Geni e Comportamento Geni, mutazioni e molecole alla base del comportamento animale L’evoluzione dell’apprendimento e della memoria Una delle funzioni più antiche del sistema nervoso centrale è accoppiata alla integrazione degli stimoli sensoriali e riguarda la capacità di apprendere e ricordare Le informazioni provenienti dal mondo esterno e da quello interno vengono acquisite attraverso l’apprendimento L’immagazzinamento di queste informazioni per un uso futuro costituisce la memoria L’acquisizione della memoria Questo processo coinvolge essenzialmente 2 tipi di modificazioni al livello del SNC: Vie molecolari di elaborazione delle informazioni a livello di ogni singolo neurone Cambiamenti relativi al modo in cui le cellule nervose interagiscono tra di loro Tipi di memoria La Memoria Implicita (non dichiarativa) riguarda le risposte neuromuscolari agi stimoli ambientali La Memoria Esplicita (dichiarativa) coinvolge il ricordo di immagini mentali astratte a proposito di soggetti, di eventi o di informazioni apprese Memoria implicita nella lumaca di mare Modello ideale per lo studio della memoria implicita (si veda lo studio del premio Nobel Eric R. Kandel) attraverso l’osservazione delle modificazioni nella risposta a stimoli esterni sulla base dell’esperienza. Quando la branchia dorsale viene colpita con un getto d’acqua questa si ritrae velocemente, attraverso un tipico esempio di comportamento riflesso: le fibre nervose comunicano direttamente con quelle muscolari Assuefazione Stimoli ripetuti -> graduale disattivazione del canale per il calcio -> diminuzione nel rilascio del neurotrasmettitore -> diminuzione della risposta allo stimolo sensoriale. La assuefazione sparisce dopo pochi minuti (memoria a breve termine) Se gli stimoli sono prolungati per molto tempo l’assuefazione può rimanere anche per una settimana (memoria a lungo termine) Cambiamento della concentrazione di calcio all’interno di un neurone VS modificazioni nei contatti tra cellule nervose Sensibilizzazione E’ un incremento della risposta agli stimoli che si verifica quando questi sono preceduti da sollecitazioni sgradevoli Durata della sensibilizzazione Breve o Lungo termine Le due vie della facilitazione Comportamenti complessi in Drosophila C. elegans possiede 302 neuroni, Aplysia circa 20.000, la Drosophila nepossiede circa 200.000 Le tipologie di neuroni sono sempre 3: neuroni sensori, interneuroni e motoneuroni. In Drosophila c’è un significativo aumento degli interneuroni -> potenziamento delle strutture di integrazione ed elaborazione. Addestramento della Drosophila Seymour Benzer, presso il California Institute of Technology utilizzò un ambiente sperimentale costituito da un tubo alla cui estremità era presente una sorgente luminosa. Presso la sorgente luminosa era installata una griglia metallica capace di provocare piccoli shock elettrici La griglia era cosparsa di una sostanza odorosa tipica. Dopo diverse sessioni di addestramento i moscerini imparavano a stare lontani dalla sorgente luminosa (quando era presente l’odorizzante) anche in assenza di Shock elettrico Attività del corpo fungino del cervello I mutanti “dunce” Riuscì a selezionare dei mutanti incapaci di “imparare” Ricordavano “l’avvertimento” solo per pochi minuti dopo la stimolazione negativa, ma subito dopo dimenticavano quanto appreso. I mutanti dunce non hanno memoria a breve termine e conseguentemente nemmeno quella a lungo termine Non hanno altri handicap fenotipici che possano spiegare la cosa (sono capaci di “sentire” l’odorizzante, non hanno malformazioni fisiche, etc…) Anomalie comportamentali dei mutanti dunce durante l’accoppiamento… L’accopiamento nella Drosophila è preceduta dal corteggiamento, in cui la femmina può manifestare o meno l’intenzione di accoppiarsi. I mutanti dunce non riescono a percepire i segnali “negativi” forniti dalle femmine non disponibili (come ad esempio quelle già gravide) Il mutante dunce non riesce a mettere in relazione il feromone “repellente” con la indisponibilità della femmina, ma questa sua incapacità non è dovuta alla mancata ricezione dello stimolo chimico L’identità del gene dunce Nel 1980 si scopri che il gene mutati nei maschi “dunce” è una fosfodiesterasi (PDE) E’ un enzima coinvolto nella regolazione dei livelli di cAMP Il cAMP è una molecola molto utilizzata in un gran numero di processi (non solo relativi al sistema nervoso) Drosophila possiede 3 diversi geni per PDE, ma solo uno è mutato nei maschi dunce Il gene mutato è la isoforma, tessuto specifica, attiva nel corpo fungino del cervello. Il gene rutabaga Il gene “rutabaga” è stato identificato come mutato in moscerini che presentano lo stesso fenotipo dei maschi dunce Il gene codifica per un enzima della via biosintetica del cAMP Quindi in questo caso il secondo messaggero non viene sintetizzato a dovere, i suoi livelli rimangono bassi anche in seguito a stimolazione Compromessa la memoria a breve termine e conseguentemente quella a lungo termine I mutanti di Drosophila La Memoria Esplicita E’ presente negli animali più evoluti Implica la capacità di evocare immagini mentali Short term –>Long term Consolidamento Che succede quando un ricordo viene richiamato? La registrazione viene lasciata inalterata o viene modificata (SAVE AS) ? recall SAVE Studi molecolari sul consolidamento Il consolidamento richiede entrambi i due processi di: Trascrizione (che può essere bloccata da actinomycin D) Traduzione (che può essere bloccata da inibitori della sintesi proteica come l'antibiotico anisomycin). Alcuni geni, necessari per l’acquisizione della memoria a lungo termine sono necessari anche nel consolidamento, altri sono tipici del consolidamento (es. Zif268 (EGR1). Uno studio effettuato da Lee, pubblicato su Science nel 2004, fornisce forti evidenze sul consolidamento della memoria richiamata nei ratti. Studi di risposta condizionata un singolo shock elettrico al piede costituisce lo stimolo incondizionato (US) l'ambiente in cui il ratto viene inserito costituisce lo stimolo condizionato (CS) "l'immobilizzarsi" del ratto costituisce la risposta (paura) condizionata (CR) Memoria a breve termine (dopo 3 ore) Memoria a lungo termine (24 ore) (test 1) Studi di risposta condizionata Nello studio di Lee i ratti sono stati divisi in 2 gruppi: 1. ratti trattati con inibitori della espressione genica (actinomycin D e anisomycin) dopo il test 1. 2. ratti in cui l'espressione del fattoe di trascrizione Zif268 è stata inibita attraverso un antisenso fornito subito prima del test 1. Dopo altre 24 ore i ratti vengono testati di nuovo nella stessa camera, anche questa colta senza sottoporli a shock (Test 2) Risultati del Test 2 Trattamento prima del test1 Esito del test 1 Trattamento dopo il test 1 Esito del test 2 conclusioni Nessuno freezing actinomycin NO freezing Richiede trascrizione Nessuno freezing anisomycin NO freezing Richiede traduzione Nessuno freezing placebo freezing controllo Zif268 antis. freezing nessuno NO freezing Non ostacola il richiamo ma ostacola il consolidamento Placebo freezing nessuno freezing controllo Zif268 antis. Non fatto nessuno freezing I ratti non perdono la memoria che non è stata richiamata Ritmi circadiani Tutti gli eucarioti, così come alcuni procarioti, mostrano cambiamenti nella attività di regolazione genica, nella biochimica, nella fisiologia e nel comportamento che si alternano ciclicamente seguendo l'avvicendarsi del giorno e della notte. Nell'uomo i livelli dell'ormone melatonina si innalzano durante la notte e si abbassano durante il giorno. La Drosophila melanogaster schiude la propria larva preferenzialmente al tramonto sempre in Drosophila l'attività locomotoria è più marcata subito dopo l'alba e poco prima del tramonto. Ma il comportamento ciclico viene mantenuto anche quando l'organismo è posizionato in condizioni costanti (come ad esempio oscurità permanente), anche se in questi casi il ciclo diventa via via più corto o più lungo del solito. L’orologio circadiano in Drosophila Questo meccaismo è, in Drosophila, regolato da 2 classi di geni I geni effettori, che materialmente si occupano della modificazione comportamentale I geni dell’orologio, che regolano se stessi ed i geni effettori in maniera ciclica Konopka e Benzer I geni dell’orologio Due geni sono particolarmente importanti nel meccanismo in questione: PERIOD (per) TIMELESS (tim) Questi 2 geni sono regolati dai prodotti proteici di altri 2 geni: Mutanti: perl-> 28,5 ore pers-> 19,5 ore per0-> aperiodici CLOCK (clk) CYCLE (cyc) Eventi Molecolari Eventi ciclici Regolazione dell’orologio Anche in assenza di stimoli ambientali (alternanza giorno notte) il ciclo si mantiene, anche se gradualmente si sfasa. Sotto condizioni naturali i cicli rimangono perfettamente sincronizzati: Esistono degli stimoli ambientali che influenzano il sistema sincronizzandolo Il criptocromo I criptocromi sono proteine omologhe di una classe di enzimi di riparazione del DNA chiamate fotoliasi. Le fotoliasi vengono attivate dalla luce blu e dagli ultravioletti e contengono due pigmenti fotoattivi associati: una pterina (che funge da antenna) una flavina (che riceve energia dalla pterina) Funzionamento del criptocromo La luce è assorbita dal criptocromo che cambiando conformazione diventa capace di legare TIM e PER Il legame col criptocromo favorisce la degradazione di TIM e PER Se questo accade quando il livelli di PER/ TIM stano aumentando (tardi durante il giorno), porta indietro l'orologio. Se questo accade quando il livelli di PER/ TIM stano diminuendo (tardi durante la notte), porta l'orologio avanti.