Ritardo mentale e disabilità intellettiva. Gli interventi Le implicazioni educative della diagnosi funzionale rispetto alle problematiche dello sviluppo psicomotorio Manerbio Psicomotricista 23 novembre 2010 Alessandra Gatti Quando si osservano dei bambini e si studia un po’ da vicino il loro comportamento, ci si accorge frequentemente sia della loro straordinaria capacità di eseguire dei gesti tanto elementari come i movimenti delle dita o del camminare, sia dell’impaccio insormontabile che rappresenta per loro il trovarsi nell’impossibilità di riprodurre le proprie percezioni (visiva, uditive, tattili). Si comprende allora come senza un’educazione di base non si possa ottenere nessun progresso. diagnosi funzionale area cognitiva area affettivo-relazionale area linguistica area sensoriale area motorio-prassica area neuro-psicologica area dell’autonomia definizione ICF salute: tensione verso piena autonomia e un sano equilibrio fisico, psichico, spirituale e sociale salute = assenza malattia condizione salute malattia/disturbo funzioni e strutture corporee menomazioni attività partecipazio ne limitazione restrizione fattori fattori ambientali personali classificare ordinare e catalogare mediante un criterio rappresentare cose o persone indicandone tutte le caratteristiche in modo da dare un’idea compiuta misurare quantificare una osservazione mediante uno standard valutare determinare un valore, stimare, calcolare, stabilire in misura approssimativa eziologia del ritardo mentale fattori prenatali •cromosomici •genetici •eziologia mista •infezioni da gravidanza •cause immunologiche (incompatibilità sanguigna) •assunzione di droghe, alcool, farmaci •esposizione ad agenti fisici nocivi •problemi cronici di salute eziologia del ritardo mentale fattori natali •nascita prematura •sofferenza alla nascita •infezione da herpes genitale materno •trauma cranico durante il parto eziologia del ritardo mentale fattori post-natali •infezioni •trauma cerebrale •veleni o tossine ambientali •anossia •carenze ormonali •malnutrizione aspetti del ritardo mentale percezione •lentezza •imprecisione •sincretismo (incapacità a collegare ed integrare i diversi dati percettivi in unità strutturate) attenzione •limitata aspetti del ritardo mentale concentrazione •limitata memorizzazione •limitata (per incapacità ad usare la reiterazione) ritardo mentale e socialità Il comportamento delle persone con Ritardo Mentale è spesso caratterizzato da: ripetitività passività eccessiva dipendenza dall’altro l’eccessiva dipendenza dall’ambiente che può manifestarsi come influenzabilità e suggestionabilità il vissuto di frequenti insuccessi può determinare uno stato di ANSIA che si manifesta come: •impulsività •iperattività •bassa tolleranza alle frustrazioni esiste una stretta correlazione tra competenza sociale (cooperatività, empatia, controllo) e competenza cognitiva (funzionamento scolastico) quanto più un bambino è socialmente competente, tanto più è valido il suo funzionamento scolastico la psicomotricità il movimento e il linguaggio corporeo ed i processi mentali ad essi legati, l’interazione costante fra funzione espressiva ed operativa del movimento ed il linguaggio verbale sono vie elettive per arrivare a migliorare anche il livello delle funzioni cognitive Coscienza e controllo del proprio corpo Condotta motoria di base Condotta percettivo-motoria •educazione della mano •uso dei primi strumenti •preparazione alla scrittura e alla lettura l’attività da svolgere con i soggetti con R.M. deve tendere a: piena integrazione scolastica sociale lavorativa questo significa promuovere sviluppo ed apprendimento (al più alto livello possibile di abilità e competenze) garantire qualità di vita bisogno di individuare e “individualizzare” nel modo più preciso possibile gli interventi interventi analisi degli specifici bisogni: •educativi •didattici •formativi •riabilitativi cosa si osserva 1. repertori comportamentali e cognitivi manifestati dal bambino 2. le interazioni di questi repertori con varie classi di ”eventi stimolo” 3. il valore rinforzante o avverso di stimoli che possono essere usati come elementi di una strategia educativa 4. il potenziale di apprendimento del bambino cosa si osserva 1. repertori comportamentali e cognitivi manifestati dal bambino 2. le interazioni di questi repertori con varie classi di ”eventi stimolo” 3. il valore rinforzante o avverso di stimoli che possono essere usati come elementi di una strategia educativa 4. il potenziale di apprendimento del bambino Si osserva la realtà attuale del bambino: “ciò che“ ciò che egli manifesta Questo è oggettivamente osservabile misurabile senza interpretazioni abilità da osservare abilità motorie percettivo motorie linguistiche sociali abilità da osservare abilità intellettive processi cognitivi processi di memoria processi di pensiero reazioni emozionali (ansia, paura, rabbia) questi repertori comportamentali-cognitivi hanno tre aree di analisi abilità possedute deficit comportamenti-problema cosa si osserva 1. repertori comportamentali e cognitivi manifestati dal bambino 2. le interazioni di questi repertori con varie classi di ”eventi stimolo” 3. il valore rinforzante o avverso di stimoli che possono essere usati come elementi di una strategia educativa 4. il potenziale di apprendimento del bambino si sposta l’attenzione dal soggetto “ isolato” alle interazioni interazione = qualità delle relazioni e dei rapporti interpersonali si cerca di individuare un perché del comportamento cosa si osserva 1. repertori comportamentali e cognitivi manifestati dal bambino 2. le interazioni di questi repertori con varie classi di ”eventi stimolo” 3. il valore rinforzante o avverso di stimoli che possono essere usati come elementi di una strategia educativa 4. il potenziale di apprendimento del bambino la strategia educativa prevede l’utilizzo di eventistimolo che hanno un effetto sul comportamento futuro es. rinforzo positivo cosa si osserva 1. repertori comportamentali e cognitivi manifestati dal bambino 2. le interazioni di questi repertori con varie classi di ”eventi stimolo” 3. il valore rinforzante o avverso di stimoli che possono essere usati come elementi di una strategia educativa 4. il potenziale di apprendimento del bambino è un ambito notevolmente controverso e di difficile discussione dipende da molte variabili, non ultime •motivazione •stato psico-fisico •doti degli operatori descrizione delle abilità e dei deficit si pone maggiore risalto a quello che il bambino “sa fare” (abilità), piuttosto che fare una lunga serie di “non sa fare” (deficit) è evidente che l’individuazione dell’uno è strettamente collegata con l’altro i modi di essere in deficit deficit = manca qualcosa •un’abilità •una risposta •un concetto •una strategia cognitiva diversi modi di “non essere in grado di…” assenza totale emissione scarsamente accurata emissione scarsamente frequente emissione scarsamente intensa emissione scarsamente durevole emissione dopo eccessiva latenza scarso controllo dello stimolo (generalizzazione o discriminazione) schema corporeo la acquisizione dello schema corporeo passa attraverso la diversità delle esperienze motorie vissute movimento = percezione propriocettive (interne) percezioni senso-motorie (visive, tattili, uditive) Aggiustamento posturale Relazione tra spazio gestuale e spazio degli oggetti fase esplorativa dell’apprendimento apprendimento senso-motorio esplorare = comprendere nuove situazione ed impara a “trattare” le informazioni in relazione al sua vissuto riorganizzazione dell’attività in funzione dell’esperienza precedente fase percettiva dell’apprendimento apprendimento percettivo-motorio l’attenzione si sposta dallo scopo ai dati percettivi e spazialitemporali si può valutare meglio il rapporto tra intenzione e risultato analisi dei risultati partecipazione dei soggetti grado di motivazione (necessario per l’apprendimento) migliore efficacia delle azioni aumento dell’autostima movimento e linguaggio la funzione simbolica è una delle funzioni cognitive si origina dall’attività senso-percettivo-motoria parola legata al concreto ha una connotazione affettiva importante parola come valore simbolico area neuro-psicologica indica l’oggetto indica l’azione si moltiplicano le possibilità per il bambino il bambino inizia a rappresentare mentalmente non solo l’oggetto ma anche un’azione globale da compiere con l’oggetto condotta esplorativa e percezione dello spazio percezione dello spazio = gli oggetti non si confondono con l’azione azione = serie di avvenimenti nell’ambiente l’elaborazione dell’oggetto va di pari passo con l’ambiente che lo circonda l’ambiente del bambino è empirico individuazione degli oggetti e relazione tra gli stessi spazio limitato all’oggetto utilizzo di rapporti spaziali elementari vicinanza separazione ordine successione spaziale inclusione (interno-esterno) queste relazioni di vicinanza, di ordine, di inclusione, di continuità si costruiscono di volta in volta questa fase dello sviluppo non comprende ancora la conservazione né di distanze né di forme all’ingresso nella scuola i bambini possono essere suddivisi in tre categorie bambini che partecipano poco, insicuri, inibiti bambini attivi, controllati bambini attivi-impulsivi l’educazione all’attenzione è legata al controllo tonico è influenzata anche da: ambiente affettivo esperienze con altri bambini sotto il controllo di un adulto sereno e calmo l’attenzione richiede però il riconoscimento dell’altro accettare di interrompere una attività ascoltare gli altri sapersi impedire di muoversi accettare la situazione di distensione globale preparazione funzionale agli apprendimenti fondamentali funzione di aggiustamento dell’azione = efficacia dell’azione coordinazione oculo-manuale coordinazione segmentaria perfezionamento della prensione aggiustamento spazio-temporale strutturazione percettiva condizione indispensabile per aumentare il livello cognitivo e per confrontarsi con gli apprendimenti scolastici percezione e conoscenza del proprio corpo presa di coscienza delle diverse parti del corpo rapporto corpo-spazio (spazio topologico) passaggio allo spazio euclideo spazio euclideo = passaggio dalla percezione alla rappresentazione mentale strutturazione spazio-temporale dello spazio grafico il grafismo, come riproduzione delle forme, rappresenta per il bambino l’entrata nello spazio euclideo l’organizzazione dello spazio grafico presuppone: buona visualizzazione delle forme riproduzione ripetizione di successioni le condizioni sono: percezione delle forme percezione dei segni diversamente orientati spazio orientato sincronizzazione fra decifrare da sinistra a destra e riproduzione grafica associazione nello spazio grafico delle nozioni sinistra-destra alle nozioni prima-dopo la padronanza della consegna verbale prima-dopo tutto questo si organizza in uno contesto temporale apprendimento della scrittura come educazione psicomotoria l’insegnamento della scrittura sollecita numerose funzioni psicomotorie: aggiustamento posturale con presa di coscienza della posizione seduta dissociazione del movimento delle braccia motricità fine della mano e delle dita acquisizione definitiva di un orientamento sinistra-destra grazie per l’attenzione