13 - la prima guerra mondiale - Materiali didattici del prof. Merola

LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Le cause della Prima guerra mondiale
La minaccia tedesca:
dopo il 1890 Bismarck si ritira
dalla politica e il kaiser
(imperatore) Guglielmo II
mette in atto in Germania una
politica estera molto
aggressiva.
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La Germania vuole conquistare
un suo impero coloniale ed
entra in contrasto con la
Francia (a cui aveva già
sottratto l’Alsazia e la Lorena),
l’Inghilterra e la Russia, che si
uniscono nella Triplice Intesa.
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La crisi balcanica:
alla fine dell’Ottocento
molti paesi balcanici
ottengono l’indipendenza.
Tra il 1912 e il 1913 sono
combattute le due Guerre
balcaniche, con cui
l’Impero Ottomano viene
completamente scacciato
dalla regione balcanica.
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La Serbia vuole formate un
unico stato balcanico ed
entra in contrasto con
l’Impero austro-ungarico.
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L’attentato di Sarajevo:
nel 1914 un nazionalista serbo uccide a
colpi di pistola l’erede al trono austriaco:
l’arciduca Francesco Ferdinando.
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L’Austria accusa il governo serbo di essere
responsabile dell’attentato.
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L’imperatore austriaco Francesco Giuseppe
lancia alla Serbia un ultimatum, chiedendo di
riparare l’offesa allontanando dal governo tutti
i ministri nemici dell’Austria e interrompendo
ogni attività di propaganda contro l’Austria. I
serbi non accettano le condizioni e l’Austria
dichiara guerra alla Serbia.
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Scoppio della Prima guerra mondiale (1914).
Gli schieramenti nella Prima guerra mondiale
Alleati dell’Austria
(Imperi Centrali = Triplice Alleanza senza l’Italia)
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Germania: è una potenza aggressiva che vuole
avere un ruolo maggiore in Europa e creare un
suo impero coloniale.
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Alleati della Serbia
(Triplice Intesa)
-
Lorena, che la Germania le aveva strappato.
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Impero Ottomano: è debole dal punto di vista
militare, ma dal suo territorio è possibile
attaccare la Russia a sud.
Francia: vuole riconquistare l’Alsazia e la
Regno Unito: è preoccupato per la crescita
economica e militare della Germania e vuole
conservare l’equilibrio in Europa.
-
Russia: Interviene in aiuto della Serbia per
contrastare l’espansione austriaca nei Balcani.
-
Giappone: vuole conquistare i territori tedeschi
in Cina.
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L’Italia si sottrae ai vincoli della Triplice Alleanza
e rimane, in un primo momento, neutrale a
causa del contrasto con l’Austria per il possesso
del Trentino e della Venezia Giulia.
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Italia: entra in guerra nel 1915 con la Triplice
Intesa
-
Stati Uniti: entrano in guerra nel 1917 a fianco
della Triplice Intesa
L’invasione della Francia e l’intervento della Gran Bretagna
La Germania ha nemici su due fronti: la Francia a ovest e la Russia a est. Decide di attaccare prima la
Francia, per sconfiggerla rapidamente e poter combattere poi contro la Russia.
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I tedeschi aggirano le difese francesi attaccando attraverso il Belgio, che è un paese neutrale. Si tratta di
una grave violazione del diritto internazionale.
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Quando l’esercito tedesco arriva presso il fiume Marna, poco lontano da Parigi, la Gran Bretagna dichiara
guerra alla Germania e invia rinforzi per aiutare i francesi.
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La battaglia della Marna è tremenda, ma alla fine i tedeschi sono battuti e non riescono a conquistare la
Francia.
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Anche l’Austria, dopo i primi successi contro i russi sul fronte orientale, subisce alcune sconfitte e deve
arretrare.
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Gli Imperi Centrali speravano di concludere la guerra velocemente con poche battaglie, ma invece il
conflitto si trasforma in una lunga e logorante guerra di posizione combattuta nelle trincee. Nessuno degli
eserciti è tanto forte da sconfiggere i nemici e si combattono sanguinose battaglie con molti morti, senza
risolvere nulla.
L’Italia entra in guerra
Allo scoppio della guerra l’Italia rimane neutrale, ma all’interno del Paese si sviluppa il dibattito
sull’opportunità di partecipare al conflitto.
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NEUTRALISTI
INTERVENTISTI
Seguono la posizione dell’ex premier Giolitti, che
Seguono la posizione del Presidente del Consiglio
non vuole entrare in guerra.
Antonio Salandra, che vuole entrare in guerra.
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Sono contrari all’intervento i socialisti e i cattolici.
Sono favorevoli all’intervento i nazionalisti (tra i
quali Benito Mussolini e Gabriele d’Annunzio) che
vogliono conquistare i territori italiani controllati
dall’Austria
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Nel 1915 il Governo Salandra, con il consenso del re, firma il Patto di Londra: l’Italia si impegna a entrare in
guerra con la Triplice Intesa (Francia, Gran Bretagna e Russia). In caso di vittoria avrebbe ottenuto il
Trentino, Trieste, l’Istria e una parte della Dalmazia.
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L’Italia entra in guerra contro l’Austria.
L’offensiva austro-tedesca e la guerra “totale”
Attacco austriaco sul fronte italiano nel
Attacco tedesco sul fronte occidentale contro la Francia.
1916. Gli austriaci sono respinti e costretti a Nella battaglia di Verdun muoiono 700.000 soldati, ma non
ritirarsi: gli italiani liberano Gorizia.
si ottengono risultati e le posizioni rimangono invariate.
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La guerra diventa “totale”: non coinvolge solo l’esercito ma anche la popolazione. I bombardamenti aerei
colpiscono le città e sconvolgono la vita di tutti. Le condizioni di vita della popolazione peggiorano e si
diffonde il malcontento.
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Nel 1917 in Russia scoppia la rivoluzione, che determina il crollo definitivo del regime zarista. La Russia si
ritira dal conflitto. Il ritiro della Russia permette all’Austria di concentrare gli attacchi sul fronte italiano,
dove il generale Cadorna compie numerosi errori strategici, indebolendo le difese con una serie di tentativi
di sfondare le linee austriache.
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Gli italiani subiscono una terribile sconfitta a Caporetto, devono ritirarsi e cedere al nemico i territori del
Friuli e parte del Veneto, arretrando fino al fiume Piave, dove riorganizzano la difesa.
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La guerra rivela il suo vero volto; al dolore per le numerose perdite si unisce la delusione per la sconfitta.
L’entusiasmo degli interventisti scompare.
L’intervento degli Stati Uniti e la conclusione della guerra
L’Inghilterra,con la sua forte flotta, blocca il traffico marittimo e impedisce agli Imperi Centrali di ricevere
rifornimenti. La Germania reagisce mettendo in atto la guerra sottomarina: con i suoi sommergibili affonda
le navi della marina inglese.
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I sommergibili tedeschi affondano un transatlantico inglese sul quale erano imbarcati un centinaio di
americani. Gli Stati Uniti si sentono minacciati dalla guerra sottomarina illimitata messa in atto dalla
Germania. Nel 1917 il Presidente degli USA Wilson decide di entrare in guerra contro gli Imperi Centrali.
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L’intervento degli Stati Uniti cambia le sorti del conflitto. Le truppe francesi, aiutate dagli americani,
sconfiggono i soldati tedeschi e austriaci sul fronte del fiume Marna.
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Dopo la morte dell’imperatore Francesco Giuseppe, l’Impero austro-ungarico attraversa una grave crisi interna. Gli
italiani, guidati dal generale Armando Diaz (che aveva sostituito Cadorna), oltrepassano la linea del Piave,
riconquistano le posizioni perdute e vincono l’importantissima battaglia di Vittorio Veneto. L’Austria si arrende.
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Le truppe tedesche sono allo sbando e si ribellano. Il kaiser Guglielmo II è costretto ad abdicare. La
Germania si arrende e firma l’armistizio nel 1918.
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Il bilancio della Prima guerra mondiale è tremendo: sono morti circa 9 milioni di soldati e 5 milioni di civili.
I trattati di pace
All’inizio del 1919 si tiene la conferenza di pace che mette fine alla guerra con il Trattato di Versailles
(presso Parigi). Partecipano tutti i paesi vincitori: Inghilterra, Francia, Stati Uniti e Italia. Vengono decise le
punizioni per i paesi sconfitti e il nuovo assetto europeo.
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Contro la Germania sono stabilite L’Italia rimane delusa dai trattati
L’Europa esce dalla guerra
sanzioni durissime. I tedeschi
di pace perché non ottiene
decisamente indebolita, mentre
perdono molti territori, tra cui
quanto stabilito dal Patto di
gli Stati Uniti si impongono come
l’Alsazia e la Lorena, che vengono
Londra. Infatti riesce ad avere il
la prima grande potenza
restituite alla Francia, e il
Trentino-Alto Adige, la Venezia
mondiale.
“corridoio di Danzica”, che viene Giulia, Trieste e l’Istria, ma non la
assegnato alla Polonia, che così
Dalmazia e la città di Fiume. Il
ottiene uno sbocco sul mare.
Primo Ministro italiano Vittorio
Inoltre la Germania è costretta a
Emanuele Orlando abbandona
pagare un forte indennizzo in
per protesta la conferenza di
denaro alle potenze vincitrici e a
pace e si diffonde l’idea di una
garantire forniture di carbone per
“vittoria mutilata”.
dieci anni.
Una trincea durante la Prima guerra mondiale