la grande guerra

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Sommario
LA GRANDE GUERRA (1914-1918)
pag…………….. 3
LE CAUSE DELLA GRANDE GUERRA
pag…………….
4
LO SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
pag……………
11
GLI AVVENIMENTI PRINCIPALI
DELLA GRANDE GUERRA IN EUROPA
pag……………. 17
LA GUERRA IN AFRICA
pag……………
LA GUERRA IN ASIA
pag……………. 27
DOPO LA GUERRA
pag……………. 28
2
26
LA GRANDE GUERRA (1914-1918)
La Grande Guerra fu la prima guerra TOTALE. Fu combattuta in cielo (le prime battaglie aeree
della storia così come i primi bombardamenti sulle città), da un esercito prevalentemente di NON
volontari, bensì da ragazzi o adulti costretti ad essere chiamati alle armi senza possibilità di scelta.
Fu un MASSACRO SENZA PRECEDENTI, che segnò un intero periodo e falcidiò intere
generazioni di ragazzi.: 65 MILIONI DI COMBATTENTI, 9 MILIONI DI MORTI e 6 MILIONI
DI MUTILATI. L’intera economia degli Stati coinvolti fu riconvertita ad uso bellico. Fu la prima
guerra nella quale vennero utilizzati i GAS ASFISSIANTI ( prima volta in assoluto a YPRES, in
Belgio, il 22 aprile del 1915, da parte dei tedeschi).
Fu inoltre con molta probabilità la prima guerra mediatica della storia, per mezzo non solo dei
quotidiani o delle riviste, ma anche per via della radio, delle fotografie e, soprattutto, del cinema.
Fu, infine, la guerra CHE SEGNÒ IL DEFINITIVO CROLLO DI IMPERI DALLA STORIA
PLURISECOLARE (cioè che esistevano da più secoli), come quello AUSTRIACO, OTTOMANO,
RUSSO e che decretò un RIDIMENSIONAMENTO DELL’IMPORTANZA DELL’EUROPA
NEL MONDO.
L’ITALIA NELLA GRANDE GUERRA (1915-1918)
Inizialmente l’Italia decise di RIMANERE NEUTRALE.
• Per quale motivo ?
Perché ad iniziare la guerra fu l’Austria e, la Triplice Alleanza, della quale l’Italia faceva parte, era
un trattato difensivo e non offensivo, così inizialmente non entrò in campo. Tuttavia molti
spingevano perché si entrasse in guerra, specialmente gli intellettuali (al tempo in grado di
influenzare le masse) e gli industriali, che vedevano in tale occasione la possibilità di ingenti
guadagni. Dopo il PATTO DI LONDRA , che prevedeva l’entrata in campo a fianco
dell’Inghilterra, della Francia e della Russia, in cambio a fine guerra di TRENTO e TRIESTE, il
24 MAGGIO DEL 1915 l’Italia prese parte ufficialmente alla Prima guerra mondiale.
Anche per la nostra nazione il sangue versato fu enorme. In uno Stato che ai tempi contava circa 38
milioni e 500 mila persone, ben 4 milioni vennero mandati a combattere. L’esercito era, come già
scritto in precedenza, prevalentemente formato da OBBLIGATI e non da volontari. Molti furono
i contadini analfabeti o semi analfabeti costretti ad imbracciare un fucile, e provenienti dal sud, che
vennero inviati nelle trincee del nord Italia dove morirono o subirono pesanti mutilazioni. Molti di
queste persone, per giungere al Fronte dove si combatteva, presero il treno per la prima volta in vita
loro.
Fu anche il momento dell’EMANCIPAZIONE FEMMINILE. Infatti data l’assenza nelle città degli
uomini, impegnati sul fronte a combattere, i lavori, a quel tempo occupazioni maschili (guidare
autobus, lavoro in fabbrica, negli uffici, in ferrovia, ecc.), furono inevitabilmente portato avanti
dalle donne, che da 23.000 LAVORATRICI PRIMA DEL 1915, PASSARONO A 230.000 NEI
TRE ANNI DEL CONFLITTO. Questa esperienza al di fuori del tradizionale ambito esistenziale
(la casa e la famiglia), generarono in loro una maggiore forza nel rivendicare la propria eguaglianza
nei confronti del sesso maschile. A fine guerra tornarono ad occuparsi della famiglia, i cosiddetti
“angeli del focolare”, ma, nel 1919, ottennero L’ABOLIZIONE DELL’AUTORIZZAZIONE
MARITALE, ovvero venne cancellata le legge che dava la possibilità di donare, alienare beni
immobili, ipotecarli, contrarre mutui, cedere o riscuotere capitali, solo dopo il consenso del marito
o, se non sposate, del proprio padre.
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LE CAUSE PRINCIPALI DELLO SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
 ESPANSIONE TEDESCA e REVANGISMO FRANCESE
Dopo la Battaglia di Sedan (1870) la Prussia si era ampliata notevolmente e, nello stesso anno,
aveva ultimato la propria espansione verso ovest conquistando le regioni nord orientali dell’Alsazia
e della Lorena (di notevole importanza economica), sottraendole alla Francia; la Prussia, che nel
frattempo assumeva il nome di GERMANIA, divenendo l’ultimo importante stato europeo ad
unificarsi, non si limitò a conquistare questi territori, ma spinse la propria penetrazione fin dentro il
territorio francese arrivando ad assediare Parigi. Questo portò la Francia a dover chiedere
l’armistizio. I francesi, inoltre, furono costretti a riconoscere la nuova nazione appena formatasi e a
“cedere” le due regioni contese ai tedeschi. Oltre a ciò, subirono una tremenda umiliazione perché
furono costretti a firmare tale trattato nella reggia di Versailles (Pace di Versailles del 1871),
simbolo del loro potere e del loro prestigio e a riconoscere Guglielmo I come imperatore tedesco.
Questo alimentò, in una nazione così orgogliosa e nazionalista come quella francese, una tremenda
voglia di vendetta e rivincita (in francese appunto REVANGE) nei confronti della Germania, che
potesse concretizzarsi nel recupero dei territori perduti e che si manifestasse nella possibilità di dare
una severa lezione agli ex prussiani.
Per riassumere: LA PERDITA DELL’ALSAZIA E DELLA LORENA E L’UMILIAZIONE
SUBITA DALLA FRANCIA GENERARONO UNA VOGLIA DI RISCATTO IN QUESTO
POPOLO CHE VISSE, DA QUEL MOMENTO IN AVANTI, IN ATTESA DEL MOMENTO
IN CUI POTER RECUPERARE TALI TERRITORI E VENDICARSI DEI TEDESCHI.
Tutto questo prende il nome di REVANGISMO = RIVINCITA
LORENA
ALSAZIA
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 PANGERMANESIMO TEDESCO
Il pangermanesimo è una ideologia risalente agli inizi del XIX secolo, che auspicava la nascita di
uno Stato che avrebbe riunito in sé tutti i popoli di lingua e origine tedesca presenti in Europa. Dopo
la schiacciante vittoria prussiana ottenuta a Sedan nel 1870 sui francesi, che permise la nascita del
Secondo Reich ("Secondo Impero"), sotto Guglielmo I, ex re di Prussia, il Pangermanesimo
divenne uno degli ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA POLITICA TEDESCA.
Il Secondo Reich si caratterizzò per il forte militarismo e la volontà di DOMINARE BUONA
PARTE DEL CONTINENTE EUROPEO. L’idea di Pangermanesimo rimase presente nella
mentalità tedesca anche alla fine della Prima guerra mondiale e venne ripresa con maggiore ferocia,
e aggressività espansionistica, da parte di Hitler e del Nazismo.
IMPERO RUSSO
IMPERO TEDESCO
FRANCIA
IMPERO AUSTRIACO
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 I CONTRASTI NELLE COLONIE
Alle nazioni europee che già da qualche secolo dominavano i territori extraeuropei africani e asiatici
(soprattutto Inghilterra e Francia), si aggiunsero, sul finire del XIX secolo, le rivendicazioni delle
ultime due nazioni europee che si erano unificate (Italia nel 1861 e Germania nel 1870).
In particolar modo i tedeschi volevano conquistare alcune zone africane ancora libere. La Germania
concentrò i propri sforzi sul Marocco, ma la Francia, dopo aver assoggettato (sottomesso) le altre
due nazioni del Maghreb, cioè la Tunisia e l’Algeria, puntava ad impossessarsi anche di tale
regione.
All’inizio del 1900, in due circostanze (1904 e 1911), la Francia e la Germania si “stuzzicarono” per
il possesso del Marocco (la cosiddetta Questione Marocchina), però, alla fine, la spuntò la Francia.
Tuttavia la tensione fra le due nazioni del Vecchio Continente (già fortemente in contrasto fra loro
per via della conquista dell’Alsazia e della Lorena da parte tedesca nel 1870), rimase alta e
contribuì decisamente ad alimentare quel clima di attrito e insofferenza reciproca che sfocerà poi
nello scoppio della Grande Guerra.
Marocco conteso fra
FRANCIA e GERMANIA
MAROCCO
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Alla Germania, inoltre, sempre sul finire del 1800, venne data la concessione della ferrovia di
Bagdad (nell’attuale Iraq) il cui tragitto, dal Bosforo fino al Golfo Persico, arrivava fin quasi alla
città di Suez (Egitto), governata dagli inglesi, importante per la presenza dell’”oro nero”, ovvero il
petrolio, nuovo e fondamentale idrocarburo che aveva sostituito per importanza il carbone nello
sviluppo industriale e nelle possibilità di arricchimento per i paesi più industrializzati. Questa
situazione portò, inevitabilmente, ad un nuovo dissidio fra nazioni europee; questa volta fra
Inghilterra e, tanto per cambiare, la Germania, che con la sua politica di espansione aggressiva stava
procurando notevoli problemi all’equilibrio politico-economico internazionale.
Bosforo
Ferrovia tedesca dal Bosforo
a Baghdad (Iraq) e poi fino quasi a
Suez (Egitto), sotto gli Inglesi
Colonia inglese
Suez
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 LA QUESTIONE BALCANICA
Ma il fattore di maggior destabilizzazione, e che più di tutto il resto contribuì a far esplodere la crisi
fra le nazioni europee, fu legato alla distribuzione dei territori dei Balcani una volta che si venne
disgregando l’Impero turco Ottomano.
 Innanzitutto, che cosa s’intende per Balcani?
I Balcani sono quei territori dell’Europa centro orientale comprendenti le odierne Serbia, Bosnia,
Montenegro, Macedonia, Slovenia, Grecia, Romania, Ungheria Bulgaria e Turchia che fino
all’inizio del 1800 erano sotto il dominio dell’Impero Turco Ottomano.
 Chi erano i Turchi Ottomani?
Li abbiamo già incontrati lo scorso anno, ricordate? È una delle cause per cui gli Spagnoli
concessero a Colombo navi e investimenti sulla rotta occidentale per le Indie. Infatti, la Via della
Seta, che giungeva via terra dall’Europa fino alla Cina, era stata bloccata proprio da questo popolo.
Ad ogni modo andiamo a rinfrescarvi la memoria: erano una popolazione originaria di una piccola
provincia dell’Anatolia (regione collocabile geograficamente nell’attuale nord Turchia), di religione
islamica, e che prendeva il nome dal condottiero leggendario di questo popolo, il sultano Otman
(leggi OZMAN), da ciò appunto il termine Ottomani, che conquistarono buona parte dell’Europa,
dell’Africa settentrionale e dell’Asia meridionale, a partire dalla fine del 1300. Il momento più
importante, da un punto di vista storico, fu la conquista di Costantinopoli, avvenuta l’11 maggio del
1453 e che fece crollare l’Impero Romano d’Oriente.
Come tutti gli imperi, anche quello Ottomano ebbe un inizio, un periodo di massimo splendore, un
progressivo decadimento, fino alla sua completa scomparsa. Per quel che riguarda la situazione
balcanica, la decadenza dei Turchi ottomani, iniziata verso la fine del 1700, fu completata nel corso
dell’800 con l’indipendenza prima della Grecia (1822), e poi, con il Congresso di Berlino, della
Romania, della Bulgaria, Montenegro, della SERBIAe della BOSNIA ERZEGOVINA,
messa sotto il protettorato dell’AUSTRIA.
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Tutto ciò porterà a vari contrasti fra alcune delle nazioni appena formatesi, in particolar modo da
parte della Serbia, che voleva espandersi cercando di conquistare le vicine Montenegro e Bosnia
Erzegovina per formare la PAN LA (GRANDE) SERBIA, rivendicando il possesso di queste
regioni perché abitate da numerosi serbi di religione ortodossa. I progetti della Serbia erano
appoggiati dalla Russia, anch’essa a netta prevalenza ortodossa e che vedeva, soprattutto grazie a
questa alleanza, la possibilità d’espandersi verso Occidente e di trovare, sempre in quella parte
d’Europa, uno sbocco verso il Mare.
BOSNIA
SERBIA
La situazione divenne ancora più incandescente quando, nel 1908, l’Austria, violando il Trattato di
Berlino, conquistò la Bosnia Erzegovina, facendola diventare una nazione appartenente a tutti gli
effetti all’Impero austriaco e non più mantenendo un semplice protettorato su di essa. Questo
scatenò le ire della Serbia che, invece, voleva annettersi (conquistare) la Bosnia perché la reputava
un territorio di suo possesso.
Ecco cosa scrisse al riguardo un famoso geografo dell’epoca (J. Cvijc) :
“Non riunire la Bosnia-Erzegovina alla Serbia o al Montenegro…ma consegnarla all’AustriaUngheria significa creare un equilibrio instabile, una situazione infernale che non dà riposo né al
conquistatore (l’Austria) né ai paesi i cui diritti sono sacrificati e contro i quali tutte le forze vive di
un popolo saranno in uno stato di rivolta continua. Tale decisione è l’ errore più grave che si possa
commettere a livello internazionale… queste regioni sono serbe così come è russa la regione di
Mosca. La Bosnia-Erzegovina è il cuore stesso del popolo serbo” (J. Cvijiç, - “ L’annexion de la
Bosnie et la question serbe “ ).
 LE ALLEANZE
Appare dunque evidente che tutti questi contrasti fra le maggiori potenze europee (Revangismo,
contrasti nelle Colonie, Pangermanesimo, Questione balcanica, ecc,) portarono inevitabilmente alla
formazione di due blocchi contrapposti.
L’enorme potere acquistato dalla Germania dopo la sua unificazione fece preoccupare sia la Francia
sia l’Inghilterra, ad occidente, e la Russia ad oriente, le tre nazioni che maggiormente subirono
l’ampliarsi della potenza tedesca. Fu così che questi stati decisero di unirsi in funzione antitedesca.
Mentre la Germania precedentemente si era alleata con l’Austria.
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Si formarono, dunque, due blocchi contrapposti che presero i seguenti nomi:
TRIPLICE INTESA
(Inghilterra – Francia – Russia) (1908)
TRIPLICE ALLEANZA (Germania –Austria e Italia) (1882)
Come si nota anche l’Italia aderì ad una di queste due alleanze.
 Perché ?
Il motivo per il quale l’Italia si unì alla Germania e all’Austria è perché voleva evitare il rischio di
accerchiamento ad opera francese dopo che con la conquista dell’Algeria la Francia si trovava a
poter minacciare la nostra Penisola sia da nord (passando dal Piemonte), sia da sud (giungendo in
Sicilia).
Come potete osservare, se tutta la
zona del Maghreb era in mano alla
Francia, essa avrebbe potuto
accerchiare l’Italia da nord e da sud,
oltre che sottrarle i possedimenti della
vicina Libia, diventata nostra dopo la
guerra vinta contro gli Ottomani
(1911-1912)
Algeria
Tunisia
Marocco
FRANCIA
Libia
ITALIA
Marocco-Algeria-Tunisia sotto la Francia, mentre buona parte dell’attuale Libia sotto l’Italia
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LO SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
A Sarajevo, capitale della Bosnia Erzegovina, il 28/06/1914 furono assassinati l’erede al trono
dell’Impero d’Austria Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia.
L’assassinio venne organizzato dall’associazione segreta “La mano nera”. A commettere
materialmente tali omicidi fu lo studente serbo GAVRILO PRINCIP.
Princip diventò membro del gruppo serbo "Giovane Bosnia" che sosteneva l'annessione della
Bosnia (dal 1908 parte invece dell'Impero austro-ungarico) alla Serbia e che era stato aiutato nella
fase preparatoria dell’attentato proprio dall’organizzazione della “Mano Nera”.
Questo episodio fu la classica goccia che fece traboccare il vaso colmo di contrasti e rancori fra le
varie potenze europee (Revangismo, contrasti nelle Colonie, Pangermanesimo, Questione balcanica,
ecc,) .
L’Austria ne approfittò per accusare il governo serbo come responsabile dei due omicidi e minacciò
che se in breve tempo non avesse consegnato i responsabili alle autorità competenti, l’Austria stessa
avrebbe dichiarato guerra alla Serbia. Ovviamente era solo una scusa per poter ingrandire in questo
modo i domini austriaci verso quella direzione, oltre, naturalmente, alla voglia di vendicarsi.
Esattamente un mese dopo l’attentato, il 28 LUGLIO 1914, l’Austria dichiarò guerra alla
Serbia.
A questo punto, scattarono i giochi delle alleanze. Per prima intervenne la Russia, che essendo
alleata con la Serbia si schierò a fianco di quest’ultima contro l’Austria. Dopo di che toccò alla
Germania intervenire a fianco dell’alleato austriaco e, a questo punto, la Francia, che non
aspettava altro che potersi vendicare dei tedeschi, scese in campo a fianco della Russia dichiarando
a sua volta guerra alla Germania. Quando la Germania penetrò in Francia passando attraverso il
Belgio, annientando la libertà di tale nazione, l’Inghilterra intervenne anch’essa nel conflitto a
fianco, ovviamente, della Francia e della Russia.
L’Italia, per il momento, rimase estranea al conflitto, motivando la sua decisione col fatto che
l’alleanza stipulata con la Germania e l’Austria era solamente di carattere difensivo e, poiché a
dichiarare guerra per prima era stata proprio l’Austria, non vide la necessità di dover intervenire
militarmente a fianco della Triplice Alleanza della quale faceva parte.
Poiché questa guerra coinvolse tantissimi Stati euro ed extra europei e si combatté in quasi tutti i
continenti, venne definita come Prima Guerra Mondiale, più comunemente conosciuta come la
Grande Guerra.
(ricostruzione dell’omicidio di Francesco Ferdinando
e della moglie Sofia, a Sarajevo, il 28 giugno 1914)
(Gavrilo Princip)
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LA PROTAGONISTA ASSOLUTA DELLA GRANDE GUERRA:
LA TRINCEA
 Che cos’era la Trincea?
La Trincea era una fossa scavata nel terreno, profonda circa tre/quattro metri e larga due/tre, nella
quale i soldati erano costretti a sopravvivere in condizioni pessime sia sul piano igienico-sanitario
sia sul piano dello spazio individuale a loro concesso. Spesso, infatti, venivano stipati (ammassati)
come bestie su un carro merci e dovevano sopportare tale situazione anche per intere settimane.
 Perché fu essa la grande protagonista della Prima guerra mondiale?
Perché, così come accade per Napoleone in Russia, anche questo conflitto finì per essere una
guerra LENTA E STRESSANTE. Anche se inizialmente gli ufficiali, soprattutto tedeschi, non se lo
sarebbero aspettato, prevedendo caratteristiche assai differenti.
 Che tipo di caratteristiche prevedeva all’origine, dunque, la guerra?
Doveva essere una “Guerra Lampo”, cioè massicci e rapidi assalti che avrebbero permesso alle
truppe austro-tedesche di impossessarsi velocemente del territorio francese e della sua capitale
Parigi, per poi concentrare tutte le risorse contro la Russia. I tedeschi erano convinti di poter
agevolmente conquistare la Francia perché si ricordavano con quale facilità, nel1870/71, erano
riusciti ad arrivare fin dentro Parigi e a impartire una severa lezione a quella nazione.
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Nei loro piani, una volta riusciti a fare ciò, avrebbero potuto dedicare tutti i loro mezzi per assaltare
la Russia, avversario molto più difficile da sconfiggere, ma storicamente molto più lento ad
organizzarsi visto il vasto territorio posseduto e le difficoltà di collegamento fra una regione e
l’altra di tale impero.
 Che cosa avvenne, invece?
Che la “Guerra Lampo” si trasformò in una “ GUERRA D’USURA “, di LOGORAMENTO, per
via delle difficoltà incontrate dalle truppe tedesche, le quali, una volta penetrate in Francia
attraverso il Belgio, si ritrovarono bloccate a una quarantina di chilometri da Parigi presso il fiume
MARNA, dove i reggimenti francesi crearono un blocco invalicabile.
Il blocco
presso il
MARNA
Da quel momento in poi, la guerra andò avanti lentamente e con le varie nazioni coinvolte alla
disperata conquista di porzioni di terreno racchiuse anche in pochi chilometri, mentre divenne
protagonista assoluta della Prima Guerra Mondiale per l’appunto la TRINCEA, luogo simbolo del
calvario, della disperazione dei soldati al fronte.
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La vera novità venutasi a creare alla fine del 1914 era che le trincee degli opposti schieramenti
correvano lungo tutto il fronte, impedendo di fatto ogni possibilità di condurre una guerra di
movimento. All'inizio furono usate le buche da granate collegate tra loro con corridoi e rinforzate
con filo spinato per protezione; ma dopo un anno tutto ciò si era trasformato in un sistema
complesso costituito da fossati scavati a zigzag e muniti di muretti, postazioni di tiro e rinforzati
con piastre d'acciaio per il tiro da cui i soldati potevano sparare al riparo. Oltre la prima trincea,
c’erano reticolati di filo spinato e la distanza tra le trincee degli opposti schieramenti, la cosiddetta
"terra di nessuno", variava in funzione del terreno. Nelle retrovie si sviluppò un complesso di
infrastrutture comprendenti posti di comando, centri di medicazione, strade, ferrovie e centri per lo
smistamento della posta.
Gli SCHIERAMENTI degli Stati principali coinvolti NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
FORZE ALLEATE
IMPERI CENTRALI
Vs
FRANCIA
GERMANIA
INGHILTERRA
AUSTRIA
RUSSIA (che abbandonerà la guerra
TURCHIA
alla fine del 1917)
BULGARIA
SERBIA
ROMANIA
GIAPPONE (dalla fine del 1914)
ITALIA (a partire dal 24 maggio 1915)
USA
(a partire dall’aprile 1917)
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 Perché, dunque, viene definita Prima guerra MONDIALE?
Perché fu combattuta in molte zone del Mondo, anche se il teatro principale rimase comunque
l’EUROPA e, in particolar modo, due fronti differenti:
il FRONTE OCCIDENTALE
e il FRONTE ORIENTALE
FRONTE
OCCIDENTALE
FRONTE
ORIENTALE
Come potete osservare, nel Fronte occidentale
lo scontro fu
fra:
Sul Fronte Orientale, invece,
lo scontro avvenne
fra:
INGHILTERRA
GERMANIA
Vs GERMANIA
VS
FRANCIA
AUSTRIA
ITALIA
Vs AUSTRIA
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RUSSIA
ATTENZIONE:
Vi ho inserito gli scontri fra le nazioni principali.
Nella guerra, però, come già scritto, vi erano altri stati coinvolti. Ad esempio:
GIAPPONE, AUSTRALIA,
assieme a:
INGHILTERRA, FRANCIA
+ LORO COLONIE africane e asiatiche
ITALIA, RUSSIA (poi USA)
BULGARIA, ROMANIA e OTTOMANI
assieme a:
GERMANIA e AUSTRIA
+ colonie tedesche e Stati sotto
l’Austria (Ungheria, Slovenia, ecc.)
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GLI AVVENIMENTI E LE BATTAGLIE
PRINCIPALI DELLA GRANDE GUERRA
EUROPA
FRONTE OCCIDENTALE
(1914-1916)
1914
Tedeschi che penetrano in Francia passando per il Belgio, occupandolo. Convinti sostenitori della “Guerra
Lampo”, sono costretti a cambiare le loro strategie quando vengono bloccati dalle truppe francesi, che
formano un blocco invalicabile presso gli argini del fiume MARNA, a circa 40 Km da Parigi. Si passa,
dunque, dalla possibile Guerra Lampo alla più tremenda Guerra di Logoramento, o di Usura.
Protagonista assoluta della Guerra diventa la TRINCEA (guardare mappa a pag. 13).
1915
Con la battaglia di YPRES (Belgio - 22 aprile 1915), i gas entrano drammaticamente a far parte della guerra.
YPRES
(22/04/1945)
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Il 24 maggio ENTRA IN GUERRA ANCHE L’ITALIA a fianco dell’Inghilterra e della Francia. La nostra
nazione combatterà al confine del territorio italico (dal Trentino ad Ovest e dal Friuli ad Est) contro l’Austria.
La motivazione di questa scelta di campo va da ricercarsi nella volontà di recuperare quelle terre in mano
agli austriaci (Trento, Trieste, parte della penisola Istriana fino alla città di Fiume, ecc, cosiddette
IRREDENTE = NON LIBERATE, NON PURIFICATE dalla “contaminazione” della presenza austriaca) e che
si consideravano legittimamente appartenenti all’Italia perché abitate da molti italiani. La spinta determinante
per l’entrata in guerra fu data dall’opinione pubblica, fortemente favorevole, e, soprattutto, da parte degli
intellettuali. Fra questi, il futuro presidente della Repubblica italiana Luigi Einaudi, e Gabriele D’Annunzio,
che scalderà gli animi degli italiani con i suoi comizi. In questo senso vanno ricordate “le radiose giornate di
maggio”, che precederanno, appunto, l’entrata in guerra dell’Italia. I favorevoli alla guerra si possono dividere
in
 Interventisti - cioè tutti coloro che volevano l’entrata in guerra dell’Italia senza troppa importanza con chi
schierarsi.
 Interventisti Irredentisti – cioè tutti coloro che volevano entrare in guerra contro l’Austria per recuperare le
terre irredente = non ancora liberate dal dominio austriaco, come appunto Trento, Trieste e la penisola
istriana.
1916
La guerra di usura blocca ogni possibilità di avanzata delle truppe austro-tedesche rendendo vano ogni
tentativo in questo senso; nei primi sei mesi dell’anno i tedeschi, proprio per cercare di accelerare la fine
delle ostilità, intensificano gli attacchi in territorio francese, senza però riuscire ad ottenere nessuna vittoria
significativa. Emblematica al riguardo è la battaglia di VERDUN, dove le forze della Germania tentarono in
tutti i modi d’impossessarsi di questa regione del nord della Francia, considerata strategicamente
fondamentale, senza, però, riuscire a conquistarla. (per approfondimenti vedi fotocopia consegnata in classe
dall’insegnante)
VERDUN
In tutte le nazioni coinvolte nel conflitto incominciano a piovere critiche da parte dell’opinione pubblica e di
molte forze politiche; si cerca, dunque, una possibilità di pace. Colui che più di tutti si batterà perché la
guerra cessi sarà Papa BENEDETTO XV, (Giacomo Della Chiesa e ultimo Papa genovese), che
definirà la Prima Guerra Mondiale
“L’INUTILE STRAGE”.
Tuttavia non si riesce a trovare un accordo e la guerra continua.
18
Subito dopo, invece, sono proprio le forze alleate a intraprendere, tutte assieme, delle offensive. Le battaglie
più significative si svolsero nei pressi della SOMME, dove, per la prima volta dall’inizio del conflitto, i
francesi andavano al contrattacco.
SOMME
L’operazione militare venne ribattezzata BIG PUSH= LA GRANDE SPINTA, per via dell’IMMENSA
POTENZA DI ARMI DA FUOCO MESSA IN CAMPO DAGLI ANGLO-FRANCESI per cercare di SPINGERE,
ALLONTANARE il nemico dal loro territorio.
L’Artiglieria delle forze alleate, infatti, colpì ripetutamente le trincee e le postazioni tedesche. Il fuoco fu
talmente devastante che quando la fanteria (cioè i soldati a piedi) incominciarono ad uscire dalle trincee per
raggiungere le linee nemiche, pensarono che non ci sarebbero stati grossi problemi. Invece, i tedeschi
avevano costruito una protezione che riuscì a ripararli dal fuoco inglese e francese. Così, quando le truppe
anglo-francesi attaccarono furono massacrate dalle pallottole tedesche.
Quindi, i francesi e gli inglesi NON riuscirono nell’impresa, ma, tuttavia, la presunta invincibilità della
Germania era stata messa a dura prova creando psicologicamente un contraccolpo (sconforto) non da poco
nelle fila tedesche, che, da questo momento in avanti, NON RIUSCIRANNO PIÙ AD OTTENERE
NESSUNA VITTORIA DI RILIEVO.
Si è calcolato che nella sola battaglia della Somme, l’esercito britannico abbia perso circa il 20% dei suoi
uomini. Alla fine della battaglia, il bilancio, secondo le ricostruzioni fatte successivamente dagli storici, fu di
Oltre UN MILIONE DI VITTIME.
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FRONTE ORIENTALE
(1914-1916)
1914
Solo alla fine del ’14 si muove qualcosa; infatti i tedeschi avevano concentrato le loro forze militari nel Fronte
Occidentale, proprio perché sapevano delle difficoltà che avrebbe incontrato l’impero zarista nel riuscire a
collegare velocemente le varie truppe presenti all’interno del suo immenso territorio.
1915
Gli austro tedeschi conquistano la Polonia, ma non riescono a penetrare in territorio russo. Inoltre, un valido
aiuto arriva dall’entrata in guerra dell’Italia, che costringe gli austriaci a disporre parte del proprio esercito e
delle proprie energie sul Fronte Occidentale.
IMPERI CENTRALI (GERMANIA e AUSTRIA) che conquistano il fiume Vistola e la Polonia, ma non riescono
a penetrare in Russia, dove dopo un anno e mezzo terribile, incomincia a serpeggiare malessere nei
confronti dello
zar
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FRONTE OCCIDENTALE
(1917)
Questo è un anno importantissimo e DECISIVO per le sorti della guerra. Infatti se fra le forze alleate si ritira
dal conflitto la Russia (dopo la Rivoluzione d’ottobre che porta al potere il Comunismo), dall’altra entra
prepotentemente in campo l’AMERICA.
•
Come mai gli USA decidono di entrare in guerra ?
Facciamo un passo indietro: già negli anni passati era stata rilevante la guerra sottomarina. Infatti,
la Germania e l’Austria erano impossibilitate ad avere uno sbocco sul mare, in quanto l’unico accesso
possibile, il Mare del Nord, era ben controllato dall’Inghilterra, che impediva ai tedeschi di spingersi a
recuperare rifornimenti presso le loro Colonie africane e asiatiche. Viceversa, l’Inghilterra poteva
agevolmente ricorrere a rifornimenti alimentari, o di altro genere, per via dei suoi numerosi possedimenti
coloniali e grazie a questa nazione anche la Francia e le altre forze alleate poterono essere rifornite. Ma alla
fine del 1916, le ostilità sottomarine furono interrotte perché la Germania aveva colpito e affondato una nave
passeggeri inglese, dal nome “Lusitania”, a bordo della quale erano però presenti molti cittadini americani.
Questo suscitò la vivace protesta degli Usa, che chiesero, e ottennero, la sospensione di tali battaglie.
Tuttavia dopo un periodo di sospensione delle ostilità sottomarine, i tedeschi ripresero a bombardare le navi
straniere e, nel marzo di quell’anno, cioè del 1917, venne silurata la “Vigilantia”, appartenente alla flotta
americana. A questo PUNTO IL PRESIDENTE DEGLI USA WILSON, DECIDE DI
INTERVENIRE IN GUERRA CONTRO LA GERMANIA (APRILE 1917). Sarà un’entrata in
campo FONDAMENTALE, perché proprio dalla potenza bellica statunitense arriverà la spallata decisiva agli
imperi centrali (Germania e Austria).
BATTAGLIE
SOTTOMARINE
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Ad ogni modo ci vollero ancora un po’ di mesi prima che gli Usa riuscissero a prepararsi per intervenire
militarmente sul Vecchio Continente (Europa) e, nel frattempo, vista la contemporanea uscita dal conflitto
della Russia, la Francia e l’Inghilterra furono costrette a difendersi “con le unghie e con i denti” dall’assalto
delle truppe tedesche. Dopo la fine degli scontri sul Fronte Orientale, infatti, gli austro-tedeschi poterono
impiegare tutti i loro mezzi e tutte le loro rimanenti risorse per cercare di conquistare interamente la Francia
e, soprattutto, arrivare fino a Parigi.
Sul fronte italiano, il 24
ottobre 1917, avviene la più grande sconfitta che la storia militare
nazionale ricordi: LA DISFATTA DI CAPORETTO
(o dodicesima Battaglia dell’Isonzo). In pratica, le truppe austriache, riescono a sfondare la linea difensiva
italiana presso la cittadina di Caporetto e in altri punti strategici, sempre sul versante del Friuli, facendo
retrocedere precipitosamente le nostre truppe, che, impreparate a questa evenienza, scappano in maniera
disordinata. La ritirata non fu ben organizzata dagli ufficiali italiani, i veri responsabili della disfatta, e le
truppe regolari fuggirono senza più degli ordini da seguire. Molti di loro, stanchi della guerra e delle terribili
situazioni nelle quali erano costretti a vivere, disertarono (cioè abbandonarono senza permesso le fila
dell’esercito), altri ancora si lasciarono andare ad atti vergognosi, quali violenze sulle donne e saccheggi nei
villaggi incontrati presso il loro cammino. Caporetto può essere definita come una delle pagine più
drammatiche della storia italiana del Novecento. Alla fine, le nostre armate riescono a riorganizzare la
linea difensiva molti chilometri più sotto, in pieno territorio italiano, presso le rive del fiume Piave.
PIAVE
Subito dopo Caporetto, gli arresti e le fucilazioni per diserzione, nel campo italiano, furono moltissime,
aggiungendo un’ulteriore pagina drammatica alla già spaventosa tragedia della Grande Guerra. Tuttavia,
PROPRIO DALLA DISFATTA DI CAPORETTO NASCERÀ L’EROICA RESISTENZA
DEI SOLDATI ITALIANI, CHE COMBATTENDO A QUESTO PUNTO PER DIFENDERE I
“SACRI CONFINI NAZIONALI” IMPEDIRONO AGLI AUSTRIACI DI AVANZARE
ULTERIORMENTE E, ADDIRITTURA, DI FAR VOLGERE, DA LÌ A POCO, LE SORTI
DEL CONFLITTO A PROPRIO VANTAGGIO.
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FRONTE ORIENTALE
(1917)
comunisti
Con la Rivoluzione d’ottobre, i
vanno al potere in Russia (chiamata URSS dal 1922) e
decidono quasi immediatamente di chiedere la pace alla Germania e ritirarsi, dal conflitto vista la drammatica
situazione nella quale versava la Russia. Nel dicembre 1917, la Russia firma l’armistizio con la Germania e
abbandona la guerra. Di fatto, con questa decisione, TERMINAVA IL CONFLITTO SUL FRONTE
ORIENTALE. LE TRUPPE AUSTRO –TEDESCHE AVREBBERO POTUTO, A QUESTO PUNTO,
CONCENTRARE TUTTE LE LORO FORZE MILITARI CONTRO LA FRANCIA, L’INGHILTERRA E L’ITALIA
SOLO SUL FRONTE OCCIDENTALE.
Quindi, ricapitolando:
RUSSIA esce dal conflitto
e, quindi, STOP AL
FRONTE
ORIENTALE
STOP!
e Austria e Germania che, d’ora in poi, concentreranno i loro sforzi SOLO
OCCIDENTALE contro FRANCIA, GRAN BRETAGNA e ITALIA.
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SUL FRONTE
FRONTE OCCIDENTALE (1918)
A questo punto, come abbiamo appena visto, GERMANIA e AUSTRIA (e loro alleati) possono concentrare
tutti i loro sforzi militari contro INGHILTERRA, FRANCIA e ITALIA solo sul fronte occidentale.
Liberi da impegni sul Fronte Orientale, le truppe austro tedesche sferrano un massiccio attacco sulla Marna
per cercare finalmente di sfondare la linea difensiva francese e marciare verso Parigi. Tuttavia le truppe
franco – inglesi, grazie al prezioso aiuto di quelle americane, riescono a resistere alla pressione nemica e,
nel luglio di quello stesso anno, effettuano una controffensiva. Con la Battaglia di AMIENS (cittadina
situata nella Piccardia, nel nord della Francia), LE TRUPPE ALLEATE OTTENGONO LA VERA
PRIMA GRANDE VITTORIA CONTRO GLI AUSTRO TEDESCHI. Da quel momento in avanti
essi arretrano sempre più indietro non riuscendo più a resistere agli attacchi avversari. Inoltre, in breve
tempo, anche i loro alleati della Turchia e della Bulgaria si sgretolano arrendendosi agli inglesi e ai francesi.
Oramai sono allo sbando e la guerra sta giungendo agli sgoccioli.
AMIENS
In territorio italiano, gli austriaci tentano un’altra offensiva sul Piave (dove è ora posto il confine della difesa
italiana), ma il nostro esercito riesce a respingere tutti gli attacchi austriaci. Così come i franco –inglesi ad
Amiens, gli italiani effettuano una controffensiva (Battaglia di VITTORIO VENETO), CHE LI
PORTERÀ IN BREVE TEMPO A RICONQUISTARE TUTTI I TERRITORI PERDUTI E,
ADDIRITTURA, A SPINGERSI IN TERRITORIO AUSTRIACO. LA DATA DI QUESTA
BATTAGLIA (24 OTTOBRE 1918), NON È AFFATTO CASUALE: L’ESERCITO ITALIANO
SCELSE QUESTO GIORNO E MESE PER VENDICARE SIMBOLICAMENTE
L’UMILIAZIONE SUBITA ESATTAMENTE UN ANNO PRIMA CON LA DISFATTA DI
CAPORETTO. ANCHE GLI AUSTRIACI SONO IN GINOCCHIO.
Atta cco italiano
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Oramai si aspetta solo il momento adatto per far capitolare (arrendere) gli eserciti degli imperi centrali. I primi
a cedere sono gli austriaci, che, il 4 NOVEMBRE 1918, chiedono l’armistizio all’Italia. Una settimana esatta
dopo (mentre delle rivolte in Germania fanno scappare l’Imperatore tedesco, e nasce un nuovo Governo
provvisorio), i tedeschi si arrendono alle truppe franco – inglesi - americane.
Così. l’ 11 NOVEMBRE 1918, HA TERMINE LA PRIMA GUERRA MONDIALE, detta anche “GRANDE
GUERRA”.
La resa tedesca sarà firmata presso un vagone ferroviario nel luogo di COMPIEGNE (cittadina della
Picardia, regione del nord della Francia).
Anche se il luogo dell’armistizio può sembrare di scarsa rilevanza, in realtà così non sarà… poiché l’anno
seguente la Francia chiederà PESANTI RISARCIMENTI ALLA GERMANIA, in modo tale da vendicarsi
dell’umiliazione di Sedan del 1870, tale situazione sarà particolarmente mortificante per i tedeschi e,
qualcheduno, non dimenticherà l’affronto subito, né il luogo in cui ciò è avvenuto. Inutile dire di chi si tratti,
visto che, purtroppo per l’Europa ed il Mondo intero, fu uno dei protagonisti in negativo dei decenni
seguenti…
( l’interno del vagone dove fu firmato l’armistizio )
(il vagone ferroviario fermo a COMPIEGNE
dove verrà firmato l’armistizio e la resa
della Germania, il giorno 11 novembre 1918)
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LA GUERRA IN AFRICA
La Grande Guerra si combatté soprattutto in Europa, tuttavia vi furono scontri anche negli altri
continenti. Per quel che riguarda l’Africa, vi furono combattimenti sia nel nord di questo continente
(fra francesi e tedeschi), sia, soprattutto, nel sud (fra inglesi e tedeschi).
In Africa, la maggior parte delle colonie tedesche si arrese quasi subito, tranne la TANZANIA.
Il Generale tedesco Von Lettow, pur disponendo di un esercito decisamente inferiore
rispetto agli inglesi riuscì a contenere gli attacchi britannici e addirittura ottenne alcune
importanti vittorie, tra le quali è rimasta famosissima la cosiddetta “Battaglia delle api”. La
cosa più buffa è che vinse il suo ultimo combattimento due giorni dopo la fine della Prima
Guerra Mondiale… infatti nessuno lo
aveva avvisato che la Grande Guerra era oramai
terminata!!...
Paul Von Lettow
(unico ufficiale tedesco a non essere mai
stato sconfitto nel corso della Grande Guerra)
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La guerra in Asia
La guerra in Asia ebbe vari centri di
interesse, quali il
MEDIORIENTE (Palestina –Israele,
Siria, Giordania, ecc.) dove gli Inglesi
(aiutati dagli Arabi)
sconfissero i Turchi Ottomani riuscendo
a conquistare Gerusalemme (1917) e
Damasco (Siria) nel 1918. Con queste
sconfitte terminava la plurisecolare
storia dell’Impero ottomano e, con la
fine della guerra, si sarebbe trasformato
nell’attuale TURCHIA.
colonie
tedesche
Nella parte più orientale dell’Asia,
invece, la Germania fu ripetutamente
sconfitta dal Giappone, che si
impossessò delle colonie tedesche in
Cina e nel Pacifico.
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DOPO LA GUERRA
Col Trattato di Versailles del 1919 (luogo scelto apposta dalla Francia per vendicare l’umiliazione
del 1870 - ‘71, quando i francesi, sconfitti dalla Prussia, avevano dovuto firmare l’armistizio
proprio in tale Reggia) la Germania fu costretta a cedere di nuovo l’Alsazia e la Lorena alla
Francia.
Inoltre, le condizioni che dovette subire furono durissime:
 parte dei territori abitati dai tedeschi passarono alla Nuova Polonia (in particolar modo la città di
DANZICA, che avrebbe impedito ai tedeschi di avere uno sbocco diretto sul Mar Baltico).
 Abolizione del servizio di leva (in questo modo s’indeboliva la forza dell’esercito tedesco, che
aveva da sempre fatto perno sull’importanza della coscrizione obbligatoria per rafforzare il proprio
esercito ed espandersi sui territori circostanti).
 Gravosi pagamenti, come risarcimento, da dover versare alle nazioni da essi attaccate e che
indebolirono anche economicamente la nazione tedesca.
 Le tremende decisioni fatte subire alla Germania ad opera dei vincitori, specialmente dalla
Francia, porterà la nazione tedesca a una forte volontà di riscatto. Anche per colpa di queste
umilianti condizioni, un decennio dopo, potrà salire al potere Adolf Hitler e con lui il partito nazista
da egli fondato. In pratica, è anche per colpa della troppo severa punizione inflitta ai tedeschi dalle
forze vincitrici (quasi esclusivamente Francia e Inghilterra) se qualche decennio più tardi scoppierà
la Seconda Guerra Mondiale.
Inoltre, in relazione a quanto emerso nei “14 Punti di Wilson” redatti l’anno precedente, l’assetto
geo – politico dell’Europa, alla fine del conflitto, porterà alla nascita di 8 nuovi Stati:
NUOVA POLONIA (inglobata da territori prima tedeschi e dalla città di Danzica),
REPUBBLICA DI CECOSLOVACCHIA (prima sotto il dominio dell’Austria; al giorno
d’oggi sono due nazioni separate: Repubblica Ceca e Slovacchia)
REGNO DI JUGOSLAVIA
(comprendente Serbia, Slovenia e Croazia; al giorno d’oggi tutte e
tre nazioni indipendenti)
TURCHIA (da questo momento in avanti quasi nessun altro territorio sarà sotto il dominio
dell’Impero turco ottomano, che dopo il 1922 – 1923 cessa ufficialmente di esistere)
FINLANDIA, ESTONIA, LETTONIA e LITUANIA (precedentemente tutte e quattro
appartenenti al territorio dell’impero russo zarista)
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