PROBLEMI CIRCOLATORI E MOVIMENTO Diego Sarto Le

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PROBLEMI CIRCOLATORI E MOVIMENTO
Diego Sarto
Università di Padova
Docente Scienza e
Tecniche dell’ attività
motoria preventiva
Le occupazioni che richiedono una posizione in piedi o seduta, senza possibilità di movimento o
con movimenti limitati presentano un maggior rischio di comparsa di varici. L’80% circa nelle
donne che svolgono un lavoro come commesse di negozio, parrucchiere, cameriere, secondo uno
studio del 1999, è sottoposta ad un superiore rischio di problemi circolatori. Il rischio è maggiore
proporzionalmente al numero di anni di lavoro in quella condizione. La circolazione venosa degli
arti inferiori non ha un "motore" che spinga il sangue verso l'alto, per farlo ritornare al cuore. Per
risalire dal basso verso l'alto il sangue riceve solo una piccola spinta dall'altro sangue che nel
frattempo arriva dal cuore a nutrire i tessuti. Soltanto l'energica di contrazione dei muscoli della
gamba fa procedere speditamente verso l'alto il sangue venoso, svuotando le vene che ricominciano
a riempirsi subito dopo. Quindi, se si cammina, si corre, ci si muove in maniera costante, il sangue
venoso accelera il suo flusso ed il sistema lavora a pressione più bassa. Se si passano ore seduti od
in piedi senza attivare una contrazione muscolare ritmica il sangue sale lentamente e procede solo
grazie alla spinta minima di base, mantenendo il sistema pieno e sotto pressione costante.
L’aumento della pressione all’interno della vena provoca nel tempo uno sfiancamento della stessa.
Un esempio tipico dell'effetto della posizione seduta obbligata per molto tempo è un viaggio in
auto che duri alcune ore. Se ci si tolgono le scarpe alla partenza, si farà fatica a rimetterle all'arrivo
perché i piedi si saranno gonfiati, anche in assenza di malattia delle vene. Questo può essere evitato
interrompendo il viaggio il più frequentemente possibile per permetterci una piccola camminata e
dall'uso di calze elastiche utili per contenere la maggiore pressione. I disturbi in genere compaiono
con il tempo dopo anni di sollecitazioni. Allora si osserva una dilatazione patologica di una o più
vene sia superficiali che profonde. I sintomi sono crampi, prurito o sensazione di pesantezza nelle
gambe; possono manifestarsi anche dolori e, se il male è trascurato, infiammazione cutanea locale.
Infine possono prodursi ulcere o altre complicazioni. Nei casi gravi, la terapia più efficace è un
intervento chirurgico, mediante il quale viene eliminato il tratto varicoso della vena colpita. Dopo
l'operazione, il sangue arriva al cuore attraverso altre vene. Nelle forme più benigne, infine,
mediante iniezione di una soluzione chimica, si sclerotizzano le vene interessate fino a farle
chiudere; anche in tal caso il sangue arriva al cuore attraverso altre vene. Nel settore della
prevenzione bisogna insistere nel ricordare di compiere un costante esercizio fisico, soprattutto
aerobico, di evitare le situazioni statiche in piedi e sedute, di usare nelle forme lievi calze
contenitive.
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