LA GUIDA DELL`AUTO un piacere o un supplizio?

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Salut
benes
e
LA GUIDA DELL’AUTO
un piacere o un supplizio?
Filippo Medina
Alcuni preziosi suggerimenti
per affrontare ed eliminare i
problemi che possono sorgere
a chi, per lavoro o per piacere,
è costretto a trascorrere lunghe ore in auto
a guida di un’auto non è certo una
delle attività che rispettino la salute. Occhi arrossati, collo rigido,
spalle contratte, gonfiori alle gambe: non
sono i sintomi di una malattia, ma soltanto alcuni disturbi che possono essere
provocati da molte ore passate al volante, complici la scomodità dell’abitacolo e
le cattive posizioni assunte da chi guida.
E il problema non riguarda soltanto chi
impugna il volante per lavoro (autisti, camionisti, rappresentanti di commercio,
ecc.), ma anche chi lavora in ufficio e tutti i giorni, a causa del traffico, è costretto a passare almeno un’ora in auto.
L
I dolori alla schiena
il giornale del dirigente
Un viaggio in auto può rappresentare un
attentato alla salute della spina dorsale.
Chi guida a lungo e spesso, più o meno
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Filippo Medina ha una lunga esperienza professionale di medico internista (già clinico
universitario e primario medico), attualmente esercita come specialista di medicina interna presso il Centro diagnostico italiano e
presso la Casa di Cura S. Pio X di Milano. Svolge inoltre un’intensa attività di giornalista
medico come responsabile di riviste specialistiche ed è collaboratore di numerosi giornali e riviste tra cui Il Giornale, Le Scienze, Nel
Blu, ViverSani&Belli, In Forma Perfetta
tutti i giorni, accusa frequentemente
problemi al collo, alla schiena, alle braccia, alle mani e agli arti inferiori. La varietà dei disturbi è determinata sia dal
tempo passato al volante sia, naturalmente, dalla diversità della struttura fisica della persona: si passa da un semplice senso di peso e di fastidio, al dolo-
Nella rubrica “Salute e benessere”, partita con il numero di maggio, vengono affrontati alcuni temi di medicina
ritenuti di maggior interesse dai nostri lettori, dai quali
ci attendiamo anche suggerimenti o indicazioni particolari. Si privilegiano soprattutto argomenti di medicina
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essere
listiche che non offrono, se non a caro
prezzo, il comfort di un sedile “ergonomico”: cioè sedili che seguono la curva
della schiena, volante e pedali regolabili.
Purtroppo è l’uomo che si deve adattare
alla macchina e non viceversa.
A ciò, però, bisogna aggiungere le posture (posizioni) sbagliate che si assumono
durante la guida, come il collo allungato
in avanti o le spalle incurvate e che con il
tempo provocano contratture fastidiose.
Cosa fare
Per non avere questi disturbi, conviene
mettere in pratica alcune precauzioni:
• è bene adottare una guida “dolce”, evitando accelerazioni e decelerazioni
troppo brusche: sottopongono dischi e
vertebre a sollecitazioni innaturali;
• è utile tenere la schiena ben aderente
al sedile, perché in questo modo la colonna vertebrale è ben sostenuta e as-
preventiva e generale, cercando di dare le notizie basilari e di applicazione pratica.
Sono tenute presenti non solo le problematiche tipiche
dei nostri lettori (manager d’azienda), ma anche quelle
dei loro familiari.
sorbe meglio i movimenti dell’auto;
consigliabile è anche l’uso di appositi
cuscini da applicare sulla spalliera del
sedile;
• non guidate inclinati in avanti né troppo diritti: le vertebre vengono solleci-
tate ogniqualvolta l’auto passa su
un’asperità del terreno;
• guidare tenendo le gambe e le braccia
flesse e non tese: i comandi sono più vicini e non è necessario staccare la
schiena dal sedile per manovrarli.
Mal di testa
Mal di testa e contratture muscolari del
collo possono essere dovute a correnti
d’aria calda o fredda che circolano
nell’abitacolo dell’auto: una parte del
corpo è esposta al calore dei raggi solari
e un’altra riceve l’aria fredda dalle bocchette del condizionatore d’aria. Queste
differenze termiche possono scatenare
torcicollo e infiammazioni dei nervi cer-
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il giornale del dirigente
re e all’intorpidimento, per arrivare alla
classica rigidità o crampo muscolare. A
lungo andare, così, i muscoli di questa o
quell’altra parte del corpo diventano rigidi anche quando non si guida.
Parte della colpa è delle case automobi-
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vicali. Responsabili o concause sono anche le vibrazioni dovute a un’equilibratura non perfetta delle gomme dell’auto.
Se una persona è già di per sé affetta da
patologie osteo-articolari (artrosi, artriti,
ecc.), i suoi disturbi possono notevolmente peggiorare: attraverso le mani sul
volante e tramite il sedile il suo corpo assorbe tutte le vibrazioni.
Cosa fare
È necessario:
• far controllare l’equilibratura delle
gomme regolarmente e soprattutto
prima di un lungo viaggio;
• evitare di viaggiare con il finestrino
aperto per non creare correnti d’aria;
• orientare le bocchette del condizionatore in modo che l’aria fredda sia diretta in tutto l’abitacolo ma non verso
di voi.
Disturbi circolatori
Sono le vene delle gambe quelle che, per
prime, possono risentire di troppe ore
passate seduti in auto a guidare.
La posizione obbligata rende difficile il
ritorno del sangue al cuore perché i muscoli degli arti inferiori non sono mai in
contrazione (salvo in quei brevi attimi in
cui si frena o si schiaccia la frizione) così da poter spremere le vene e favorire il
loro svuotamento. Inoltre, il fatto che le
gambe siano piegate, crea dei punti di
compressione o addirittura di ostruzione
(soprattutto a livello della zona inguinale e del ginocchio) che rallentano il ritorno del sangue al cuore. Come se non
bastasse, le vibrazioni dell’auto stimolano le pareti delle vene, mentre il caldo
dell’abitacolo contribuisce a dilatarle.
Il tutto influisce negativamente soprattutto su chi soffre di vene varicose (cioè
portatore di vene già di per sé dilatate) e
in chi è predisposto a tale disturbo.
Per ridurre o evitare questi rischi, è utile:
• fare soste piuttosto frequenti durante le
quali cercare di camminare; in tal modo si contraggono i muscoli delle gambe che, funzionando da pompa, riattivano la circolazione e rendono più facile il ritorno del sangue al cuore;
• importante è anche l’abbigliamento: è
bene scegliere vestiti comodi e, soprattutto, evitare tutto ciò che possa stringere le gambe. Gli uomini, per esempio,
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è meglio che rinuncino a indossare le
calze: bloccano la circolazione in quanto funzionano da legaccio ai polpacci.
Se proprio non se ne può fare a meno,
è meglio orientarsi sui calzini corti.
• il giorno prima del lungo viaggio osservare una dieta ristretta ricca di vegetali;
• bere a sufficienza prima, durante e nelle ore successive al viaggio per ridurre
la consistenza delle feci.
I crampi allo stomaco
Lo stomaco è uno degli organi più bersagliati dallo stress della guida. Se poi si è affetti da gastrite o da ulcera gastroduodenale, si può avere una riacutizzazione dei
disturbi durante un lungo viaggio in auto.
Cosa fare
È assolutamente indispensabile:
• non saltare i pasti per arrivare il più presto alla meta: il cibo è il miglior mezzo
per tamponare l’acidità di stomaco;
• evitare di bere bibite ghiacciate: il freddo fa contrarre le pareti dello stomaco
scatenando dolori anche violenti o addirittura vere e proprie coliche addominali;
• non bere bibite gasate: spesso gonfiano
lo stomaco, che viene sollecitato come
se avesse fatto un pasto abbondante, e
stimolano la produzione degli acidi della digestione. È quindi più facile avere
reflussi gastroesofagei con passaggio di
materiale e liquido gastrico molto irritante in esofago fino alla gola.
Disturbi intestinali
Lunghi viaggi costringono a modificare
le proprie abitudini fisiologiche; così, nonostante la comparsa di contrazioni intestinali, si preferisce rimandare in momenti successivi lo svuotamento dell’intestino. Dopo un certo lasso di tempo,
però, le contrazioni intestinali cessano,
non si avverte più il bisogno di scaricarsi, le feci permangono nell’intestino divenendo sempre più consistenti e dure
per riassorbimento progressivo dell’acqua in esse contenuta: si arriva quindi a
una condizione di stitichezza.
Cosa fare
Soprattutto in caso di viaggi lunghi occorre:
• prevedere di fermarsi in una sede appropriata non appena compaiono le
contrazioni intestinali di avvertimento
per scaricare l’intestino;
Stati di stress
Code e rallentamenti obbligati, situazioni ambientali difficili (pioggia, neve,
ghiaccio, ecc.), sorpassi arrischiati: tutte
queste situazioni possono scatenare stati di tensione, particolarmente pericolosi in chi soffre di malattie di cuore o di
ipertensione arteriosa.
Le grosse emozioni e lo stress legati a
una guida difficoltosa provocano, infatti, una scarica da parte delle ghiandole
surrenali di un ormone (l’adrenalina)
che fa aumentare la frequenza del battito cardiaco, fa contrarre con maggior
forza il cuore e fa aumentare la pressione arteriosa. Possono così verificarsi
aritmie cardiache e, se già vi è un’alterazione delle coronarie, aumenta il rischio di avere una crisi di angina o, se si
è ipertesi, di un’improvvisa crisi di ipertensione arteriosa.
Cosa fare
Si consiglia:
• prima di mettersi in viaggio, informarsi sulle condizioni del tempo e della visibilità;
• lunghi viaggi senza periodiche soste di
riposo sono assolutamente da evitare;
• va assolutamente evitato di viaggiare in
ore troppo calde sotto il sole: le alte
temperature sono molto rischiose perché fanno perdere molti liquidi e sali
con il sudore e il respiro, alterando così l’equilibrio elettrolitico del sangue e
dei tessuti (soprattutto della muscolatura del cuore), con possibile comparsa di disturbi anche gravi
(crampi muscolari, aritmie cardiache, ecc.);
• si eviti di fumare nei momenti di stress, anche da
parte di eventuali compagni di viaggio: il fumo inalato riduce la concentrazione di ossigeno nel sangue e aumenta le scariche
di adrenalina.
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Cosa fare
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