Lezione del 9 dicembre 2010 Vincenzo (eseguita totalmente da Sant’angelo) Là classificazione la diagnosi di displasia del condilo la riprende dicendo che sono quattro 1) spostamento indietro del condilo(displand condile displasment) 2) controlateral interference 3) lose posterior support 4) eccesso di un overjet anteriore oltre 6 mm inizia a parlare adesso di un testo di chirurgia plastica e chirurgia maxillofacciale dicendo che tratta non solo di alterazioni maxillofacciale ma anche di alterazione del cranio che coinvolgono il terzo medio e terzo inferiore della faccia. Quindi la chirurgia cranio facciale è una chirurgia e iper specialistica della chirurgia plastica ancora qui come materia non esiste e invece sono vent'anni o anche 30 che in Francia e negli Stati Uniti si è sviluppata quest'altra specializzazione della chirurgia plastica, ossia una super specializzazione della chirurgia plastica denominata chirurgia cranio facciale. Il professore dice che nel libro in questione si era occupato della chirurgia maxillofacciale e della preparazione ortodontica e del trattamento articolare prime dopo l'intervento. Infatti, il problema di ogni professionista dal protesista al chirurgo non è soltanto l'intervento, ma anche la fase dopo l'operazione in cui tutto deve funzionare correttamente. Recentemente, dato che sono stato nominato ctu del tribunale di Catania di Messina di Milano ho fatto una consulenza contro 1 professore molto stimato del Nord Italia perché aveva fatto una riabilitazione su impianti bellissima a livello estetico ed anche da un punto di vista di protesi, ma la paziente purtroppo non riusciva ad aprire la bocca e quindi citandolo il medico ha perso la causa. Ogni manovra medica non solo deve riuscire ma dev'essere anche resta valida altrimenti ci ritroviamo in rischi medico-legali non indifferenti, oltre al fatto che non otteniamo il risultato sperato. Se noi abbiamo un problema infatti il nostro interlocutore è il giudice di pace. Noi non dobbiamo mai arrivare al giudice di pace perché parte dal presupposto che, visto che il paziente ha avuto un danno il medico allora qualche problema l’ avrà sicuramente arrecato pur avendo fatto tutto in scienza e coscienza: partiamo dunque sempre svantaggiati. Cerchiamo dunque sempre bonariamente di risolvere la situazione. Inoltre, quando un giudice viene posto anche un quesito il quesito dell'avvocato di parte sarà il suo personale, dunque il giudice di pace dovrà avvalersi di un tecnico nominato ossia il ctu, ma in questo caso dobbiamo valutare se il tecnico in questione è un medico che si occupa di ortodonzia, protesi, chirurgia maxillofacciale o altro, quindi come io posso giudicare il collega se mi occupo di un'altra disciplina? il giudice però questo non lo sa e di conseguenza valuterà molto di più quello che dirà il suo tecnico di fiducia. Inoltre si avvarrà di un terzo e secondo il giudice ha un'esperienza e una competenza maggiore, ossia il chirurgo maxillofacciale il quale ha un'esperienza solo quanto riguarda i casi chirurgici, ma bisogna vedere se sono dei casi chirurgici, infatti il chirurgo maxillofacciale tende a risolvere tutto chirurgicamente.adesso il professore riprende il concetto secondo il quale i terzi molari non si tolgono mai perché non sono responsabili di un accavallamento dentario e non spostano l’occlusione. Adesso il professore vuole farci vedere non solo dei casi clinici ma anche la sindrome di crouzon, ossia una sindrome genetica dominante, che necessita di un intervento di chirurgia cranio facciale. Quest'intervento consiste nel trattamento della displasia del terzo medio e terzo superiore della faccia. In genere infatti in questo tipo di patologia non è implicata la mandibola però visto che quest'ultima deve avere un supporto rispetto al terzo medio della faccia soffre tramite una displasia del condilo, tramite una compressione delle cartilagini di accrescimento, problemi respiratori, problemi di udito eccetera. Il trattamento di questi pazienti è un accesso coronale, ossia un'apertura dello scalpo fino ai bulbi oculari, l'utilizzazione di una sega chirurgica per tagliare a livello zigomatico e a livello orbitale la connessione ed un avanzamento a monoblocco del terzo medio della faccia. Questi bambini dalla diagnosi ortopedica possa essere trattati con l'avanzamento a monoblocco che abbiamo visto, oppure con la sola distrazione del mascellare superiore e la diagnosi è data dalla ristrettezza o normalità della base cranica anteriore. Anche di questo non può essere trattato solamente da un ortodonzista o da un chirurgo maxillofacciale ma un centro di chirurgia plastica che si occupa anche di displasia cranio facciale sarebbe più adeguato. In Italia un centro del genere si trova a Milano al San Raffaele e a San Paolo (professor brusati) e qualcos'altro si può fare a Roma.un'altra cosa che vi volevo far vedere è un paziente più complicato del crouzon che abbiamo visto perché non solo l’esoftalmo è più accentuato ma probabilmente avrà anche un morbo di basedow con insufficienza il cortico surrenalica, però il trattamento di avanzamento non è stato sufficiente quindi si utilizza in ortopedia maxillofacciale un distrattore (red), infatti dopo il sezionamento del mascellare superiore posiziona di fili nelle zone di ancoraggio con delle viti ed una volta al mese traziona il mascellare in avanti. Non ragioniamo però a compartimenti singoli infatti, l'osso è attaccata al connettivo che è attaccato ai muscoli e tutto il resto, e ragionando biologicamente sulla cellula e sull'omeostasi degli equilibri acido base ed elettrolitici sono tutti relazionali al benessere dell'organismo. Il paziente comunque in questione avrà bisogno ovviamente nella fase dopo l'operazione di 1 trattamento ortodontico, di chirurgia maxillofacciale ma senza alcune basi non possiamo nemmeno operare.il distrattore si usa per avanzamenti di almeno 10 mm e alla domanda “quanto si tiene?” si dovrebbe rispondere secondo criteri standard biologici sempre riferiti a quell'equilibrio che abbiamo citato. Nello specifico questo apparecchio si tiene per circa tre mesi o per due mesi e mezzo dopo il raggiungimento dello spostamento desiderato (dall'inizio del trattamento all'intervento e alla fine della terapia, ossia alla rimozione dell'apparecchio passano circa 4\6 mesi). Questo infatti il tempo necessario affinché si formi il callo osseo e si inizia a calcificare una matrice osteoide, perché ovviamente con le retrazioni cicatriziali che abbiamo in questo tipo di pazienti, appena li lasciamo liberi abbiamo un'alta percentuale di recidive. Adesso vediamo come avviene alla crescita secondo modelli computerizzati, dove sono stati presi migliaia e centinaia di migliaia di casi dove è stato visto che la crescita mandibolare avviene a partire dalla fessura pterigo mascellare poiché vi parte del tronco nervoso che irradia la capsula visiva la capsula nasale la capsula mandibolare la capsula orale. Perché dunque è giusto parlare delle teorie delle matrici funzionali di moss perché questi "gnomoni" visivo nasale orale mandibolare hanno una crescita ben determinata in assenza di altre patologie concomitanti o alterazioni iatrogene esterne. Proprio recentemente sono iniziati degli studi in varie università americane dove si sta osservando che vi è una grossissima implicazione alimentare ambientale di variazione sulla crescita genetica. Prima infatti si pensava solamente di un organismo è genericamente predeterminato e nulla poteva disturbare quell'espressione genica. Si sta iniziando infatti a cambiare idea, perché è vero che siamo organismi già determinati genericamente, ma solo per il 50%, perché la rimanente parte le influenze ambientali possono cambiare alcuni geni che sono già presenti e farsi evolvere verso un altro tipo di fenotipo. il mascellare superiore per esempio non cresce in avanti ma cresce la base cranica che trasporta il mascellare superiore il quale in realtà cresce verso il basso. Se invece abbiamo un traumatismo che si ripercuote a livello respiratorio oppure errata valutazione ortodontica inibisce la crescita mandibolare del condilo il mascellare che sembra più avanti maschera la mandibola che è indietro (è una questione di prospettiva).il facial axis (asse facciale) è un punto il repere importante per tutti quelli che si occuperanno di ortodonzia perché prendendo un bambino di otto anni ad esempio e trattandolo per 2 oppure tre anni e facendo un tracciato prima e dopo se quest'asse è unico è stato dunque mantenuto secondo criteri fisiologici rappresenta in realtà il mantenimento della salute dell'articolazione temporo mandibolare. Se in qualche modo però quest'asse cresce verso la porzione posteriore oppure anteriormente alteriamo non solo l'articolazione ma anche l'estetica del paziente. Quest'asse quindi deve essere assolutamente mantenuto durante tutto il trattamento. Se controlliamo infatti quest'asse durante lo stesso trattamento e troviamo qualcosa di anomalo o abbiamo sbagliato il tracciato cefalometrico oppure stiamo facendo qualcosa che non va nel trattamento.il punto chiave di crescita mandibolare non è il punto dove si trova l'entrata foraminale del nervo mandibolare, ma il cosiddetto punto Eva e la crescita maggiore di tutta la parte mandibolare è il condilo ed il processo coronoide.non si hanno invece dei fenomeni di crescita a livello dell'angolo della mandibola e si hanno dei minimi fenomeni di crescita a livello del terzo molare inferiore. Nella displasia dell'articolazione temporo mandibolare vi sono anche degli interessamenti muscolari ossia i fasci del temporale, anteriore medio e posteriore, i fasci dello pterigoideo laterale, superiore medio e inferiore.a livello della fovea irrorazione entrano il condilo e se troviamo un chirurgo che per errore sezione gruppi muscolari adiacenti all'irrorazione potrebbe anche sezionare i vasi che irrorano l'articolazione creando così una displasia per anossia e mancato nutrimento dei tessuti determinando addirittura la scomparsa del condilo. La chirurgia dell'articolazione è infatti appropriata solo e soltanto quando vi è una anchilosi del condilo con la parte articolante dell'osso temporale (l'eminenza). L'osso più duro dell'organismo è infatti l'osso temporale il quale addirittura possiede questo nome perché anticamente era l'osso del tempo in quanto i capelli bianchi iniziano a crescere proprio a livello di questa zona anche perché questo osso è molto sensibile ai fenomeni di alterazione vascolare e la sua durezza trova significato nella protezione che lui stesso deve attuare nei confronti degli organi fondamentali per la vita ossia gli organi interni dell'orecchio medio e dell'orecchio interno e il cervello che è e subito dietro all'osso temporale in una condizione sfavorevole rispetto alla protezione offerta dalle ossa craniali. Il legamento sfeno-ioideo e l'osso ioide sono implicati nella postura della mandibola sull'osso ioide e sulla catena vertebrale (credo toracica). Queste supposizioni fanno pensare che alterazioni posturali della mandibola e dei denti possono determinare alterazioni posturali cervicali toraciche, considerando anche un'eventuale azione compensativa dei muscoli annessi al rachide cervicale toracico. Vediamo adesso una inversione della lordosi fisiologica della catena cervicale che ci fa capire che vi è qualcosa di potente, come i gruppi muscolari del massiccio facciale che altera questa postura e ingrandisce tutta una serie di sintomatologie che sono di tipo neuromuscolari. Se ce la facciamo infatti dobbiamo ripristinare la fisiologica curvatura della catena cervicale, la quale non si ripristina con il cosiddetto busto ortopedico di milwake (credo). Vedendo un cranio secco guardando i rapporti del condilo e della fossa glenoide e osservando l'eminenza e il meato acustico esterno c'accorgiamo che a livello della fessura petro timpanica vi è una sottile membrana di tessuto connettivo che permette il passaggio di liquido tra l'orecchio medio e l'articolazione temporo mandibolare all'interno della sua capsula. La sindrome di kosten del 1930 è proprio una sindrome che da vertigini,tinnitio,obnubilamento del sensorio, sensazione di orecchio otturato, oltre a tutti rumori articolari. Se il condilo e dislocato indietro non lo vediamo radiologicamente, anche in assenza di lesioni a livello meniscale o in altre sedi e in assenza di dolore, noi dobbiamo trattare il paziente perché in realtà rientra in una di quelle classificazioni citate all'inizio in cui abbiamo una distal condile displasment. Quando invece c'è un'interferenza in lateralità ossea o dentale, questo condilo e dislocato indietro e in alto. Quando si perdono i gruppi dentali soprattutto posteriori (ad esempio la perdita dei secondi molaretti decidui oppure la perdita dei primi molari permanenti,2 condizioni gravissime poiché i secondi molari decidui mantengono l'equilibrio della A. t M. e quindi loro non solo vengono mantenuti perché favoriscono una normale eruzione dentaria, ma soprattutto perché la perdita di questo elemento predispone ad uno schiacciamento articolare per inibizione della crescita del condilo. La mandibola in questo caso crescerà meno rispetto una persona che non ha avuto questo tipo di perdita.) l'interferenza anteriore a causa della perdita di un molare determina interferenza in chiusura come ad esempio una seconda classe in seconda divisione perché gli incisivi sono retro inclinati con relativa alterazione del condilo. Abbiamo quindi una interferenza in lateralità poiché vi è una interferenza occlusale a livello anche dei settimi e una dislocazione distale ulteriore del condilo (questi sono pazienti ATM e se ancora non lo sono ci diventeranno) un professionista può trattare un caso del genere all'inizio, in una fase media, in una fase successiva, ma il problema è che se Sfortunatamente siamo in una fase media o terminale quando già le lesioni si sono venute a creare una nostra terapia ortodontica può peggiorare i sintomi e quindi possiamo anche essere accusati della genesi sintomatologica, dunque dobbiamo effettuare le radiografie prima e dopo del trattamento ed anche le foto altrimenti non abbiamo mezzi per difenderci . Guardiamo adesso i danni che si vengono a creare a livello condilare e a livello dell'eminenza in un paziente dove non si vedono i denti, ma vi è una diagnosi ortodontica di seconda classe in prima divisione (un paziente cioè che ha un overjet e un overbite superiore ai 6 mm). La domanda che si è realmente è infatti se il paziente risponderà o meno alla terapia ortodontica, e la risposta è no perché questo è un paziente chirurgico e non ortodontico, ossia di chirurgia maxillofacciale ossia del mascellare superiore e della mandibola. Noi abbiamo detto in precedenza che la mandibola cresce seguendo una spirale logaritmica e quindi il condilo lo vedremo sempre crescere in alto e leggermente in avanti. Se cresce completamente distalizzato (come nella figura che si sta facendo vedere di un paziente in seconda classe prima divisione) il paziente ha mantenuto questo tipo di problematica scheletrico e dentale per tutta la crescita e questo condilo è stato compresso nella sua zona anteriore per cui si è deformato andando posteriormente alterando tutta la crescita. Dal punto di vista estetico mi aspetto che questo paziente ha le fattezze estetiche di una faccia lunga ossia di un aumento delle dimensioni verticali, morso aperto, denti che non combaciano con overjet\overbite e una difficoltà di chiusura delle labbra. Questi pazienti dovranno andare incontro a un trattamento preparatorio ortodontico in attesa dell'intervento chirurgico il quale deve ridurre l'altezza verticale in modo tale da far soffrire di meno il condilo, il condilo che si modella nuovamente per quello che è possibile e nell'arco di sei mesi\ un anno il tutto si dovrebbe normalizzare (parliamo sempre di adattamento). Negli Stati Uniti attualmente le case costruttrici stanno pubblicizzando un intervento in cui si taglia il condilo , mettono una sorta di piastrina in titanio bloccandola con delle viti e mettendo al posto della fossa glenoidea una porzione in teflon per ripristinare l'articolazione non funzionante come se fosse un intervento di protesi d'anca o del ginocchio in cui ortopedici operano a livello degli arti inferiori. Questo intervento può essere possibile ad esempio nel caso in cui abbiamo un'anchilosi dell'articolazione in seguito a terapia radiante o altro ma non è possibile utilizzarli in tutti i casi come se fosse una sostituzione universale. nei pazienti quindi con seconda classe in prima divisione dove la mandibola deve fare tutto questo range di movimento per andare ad incidere i superiori con gli inferiori con il relativo appiattimento del condilo con formazioni di osteofiti, il menisco diventa fibrotico, si buca, diventa mobile. La domanda che ci dobbiamo porre dunque è la causa che ha portato tutto questo, infatti solitamente una displasia in un altra parte potrebbe portare al danno meniscale. Il muscolo più importante da prendere in considerazione è lo pterigoideo laterale, assieme al temporale i quali non solo sono anche i radicali ma sono anche la causa e l'effetto delle displasie dell'articolazione. La patologia articolare infatti è una patologia neuro-muscolare e non esclusivamente ossea o cartilaginea. Vediamo adesso una terza classe per ipermandibulia ed ipomaxillia combinato, dove l'intervento del chirurgo maxillofacciale deve essere pianificato assieme al ortodonzista poiché il chirurgo maxillofacciale opera secondo i criteri teorici ed estetici e dunque questi parametri sono insufficienti rispetto alla conoscenza del professionista odontoiatra, ossia la modalità di accrescimento dell'osso mascellare, la modalità di accrescimento della mandibola, le alterazioni dentali oppure scheletriche che possono portare ad una alterazione dell'articolazione temporo mandibolare e quindi è ovvio che una volta effettuato una corretta diagnosi siamo noi ad indirizzare il paziente al chirurgo competente. È il caso infatti della terza classe sopra citata in cui indirizzo chirurgo ad operare non solo nel mascellare ma anche mandibolare dunque combinato. Questo rapporto tra professionisti e il paziente deve essere attuato in un clima di totale collaborazione finalizzato al buon successo terapeutico. Non è semplice infatti parlare con i chirurghi maxillofacciale oppure con i chirurghi plastici, quindi dobbiamo avere una preparazione assolutamente superiore alla loro in modo tale da creare un rapporto di competenza reciproca così da lavorare in un team e non in subordinazione. Continuando comunque con le proporzioni facciali, si poteva già intuire e di intravedere dalle maschere funerarie egizie la bellezza delle proporzioni cranio mandibolare, come anche greci e altri popoli che sapevano già come riprodurre le esatte proporzioni facciali. Sappiamo tutti cos'è un adenoma ipofisario G. H. secernente: come si trattano questi tumori? Questi interventi si trattano per via RINO TRANS SFENOIDALE, cioè dalle aperture nasali sino alla base del cranio a livello dell'osso sfenoide, e diciamo tutto questo perché in realtà quest'intervento fu messo a punto dagli egizi perché loro per motivi religiosi non potevano toccare nè la faccia né il cranio dei faraoni quando li mummificavano. tutto questo perché: "La storia è un ripetersi degli eventi del passato e chi non li tiene in considerazione è destinato ripercorrere gli stessi errori". Prendiamo il caso di una paziente e del suo relativo caso clinico: vi era una asimmetria della linea mediana superiore e inferiore,cross bite laterale (dentale o scheletrico? la diagnosi ovviamente si fa radiologicamente contro la postero anteriore o frontale) sia scheletrico che dentale e all'età di trent'anni rientra in una di quelle categorie che può essere sia la prima(distal condile displasement) che la seconda (controlateral interference) sia scheletriche che dentale. Questa paziente essendo in età adulta mi fa pensare che questa deviazione della linea mediana sia di tipo strutturale e non di tipo muscolare poiché questa persona è cresciuta in questa maniera fino ad arrivare all'epoca adulta. Se fosse stata una bambina o un bambino di otto anni allora poteva essere anche un accomodamento della mandibola rispetto al mascellare. In questo caso la paziente ha anche un problema di apertura orale, che risulta essere inferiore rispetto alla normalità, inoltre presenta una ristrettezza anomala del palato e devia subito la mandibola sulla parte sinistra. Da questo si evince che vi è un "locking" ossia un blocco articolare acuto. Dalla parte destra invece vi è un over locking con i per carico dell'articolazione. La parte che fa più male infatti è dove vi è un iper carico perché i propriocettori situati proprio a livello muscolare trasferiscono la sensazione dolorosa alle relative fibre. La paziente addirittura tende ad abbassare la testa per completare l'apertura orale (si nota soprattutto alla fotografia subendovertice e mi serve a evidenziare i rapporti di dismetria tra il frontale, le cartilagini nasali del setto nasale, il mascellare superiore e la proiezione del vermiglio del labbro superiore rispetto all'inferiore, il mento, e le dismetrie a livello di padiglione auricolare indice di una patologia al temporale). Le terapie per le asimmetrie è solitamente una terapia chirurgica, poiché se le asimmetrie sono strutturali non possono essere risolte con un trattamento ortodontico. Una domanda che potremmo dunque fare è come agire su queste asimmetrie, cioè la simmetrizziamo oppure no? la risposta è da dare dopo una premessa: questi pazienti sono solitamente compensati sia a livello scheletrico che a livello muscolare come anche a livello dentale e nervoso poiché sono pazienti che gradatamente sono arrivati a questo, se infatti noi spostiamo le linee mediane con una terapia ortodontica determiniamo un'alterazione alla articolazione e possiamo inficiare un futuro intervento corretto che è quello di accentuare la dismetria per correggere successivamente chirurgicamente la struttura. Dobbiamo infatti de compensare (dopo consenso informato) per poi effettuare il trattamento chirurgico, il quale nei primi sei mesi addirittura determina un peggioramento che verrà compensato in sala operatoria chirurgicamente. Tutto questo perché ci sono dei compensi muscolari per la funzione, poiché il nostro organismo segue il principio della conservazione dell'energia dei tessuti e per non crearsi altro danno i muscoli compensano, lo scheletro si piega in una determinata maniera, l'articolazione si adatta e quindi tutto questo per la sopravvivenza. Se noi dobbiamo sbloccare questo meccanismo dobbiamo portare sia eventi che lo scheletro alle condizioni originarie della displasia togliendo il compenso che è stato dato dall'accrescimento durante tutta la vita del paziente. Dobbiamo infatti "sbloccarlo" dal compenso dentale e scheletrico nonché anche neuro- muscolare e soltanto dopo interveniamo chirurgicamente che le posizionerà le basi scheletriche in una condizione simmetrica. Per de compensare il paziente impiego circa otto mesi oppure un anno successivamente eseguo intervento e dopo un mese devo aver finito al trattamento sia chirurgico che ortodontico e non al contrario. Alla posa fotografica "worms view” o chiamata anche 3\4 osserviamo le alterazioni del terzo superiore, medio, inferiore facciale. Dal punto di vista radiologico la paziente presenta una accentuata sclerosi della corticale della articolazione temporo mandibolare con formazione di Geodi articolari (formazioni cistiche che si trovano sotto la corticale a livello della midollare e che indicano dal punto di vista anatomopatologico un sovraccarico dell'articolazione, ossia cisti degenerative da eccessivo carico, cioè con perforazione della corticale e interessamento della midollare. Una cisti possiede un contenuto liquido dove si può instaurare una infezione batterica a partenza articolare infatti si parla di necrosi asettica o settica delle sue articolari da displasia vascolare) e ho osteofiti ai capi articolari. Questa non è una diagnosi odontoiatrica ma è una descrizione anatomopatologiche e ortopedica delle patologie articolari(anche per questo ci aveva consigliato di consultare un libro:chinesiology of the human body).nella postero anteriore osserviamo una displasia della capsula nasale e non ha alterazione del seno frontale, inoltre vi è una displasia nel mascellare superiore trasversale,1 cross bite scheletrico inoltre vi è una displasia della mandibola con un'alterazione dell'articolazione temporo mandibolare a destra(il locking) mentre a sinistra vi è un eccessivo carico che mi ha deviato la linea mediana provocando un'alterazione strutturale. Alla latero laterale si evidenzia che, oltre questi problemi, questa paziente a un eccesso di overbite verticale dei denti che determina sicuramente una interferenza funzionale e un distal condile displasement. Un altro esame diagnostico da effettuare è la tac a 20° dell'articolazione, dove si evidenzia una osteo sclerosi della corticale, il completo appiattimento articolare, che già mi fa capire come non posso agire ortodontica mente, ma per non peggiorare segni e sintomi di questa paziente devo agire anche chirurgicamente. Vediamo ora la terapia gnatologica, che richiede una notevole personalità e motivazione affinché si possa avere il giusto risultato.La paziente infatti dovrà essere trattata con un plantare ortopedico, e quindi lavorando correttamente nei successivi mesi potrà ben sperare di avere il giusto risultato. Adesso vediamo un altro caso dopo però che il paziente è stato già trattato ortodontica mente: Adeguata linea mediana, prima classe dentale, apparente prima classe scheletrica, però incapacità ad aprire la bocca! Se la analizziamo da un punto di vista non solo dentale scopriamo che il problema è la terza classe scheletrica, il quale predispone il soggetto a subire un intervento chirurgico. Questi sono casi limite, in cui il trattamento ortodontico è stato solo un intervento di compenso, ma la diagnosi errata ha soltanto portato ad un trattamento ortodontico poiché in realtà questa terza classe scheletrica è data da una ipomaxillia e l'intervento chirurgico potrebbe essere soltanto dato dall'avanzamento del mascellare superiore.il mio intervento adesso sarà totalmente contrario a quello effettuato sino ad ora dal ortodonzista. Il mascellare non può essere portato in avanti perché l'unica parte mobile del cranio è la mandibola, mentre il mascellare unito alle altre parti attraverso le suture, le quali sono delle Inter digitazioni che possono essere manipolate sia in crescita che in epoca adulta. Questo paziente tramite fenomeni di compenso inoltre possiede addirittura delle alterazioni posturali che consistono in un appiattimento della lordosi cervicale compensatoria alla funzione respiratoria che deve essere sempre mantenuta e quindi cerca di retro posizionare la mandibola al fine di garantire una adeguata apertura alle vie respiratorie per favorire la ventilazione. La paziente questione infatti soffre di apnea ostruttiva notturna e se durante la sua vita andrà incontro a obesità o a gravidanza ha già probabilità addirittura di estrinsecare patologie cardiovascolari. L'ossigenazione dell'organismo infatti è di primaria importanza rispetto a tutte le altre funzioni. Qual è la definizione di stato di salute? secondo l'organizzazione mondiale della sanità, lo stato di salute dell'individuo è la libertà dalla probabilità di ammalarsi o di contrarre patologie, cioè se ad una mammografia non possiedo una lesione e mia madre ad esempio ha avuto una piccola lesione in realtà dal punto di vista genetico posso in percentuale avere il rischio di contrarre quella patologia e non sono in uno stato di salute reale e ideale. Il mantenendo infatti di un equilibrio fisiologico fisico psichico e sociale è completato anche da questa definizione di libertà di contrarre in futuro patologie. Portando questa definizione nel nostro campo se trattiamo una paziente maniera brillante a livello ad esempio ortodontico in realtà l'abbiamo portato in un campo in cui abbiamo aumentato la sua percentuale di libertà di non contrarre patologie articolari, muscolari o altro, così come davanti un trattamento errato abbiamo aumentato la probabilità di avere patologie future respiratorie, cardiovascolari ecc. Ritornano alla gente di prima con l'appiattimento della lordosi cervicale, si nota che tende a spostare in avanti il suo asse d'equilibrio dal punto di vista posturale con rotazione del cingolo scapolo omerale anteriormente con una riduzione del volume respiratorio e un lieve aumento della curvatura addominale per compensare l'equilibrio spostato. Tutto questo predispone le donne ad un prolasso vescicale dopo la gravidanza. La fisiologica posizione posturale corretta di ogni persona infatti passa attraverso una verticale che va dalla struttura coronale, passa attraverso l'articolazione temporo mandibolare, il cingolo scapolo omerale , l'articolazione coxofemorale fino alla parte laterale del tallone. Ecco perché oggi si parla tanto di alterazioni alla articolazione temporo mandibolare e problemi posturali.anche le alterazioni all'orecchio influenzano il Mantenimento dell'equilibrio posturale gravitazionale, poiché è sito a livello dell'osso mastoide sito sul temporale. concludiamo vedendo una classificazione sulle conoscenze di ogni paese per avere un adeguato punto critico su quello che è giusto fare o meno.vediamo infatti dei casi di chirurgia cranio maxillofacciale in Germania: terapia con distrattore mandibolare in cui si effettua un avanzamento nelle seconde classi in rima divisione adulte, che determina un avanzamento della mandibola creando nuovo ordine dell'osso neo formato da fenomeni di distrazione il quale è molto più resistente dell'osso nativo. Questa tecnica è stata messa a punto da un russo nel 1930. (Ovviamente il team richiesto è composto da odontoiatri, ortodonzista,gnatologi, chirurgo maxillofacciale e plastico ) Una chicca da sapere infine è che un trattamento corretto gnatologico a livello del massiccio facciale determina una riduzione della percentuale di infortuni a carico neuromuscolare del 30% sugli atleti agonisti delle varie discipline sportive. Questo si traduce in termini economici con una miglioria delle varie società che investono su questi atleti.