••08salute/benessere copia 9-10-2002 9:44 Pagina 42 Salut benes e LA GUIDA DELL’AUTO un piacere o un supplizio? Filippo Medina Alcuni preziosi suggerimenti per affrontare ed eliminare i problemi che possono sorgere a chi, per lavoro o per piacere, è costretto a trascorrere lunghe ore in auto a guida di un’auto non è certo una delle attività che rispettino la salute. Occhi arrossati, collo rigido, spalle contratte, gonfiori alle gambe: non sono i sintomi di una malattia, ma soltanto alcuni disturbi che possono essere provocati da molte ore passate al volante, complici la scomodità dell’abitacolo e le cattive posizioni assunte da chi guida. E il problema non riguarda soltanto chi impugna il volante per lavoro (autisti, camionisti, rappresentanti di commercio, ecc.), ma anche chi lavora in ufficio e tutti i giorni, a causa del traffico, è costretto a passare almeno un’ora in auto. L I dolori alla schiena il giornale del dirigente Un viaggio in auto può rappresentare un attentato alla salute della spina dorsale. Chi guida a lungo e spesso, più o meno 42 9 Filippo Medina ha una lunga esperienza professionale di medico internista (già clinico universitario e primario medico), attualmente esercita come specialista di medicina interna presso il Centro diagnostico italiano e presso la Casa di Cura S. Pio X di Milano. Svolge inoltre un’intensa attività di giornalista medico come responsabile di riviste specialistiche ed è collaboratore di numerosi giornali e riviste tra cui Il Giornale, Le Scienze, Nel Blu, ViverSani&Belli, In Forma Perfetta tutti i giorni, accusa frequentemente problemi al collo, alla schiena, alle braccia, alle mani e agli arti inferiori. La varietà dei disturbi è determinata sia dal tempo passato al volante sia, naturalmente, dalla diversità della struttura fisica della persona: si passa da un semplice senso di peso e di fastidio, al dolo- Nella rubrica “Salute e benessere”, partita con il numero di maggio, vengono affrontati alcuni temi di medicina ritenuti di maggior interesse dai nostri lettori, dai quali ci attendiamo anche suggerimenti o indicazioni particolari. Si privilegiano soprattutto argomenti di medicina ••08salute/benessere copia 9-10-2002 9:45 Pagina 43 essere listiche che non offrono, se non a caro prezzo, il comfort di un sedile “ergonomico”: cioè sedili che seguono la curva della schiena, volante e pedali regolabili. Purtroppo è l’uomo che si deve adattare alla macchina e non viceversa. A ciò, però, bisogna aggiungere le posture (posizioni) sbagliate che si assumono durante la guida, come il collo allungato in avanti o le spalle incurvate e che con il tempo provocano contratture fastidiose. Cosa fare Per non avere questi disturbi, conviene mettere in pratica alcune precauzioni: • è bene adottare una guida “dolce”, evitando accelerazioni e decelerazioni troppo brusche: sottopongono dischi e vertebre a sollecitazioni innaturali; • è utile tenere la schiena ben aderente al sedile, perché in questo modo la colonna vertebrale è ben sostenuta e as- preventiva e generale, cercando di dare le notizie basilari e di applicazione pratica. Sono tenute presenti non solo le problematiche tipiche dei nostri lettori (manager d’azienda), ma anche quelle dei loro familiari. sorbe meglio i movimenti dell’auto; consigliabile è anche l’uso di appositi cuscini da applicare sulla spalliera del sedile; • non guidate inclinati in avanti né troppo diritti: le vertebre vengono solleci- tate ogniqualvolta l’auto passa su un’asperità del terreno; • guidare tenendo le gambe e le braccia flesse e non tese: i comandi sono più vicini e non è necessario staccare la schiena dal sedile per manovrarli. Mal di testa Mal di testa e contratture muscolari del collo possono essere dovute a correnti d’aria calda o fredda che circolano nell’abitacolo dell’auto: una parte del corpo è esposta al calore dei raggi solari e un’altra riceve l’aria fredda dalle bocchette del condizionatore d’aria. Queste differenze termiche possono scatenare torcicollo e infiammazioni dei nervi cer- 43 9 il giornale del dirigente re e all’intorpidimento, per arrivare alla classica rigidità o crampo muscolare. A lungo andare, così, i muscoli di questa o quell’altra parte del corpo diventano rigidi anche quando non si guida. Parte della colpa è delle case automobi- ••08salute/benessere copia 9-10-2002 9:45 Pagina 44 tutto quello che ti interessa lo trovi qui w w w.fendac.it notizie informazioni servizi vicali. Responsabili o concause sono anche le vibrazioni dovute a un’equilibratura non perfetta delle gomme dell’auto. Se una persona è già di per sé affetta da patologie osteo-articolari (artrosi, artriti, ecc.), i suoi disturbi possono notevolmente peggiorare: attraverso le mani sul volante e tramite il sedile il suo corpo assorbe tutte le vibrazioni. Cosa fare È necessario: • far controllare l’equilibratura delle gomme regolarmente e soprattutto prima di un lungo viaggio; • evitare di viaggiare con il finestrino aperto per non creare correnti d’aria; • orientare le bocchette del condizionatore in modo che l’aria fredda sia diretta in tutto l’abitacolo ma non verso di voi. Disturbi circolatori Sono le vene delle gambe quelle che, per prime, possono risentire di troppe ore passate seduti in auto a guidare. La posizione obbligata rende difficile il ritorno del sangue al cuore perché i muscoli degli arti inferiori non sono mai in contrazione (salvo in quei brevi attimi in cui si frena o si schiaccia la frizione) così da poter spremere le vene e favorire il loro svuotamento. Inoltre, il fatto che le gambe siano piegate, crea dei punti di compressione o addirittura di ostruzione (soprattutto a livello della zona inguinale e del ginocchio) che rallentano il ritorno del sangue al cuore. Come se non bastasse, le vibrazioni dell’auto stimolano le pareti delle vene, mentre il caldo dell’abitacolo contribuisce a dilatarle. Il tutto influisce negativamente soprattutto su chi soffre di vene varicose (cioè portatore di vene già di per sé dilatate) e in chi è predisposto a tale disturbo. Per ridurre o evitare questi rischi, è utile: • fare soste piuttosto frequenti durante le quali cercare di camminare; in tal modo si contraggono i muscoli delle gambe che, funzionando da pompa, riattivano la circolazione e rendono più facile il ritorno del sangue al cuore; • importante è anche l’abbigliamento: è bene scegliere vestiti comodi e, soprattutto, evitare tutto ciò che possa stringere le gambe. Gli uomini, per esempio, Pagina 45 è meglio che rinuncino a indossare le calze: bloccano la circolazione in quanto funzionano da legaccio ai polpacci. Se proprio non se ne può fare a meno, è meglio orientarsi sui calzini corti. • il giorno prima del lungo viaggio osservare una dieta ristretta ricca di vegetali; • bere a sufficienza prima, durante e nelle ore successive al viaggio per ridurre la consistenza delle feci. I crampi allo stomaco Lo stomaco è uno degli organi più bersagliati dallo stress della guida. Se poi si è affetti da gastrite o da ulcera gastroduodenale, si può avere una riacutizzazione dei disturbi durante un lungo viaggio in auto. Cosa fare È assolutamente indispensabile: • non saltare i pasti per arrivare il più presto alla meta: il cibo è il miglior mezzo per tamponare l’acidità di stomaco; • evitare di bere bibite ghiacciate: il freddo fa contrarre le pareti dello stomaco scatenando dolori anche violenti o addirittura vere e proprie coliche addominali; • non bere bibite gasate: spesso gonfiano lo stomaco, che viene sollecitato come se avesse fatto un pasto abbondante, e stimolano la produzione degli acidi della digestione. È quindi più facile avere reflussi gastroesofagei con passaggio di materiale e liquido gastrico molto irritante in esofago fino alla gola. Disturbi intestinali Lunghi viaggi costringono a modificare le proprie abitudini fisiologiche; così, nonostante la comparsa di contrazioni intestinali, si preferisce rimandare in momenti successivi lo svuotamento dell’intestino. Dopo un certo lasso di tempo, però, le contrazioni intestinali cessano, non si avverte più il bisogno di scaricarsi, le feci permangono nell’intestino divenendo sempre più consistenti e dure per riassorbimento progressivo dell’acqua in esse contenuta: si arriva quindi a una condizione di stitichezza. Cosa fare Soprattutto in caso di viaggi lunghi occorre: • prevedere di fermarsi in una sede appropriata non appena compaiono le contrazioni intestinali di avvertimento per scaricare l’intestino; Stati di stress Code e rallentamenti obbligati, situazioni ambientali difficili (pioggia, neve, ghiaccio, ecc.), sorpassi arrischiati: tutte queste situazioni possono scatenare stati di tensione, particolarmente pericolosi in chi soffre di malattie di cuore o di ipertensione arteriosa. Le grosse emozioni e lo stress legati a una guida difficoltosa provocano, infatti, una scarica da parte delle ghiandole surrenali di un ormone (l’adrenalina) che fa aumentare la frequenza del battito cardiaco, fa contrarre con maggior forza il cuore e fa aumentare la pressione arteriosa. Possono così verificarsi aritmie cardiache e, se già vi è un’alterazione delle coronarie, aumenta il rischio di avere una crisi di angina o, se si è ipertesi, di un’improvvisa crisi di ipertensione arteriosa. Cosa fare Si consiglia: • prima di mettersi in viaggio, informarsi sulle condizioni del tempo e della visibilità; • lunghi viaggi senza periodiche soste di riposo sono assolutamente da evitare; • va assolutamente evitato di viaggiare in ore troppo calde sotto il sole: le alte temperature sono molto rischiose perché fanno perdere molti liquidi e sali con il sudore e il respiro, alterando così l’equilibrio elettrolitico del sangue e dei tessuti (soprattutto della muscolatura del cuore), con possibile comparsa di disturbi anche gravi (crampi muscolari, aritmie cardiache, ecc.); • si eviti di fumare nei momenti di stress, anche da parte di eventuali compagni di viaggio: il fumo inalato riduce la concentrazione di ossigeno nel sangue e aumenta le scariche di adrenalina. Salut Cosa fare 9:45 45 9 il giornale del dirigente 9-10-2002 ebenessere ••08salute/benessere copia