L’ELETTROFORESI: R i UNA VALUTAZIONE c i d e M e QUALITATIVA n o i z a i c o s s A Barbara Barbieri Laboratorio Analisi Cliniche IRCCS Istituto Clinico Humanitas o h PROTEINE DEL SANGUE R i c Le proteine del sangue costituiscono un gruppo eterogeneo di proteine, ognuna delle quali possiede una funzione specifica ed è soggetta a specifiche variazioni di concentrazione in diverse condizioni fisiologiche e patologiche. a i c o n o i z M e i d e La misura delle concentrazione delle proteine è quindi un valido aiuto nella diagnosi e nella gestione di diverse condizioni fisiopatologiche. s s A o h PROTEINE DEL SANGUE R i c o h Catene polipeptidiche di aa combinate con altre sostanze (lipoproteine, glicoproteine…) i d e SIERO: albumina + globuline PLASMA: albumina + globuline + fibronogeno + fattori della coagulazione n o i z M e SINTESI: - epatociti (albumina e globuline) - plasmacellule (immunoglobuline) - intestino (lipoproteine) s s A a i c o METABOLISMO: rapido: rinnovate giornalmente il 9% (epatiche) e 10-25% (circolanti) CATABOLISMO: fegato PERDITE: - app. gastroenterico (tutte) - rene (selettivo) - gh. esocrine - app. respiratorio n o i z M e i d e R i c FUNZIONI: - nutrizione - mantenimento pressione oncotica - mantenimento equilibrio acido-base - trasporto - enzimi - anticorpi s s A a i c o o h PROTEINE SIERICHE R i c o h ALBUMINA - 45-70% delle proteine totali del siero - sintesi epatica - funzione colloido-osmotica e di trasporto i d e M e GLOBULINE Alfa e Beta – sintesi epatica - lipoproteine, proteine della fase acuta - IgA e IgM s s A a i c o n o i z Gamma - immunoglobuline (IgG, IgE e IgM) - da plasmacellule MIGRAZIONE ELETTROFORETICA: UNA TECNICA QUALITATIVA i d e R i c o h Il termine elettroforesi indica un movimento, sotto l’influenza di un campo elettrico, di ioni o di molecole di diversa grandezza, provviste di carica netta e disciolte in soluzione. a i c o n o i z M e Le proteine in soluzione sono facilmente ionizzabili e si dissociano in ioni R-COO- oppure ioni R-NH3+ s s A ELETTROFORESI SU GEL D’AGAROSIO R i c Le proteine vengono sottoposte all’azione di un campo elettrico in un mezzo a pH basico i d e M e La velocità di migrazione, dal catodo verso l’anodo, dipende da -carica -massa -forma s s A a i c o n o i z Albumina è la più veloce (piccola e anionica) o h s s A a i c o Permette una ottimale separazione delle bande elettroforetiche e una valutazione visiva in senso qualitativo e quantitativo (intesa come intensità della banda) delle varie proteine. i d e M e n o i z R i c o h ELETTROFORESI CAPILLARE ZONALE (CZE) o h Applico differenza di potenziale tra le estremità di un capillare di silice, contenente un tampone a pH basico. i d e R i c Le molecole del tampone che hanno carica + provocano un flusso elettroendosmotico (EOF) dall’anodo verso il catodo. M e n o i z Le molecole del campione di siero migrano tutte verso il catodo per effetto dell’EOF, ma con differente velocità, a seconda della loro vel. di migrazione elettroforetica (dipende dalla carica). a i c o s s A Le molecole cariche + raggiungono prima il catodo. Le proteine si separano in diverse zone (dall’anodo al catodo): prealbumina, albumina, α1,α2, β1, β2 e γ. o h Si ottiene un grafico, chiamato ELETTROFEROGRAMMA, dove le varie zone di migrazione delle proteine sono rappresentate come picchi, di diversa altezza a base più o meno larga, che rispecchiano la quantità proporzionale delle proteine sieriche. a i c o n o i z M e i d e R i c AUMENTI o DIMINUZIONI in ALTEZZA o del NUMERO di picchi sono da mettere in relazione all’aumento/diminuzione fisiologica o patologica delle proteine che lo compongono. s s A TRACCIATO ELETTOFORETICO NORMALE s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h Valori normali frazioni proteine sieriche (adulti) % del tot Albumina 45-70% Alfa 1 2-5% a i c o Alfa 2 s s A Beta Gamma 8-14% i d e M e n o i z g/dL 4.2 0.2 0.8 10-15% 0.9 11-22% 1.2 R i c o h VARIAZIONI FISIOLOGICHE Alla nascita: conc < 5 g/dL, poche globuline i d e R i c o h Assunzione di colostro: aumento delle proteine, che tra i 6- 12 mesi raggiungono valori normali n o i z M e Anziano: aumento delle globuline (IgG e prot. fase acuta) diminuzione dell’albumina a i c o s s A Gravidanza: diminuzione globuline e proteine totali Lattazione: diminuzione albumina e proteine totali VARIAZIONI PATOLOGICHE Discrasia proteica: anomalie qualitative (proteine con struttura anormale) i d e R i c Disproteinemie: anomalie qualitative o quantitative 1. a i c o s s A 2. n o i z M e IPERPROTEINEMIE: non selettive (emoconcentrazione): tutte le frazioni Selettive: alcune frazioni a. Infiammazione (infezioni virali, batteriche, necrosi, neoplasie) b. Infiammazioni o Neoplasie dei Linfociti B o h Infiammazione Stimola sintesi di Globuline (da epatociti) e di Ig (da plasmacellule) 1. M e i d e R i c Proteine di fase acuta positive (entro poche ore) regione α: - α1-antitripsina - α2-macroglobulina - aptoglobina regione β: - proteina C reattiva - Transferrina - β-lipoproteine s s A a i c o n o i z o h Infiammazione 2. Proteine di fase acuta negative (dopo 1 settimana) albumina e transferrina 3. a i c o M e i d e n o i z R i c Proteine della fase cronica (dopo 1-3 settimane) s s A IgG e C3 complemento Gammapatia policlonale o h Infiammazione o Neoplasia dei Linfociti B Causano Gammopatie ( essere: 1. zona β e γ), che possono Policlonali M e i d e R i c o h molte classi: picco con base ampia in γ o β Dovute a stimolo antigenico cronico (patologie infettive o epatiche) 2. a i c o Monoclonali s s A n o i z 1 sola classe di Ig: picco con base stretta in γ o β Dovute a neoplasie delle plasmacellule, disordini linfoproliferativi (linfociti B) o patologie non neoplastiche (Leishmaniosi) IPOPROTEINEMIE R i c 1. Emodiluizione 2. Aumentata perdita dallo spazio vascolare 3. Diminuita sintesi e/o aumentato catabolismo proteico 4. Mancato trasferimento degli Ab materni s s A a i c o n o i z M e i d e o h PREALBUMINA o TRANSTIRETINA R i c o h E’ la frazione più veloce. Chiamata così perché migra davanti all’albumina. E’ visibile come tenue banda sul tracciato. La sua individuazione costituisce un controllo tecnico di buona separazione elettroforetica. La sintesi avviene principalmente nel fegato e in parte anche nella retina ed in altri tessuti. E’ il vettore sia per la tiroxina che per la proteina legante il retinolo. a i c o n o i z M e i d e La concentrazione sierica diminuisce molto nei casi di deficit nutrizionali proteici, nelle lesioni delle cellule epatiche, nel diabete. E’ una proteina negativa della fase acuta. s s A ALBUMINA R i c Il dosaggio dell’albumina è un ottimo indice della funzionalità epatica. i d e E’ una proteina di trasporto (bassa specificità ed affinità ed amplissima capacità -farmaci, bilirubina, acidi grassi, metalli ed ormoni-). n o i z M e La concentrazione plasmatica dell’albumina diminuisce nei processi infiammatori. a i c o Nella corsa elettroforetica, la frazione albuminica appare come singola banda. s s A o h Sindrome nefrosica (perdita TGB) PREALBUMINA ALBUMINA s s A a i c o i d e M e n o i z Aumentata mobilità (Bisalbuminemia – transitoria) Doppia banda (Alloalbuminemia – ereditaria) R i c o h Epatopatie, infiammazioni infezioni, neoplasie, malnutrizione Ridotta sintesi Perdite (nefropatie) Aument. permeabilità capillare (infiammaz) Itteri, penicellina, pancreatiti, sindrome nefrosica ANALBUMINEMIA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h BISALBUMINEMIA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h ALLOALBUMINEMIA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h α1-ANTITRIPSINA R i c o h Glicoproteina. Sintetizzata nel fegato come forma immatura (propeptide), contenente una sequenza segnale che viene rimossa prima dell’emissione in circolo, dove costituisce la maggiore componente delle proteasi circolanti. E’ sintetizzata dagli epatociti, dai macrofagi ma anche in altri tessuti (rene, pancreas, stomaco, intestino, milza, surrene). Agisce come inibitore della tripsina pancreatica, chimotripsina, trombina, proteina C attivata, fattori XI e XIII. Inibisce l’elastasi prodotta dai neutrofili durante i processi infiammatori acuti (riduzione demolizione del tessuto), soprattutto a livello polmonare. s s A a i c o n o i z M e i d e 2-MACROGLOBULINA Glicoproteina. Sintetizzata dal fegato. Inibitore di proteasi, ma aspecifico. Agisce solamente nel sangue e non nei tessuti a causa delle sue grosse dimensioni. Modulatore dell’attività delle citochine. Aumenta fisiologicamente nel 3° trimestre della gravidanza, nell’infanzia e nell’età avanzata. Aumenti patologici si hanno nell’infiammazione acuta, nelle epatopatie, nel diabete. APTOGLOBINA n o i z M e i d e R i c o h Glicoproteina. Lega l’emoglobina libera. Ogni molecola di aptoglobina lega due molecole di ossiemoglobina . La sua concentrazione aumenta dalla nascita fino all’età adulta. Diminuisce per iperconsumo in tutti i casi di emolisi intravascolare e per difetto di sintesi in condizione di riduzione del numero di epatociti. Può diminuire anche in seguito a sport prolungati, che comportano distruzione di eritrociti. E’ una proteina della fase acuta. s s A a i c o ZONA α α1-ANTITRIPSINA polimorfismo Varianti genetiche (Eterozigosi) R i c o h Infiammazione acuta; Estrogeni s s A a i c o APTOGLOBINA M e n o i z α2MACROGLOBULINA i d e Deficit genetico Nei bambini; Proteinuria selettiva Iperconsumo da fibrinolisi Infiammazioni acute (nefrosi) Emolisi intravascol., eritropoiesi ineffic., splenomegalia DIMINUZIONE DI α1-ANTITRIPSINA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h ETEROZIGOSI DI α1-ANTITRIPSINA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h INFIAMMAZIONE ACUTA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h TRANSFERRINA (in β1) o h Glicoproteina. Lega e trasporta in modo reversibile lo ione ferrico. Costituisce la maggiore proteina plasmatica legante il ferro (nel plasma 200-400 mg/dl). La sua concentrazione presenta variazioni circadiane e infradiane. Aumenta nelle sideropenie e diminuisce negli accumuli di ferro. Le sue funzioni principali sono: - trasporto di ferro assorbito dall’intestino alle cellule che lo richiedono - fattore protettivo contro cellule batteriche e neoplastiche in quanto compete con esse per l’utilizzo di ferro. s s A a i c o n o i z M e i d e R i c C3 COMPLEMENTO (in β2) Proteina della fase acuta che aumenta molto lentamente e richiede 2-10 giorni per raggiungere il massimo livello dopo un’infiammazione. i d e R i c E’ la proteina del complemento presente in più alte concentrazioni. Svolge un ruolo importante nelle reazioni proteolitiche nelle vie di attivazione del complemento. Unica proteina del complemento identificabile tramite elettroforesi. a i c o n o i z β2 -MICROGLOBULINA: s s A M e o h Costituisce la catena leggera degli antigeni del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) e si trova sulla superficie di tutte le cellule che esprimono questo antigene. ZONA β Deficit di Fe, Indotta da estrogeni TRANSFERRINA β-LIPOPROTEINE n o i z C3 COMPLEMENTO a i c o s s A IgA i d e M e R i c o h Perdite (nefropatie), Malnutrizione, Infiammazione Dislipidemie Infiammazione cronica, Ostruzione biliare Difetto di sintesi, Iperconsumo (Lupus) Infiammazione delle mucose, Cirrosi, Artrite reumatoide AUMENTO DELLE TRANSFERRINA DOVUTO AD ANEMIA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h PONTE BETA-GAMMA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h COMPONENTE MONOCLONALE IN ZONA BETA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h ZONA o h E’ costituita dalle diverse classi delle immunoglobuline. A causa della loro eterogeneità, le Ig si estendono dalla regione a quella e talvolta occupano anche la zona . Le Ig sono l’espressione dell’attività secretoria di diversi cloni plasmacellulari. In ordine di frequenza nel siero le Ig che troviamo sono: IgG, IgA, IgM, IgD, IgE. L’aumento policlonale di una classe di Ig si manifesta come un incremento diffuso in zona - s s A a i c o n o i z M e i d e R i c GAMMAPATIE MONOCLONALI o h La proliferazione di un singolo clone plasmacellulare porta alla produzione di un’unica classe di Ig, detta monoclonale. La presenza di Ig patologiche si mette in evidenza all’elettroforesi del siero come una banda netta che nella maggior parte dei casi si trova in zona , da qui il nome di gammapatia monoclonale alla malattia e di componente monoclonale della proteina (CM). Il termine CM si riferisce quindi a qualunque banda immunoglobulinica che sia costituita da un solo tipo di catena pesante e da un solo tipo di catena leggera. La frequenza è 1-2% nella popolazione al di sopra dei 25 anni ed aumenta al 3-7% negli ultrasettantenni. s s A a i c o n o i z M e i d e R i c ZONA γ MONOCLONALE (Maligne, es. mieloma) i d e R i c OLIGOCLONALE (Infezioni virali) n o i z Immunoglobuline s s A a i c o M e o h POLICLONALE (Infiammazioni croniche; Lupus,Cirrosi, Collagenopatie) Immunodeficienza Ipogammaglobulinemia (linfoma) Agammaglobulinemia (legata al sesso) IPOGAMMAGLOBULINEMIA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h IPERGAMMAGLOBULIMENIA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h COMPONENTE MONOCLONALE IN IPOGAMMAGLOBULINEMIA s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h PROFILO BICLONALE s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h PROFILO OLIGOCLONALE s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h PROFILO POLICLONALE s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h s s A a i c o n o i z M e i d e R i c o h