Filosofia
Schopenhauer (1788 – 1861)
Il mondo come volontà e rappresentazione (1819)
1. Fonti: confluiscono diverse esperienze di cui da una sintesi originale:
1.1.
Platone: teorie idee e perfezione mondo idee rispetto a imperfezione mondo;
1.2.
Kant: gnoseologia, realtà frutto costruzione da parte intelletto del soggetto;
1.3.
Illuminismo: materialismo; ironia Voltaire; critica e demistificazione;
1.4.
Romanticismo: riprende molti aspetti fondamentali, ma diverge per altri:
1.4.1. Temi comuni: infinito, irrazionalismo, importanza arte e musica, principio assoluto
di cui realtà e manifestazione;
1.4.2. Differenza fondamentale: taglio pessimistico mentre nel romanticismo il principio
assoluto è positivo;
1.4.3. Idealismo: fortemente polemico nei confronti di Hegel per il suo panlogismo,
conservatorismo;
1.5.
Cultura orientale: Primo a utilizzare motivi filosofia orientale; immagini e metafore;
2. Il mondo come rappresentazione: dualismo ontologico e superamento del velo di Maya come
problemi di partenza;
2.1.
Fenomeno e cosa in sé: punto di partenza filosofia S. è la distinzione kantiana:
2.1.1. Kant: fenomeno è la sola realtà che sia dato conoscere, noumeno o casa in sé è un
concetto limite che definisce il confine delle possibilità conoscitive umane. Il mondo
dei fenomeni è l’insieme degli oggetti che vengono organizzati secondo forme a priori;
2.1.2. Schopenhauer: il fenomeno è un velo illusorio che nasconde agli uomini l’autentica
realtà rappresentata dalla cosa in sé, quello che nel buddismo è detto “velo di Maya”.
2.2.
Il principio di rappresentazione: assunto come verità evidente: "il mondo è la mia
rappresentazione", quella che consideriamo realtà ha un'esistenza solo soggettiva, solo
dentro la coscienza;
2.2.1. Rappresentazione: entro la rappresentazione esistono il soggetto rappresentante e
l’oggetto rappresentato e sono interdipendenti;
2.2.2. Falsi sia materialismo che idealismo che eliminano uno dei termini della relazione;
2.3.
Le forme a priori e il mondo della rappresentazione: la mente possiede una struttura
a priori attraverso la quale ordina la realtà;
2.3.1. Le forme a priori: spazio, tempo e causalità a cui sono tutte riconducibili le altre
categorie e che costituisce l'essenza della realtà in quanto è reale solo ciò che produce o
subisce effetti wirklichkeit dal verbo wirken agire = realtà;
2.3.2. L'apparenza: organizzando la realtà le strutture a priori la deformano, l'esistenza è
come un sogno del soggetto: "la vida es sueno";
2.3.3. La cosa in sé: al di là dell'apparenza creata dalle strutture a priori del soggetto esiste
la vera realtà, inaccessibile alla conoscenza e coscienza dell'uomo.
3. Il mondo come volontà: Kant esclude la possibilità di accedere alla cosa in sé, S. ritiene di aver
individuato la strada per giungere al noumeno.
3.1.
L'uomo non è solo intelletto, conoscenza e rappresentazione, ma anche corpo, istinto;
3.2.
Wille zum Leben: l'essenza che sta alla base del nostro io è impulso cieco, inconscio,
irresistibile la "volontà di vivere";
3.3.
Il mondo fenomenico non è altro che la manifestazione nel tempo e nello spazio della
volontà di vivere. La volontà di vivere è l'essenza di tutte le cose e pervade interamente la
natura nella totalità delle sue parti e articolazioni anche se tale consapevolezza diviene
consapevole solo nell'uomo. Prima del mondo come rappresentazione sta la cosa in sé di
cui quel mondo è una manifestazione: "Wille zum Leben"
4. Caratteri della volontà: infinita e irrazionale costituisce il fondamento negativo del tutto
4.1.
Trascendenza volontà: al di là del principio di rappresentazione, spazio, tempo e
causalità, è una forza inconscia concepita da S. secondo il principio dell'infinito, quindi
priva di qualsiasi forma di ordine e senso:
4.2.
Unica eterna e indistruttibile: perché al di sopra di spazio e tempo non cade nel
principium individuationis;
4.3.
Irrazionale: al di sopra dell'intelletto e della causalità, cieca, priva di senso e scopo, che
vuole perpetuamente perpetuare se stessa;
4.4.
Pessimismo cosmico: tutto ciò che esiste vive solo per vivere, senza altro scopo e
pretendere che esista un senso ultimo ponendo un dio a fondamento dell'essere nel mondo
non è che un tentativo di smascherare questa dolorosa verità.
4.5.
La volontà come assoluto negativo: anche per S. il finito è manifestazione dell'infinito,
ma tale fondamento assoluto che si manifesta nel tempo e nello spazio è irrazionalità pura;
capovolgimento simmetrico dell'impostazione panlogistica hegeliana, solo l'infinito è reale,
ma per S. tale infinito è privo di senso.
5. Oggettivazione della volontà nel mondo della rappresentazione: la volontà si manifesta
attraverso una serie di gradi:
5.1.
Le idee: la prima fasi del costituirsi del mondo fenomenico a partire dalla volontà è
quella delle idee, archetipi del mondo come le idee platoniche, tutte le cose ne sono copie;
5.2.
Individui: idee si moltiplicano negli individui attraverso le forme di S. T. e causalità;
5.3.
Il mondo naturale è poi strutturato secondo gradi crescenti di affermazione della volontà
di vivere: dal mondo inorganico a quello organico, all'animale e all'uomo.
6. Il pessimismo: la sofferenza universale e il pessimismo cosmico, contro ogni tentativo illusorio
di giustificazione religiosa dell'esistenza, sono la sola verità sul mondo.
6.1.
La vita come dolore: vivere è volere, desiderio, desiderio è mancanza e assenza,
mancanza è dolore. Lo stato di desiderio è continuo nell'uomo e l'appagamento non è mai
definitivo, la dinamica infinita del desiderio sempre ricomincia;
6.1.1. Il piacere negativo: il dolore è costitutivo della dinamica del desiderio che
costituisce l'essenza dell'uomo, perciò è originario e primario, il piacere è solo ma
cessazione del dolore, non ha una sua realtà positiva, è quindi subordinato al dolore e
secondario rispetto ad esso. Leopardi e Verri: stato di rilassamento che segue alla
cessazione del dolore: venendo meno il desiderio, viene meno il piacere;
6.1.2. La noia: terza situazione esistenziale è la noia che subentra quanto la dinamica del
desiderio si ferma: la vita è un pendolo che oscilla tra sofferenza e noia passando per il
breve e illusorio intervallo del piacere.
6.2.
La sofferenza universale: la volontà di vivere si manifesta in tutto ciò che esiste la cui
ragion ultima d'essere è il volere per il volere, pertanto tutto soffre, la sofferenza dell'uomo
è più alta solo perché nell'uomo vi è più consapevolezza;
6.2.1. Pessimismo cosmico: radicale forma di pessimismo che coinvolge la totalità
dell'essere; in quanto il male non risiede in un aspetto secondario dell'esistenza, ma
nello stesso fondamento assoluto da cui l'esistenza prende origine;
6.2.2. La lotta perpetua: ogni essere tende ad affermare infinitamente se stesso su tutti gli
altri, col risultato che in tutti i suoi gradi l'esistenza è la lotta di tutte le cose contro tutte
le altre, armonia della natura e meraviglia del creato sono menzogne che nascondono il
divorarsi di ogni essere con ogni altro. L'esistenza è il trionfo dell'irrazionalità e della
sofferenza.
6.2.3. L'illusione dell'amore: che il senso della vita dell'individuo sia solo perpetuare la
specie è evidente nell'amore. Proprio dove l'individuo crede di affermare se stesso è
solo uno strumento della natura per la perpetuazione di un'esistenza fine a se stessa.
Gianfranco Marini
SCHOPENHAUER
Radici del suo pensiero filosofico
ASPRA CRITICA DEL
MATERIALISMO E
DELL’IDEALISMO
EREDITA’ KANTIANA
Distinzione
fra noumeno
e fenomeno
Rapporto fra
soggetto e
oggetto
Materialismo
Idealismo
Fenomeno:
non esiste
fuori dalla
coscienza
(Kant), ma
dentro la
coscienza.
Noumeno:
non è un
concettolimite e
inconoscibile
(Kant), ma
l’essenza
delle cose
che si
nasconde
dietro il
fenomeno
ingannevole
ed è
conoscibile.
Il soggetto
conosce
l’oggetto
tramite le sue
forme a
priori
Nega il
soggetto
riducendo
tutto
all’oggetto
Nega
l’oggetto
riducendo
tutto al
soggetto e fa
derivare il
mondo da un
unico
principio
soggettivo
Il mondo
appare al
sogg. come
egli è capace
di vederlo
Solo 3
forme a
priori
RAPPORTO CON IL
ROMANTICISMO
Ne riprende alcuni temi:
• L’irrazionalismo
• L’importanza
dell’arte e della
musica
• Il tema dell’infinito
e il tema del dolore
SPAZIO
TEMPO
CAUSALITA’
Principio del divenire
Regola la causalità fra gli
oggetti naturali nello
spazio e nel tempo
4 FORME
Principio del conoscere
Regola i rapporti fra le
premesse e le conclusioni
Spiegano il mondo solo in quanto
rappresentazione ma non giungono
alla cosa in sè
Principio d’essere
Regola i rapporti fra gli
enti matematici nello
spazio e nel tempo
Principio dell’agire
Regola il nesso
fra motivi
(stimoli) e azioni
OPERA
PRINCIPALE
“Il mondo come volontà
e rappresentazione”
TEMA
FONDAMENTALE
Perché ogni vivere è
per essenza un soffrire?
STRUTTURA
I libro
II libro
Il mondo come
volontà
Il sogg. conferisce
validità al mondo
oggettivo
applicandogli le
forme a priori
Il sogg., rivolgendo lo
sguardo all’interno di
sé, si rende conto della
dimensione vera del
mondo
Velo di
Maya che
copre il
volto delle
cose
“Stupore
filosofico” di S. di
fronte al male e al
dolore presenti nel
mondo
4 LIBRI
Il mondo come
rappresentazione
Il mondo che gli
appare però non è
altro che
un’immagine
ingannevole,
un’illusione
ORIGINE PRATICOMORALE
INTROSPEZIONE:
Io esisto perché
voglio, quindi io
sono la mia volontà
III libro
S. individua il
modello che è in
grado di svelarci
la presenza della
volontà nel
mondo
Il genio coglie
nell’arte
l’oggettività
immediata della
volontà
L’arte esprime
l’aspetto
profondo della
realtà, oltre il
fenomeno
Essenza
oscura e
irrazionale
che si rivela
dietro il
mondo
fenomenico
IV libro
Via che conduce alla
liberazione dalla
volontà
Arte
Morale
Ascesi
Eterna
VOLONTA’
IMPULSO,
ENERGIA, FORZA
CIECA e
IRRAZIONALE
Universale
Incausata e
senza scopo
Unica vera realtà,
si manifesta in due fasi
Si oggettiva
nelle idee
Si oggettiva nella
natura
Idee: archetipi
su cui ci
modella la
realtà prima di
manifestarsi
nel mondo
Secondo
determinati gradi
di oggettivazione
La volontà
domina il
pensiero e
l’intelletto
dell’uomo
rendendolo
solo un
burattino
•
•
•
•
La volontà è il volto vero e
demoniaco del mondo che per
affermarsi si nutre della stessa
realtà
Forze generali della natura
Natura inorganica
Natura organica
Uomo
In ogni livello la natura
mostra uno spettacolo
desolante di lotta,
sopraffazione e dolore
INSODDIFAZIONE
DOLORE
BISOGNO
NOIA: subentra alla
momentanea soddisfazione del
bisogno
“La vita è come un pendolo che oscilla fra la noia e il
dolore passando dall’attimo fugace che è il piacere”
Unico modo per sfuggire a tutto questo:
LIBERAZIONE DALLA VOLONTA’
Primo passo:
ARTE
L’uomo annulla la volontà
andando oltre il fenomeno e
immergendosi in idee eterne
Ultimo passo: ASCESI
Secondo passo:
MORALE
Supera l’eccezionalità dell’esperienza
artistica e instaura nel soggetto uno
stabile habitus morale
Liberarsi dalla
subordinazione
alla volontà:
Castità
Povertà volontaria
Autoabnegazione
Sacrificio eroico
NOLUNTAS
Abolire ogni distinzione fra l’io
e l’altro respingendo l’egoismo
e agendo nella compassione