L’ATM REGOLA I MOVIMENTI MANDIBOLARI La più utilizzata, articolazione piccola ma importante Una piccola articolazione mandibolare, ma la più utilizzata dell’intero corpo, si trova davanti l’orecchio dove la mandibola e il cranio si incontrano, permette alla mandibola di muoversi e di funzionare. Ce ne parla il Dott. Roberto Citarella, Medico Chirurgo e Odontoiatra, Direttore Sanitario del C.T.R. di Via Fratelli Cervi 59 a Reggio Emilia. Questa piccola ma resistente articolazione, spiega il Dott. Citarella, è realmente impegnata quotidianamente tutto il tempo, svolge la funzione di articolare il movimento complesso della mandibola nei tre piani dello spazio fondamentali per la masticazione e la parola. Si distinguono infatti movimenti simmetrici [ apertura, chiusura, protrusione, retrusione ] ed asimmetrici [ lateralità, masticatori ed altri movimenti automatici ]. Tra tutte le patologie evidenziabili nel settore medico, senza dubbio la patologia a carico dell’ ATM risulta essere una della più complesse e la più temuta. Il sesso femminile è molto più colpito di quello maschile, con un rapporto di 8 a 1. La malattia si manifesta con rumori di click alle orecchie o affaticamento dei muscoli masticatori, fino al dolore. La diffusione più frequente è la sub-lussazione, intesa come perdita dei normali rapporti fra i capi articolari. Importanza notevole in questa patologia la detiene anche la componente muscolare in quanto “appeso” sotto la mandibola troviamo l’osso loide, che si comporta nel corpo come la livella del muratore: segue la regolazione statica della postura. Lo loide è il punto cruciale di collegamento delle catene muscolari da cui la postura stessa dipende. Uno spostamento spaziale della mandibola corrisponde ad uno spostamento dell’osso loide che a sua volta modifica la tensione delle catene muscolari. I denti determinano la posizione della mandibola, la mandibola determina la posizione dell’osso loide e quest’ultimo regola la postura del resto del corpo. Contratture muscolari e malposizione della mandibola sono i fattori che determinano le tensioni asimmetriche sull’osso loide e il conseguente danno alla postura. Ed è per tutto questo che la patologia dell’ ATM è di interessa multidisciplinare, con il coinvolgimento dell’odontoiatria [ gnatologo ]del chirurgo maxillo-facciale, del fisiatra e del fisioterapeuta, oltre che del neurologo e dell’otorinolaringoiatra. SINDROME DI COSTEN: come rilevarla e i metodi di cura Detta anche “sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare“, la Sindrome di Costen è una disfunzione dolorosa dell’articolazione della mandibola caratterizzata da crepitio durante i movimenti di masticazione, con dolore che si irradia verso l’orecchio e la sommità del cranio, provocando talora vertigini, disturbi oculari, faringo-laringite. La diagnosi viene effettuata dal medico o dal dentista sulla base dei sintomi e dell’esame obbiettivo. L’esame radiografico dell’articolazione, la risonanza magnetica nucleare o l’elettromiografia possono essere utili per identificare la cause della sindrome e per seguirne l’andamento. Il trattamento del dolore che spesso accompagna la sindrome temporo-mandibolare può essere effettuato con aspirina o altri anti-infiammatori, mentre i miorilassanti possono aiutare a ridurre la tensione muscolare. Spesso è utile l’applicazione di un byte [ doccia in resina da adattare ad una delle due arcate dentarie ], specie nei soggetti che tendono a serrare i denti. Se la causa della sindrome è un problema di allineamento dei denti si richiede l’intervento dell’odontoiatra, mentre nei casi più gravi si può prendere in considerazione l’intervento chirurgico. Fondamentali sono i trattamenti fisioterapici manuali eseguiti sui muscoli masticatori che molto spesso risolvono il quadro sintomatologico. Il Dott. Citarella aggiunge che si sono dimostrate molto utili a risolvere il problema anche sedute di ipertermia eseguite direttamente sull’ ATM, associate alla terapia manuale.