i t - T ∆ssist i tIn I altre lt parole l una reazione i può ò avvenire spontaneamente solo se la variazione di energia libera è negativa scaricato da www.sunhope.it Due proprietà termodinamiche di una reazione sono utili per comprendere il funzionamento degli E. • La differenza di energia libera ∆G tra i prodotti P e i reagenti p g Se • L’energia richiesta per la conversione dei reagenti nei corrispondenti stati di transizione. La prima determina se una reazione può avvenire spontaneamente, la seconda la velocità con cui avviene. scaricato da www.sunhope.it E+S E S ES EP E E+P P Equilibrio Chimico e Velocità della Reazione scaricato da www.sunhope.it ∆G++: energia di attivazione non ‘° scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it Quanto prodotto per unità di tempo è la velocità della reazione scaricato da www.sunhope.it LE MIGLIAIA DI REAZIONI CHE AVVENGONO NEGLI ORGANISMI VIVENTI SI VERIFICANO IN CONDIZIONI ESTREMAMENTE BLANDE E AD UNA VELOCITÁ UTILE ALL'ECONOMIA CELLULARE GRAZIE ALL'ATTIVITÁ CATALITICA DI PROTEINE SPECIFICHE: GLI ENZIMI scaricato da www.sunhope.it UNA REAZIONE CHIMICA AVVIENE PERCHÈ È UNA CERTA FRAZIONE DI MOLECOLE DI REAGENTE(I) POSSIEDE, IN UN DATO ISTANTE, ABBASTANZA ENERGIA PER RAGGIUNGERE UNA CONDIZIONE ATTIVATA, A PIÚ ALTO CONTENUTO ENERGETICO, DETTA STATO D DI TRANSIZIONE N NE scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it IL CATALIZZATORE SI LEGA TRANSITORIAMENTE AL REAGENTE FORMANDO UN COMPLESSO IL CUI STATO DI TRANSIZIONE HA MINOR ENERGIA DI QUELLO DELLA REAZIONE NON CATALIZZATA. scaricato da www.sunhope.it •IN ANALOGIA CON GLI ALTRI CATALIZZATORI, GLI ENZIMI: 1. ACCELERANO LE REAZIONI 2 ABBASSANO L'ENERGIA DI ATTIVAZIONE 2. 3 NON ALTERANO L'EQUILIBRIO 3. L EQUILIBRIO DELLE REAZIONI scaricato da www.sunhope.it A DIFFERENZA DEGLI ALTRI CATALIZZATORI CATALIZZATORI, GLI ENZIMI PRESENTANO: 1. UN ENORME POTERE CATALITICO 2 UN 2. UN'ELEVATA ELEVATA SPECIFICITÁ 3. LA POSSIBILITÁ DI ESSERE REGOLATI scaricato da www.sunhope.it LA VELOCITÁ L EL DELLE REAZIONI E CATALIZZATE DAGLI ENZIMI È DA 103 A 1016 VOLTE MAGGIORE DI QUELLA DELLE STESSE REAZIONI IN ASSENZA DI ENZIMA. scaricato da www.sunhope.it H2O + CO2 <-----> HCO3- + H+ VELOCITÁ = 1 H2O + CO2 < <-----> > HCO3- + H+ ANIDRASI CARBONICA VELOCITÁ = 107 scaricato da www.sunhope.it L'ANIDRASI CARBONICA È UNO DEGLI ENZIMI A PIÙ ELEVATO NUMERO DI TURNOVER : OGNI MOLECOLA PUÒ IDRATARE 6x105 MOLECOLE DI CO2 PER SECONDO scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it MODELLO CHIAVE-SERRATURA IL SITO ATTIVO DELL'ENZIMA HA UNA FORMA COMPLEMENTARE A Q QUELLA DEL SUBSTRATO scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it MODELLO DI ADATTAMENTO INDOTTO IL SITO ATTIVO ASSUME UNA FORMA COMPLEMENTARE A QUELLA DEL SUBSTRATO SOLO DOPO CHE QUESTO SI È LEGATO scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it CINETICA ENZIMATICA STUDIA LA VELOCITÁ DELLE REAZIONI ENZIMATICHE. ENZIMATICHE scaricato da www.sunhope.it VELOCITÁ E' DEFINITA DAL NUMERO DI MOLI DI PRODOTTO P CHE E SI FORMANO IN UN SECONDO. SECONDO scaricato da www.sunhope.it VELOCITÁ INIZIALE (V0) LA VELOCITÁ DEVE ESSERE MISURATA A TEMPI BREVI, QUANDO CIOÈ È SI È CONSUMATA SOLO UNA PICCOLA PARTE DEL SUBSTRATO. scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it L' equazione di Michaelis-Menten può però essere manipolata per ottenere l'l equazione di una retta in cui Vmax e Km siano delle intercette e non più degli asintoti. Uno dei metodi più usati e quello di Lineweaver-Burk che usa la forma reciproca dell' equazione di Michaelis Michaelis-Menten: Menten: ove le variabili sono 1/v e 1/[S]. 1/Vmax è l' intercetta sull' asse y e -1/Km è l'l intercetta sull' sull asse x. x scaricato da www.sunhope.it 1/Vmax è l' intercetta sull' asse y e -1/Km è l' intercetta sull' asse x. scaricato da www.sunhope.it Sia la trasformazione di Lineweaver-Burk Lineweaver Burk che quella di Eadie-Hofstee rendono più semplice e più accurata la determinazione di Vmax e Km e permettono di scoprire se l' enzima stia lavorando secondo una cinetica classica (stato stazionario ed equilibrio rapido). L'uso di trasformazioni lineari dell' equazione di Michaelis MichaelisMenten sono inoltre particolarmente utili nello studio degli inibitori reversibili E + S ES E+P EE scaricato da www.sunhope.it E+S ES E +P E+S ES E+P scaricato da www.sunhope.it Significato pratico della Km. Il valore della Km è importante per varie ragioni: La Km rappresenta approssimativamente il valore della concentrazione intracellulare del substrato. • Infatti p per [[Sintracell] << Km,, l' enzima sarebbe estremamente sensibile a variazioni della concentrazione del substrato, ma gran parte del suo potenziale i l catalitico li i sarebbe bb iinutilizzato ili iin quanto iin queste condizioni v<<Vmax. a) Non avrebbe senso dal punto di vista fisiologico neppure che [Sintracell] fosse >> Km, in quanto l' enzima pur lavorando con una velocità vicino alla Vmax,, perderebbe p la possibilità di essere regolato da variazioni della concentrazione del substrato. scaricato da www.sunhope.it Quindi LA Km PUO’ ESSERE DEFINITA COME E QUEL E VALORE E DI CONCENTRAZIONE DEL SUBSTRATO A CUI: LA REAZIONE PROCEDE AD UNA VELOCITÁ E PARI A METÁ E DELLA DE Vmax scaricato da www.sunhope.it L'INIBIZIONE ENZIMATICA È CLASSIFICATA IN DUE TIPI: - IRREVERSIBILE - REVERSIBILE scaricato da www.sunhope.it ESEMPIO TIPICO DI INIBITORE IRREVERSIBILE È IL DIISOPROPILFLUOROFOSFATO CHE SI LEGA COVALENTEMENTE CON UN RE D RESIDUO DI D Ser DELLE PROTEASI PR E SERINICHE scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it INIBIZIONE REVERSIBILE VIENE FONDAMENTALMENTE DISTINTA IN DUE TIPI: - COMPETITIVA - NON COMPETITIVA scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it INIBIZIONE COMPETITIVA L'INIBITORE PRESENTA ANALOGIA STRUTTURALE CON IL SUBSTRATO E QUINDI COMPETE CON QUESTO PER IL SITO ATTIVO scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it INIBIZIONE NON COMPETITIVA L'INIBITORE ED IL SUBSTRATO SI POSSONO LEGARE SIMULTANEAMENTE ALL'ENZIMA. CIÒ SIGNIFICA CHE I SITI DI LEGAME SONO DISTINTI. scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it INIBIZIONE SUICIDA UN ENZIMA CONVERTE UN SUBSTRATO IN UN INIBITORE REATTIVO CHE IMMEDIATAMENTE BLOCCA LA SUA ATTIVITÁ CATALITICA. scaricato da www.sunhope.it POICHE' E LA VELOCITÁ E Á DELLE E E REAZIONI CELLULARI DIPENDE DAGLI ENZIMI, IL CONTROLLO DELLA LORO ATTIVITÁ RAPPRESENTA IL PIU’ IMPORTANTE FATTORE DI REGOLAZIONE DEL METABOLISMO. scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it LA VARIAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DELL DELL'ENZIMA ENZIMA O DELLE SUE PROPRIETÁ CINETICHE RAPPRESENTA IL MEZZO PIÙ EFFICACE DI REGOLAZIONE. REGOLAZIONE scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it E’ CHIAMATA TAPPA LIMITANTE LA REAZIONE PIÙ LENTA CHE CONDIZIONA LA VELOCITÁ COMPLESSIVA DI UNA VIA METABOLICA. scaricato da www.sunhope.it ALTRI IMPORTANTI FATTORI DI REGOLAZIONE POSSONO ESSERE: - ORGANIZZAZIONE DI SISTEMI MULTIENZIMATICI - COMPARTIMENTALIZZAZIONE - TRASPORTO SELETTIVO DI METABOLITI ATTRAVERSO LE MEMBRANE scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it QUATTRO SONO I MECCANISMI E DI REGOLAZIONE DELL'ATTIVITÁ ENZIMATICA: - ATTIVAZIONE DI ZIMOGENI INTERCONVERSIONE ALLOSTERISMO REGOL Z ONE D REGOLAZIONE DA PARTE P RTE DI D PROTEINE DI CONTROLLO scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it MODIFICHE POST-SINTETICHE PIU’ FREQUENTI DELLE PROTEINE - FOSFORILAZIONE - ACETILAZIONE - IDROSSILAZIONE - METILAZIONE - ADP-RIBOSILAZIONE - UBIQUITINAZIONE scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it Teoria Chiave-Serratura scaricato da www.sunhope.it scaricato da www.sunhope.it Gli isoenzimi forniscono un mezzo di regolazione specifico di stadi di sviluppo e tessuti distinti • Diff Differiscono i nella ll sequenza di aa., ma catalizzano la stessa reazione. • Presentano di solito differenti parametri p g cinetici: Km e Vmax,, o differenti tipologie di regolazione. • Sono codificati da diversi loci genici: per duplicazione e divergenza. • Possono essere distinti per la di diversa ersa mobilità elettroforetica. scaricato da www.sunhope.it GLI ENZIMI CHE CONSENTONO LA DIGESTIONE Indispensabile p p per l’utilizzazione delle p proteine, sono peptidasi o proteasi dette: • endopeptidasi d tid i (quando ( d id li idrolizzano i legami l i peptidici all’interno della molecola, generando spezzoni polipetidici) • esopeptidasi (quando attaccano il legame peptidico p p terminale della catena p polipeptidica). p p I frammenti polipeptidici possono essere ulteriormente lt i t demoliti d liti rimuovendo i d l’aminoacido l’ i id con l’aminogruppo libero (aminopeptidasi) o quello con il gruppo carbossilico libero (carbossipeptidasi). (carbossipeptidasi) Una dipeptidasi libera gli aminoacidi dai dipeptidi scaricato da www.sunhope.it LA DIGESTIONE PROTEICA AVVIENE IN TRE FASI: gastrica,, p g pancreatica,, intestinale. Nel duodeno termina l’azione della pepsina gastrica ed inizia quella degli enzimi del succo pancreatico ti (t i i (tripsina, chimotripsina, hi t i i elastasi, l t i carbossipeptidasi). Un sistema di enzimi secreti dall dall’intestino intestino (duodeno e digiuno) è l’erepsina. ASSORBIMENTO aminoacidi: intestino>colon>stomaco vena porta t fegato f t scaricato da www.sunhope.it